Post on 30-May-2018
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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA
TOR VERGATA
FACOLT DI LETTERE E FILOSOFIA
CORSO DI LAUREA INSTORIA, SCIENZE E TECNICA DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO
IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:
SUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIA
TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006
RELATORE: LAUREANDO:Prof. Giulio Latini Remo Scano
Matricola 0029519
ANNO ACCADEMICO 2005/2006
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INDICE
Introduzione...7
Parte primaLA TELEVISIONE IN ITALIA
I.1 Il monopolio lottizzato.13
I.2 Dal monopolio al duopolio..18
I.3 La morte del sistema pubblico.....22
Parte secondaLINFORMAZIONE ALLITALIANA
II.1 Cronache nazionali ed internazionali dal 2001 al 2006......27
II.2 Nascondere i fatti36
II.3 Sulle paure e le incertezze..39
Parte terzaTV, STAMPA, INTERNET E 3G
III.1 Differenze e attinenze tra i media.45
III.2.Tutto in uno ..47
III.3 Il regalo, linganno e laccesso al servizio50
Parte quarta(PRE)VISIONI DEL FUTUROConclusioni.....55
Appendice61
Bibliografia..71
Sitografia ....75
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Sire, Maest
Riverenti come sempre siam tutti quaSire, Siamo Noi
Il poeta, L'assassino E Sua santitTutti, Fedeli Amici Tuoi.
ah... Maest
Prego, Amici Miei,Lo Sapete Non So Stare Senza Di Voi
Presto, Sedetevi,Al Banchetto Attendevamo soltanto voi
Sempre Ogni Giorno Che verrFinch Amore E pace regner
Tutti SorridonoSolo Il popolo Non ride, ma lo si sa
Sempre PiagnucolaNon Gli va mai bene niente chiss perch,
Chiss perch perch[1]
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INTRODUZIONE
Lanalisi che ho voluto fornire in materia di comunicazione multimediale vuole mostrare
come si siano radicate alcune opinioni in Italia, come conseguenza dellutilizzo coatto che si
ha della televisione, a detrimento del cartaceo. Nella battaglia tra questi due mezzi, sinsinua
sempre pi prepotentemente la rete globale di Internet, che a breve potrebbe inglobare
entrambi. Fintanto che si potuto, ho cercato di limitare al massimo le forzature dovute alle
personali credenze e al disgusto verso questa societ ereditata a forza. Attraverso gli
avvenimenti di questi ultimi cinque anni, e grazie alla pluralit dinformazioni ottenute da
internet, da libri di cronaca, di sociologia e di filosofia, ho tentato di dare delle linee
dinterpretazione delle opinioni e del pensiero comune che sostiene la sovranit popolare in
Italia. Come nelle grandi democrazie, vi sono rapporti fin troppo stretti tra politica e mezzi di
comunicazione. Riconosco il lavoro che sta dietro i meccanismi di potere, la reale impotenza
del singolo, mantenendo comunque il piacere della provocazione omeopatica. Guardando il
mondo con gli occhi del mondo si finisce per apparire cinici e per me non mai stato un
problema, anzi. Daltronde dal secolo scorso che Dio bello che morto, ma ci che duro a
morire il sentimento etico o la sua rappresentazione. Non si riconosce laggressivit
delluomo, il quale unico scopo primeggiare sullaltro. Ogni forma di altruismo e carit, o
dallaltra di misantropia, distoglie dalla comprensione dellessere. Leggendo il testo se ne
avverte subito il taglio politico. Allinizio ritenevo necessario evitare argomentazioni del
genere, ma i mass media italiani si compenetrano con la politica, in uno scambio simbiotico
che non restituisce unimmagine definita dei due poteri in questione. Come non menzionare
Silvio Berlusconi in una tesi che tenta di definire i sistemi di controllo nella televisione e nella
stampa, in un periodo compreso tra il 2001 ed il 2006. Come parlare di libert di stampa senzacitare i seicentosessantasette (667) milioni di euro elargiti dallo Stato per lEditoria. Nel
parlare di mass media non scindo la forma dal contenuto. La prima da considerarsi
perfettamente centrata nel saper ipnotizzare convincendo; sempre in linea con lapparire
sociale, rappresenta e crea. Il secondo espressione della volont di unelite, che lavora
sullinsipienza collettiva. Forma e contenuto dello spettacolo sono ambedue lidentica
giustificazione totale delle condizioni e dei fini del sistema esistente[2]. Bisogna scovare lo scopo
sociale di chi produce testi e immagini a diffusione capillare, capirne i meccanismi per viverecon dignit la propria vita. Lastio e la diffidenza verso lo spettacolo, inteso alla Debord come
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societ, si ergono contro linganno visivo. Le nuove generazioni nascono in case
tecnologicamente addobbate; non possedere televisore, cellulari e computer ormai inusuale
come non possedere il frigorifero o lacqua calda. Il futile gi da tempo necessario, mentre
il forum diventa inutile[3]. Linquinamento, la globalizzazione, le guerre etniche e
preventive, paradossalmente, sono ormai colonne portanti del nostro vivere bene pur se
continuano ad ispirare sciatte lamentele sociali; ci che ci possiamo permettere lo dobbiamo
alla sofferenza dei pi, ma sia noi, che loro, narcotizzati dal mondo fittizio della
comunicazione multimediale, ci distraiamo un po. Il mio interesse verso certe teorie nasce
nel gennaio 2002 quando venne stampata una raccolta di articoli pubblicati su Internet sotto il
titolo Tutto ci che sai falso[4], (anche se il terminefalso la traduzione del termine wrong,
che, pi che falso, vuol significare sbagliato), il quale allinizio cre in me un nuovo credo:avevo finalmente trovato chi raccontasse i fatti. A distanza di tempo il dubbio,
fortunatamente, si estese a qualunque tipo dinformazione, compresa la disinformazione
stessa. Tutte le forme di controllo che aleggiano in questo mondo, sono espressione del genio
umano, di quei pochi che per diritto o per sopruso, creano la realt finzionale, che
accompagna la civilt umana dai ghetti ai super-attici; il bisogno di riferirsi continuamente ad
icone, istituzioni e valori quantitativi, lespressione della limitatezza, propria della natura
umana, come annota uno sconosciuto nella rete[5]: pratica quotidiana lavere a che fare conpersone, professionisti, operai, artigiani, politici, musicisti, intellettuali, impiegati, uomini, donne, che
nel loro modo di fare manifestano una totale mancanza dimpegno intellettuale o morale. Ci si trova
regolarmente di fronte a comportamenti che non vanno minimamente oltre la superficie delle cose,
degli oggetti, dei pensieri, degli avvenimenti. Comportamenti che si muovono meccanicamente
nellabitudine, nel consueto, reiterando schemi dovuti, ovviet e modi scontati. Una aderenza assoluta
al senso comune che preclude creativit, senso critico, rispetto per se stessi e per gli altri. Ci che
quindi mi preme raccontare quali siano ad oggi i mezzi pi diffusi e come potrebbero
svilupparsi nel giro di pochi anni, sostenendo che esiste soltanto un unico, un solo, sistema di
sistemi: Uno, vasto e immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale dominio[6].
La tesi guarda alle tecniche utilizzate dai pochi per controllare e soddisfare i tanti, senza voler
ripetere le accuse dei pi, evitando di additare una societ che comunque rimane lunica
possibile per il nostro momento; come altri settori del mondo sensibile, probabilmente,
sottost alle leggi dellentropia, principio ignorato (se pur conosciuto) dal pensiero liberale,
socialista e monoteista. Una critica negativa verso la cultura di massa trova radici nel
sentimento aristocratico, come riporta Umberto Eco la nostalgia di un epoca in cui i valori della
cultura erano un appannaggio di classe e non venivano messi a disposizione, indiscriminatamente, di
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tutti[7]. Non so se lastio che provo nei riguardi della stupidit abbia origini altolocate, che
mi meraviglio di come costantemente si sentano insensatezze, appoggiate da un grande
passione, e generate in gran parte dai mezzi di comunicazione di massa. Noi non abbiamo
opinioni, e non ci stiamo neanche pi poggiando sulle spalle dei giganti. Stiamo
abbandonando la Storia per venire incontro allistantaneit che sorregge oggi le nostre
esistenze. Le scuole che vennero istituite proprio per divulgare la capacit di apprendimento
attraverso la lettura, stanno inglobando lo schermo come strumento di lavoro e di
comprensione. Negli Stati Uniti i film rifatti su testi teatrali o romanzi, ad esempio,
scavalcano lacquisizione tramite lettura, per conoscerne la trama, perdendo inesorabilmente
sia il contenuto che la forma dellopera. Non c tempo per leggere. Probabilmente lente
Stato, che gi finanzia tutti i quotidiani creando un vizio in un rapporto che dovrebbemantenersi indipendente, e lente Berlusconi che regola gli introiti pubblicitari, hanno una
buona parte di responsabilit della piattezza culturale italiana. Mantenere il (de)grado
distruzione a livelli bassissimi, agevolare le istituzioni universitarie in rapporto al numero
discritti e di laureati, continuare a maltrattare insegnanti e studenti, ha una sua importanza.
La massa stessa consapevole della propria inadeguatezza, altrimenti non esisterebbero
gerarchie, mandati ed elezioni politiche. Mentre gli uomini al potere hanno un doppio problema:
nellordine politico quello di esercitarlo, nellordine simbolico quello di sbarazzarsene[8]. Non una questione di colpe, anche perch si andrebbe cos tanto a ritroso da perdersi nella storia.
Ad oggi pi una questione dimpegno a scovare tutte le congetture, i sensi comuni, il voler
decidere di che male perire, solo perch se ne ha la possibilit. Bisogna essere consapevoli
della limitatezza umana, tentare ad ogni costo di comprendere pi che di sapere.
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NOTE
[1] PREMIATA FORNERIA MARCONI, Il Banchetto, 1972.
[2] GUY-ERNEST DEBORD, La societ dello spettacolo.[3] VILM FLUSSER, La cultura dei media.
[4] New York City, The Disinformation Company Ltd. societ di comunicazione diretta da GaryBaddeley e Richard Metzger.
[5] www.paradoxon.it, N religione n scienza, considerazioni minime su una sanguinosa illusione.
[6] Tratto dal film Network, Quinto potere (1976) di Sidney Lumet con Peter Finch, WilliamHolden, Faye Dunaway, Robert Duvall.
[7] UMBERTO ECO, Apocalittici e integrati.
