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    UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA

    TOR VERGATA

    FACOLT DI LETTERE E FILOSOFIA

    CORSO DI LAUREA INSTORIA, SCIENZE E TECNICA DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO

    IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:IL MODELLO ITALIANO:

    SUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIASUL CONTROLLO AUDIOVISIVO IN ITALIA

    TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006TRA IL 2001 E IL 2006

    RELATORE: LAUREANDO:Prof. Giulio Latini Remo Scano

    Matricola 0029519

    ANNO ACCADEMICO 2005/2006

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    INDICE

    Introduzione...7

    Parte primaLA TELEVISIONE IN ITALIA

    I.1 Il monopolio lottizzato.13

    I.2 Dal monopolio al duopolio..18

    I.3 La morte del sistema pubblico.....22

    Parte secondaLINFORMAZIONE ALLITALIANA

    II.1 Cronache nazionali ed internazionali dal 2001 al 2006......27

    II.2 Nascondere i fatti36

    II.3 Sulle paure e le incertezze..39

    Parte terzaTV, STAMPA, INTERNET E 3G

    III.1 Differenze e attinenze tra i media.45

    III.2.Tutto in uno ..47

    III.3 Il regalo, linganno e laccesso al servizio50

    Parte quarta(PRE)VISIONI DEL FUTUROConclusioni.....55

    Appendice61

    Bibliografia..71

    Sitografia ....75

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    Sire, Maest

    Riverenti come sempre siam tutti quaSire, Siamo Noi

    Il poeta, L'assassino E Sua santitTutti, Fedeli Amici Tuoi.

    ah... Maest

    Prego, Amici Miei,Lo Sapete Non So Stare Senza Di Voi

    Presto, Sedetevi,Al Banchetto Attendevamo soltanto voi

    Sempre Ogni Giorno Che verrFinch Amore E pace regner

    Tutti SorridonoSolo Il popolo Non ride, ma lo si sa

    Sempre PiagnucolaNon Gli va mai bene niente chiss perch,

    Chiss perch perch[1]

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    INTRODUZIONE

    Lanalisi che ho voluto fornire in materia di comunicazione multimediale vuole mostrare

    come si siano radicate alcune opinioni in Italia, come conseguenza dellutilizzo coatto che si

    ha della televisione, a detrimento del cartaceo. Nella battaglia tra questi due mezzi, sinsinua

    sempre pi prepotentemente la rete globale di Internet, che a breve potrebbe inglobare

    entrambi. Fintanto che si potuto, ho cercato di limitare al massimo le forzature dovute alle

    personali credenze e al disgusto verso questa societ ereditata a forza. Attraverso gli

    avvenimenti di questi ultimi cinque anni, e grazie alla pluralit dinformazioni ottenute da

    internet, da libri di cronaca, di sociologia e di filosofia, ho tentato di dare delle linee

    dinterpretazione delle opinioni e del pensiero comune che sostiene la sovranit popolare in

    Italia. Come nelle grandi democrazie, vi sono rapporti fin troppo stretti tra politica e mezzi di

    comunicazione. Riconosco il lavoro che sta dietro i meccanismi di potere, la reale impotenza

    del singolo, mantenendo comunque il piacere della provocazione omeopatica. Guardando il

    mondo con gli occhi del mondo si finisce per apparire cinici e per me non mai stato un

    problema, anzi. Daltronde dal secolo scorso che Dio bello che morto, ma ci che duro a

    morire il sentimento etico o la sua rappresentazione. Non si riconosce laggressivit

    delluomo, il quale unico scopo primeggiare sullaltro. Ogni forma di altruismo e carit, o

    dallaltra di misantropia, distoglie dalla comprensione dellessere. Leggendo il testo se ne

    avverte subito il taglio politico. Allinizio ritenevo necessario evitare argomentazioni del

    genere, ma i mass media italiani si compenetrano con la politica, in uno scambio simbiotico

    che non restituisce unimmagine definita dei due poteri in questione. Come non menzionare

    Silvio Berlusconi in una tesi che tenta di definire i sistemi di controllo nella televisione e nella

    stampa, in un periodo compreso tra il 2001 ed il 2006. Come parlare di libert di stampa senzacitare i seicentosessantasette (667) milioni di euro elargiti dallo Stato per lEditoria. Nel

    parlare di mass media non scindo la forma dal contenuto. La prima da considerarsi

    perfettamente centrata nel saper ipnotizzare convincendo; sempre in linea con lapparire

    sociale, rappresenta e crea. Il secondo espressione della volont di unelite, che lavora

    sullinsipienza collettiva. Forma e contenuto dello spettacolo sono ambedue lidentica

    giustificazione totale delle condizioni e dei fini del sistema esistente[2]. Bisogna scovare lo scopo

    sociale di chi produce testi e immagini a diffusione capillare, capirne i meccanismi per viverecon dignit la propria vita. Lastio e la diffidenza verso lo spettacolo, inteso alla Debord come

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    societ, si ergono contro linganno visivo. Le nuove generazioni nascono in case

    tecnologicamente addobbate; non possedere televisore, cellulari e computer ormai inusuale

    come non possedere il frigorifero o lacqua calda. Il futile gi da tempo necessario, mentre

    il forum diventa inutile[3]. Linquinamento, la globalizzazione, le guerre etniche e

    preventive, paradossalmente, sono ormai colonne portanti del nostro vivere bene pur se

    continuano ad ispirare sciatte lamentele sociali; ci che ci possiamo permettere lo dobbiamo

    alla sofferenza dei pi, ma sia noi, che loro, narcotizzati dal mondo fittizio della

    comunicazione multimediale, ci distraiamo un po. Il mio interesse verso certe teorie nasce

    nel gennaio 2002 quando venne stampata una raccolta di articoli pubblicati su Internet sotto il

    titolo Tutto ci che sai falso[4], (anche se il terminefalso la traduzione del termine wrong,

    che, pi che falso, vuol significare sbagliato), il quale allinizio cre in me un nuovo credo:avevo finalmente trovato chi raccontasse i fatti. A distanza di tempo il dubbio,

