Post on 23-Jul-2016
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Fine del mondo. L’eclissi di luna che distrugge la Terra.
Ed eccoci ancora di fronte ad un nuovo
caso di fine del mondo. Ricordate quante
volte hanno tentato di illuderci? Lo fanno
di nuovo.
>>Continua a pagina 3>>
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Per agevolare il trasporto scolastico, il viadotto sarà aperto anche ai pullman di
linea che viaggiano in direzione di Potenza, tra le ore 7.00 e le ore 8.30 a partire
dal 28 settembre 2015 e fino al 29 aprile 2016
Due forti scosse con epicentro a Foligno, colpirono diverse zone dell’Umbria e
delle Marche. 11 vittime, centinaia i feriti. Ma il danno maggiore fu al grande pa-
trimonio artistico delle due regioni. Ricordiamo anche il crollo della volta del Ci-
mabue ad Assisi, ripreso da una televisione locale.
Google, il sito più visitato al mondo, fu una vera e propria invenzione di Larry
Page e Sergey Brin composta da miriadi di righe di codici e algoritmi che consen-
tono una ricerca ottimale sul web. In realtà Google è anche un grande insieme di
società informatiche. A partire da Youtube, la piattaforma di condivisone video
più usata al mondo.
ilpietrafesano.altervista.org Numero 8 Anno 1 | 27 Settembre 2015
Lo chiamavano Caravaggio
La vita di questo geniale artista, di una personalità turbolenta e violenta
ma di uno straordinario talento e un’incredibile ispirazione divina.
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Il Pietrafesano è tutto nuovo! Scoprilo anche sul web!
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Arte
Il 29 settembre Michelangelo Merisi avrebbe compiuto
444 anni. Magari questo nome non dirà molto a tanti,
ma il soprannome di questo signore dovrebbero essere
più incoraggiante: Caravaggio. Il grande pittore lom-
bardo veniva chiamato così in memoria del paese natio
dei genitori, un po’ come successe
al nostro de Gregorio che venne
sopranominato “il Pietrafesa”. Na-
to a Milano nel 1571, si allontane-
rà dalla città nel ’77 per sfuggire
alla peste, e vi ritornerà 7 anni
dopo, diventando apprendista di
Simone Peterezano, a sua volta
allievo di Tiziano. Terminati gli
anni dell’apprendistato, si sposta a
Roma dove nel 1957 un amico lo
presentò al cardinale Francesco Maria del Monte che lo
prenderà in protezione e lo inserirà nel giro degli artisti
romani. Intano la sua pittura suscitava scandalo e stupo-
re a causa del suo stile innovativo ma anche a causa del
modo cruento e estremamente umano di rappresentare
i soggetti sacri, a tal punto che i suoi lavori venivano a
volte rifiutati dagli stessi committenti : famoso fu il ca-
so della “Morte della Vergine” dove Caravaggio rappre-
sentò la Madonna come una giovane donna con il ven-
tre gonfio, ispirandosi alla figura di una prostituta gra-
vida annegata nel Tevere. Questi fatti insieme a una
serie di risse delle quali fu protagonista, arresti per de-
tenzione abusiva di armi e ingiurie alle guardie cittadi-
ne, l’uccisione di un suo rivale per ottenere le grazie di
una donna e quindi la condanna alla decapitazione, che
da quel momento sarà un tema ricorrente nei dipinti, lo
spinsero a abbandonare Roma. Alla fine del 1606 giun-
ge a Napoli dove eseguirà numerose opere, e l’anno do-
po parte per Malta allo scopo di divenire cavaliere di
San Giovanni e ottenere dunque la grazia per i suoi nu-
merosi reati. Ma anche a Malta si abbandona a una vita
dissoluta, ed è incarcerato per aver picchiato un suo su-
periore nell’ordine di cavalleria. Riesce ad evadere e a
fuggire a Siracusa, dove dipinge una pala d’altare raffi-
gurante “Il seppellimento di Santa Lucia”. In Sicilia ese-
guirà dipinti anche per chiese di Palermo e Messina.