[8] JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidit o lintelligenza del male.
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LA TELEVISIONE IN ITALIA
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Si prenda in considerazione lanalisi di tre aspetti connessi tra loro: lanalisi delle forme di
consumo, che provocano le trasformazioni culturali di un paese, lanalisi delle forme di
produzione, che mostra il legame tra politica e Tv, e lanalisi delle forme audiovisive, che
determina la storia dei generi, i quali hanno influito e continuano a condizionare la societ.
La difficolt sta nel far convivere queste tre analisi per avvertire la totalit della questione.
Nel rigenerarsi di stagione in stagione, creando la forma adeguata al periodo di riferimento,
molti editori e autori televisivi nostrani, con il loro impegno e i loro fini hanno mutato negli
anni il volto della televisione e dellItalia stessa. La Rai riuscita dove il fascismo ha fallito:
ha unificato cultura e linguaggio, promuovendo trasmissioni di musica alta, sceneggiati di
romanzi, vere e proprie lezioni per quella marea di analfabeti che popolava lo stivale. Ma non
bisogna dimenticare linteresse della politica, ad addomesticare la nazione, per perseguire lo
scopo unico della produzione di consensi, o comunque ad evitare dissensi, dipingendo, quando
si ritenuto necessario, unItalia che non c. In questo mutare continuo del creato e del
creatore, i testimoni chiave sono i generi televisivi, e gli avvenimenti catodici. Ad oggi ci si
ritrova in bilico tra due periodi: tra la morte del servizio pubblico e il dominio del servizio
privato. Le forze politiche sembrano determinate nel superare questa linea di demarcazione,
per approdare nellera dellaccesso, del servizio a pagamento. La novit sta nel passare da una
societ globale dedita al consumo materiale,ad una societ pi interessata a consumare
limmateriale. Ma da dove siamo partiti? La televisione che ci viene raccontata dalle vecchie
generazioni impensabile, il godimento e la funzione di questo elettrodomestico cambiato a
tal punto da poter parlare di paleo- e neo- televisione. Uno stravolgimento che ha portato il
tutto sullaltra sponda.
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I.1 IL MONOPOLIO LOTTIZZATO
1954-1962.
Il televisore appare nelle vetrine italiane come una bara di legno, che a differenza della radiotrasmetteva immagini. Un cinema in casa, che trasmette variet, film, eventi sportivi,
telegiornali. Lelettrodomestico ha la forza di richiamare nelle case parenti, vicini ed amici.
Non tutti si possono permettere di acquistare un oggetto di consumo che costa mediamente dai
tre ai sei mesi di lavoro. Diventa quindi aggregante sociale, i locali che mettono a disposizione
lo schermo fanno grossi guadagni: Da qualche mese, nella vita dei piccoli paesi della risaia
vercellese, entrato un elemento nuovo: la televisione, e si pu gi dire che essa incida sul costume
paesano pi di quanto non abbia fatto in tanti anni il cinema. Infatti, nei paesi dove esiste una salacinematografica gli spettacoli sono saltuari o limitati ai giorni festivi, e assistervi assume un carattere
di eccezionalit. Invece la televisione c tutte le sere, e vi si assiste in un ambiente tradizionale e
tipico della vita paesana: losteria; e non c da pagare lo spettacolo, ma solo la consumazione, che poi
non dappertutto obbligatoria []. I quattro locali pubblici di Lignina (paese di 1350 abitanti, nella
quasi totalit braccianti) hanno messo uno dopo laltro la televisione. Al circolo ENAL di Ronsecco
(1700 abitanti, braccianti e salariati agricoli) alla sera, da quando c la televisione, la sala tanto
piena che hanno dovuto mettere un cartello: si prega di lasciare libero il passaggio fra i tavolini.
Mentre nella vita delle nostre citt la televisione ha ancora un peso irrilevante, nella vita paesana si pugi dire che essa eserciti uninfluenza sulle abitudini sociali: e, al contrario di quanto pu parere a
prima vista, la sua fortuna si adatta particolarmente ad una situazione di povert e isolamento, dove
altri svaghi sono inaccessibili e le possibilit di spostamento limitate.[1] Diviene uno status
symbol, paragonabile alla recente e presente storia della telefonia mobile e in tanti, seppur
indebitandosi, ne vogliono uno. Allarrivo della tv, lItalia ancora un paese agricolo-
comunitario, la gente si riunisce nelle piazze, nei bar, nei cinema, nei teatri. Si deve
abbandonare lo spazio privato per poter conoscere il mondo. La tv viene vista solo in
Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio. Ma gi alla fine del 54 la quota di
popolazione servita supera il 48%. Gradualmente ci si rinchiude nelle proprie abitazioni,
dimenticando laltro, abbandonando i cinema, le balere, ma anche, come pratica ancora in
alcuni piccoli centri, il vivere la soglia della porta o la finestra. La televisione promovendo la
cultura, ruba del tempo, fornisce gli strumenti necessari allinterpretazione dei nuovi codici.
Sinsegna a parlare, a leggere e scrivere, viene divulgata larte, la musica e la letteratura, ma
non solo. La scienza e lagricoltura trovano i loro spazi, contribuendo a diffondere concetti e
valori indispensabili per la corsa al progresso che si sta intraprendendo.
I programmi del servizio pubblico devono rispecchiare e formare lintera popolazione
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nazionale, rispettando le minoranze linguistiche, politiche, religiose e sociali. Inoltre,
necessario garantire anche laccesso al servizio da un punto di vista tecnico attraverso una
distribuzione delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale. Nel 1954 quasi il 40% dei
lavoratori nel settore agricolo, pi del 32% nellindustria e pi del 28% nel terziario. La
dirigenza Rai dei primi anni di area liberale e simpatie massoniche[2] cerca di rispettare il
moderatismo cattolico e il conservatorismo liberale, chiudendosi a qualsiasi stimolo estraneo a
certi valori. Per gli intellettuali cattolici la tv pu anche educare luomo alle virt della
moralit cristiana, mentre per la sinistra un prodotto del capitalismo, che comunque dilaga
nel vissuto del popolo. Di contro la televisione fa da traino allesplosione della civilt dei
consumi.
Nessun centralismo fascista riuscito a fare ci che ha fatto il centralismo della civilt dei consumi.
(Pier Paolo Pasolini) [3]
I valori e i modelli di comportamento veicolati si rivelano sempre pi distanti sia da quelli del
pensiero cattolico pi tradizionale sia dalla retorica laicista della massificazione. Nel 61 il
segnale raggiunge il 97% degli italiani, leconomia alle stelle, e la Rai cambia la direzione
generale, cambiando alcune linee guida: Ettore Bernabei vuole assicurarsi un saldo controllo
sullimpostazione dei programmi, alcuni dei quali troppo improvvisati, per rendere pi agile e
penetrante lazione della Tv, soprattutto sul piano del costume[4] (Giovanni Cesareo). La dialettica
pedagogica della televisione del tempo, impone di non togliere spazio alla vita tradizionale
familiare: i programmi chiudono rigorosamente alle 23.30 per evitare stravizi notturni. Il peso
del bigottismo dellepoca si sente su qualsiasi inezia: sono da evitare i femminili degli aggettivi
immaginifico, benefico, malefico[5] per la desinenza in -fica, stessa sorte per termini che
ricordano gli apparati maschili. Si fece molta attenzione alla divulgazione di programmi
secondo una logica delleducare divertendo. I generi principali: sceneggiati, tribune politiche,
programmi di divulgazione, ma soprattutto quiz e variet. Non dimentichiamo che la
provenienza di Sergio Pugliese, responsabile dei programmi, da ricondurre al teatro e che il
piccolo schermo venne snobbato dai cineasti del tempo. Si ebbe il coraggio (soprattutto in
confronto alla realt attuale), di proporre anche quattro(4) commedie teatrali alla settimana,
con nomi di altissimo livello. Nel 1961 nacque il secondo canale della Rai. Pur se inizialmente
vi era unintenzionalit di concorrenza tra le due reti, il direttore generale nel 1963 elimin
ogni autonomia tra i due canali, unificando i servizi.
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La televisione insegna
Non mai troppo tardi 1960
Il mezzo televisivo si rivelato una forza spirituale, il mezzo dal quale la maggioranza dellumile
gente si aspetta la liberazione da unignoranza atavica, lindicazione per un miglioramento morale,
persino labolizione di ogni ingiustizia. Ossia, per un non so se normale o sporadico uso, s creato un
senso di fede, fede che la televisione, potendo giungere anche nel cuore degli uomini, possa aiutarli a
diventare migliori, a far si che scompaiano ingiustizie, intolleranze. E per questo gli umili ascoltano,
vedono e riversano su Non mai troppo tardi le loro speranze, per questo i malati di spirito riprendono
forza; gli invalidi fede; i pessimisti, fiducia. E tutto ci perch essi stessi hanno, seppur
inconsapevolmente, riversato nel programma la loro speranza, la loro fiducia, il loro affetto. E questo,
mi spaventa [6] (Alberto Manzi)
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1962-1974
il decennio del miracolo economico, che sar per testimone delle violente contestazioni
studentesche del 68 e quelle operaie del 69. Ma i primi anni 60 sono spensierati ed euforici,
la vita degli italiani sta cambiando e il Pil cresce a una media del 6,3% allanno. A fronte della
domanda interna che si rafforza, crescono anche le disponibilit economiche delle famiglie:
nascono, infatti, sempre meno figli e molto spesso lavorano anche le donne. La fame nera
ormai un ricordo e gli oggetti del desiderio non sono pi beni di consumo, ma beni durevoli
(auto, moto, tv, frigorifero, ecc) che si possono comunque acquistare a rate. Nel 1963, il 50%
delle famiglie possiede un televisore. Il boom degli anni 60 non dura molto: il nuovo
decennio si apre con una crisi mondiale delleconomia, segnata dallinconvertibilit del
dollaro, la cui onda lunga provoca, in Italia, gi provata dal terrorismo, la cosiddetta
austerity, con domeniche a piedi e una riduzione generale dei consumi. Per la Rai questa
pu definirsi lepoca Bernabei dove la vecchia direzione massonica torinese, viene messa da
parte per creare una Rai Democristiana, pendente pi verso il centro sinistra che per il centro
destra, aperta ai socialisti, ma sempre obbediente ai poteri forti della Chiesa. I posti chiave
dellazienda vengono allora affidati a uomini fedeli, inizia cos la lottizzazione dellazienda.