    fortunatamente, si estese a qualunque tipo dinformazione, compresa la disinformazione

    stessa. Tutte le forme di controllo che aleggiano in questo mondo, sono espressione del genio

    umano, di quei pochi che per diritto o per sopruso, creano la realt finzionale, che

    accompagna la civilt umana dai ghetti ai super-attici; il bisogno di riferirsi continuamente ad

    icone, istituzioni e valori quantitativi, lespressione della limitatezza, propria della natura

    umana, come annota uno sconosciuto nella rete[5]: pratica quotidiana lavere a che fare conpersone, professionisti, operai, artigiani, politici, musicisti, intellettuali, impiegati, uomini, donne, che

    nel loro modo di fare manifestano una totale mancanza dimpegno intellettuale o morale. Ci si trova

    regolarmente di fronte a comportamenti che non vanno minimamente oltre la superficie delle cose,

    degli oggetti, dei pensieri, degli avvenimenti. Comportamenti che si muovono meccanicamente

    nellabitudine, nel consueto, reiterando schemi dovuti, ovviet e modi scontati. Una aderenza assoluta

    al senso comune che preclude creativit, senso critico, rispetto per se stessi e per gli altri. Ci che

    quindi mi preme raccontare quali siano ad oggi i mezzi pi diffusi e come potrebbero

    svilupparsi nel giro di pochi anni, sostenendo che esiste soltanto un unico, un solo, sistema di

    sistemi: Uno, vasto e immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale dominio[6].

    La tesi guarda alle tecniche utilizzate dai pochi per controllare e soddisfare i tanti, senza voler

    ripetere le accuse dei pi, evitando di additare una societ che comunque rimane lunica

    possibile per il nostro momento; come altri settori del mondo sensibile, probabilmente,

    sottost alle leggi dellentropia, principio ignorato (se pur conosciuto) dal pensiero liberale,

    socialista e monoteista. Una critica negativa verso la cultura di massa trova radici nel

    sentimento aristocratico, come riporta Umberto Eco la nostalgia di un epoca in cui i valori della

    cultura erano un appannaggio di classe e non venivano messi a disposizione, indiscriminatamente, di

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    tutti[7]. Non so se lastio che provo nei riguardi della stupidit abbia origini altolocate, che

    mi meraviglio di come costantemente si sentano insensatezze, appoggiate da un grande

    passione, e generate in gran parte dai mezzi di comunicazione di massa. Noi non abbiamo

    opinioni, e non ci stiamo neanche pi poggiando sulle spalle dei giganti. Stiamo

    abbandonando la Storia per venire incontro allistantaneit che sorregge oggi le nostre

    esistenze. Le scuole che vennero istituite proprio per divulgare la capacit di apprendimento

    attraverso la lettura, stanno inglobando lo schermo come strumento di lavoro e di

    comprensione. Negli Stati Uniti i film rifatti su testi teatrali o romanzi, ad esempio,

    scavalcano lacquisizione tramite lettura, per conoscerne la trama, perdendo inesorabilmente

    sia il contenuto che la forma dellopera. Non c tempo per leggere. Probabilmente lente

    Stato, che gi finanzia tutti i quotidiani creando un vizio in un rapporto che dovrebbemantenersi indipendente, e lente Berlusconi che regola gli introiti pubblicitari, hanno una

    buona parte di responsabilit della piattezza culturale italiana. Mantenere il (de)grado

    distruzione a livelli bassissimi, agevolare le istituzioni universitarie in rapporto al numero

    discritti e di laureati, continuare a maltrattare insegnanti e studenti, ha una sua importanza.

    La massa stessa consapevole della propria inadeguatezza, altrimenti non esisterebbero

    gerarchie, mandati ed elezioni politiche. Mentre gli uomini al potere hanno un doppio problema:

    nellordine politico quello di esercitarlo, nellordine simbolico quello di sbarazzarsene[8]. Non una questione di colpe, anche perch si andrebbe cos tanto a ritroso da perdersi nella storia.

    Ad oggi pi una questione dimpegno a scovare tutte le congetture, i sensi comuni, il voler

    decidere di che male perire, solo perch se ne ha la possibilit. Bisogna essere consapevoli

    della limitatezza umana, tentare ad ogni costo di comprendere pi che di sapere.

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    NOTE

    [1] PREMIATA FORNERIA MARCONI, Il Banchetto, 1972.

    [2] GUY-ERNEST DEBORD, La societ dello spettacolo.[3] VILM FLUSSER, La cultura dei media.

    [4] New York City, The Disinformation Company Ltd. societ di comunicazione diretta da GaryBaddeley e Richard Metzger.

    [5] www.paradoxon.it, N religione n scienza, considerazioni minime su una sanguinosa illusione.

    [6] Tratto dal film Network, Quinto potere (1976) di Sidney Lumet con Peter Finch, WilliamHolden, Faye Dunaway, Robert Duvall.

    [7] UMBERTO ECO, Apocalittici e integrati.

    [8] JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidit o lintelligenza del male.

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    LA TELEVISIONE IN ITALIA

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    Si prenda in considerazione lanalisi di tre aspetti connessi tra loro: lanalisi delle forme di

    consumo, che provocano le trasformazioni culturali di un paese, lanalisi delle forme di

    produzione, che mostra il legame tra politica e Tv, e lanalisi delle forme audiovisive, che

    determina la storia dei generi, i quali hanno influito e continuano a condizionare la societ.

    La difficolt sta nel far convivere queste tre analisi per avvertire la totalit della questione.

