Post on 23-Mar-2020
ALIMENTAZIONE
NATURALE, PARENTERALE, ENTERALE.
Infermiere Carlo Catanesi Azienda Sanitaria Citta’ della Salute e della Scienza , S.C. Ematologia
E-mail: ccatanesi@cittadellasalute.to.it
L’ALIMENTAZIONE identifica un atto naturale, consapevole e spontaneo di scelta ed assunzione di cibo ed acqua grazie al quale ci nutriamo. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere : normocalorica e varia.
Cibo e i suoi nutrienti :
I NUTRIENTI
Gli ALIMENTI sono formati da una miscela di sostanze chiamate
NUTRIENTI. Sostanze che l'organismo può utilizzare per : • Accrescimento; • Mantenimento delle strutture
corporee; • Funzionamento.
CARBOIDRATI
Sono il "carburante" dell'organismo (FUNZIONE ENERGETICA) Servono a fornire energia (4 kcal/g).
I glucidi assunti in eccesso e non utilizzati subito vengono trasformati in lipidi ed accumulati nel tessuto adiposo.
Con la digestione i glucidi sono convertiti in glucosio utilizzato dal cervello, dal sistema nervoso e dai muscoli.
CARBOIDRATI SEMPLICI
MONOSACCARIDI Glucosio (presente nel sangue)Fruttosio (presente nella frutta) DISACCARIDILattosio (presente nel latte)Saccarosio(zucchero da cucina)Maltosio
CARBOIDRATI COMPLESSI
POLISACCARIDI Amido presente nella pasta e nel riso, nel pane, nelle patateFibre (es. cellulosa)Glicogeno presente nel muscolo e nel fegato come energia di riserva
GRASSI O LIPIDI
Sono la riserva di energia (FUNZIONE ENERGETICA DI RISERVA)
Forniscono energia dopo i glucidi (9 Kcal/g)
Sono utili a trasportare le vitamine liposolubili.
GRASSI VEGETALI
Olii (oliva, arachidi, mais, girasole) e margarina,
Contengono prevalentemente acidi grassi mono e poli-insaturi che svolgono benefici effetti sui valori ematici del colesterolo.
GRASSI ANIMALI
Lardo, strutto, burro, formaggi, uova, salumi, carni
Contengono acidi grassi saturi che se assunti in eccesso determinano un incremento del colesterolo ematico.
PROTEINE
Sono i “mattoni” che messi insieme formano la struttura del corpo umano.
Servono a costruire, mantenere e rinnovare tutti i tessuti dell'organismo (FUNZIONE PLASTICA).
Le proteine forniscono energia (4 kcal/g) ma sono utilizzate per ultime.
PROTEINE ANIMALI E VEGETALI PROTEINE ANIMALI contenute negli
alimenti di origine animale (Carni, Pesci, Uova, Latte e yogurt, Gelati, Salumi, Formaggi)
PROTEINE VEGETALI contenute negli alimenti di origine vegetale (Pane, Pasta e riso, Fette biscottate, grissini, crackers Farine di
tutti i tipi, Patate Biscotti, dolciumi, cacao, Verdure di tutti i tipi, Legumi freschi e secchi, Frutta secca e conservata, Avocado, banane, Kiwi, lamponi)
AMINOACIDI Con la digestione le proteine vengono scisse in aminoacidi i
quali verranno utilizzati dall'organismo.
In natura ci sono 8 aminoacidi che l'organismo non è in grado di produrre (essenziali) che devono quindi essere introdotti con i cibi.
Carne, pesce, latte e derivati, uova contengono proteine ad elevato valore biologico (con aminoacidi essenziali)
Cereali e legumi contengono proteine a medio valore biologico
FIBRE ALIMENTARI
Sono sostanze che non vengono digerite dagli enzimi gastronitestinali.
Sono suddivise in due gruppi:FIBRE INSOLUBILI (regolano le funzioni intestinali)
presenti nei cereali integrali, nella frutta e nella verdura.
FIBRE SOLUBILI (danno senso di sazietà, diminuiscono l'assorbimento di carboidrati, lipidi, sali minerali) presenti nella frutta, nella verdura e nei legumi.