Questo termine applicato per la prima volta alla Rai in unaccezione fortemente polemica da
Alberto Ronchey, in una lettera inviata a Ugo La Malfa il 14 ottobre 1968[7]. Ci che a tuttoggi
caratterizza infatti la gestione dellazienda Rai la presenza nellamministrazione di uomini
esplicitamente indicati dai partiti, per poter monitorare le scelte di divulgazione giornalistica e
culturale. Un servizio pubblico malizioso, che non garantisce al cittadino una funzione
collettiva. Di contro per smentire queste tesi, appaiono nel 1970 e nel 1971 due trasmissioni
che almeno simulano un servizio utile al cittadino: Turno C e Nord chiama sud, documentano i
disagi dovuti alle condizioni dei lavoratori nelle industrie, e le differenze tra due realt, un
settentrione sempre pi moderno, che chiama lavoratori dal sud ed un meridione legato ancoraad una cultura agricola-pastorale.
Nellaprile del 1965 si attiva il satellite Early Bird dellIntelsat che consente trasmissioni in
diretta transatlantiche, e dello stesso anno il debutto di Giochi senza frontiere, programma
che, coprodotto da sei stati europei in competizione tra prove fisiche e intellettuali, comincia a
diffondere lidea europeista. In questi anni due tragedie si confrontano, quella accaduta a
Longarone del 1963 e quella di Firenze del 1966. Nella prima i media servirono a coprire
inefficienza e protervia dei politici e dei tecnici del tempo, da ricordare che i servizi di TV7
diretti da Claudio Savonuzzi vennero censurati. Nel secondo caso la televisione fece proprio
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da cassa di risonanza, e in molti grazie a quelle immagini donarono il proprio aiuto per salvare
la citt museo. Nel 1974 le sentenze n.225 226 della Corte Costituzionale legittimano le
trasmissioni via cavo e consentono la presenza di televisioni estere sul territorio nazionale. Si
passati quindi da voler diffondere unomologazione nazionale, a volerne divulgare una
multinazionale, annientando sempre pi il particolarismo regionale del nostro paese. Nello
stesso anno nasce Telemilano.
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I.2 DAL MONOPOLIO AL DUOPOLIO
1975-1985.
Lentusiasmo benevolo della generazione della pace e dellamore sembra aver termine. GliHippies si tramutano per magia in Yuppies, dai capelli lunghi si passa alle cotonatura,
spariscono le zampe delefante e appaiono dimprovviso i pantaloni a sigaretta. Le
contestazioni ormai sono azioni violente di gruppi estremi di sinistra e di destra. Il terrorismo
uno dei punti chiave per poter parlare di quegli anni, cos come lo sono leroina, definita da
molti droga di stato e di una malattia virale fino allora sconosciuta: lHIV. Le nuove
tecnologie cominciano a entrare nelle fabbriche, si sviluppa il terziario avanzato e, per la
prima volta in Italia, gli addetti del settore dei servizi superano quelli di agricoltura e industriainsieme. In questi anni, le abitudini degli Italiani subiscono nuove modificazioni. La
diminuzione del numero di figli per ogni famiglia partecipa allincremento delle possibilit
economiche, molte volte anche la madre lavora percependo un salario adeguato, ed in casa
entrano in linea di massima pi soldi, che servono per il fabbisogno di un numero limitato di
persone. Comincia per ad affermarsi tra i consumatori il desiderio di poter disporre di
prodotti di eccellenza, realizzati con materie prime di altissima qualit. C insomma la voglia
di un ritorno al prodotto naturale, (quello di una volta) che si intensificher ulteriormentenegli anni 90.
Naturale un termine rassicurante, come il volto di un bambino nella pubblicit o sulla confezione di
un qualsiasi prodotto. Quando si vuole convincere qualcuno della bont delle proprie merci o delle
proprie idee (spesso coincidono) ecco comparire il naturale. Il mercato colmo di prodotti naturali.
Lapplicazione del marketing, sia scientifico che fatto in casa, punta, subdolamente o istintivamente, ad
identificare la bont della propria merce con il suo essere naturale[8].
Nel 1976 la sentenza n. 202 della Corte Costituzionale, apre la strada alleditoria televisiva diprivati e chiarisce due punti: primo, il monopolio statale esiste solo perch inizialmente
linteresse era pubblico e lo stato intervenne per realizzare il sistema di diffusione; secondo, la
comunicazione di informazioni e opinioni un diritto costituzionale, per tanto lo stato pu
intervenire solo attraverso un regime di autorizzazioni. Si diffondono cos le prime radio
comunitarie e le prime reti private locali. In questi anni appare Silvio Berlusconi dopo aver
comprato Telemilano crea un piccolo network. Il 30 settembre del 1980 inizia a trasmettere
Canale 5, prima televisione privata commerciale, con una programmazione basatasullintrattenimento e la pubblicit. Appaiono i primi programmi contenitore, i talk show, a
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basso costo e alto rendimento, soap opera e telefilm di produzione estera. A met anni ottanta
il duopolio che conosciamo oggi gi affermato. La Rai detiene il 44% del mercato e
Pubblitalia raggiunge il 43%. In meno di un trentennio non si capisce come si arrivati
dallaltra parte.
1985- 2001
Il crescente numero di famiglie mononucleari e di single, sembrerebbe riconducibile al
disgregamento sociale che ha portato lutilizzo coatto della televisione. Questo riguarda
soprattutto le grandi realt metropolitane, che aboliscono molti riti comuni compreso il pasto
di mezzogiorno, con la famiglia riunita intorno alla tavola, sacrificano il tempo libero allo
svago. Lesperienza sempre individuale e soprattutto costosa. Le coppie si sgretolano con la
facilit descritta da rotocalchi di cronaca rosa. La televisione impronta nuove modalit di
consumo, suggerisce il trend pi che il costume e spesso si crea un gioco di compresenza di
opposti. I telegiornali affiancano servizi culinari ad inchieste sulla sana alimentazione. Inizia
la terribile saga delle diete, delle pastiglie e degli attrezzi miracolosi. Il corpo diventa qualcosa
che si vorrebbe avere in una determinata maniera, ma che inevitabilmente degenera. Esplode
quindi la moda della chirurgia estetica. La forma ha vinto la battaglia. La politica italiana
subisce duri colpi dalla magistratura, e lo scandalo tangentopoli cambia alcuni assetti, che
sembravano inattaccabili. I due maggiori partiti italiani vengono smembrati e Silvio
Berlusconi interviene costituendo un proprio partito che vincer due volte le elezioni con uno
schieramento di centro destra. Il modello, importato nel nostro Paese dalle televisioni del cavaliere
di Arcore un quarto di secolo fa, scricchiola paurosamente e lo stesso Berlusconi si ormai lanciato
nello spezzettamento del pubblico, nella rincorsa alla vendita di eventi (meglio se sportivi) o di film.Sotto questa ondata, lintera struttura radiotelevisiva degli ultimi ventanni oscilla paurosamente.
Accanto a ci, inoltre, nuovi bisogni comunicativi e nuove necessit di condivisione dei contenuti
prodotti, emergono prepotentemente. Migliaia di giovani si attivano, quotidianamente e in maniera
spontanea, producendo contenuti, microfilm, inchieste, documentari e, puntualmente, non trovano le
modalit per rendere questi contenuti disponibili. Anzi, pur quando la tecnica consentirebbe loro di
trovare degli spazi, le leggi italiane (ad iniziare dalla legge Gasparri) impediscono la vita di esperienze
autoprodotte e senza fine di lucro, come le Telestreet[9]. Si ritorna ad una situazione simile a
quella riportata inizialmente, dove vi un monopolio delle telecomunicazioni influenzato, pi
o meno direttamente, da unarea dispirazione liberale-massonica. Si aggiungono per nuovi
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elementi nella casa dei telespettatori, dal videoregistratore alla pay-Tv, gli italiani hanno
sempre pi motivi di sfogo audiovisivo. La rete globale di internet fa breccia in questo impero
comunicativo piramidale, rompendo il rapporto ex-cathedra che si ha con lo schermo,
proponendo nuove funzioni e fruizioni dello schermo.
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I.3 LA MORTE DEL SISTEMA PUBBLICO.
J. Baudrillard, Z. Bauman e Vilm Flusser si ritrovano a completare un unico oggetto: la fine
politica della democrazia, la morte del servizio pubblico. Il primo riconosce da subito che ilpotere malvagio e la politica il luogo dellesercizio del Male, della gestione del Male, sparso
nelle anime individuali e nelle forme collettive in tutti gli aspetti: quello del privilegio, quello del vizio
e quello della corruzione[10]. Un tempo il potere monarchico e dittatoriale, concentrava la
parte maledetta su di ununica persona. Oggi il singolo si ritrova ad avere lincombenza del
potere che sar devoluto ad altri cio ai politici, i quali, per parte loro pensano solo a
sbarazzarsene, indicando spesso astrazioni come discolpa della propria inefficienza. La
distribuzione del potere tende a creare sempre pi organismi di gestione aumentando i costi
dei servizi, tendendo da una parte ad aumentare le cariche nel settore terziario e pubblico, e
dallaltra, per dirla come Bauman, deistituzionalizzando le politiche statali e le decisioni
pubbliche. In pratica il patrimonio della collettivit viene svenduto ai privati con la promessa
di apportare delle migliorie grazie alla concorrenza del libero mercato, mentre grazie ad una
volont anglo-americana, il guadagno va ad incanalarsi esclusivamente nelle tasche di alcuni
privati. Uno speciale di Report sui finanziamenti ai quotidiani, sottolinea un vizio di fondo
nellassistenzialismo statale alleditoria italiana: dal quotidiano romano dispirazione
nazionalista che finanzia Lega Nord, ai vari giornali di quattro pagine che sostengono partiti e
rigirano soldi pubblici alle segreterie dei partiti. Lopinione pubblica non deve influenzare il
potere, anzi bisogna capovolgere sempre i ruoli. E per non dare nellocchio la politica si
trasferisce da spazio pubblico a spazio privato e si inseriscono di tanto in tanto delle crepe del
sistema, che lasciano passare spiragli di contraddizione che comunque rimarranno o
pesantemente politicizzati da qualche estremit o comunque resi innocui dallimpotenza dello
spettatore. Nella comunicazione da spazio privato a spazio privato moltissimi individui
guardano fissamente nello stesso istante la stessa immagine, guardando tutti lo stesso posto
inaccessibile. L si incontrano tutti gli sguardi, ma senza potersi vedere tra loro[11]. Per tanto il
potere una scomoda malvagit che non trova responsabili, ma complici che, pur sotto un
unico grande punto di vista, si alienano. Lidea di Rai intesa come servizio pubblico, in Italia
non esiste pi Esistono mestieri che se in altri paesi si riescono a distinguere tra loro, da noi
vengono confusi e sfumati. Giornalisti politici e imprenditori dello spettacolo e della cultura,
sono unica classe lavoratrice. Vittorio Sgarbi, Alessandra Mussolini e Vladimir Luxuria ne
sono lesempio.
