Post on 01-May-2015
•Metodologia didattica della geografia
•Osservare (e non solo) il mondo
•Collocarsi nel mondo
•Rappresentare il mondo
•Capire e salvaguardare il mondo
La didattica della geografia: sequenza degli argomenti
•sguardo olistico
•approccio interdisciplinare
•didattica attiva
Metodologia e didattica: alcuni concetti chiave:
Sguardo olistico: la terra è un sistema, che va descritto a
diverse scale senza mai dimenticare il centro della
questione: LE INTERAZIONI
Approccio interdisciplinare: la geografia si occupa di vari
oggetti che riguardanoanche le altre scienze sociali
utilizziamo questa potenzialità!
Didattica attiva: l’insegnante nonpuò essere un semplicedepositario del sapere,
la scoperta della realtà geograficadeve essere un percorso
reciproco
I metodi di insegnamento sono sostanzialmente di due nature distinte:
La didattica attiva…
Metodi espositivi:
•Insegnante detentore del sapere lo trasmette
•Allievo come ricettore
•Metodo deduttivo: fatti e relazioni dati per certi
INSEGNANTE ALUNNO
Metodi d’indagine:
•Insegnante detentore del sapere mette in atto percorsi di acquisizione del metodo e dei processi
•Allievo come attore protagonista della scoperta
•Metodo induttivo: si costruiscono elementari ipotesi ove si collocano i fatti per la verifica delle teorie
INSEGNANTE ALUNNO
…e metodo scientifico
•Il processo di scoperta deve avvenire secondo la successione che vede l’osservazione di un
fenomeno, la formulazione di un’ipotesi esplicativa, la sua verifica sperimentale e la formulazione della
cognizione (= riscoperta da parte degli alunni dei metodi geografici )
•Inciampare nei fatti (Dario Antiseri )
•Il concetto e il metodo devono essere “scientificamente corretti”
Il metodo deve essere di scoperta senza trascurare però il valore dei concetti, cioè:
•induttivo: partire dall’esperienza diretta per comprendere le logiche spaziali e formulare ipotesi
•In qualche misura anche deduttivo: una volta acquisiti i concetti porli a verifica nel concreto
Come?
•Osservando
•Localizzando
•Cercando le correlazioni
Osservare il mondo:
Come?
Perché?
Educarsi ad una relazione con gli oggetti geografici basata sulla pluri-sensorialità: primo passo per la conoscenza. Così
si procede verso un’osservazione consapevole
Il primo passo essenziale è superare la visione egocentrica
del mondo.
E imparare le prime rudimentali leggi di relazione tra gli oggetti attraverso la
loro osservazione
Osservazione diretta:
L’osservazione diretta: “è quella che vede l’azione conoscitiva dei nostri sensi agire direttamente
sulla realtà, non mediata da mezzi di riproduzione” (Squarcina, E.)
L’osservazione diretta: non è un semplice guardare la realtà che ci circonda. E’ il primo
esercizio di conoscenza del mondo.
L’osservazione diretta: deve essere guidata dall’insegnante:
•con un percorso CLASSE-USCITA-CLASSE
•con un atteggiamento di FACILITAZIONE
Scomporre la realtà per strutturare al meglio l’attività di osservazione (Bissanti)
•componente morfologica
•componente idrografica
•componente vegetale
•componente antropica
•componente meteorologica
•ecc.
Osservazione diretta: uno spunto.
Schema valido
per ognitipo di
osservazione
Osservazione indiretta:
E’ l’osservazione di una realtà geografica mediata dai mezzi di rappresentazione (fotografie,
racconti, filmati, simulazioni)
E’ molto utile per cercare di affrontare insieme ai ragazzi lo studio di regioni geografiche
sconosciute e distanti nello spazio o nel tempo.
Per alcuni aspetti è limitante rispetto all’osservazione diretta, ma se viene strutturata
in modo organico e soprattutto se vengono scelti i supporti corretti può essere molto utile.
La Valtellina:
Un esempio:
•una valle alpina con forti elementi orografici e massiccia
presenza del bioma alpino d’alta quota (componente morfologica)
•una valle alpina definita e modellata da un’intesa
interazione uomo-natura (componente antropica)
•una valle alpina contraddistinta da un’importante storia
d’insediamento umano, tuttavia meno densamente popolata della
Val Padana
•una valle alpina fortemente legata alla storia dell’industria idro-elettrica italiana e con una
struttura idrografica molto complessa (componente
idrografica)
Collocarsi nel mondo:
L’orientamento è una capacità fondamentale del curricolo (programmi 1985, Indicazioni nazionali piani
di studio)
Il percorso verso l’orientamento deve essere concepito come un evoluzione difficile per gli alunni.
IL MONDO INTORNO A LORO SI ALLARGA IN 5 ANNI
SI PASSA DALL’EGOCENTRISMO AD UNA NUOVA COLLOCAZIONE DEL SE’ NELLO SPAZIO
Collocarsi nel mondo: un possibile percorso in 3 steps
Dove: Primi approcci in un ambiente
conosciuto
Cosa: lateralizzazione Senso dello spazio, delle posizioni, delle
direttrici e delle distanze
Dove: ambienti esterni
Cosa: prove di orientamento
Conoscenza di luoghi nuovi, utilizzo degli
strumenti utili all’orientamento (carta e bussola)
Dove: ambienti esterni sconosciuti
Cosa: astrazione Appropriarsi dell’aspetto simbolico
dell’orientamento: punti cardinali
Collocarsi nel mondo: l’orienteering
Perché ci interessa?
