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Il programma regionale della prevenzione:
La prevenzione delle recidive nei soggetti che hannoavuto accidenti cardiovascolari
Antonio Brambilla – Pierluigi MaciniDG Sanità e Politiche SocialiRegione Emilia-Romagna
Il Piano nazionale della prevenzione nasce dall’Intesa tra Stato, Regioni e Province autonome siglata il 23 marzo 2005.
Essa prevede che ciascuna regione e Provincia autonoma adotti un piano, di durata triennale, per definire interventi organici su quattro ambiti di azione:
1. la prevenzione della patologia cardiovascolare, delle complicanze del diabete e dell’obesità;
2. la diagnosi precoce dei tumori;3. le vaccinazioni;4. la prevenzione degli incidenti (domestici, stradali
e sul lavoro).
0153045607590
1950-1953
anni
Maschi Femmine
Italia. Speranza di vita alla nascita
Italia. 1955. Decessi per grandi gruppi di cause
Tumori
Malattie dell'apparato respiratorio
Malattie dell'apparato
digerente
Accidenti ed Altre cause
violente
Altro
Malattie del sistema
circolatorio
Malattie mentali del
sistema nervoso e organi dei
sensi
Malattie infettive e
parassitarie
0153045607590
2000
anni
Maschi Femmine
Italia. Speranza di vita alla nascita
Italia. 2000. Decessi per grandi gruppi di cause
TumoriMalattie
dell'apparato resiratorio
Malattie dell'apparato
digerente
Accidenti ed Altre cause
violente Altro
Malattie del sistema
circolatorio
Malattie mentali del
sistema nervoso e organi dei
sensi
Malattie infettive e
parassitarie
il contesto
• In Italia l’incidenza per anno di nuovi eventi coronarici nella fascia di età 35-69 anni è di 5.7 per 1000 negli uomini e di 1.7 per 1000 nelle donne.
• Incidenza per anno di nuovi eventi cerebrovascolari è di 2.3 per 1000 negli uomini e di 1.4 per 1000 nelle donne.
• Mortalità pari a 233.500 decessi per anno• Nel 2001 ci sono stati 102.210 ricoveri ospedalieri
per infarto del miocardio• 31.2% delle pensioni di invalidità sono per malattie
cardiovascolari• i farmaci del sistema cardiovascolare da soli
assorbono circa la metà dell’intera spesa farmaceutica
Patologia cardiovascolare
3,6%88.46137,1%901.1152.429.400
36-85 anni
2,2%47.12131,9%680.4722.130.716
36-75 anni
4,2%106.11438,3%962.6572.515.334totale
prevalenzacasiprevalenzacasi
Infarto e anginaMalattie cardiovascolariPopolazione > 35 aa. 2004
Stime della prevalenza di malattie cardiovascolari e infarto/angina in Emilia-Romagna. Anno 2004
Rischio relativoil rapporto tra il rischio assoluto di un individuo, un gruppo, una popolazione, rispetto ad altri
il consumo di farmaci oltre 75 anni di età è 11 volte quello di un soggetto di età tra i 25 e i 34 anni
Proporzione di popolazione sopra i 64 anni per regione
Cura e PrevenzioneL’aumento della spesa sanitaria è legata a due principali fattori.1. l’invecchiamento della popolazione e il maggior impegno
assistenziale richiesto dall’aumento delle disabilità e delle patologie croniche,
2. Il progredire della ricerca biomedica, che richiede investimenti crescenti per tecnologia e spese crescenti per nuove tecniche diagnostiche e nuovi trattamenti terapeutici.
Occorre anche agire per diminuire la proporzione di persone, in particolare anziane, con disabilità e patologie croniche: ne va della sostenibilità nel tempo del Servizio sanitario nazionale basato sull’universalismo e sulla globalitàdell’assistenza sanitaria
Copia del volume può essere richiesto a:
rmignani@regione.emilia-romagna.it
Regione Emilia-RomagnaPiano Regionale Prevenzione 2005 – 2007 Prima parte
Premessa
Screening oncologici:
Progetti attivati e in corso
Progetto di attivazione di un programma di screening dei
tumori del colon-retto nella Regione Emilia-Romagna
Politiche vaccinali in Emilia-Romagna nel triennio 2005 - 2007
Progetto regionale per la diffusione della valutazione del rischio
cardiovascolare, attraverso l’uso della carta del rischio
cardiovascolare
Gestione integrata del diabete per la gestione delle complicanze
Regione Emilia-RomagnaPiano Regionale Prevenzione 2006 – 2008- Seconda parte
La prevenzione della patologia indotta dall’ambiente costruito
La prevenzione delle recidive nelle persone che hanno già avuto
patologie cardiovascolari (infarti, insufficienza coronarica)
sorveglianza e prevenzione dell´obesità
prevenzione degli incidenti stradali
prevenzione degli incidenti domestici
prevenzione degli infortuni sul lavoro
Caratteristiche del Piano regionale della Prevenzione dell’Emilia-Romagna
I programmi contengono 3 linee di intervento :
• interventi del Servizio Sanitario Regionale ,di prevenzione primaria (sui fattori di rischio) e secondaria (impedire le recidive)
• Interventi sui comportamenti individuali