VITAMINE Regolano le funzioni biochimiche dell'organismo. Aiutano le proteine, i grassi ed i carboidrati a compiere le loro funzioni
all'interno dell'organismo ed inoltre prevengono molte malattie.
Sono suddivise in:Vitamine liposolubili: si sciolgono nei grassi
Vit. A, D, E, K, FVitamine idrosolubili: si sciolgono nell'acqua
Vit. C, gruppo B, PP, Biotina, Acido Folico
SALI MINERALI Svolgono importanti funzioni nell'organismo, sono regolatori
come le vitamine, intervengono nella formazione delle ossa e dei denti, controllano la contrazione muscolare e sono utili anche per il sistema nervoso.
Sono suddivisi in due categorie:MACROELEMENTI: presenti nell'organismo in quantità notevole
Calcio, Fosforo, Magnesio, Potassio, Sodio, Cloro, Zolfo.
MICROELEMENTI : presenti nell'organismo in piccole quantità : Ferro, Iodio, Zinco, Rame, Manganese, Selenio, Cromo, Fluoro.
ACQUA E’ presente in ogni cellula del nostro corpo e partecipa a tutte le
reazioni che in esso si svolgono. Svolge funzioni di trasporto e regolazione.
Gli adulti sono composti per il 60% del peso di acqua. Viene eliminata sotto forma di sudore, lacrime, urina.
È contenuta non solo nell'acqua semplice ma anche nelle bevande e negli alimenti (frutta, verdura, carne ecc.)
L'ACQUA NON HA CALORIE!
La piramide alimentare
TIPI DI NUTRIZIONE
Naturale
Parenterale Con la nutrizione parenterale i
nutrienti (acqua, glucosio, amminoacidi, lipidi, elettroliti,
vitamine, oligoelementi), preparati dall’industria
farmaceutica e adeguatamente miscelati, sono somministrati
direttamente nella circolazione sanguigna attraverso una vena periferica o attraverso una vena
centrale di grosso calibro, mediante l’impiego di cannule o cateteri venosi.. BYPASSANDO
LA VIA DIGESTIVA.
Enterale Con la nutrizione enterale, i nutrienti (da alimenti naturali o a preparazione
industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva, a
livello dello stomaco, del duodeno o del digiuno, mediante l’impiego di
apposite sonde inserite dal naso, dalla bocca o attraverso stomie
confezionate all’uopo.
ALIMENTAZIONE NATURALE
TIPI DI DIETA
DIETA LIQUIDAALIMENTI LIQUIDI: LATTE, THE, BRODO, PASSATO DI
VERDURA PIUTTOSTO LIQUIDO, SEMOLINO LIQUIDO, SUCCO DI FRUTTA, INTEGRATORI LIQUIDI (ES. MERITENE, FORTIMEL, …)
Indicazioni: - POSTOPERATORIO - DISORDINI DI MASTICAZIONE
O DEGLUTIZIONE
TIPI DI DIETA
DIETA SEMILIQUIDA-SEMISOLIDA
ALIMENTI DI CONSISTENZA INTERMEDIA TRA SOLIDO E LIQUIDO : BUDINO, YOGURT, OMOGENEIZZATI DI CARNE E DI FRUTTA, SEMOLINO, FRULLATO DI CARNE O DI FRUTTA, UOVO ALLA COQUE, PUREA
Indicazioni: ADENTULIA
TIPI DI DIETA
DIETA TRITATAALIMENTI TRITATI E DI CONSISTENZA
MORBIDA: POLPETTE, PASTINA PICCOLA, CARNE TRITATA, VERDURA COTTA TRITATA, FORMAGGIO MORBIDO (ES. STRACCHINO)
Indicazioni: PASSAGGIO DA ALIMENTAZIONE
LIQUIDA A SOLIDA
TIPI DI DIETA
DIETA IPERPROTEICA
RICCA DI PROTEINE: PORZIONI ABBONDANTI DI CARNE O FORMAGGIO, PARMIGIANO INTERO O GRATTUGIATO, UOVA, YOGURT, BUDINO.