    Nel rigenerarsi di stagione in stagione, creando la forma adeguata al periodo di riferimento,

    molti editori e autori televisivi nostrani, con il loro impegno e i loro fini hanno mutato negli

    anni il volto della televisione e dellItalia stessa. La Rai riuscita dove il fascismo ha fallito:

    ha unificato cultura e linguaggio, promuovendo trasmissioni di musica alta, sceneggiati di

    romanzi, vere e proprie lezioni per quella marea di analfabeti che popolava lo stivale. Ma non

    bisogna dimenticare linteresse della politica, ad addomesticare la nazione, per perseguire lo

    scopo unico della produzione di consensi, o comunque ad evitare dissensi, dipingendo, quando

    si ritenuto necessario, unItalia che non c. In questo mutare continuo del creato e del

    creatore, i testimoni chiave sono i generi televisivi, e gli avvenimenti catodici. Ad oggi ci si

    ritrova in bilico tra due periodi: tra la morte del servizio pubblico e il dominio del servizio

    privato. Le forze politiche sembrano determinate nel superare questa linea di demarcazione,

    per approdare nellera dellaccesso, del servizio a pagamento. La novit sta nel passare da una

    societ globale dedita al consumo materiale,ad una societ pi interessata a consumare

    limmateriale. Ma da dove siamo partiti? La televisione che ci viene raccontata dalle vecchie

    generazioni impensabile, il godimento e la funzione di questo elettrodomestico cambiato a

    tal punto da poter parlare di paleo- e neo- televisione. Uno stravolgimento che ha portato il

    tutto sullaltra sponda.

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    I.1 IL MONOPOLIO LOTTIZZATO

    1954-1962.

    Il televisore appare nelle vetrine italiane come una bara di legno, che a differenza della radiotrasmetteva immagini. Un cinema in casa, che trasmette variet, film, eventi sportivi,

    telegiornali. Lelettrodomestico ha la forza di richiamare nelle case parenti, vicini ed amici.

    Non tutti si possono permettere di acquistare un oggetto di consumo che costa mediamente dai

    tre ai sei mesi di lavoro. Diventa quindi aggregante sociale, i locali che mettono a disposizione

    lo schermo fanno grossi guadagni: Da qualche mese, nella vita dei piccoli paesi della risaia

    vercellese, entrato un elemento nuovo: la televisione, e si pu gi dire che essa incida sul costume

    paesano pi di quanto non abbia fatto in tanti anni il cinema. Infatti, nei paesi dove esiste una salacinematografica gli spettacoli sono saltuari o limitati ai giorni festivi, e assistervi assume un carattere

    di eccezionalit. Invece la televisione c tutte le sere, e vi si assiste in un ambiente tradizionale e

    tipico della vita paesana: losteria; e non c da pagare lo spettacolo, ma solo la consumazione, che poi

    non dappertutto obbligatoria []. I quattro locali pubblici di Lignina (paese di 1350 abitanti, nella

    quasi totalit braccianti) hanno messo uno dopo laltro la televisione. Al circolo ENAL di Ronsecco

    (1700 abitanti, braccianti e salariati agricoli) alla sera, da quando c la televisione, la sala tanto

    piena che hanno dovuto mettere un cartello: si prega di lasciare libero il passaggio fra i tavolini.

    Mentre nella vita delle nostre citt la televisione ha ancora un peso irrilevante, nella vita paesana si pugi dire che essa eserciti uninfluenza sulle abitudini sociali: e, al contrario di quanto pu parere a

    prima vista, la sua fortuna si adatta particolarmente ad una situazione di povert e isolamento, dove

    altri svaghi sono inaccessibili e le possibilit di spostamento limitate.[1] Diviene uno status

    symbol, paragonabile alla recente e presente storia della telefonia mobile e in tanti, seppur

    indebitandosi, ne vogliono uno. Allarrivo della tv, lItalia ancora un paese agricolo-

    comunitario, la gente si riunisce nelle piazze, nei bar, nei cinema, nei teatri. Si deve

    abbandonare lo spazio privato per poter conoscere il mondo. La tv viene vista solo in

    Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio. Ma gi alla fine del 54 la quota di

    popolazione servita supera il 48%. Gradualmente ci si rinchiude nelle proprie abitazioni,

    dimenticando laltro, abbandonando i cinema, le balere, ma anche, come pratica ancora in

    alcuni piccoli centri, il vivere la soglia della porta o la finestra. La televisione promovendo la

    cultura, ruba del tempo, fornisce gli strumenti necessari allinterpretazione dei nuovi codici.

    Sinsegna a parlare, a leggere e scrivere, viene divulgata larte, la musica e la letteratura, ma

    non solo. La scienza e lagricoltura trovano i loro spazi, contribuendo a diffondere concetti e

    valori indispensabili per la corsa al progresso che si sta intraprendendo.

    I programmi del servizio pubblico devono rispecchiare e formare lintera popolazione

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    nazionale, rispettando le minoranze linguistiche, politiche, religiose e sociali. Inoltre,

    necessario garantire anche laccesso al servizio da un punto di vista tecnico attraverso una

    distribuzione delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale. Nel 1954 quasi il 40% dei

    lavoratori nel settore agricolo, pi del 32% nellindustria e pi del 28% nel terziario. La

    dirigenza Rai dei primi anni di area liberale e simpatie massoniche[2] cerca di rispettare il

    moderatismo cattolico e il conservatorismo liberale, chiudendosi a qualsiasi stimolo estraneo a

    certi valori. Per gli intellettuali cattolici la tv pu anche educare luomo alle virt della

    moralit cristiana, mentre per la sinistra un prodotto del capitalismo, che comunque dilaga

    nel vissuto del popolo. Di contro la televisione fa da traino allesplosione della civilt dei

    consumi.

    Nessun centralismo fascista riuscito a fare ci che ha fatto il centralismo della civilt dei consumi.