• Interventi sui determinanti ambientali e sociali
Le strategie di intervento(A) - Strategia di popolazione
target - popolazione generalepiccola riduzione di rischio in molti individui
(B) - Strategia dell’alto rischiotarget - individuo ad alto rischio
forte riduzione di rischio su pochi individui
(C) - Prevenzione secondariatarget - paziente con coronaropatia
Programmi di popolazione
• Interventi sui comportamenti individuali
• Interventi sui determinanti ambientali e sociali
1. Comportamenti individuali Vs determinanti ambientali e condizionamenti sociali ed economici
2. Difficoltà “intrinseca” dei programmi di promozione della salute:
Molteplicità di soggetti coinvolti,“Paradosso della prevenzione: un intervento preventivo produce un grande beneficio alla comunitàma offre molto poco a ciascuno dei suoi singoli membri”, (rose 1992: 12),
3. Difficoltà di trasferire ai programmi di sanità pubblica i criteri di verifica di efficacia e costo-efficacia sviluppati in medicina clinica nell’ambito della EBM: limiti della Evidence Based Prevention
Percentuale di fumatori per titolo di studioPercentuale di fumatori per titolo di studiouominiuomini
Faggiano et al. (2001)
donnedonne
“I residenti in quartieri con molto verde, rispetto ai residenti in quartieri degradati, hanno probabilità di eseguire una significativa attività fisica tre volte piùalta e hanno probabilità di essere sovrappeso o obesi del 40 % in meno.”
“Al contrario, i residenti in quartieri altamente degradati, rispetto ai residenti in quartieri con molto verde, hanno probabilità di avere una una significativa attività fisica del 50 % in meno e probabilità di essere sovrappeso o obesi del 50 % in più.”
Graffiti, greenery, and obesity in adults: secondary analysis of European cross sectional survey A. Ellaway, S. Macintyre and X. Bonnefoy
BMJ 2005;331;611-612
Prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto
accidenti cardiovascolari
TARGET• Persone dimesse da strutture di ricovero
– Con diagnosi di I.M.A.– Con diagnosi di altre forme acute di ischemia
coronarica– Dopo interventi di rivascolarizzazione
Stima dell’incidenza di recidive di infarto miocardico acuto. Emilia-Romagna 2002-2004
OBIETTIVO GENERALE: diminuire l’incidenza delle recidive di
eventi cardiovascolari• PUNTI CRITICI SU CUI AGIRE
– Continuità di cura fra ospedale e territorio– Qualità della cura e appropriatezza degli interventi– Comunicazione e relazioni tra operatori sanitari– Sviluppo dell’attività di counselling
• adesione alla terapia,• Stili di vita (“prescrizione” attività fisica, alimentazione,
fumo, ..)
COORDINAMENTO DEL PIANOA livello regionale istituzione di un gruppo di lavoro
multidisciplinare con la partecipazione di:– D.G. Sanità e Pol. Soc. (Sanità Pubblica, Presidi
Ospedalieri, Politica del farmaco, Assistenza distrettuale)
– Agenzia sanitaria regionale (Area Governo clinico)– Cardiologi– MMG– Farmacisti– Infermieri– Esperti in analisi statistica ed epidemiologica
OBIETTIVI SPECIFICI
• Sviluppo di un sistema informativo in tema• Definizione di percorsi integrati tra
ospedale e territorio• Organizzazione di attività di counselling• Formazione del personale sanitario• Attività di educazione e informazione sulle
malattie cardiovascolari• Riduzione degli errori di terapia
Definizione di percorsi integrati tra ospedale e territorio
• Articolato in tre azioni1. Lettera di dimissione del paziente con evento acuto2. La stratificazione del rischio3. Il percorso del paziente dimesso
• E’ stato attivato un gruppo di lavoro (Determina D.G. sanità n. 53332/2007) con esponenti della Commissione Cardiochirurgica regionale, della D.G. Sanità, di MMG, di Cardiologi ospedalieri e del territorio
Azione 1: La lettera di dimissione
Contenuti
– Diagnosi, storia clinica, iter seguito– Descrizione del rischio– Fattori di rischio identificati (fumo, diabete, ecc.)– Terapia farmacologica– Indicazioni per il controllo post-dimissione– Indicazioni comportamentali
Azione 2: La stratificazione del rischio
Elementi clinici ritenuti preliminarmente utili
– Fattori di rischio convenzionali (clinici, bioumoralie comportamentali)
– Fattori di rischio cardiaci correlati agli esiti dell’infarto (ischemia, disfunzione ventricolare, aritmie)
Azione 3: Il percorso del paziente dimesso
• Razionale dell’intervento– Assicurare al MMG un riferimento specialistico
cardiologico costante e con modalità di contatto rapida , semplice, affidabile
– Facilitare il cittadino nell’accesso all’assistenza sanitaria
• Criticità da superare– Già al ricovero inizio contatto con il territorio– Programmazione del follow up– Adozione adeguati stili di vita
Grazie per l’attenzione !