Indicazioni: PIAGHE DA DECUBITODEBILITAZIONE
TIPI DI DIETA
DIETA IPOPROTEICA
POVERA DI PROTEINE: SOSTITUIRE IL LATTE DELLA COLAZIONE CON IL THE; EVITARE; LEGUMI (ES. PISELLI), BUDINI, DARE IL SECONDO PIATTO (CARNE FORMAGGIO, PESCE, PROSCIUTTO) UNA VOLTA AL GIORNO (O PRANZO O CENA); MODERARE IL CONSUMO DI PANE E PASTA
Indicazioni: INSUFFICIENZA RENALE CRONICA CIRROSI EPATICA CON COMPLICANZE
NEUROLOGICHE
TIPI DI DIETA
DIETA IPOLIPIDICAPOVERA DI LIPIDI: LIMITARE I
CONDIMENTI (OLIO, BURRO, MARGARINA) E FORMAGGI; SONO CONSIGLIATI CIBI BOLLITI, MINESTRINE, VERDURE POCO CONDITE
Indicazioni: ACETONEDISLIPIDEMIA
TIPI DI DIETA
DIETA IPERGLICIDICARICCA IN GLICIDI: MARMELLATA, YOGURT
ALLA FRUTTA, BUDINO, BISCOTTI, ZUCCHERO, PANE, PASTA, FRUTTA, PATATE
Indicazioni: EPATOPATIA
TIPI DI DIETA
DIETA IPOGLICIDICAPOVERA IN GLUCIDI: ELIMINARE I DOLCI
(ZUCCHERO, MIELE, CARAMELLE, BUDINI) QUANTITÀ CONTROLLATE DI PANE PASTA O RISO, LATTE, FRUTTA
Indicazioni: DIABETE OBESITÀ
TIPI DI DIETA
DIETA IPERCALORICA - ENERGETICARICCA IN CALORIE: MARMELLATA, CIBI
MOLTO CONDITI, GRISSINI, PASTASCIUTTA, BUDINO
Indicazioni: MAGREZZA DEBILITAZIONE
TIPI DI DIETA
DIETA IPOCALORICAPOVERA IN CALORIE: VERDURA COTTA O
CRUDA, PASSATO DI VERDURA, MINESTRINA, CIBI BOLLITI E SENZA CONDIMENTI
Indicazioni: OBESITÀ
TIPI DI DIETA
DIETA IPOSODICAPOVERA IN SODIO: ESCLUDERE
TOTALMENTE O PARZIALMENTE IL SALE; ESCLUDERE GLI ALIMENTI IN SCATOLA (ES. TONNO), INSACCATI E PROSCIUTTO, FORMAGGIO, MINESTRINA PREPARATA CON IL DADO; LIMITARE IL PANE O I GRISSINI;
Indicazioni: IPERTENSIONE ARTERIOSAINFARTO MIOCARDICO
ALIMENTAZIONE NATURALE PAZIENTE NON
AUTONOMO
n Valutare lo stato di coscienza n Ambiente tranquillo privo di odori sgradevoli, n Posizione eretta sostegno del capo se occorre n Evitare distensioni del collo n Se il pz ha una paralisi unilaterale utilizzare il lato
non colpito per porre il cibo n Dare un tempo adeguato alla persona per alimentarsi
incoraggiare la tosse dopo la deglutizione n Controllare se c’è ruminazione n Ripetute deglutizioni
n Valutare Cavo orale se pulito, se pz edentulo, pulire con collutorio con clorexidina , controllo particolare nei pz con scialorrea, o secchezza delle mucose
n Per la secchezza delle mucose è possibile utilizzare come collutorio ma anche per favorire alimentazione Cibi agri aciduli come acqua acidulata, per la scialorrea succo ananas o papaia.
n Per pz con stomatite collutorio . n Fare attenzione alla consistenza dei cibi specie nei pz
disfagici n Favorire le capacità residue del pz n Se aiutato porsi all’altezza degli occhi o più in basso n Controllare prima di somministrare il boccone
successivo che non vi siano residui di cibo nel cavo orale.