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NOTE
[1] www.comunicazione.uniroma1.it/materiali - ITALO CALVINO, La televisione in risaia, Il
Contemporaneo, 1954
[2,4,5,6,7] ALDO GRASSO, Storia della televisione italiana
[3] www.pasolini.net/ideologia_ppp_e_fascismo.htm
[8] www.paradoxon.it
[9] Articolo di SERGIO BELLUCCI pubblicato su lUnit il 3 gennaio 2006.
[10] JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidit o lintelligenza del Male
[11] VILM FLUSSER, La cultura dei media
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IL CONTROLLO AUDIOVISIVO DELLINFORMAZIONE
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Odio la televisione, la odio come le noccioline
Ma non riesco a smettere di mangiare le noccioline.
ORSON WELLES
II.1CRONACHE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI DAL 2001 AL 2006.
Ogni anno i media hanno uno o pi macrotemi, che occupano per varie settimane i canali
dinformazione. Dagli attacchi alle Twin Towers, alla morte di Karol Jzef Wojtya, eventi che
comunque hanno un loro reale riscontro verso la massa, sino al delitto di Cogne o le cronache
sui reality show, si utilizzano questi argomenti per occupare spazio in ogni trasmissione, in
ogni quotidiano. La presenza nelle prime settimane opprimente, trascorso del tempo diventano dei
tappa buchi, o peggio ancora dei fattori distrattivi, proprio come il gossip, lenogastronomia, il tempo
che fa, il traffico[1]. M.Travaglio definisce questultime notizie di alleggerimento che
televisione e stampa inseriscono di regola nelle proprie strutture per asservirsi allo stato. Nel periodo
del secondo governo Berlusconi (2001-2006), coinciso con la peggior crisi economica, produttiva,
finanziaria e sociale dagli anni sessanta, Tele Mimun descrive un paese godereccio, opulento,spensierato, ridanciano, tutto shopping, feste e abboffate [] mentre le famiglie italiane arrancano, si
parla daltro e al Tg1 semplicemente non risulta. Non si vede quindi non esiste[2]. Lo sfarzo
comunicato per rilassare gli animi, pu anche non bastare ad un occhio pieno di smanie. Di
fatto la violenza, lillecito e limmorale da strada, attirano una buona parte della popolazione,
che necessita di materiale per continuare ad additare meridionali, extracomunitari e ceti bassi
delle periferie; dietro il sipario invece si coprono ferocie, illeciti e atti depravati di chi gestisce
il potere. Condannando episodi vergognosi, se ne mandano in onda le immagini, creando
paura, amplificando la funzione di isolante sociale della televisione, suggerendo modelli di
violenza di un mondo esterno, che non si conosce e non si vuole comprendere attraverso
lesperienza diretta. Probabilmente bisogna diffidare di ogni fonte. Le ore dedicate dai
telegiornali e le pagine dei quotidiani riservate a temi di sicurezza o di giustizia sociale,
variano a seconda delle cariche coperte, in un determinato periodo, dal referente
politico/economico di tali media. A oggi le inchieste pi serie, spesso portate avanti da
programmi o personaggi di satira, sono da considerarsi comunque controllate e direzionate
dallalto.
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2001.
Lanno che tra tutti ha pieno diritto ad assumere il ruolo di spartiacque, sia perch il 1
gennaio, secondo il calendario gregoriano, il primo giorno del ventunesimo secolo nonch
del terzo millennio (a scapito dei molti che lo festeggiarono con un anno di anticipo), sia per i
fatti che lo hanno caratterizzato. Il 2001 forse verr ricordato come uno degli anni pi intensi.
Si ha avuto paura del Male, ci si sentiti spaesati, consapevoli del disastro che ne sarebbe
conseguito negli anni successivi. Ma ci che pi ci ha sorpreso stata la realt portata in ogni
abitazione in tempo reale/virtuale. La televisione ad oggi il mezzo di comunicazione di
massa pi presente, locchio delle telecamere rappresenta costantemente la nostra vita,
informandoci su di essa, imitando e creando ci che siamo. Secondo alcune ricerche riportate
da Bosetti e Buonocore[3], in genere la televisione viene utilizzata come mediatrice della
realt in proporzione al livello culturale del paese dinteresse, e l dove vi una maggiore
vendita di giornali il livello culturale in proporzione sembra aumentare. Naturalmente questi
sono dati che hanno subito le ricerche stesse, di fatto in molti paesi occidentali storicamente
diffusa la prassi dellabbonamento, che, sempre secondo le statistiche, sembra subire un calo.
Spariscono le generazioni cartacee e si sviluppano le tecno-generazioni che preferiscono di
gran lunga lo schermo. Sta di fatto che sia le televisioni che i giornali, a differenza del web,
sono ormai gestite da alcune multinazionali della cultura. Probabilmente ancora oggi si riesce
a descrivere qualche raro caso di stampa dassalto o dinchiesta, ma ad esempio sulle ultime
guerre combattute in medioriente, ci si basa esclusivamente su ununica agenzia
dinformazione collegata al governo americano. In Italia, come nel resto del pianeta, l11
settembre ha portato cambiamenti politici, economici e comunicativi, aprendo nuove (ma non
troppo) discussioni sul sistema globale, portando diversi temi allinterno degli spazi privati. Si
parlato molto, e ancora se ne parla, di terrorismo, di controllo, dislamismo e cristianit,
dintegralismo e fondamentalismo; mai abbastanza per far capire alla massa di cosa in effettisi tratti. Se ne parlato cos tanto da creare confusione. Ma non una colpa, un effetto.
Lattacco alle torri gemelle ha una spettacolarit unica e milioni di persone, me compreso,
hanno potuto assistere ad un reality show senza precedenti: il secondo impatto. Le
sensazionali immagini offerte dalla televisione in diretta erano comunque gi state
rappresentate in vari film dazione e di fantascienza, noi gi le conoscevamo. stato dato
spazio alla tragedia senza morale e senza riferimenti storici. I media hanno spesso divulgato le
immagini dellevento senza raccontarne una storia ben definita. Ne sono stati fatti libri,
lungometraggi, documentari, inchieste e talk show; lindustria culturale ha immediatamente
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sfruttato lunicit del caso. Si formata subito una catena di definizioni che hanno distratto le
masse, portando lattenzione sulle conseguenze e non sulle cause. Se si dovesse fare
unindagine su termini e concetti come talebani, fondamentalismo e integralismo, in pochi
darebbero delle chiare definizioni. Eppure se ne parla. Qualche mese prima, esattamente il 20
luglio, migliaia di persone si incontrarono a Genova, pur se con intenti diversi, per
manifestare dissenso nei confronti del G8, fu un disastro totale. Attraverso Emule, o grazie al
sito web YouTube.com, ho avuto la possibilit di consultare filmati che raccontano ben altre
verit rispetto a quelle divulgate dalla televisione e dalla stampa. I black block, i violenti e i
disadattati di cui tanto si parlato non si vedono. Sicuramente i filmati che ho visionato
sottolineano esclusivamente le violenze della polizia italiana nei confronti di persone
disarmate, senza distinzioni tra anziani, genitori con bambini e anarchici rabbiosi. Chi era l
ha commesso un grosso errore, ha pensato di poter cambiare le cose, e per colpa di azioni
violente dalluna e dallaltra parte, hanno pagato tutti, di cui uno con la vita. Questi atti di
violenza differiscono da quelli degli anni Sessanta e Settanta per due motivi principali
individuati da Mario Perniola: lattacco al simbolo, non pi al singolo, e la mancanza di una
strutturazione ideologica, tipica del vecchio burocratismo del vecchio terrorismo[4]. Ci
contribuisce alla presenza massiccia dei contestatori e delle forze dellordine nellambiente
mass-mediatico. Le manifestazioni contro la guerra, per la pace, anti globalizzazione, antiprecariet, dai fatti di Genova in poi, in Italia, sono state sempre precedute dalla ormai nota
strategia del terrore. I manifestanti possono sempre nascondere nuclei di violenti;
propagandare questo principio, ha creato tensione nella popolazione, e in molti, ricordando
quei giorni di violenza da parte dello Stato, hanno preferito rimanere a guardare le
manifestazioni da casa. Qui si fonda anche un altro concetto base: il mondo sensibile messo a
confronto con lo schermo, come sottolinea Vilm Flusser, diventa mortalmente noioso. Ora
diviene anche terribilmente rischioso. La prima met del 2001 venne caratterizzata da unaserie di polemiche scaturite in seguito allintervista di Marco Travaglio, nel programma
Satyricon condotto da Daniele Luttazzi. Tema della trasmissione il famoso libro Lodore dei
soldi: raccolta di documenti giudiziari e finanziari, voluta da Elio Veltri deputato uscente della
commissione Antimafia. Naturalmente (o per chi preferisce: stranamente) tutti i commissari
votarono contro la discussione stessa, ne venne fatto un libro con lappoggio di Travaglio, che
and a pubblicizzare il prodotto allinterno di un format satirico dimitazione americana.
