Mostra Quattordicesima edizione della Camelia Invernale e ...

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VERBANIA - Numerosi e varie-gati appuntamenti hanno carat-terizzato la quattordicesima edi-zione della Mostra della Came-lia Invernale, abbinata alla ter-za edizione di Giardini d’Inver-no, svoltasi a Pallanza il 25 e 26 novembre. Negli approfondimen-ti culturali non si è parlato solo di botanica e paesaggio, ma si sono potuti apprezzare anche aspetti meno scontati (vedi box) legati al campo dell’alimentazione e della cosmesi. E’ stato particolarmen-te interessante vedere, grazie agli esempi presentati dagli architetti del paesaggio, come dei giardi-ni pensili e delle coperture verdi possano riqualificare spazi urba-ni, contribuendo al miglioramen-to del ciclo dell’ossigeno e del bi-lancio termico. Le molte e origi-nali visite guidate hanno poi per-messo di osservare giardini e vi-vai da punti di vista differenti, tra i quali persino il motoscafo! La classica sezione espositiva è sta-ta collocata presso il Museo del Paesaggio e ha visto dialogare la mostra dei fiori recisi, accompa-gnata da eleganti composizioni, con due cicli di immagini propo-ste dai fotografi Giorgio Majno e

Quando il fiore diventa cibo,

gli scenari che si prospettano

sul lago

Nicolò Aiazzi. La mostra mercato di camelie e artigianato artistico è stata allestita sotto ai portici del municipio, mentre lo spazio de-dicato a conferenze, degustazio-ni e cinema è rimasto, come da tradizione, a Villa Giulia. Que-sta nuova disposizione ha un po-co disorientato il pubblico e reso meno percepibile il senso di fe-sta che, da sempre, caratterizza-va l’evento. Colori, bellezza, ar-te, botanica e cultura riempivano simultaneamente le sale di Vil-la Giulia che, per due giorni, di-ventava luogo nel quale poter vi-vere e condividere intensamente curiosità e passioni. L’augurio di molti è che si voglia, in futuro, ritornare alla logistica collauda-ta. Nel frattempo, tornati a casa, si è potuto e si potrà continuare a gustare il prezioso florilegio let-terario “Le signore delle camelie. Non solo signore. Non solo ca-melie”, curato da Michele Airol-di. Il volumetto è stato offerto a

tutti i partecipanti dall’Associa-zione Culturale Letteraltura.

NON SOLO FIORIIl colore e la forma dei fiori di-venta di secondaria importan-za quando la camelia diventa ci-bo! La tesi di Alessandra Sana sull’olio di camelia e la ricerca di Matteo Caser su quella da tè hanno aperto interessanti scena-ri per il futuro delle coltivazioni sul lago Maggiore. Tutti sappia-mo che il tè si ricava dalla Came-lia sinensis, ma è stato bello sco-prire, grazie alle analisi di labora-torio condotte presso l’Universi-tà di Torino, che anche il raccolto sperimentale realizzato sul nostro territorio è ottimo e promettente! Una partita di semi di Camellia japonica e oleifera è stata inve-ce spedita in Galizia, nell’unico impianto europeo dedicato all’e-strazione di questo tipo di olio. Un prodotto molto interessan-te sia per uso cosmetico (ottimo

emolliente e stimolante della pro-duzione di collagene) sia come integratore alimentare (anti ossi-dante, anti microbico e riequili-brante del colesterolo). Anche in questo caso i risultati sono stati molto incoraggianti. Si ipotizza quindi di poter progettare e rea-lizzare coltivazioni dedicate alla produzione agro-alimentare, per differenziare la gamma dell’of-ferta del Verbano sul mercato. Maria Cristina Pasquali

DAI GIGANTI VERDI ALLA FINE DEL MONDOE’ stata inaugurata in occasione della mostra invernale della ca-melia ma proseguirà sino al 14 gennaio 2018 (venerdì 14-17, sabato e domenica 11-17), l’e-sposizione di opere fotografiche, ospitata dal Museo del Paesag-gio a palazzo Viani Dugnani, di Giorgio Majno e Niccolò Aiaz-zi. Nella prima sala, tra le quattro opere di Majno, spiccano i trittici