    (Pier Paolo Pasolini) [3]

    I valori e i modelli di comportamento veicolati si rivelano sempre pi distanti sia da quelli del

    pensiero cattolico pi tradizionale sia dalla retorica laicista della massificazione. Nel 61 il

    segnale raggiunge il 97% degli italiani, leconomia alle stelle, e la Rai cambia la direzione

    generale, cambiando alcune linee guida: Ettore Bernabei vuole assicurarsi un saldo controllo

    sullimpostazione dei programmi, alcuni dei quali troppo improvvisati, per rendere pi agile e

    penetrante lazione della Tv, soprattutto sul piano del costume[4] (Giovanni Cesareo). La dialettica

    pedagogica della televisione del tempo, impone di non togliere spazio alla vita tradizionale

    familiare: i programmi chiudono rigorosamente alle 23.30 per evitare stravizi notturni. Il peso

    del bigottismo dellepoca si sente su qualsiasi inezia: sono da evitare i femminili degli aggettivi

    immaginifico, benefico, malefico[5] per la desinenza in -fica, stessa sorte per termini che

    ricordano gli apparati maschili. Si fece molta attenzione alla divulgazione di programmi

    secondo una logica delleducare divertendo. I generi principali: sceneggiati, tribune politiche,

    programmi di divulgazione, ma soprattutto quiz e variet. Non dimentichiamo che la

    provenienza di Sergio Pugliese, responsabile dei programmi, da ricondurre al teatro e che il

    piccolo schermo venne snobbato dai cineasti del tempo. Si ebbe il coraggio (soprattutto in

    confronto alla realt attuale), di proporre anche quattro(4) commedie teatrali alla settimana,

    con nomi di altissimo livello. Nel 1961 nacque il secondo canale della Rai. Pur se inizialmente

    vi era unintenzionalit di concorrenza tra le due reti, il direttore generale nel 1963 elimin

    ogni autonomia tra i due canali, unificando i servizi.

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    La televisione insegna

    Non mai troppo tardi 1960

    Il mezzo televisivo si rivelato una forza spirituale, il mezzo dal quale la maggioranza dellumile

    gente si aspetta la liberazione da unignoranza atavica, lindicazione per un miglioramento morale,

    persino labolizione di ogni ingiustizia. Ossia, per un non so se normale o sporadico uso, s creato un

    senso di fede, fede che la televisione, potendo giungere anche nel cuore degli uomini, possa aiutarli a

    diventare migliori, a far si che scompaiano ingiustizie, intolleranze. E per questo gli umili ascoltano,

    vedono e riversano su Non mai troppo tardi le loro speranze, per questo i malati di spirito riprendono

    forza; gli invalidi fede; i pessimisti, fiducia. E tutto ci perch essi stessi hanno, seppur

    inconsapevolmente, riversato nel programma la loro speranza, la loro fiducia, il loro affetto. E questo,

    mi spaventa [6] (Alberto Manzi)

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    1962-1974

    il decennio del miracolo economico, che sar per testimone delle violente contestazioni

    studentesche del 68 e quelle operaie del 69. Ma i primi anni 60 sono spensierati ed euforici,

    la vita degli italiani sta cambiando e il Pil cresce a una media del 6,3% allanno. A fronte della

    domanda interna che si rafforza, crescono anche le disponibilit economiche delle famiglie:

    nascono, infatti, sempre meno figli e molto spesso lavorano anche le donne. La fame nera

    ormai un ricordo e gli oggetti del desiderio non sono pi beni di consumo, ma beni durevoli

    (auto, moto, tv, frigorifero, ecc) che si possono comunque acquistare a rate. Nel 1963, il 50%

    delle famiglie possiede un televisore. Il boom degli anni 60 non dura molto: il nuovo

    decennio si apre con una crisi mondiale delleconomia, segnata dallinconvertibilit del

    dollaro, la cui onda lunga provoca, in Italia, gi provata dal terrorismo, la cosiddetta

    austerity, con domeniche a piedi e una riduzione generale dei consumi. Per la Rai questa

    pu definirsi lepoca Bernabei dove la vecchia direzione massonica torinese, viene messa da

    parte per creare una Rai Democristiana, pendente pi verso il centro sinistra che per il centro

    destra, aperta ai socialisti, ma sempre obbediente ai poteri forti della Chiesa. I posti chiave

    dellazienda vengono allora affidati a uomini fedeli, inizia cos la lottizzazione dellazienda.

    Questo termine applicato per la prima volta alla Rai in unaccezione fortemente polemica da

    Alberto Ronchey, in una lettera inviata a Ugo La Malfa il 14 ottobre 1968[7]. Ci che a tuttoggi

    caratterizza infatti la gestione dellazienda Rai la presenza nellamministrazione di uomini

    esplicitamente indicati dai partiti, per poter monitorare le scelte di divulgazione giornalistica e

    culturale. Un servizio pubblico malizioso, che non garantisce al cittadino una funzione

    collettiva. Di contro per smentire queste tesi, appaiono nel 1970 e nel 1971 due trasmissioni

    che almeno simulano un servizio utile al cittadino: Turno C e Nord chiama sud, documentano i

    disagi dovuti alle condizioni dei lavoratori nelle industrie, e le differenze tra due realt, un

    settentrione sempre pi moderno, che chiama lavoratori dal sud ed un meridione legato ancoraad una cultura agricola-pastorale.

    Nellaprile del 1965 si attiva il satellite Early Bird dellIntelsat che consente trasmissioni in

    diretta transatlantiche, e dello stesso anno il debutto di Giochi senza frontiere, programma

    che, coprodotto da sei stati europei in competizione tra prove fisiche e intellettuali, comincia a

    diffondere lidea europeista. In questi anni due tragedie si confrontano, quella accaduta a

    Longarone del 1963 e quella di Firenze del 1966. Nella prima i media servirono a coprire

    inefficienza e protervia dei politici e dei tecnici del tempo, da ricordare che i servizi di TV7

    diretti da Claudio Savonuzzi vennero censurati. Nel secondo caso la televisione fece proprio

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    da cassa di risonanza, e in molti grazie a quelle immagini donarono il proprio aiuto per salvare

    la citt museo. Nel 1974 le sentenze n.225 226 della Corte Costituzionale legittimano le

    trasmissioni via cavo e consentono la presenza di televisioni estere sul territorio nazionale. Si

    passati quindi da voler diffondere unomologazione nazionale, a volerne divulgare una

    multinazionale, annientando sempre pi il particolarismo regionale del nostro paese. Nello

    stesso anno nasce Telemilano.

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    I.2 DAL MONOPOLIO AL DUOPOLIO

    1975-1985.