Nel 1609 ritornò a Napoli e fu vitti-
ma di un agguato da parte di alcuni
uomini inviati dai cavalieri di Malta,
suoi vecchi nemici. Nonostante que-
sto rimase nella città partenopea
circa un anno, continuando la sua
produzione artistica conclusasi con
il “Martirio di Sant'Orsola”, ultima
opera giunta fino a noi. Nel 1610
parte per fare ritorno a Roma, dove
alcuni cardinali si stavano adope-
rando per ottenere la revoca della condanna da parte di
Paolo V. Si imbarcò dunque su un traghetto che setti-
manalmente da Napoli arrivava a Porto d’Ercole, che
avrebbe fatto per lui scalo a Ladispoli dove avvenne una
vicenda quasi grottesca che segnò la fine della vita del
Caravaggio. Sceso a Ladispoli viene bloccato dalle guar-
die costiere per degli accertamenti mentre la nave che
non poteva attendere oltre riprese il viaggio verso Porto
d’Ercole portando con se la cassa in cui Caravaggio ave-
va riposto le tele che avrebbero fatto da pagamento per
coloro i quali avevano fatto in modo che riuscisse ad
ottenere la grazia da parte del Papa. Appena Caravaggio
venne a sapere della partenza della nave si rimise in
viaggio per recuperare il prezioso carico, ma giunto a
Porto d’ Ercole scoprì che il traghetto aveva fatto già
ritorno a Napoli ed essendo gravemente ammalato deci-
se di non rimettersi in viaggio. Morì il 18 luglio del
1610 inutilmente curato da una piccola confraternita.
Questa è in sintesi la vita di questo geniale artista, nel
quale una personalità turbolenta e violenta ma uno
straordinario talento e un incredibile ispirazione divina.
Aurelio
Lo chiamavano Caravaggio
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Se ne parlava il 21 dicembre 2012. Il web, il mondo, e le
persone impazzivano. Un asteroide avrebbe dovuto ave-
re un pesante impatto con la Terra verso le 11
italiane di quel fatidico giorno. L'origine di
tutti questi timori era innanzitutto il ca-
lendario Maya, che riportava il 21 dicem-
bre come ultimo giorno del mondo. Un'al-
tra ipotesi che di certo può sembrare più
corretta è che sarebbe dovuto iniziare un nuo-
vo periodo di pace tra tutti. Decisamente esilarante.
Ecco, forse lo scenario catastrofico è stato più interes-
sante per gli occhi dei capitalisti. Addirittura tre film.
Ovviamente in cui morivano tutti. Ed un colosso ameri-
cano specializzato alla costruzione di bunker ne costruì
uno che poteva resistere a tutto. 35 000€ a persona.
Sconto per i bambini a soli 18 000€.
E nonostante studiosi, tra cui anche la NASA, dimostra-
rono che nulla avrebbe potuto mettere in pericolo il
pianeta, se non lo stesso uomo, si continuò a credere a
tutto ciò. Per la gioia degli uomini in bombetta.
Ma non preoccupatevi, non siamo stati i primi a subire
le profezie finali.
Nell'anno mille, ad esempio. Addirittura si parla di per-
sone che vendettero tutto e si diedero alla pazzia. Ma
dopo mezzanotte erano comunque tutti vivi. Ed, ironia
della sorte, quello fu un anno prosperoso.
Nel 2010, al CERN di Ginevra, si sperimentò il probabi-
le impatto che si ebbe nel big bang, l'esplosione che die-
de origine all'Universo. Certo, non mancarono i soliti
blogger in cerca di popolarità che tentarono di spaven-
tare il mondo dicendo che si sarebbero sviluppati mini
buchi neri che lentamente avrebbero inghiottito tutto.
Dannazione! Ma se la fine del mondo si era prenotata
per il 21 dicembre 2012 perché chiamarla in anticipo?
Ma adesso aprite bene le orecchie, perché a questa serie
si aggiunge un'altra catastrofe: il 28 settembre 2015!
Partiamo dal principio.
In Italia ed in Europa, ed in altre parti del glo-
bo, assisteremo alla "Superluna di Sangue".
Non preoccupatevi, non si chiama così perché
ha utilizzato armi contundenti, ma per il suo
colore. Accaduta per l'ultima volta nell'82. La
Terra si pone tra il Sole e il buon satellite degli
innamorati, impedendo alla luna di riflettere la luce
della stella, diventando appunto rossa. Questa eclissi, da
non perdere assolutamente meteo permettendo, è la
quarta di quest'anno e si contraddistingue dalle altre
perché è totale.
Tutta quest'armonia di informazioni ha dato origine ad
un'ennesima profezia catastrofica. Anche adesso un
asteroide dovrebbe impattare a Porto Rico, scatenando
un sisma. L'asteroide proposto è lontano 77 volte la di-
stanza Terra-Luna, ed oltre a non poter giungere qui,
non ha neanche le dimensioni per fare ciò. E nonostante
anche ora questo dato dovrebbe essere rassicurante, la
NASA ha dovuto prendere posizioni. Ovviamente anti
catastrofiche. Nei prossimi 100 anni c'è lo 0,01% di pos-
sibilità che un asteroide abbia un impatto con il celeste
pianeta.
