Post on 16-Feb-2019
LA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO-
APPRENDIMENTO
LE 4 DIMENSIONI
L’insegnante, qualunque siano gli obiettivi, deve muoversi sempre su questi 4 piani:
La relazione con l’alunno
La dimensione affettiva (emozioni, stati d’animo)
Dimensione didattica
Gestione dinamiche di comunicazione e mediazione didattica
LE 4 DIMENSIONI
Relazione educativa buona e significativa: cornice indispensabile di ogni attività di sviluppo e apprendimento
La relazione insegnante-alunno non si ferma alla diade, ma è la risultante di rapporti tra sistemi molto diversi in cui la diade è immersa (relazioni con la famiglia, i colleghi, tra pari ...)
LA CORNICE RELAZIONALE
Il valore positivo di una buona relazione ha due accezioni:
Valore positivo intrinseco: una buona relazione vale di per sè, genera benessere
Valore positivo strumentale: una buona relazione è utile, fa raggiungere scopi, fa funzionare efficacemente (a scuola/lavoro ...)
Aspetti indissolubili
LA «BUONA» RELAZIONE
Ha bisogno di tempo
Ha bisogno di occasioni e incontri ripetuti
Implica potere e asimmetria
LA «BUONA» RELAZIONE
La dimensione del potere può portare ad una manipolazione e controllo dell’altro per i propri bisogni
Non mettersi in ascolto continuo delle proprie emozioni, dubbi, difficoltà (espressione-riconoscimento-legittimazione dei vari vissuti emotivi, speciamente quando si ha a che fare con disabilità gravi)
RISCHI A CUI SFUGGIRE
Agire su tre livelli:
1. Accettazione incondizionata e attribuzione di valore positivo AUTOSTIMA
2. Ascolto attivo, conoscenza, comprensione ed empatia IDENTITA’
3. Proattività, stimolo, aiuto, accompagnamento, aspettative, azione orientata, propositi, guida SICUREZZA
«INGREDIENTI» DELLA BUONA RELAZIONE
ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA: l’altro vale in sè, esattamente per quello che è, indipendentemente da ciò che sa/non sa fare
VALORE POSITIVO: l’altro vale almeno quanto me, eguaglianza sostanziale
Come? Dedicare del tempo allo stare insieme non sempre per forza vincolato ad una attività finalizzata e scelta dal docente
Rischio di visioni assistenzialistiche/caritatevoli
PRIMI INGREDIENTI
ASCOLTO ATTIVO: attiva attesa, attivo silenzio per permettere la comunicazione dell’altro, attivo sforzo per costruire un significato condiviso
È difficile con disabilità complesse: sembra di non capire o di capire tutto (anticipiamo tentativi di comunicazione)
Ascolto conoscenza
comprensione dell’alunno disabile, attraverso linguaggi diversi (verbali, non verbali)
SECONDI INGREDIENTI
Empatia: capacità di «sentire» l’altro, ponendosi in contatto profondo con i suoi vissuti e la sua esperienza
L’insegnante empatico comprende l’emozione dell’alunno, gli consente di esprimerla con vicinanza, lo aiuta a nominarla-classificarla e a controllarla (aiuto nella regolazione degli stati d’animo)
SECONDI INGREDIENTI
PROATTIVITA’, STIMOLO, AIUTO, ACCOMPAGNAMENTO, AZIONE ORIENTATA, PROPOSTA, GUIDA, ATTESE
Progetto di azioni condivise, esplicite, coerenti che tendono verso un obiettivo
Forza di stimolo e di aiuto che accompagna, guida, propone
Elemento produttivo, voler contribuire attivamente alla produzione di abilità
Fondamentale elemento energetico nel processo formativo
TERZI INGREDIENTI
Sviluppo dell’AUTOSTIMA, e con essa il senso di auto-efficacia, motivazione intrinseca, curiosità, interessi ...
Sviluppo di un’IDENTITA’ più consapevole: aiutare l’alunno nella scoperta di sè (storia personale, confini, scelte, possibilità, desideri...)
SICUREZZA: sentirsi protetti nell’affrontare i rischi delle relazioni e degli apprendimenti. «base sicura» a cui tornare dopo aver esplorato
TUTTO CIO’ FAVORISCE ...
Le relazioni degli alunni con disabilità con i compagni sono più a rischio
Rischiano di essere oggetto di rifiuto
Come può agire l’insegnante?