    Lentusiasmo benevolo della generazione della pace e dellamore sembra aver termine. GliHippies si tramutano per magia in Yuppies, dai capelli lunghi si passa alle cotonatura,

    spariscono le zampe delefante e appaiono dimprovviso i pantaloni a sigaretta. Le

    contestazioni ormai sono azioni violente di gruppi estremi di sinistra e di destra. Il terrorismo

    uno dei punti chiave per poter parlare di quegli anni, cos come lo sono leroina, definita da

    molti droga di stato e di una malattia virale fino allora sconosciuta: lHIV. Le nuove

    tecnologie cominciano a entrare nelle fabbriche, si sviluppa il terziario avanzato e, per la

    prima volta in Italia, gli addetti del settore dei servizi superano quelli di agricoltura e industriainsieme. In questi anni, le abitudini degli Italiani subiscono nuove modificazioni. La

    diminuzione del numero di figli per ogni famiglia partecipa allincremento delle possibilit

    economiche, molte volte anche la madre lavora percependo un salario adeguato, ed in casa

    entrano in linea di massima pi soldi, che servono per il fabbisogno di un numero limitato di

    persone. Comincia per ad affermarsi tra i consumatori il desiderio di poter disporre di

    prodotti di eccellenza, realizzati con materie prime di altissima qualit. C insomma la voglia

    di un ritorno al prodotto naturale, (quello di una volta) che si intensificher ulteriormentenegli anni 90.

    Naturale un termine rassicurante, come il volto di un bambino nella pubblicit o sulla confezione di

    un qualsiasi prodotto. Quando si vuole convincere qualcuno della bont delle proprie merci o delle

    proprie idee (spesso coincidono) ecco comparire il naturale. Il mercato colmo di prodotti naturali.

    Lapplicazione del marketing, sia scientifico che fatto in casa, punta, subdolamente o istintivamente, ad

    identificare la bont della propria merce con il suo essere naturale[8].

    Nel 1976 la sentenza n. 202 della Corte Costituzionale, apre la strada alleditoria televisiva diprivati e chiarisce due punti: primo, il monopolio statale esiste solo perch inizialmente

    linteresse era pubblico e lo stato intervenne per realizzare il sistema di diffusione; secondo, la

    comunicazione di informazioni e opinioni un diritto costituzionale, per tanto lo stato pu

    intervenire solo attraverso un regime di autorizzazioni. Si diffondono cos le prime radio

    comunitarie e le prime reti private locali. In questi anni appare Silvio Berlusconi dopo aver

    comprato Telemilano crea un piccolo network. Il 30 settembre del 1980 inizia a trasmettere

    Canale 5, prima televisione privata commerciale, con una programmazione basatasullintrattenimento e la pubblicit. Appaiono i primi programmi contenitore, i talk show, a

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    basso costo e alto rendimento, soap opera e telefilm di produzione estera. A met anni ottanta

    il duopolio che conosciamo oggi gi affermato. La Rai detiene il 44% del mercato e

    Pubblitalia raggiunge il 43%. In meno di un trentennio non si capisce come si arrivati

    dallaltra parte.

    1985- 2001

    Il crescente numero di famiglie mononucleari e di single, sembrerebbe riconducibile al

    disgregamento sociale che ha portato lutilizzo coatto della televisione. Questo riguarda

    soprattutto le grandi realt metropolitane, che aboliscono molti riti comuni compreso il pasto

    di mezzogiorno, con la famiglia riunita intorno alla tavola, sacrificano il tempo libero allo

    svago. Lesperienza sempre individuale e soprattutto costosa. Le coppie si sgretolano con la

    facilit descritta da rotocalchi di cronaca rosa. La televisione impronta nuove modalit di

    consumo, suggerisce il trend pi che il costume e spesso si crea un gioco di compresenza di

    opposti. I telegiornali affiancano servizi culinari ad inchieste sulla sana alimentazione. Inizia

    la terribile saga delle diete, delle pastiglie e degli attrezzi miracolosi. Il corpo diventa qualcosa

    che si vorrebbe avere in una determinata maniera, ma che inevitabilmente degenera. Esplode

    quindi la moda della chirurgia estetica. La forma ha vinto la battaglia. La politica italiana

    subisce duri colpi dalla magistratura, e lo scandalo tangentopoli cambia alcuni assetti, che

    sembravano inattaccabili. I due maggiori partiti italiani vengono smembrati e Silvio

    Berlusconi interviene costituendo un proprio partito che vincer due volte le elezioni con uno

    schieramento di centro destra. Il modello, importato nel nostro Paese dalle televisioni del cavaliere

    di Arcore un quarto di secolo fa, scricchiola paurosamente e lo stesso Berlusconi si ormai lanciato

    nello spezzettamento del pubblico, nella rincorsa alla vendita di eventi (meglio se sportivi) o di film.Sotto questa ondata, lintera struttura radiotelevisiva degli ultimi ventanni oscilla paurosamente.

    Accanto a ci, inoltre, nuovi bisogni comunicativi e nuove necessit di condivisione dei contenuti

    prodotti, emergono prepotentemente. Migliaia di giovani si attivano, quotidianamente e in maniera

    spontanea, producendo contenuti, microfilm, inchieste, documentari e, puntualmente, non trovano le

    modalit per rendere questi contenuti disponibili. Anzi, pur quando la tecnica consentirebbe loro di

    trovare degli spazi, le leggi italiane (ad iniziare dalla legge Gasparri) impediscono la vita di esperienze

    autoprodotte e senza fine di lucro, come le Telestreet[9]. Si ritorna ad una situazione simile a

    quella riportata inizialmente, dove vi un monopolio delle telecomunicazioni influenzato, pi

    o meno direttamente, da unarea dispirazione liberale-massonica. Si aggiungono per nuovi

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    elementi nella casa dei telespettatori, dal videoregistratore alla pay-Tv, gli italiani hanno

    sempre pi motivi di sfogo audiovisivo. La rete globale di internet fa breccia in questo impero

    comunicativo piramidale, rompendo il rapporto ex-cathedra che si ha con lo schermo,

    proponendo nuove funzioni e fruizioni dello schermo.