Gianfranco Fini in quei giorni preannunci la futura epurazione. Michele Serra, in un articolo
pubblicato dal quotidiano la Repubblica[5] cita Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo
Biagi, Sabina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Dario Fo e Franca Rame come simboli della nuova
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censura, dove satira e giornalismo scomodo vengono banditi dalla Tv. Il 13 maggio il potere
legislativo viene affidato ad una coalizione di centro-destra, a cui non piacciono molto le
proteste, che provveder a inasprire i provvedimenti contro ogni forma di eversione. Si dar
anche cura di utilizzare al meglio le potenzialit economiche e mediatiche di Silvio
Berlusconi, luomo che garantisce al paese un continuum demo-craxiano e al proprio partito
un fondo monetario di copertura esorbitante. Il 24 giugno in Italia nasce un ambizioso
progetto di terzo polo: La7 si aggiunge TMC2 , anchessa significativamente modificata da un
accordo con MTV Italia che fornisce logo, contenuti e utenti, cercando di creare una
televisione generalista, puntando cosi a spartire il mercato con i due giganti italiani. Il
progetto muta appena cambia il padrone. Lobbiettivo quello di creare un polo di nicchia,
offrendo alternative rischiose, ma funzionali, come il sabato sera di Gad Lerner
(approfondimento giornalistico), o la striscia di prima serata a cadenza giornaliera, con due
conduttori di faziosit opposta. Cos il duopolio televisivo permane ed alcune maliziose
decisioni parlamentari, aumentano il divario economico tra il servizio pubblico e quello
privato. Il 27 settembre viene presentato un disegno di legge, che dovrebbe risolvere il
conflitto dinteressi dellallora presidente del consiglio, ma ci si impiegheranno 3 anni. Il
disegno di legge Frattini propone di non riconoscere conflitto dinteressi nel caso di mera
propriet. Un mese dopo il ministro delle comunicazioni Gasparri, annullando la cessione del49% della Raiway, allamericana Crown Castle, fa perdere alla Rai (800) ottocento miliardi di
euro, cosa che venne indicata dallUlivo come boicottaggio del servizio pubblico a favore del
privato Mediaset. Berlusconi e Gasparri interverranno, telefonicamente e in diretta, in
trasmissioni del servizio pubblico che non sostengono pienamente le attivit del governo.
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2002.
Lattacco alle torri gemelle ha scosso leconomia internazionale. In Italia lingresso della
moneta unica europea, ha contribuito allimpoverimento della popolazione, che si vista
raddoppiare i prezzi dei beni di consumo senza nessun intervento da parte dello stato. Ma i
temi essenziali della televisione nel 2002 in Italia, sono stati il delitto di Cogne e il
trattamento subito dalla nazionale italiana al campionato del mondo. Oltre al terrore
internazionale, riappare in Italia quello nostrano: se a gennaio i girotondi rappresentano una
versione pi serena e impegnata del popolo dei dissidenti, il 19 marzo a Bologna, viene
assassinato dalle Br-Pcc, leconomista e consulente del Ministero del Lavoro Marco Biagi. Da
una parte appare quindi un movimento della societ civile capeggiato da uomini di cultura (di
o della sinistra), stanco s del lavoro del governo, ma critico verso un opposizione incapace di
reagire. Dallaltra ritorna sullo schermo e sulla carta, la minaccia del terrorismo politico.
Berlusconi il 22 marzo appare in un messaggio preregistrato sul Tg5 e sul Tg1, ribadendo
che il terrorismo non fermer lazione riformatrice del governo, mentre lUnit in prima
pagina la mattina stessa afferma che il governo sapeva e non ha fatto niente. Almeno 11 giorni
sono trascorsi senza muovere un dito per proteggere il professor Biagi. Lallarme dei servizi arriva a
Frattini l8, alla Camera il 13, esce su Panorama il 5, il delitto il 19. Sincomincia a delineare
unopposizione dellinformazione, due poli opposti che probabilmente hanno contribuito a
creare unepoca di confusione e inesattezza delle fonti. Il 18 Aprile arriva leditto bulgaro:
Berlusconi durante una conferenza stampa accusa Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele
Santoro si fare un uso criminoso del servizio pubblico. A settembre il Ministro delle
telecomunicazioni Gasparri, presenta un riassetto del sistema radiotelevisivo italiano. La
digitalizzazione del segnale indispensabile per aprire il mercato: il segnale in chiaro occupa
troppo spazio sulle frequenze, che se invece digitalizzato consente una riduzione sullo spettro
del segnale. Daltro canto, questo sistema consente un servizio di monitoraggio sulgradimento, che dar delle proiezioni esatte al gestore del servizio e alle agenzia
pubblicitarie. A novembre le televisioni e la stampa allarmano la popolazione fiorentina: l si
terr il Social Forum, i no global sono pronti a devastare la citt darte. Tutto ci non avviene,
la manifestazione si svolge in maniera pacifica. Lanno finisce con una promessa di guerra
americana allIraq.
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2003.
Nel mese di gennaio due sono gli argomenti principalmente trattati da giornali e televisioni:
lintervento italiano in Iraq e lattacco del governo alla magistratura. Sulla guerra in Iraq
lopposizione civile fu cos unanime da far s che lItalia non partecipasse ufficialmente
allintervento bellico, ma si camuff in seguito come corpo di pace, intervenuto
esclusivamente a fini umanitari. La guerra preventiva e probabilmente necessaria. Il mondo
occidentale con il suo incalzante fabbisogno energetico necessita di questa guerra: lEni per
lItalia far la sua parte. Intanto il governo, Berlusconi in prima persona, affronta alcune
quisquilie con la magistratura italiana. Berlusconi mentre coprir la carica di primo ministro
verr condannato per corruzione, ma passer in prescrizione. Nel frattempo esplode il caso
Telekom-Serbia, probabilmente unazione governativa montata appositamente per distrarre
lopinione pubblica dai processi del signor Berlusconi. Tra laltro il 20 giugno il Presidente
della Repubblica Carlo A. Ciampi firma il cosiddetto lodo Schifani che blocca fino a fine
mandato i processi per le alte cariche dello Stato. A Strasburgo il semestre italiano viene
rovinato da unantipatica battuta di Berlusconi. Commenta cos il Time Magazine del 9 luglio
la situazione democratica nel nostro Paese: Il pi sacro principio della democrazia, la
separazione dei poteri tra esecutivo, legislativo, giudiziario. Berlusconi lesecutivo che
domina il legislativo e attacca senza tregua il giudiziario. E anche il Quarto potere non al
sicuro. Il Tg1 ha interamente nascosto le gaffe del premier a Strasburgo. Qualche giorno
appresso si viene a sapere su lUnit che i nostri servizi segreti hanno fornito un falso
sulluranio del Niger acquistato da Saddam. Palazzo Chigi smentisce, Time conferma: dallItalia le
prime prove inventate. Lestate passa tra le notizie dei lavori di abbellimento della casa di
Porto Rotondo, un revisionismo da bar che alleggerisce le responsabilit del fascismo e di
Mussolini, e una strana battuta di Licio Gelli, fondatore della P2, intervistato da Concita De
Gregorio su La Repubblica: Guardo il paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizzapoco a poco, pezzo a pezzo. Forse s, dovrei richiedere i diritti dautore. La giustizia, la tv, lordine
pubblico. Ho scritto tutto trentanni fa. Il 24 ottobre a Roma vengono catturati i brigatisti
ritenuti responsabili degli omicidi di Massimo DAntona e Marco Biagi. Il ritorno di certe
fobie ha spianato la strada per un accusatoria generalizzata verso i principali mezzi di
comunicazione controllati dalla sinistra. stato un anno di attacchi contro lUnit e di tagli al
Tg3. Il 20 novembre la Rai sospende dopo la trasmissione della prima puntata, tutta la serie
Raiot programma satirico condotto da Sabina Guzzanti. Rimane il silenzio dei giornalisti,delle istituzioni e dellopposizione. Il 2003 anche lanno di Sky. La News Corporation
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ottiene il via libera dalla commissione europea che permette la fusione tra Tele+ e Stream tv.
Si crea cos un monopolio sulla tv satellitare, che condiziona fortemente un pubblico che di
fronte a mille canali, rimane comunque senza alternativa.
2004.
Il festival di San Remo diretto da Tony Renis si chiude con Simona Ventura e una pattuglia di
soldati italiani a Nassirya. Questa scelta di far apparire una parte del nostro contingente viene
accolta da non poche polemiche. In effetti che significato poteva avere, se non quello di voler
affiancare il sentimento patriottico spettacolare dellistituzione decadente del Festival con
quello decaduto di spirito bellico militare? Da dopo Nassirya infatti si rigenera il senso
patriottico italiano, che persosi dalla vergogna della Seconda Guerra Mondiale, alleati dellaparte fallita, si cerca di ricostituire, emulando la spinta emozionale, risultata molto pi
naturale per gli americani nel dopo 11 settembre. La televisione fa da madrina a questa nobile
causa, dedicando spazio, producendo fiction e alludendo di continuo allunit nazionale. Nel
2004 Internet contribuisce a divulgare le oscenit, le torture e crudeli esecuzioni da entrambe
le parti coinvolte in Iraq. Si pu tranquillamente scaricare dalla rete ogni tipo di prodotto
multimediale, compresa la decapitazione dellostaggio americano Nick Berg, i video che
nelle vecchie carceri di Abu Ghraib a Baghdad, umiliati, denudati, vilipesi e torturati[6].
Baudrillard e Debord affermano entrambi che la societ stessa a creare il male, naturalmente
le popolazioni spettatrici non possono sapere tutto sul terrorismo, ma possono saperne abbastanza da
essere convinte che, rispetto al terrorismo, tutto il resto dovr sembrar loro abbastanza accettabile, e
comunque pi razionale e pi democratico[7]. Micheal Moore il 22 maggio viene premiato al
Festival di Cannes con la Palma doro, presentando il documentario Farhenheit 9/11. Gia su
internet si trovavano articoli e inchieste sullattentato alle torri gemelle, con questo
documentario una pi larga parte della popolazione incomincia a curare dei dubbi sullincipit
che ha portato ad una situazione di emergenza globale, che tuttoggi domina gli equilibri
internazionali. Per far aumentare il terrore, i rapimenti in Iraq cominciano a colpire anche chi
si trova l per aiutare la popolazione invasa. L8 settembre vengono sequestrate due volontarie
dellassociazione Un ponte per, e in Italia regna lo sconcerto. LIraq viene ormai dipinto
come un paese di scellerati, che non distinguono pi neanche il bene dal male. In mezzo a
tutta questa violenza umana, il pianeta il 26 dicembre, ci ricorda che siamo dei piccoli
esserini, la cui visione antropocentrica, pu esser spazzata via in ogni istante dalla natura
stessa che ci ospita: saranno 400.000 le vittime nellarea asiatica colpita da un violento motoondoso.
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2005.
Linizio del 2005 segnato da una continua campagna di raccolta fondi per le vittime del
maremoto, naturalmente doverosa. Lattenzione torna dimprovviso sul territorio iracheno
quando allinizio di febbraio viene rapita la giornalista Giuliana Sgrena, la cui liberazione
porter ad un incidente diplomatico gravissimo, soprattutto per la delicatezza della situazione.