n Evitare cibi di consistenza mista, cibi secchi friabili,
filamentosi che si impastano in bocca , es pane, banane etc.… n Mantenere la persona alzata approssimativamente dai 30/60
min. n Evitare cibi o bevande calde o piccanti per pz con processi
infiammatori in atto al cavo orale o apparato digerente n Se il pz non ha un disfagia completa cioè ha difficoltà ad
assumere i solidi alternare piccole quantità di cibo con piccole quantità di liquidi
valutazione
n Se la disfagia è paradossa, cioè per i liquidi, usare addensante
n Incoraggiare la tosse dopo la deglutizione n Se possibile evitare l’uso di cannucce o siringhe per
la difficoltà di controllo della quantità e velocità di flusso del liquido
n CONTROLLARE SEMPRE CHE IL CIBO RISPETTI I GUSTI DELLA PERSONA
ALIMENTAZIONE
MONITORARE SEMPRE LA QUANTITA’ DI CIBO ASSUNTA DAL PZ.
DISFAGIA
Non è una malattia ma un sintomo. E’ la difficoltà che si manifesta al passaggio di
cibi e bevande dal cavo orale allo stomaco
Pincipali segni clinici
n Tosse (specie in coincidenza con l’atto deglutitorio)
n Voce gorgogliante n Febbre n Residui alimentari in bocca e fuoriuscita dal naso n Lacrimazione n Risveglio notturno per tosse e soffocamento n Perdita di peso
n IN CASO DI MALATTIE DEL CAVO ORALE DELLA FARINGE, LARINGE ED ESOFAGO ( DISFAGIA) ,
n ICTUS, n DEMENZA, n MORBO DI PARKINSON n DETERIORAMENTO NEUROLOGICO n MALATTIE SISTEMICHE (miastenia, sclerosi
lat. Amniotrofica, sclerosi multipla etc..)
DISFAGIA
n E’ BENE RICORDARSI CHE LA DISFAGIA E’ PRESENTE NELLA NORMALE EVOLUZIONE DEL PROCESSO D’INVECCHIAMENTO , IL 20% CIRCA DELLA POPOLAZIONE DOPO I 50 ANNI SOFFRE DI PRESBIFAGIA (Forma di disfagia dovuta ai processi fisiopatologici connessi all'invecchiamento.)
Disfagia
E’ ALTRESI’ IMPORTANTE RICORDARE CHE COLORO CHE RISCHIANO AB-INGESTIS (l'inalazione involontaria di materiale alimentare - solido o liquido - proveniente dall ‘apparato digerente), NON SEMPRE PRESENTANO I SEGNI CLINICI DI ASPIRAZIONE, INFATTI NEL 60% DEI CASI LA TOSSE NON E’ PRESENTE
RISCHI
n AB INGESTIS n DEPRESSIONE n DISIDRATAZIONE n MALNUTRIZIONE
TEST
n 5ml di acqua con un cucchiaino da caffè attendere qualche minuto
n Se non vi è tosse, voce gorgogliante, fuoriuscita del liquido dal naso, lacrimazione si prosegue:
n un sorso d’acqua da bicchiere (controllo segni clinici)
n Se non ci sono segni di aspirazione si passa a 50 ml di acqua da bicchiere e si controlla per qualche minuto posizionando il pulsossimetro ( una diminuzione del 2% rispetto alla saturazione iniziale può essere considerata come indicativa di aspirazione)
Test
Fornisce gli elementi per classificare la disfagia in 4 livelli :
1)ASSENTE: corretta deglutizione, nessuna implicazione nella dieta; 2)LIEVE: voce gorgogliante; necessario addensare i liquidi; 3)MODERATA: voce gorgogliante/tosse; necessario addensare i liquidi e rendere omogenei i cibi; 4)GRAVE: tosse severa; necessaria alimentazione artificiale.
MODIFICATORI DI CONSISTENZA
La consistenza può essere modulata e adeguata alle esigenze del paziente.
Si possono usare: 1. Addensanti naturali o artificiali; 2. Diluenti; 3. Lubrificanti.
SCHEDE VALUTAZIONE
La documentazione sullo stato nutrizionale e di assunzione di liquidi dovrebbe essere riportato di routine nella cartella clinica e infermieristica, regolarmente aggiornate.