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    I.3 LA MORTE DEL SISTEMA PUBBLICO.

    J. Baudrillard, Z. Bauman e Vilm Flusser si ritrovano a completare un unico oggetto: la fine

    politica della democrazia, la morte del servizio pubblico. Il primo riconosce da subito che ilpotere malvagio e la politica il luogo dellesercizio del Male, della gestione del Male, sparso

    nelle anime individuali e nelle forme collettive in tutti gli aspetti: quello del privilegio, quello del vizio

    e quello della corruzione[10]. Un tempo il potere monarchico e dittatoriale, concentrava la

    parte maledetta su di ununica persona. Oggi il singolo si ritrova ad avere lincombenza del

    potere che sar devoluto ad altri cio ai politici, i quali, per parte loro pensano solo a

    sbarazzarsene, indicando spesso astrazioni come discolpa della propria inefficienza. La

    distribuzione del potere tende a creare sempre pi organismi di gestione aumentando i costi

    dei servizi, tendendo da una parte ad aumentare le cariche nel settore terziario e pubblico, e

    dallaltra, per dirla come Bauman, deistituzionalizzando le politiche statali e le decisioni

    pubbliche. In pratica il patrimonio della collettivit viene svenduto ai privati con la promessa

    di apportare delle migliorie grazie alla concorrenza del libero mercato, mentre grazie ad una

    volont anglo-americana, il guadagno va ad incanalarsi esclusivamente nelle tasche di alcuni

    privati. Uno speciale di Report sui finanziamenti ai quotidiani, sottolinea un vizio di fondo

    nellassistenzialismo statale alleditoria italiana: dal quotidiano romano dispirazione

    nazionalista che finanzia Lega Nord, ai vari giornali di quattro pagine che sostengono partiti e

    rigirano soldi pubblici alle segreterie dei partiti. Lopinione pubblica non deve influenzare il

    potere, anzi bisogna capovolgere sempre i ruoli. E per non dare nellocchio la politica si

    trasferisce da spazio pubblico a spazio privato e si inseriscono di tanto in tanto delle crepe del

    sistema, che lasciano passare spiragli di contraddizione che comunque rimarranno o

    pesantemente politicizzati da qualche estremit o comunque resi innocui dallimpotenza dello

    spettatore. Nella comunicazione da spazio privato a spazio privato moltissimi individui

    guardano fissamente nello stesso istante la stessa immagine, guardando tutti lo stesso posto

    inaccessibile. L si incontrano tutti gli sguardi, ma senza potersi vedere tra loro[11]. Per tanto il

    potere una scomoda malvagit che non trova responsabili, ma complici che, pur sotto un

    unico grande punto di vista, si alienano. Lidea di Rai intesa come servizio pubblico, in Italia

    non esiste pi Esistono mestieri che se in altri paesi si riescono a distinguere tra loro, da noi

    vengono confusi e sfumati. Giornalisti politici e imprenditori dello spettacolo e della cultura,

    sono unica classe lavoratrice. Vittorio Sgarbi, Alessandra Mussolini e Vladimir Luxuria ne

    sono lesempio.

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    NOTE

    [1] www.comunicazione.uniroma1.it/materiali - ITALO CALVINO, La televisione in risaia, Il

    Contemporaneo, 1954

    [2,4,5,6,7] ALDO GRASSO, Storia della televisione italiana

    [3] www.pasolini.net/ideologia_ppp_e_fascismo.htm

    [8] www.paradoxon.it

    [9] Articolo di SERGIO BELLUCCI pubblicato su lUnit il 3 gennaio 2006.

    [10] JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidit o lintelligenza del Male

    [11] VILM FLUSSER, La cultura dei media

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    IL CONTROLLO AUDIOVISIVO DELLINFORMAZIONE

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    Odio la televisione, la odio come le noccioline

    Ma non riesco a smettere di mangiare le noccioline.

    ORSON WELLES

    II.1CRONACHE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI DAL 2001 AL 2006.

    Ogni anno i media hanno uno o pi macrotemi, che occupano per varie settimane i canali

    dinformazione. Dagli attacchi alle Twin Towers, alla morte di Karol Jzef Wojtya, eventi che

    comunque hanno un loro reale riscontro verso la massa, sino al delitto di Cogne o le cronache

    sui reality show, si utilizzano questi argomenti per occupare spazio in ogni trasmissione, in

    ogni quotidiano. La presenza nelle prime settimane opprimente, trascorso del tempo diventano dei

    tappa buchi, o peggio ancora dei fattori distrattivi, proprio come il gossip, lenogastronomia, il tempo

    che fa, il traffico[1]. M.Travaglio definisce questultime notizie di alleggerimento che

    televisione e stampa inseriscono di regola nelle proprie strutture per asservirsi allo stato. Nel periodo

    del secondo governo Berlusconi (2001-2006), coinciso con la peggior crisi economica, produttiva,

    finanziaria e sociale dagli anni sessanta, Tele Mimun descrive un paese godereccio, opulento,spensierato, ridanciano, tutto shopping, feste e abboffate [] mentre le famiglie italiane arrancano, si

    parla daltro e al Tg1 semplicemente non risulta. Non si vede quindi non esiste[2]. Lo sfarzo

    comunicato per rilassare gli animi, pu anche non bastare ad un occhio pieno di smanie. Di

    fatto la violenza, lillecito e limmorale da strada, attirano una buona parte della popolazione,

    che necessita di materiale per continuare ad additare meridionali, extracomunitari e ceti bassi

    delle periferie; dietro il sipario invece si coprono ferocie, illeciti e atti depravati di chi gestisce

    il potere. Condannando episodi vergognosi, se ne mandano in onda le immagini, creando

    paura, amplificando la funzione di isolante sociale della televisione, suggerendo modelli di

    violenza di un mondo esterno, che non si conosce e non si vuole comprendere attraverso

    lesperienza diretta. Probabilmente bisogna diffidare di ogni fonte. Le ore dedicate dai

    telegiornali e le pagine dei quotidiani riservate a temi di sicurezza o di giustizia sociale,

    variano a seconda delle cariche coperte, in un determinato periodo, dal referente

    politico/economico di tali media. A oggi le inchieste pi serie, spesso portate avanti da

    programmi o personaggi di satira, sono da considerarsi comunque controllate e direzionate

    dallalto.

