Post on 01-May-2015
L’atomo ieri ed oggi
Giovanni Mastino ISAT- Istituto per le scelte ambientali e tecnologiche
Roma, 15 Aprile 2011
- 1933
Lord Ernest Rutherford affermava che l’energia prodotta dalla scissione dell’atomo costituiva una potenziale fonte troppo modesta
-1954
Lewis Strauss, Chairman dell’US Atomic Energy Commission, affermava che entro pochi anni i bambini avrebbero giocato in case alimentate con elettricità da fonte nucleare fornita a costo zero
Fonte: IAEA, 50 years of nuclear energy
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Avvio costruzione Connessione a rete
Numero reattori
Avvio costruzioni e connessioni a rete dei reattori nucleari
Fonte: da Nuclear Reactors in the World, IAEA 2010
IMPIANTI NUCLEARI NEL MONDO
Fonte: elaborazione da: Nuclear Power Reactors in the World, IAEA 2010
Tipo di reattore Numero di impianti
PWR 271
BWR 92
CANDU 46
RBMK 15
FBR 1
GCR 18
TIPI DI IMPIANTI IN ESERCIZIO
Nel periodo che va da metà degli anni ’50 a metà degli anni ’70 l’energia nucleare ha
conosciuto una stagione di grande sviluppo con la messa a punto di un nutrito numero
di impianti diversificati per vari aspetti tecnologici (combustibile, raffreddamento,
ecc,)
In questi anni in numero di impianti nucleari ordinati e costruiti è andato crescendo con
un ritmo del 30% l’anno
L’US Atomic Energy Commission prevedeva che negli USA nel 2000 sarebbero stati in
funzione 1000 impianti nucleari
Malgrado alcuni tentativi, anche notevoli, non è mai stato raggiunto un adeguato livello di standardizzazione nella realizzazione di impianti nucleari che consentisse di sfruttare economie di scala
Le procedure autorizzative e le prescrizioni di sicurezza hanno pertanto pesato in modo sensibile sui tempi di costruzione e messa in rete rendendo la realizzazione di questi impianti sempre meno conveniente dal punto di vista finanziario
Lo sviluppo di norme per la tutela dell’ambiente negli anni ’70 ha portato a procedure di autorizzazione più complesse
L’incidente alla centrale di Three Miles Island, nel 1979, ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica
La liberalizzazione del mercato elettrico negli anni ’80, soprattutto nei paesi OCSE, ha posto le imprese private in condizioni economiche tali da non consentire la realizzazione di impianti nucleari
Attualmente (2010) la fonte nucleare assicura il 14% dell’energia elettrica prodotta nel mondo ed il 5,7% dell’energia totale utilizzata a livello globale
La produzione ha luogo in 443 centrali localizzate in 39 paesi per una capacità totale installata di 375 GWe
• Alcuni paesi (come la Francia ed il Giappone) hanno potuto completare un programma anche grazie ad alcuni elementi di
standardizzazione da essi introdotti
• Altri paesi (USA, Regno Unito, Germania, Svezia, Spagna) hanno sospeso lo sviluppo del settore per evidenti problemi economici
• Altri paesi hanno bloccato ogni sviluppo
• Vari paesi di nuova industrializzazione hanno proseguito nello sviluppo di un
consistente settore nucleare (Cina, Corea, India)
Nell’Unione Europea (e dintorni) la situazione è come segue:
• 2 paesi hanno un notevole (maggiore di 25) parco di impianti nucleari (Francia, Russia) e hanno programmi di ulteriore espansione
• 3 paesi hanno un discreto (maggiore di 10) parco di impianti nucleari (Germania, Regno Unito, Svezia) e non hanno programmi di ulteriore espansione
• 9 paesi hanno pochi impianti nucleari (Bulgaria, Finlandia, Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Ungheria) e solo alcuni di essi hanno programmi di modesta espansione
• 14 paesi non hanno alcun impianto nucleare (Austria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Danimarca, Estonia, Grecia,Irlanda, Italia, Lettonia, Macedonia, Polonia, Portogallo, Norvegia, Serbia) e solo in tre casi (Italia, Lituania, Polonia) è stata proposta la realizzazione di impianti nucleari
Subito dopo l’incidente di Fukushima molti paesi hanno dichiarato l’intenzione di rivedere i propri programmi di sviluppo dell’energia nucleare e dell’estensione della vita operativa degli impianti esistenti, anche in rapporto agli esiti di verifiche e stress test che dovranno essere effettuatiIn effetti sarà necessario del tempo per poter valutare compiutamente la dimensione di questo incidente, trarne tutti gli insegnamenti e tradurli in decisioni operative, sviluppi tecnologici e norme specificheTutto questo richiederà un’ulteriore riflessione di qualche anno prima di poter valorizzare tutti gli insegnamenti derivanti dal caso
In particolare, dovranno essere rivisitati non solo gli aspetti tecnologici ma soprattutto quelli economici al fine di dare attuazione ad una piena e trasparente dimensione commerciale del settore nucleare
Esso a tal fine dovrebbe internalizzare tutti i costi relativi al ciclo completo, anche post esercizio e dello dei rifiuti, alle garanzie assicurative riguardanti anche le compensazioni in caso di incidente
Fonte: Costanza R., Cleveland C., Cooperstein B. and Kubiszzewski I.: Solutions, vol.2, issue 3, april 5 2011 (http://www.thesolutionsjournal.com/node/918
Secondo il famoso detto “NOMEN OMEN”
si può riflettere sul fatto che in inglese
NUCLEAR ENERGY
può essere banalmente anagrammato in
UNCLEAR ENERGY