GHIFFA - Verrà inaugurata do-menica 3 dicembre alle 17.30, a cura dell’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa il Brunito-io”, presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa, la mostra di Alessandro Marchetti dal tito-lo “Oltre”, pitture digitali. L’e-sposizione, che verrà presenta-ta da Giulia Grassi, sarà visi-tabile fino al 31 marzo 2018 dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19. Dal 1° gennaio aperta per visite scolastiche e/o su ap-puntamento. “Le pitture digitali di Alessandro Marchetti - scri-ve Grassi - fanno sentire il bi-sogno di “saltare” nell’iperspa-zio di una dimensione anelata e sconosciuta alla quale il miste-rioso cammino della vita ci pre-para. Conosciuto principalmen-te come attore e registra, Mar-chetti si dedica ormai da mol-ti anni alla pratica artistica. La

VERBANIA - «Da quando sia-mo in questo spazio abbiamo ospitato cose meno artistiche ma molto varie - spiega Neil Davenport per Lakeside Art Gallery all’interno dello spa-zio Wip - dalla presentazione di un libro ai corsi per bambini di Badabaù. C’era sempre l’in-tenzione di fare nuove mostre di arte contemporanea ma non volevamo che Wip diventasse una galleria d’arte: non lo è e non lo sarà mai, ma come as-sociazione culturale Lakeside vuole iniziare a fare delle mo-stre». Si parte sabato 2 dicembre al-le 18 con l’inaugurazione della mostra collettiva dal titolo “La verità su ciò che per sua natu-ra appare separare il cielo dal-

la terra e dall’acqua. Per non parlare di quello che ci rende unici”. A cura di Fabrizio Para-chini con opere di Neil Daven-port, Horiki Katsutomi, Ema-nuela Mezzadri, Fabrizio Para-chini, Ubaldo Rodari. Special Guest Antonio Calderara.Un titolo non breve, ma che in origine era ancora più lun-go, per definire una mostra che presenta al pubblico opere rea-lizzate con tecniche diverse da artisti contemporanei tutte cen-trate su una personale interpre-tazione dell’idea d’orizzonte figurale, che è anche una visio-ne mentale dell’idea di “sepa-razione”. Gli artisti provengo-no da esperienze molto diver-se e hanno abbracciato poeti-che anche piuttosto distanti tra

loro. Ma le loro opere dialoga-no serratamente facendo pen-sare a una specie di atlante di luoghi “altri” in cui la “separa-zione” dello spazio si impone come segno determinante. Sen-za peraltro nascondere ciò che le rende uniche.Invitato muto è il lavoro silen-zioso e luminoso di Antonio Calderara, artista che ha realiz-zato cicli di opere e cartelle di grafica dedicate esplicitamen-te all’orizzonte e che sarà rap-presentato in mostra da una sil-loge di serigrafie astratte for-temente evocatrici di un luogo fisico di cui non è necessario fare il nome.«Non abbiamo un calenda-rio stabilito per evitare di di-ventare troppo galleria d’ar-

e i polittici formati da grandi pan-nelli che giocando su verticalità e orizzontalità e che rendono gli al-beri secolari immortalati dal foto-grafo milanese figure incomben-ti e avvolgenti (ipnotico e meta-fisico il bosco di agrifogli tra la neve in provincia di Palermo). Le foto fanno parte di un pro-getto “Stabilitas loci” che ha vi-sto Majno con la moglie Oddina percorrere l’Italia alla ricerca de-gli alberi secolari. Giganti vege-tali, memorie tra terra e cielo che la fotografia di Majno rende ico-ne più espressioniste che natura-listiche, quasi il dipinto di un vol-to del “genius loci”. «Sono circa una cinquantina gli alberi secola-ri dalle Alpi alle isole che ho già fotografato, e il percorso prose-gue», spiega Majno. Le altre sa-le sono dedicate invece agli scat-ti realizzati da Aiazzi, fotografo 35enne, durante un recente re-portage (febbraio 2017) realizza-to in un lungo viaggio («quello di

nozze», confida l’autore) affron-tato in motocicletta lungo la Pa-tagonia. Da Bariloche, attraverso gran parte della Carretera Austral e della Ruta 40, per poi termina-re a la “fin del Mundo”, Ushua-ia. Sculture di ghiaccio, distese di pampa, un orizzonte che circon-da, una luce fredda e filtrata dalle nubi, l’assenza della figura uma-na, rari segni della sua presenza («uomo che non si vede ma che condiziona il futuro dei giganti di ghiaccio», commenta l’auto-re). «La mia attenzione tecnica-mente si è rivolta soprattutto al-la luce», spiega Aiazzi, che si è cimentato in passato con le sfide dell’alpinismo, e ora si confronta con cime leggendarie come il Fi-tz Roy («Ho scelto di fotografar-ne l’ombra al tramonto proiettata verso l’orizzonte»), non ne esce vinto, perché sceglie di rifletter-ne il mistero senza cercare di de-cifrarlo.