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    2001.

    Lanno che tra tutti ha pieno diritto ad assumere il ruolo di spartiacque, sia perch il 1

    gennaio, secondo il calendario gregoriano, il primo giorno del ventunesimo secolo nonch

    del terzo millennio (a scapito dei molti che lo festeggiarono con un anno di anticipo), sia per i

    fatti che lo hanno caratterizzato. Il 2001 forse verr ricordato come uno degli anni pi intensi.

    Si ha avuto paura del Male, ci si sentiti spaesati, consapevoli del disastro che ne sarebbe

    conseguito negli anni successivi. Ma ci che pi ci ha sorpreso stata la realt portata in ogni

    abitazione in tempo reale/virtuale. La televisione ad oggi il mezzo di comunicazione di

    massa pi presente, locchio delle telecamere rappresenta costantemente la nostra vita,

    informandoci su di essa, imitando e creando ci che siamo. Secondo alcune ricerche riportate

    da Bosetti e Buonocore[3], in genere la televisione viene utilizzata come mediatrice della

    realt in proporzione al livello culturale del paese dinteresse, e l dove vi una maggiore

    vendita di giornali il livello culturale in proporzione sembra aumentare. Naturalmente questi

    sono dati che hanno subito le ricerche stesse, di fatto in molti paesi occidentali storicamente

    diffusa la prassi dellabbonamento, che, sempre secondo le statistiche, sembra subire un calo.

    Spariscono le generazioni cartacee e si sviluppano le tecno-generazioni che preferiscono di

    gran lunga lo schermo. Sta di fatto che sia le televisioni che i giornali, a differenza del web,

    sono ormai gestite da alcune multinazionali della cultura. Probabilmente ancora oggi si riesce

    a descrivere qualche raro caso di stampa dassalto o dinchiesta, ma ad esempio sulle ultime

    guerre combattute in medioriente, ci si basa esclusivamente su ununica agenzia

    dinformazione collegata al governo americano. In Italia, come nel resto del pianeta, l11

    settembre ha portato cambiamenti politici, economici e comunicativi, aprendo nuove (ma non

    troppo) discussioni sul sistema globale, portando diversi temi allinterno degli spazi privati. Si

    parlato molto, e ancora se ne parla, di terrorismo, di controllo, dislamismo e cristianit,

    dintegralismo e fondamentalismo; mai abbastanza per far capire alla massa di cosa in effettisi tratti. Se ne parlato cos tanto da creare confusione. Ma non una colpa, un effetto.

    Lattacco alle torri gemelle ha una spettacolarit unica e milioni di persone, me compreso,

    hanno potuto assistere ad un reality show senza precedenti: il secondo impatto. Le

    sensazionali immagini offerte dalla televisione in diretta erano comunque gi state

    rappresentate in vari film dazione e di fantascienza, noi gi le conoscevamo. stato dato

    spazio alla tragedia senza morale e senza riferimenti storici. I media hanno spesso divulgato le

    immagini dellevento senza raccontarne una storia ben definita. Ne sono stati fatti libri,

    lungometraggi, documentari, inchieste e talk show; lindustria culturale ha immediatamente

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    sfruttato lunicit del caso. Si formata subito una catena di definizioni che hanno distratto le

    masse, portando lattenzione sulle conseguenze e non sulle cause. Se si dovesse fare

    unindagine su termini e concetti come talebani, fondamentalismo e integralismo, in pochi

    darebbero delle chiare definizioni. Eppure se ne parla. Qualche mese prima, esattamente il 20

    luglio, migliaia di persone si incontrarono a Genova, pur se con intenti diversi, per

    manifestare dissenso nei confronti del G8, fu un disastro totale. Attraverso Emule, o grazie al

    sito web YouTube.com, ho avuto la possibilit di consultare filmati che raccontano ben altre

    verit rispetto a quelle divulgate dalla televisione e dalla stampa. I black block, i violenti e i

    disadattati di cui tanto si parlato non si vedono. Sicuramente i filmati che ho visionato

    sottolineano esclusivamente le violenze della polizia italiana nei confronti di persone

    disarmate, senza distinzioni tra anziani, genitori con bambini e anarchici rabbiosi. Chi era l

    ha commesso un grosso errore, ha pensato di poter cambiare le cose, e per colpa di azioni

    violente dalluna e dallaltra parte, hanno pagato tutti, di cui uno con la vita. Questi atti di

    violenza differiscono da quelli degli anni Sessanta e Settanta per due motivi principali

    individuati da Mario Perniola: lattacco al simbolo, non pi al singolo, e la mancanza di una

    strutturazione ideologica, tipica del vecchio burocratismo del vecchio terrorismo[4]. Ci

    contribuisce alla presenza massiccia dei contestatori e delle forze dellordine nellambiente

    mass-mediatico. Le manifestazioni contro la guerra, per la pace, anti globalizzazione, antiprecariet, dai fatti di Genova in poi, in Italia, sono state sempre precedute dalla ormai nota

    strategia del terrore. I manifestanti possono sempre nascondere nuclei di violenti;

    propagandare questo principio, ha creato tensione nella popolazione, e in molti, ricordando

    quei giorni di violenza da parte dello Stato, hanno preferito rimanere a guardare le

    manifestazioni da casa. Qui si fonda anche un altro concetto base: il mondo sensibile messo a

    confronto con lo schermo, come sottolinea Vilm Flusser, diventa mortalmente noioso. Ora

    diviene anche terribilmente rischioso. La prima met del 2001 venne caratterizzata da unaserie di polemiche scaturite in seguito allintervista di Marco Travaglio, nel programma

    Satyricon condotto da Daniele Luttazzi. Tema della trasmissione il famoso libro Lodore dei

    soldi: raccolta di documenti giudiziari e finanziari, voluta da Elio Veltri deputato uscente della

    commissione Antimafia. Naturalmente (o per chi preferisce: stranamente) tutti i commissari

    votarono contro la discussione stessa, ne venne fatto un libro con lappoggio di Travaglio, che

    and a pubblicizzare il prodotto allinterno di un format satirico dimitazione americana.