Infatti proprio mentre la giornalista del Manifesto veniva trasportata dagli agenti dei servizi
segreti italiani, ad un posto di blocco americano, viene ucciso dal fuoco amico americano il
funzionario del SISMI Nicola Calipari. La magistratura italiana appurer che il soldato Mario Lozano
ha scaricato 58 colpi contro lauto che li trasportava[8]. Ad aprile levento mediatico, pi
insistente e colossale dopo lattacco alle Twin Towers: muore papa Giovanni Paolo II. La tv e
i giornali non parlano daltro sino al dopo elezioni del successivo pontefice, levento per
strappa molte persone da quello spazio privato di cui parla Flusser, richiamando da ogni parte
del mondo migliaia di fedeli, che sentono una forte necessit di partecipare alla morte di
questuomo, riacquisendo lo spazio pubblico. Le immagini trasmesse dalle televisioni di tutto
il mondo sono spettacolari. Nei giorni a seguire ci si specializzer nelle questioni vaticane, in
uno schermo che copre dalla burocrazia alla sartoria pontificia. Nei due giorni successivi alla
morte del papa, in Italia si chiamati a votare per il rinnovo amministrativo di alcune regioni.
Avendo vinto il centro sinistra, lallora ministro per gli
Affari regionali, Enrico La Loggia, ha il coraggio di esprimersi in questi termini: Lelettorato
stato distratto dalla morte del papa e questo indubbiamente ha avuto un ruolo anche sui dati
dellastensionismo[9]. Pur non avendo tutti i torti verr prontamente criticato dal Vaticano per
queste affermazioni. In Italia dopo gli attentati a Londra riesplode la paura, almeno quella
allarmista dei giornalisti e dei politici; proprio nella metro di Londra la psicosi porta ad un
tragico errore da parte della polizia: viene ucciso un ragazzo che si pensava fosse un asiatico
dinamitardo, mentre si trattava di un giovane brasiliano disarmato. In Italia arriva una novit:
l11 ottobre, viene presentato il nuovo decoder, My Sky che permette di mettere in pausa un
programma in diretta, di vedere subito il replay di una scena saliente e di registrare automaticamente le
serie tv preferite. My Sky sar sul mercato a partire dal 15 novembre[10]. Nella politica interna
italiana, a met ottobre, il centro sinistra opta per le primarie come strumento di scelta del
candidato unico della coalizione, vince Romano Prodi. Il 19 dicembre il governatore della
Banca d'Italia, Antonio Fazio si dimette in seguito agli eventi connessi allo Scandalo della Banca
Antonveneta[11] e lItalia rafforza cos limmagine truffaldina che ha sempre suggerito.
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2006.
Il 2006 lanno in cui Sky Italia, apre al mercato del triple play, raggiungendo un accordo con
il gestore Fastweb, lancia insieme a Tiscali unofferta congiunta dei due servizi, stringe un
accordo con Vodafone Italia, per offrire pacchetti della programmazione SKY sui cellulari, e
acquisisce, infine la maggior parte dei diritti Tv dalle maggiori squadre del Calcio italiano, del
Rugby e della pallacanestro. Si dovrebbe dedurre che tutta lenergia dedicata al problema
dellanomalo duopolio italiano, ha impedito di controllare e comprendere, le mosse
finanziarie della News Corporation, azionista unico di Sky Italia. Il servizio offerto dalla tv
satellitare, ha sicuramente vari punti che la mettono in una condizione di crescita favorevole;
la Rai continua ancora a puntare su linguaggi morti. Giusto per fare un esempio del livello
qualitativo della televisione pubblica, basti citare il Festival di Sanremo 2006, vinto da Povia,
con la canzone Vorrei avere il becco. Nella classifica dei programmi pi visti, la 56 edizione
del Festival, occupa il 9 posto, ma togliendo le partite della nazionale italiana, impegnata nei
mondiali di calcio, e il duello Prodi-Berlusconi, risulterebbe primo in classifica. Questo ci
che lAuditel riferisce quasi tutti gli anni, quasi a far apparire che gli italiani adorano la
trasmissione pi desueta del palinsesto annuale. Ma limpeto dei mondiali di calcio, nella
piattaforma mediatica del nostro Paese, ha offuscato alcuni avvenimenti importanti: la guerra
in Libano e larresto di Vittorio Emanuele di Savoia, legato allo scandalo vallettopoli. Anche
in questo caso, chi si voluto informare, ha dovuto spesso cercare sul web, generando proprio
in quei mesi un aumento del numero di accessi presso alcuni siti dinformazione, o
controinformazione. Lanno si conclude con la condanna a morte del dittatore iracheno
Saddam Hussein, e con la sua repentina impiccagione, le cui immagini, rubate grazie ad un
video telefono, verranno diffuse nel web.
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La vera libert di stampa dire alla gente
ci che la gente non vorrebbe sentirsi dire
GEORGE ORWELL
II.2 NASCONDERE I FATTI.
fondamentale non far sapere alla massa cosa sta succedendo. Lordine mondiale ha bisogno
di tenere celati alcuni particolari, inezie che infastidirebbero il quieto vivere del popolino.
Ci non vuol dire che certe cose non passino, anzi! Qualsiasi mezzo usa episodi violenti,
immorali o catastrofici, per tenere vivo il fuoco della paura. Qui si tratta di nascondere,
camuffare e gonfiare, con il fine di far dimenticare, o travisare, fatti intollerabili, contrari a
quei principi di universalit morale delle nostre societ democratiche
Perch la gente non sa niente, perch alla gente non piace leggere, perch in Italia la gente si
disinteressa? Marco Travaglio definisce Bruno Vespa maestro ineguagliato nellarte di parlare
daltro[12], capace di argomentare intere puntate su questioni sicuramente meno rilevanti,
rispetto al fatto del giorno. In particolare: dopo la condanna in primo grado di Cesare Previti al
processo Sme per corruzione del giudice Renato Squillante, Vespa si occupa del Viagra. Quando il
tribunale di Milano condanna Marcello dellUtri per estorsione insieme ad un boss mafioso, a Porta a
Porta, si parla di calcioscommesse con Aldo Biscardi e Maurizio Mosca. Quando il Parlamento
europeo boccia Rocco Bottiglione, aspirante commissario UE, per le sue tirate contro le donne e i gay,
Vespa convoca Alba Parietti e alcuni malati in stato comatoso per raccontare il loro improbabile
risveglio dal coma. Quando il centro sinistra vince in sette collegi su sette le elezioni suppletive del
2004, a Porta a Porta si discute dellIsola dei Famosi, con Simona Ventura e Co. Quando il tribunale di
Palermo condanna dellUtri a nove anni per mafia e quello di Milano dichiara Silvio Berlusconiresponsabile del reato di corruzione di Squillante, ma lo salva per prescrizione grazie alle attenuanti
generiche, ecco un bel dibattito Fassino-Tremonti sul presunto taglio delle tasse del governo di
centrodestra, lindomani, una fondamentale puntata sui reality show con Del Noce, don Mazzi, Crepet,
Zecchi, Paola Perego, Carmen di Pietro e le gemelle Leccio. La sera in cui il presidente Ciampi boccia
la riforma sullordinamento giudiziario del ministro della Giustizia Roberto Castelli in quanto
palesemente incostituzionale, Porta a Porta approfondisce lultimo film della coppia Boldi-De Sica,
Christmas in Love. Quando Previti viene condannato definitivamente in Cassazione a sei anni, lamico
Bruno opta per un tema ben pi attuale: la dieta mediterranea. Quando la Corte dAppello di Palermocondanna per Mafia a cinque anni e quattro mesi il presunto padre nobile dellUdc Calogero Mannino,
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puntatona sul delitto di Cogne[13]. Se Vilm Flusser parla quindi dellabbandono dello spazio
pubblico, qui si tratta dellabbandono della funzione pubblica, dove lo spazio privato viene
creato secondo unideale, atto a mantenere pacati gli animi dei telespettatori. In queste
rubriche dintrattenimento, che spesso basano la loro competizione su discussioni colleriche,
si arriva sempre a delle non-conclusioni, dove spesso gli invitati politici conoscono
preventivamente le domande e gli approfondimenti che verranno trattati e, come dimostra
unintercettazione telefonica della procura di Potenza, hanno la facolt di decidere chi, tra
giornalisti e politici di fazione opposta, invitare alle trasmissioni.[14] Ma non solo la
politica ad usufruire di questo servizio, e non solo larea liberal-massonica a fornirlo:
nella puntata di Ballar con ospite Luciano Moggi, dirigente della Juventus, protagonista
unico dello scandalo calciopoli, di fronte ad una domanda scomoda, accenna a Giovanni
Floris di rispettare gli accordi presi, non si doveva parlare della Gea, il fulcro della
questione.
Nascondere i fatti non vuol dire eliminarli. Si possono celare segreti pur continuando a
mostrarli: ne sono esempio tutte quelle trasmissioni televisive dedicate ad approfondimenti
vari, le affluenze di massa agli spettacoli di Beppe Grillo, testi dapprofondimento
giornalistico.
Ma c una piccola imperfezione nelle attivit di divulgazione, che condanna ogni notizia a
perire nel nascere, limpotenza del cittadino, capace di argomentare solo attraverso il sentito
dire, o per i pochi cartacei, per aver letto. La maggior parte delle volte ci si ferma a queste
sfere, perch le reazioni reali che spaventano un po tutti, sono state i disordini delle
manifestazioni no global, che assumono tale denominazione solo nel caso di azioni violente; a
livello globale gli attacchi alle torri gemelle. Inoltre le notizie vengono sempre date
isolandole dal contesto storico. Se Saddam Hussein aveva reso lIraq una potenza militare
grazie a finanziamenti statunitensi, e a tecnologie belliche italiane, ogni notizia data sul
pericoloso dittatore, evitava di menzionare tali particolari.
Il flusso continuo della comunicazione umana ci condanna ad ereditare da altri, una
rappresentazione di ci che sta accadendo. Prendiamo due format completamente differenti,
per intenti e temi. Il primo un servizio di approfondimento giornalistico su quali sono i ruoli
delle mogli di lavoratori extracomunitari, di cultura islamica, allinterno della famiglia. Si
nota che lo scopo quello di dipingere negativamente certe abitudini, che gli immigranti
portano con se. La seconda trasmissione un reality di La7 dal titolo Cambio Moglie, dove
due donne scambiano fra loro le rispettive famiglie, per una settimana. Che cosa differisce tra
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il marito della famiglia meridionale e il venditore ambulante di origini nord africane: entrambi
impongono alla propria moglie di occuparsi della casa e dei figli, vietando loro di lavorare,
entrambi impongono alle proprie figlie di vestire in maniera appropriata. Eppure il primo caso
genera unopinione, ormai diffusa,che vede nella civilt islamica arretratezza culturale, il
secondo invece, folklore italiano: normale che il maschio del sud Italia si comporti
secondo certi schemi. Daltronde il monopolio della valutazione del Bene e del Male labbiamo
noi[15]
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Io sono il ministro della Paura e, come ben sapete,
senza la paura non si vive! Una societ senza paura
come una casa senza fondamenta:per questo io ci sar sempre nel mio uffico bianco ,
con la mia scrivania bianca di fronte al mio poster bianco
Aah che paura!