Sarebbe il caso di pensare che la vera possibilità di una
fine del mondo sia nelle nostre mani: non voglio con-
cludere in modo negativo dopo queste belle notizie, ma
è una verità. L'inquinamento, il riscaldamento globale e
tante altre trovate stanno danneggiando la natura che
in un circolo vizioso, danneggia noi a sua volta. Inqui-
niamo di meno partendo dalle piccole cose, ad esempio
la raccolta differenziata è già qualcosa di molto positivo.
Ah, un altro consiglio per essere più ecologici: quando
acquistate le auto, verificate che abbiano emissioni nel-
lo standard. Non come fa Angela, con la sua Volkswa-
gen.
La fine del mondo.
Il Pietrafesano @pietrafesano ilpietrafesano@gmail.com | Realizzazione grafica di Antonio Santopietro
Antonio Santopietro
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Antonio Pascale
Quali sono i gruppi principali di es-seri viventi?
I due principali gruppi di esseri vi-venti sono animali e piante. Esistono cinque gruppi o regni biologici. Gli
altri tre gruppi sono monere , protisti (entrambi orga-nismi unicellulari) e funghi. Ad ogni essere vivente è stato attribuito un nome che lo identifica.
Dove sono i punti più alti e più bassi della terra?
L'Asia possiede la vetta più alta del mondo, il monte Everest, e il punto più basso, il Mar Morto. Di fatto le dieci vette più alte (più di 8.000 metri) si trovano nell'Himalaya, la più grande catena montuosa dell'A-sia. Ma non tutta l'Asia è montagnosa. Vi sono enormi aree pianeggianti di prateria e deserto ed il punto più basso sulla Terra è la costa del Mar Morto (in Israele e Giordania), 400 metri al disotto del livello del mare.
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HUMOUR| Pierino viene interrogato dalla maestra che gli chiede: "Pierino, ascoltami bene: io studio, tu stu-di, egli studia, noi studiamo, voi studiate, essi studiano. Che tempo è?" e Pierino le risponde: "Tempo spre-cato, signora maestra".
Il Pietrafesano |Proposte Forse non tutti ci hanno fatto caso, ma sulle fontanelle del nostro paese è presente uno dei simboli del periodo più brutto della nostra nazione: il fascismo. Infatti su molte fon-tane è possibile "ammirare" il fascio littorio, antico simbolo romano in seguito ripreso dal regime fascista ed elevato al rango di emblema della dittatura. Voi cosa credete, va la-sciato sulle fontane o rimosso il prima possibile? Mandateci i vostri pareri tramite i nostri account social.
“Maddalena penitente” è una scultura in legno di pioppo
bianco realizzata dallo scultore fiorentino Donatello per il
battistero di Firenze. Le poche notizie che abbiamo su questa
statua ci vengono soprattutto dal Vasari e, pure essendoci
dubbi sulla precisa datazione dell’opera, la si può ricondurre
al periodo della maturità di Donatello, e fu probabilmente
proprio il fatto di essere realizzata in un periodo di decaden-
za fisica a influenzare in tal modo l’opera, che in un primo
momento non venne infatti apprezzata dai concittadini
dell’autore. Sappiamo con certezza che nel ‘500 si trovava nel
battistero, come ci è attestato da un documento di pagamento di un diadema per l’im-
magine da parte della corporazione proprietaria del luogo a un orafo fiorentino. Pur
sopravvivendo all’alluvione del ‘66 subì molti danni e venne sottoposta a restauro e
infine esposta al museo dell’opera di Firenze nel ‘72. L’opera rappresenta la Maddale-
na nel periodo di vita ascetica nel sud della Francia, quando le privazioni e i digiuni
ne avevano deturpato il fisico redendolo scarno e debole, e i lunghi capelli le avvolge-
vano tutto il corpo. L’estremo realismo con cui il soggetto venne realizzato suscitò
grande scandalo nella Firenze dell'Epoca, toccando la sensibilità degli abitanti che la
ritennero estremamente macabra e ripugnante. In realtà rappresentava il grande sen-
so di decadenza che avvolgeva Donatello, anch’egli indebolito dalla vecchiaia e dalla
sofferenza, ma allo stesso rappresenta un profondo valore di dignità umana e suscita
una grande empatia, comunicando tutto il dolore della donna e rendendone partecipi
ancora oggi i visitatori che si accostano all’immagine, dichiarando di provare profon-
da immedesimazione nella Maddalena, considerabile come uno dei primi esperimenti di realismo artistico della
storia dell’arte. Aurelio
Il Pietrafesano |Arte| Maddalena penitente