LE RELAZIONI CON I COMPAGNI
«un luogo di relazioni e di pensiero che resiste agli urti e alle difficoltà e che migliora continuamente se stesso»
Una classe forte e ricca di risorse che sappia concretamente sostenere in modo collaborativo strategie didattiche inclusive
IL GRUPPO CLASSE RESILIENTE
IL GRUPPO CLASSE RESILIENTE
1. Autoefficacia scolastica: gli alunni si vedono come persone competenti ed efficaci nell’apprendimento
2. Autodeterminazione scolastica: gli alunni definiscono e si muovono verso obiettivi scelti autonomamente
3. Autoregolazione comportamentale: gli alunni si comportano in modo appropriato e adattivo con una minima supervisione dell’adulto
SEI COMPONENTI DELLA CLASSE RESILIENTE
4. Relazioni di cura autentiche con gli insegnanti
5. Relazioni continue e gratificanti con i compagni
6. Partnership con la famiglia
SEI COMPONENTI DELLA CLASSE RESILIENTE
Per far diventare la classe una vera comunità di relazioni è necessario attivare delle strategie di sostegno alla prosocialità e alla solidarietà tra studenti
Integrare le abilità prosociali nel curricolo scolastico: atteggiamenti, abilità, diritti, responsabilità, interazioni che permettono a una comunità di funzionare
ATTIVARE LA RISORSA COMPAGNI
1. Strategie a livello globale di scuola: gruppi di studenti e progetti di sensibilizzazione e approfondimento su tematiche rilevanti. Temi di riflessione e dibattito
2. Strategie specifiche di classe : azioni più mirate (cooperative learning / tutoring)
3. Strategie di aiuto formale e informale tra studenti: es. servizi di accoglienza per studenti nuovi, tutor
4. Strategie a livello di comunità territoriale: gamma di attività fuori dalle mura scolastiche (culturali, svago, scout ecc.)
LIVELLI DI INTERVENTO STRATEGICO SUL SENSO DI COMUNITA’ TRA ALUNNI
L’insegnante deve fornire un modello di accoglienza e valorizzazione della diversità
Concentrarsi sui comportamenti positivi trasmettendo messaggi di fiducia agli studenti
Proporre momenti di discussione libera per dare l’opportunità agli studenti di presentarsi sotto una luce positiva (storia personale, cultura, saperi ...)
Discussioni sui temi legati alla prosocialità (riflessioni sull’amicizia)
PROMUOVERE ABILITA’ PROSOCIALI
Aiutare tutti gli alunni a diventare più consapevoli della condizione di disabilità dei compagni
Promuovere attività in cui scambiare informazioni sulla condizione di disabilità
Costruire rispetto e apprezzamento per le diversità
PROMUOVERE ABILITA’ PROSOCIALI
Introdurre la classe alle abilità prosociali, prerequisito per poter lavorare in gruppo
IMPARARE A LAVORARE INSIEME
Interagire costruttivamente con i compagni
Ascoltare non solo l’insegnante, ma anche i compagni
Imparare a chiedere l’opinione degli altri
L’APPRENDIMENTO IN GRUPPI COOPERATIVI
Stimola le abilità cognitive e metacognitive: fare ipotesi, discuterle e saperle giustificare
Equità nella partecipazione: possibilità di esprimere la propria opinione allo stesso modo degli altri
Gestione del disaccordo, partendo da una situazione di conflitto sociocognitivo.
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
INTERDIPENDENZA POSITIVA: uno per tutti e tutti per uno
DOPPIA RESPONSABILITA’ (INDIVIDUALE E DI GRUPPO): il gruppo e il singolo sono responsabili del lavoro, si evita lo sfruttamento del lavoro altrui
INTERAZIONE COSTRUTTIVA DIRETTA: studenti lavorano realmente insieme aiutandosi, condividendo risorse, sostenendosi, incoraggiandosi
INGREDIENTI BASE DELLA COOPERAZIONE
INSEGNARE LE ABILITA’ SOCIALI NECESSARIE NEI RAPPORTI INTERPERSONALI
VALUTAZIONE DEL GRADO DI COOPERAZIONE DEL GRUPPO: gli alunni verificano e discutono i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia dei rapporti
INGREDIENTI BASE DELLA COOPERAZIONE
Decidere dimensioni (in media 2/4), criteri per comporlo, la durata
La dimensione del gruppo incide su:
Le conoscenze abilità disponibili
Il livello di partecipazione di tutti i membri
Le abilità interpesonali che bisogna possedere
L’individuazione di eventuali difficoltà nel lavorare insieme
Il tempo a disposizione e il materiale disponibile vanno considerati
LA FORMAZIONE E COMPOSIZIONE DEI GRUPPI
L’insegnante assegna ruoli diversi ai membri del gruppo. No fissi ma intercambiabili
Funzioni che favoriscono la gestione e il funzionamento del gruppo
Es. controllare (dei toni di voce, rumori, turni), spiegare, illustrare idee, fornire guida, chiedere chiarimenti, ecc.
Ruolo di esploratore, stratega, saggio, critico
Leadership distribuita
IL GRUPPO
Migliori risulati scolastici (maggiore motivazione intrinseca, capacità di pensiero critico)
Relazioni più positive tra gli studenti
Maggiore benessere psicologico (senso di autoefficacia, autostima, immagine di sè, più risorse nell’affronatare lo stress)
L’EFFICACIA DELL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Insegnamento reciproco tra alunni
Un alunno TUTOR insegna ad un compagno TUTEE
Quale ruolo per l’allievo con disabilità?
Benefici sia per il tutor che per il tutee
Buoni risultati dal punto di vista degli apprendimenti, dei rapporti interpersonali, della motivazione e dell’autostima
IL TUTORING
Quali pratiche mettereste in atto per migliorare il clima relazionale in classe?
(relazione alunni-insegnante, e alunno con disabilità-resto della classe)
LAVORO A GRUPPI