Ci sar sempre con i miei attrezzi del lavoro,
la mia pulsantiera, pulsante giallo, pulsante arancione, pulsante rosso,
rispettivamente poca paura, abbastanza paura, purissima.
E seguendo correttamente questo stato danimo
io aiuto il mondo a mantenere ordine[16]
II.3 SULLE PAURE E LE INCERTEZZE.
Le paure hanno caratterizzato le epoche umane. Le societ dogni tempo hanno sempre
indicato le radici profonde delle minacce e dei timori trovando sempre un nemico mistico,
lontano dallessere concretamente individuabile. Ad ogni male pu opporsi un rimedio, che
solitamente ha creato un mercato senza fornire delle soluzioni concrete. Nel caso in cui il
rimedio viene esplicitamente a mancare, ci si sempre preoccupati di trovare delle giuste
motivazioni. Il mondo esterno e la sua imprevedibilit, ha creato controllo e spazio privato; i
media tradizionali basando la loro produzione su questi temi e su questi scopi, ha da sempre
appoggiato potere economico e potere politico. Il guadagno sempre la colonna di sostegno,
dove la paura diventa portatrice di capitali. Ne esempio il caso dellinfluenza aviaria chesecondo una certa logica ha fatto guadagnare alla multinazionale farmaceutica Roche circa 50
milioni di euro dalla vendita del Tamiflu, farmaco ritenuto da alcuni ricercatori inefficace,
perch non si conosceva neanche il virus. I telegiornali, e i quotidiani a seguito, non parlarono
daltro e il 21 febbraio 2006, al Tg5, Lamberto Sposini, dopo tre mesi di bombardamento
mediatico, mangiando del pollo in diretta, si chiede perch gli italiani si fanno prendere dalla
paura.
Bisogna riconoscere nella morte larchetipo di tutte le paure. La fine delle cose risultainaccettabile, eppure rimane lunica certezza data. Per superare ogni timore, ogni sofferenza,
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bisogna non pensare alla fine, se possibile occupare lintera esistenza alla soddisfazione in
piccole dosi, piuttosto che prendere di petto lunica nostra certezza. La televisione produce
continuamente pillole emozionali, che si sostituiscono al vissuto, arrivando persino a emulare
nella realt, lesperienza virtuale audiovisiva. Sulla paura di perdere una qualche stabilit
individuale o collettiva, giornali e telegiornali, riforniscono quotidianamente elementi di
stimolo mentale. Usufruire di questi mezzi dinformazione solo una forma rituale che
influenza pesantemente il nostro modo di rapportarci con laltro. La nostra cultura, ad
esempio, un frullato fra tradizione e modernit americana, la potenza di turno. Questo
omogeneizzato ci garantisce protezione e sicurezza, almeno come facciata. Dopo di che
avvenimenti del mondo esterno, azioni dellAltro, come lattacco alle Twin Towers, rimettono
in tavola la natura umana, mammifero aggressivo e arrivista che teme la fine. La
regolamentazione figlia della paura. Stabilire un ordine globale, un omogeneizzazione
innaturale, diventa una parola dordine davanti alla crescita esponenziale della popolazione.
Si ha paura dellAltro, pi siamo e pi pericoli incombono. In un mondo liberale le diversit
vengono divulgate proprio con lo scopo di renderle familiari, cos certe culture underground
derivanti da ghetti malfamati come espressione di scontentezze degli afro americani, oggi
sono diventate un trend. solo una maschera momentanea che fa muovere il mercato globale,
e non urta pi come una volta, anzi fa sorridere. Mtv maestra nel saper ripulire certeimmagini underground, che provengono da quella parte violenta della societ americana.
Per attuare lordine senza dover impiegare violenza, si instaurata una gerarchia multilevel,
alchemica e frattale. Dalla scolarizzazione alla famiglia, dallidea di impiego regolare a
quella della felicit come punto darrivo, si instaurata una mercificazione controllata della
vita, divulgata dalla televisione. Lincertezza eliminata crea automi, scelte e idee
preconfezionate e con data di scadenza che ognuno pu prendere, se vuole, senza rischio
alcuno. Gli stessi valori etico morali possono piegarsi di fronte allordine a al controllo, e si sempre pronti a crearne dei nuovi, come ad esempio il concetto di privacy, per adattarsi alle
nuove esperienze, ad accettare ed inglobare forme negative pur di far sfumare il contenuto.
Ogni esperienza emozionale possibile viene proposta come prodotto consumabile, ogni
prodotto consumato promette la risoluzione dei problemi.
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NOTE
[1] MARCO TRAVAGLIO, La scomparsa dei fatti.
[2] Ibid.
[3] GIANCARLO BOSETTI e MAURO BUONOCORE - a cura di, Giornali e tv negli anni di
Berlusconi,
[4] MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione
[5] Lelenco delle vittime della censura che non c, la Repubblica 18.03.2004
[6] Fonte Adnkronos tratta da ALICE OXMAN, Sotto Berlusconi
[7] GUY DEBORD, Commentari sulla societ dello Spettacolo
[8] Fonte www.wikipedia.it
[9] Fonte Ansa tratto da ALICE OXMAN, Sotto Berlusconi
[10] Fonte www.key4biz.it
[11] Fonte www.wikipedia.it
[12,13] MARCO TRAVAGLIO, La scomparsa dei fatti
[14] Testo dellintercettazione in Appendice.
[15] JEAN BAUDRILLARD, Power Inferno
[16] Dallo spettacolo Psicoparty con Antonio Albanese
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TV, STAMPA, INTERNET E DVB-H.
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III.1 DIFFERENZE E ATTINENZE TRA I MEDIA.
Lo scopo dei media diffondere, accorciando distanze e tempi; questo caratterizza i nostri
giudizi sulla funzionalit del mezzo. La televisione sicuramente il mezzo pi penetrante eviene utilizzato dai pi come ponte di collegamento con il mondo esterno. Le discussioni tra
familiari e conoscenti sono sempre pi spesso improntate secondo unimmagine della realt
ottenuta attraverso trasmissioni televisive. Ci che fa funzionare il sistema il formato
spettacolare, veloce e condensato che tra laltro ha influenzato in maniera decisiva tutti gli altri
media. I quotidiani fanno molta attenzione ai titoli divulgati dalla televisione, consapevoli del
fatto che molti lettori seguono con costanza almeno un telegiornale, tendendo inoltre ad
inserire sempre pi spesso materiale non informativo o spettacolare. Le prime pagine non sono
pi in bianco e nero, si prediligono i colori soprattutto per le immagini. La condensazione un
altro aspetto che ha influito il giornale. Questo storicamente aveva infatti il ruolo di
approfondire gli argomenti, mentre oggi appaiono sempre pi spesso dei riquadri che li
sintetizzano. Per quanto riguarda linformazione in s, prassi comune rivolgersi ad un
agenzia di informazione che pu dare notizie racchiuse in un singolo enunciato oppure
vendere un intero pacchetto di immagini con commento. La prima prassi molto diffusa tra i
giornalisti che hanno ormai perso labitudine dellinchiesta su fonte diretta, mentre la seconda
trova una buona clientela tra i Tg che spesso ricoprono il ruolo di pubblicit camuffata per
prodotti farmaceutici, turistici o politici. Internet racchiude assieme testo, immagini, video e
suoni. Velocit, condensazione e spettacolarit, attraverso il www vengono esaltati
allestremo, sino a far coincidere lidea di velocit con il mezzo stesso. Vi da considerare
per che mentre televisione e stampa si caratterizzano attraverso lunidirezionalit della
comunicazione, internet si basa su un ritorno, dove ogni utente, a diverse percentuali,
contribuisce alla diffusione sia tecnica che concettuale del materiale. In questo caso stata la
televisione a voler imitare tale peculiarit, intraprendendo una direzione che la porter a
modificarsi a seconda delle pretese dellutente, cosa gi in uso sia sulla televisione satellitare
che sullIP/Tv. Dal giugno 2006 in funzione una tecnologia che permette di scaricare
pacchetti video di produzione televisiva su un supporto mobile. In questo modo si garantisce
realmente il tutto ovunque e sempre. Infine sono da segnalare due realt importanti spesso
dimenticate quando si parla di alternative al duopolio italiano: la street tv e la web tv. Per la
prima il riferimento italiano sicuramente il sito internet www.telestreet.it, che tra laltro
segnala, sparse per il territorio nazionale, una lista di 91 emittenti di quartiere con relativefrequenze di trasmissione. Allinterno del sito vi anche una serie di indicazioni tecnico-
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pratiche per creare una propria stazione televisiva, spendendo una cifra abbastanza contenuta.
Per parlare invece del caso della web tv, basti citare Arcoiris[1], una televisione gratuita alla
quale si accede attraverso il sito. Lutente libero di scegliere quale prodotto visionare,
venendo tra laltro aggiornato, attraverso una mailing list, sulle novit.
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III.2. TUTTO IN UNO.