E’ un’attività all’aperto che riunisce in sé molti elementi interessanti. È una corsa sportiva, una
caccia al tesoro, un’esplorazione di ambienti sconosciuti, una passeggiata ecologica,
un’attività didattica.
Si lega all’utilizzo di carta, bussola e abilità di osservazione
Di che cosa si tratta?
E’ un percorso in ambiente naturale, da effettuarsi con l’ausilio di carta e bussola. Il
percorso è definito da alcuni punti di controllo dai quali il concorrente, deve passare
obbligatoriamente prima di giungere alla meta finale.
l’orienteering: elementi notevoli
Gli strumenti
l’orienteering: elementi notevoli
Il carattere ludico-competitivo
Rappresentare il mondo
Si lega strettamente alle altre attività della didattica della geografia, perché la
rappresentazione include la messa in pratica delle altre abilità
Possiamo parlare di:
RAPPRESENTAZIONE QUANTITATIVA
RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA
RAPPRESENTAZIONE QUALITATIVA
in tutti i casi si può utilizzare una rappresentazione già esistente o costruirne una
propria
Rappresentare il mondo: la rappresentazione quantitativa
•Grafici (istogrammi, torte, grafici cartesiani)
•Modelli e matrici
•Analisi statistiche
Sono molto utili anche se apparentemente paiono difficili da utilizzare. Perché aiutano a superare la staticità della rappresentazione
cartografica
Bisogna conoscerli e saperli trasferire utilizzando un linguaggio appropriato e cercando al loro interno i dati e le analisi che più ci sembrano
utili.
la rappresentazione quantitativa: qualche nota
•Esempio: inserire i dati in un percorso di scoperta e studio del paesaggio agricolo.. (es
libro p. 109)
•Un percorso a tappe
•Primo biennio: utilizzare dati recuperati in prima persona dagli alunni / costruire
rappresentazioni semplici come istogrammi a crocette o a colonne con poche variabili
•Dalla terza: utilizzare dati contenuti nel libro o nei documenti che si sono utilizzati a lezione / costruire dati nuovi basati sul confronto tra
diversi ordini di grandezze es: densità di popolazione
•Dalla quarta: si possono iniziare approcci alla cartografia tematica e ai cartogrammi come
riferimenti
Lo strumento cartografico
•La carta è il miglior strumento…
• Primo biennio: fondamentale per l’approccio allo strumento.
La prima conquista logica deve essere il concetto di visione zenitale (dall’alto). Risultato che si
ottiene a tappe:
1. Riprodurre oggetti comuni da diversi punti di vista
2. Capire che il punto di vista zenitale è il migliore per rappresentare diversi oggetti
insieme
3. Costruire rappresentazioni di luoghi conosciuti: la classe
Lo strumento cartografico
• In terza: lavorare sulla dimensione simbolica e sul concetto di scala
1. Le nostre rappresentazioni sono più veloci e efficaci se usiamo colori o segni diversi per
rappresentare oggetti diversi
2. Per capire come un oggetto può essere pensato a varie scale: fotocopiare un oggetto
con diversi ingrandimenti e inserirlo in rappresentazioni cartografiche (sono troppo
grandi? troppo piccoli?)
Lo strumento cartografico
• Quarta e Quinta: astrazione e carte tematiche
1. Lettura di carte tematiche
2. Mostrare carte stradali nelle quali ci sono molti simboli di difficile lettura, come isolarli?
Cosa ci interessa?
3. Ricalcare solo quello che ci interessa con lucidi
Rappresentare il mondo: la rappresentazione qualitativa
Ricordate il discorso sulla cartografia, ma non limitiamoci a questo.
La rappresentazione del mondo può avere varie forme: mappe, mappe mentali, racconti, disegni,
prodotti multimediali, video, fotografie, ecc.
Può essere guidata da qualunque senso umano.
Un esempio sono le mappe mentali:
in senso geografico si tratta della rappresentazione cognitiva che un individuo possiede di un determinato
luogo. E’ il risultato del rapporto tra questo luogo e l’individuo in questione ed è importantissima in relazione al vissuto personale, alle capacità di orientamento, alle
scelte individuali.
Rappresentarla graficamente permette all’alunno (e all’insegnante) di lavorare sulla conoscenza di un luogo, sui
punti necessari per l’orientamento e sulle dinamiche spaziali.
Rappresentare il mondo: la rappresentazione qualitativa
Mancano gli elementi cardinali della carta.
Eppure è uno strumentoutilissimo
Ci sono oggetti geograficiben evidenti.
Ricorrenti e precisi.
La mappa mentale può essere grafica ma
anche basata su altri sensi o linguaggi.
Capire e salvaguardare il mondo
Perché ho messo insieme queste due categorie?
Perché sono inscindibili l’una è l’obiettivo dell’altra.
IL MONDO COME
SISTEMA:
ne abbiamo parlato in
tutte queste lezioni
LE SCALE:
è un concetto assai
arduo.
Consideriamolo un metodo
LE QUESTIONIAMBIENTALI
centro di tutti i temi della geografia
IL MULTICULTURALISMO:
abituiamoci a considerarla
•Una difficoltà (perché è un dato di fatto nelle nostre classi o almeno lo sarà).
•Una risorsa (perché ci può aiutare a introdurre il tema della diversità e la descrizione di realtà
geografiche a noi lontane).
…..ma soprattutto…..
COME?
•Racconti degli alunni.
•Esperienze delle famiglie
•Iniziative della classe legate al patrimonio culturale dei nostri alunni (cucina, letteratura,
cinema, ecc.)