Andrea Dallapina

ricerca iniziata con l’ideazio-ne di scenografie e costumi per sue regie, curate in molti teatri svizzeri e tedeschi, ha permesso di generare una forma di com-penetrazione e coesistenza ope-rativa, nella quale confluiscono molteplici visioni artistiche. I personaggi e le figure presen-tate nelle sue opere, mostrano una chiara connessione con la Commedia dell’Arte. Un lega-me che si è esplicitato nel tem-po attraverso diverse tecniche, siano esse il disegno, la pittu-ra o la scultura, fino ad arrivare alla sperimentazione della pit-tura digitale. Marchetti presen-ta uno “spettacolo” dove i pro-tagonisti paiono essere cavalli, cavalieri ed arlecchini, svuotati però della loro consistenza fisi-ca per esplorare i luoghi onirici immaginati dal pittore”. Per in-fo info@ilbrunitoio.it

te, vogliamo la flessibilità e che non sia un luogo esclusivo ma aperto a più iniziative, uno spazio disponibile un po’ per tutti. Sicuramente nel 2018 ci sarà una mostra con Giannet-to Bravi, sempre con la curate-la di Fabrizio, abbiamo anche altri idee ma non ci sbilancia-mo troppo».La mostra resterà esposta dal 2 al 20 dicembre 2017 e dal 13 al 28 gennaio 2018 alla Lakeside Art Gallery presso WiP Work in Progress a Ver-bania in Via Cantova 30. Per info: info@lakeside.vb.it, 347 6008131Giorni e orari di apertura: da mercoledì a sabato, dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento. Alice ZanfardinoAnabasi di Alessandro Marchetti

Durante la mostra a Villa Giulia Alle pareti le opere di Giorgio MajnoUna composizione invernale

Inaugurazione Si apre allo spazio WiP di Intra una collettiva di Lakeside Art, sabato 2 dicembre alle 18

Opere sull’idea di orizzonte figurale

Mostra Quattordicesima edizione della Camelia Invernale e terza dei Giardini d’Inverno per Verbania, lo scorso fine settimana

Verde invernale, regina la nostra Camelia

In mostra Al Brunitoio di Ghiffa da domenica 3

“Oltre” e la pittura diventa digitaleOpere di Alessandro Marchetti curatenello spazio di Ghiffa da Giulia Grassi

Incontro A Villa Giulia per il MdP venerdì 1° dicembre Mostra Dal 1° dicembre presso lo spazio MatEr

VERBANIA - Verso Orien-te - Navigare le acque inter-ne da Locarno a Venezia, a cu-ra di Elisabetta Bianchessi, dà appuntamento a Villa Giulia, il 1° dicembre alle 2. Si conclu-de così il ciclo di incontri dal titolo “Nuovo Mondo”, curato da Bianchessi e organizzato dal Museo del Paesaggio nell’ambi-to delle attività del Centro Stu-di del Paesaggio insieme all’as-sociazione Verdi Acque. Il te-ma sarà il viaggio via acqua da Locarno a Venezia, che ci verrà raccontato dalla stessa curatrice del progetto, che è architetto e

Chiude il ciclo “Nuovo Mondo”la curatrice Elisabetta Bianchessi

Giorgio Piccaia da Agrate fino a Roma per “Iside: segni e sogni”

Giorgio Piccaia

ROMA - Verrà inaugurata ve-nerdì 1° dicembre alle 18.30 presso lo Spazio MatEr in via Muratori a Roma, la mostra personale di Giorgio Picca-ia dal titolo “Iside: segni e so-gni”, un progetto che si svilup-pa con opere sul mito egizio della dea Iside. In esposizio-ne, fino al 20 dicembre, i lavo-ri più recenti dell’artista, alcu-ni dei quali sono stati realizza-ti proprio per questa occasione. Giorgio Piccaia nato a Ginevra nel 1955, studia architettura al Politecnico di Milano e vive ad Agrate Conturbia.

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paesaggista, docente al Politec-nico di Milano e in altre presti-giose istituzioni, e si occupa del-lo sviluppo e della salvaguardia dei paesaggi acquatici. “Il pro-getto LoVe (Idrovia Locarno Venezia) è un viaggio di scoper-ta e di conoscenza, immersivo, nelle acque dolci che compon-gono questo corridoio fluviale, elemento primigenio e fondante della cultura territoriale, urbana, dell’Italia del nord; è uno stru-mento di esplorazione di straor-dinari habitat acquatici navigati da secoli; è il dialogo con le co-munità fluviali che li abitano...”.