Piazza Italia SS'12 - The Point, Sliema

Post on 21-Mar-2016

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Piazza Italia Spring/Summer '12 catalogue featuring real life people sporting fashion at its best.

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P er presentare la nostra collezione estate 2012 abbiamo deciso di ambientare questo catalogo a Napoli. Napoli è la nostra città, ma soprattutto è la città che meglio di tutte rappresenta l’Italia e la gente comune (compresi quelli che

storceranno la bocca di fronte a questa affermazione).

Con le pagine che seguono cercheremo di presentarvi una Napoli inedita, fuori dalle rotte convenzionali, raccontata da giovani napoletani. Perché Napoli non è solo pizza e mandolino, è una metropoli frizzante, una città di bloggers, gourmet e dj internazionali.Per essere certi di non inciampare in stereotipi e cartoline abbiamo chiesto di commentare il nostro progetto ad un’altra giovanissima napoletana, giornalista e studentessa.

Con grande sorpresa ci siamo accorti che la Napoli delle nuove generazioni, quelle che si battono per una società migliore, che vogliono realizzare i loro sogni attraverso l’impegno e il sacrificio, non dimentica le proprie origini ed è ancorata alle proprie tradizioni. Napoli è una città bellissima, a volte può togliere il fiato, ma la sua immagine è inquinata dai tanti problemi che l’affliggono.

E sotto questo peso sono costrette a vivere una moltitudine di persone oneste e volenterose, lavoratori, professionisti eccellenti e giovani pieni di aspirazioni. Sono loro quelli che vi vogliamo ricordare. Ed è a loro che dedichiamo questo catalogo.

Piazza Italia

MERCATO DELLA PIGNASECCAPiazza Pignasecca

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E’ provato che a Parigi si cammina più velocemente che a Milano, che a sua volta ha ritmi più frenetici di Roma, che è, infine, più attiva di Napoli in termini di frenesia urbana.

Ma a chi dare la colpa di tanta flemma? Non certo ai cittadini, piuttosto ai profumi. L’odore di buono che si è costretti a subire camminando per le vie del centro, impone una lentezza che sottomette qualsiasi legge della fisica. Non è torpore ma distensione dei sensi, e il buongiorno si vede dal mattino. Se un tempo era la bella Partenope ad ammaliare gli uomini con la sua voce, adesso che non siamo più così sognatori e che non riusciamo più a vedere le Sirene, possiamo comunque consolarci abbandonandoci ai sapori e lasciandoci alle spalle ansie, preoccupazioni e sensi si colpa.

La gente per strada,

le grida dei venditori,

l'odore del pesce

fresco: tutto a Napoli

sembra fondersi

in un'esperienza

sensoriale calorosa e

coinvolgente, da vivere

ed assaporare come un

sogno ad occhi aperti.

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(mercato)

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(mercato)

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“Mamma” è ‘a primma parulella

ca riuscimmo a pronunzià.

Ma ‘a siconna è assai chiù bella;

Papà, babbo? No: babà.

 ‘O babà nasce polacco,

nuje l’avimme migliorate.

Sì, ce piaceno ‘nu sacco

chisti dolce lievitate

 inzuppate dint’o rrumme,

fatte a form’e fungetiello.

I che gusto, e che prufumme!

Né babà, quanto si’ bello!

“Si nu babà.”

(centro)

Il tè sta agli inglesi come il caffè ai napoletani.

Lavorazione antica, passione e conoscenze ataviche permettono di realizzare a Napoli

uno dei migliori caffè del mondo.

Se c’è un ospite a farvi visita il caffè è d’obbligo, ma bisogna seguire una

regola fondamentale: si deve aspettare un po’ prima di offrirlo. Se preparato

immediatamente è infatti segno di maleducazione e insofferenza nei confronti

dell’ospite. A Napoli il galateo è basato sul caffè.

Mergellina non è un quartiere,

nè una strada. È piuttosto una

zona delimitata dal mare. Dove si

comincia a vedere il mare inizia

Mergellina e l’acqua è il solo

modo per orientarsi. Un paesaggio

bello a tal punto da permettersi di

ospitare uno degli eventi sportivi

più suggestivi del mondo.

Anche l’America’s Cup si abbandona

alle acque mediterranee spinte da

un vento feroce e salato che sa di

forza allo stato puro.

L’America’s Cup approda a Napoli

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(mare)

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(mare)

(mare)

Partenope era una splendida sirena che viveva tra le rocce in mezzo al mar Mediterraneo. Un giorno la nave di Ulisse si imbatté in questi scogli e Partenope tentò di sedurre l’eroe greco con il suo canto ammaliatore. Ulisse però, legandosi all’albero maestro, riuscì a respingere le sue avancès, facendo sprofondare la sirena in un dolore così grande, che la condusse al suicidio. Gettatasi in mare da un’alta rupe, il suo corpo fu lasciato alla corrente del mare, che la trascinò fino all’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo. Il sinuoso e leggiadro corpo della sirena, dissoltosi sulla costa, diede così forma al paesaggio napoletano che ne ereditò le curve perfette e la bellezza mozzafiato.

La leggenda della sirena Partenope

Lido Marechiaro

via Calata Ponticello a Marechiaro

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giacca 14,95 cappello 10,95 camicia 14,95

(mare)

(mare)

C’è chi dice che la bellezza morfologica del

territorio riesca ad influenzare a tal punto

gli abitanti da renderli belli come il sole, il cielo e il

mare che li circonda.

E il fascino? Che posto diamo al fascino?

In Terre così misteriose e testarde, dove pure il

progresso materiale ha difficoltà a vincere perché

è troppo forte i l radicamento ai valori antichi,

il fascino è proprio la miscela perfetta di tradizione

e modernità. Le donne napoletane complottano coi

valori di ieri e domani, sono l’emblema del fascino

inconsapevole, quello autentico.

(mare)

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(aperitivo)

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(nott

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LA STORIA DI NAPOLI

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