MALNUTRIZIONE
una situazione tale per cui un deficit o un eccesso di energie, proteine o altri nutrienti porta ad effetti misurabili indesiderati sulla composizione corporea o sulla funzionalità di organi e tessuti, tale da portare un eccesso di Morbilità e mortalità o una alterazione della qualità della vita. In presenza di PEM(PROTEIN-ENERGY MALNUTRITION), si può andare incontro ad alterazioni della funzionalità cardiaca e renale, subentra atrofia muscolare, vi è un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, ed un aumento delle deiscenze, inoltre il sistema immunitario viene gravemente compromesso
MALNUTRIZIONE
n È un problema SOTTOVALUTATO n Spesso non esistono dati di valutazione
nutrizionale ne’ nelle cartelle cliniche, infermieristiche ne’ nelle lettere di dimissioni
MISCELE NUTRIZIONALI
Nutr.parenterale Nutr.enterale
PRINCIPI NUTRITIVI
n CARBOIDRATI n PROTEINE n LIPIDI n VITAMINE n SALI MINERALI
NUTRIZIONE PARENTERALE
SACCHE NUTRIZIONALI n OLICLINOMEL
n PERIVEN n CLINIMIX
CARATTERISTICHE
n PRONTE ALL’USO n BINARIE (glucosio, aminoacidi) n TERNARIE (glucosio, aminoacidi, lipidi) n acqua
PREPARAZIONE
Igiene e sterilità: n lavaggio mani n camice monouso n guanti sterili n mascherina chirurgica monouso n ambiente e piani di lavoro puliti (Disinfettati)
Complicanze NPT
Possono essere da catetere e meccaniche n Complicanze da catetere :
- contaminazione - pneumotorace - puntura arteriosa - malposizionamento - aritmia cardiaca -embolia gassosa– sepsi
n Complicanze meccaniche : - rottura del catetere - dislocazione - ostruzione
Controlli nel paziente n peso corporeo; n circonferenza del braccio; n FC, PA, FR,TC; n stato delle mucose e della cute, con particolare riguardo
all’eventuale presenza/evoluzione di edemi; n diuresi giornaliera e bilancio idrico (ENTRATE/USCITE); n frequenza e modalità di evacuazione; n condizioni del sito di inserzione del CVC o posizionamento
del PORT per verificare segni di infiammazione; n paziente diabetico : rivelazione della glicemia (tramite mezzo
digito puntura: stick glicemico)verificando l'assunzione dell'intero pasto ;
n esami ematici (emocromo completo, funzionalità renale ed epatica, elettroliti).
Bilancio idro elettrolitico Insieme di processi che consentono di bilanciare l’assunzione (alimentazione) e la perdita (sudorazione, respirazione feci, ecc.) di liquidi nel corso delle 24 ore. Il bilanciamento tra ingressi e uscite deve essere finemente regolato, allo scopo di mantenere costanti, nell’ambito dei valori fisiologici per il nostro organismo, volume di acqua e concentrazioni delle sostanze in soluzione. Il mantenimento di volumi e composizioni relativamente stabili dei liquidi del nostro organismo è essenziale per la nostra sopravvivenza, in quanto il volume di acqua condiziona spiccatamente la pressione arteriosa, mentre le concentrazioni dei soluti, in particolare degli elettroliti, permettono il corretto funzionamento di sistemi vitali come, tra gli altri, quello nervoso e quello muscolare.
CRITERI DA SEGUIRE PER CALCOLARE IL BILANCIO IDRO-ELETTROLITICO
Segnalare sulla grafica giornaliera l’apporto di liquidi introdotti, cosi rappresentato:
H2o INGERITA segnare quindi sulla bottiglia del paziente dalle h.6:00 di ogni mattino il livello di acqua raggiunto.
LIQUIDI INGERITI : n 1 Bicchiere da caffè (bicchiere piccolo) 60 ml
n 1 bicchiere d’acqua 120 ml n 1 tazza da colazione (the o latte) 140 ml
SOLIDI INGERITI :
n 1 formaggio fresco 75 ml
n 1 porzione di pasta o di riso 135 ml
n 1 porzione di carne o di pesce 70ml
n 1 porzione di verdura cotta 180 ml
n 1 porzione di prosciutto cotto 50 ml
n 1 frutta cotta o fruttino 90ml
n 1 yogurt 70 ml
H2O METABOLICA : 300 ML (BILANCIO PARZIALE: 12,5 X ORE DEL BILANCIO)
LIQUIDI INFUSI : SEGNARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA I ML INFUSI : E’ POSSIBILE UTILIZZARE LE POMPE INFUSIONALI PER SAPERE CON ESATEZZA I ML INFUSI, RICORDARSI QUINDI DI AZZERARLE QUANDO SI CHIUDE IL BILANCIO.
SEGNALARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA L’APPORTO
DI LIQUIDI ELIMINATI, COSI’ RAPPRESENTATO:
§ URINE: Segnare sempre sulla grafica i ml prima di gettare l’urina o svuotare i sacchetti;
§ FECI: Il calcolo si aggira sui 100 ml, da aumentare se presenti scariche diarroiche;
§ PERSPIRATIO: In condizioni ambientali e cliniche normali il calcolo si aggira sui 600 ml, da aumentare se il paziente è sottoposto ad O2 terapia.
(Bilancio Parziale: 25x ore di bilancio) N.B. : 0,20 Ml perdita incrementata per aumento di temperatura
corporea per ogni ora febbrile.
FOGLIO RIASSUNTIVO PER BILANCIO
METTITI ALLA PROVA
ALIMENTAZIONE
Tempo 3 minuti !!!
8. L’alimentazione per via enterale è... [a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino [b] Il regime alimentare per pazienti affetti da avitaminosi [c] Il regime alimentare ipocalorico [d] L’alimentazione artificiale per via venosa [e] Nessuna delle precedenti 203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ... [a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto [b] Registrare la quantità di liquidi assunti nelle 24 ore [c] Somministrare solo tre pasti al giorno [d] In sostituzione dei dolci, proporgli biscotti aproteici [e] Nessuna delle precedenti 357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere… [a] Normocalorica e variata [b] Normocalorica e ricca di lipidi [c] Normocalorica e ricca di proteine [d] Ipercalorica con prevalenza di glicidi [e] Ipercalorica e ricca di lipidi
8. L’alimentazione per via enterale è... [a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino 203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ... [a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto 357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere… [a] Normocalorica e variata
Le domande sono prese da “Quiz per i concorsi da operatore socio-sanitario (OSS)” Di Ivano Cervella
BIBLIOGRAFIA n Evidence based nursing
n E’ una scheda per gli utenti che spiega l’importanza dell’idratazione soprattutto nella popolazione anziana. Il documento è stato preparato dal gruppo di Evidence based nursing di Bologna.
n INRAN Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la nutrizione
n L’INRAN ha creato una linea guida sulla corretta alimentazione e un capitolo è interamente dedicato all’importanza dell’acqua per il nostro organismo. Sono forniti consigli per gli operatori sanitari sulla prevenzione della disidratazione.
n Linea guida per la reidratazione dell’anziano
n La linea guida fornisce sia indicazioni tecniche sulla disidratazione, sui fattori di rischio e sulle conseguenze sia indicazioni pratiche su come procedere per favorire la reidratazione. Quanti liquidi assumere nella giornata e quali alimenti prediligere. Il documento è del 2007 ed è in inglese.
n UK Best Practice
n Questo documento è stato preparato dalla Royal Society for the Promotion of Health in collaborazione con il Royal Institute of Public Health e la National Association of Care Catering per informare gli operatori sanitari sui rischi della disidratazione e fornire indicazioni sulla prevenzione e gestione del soggetto disidratato. Nel documento sono riportati i risultati tratti dalla letteratura sui benefici di una corretta idratazione. Il documento, in inglese, è aggiornato al 2005.
n US Department of Health & Human Services
n E’ il link alla linea guida statunitense sulla reidratazione e mantenimento dell’equilibrio idrico in soggetti anziani residenti in RSA. La linea guida fornisce indicazioni pratiche per gli operatori sanitari. E’ in inglese e datata al 2001.
n US Department of Health & Human Services
n E’ un utile riassunto aggiornato al 2008 sulla gestione della disidratazione. In particolare sono fornite le principali raccomandazioni sulla valutazione dell’anziano, prevenzione e gestione della disidratazione. Le raccomandazioni sono in inglese