Internet un insieme di mezzi di comunicazione. un multimedia, perch sfrutta
contemporaneamente diverse espressioni, come quelle testuali, quelle sonore, quelle video, e quelle dianimazione. Internet computer, telefono, televisione, ed radio. Ci che affascina del mondo di
Internet non tanto la "navigazione" cieca e bieca, quanto la presa di coscienza di come tutti questi
mezzi si siano trasformati. Questa cultura. Questa ibridazione, questa mescolanza dei media per
arrivare a un nuovo mezzo, rappresentano la nuova forma del sapere e della conoscenza. Dobbiamo
smettere di credere che la cultura sia qualcosa di estraneo a questi mezzi. Dobbiamo cominciare a
pensare che questi mezzi sono i portatori di una nuova cultura [2] (Aldo Grasso)
Il www rappresenta ad oggi la possibilit realizzare a livello materiale tutto il sapere umano, e
questo attuato attraverso ogni media, consultabile sempre e ovunque. Con internet si realizza
unonniscienza virtuale che potenzialmente potrebbe far dimenticare il cartaceo, la radio e la
televisione, cos come il telefono ed il servizio postale. Ad oggi il tutto ancora da
considerarsi in uno stato embrionale; a prescindere, la direzione sembra gi delineata. In effetti
il problema fondamentale sta nel avere un mercato della conoscenza che, impunemente
nellera del capitalismo, d la possibilit di avere qualcosa gratuitamente. Musica, film, serie
tv e altri prodotti multimediali, il cui consumo si compie attraverso pagamento, sono
scaricabili, o meglio ancora condivisibili, ma illegalmente. La magistratura non riesce ad
intervenire in maniera decisiva sulla questione: leterogeneit legislativa internazionale, a
riguardo, spesso impedisce qualsiasi azione legale. Ad esempio ci che in Italia viene
riconosciuto come reato (scaricare e/o condividere file dalla rete), in Svezia pi che
legittimo. Unaltra pratica diffusa tra i pirati della rete lo streaming P2P, attivit che permette
di visionare i contenuti senza memorizzarli nella macchina, ma diventando parte della
sorgente, in un sistema piramidale. La rete non ha confini. Capita cos che Sky Italia, Telecom
e Mediaset, denunciando questi tipi di scambi, trovino difficolt ad intervenire legalmentecontro le fonti fraudolente, visto che spesso sono collocate in paesi extraeuropei dove non si
ha influenza alcuna. Siti come coolstreaming.it e calciolibero.com, sono stati posti sotto
sequestro, perch fornivano il link diretto per ricevere il flusso di dati attraverso il peer-to-
peer. Nellaprile del 2007 la corte di cassazione ha emesso una sentenza in base alla quale
scambiare link o informazioni in merito a contenuti legali di cui qualcuno ne detenga i diritti,
illegale ed reato. Internet fa nascere e morire migliaia di siti al giorno, nessuno padrone di
niente, la pubblicit spesso inglobata dai siti allinterno dei banner, che non detengonoquella spettacolarit delle clip televisive e vengono presi come scenografia della pagina,
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internet. Ci stato possibile attraverso la digitalizzazione del segnale televisivo, che riduce lo
spazio occupato rispetto al vecchio segnale analogico, e quindi lopportunit per nuovi
operatori dinserirsi nel mercato. Ad oggi ancora in fase sperimentale in due regioni italiane,
ma si prevede loff a livello nazionale entro il 2012. Il www sicuramente supportato da
tecnologie pi avanzate o maggiormente indicate per rendere responsabili emittenti e
riceventi. Consumatori, quindi, che allo stesso tempo diventano produttori e critici del
materiale scambiato. Il materiale stesso costantemente vigilato dallintera comunit.
Lesempio migliore ci dato da wikipedia, enciclopedia telematica dove i lettori sono anche
gli autori, dove ogni utente pu creare nuove voci, aggiungere materiale a quelle esistenti e
addirittura correggere o aggiungere versioni alternative. Un disclaimer generale sottolinea che
nessuno si rende garante della validit delle informazioni, ma la possibilit dintervento da
parte della comunit stessa, la garantisce in parte. Flusser parlava nel 1974 di una vera e
propria rivoluzione che porterebbe a una televisione a rete aperta, a cui partecipassero
altrettanti partner quanti sono oggi i fruitori della radiotelevisione o gli odierni fruitori delle
reti postali e telefoniche[3], mutando la struttura della societ in modo fondamentale.
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III.3 IL REGALO, LINGANNO E LACCESSO AL SERVIZIO.
Le offerte, gli omaggi e gli sconti possono aiutarci a prevedere i cambiamenti culturali e
sociali che subir la nostra societ. La televisione satellitare in Italia ha potuto incrementare ilnumero degli abbonati attraverso lacquisizione dei diritti di trasmissione delle partite di calcio
del campionato mondiale 2006. Attraverso un contratto economicamente vantaggioso, con
periodi di usufrutto gratuito e incentivi per chi portava un nuovo cliente, Sky Italia si
assicurata una fetta di utenti che ancora stentavano ad attivare il servizio. In maniera simile si
sono mossi i gestori di telefonia mobile, dove si arrivati a regalare telefonini
tecnologicamente allavanguardia, pur di acquisire clienti, come nel caso della H3G, sino a
fornire un computer portatile, ad un quinto del costo di mercato, se si attiva il servizio Adsl
con la Telecom. Il tormentone del canone ad esempio un po pi ingannevole: la societ di
telecomunicazioni italiana ha da sempre richiesto il pagamento di un canone per utilizzare il
servizio di telefonia, da aggiungere ai costi di consumo. Ad oggi con le privatizzazioni, tutti
gli altri gestori pubblicizzano labolizione di questa spesa fissa, ma in realt vi solo un
passaggio di capitali, da Tiscali, Libero Adsl, Tele Due e co., alla monopolista Telecom. Di
recente Murdoch acquisisce il 90% di Casa.it attraverso unoperazione da 9,6 milioni euro.
Sky Italia controller il 30,6% di Casa.it. inoltre viene firmata unintesa con Erif Real Estate,
gruppo immobiliare del Nordovest lombardo per dotare tutte le nuove costruzioni che realizzer Erif di
un impianto satellitare centralizzato. Lintesa prevede, inoltre, che tutte le abitazioni siano dotate del
decoder Sky di propriet con un anno di abbonamento gratuito al pacchetto Mondo Sky[4]. Si
conferma cos qualche ipotesi sul nostro prossimo futuro. Pur di possederci, pur di fare della
nostra vita valore economico, ci vengono regalati i beni materiali, gli optional diventano di
serie, limpossibilit di sfuggire a questo sistema sempre pi palese.
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NOTE
[1] www.arcoiris.tv
[2]ALDO GRASSO,Storia della televisione italiana.
[3] VILM FLUSSER, La cultura dei media.
[4] www.key4biz.it
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CONCLUSIONI
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Pi che conoscere ci che vediamo,
vediamo ci che conosciamo
Johann W. Goethe
Il modello audiovisivo italiano sembra chiaro: abbiamo una classe politica che vive attraverso i
media, una categoria di giornalisti e professionisti dellinformazione che dipendono
economicamente o dallo stato, o da un privato che possiede il pi importante partito di centrodestra,
e una societ insipiente che vive la propria realt attraverso uno schermo. Daltro canto la stabilit
di questo sistema minata da pi fronti. Televisione satellitare, Internet ed economia globale,stanno proponendo alcune alternative a quel monopolio massmediatico che caratterizza lItalia,
sotto un profilo culturale ed informativo. naturale pensare che, un po per caso, un po per
necessit, si arrivati fino a qui. Ma oggi simpone una crescita esponenziale, sia delle
informazioni, che delle fonti, auspicando una rete globale, che possa far relazionare ed interagire fra
loro miliardi di individui, che possono portare a conoscenza di molti unesperienza diretta. Ancora
ci troviamo lontani da questa condizione.
In Italia certe considerazioni vengono divulgate da alcuni canali, influenzati solitamente da quella
parte della sinistra, definita estrema, che additando il consumismo per ragioni etiche, economiche e
ecologiche, sottolineano gli errori dello Stato e delle imprese private: la trasmissioneReport,
condotta da Milena Gabanelli (autrice del programma) d spazio e tempo a tutti i freelance che lavorano
con la propria telecamera e aspirano ad un giornalismo pi impegnato[1], portando sullo schermo
unesperienza diretta, che purtroppo subisce, come tutti gli altri, la volont della produzione. Il
problema che questo tipo dinformazione, passa comunque attraverso lo spettacolo, basti pensare
alla puntataIn Vino Veritas andata in onda il 29 aprile del 2004 su Rai 3, servita per aprire gli occhi
allo spettatore di fronte ad una realt celata, mentre i telegiornali gareggiavano per inserire spazi
dedicati alla cultura del vino. Linformazione si scontra con la cultura di riferimento, dopodich
deve affrontare il disinteresse della gente. Secondo Mario Perniola per sono proprio le vecchie
strutture a voler ostacolare le nuove culture, portate avanti dalla new economy, dove la conoscenza
diventa capitale economico e strumento di potere. Dare spazio quindi a freelance, aBlob, a le Iene,
ed in parte a Striscia la notizia, ha il solo scopo di creare delle fessure controllate, dissolvendo i
contenuti informativi in un caos comunicativo[2]. Il centro sinistra probabilmente ha avuto intentisimili quando allinterno della finanziaria del 2006 ha modificato larticolo 32, che vieta di poter
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svolgere attivit dinformazione attraverso siti Internet, dovendo per forza di cose riconoscere i
diritti alleditore di riferimento, anche perch se non si iscritti allalbo dei giornalisti non si pu
svolgere nessuna attivit dinformazione. Le vecchie istituzioni temono il www anche per
linversione di rotta che gli investimenti pubblicitari stanno avendo in questultimo periodo. Mentre
la tendenza degli investimenti su radio, tv e stampa quella di diminuire, Internet vive una
controtendenza, dovuta anche dal fatto che spesso la pubblicit sul web induce direttamente
allacquisto e che vi un costo nettamente inferiore rispetto agli spazi televisivi, radiofonici e
cartacei. Si sta in pratica tremando di fronte allentropia: lo sfacelo e la fine delle cose colpir
probabilmente anche le istituzioni massmediatiche, che comunque per sopperire a questa svolta
stanno gi prendendo provvedimenti, adeguandosi. I quotidiani, che probabilmente abbandoneranno
il formato cartaceo, stanno gi preannunciando edizioni esclusivamente elettroniche, e l dovranno
scontrarsi con tutte quelle realt di blog e siti dinformazione pi o meno alternativa, che popolano
la rete. Di fatto molte notizie che tv, radio e giornali non trasmettono, si trovano spesso su Internet.
Ci che ad esempio Enrico Mentana ha voluto dibattere allinterno di Matrix, sui dubbi riguardo gli
attentati dell11 settembre, era gi stato pi che discusso e documentato su una marea di siti nei
quattro anni precedenti, e quando nellestate del 2006 le televisioni erano impegnate con i mondiali
di calcio, crebbe il numero di visitatori di siti che approfondivano largomento sulla guerra in
Libano. Ci a cui i media tradizionali tendono, delegittimare le fonti apprese attraverso i newmedia, quando queste divergono dai convincimenti diffusi, o daltro canto, appog