    Gianfranco Fini in quei giorni preannunci la futura epurazione. Michele Serra, in un articolo

    pubblicato dal quotidiano la Repubblica[5] cita Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo

    Biagi, Sabina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Dario Fo e Franca Rame come simboli della nuova

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    censura, dove satira e giornalismo scomodo vengono banditi dalla Tv. Il 13 maggio il potere

    legislativo viene affidato ad una coalizione di centro-destra, a cui non piacciono molto le

    proteste, che provveder a inasprire i provvedimenti contro ogni forma di eversione. Si dar

    anche cura di utilizzare al meglio le potenzialit economiche e mediatiche di Silvio

    Berlusconi, luomo che garantisce al paese un continuum demo-craxiano e al proprio partito

    un fondo monetario di copertura esorbitante. Il 24 giugno in Italia nasce un ambizioso

    progetto di terzo polo: La7 si aggiunge TMC2 , anchessa significativamente modificata da un

    accordo con MTV Italia che fornisce logo, contenuti e utenti, cercando di creare una

    televisione generalista, puntando cosi a spartire il mercato con i due giganti italiani. Il

    progetto muta appena cambia il padrone. Lobbiettivo quello di creare un polo di nicchia,

    offrendo alternative rischiose, ma funzionali, come il sabato sera di Gad Lerner

    (approfondimento giornalistico), o la striscia di prima serata a cadenza giornaliera, con due

    conduttori di faziosit opposta. Cos il duopolio televisivo permane ed alcune maliziose

    decisioni parlamentari, aumentano il divario economico tra il servizio pubblico e quello

    privato. Il 27 settembre viene presentato un disegno di legge, che dovrebbe risolvere il

    conflitto dinteressi dellallora presidente del consiglio, ma ci si impiegheranno 3 anni. Il

    disegno di legge Frattini propone di non riconoscere conflitto dinteressi nel caso di mera

    propriet. Un mese dopo il ministro delle comunicazioni Gasparri, annullando la cessione del49% della Raiway, allamericana Crown Castle, fa perdere alla Rai (800) ottocento miliardi di

    euro, cosa che venne indicata dallUlivo come boicottaggio del servizio pubblico a favore del

    privato Mediaset. Berlusconi e Gasparri interverranno, telefonicamente e in diretta, in

    trasmissioni del servizio pubblico che non sostengono pienamente le attivit del governo.

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    2002.

    Lattacco alle torri gemelle ha scosso leconomia internazionale. In Italia lingresso della

    moneta unica europea, ha contribuito allimpoverimento della popolazione, che si vista

    raddoppiare i prezzi dei beni di consumo senza nessun intervento da parte dello stato. Ma i

    temi essenziali della televisione nel 2002 in Italia, sono stati il delitto di Cogne e il

    trattamento subito dalla nazionale italiana al campionato del mondo. Oltre al terrore

    internazionale, riappare in Italia quello nostrano: se a gennaio i girotondi rappresentano una

    versione pi serena e impegnata del popolo dei dissidenti, il 19 marzo a Bologna, viene

    assassinato dalle Br-Pcc, leconomista e consulente del Ministero del Lavoro Marco Biagi. Da

    una parte appare quindi un movimento della societ civile capeggiato da uomini di cultura (di

    o della sinistra), stanco s del lavoro del governo, ma critico verso un opposizione incapace di

    reagire. Dallaltra ritorna sullo schermo e sulla carta, la minaccia del terrorismo politico.

    Berlusconi il 22 marzo appare in un messaggio preregistrato sul Tg5 e sul Tg1, ribadendo

    che il terrorismo non fermer lazione riformatrice del governo, mentre lUnit in prima

    pagina la mattina stessa afferma che il governo sapeva e non ha fatto niente. Almeno 11 giorni

    sono trascorsi senza muovere un dito per proteggere il professor Biagi. Lallarme dei servizi arriva a

    Frattini l8, alla Camera il 13, esce su Panorama il 5, il delitto il 19. Sincomincia a delineare

    unopposizione dellinformazione, due poli opposti che probabilmente hanno contribuito a

    creare unepoca di confusione e inesattezza delle fonti. Il 18 Aprile arriva leditto bulgaro:

    Berlusconi durante una conferenza stampa accusa Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele

    Santoro si fare un uso criminoso del servizio pubblico. A settembre il Ministro delle

    telecomunicazioni Gasparri, presenta un riassetto del sistema radiotelevisivo italiano. La

    digitalizzazione del segnale indispensabile per aprire il mercato: il segnale in chiaro occupa

    troppo spazio sulle frequenze, che se invece digitalizzato consente una riduzione sullo spettro

    del segnale. Daltro canto, questo sistema consente un servizio di monitoraggio sulgradimento, che dar delle proiezioni esatte al gestore del servizio e alle agenzia

    pubblicitarie. A novembre le televisioni e la stampa allarmano la popolazione fiorentina: l si

    terr il Social Forum, i no global sono pronti a devastare la citt darte. Tutto ci non avviene,

    la manifestazione si svolge in maniera pacifica. Lanno finisce con una promessa di guerra

    americana allIraq.

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    2003.

    Nel mese di gennaio due sono gli argomenti principalmente trattati da giornali e televisioni:

    lintervento italiano in Iraq e lattacco del governo alla magistratura. Sulla guerra in Iraq

    lopposizione civile fu cos unanime da far s che lItalia non partecipasse ufficialmente

    allintervento bellico, ma si camuff in seguito come corpo di pace, intervenuto

    esclusivamente a fini umanitari. La guerra preventiva e probabilmente necessaria. Il mondo

    occidentale con il suo incalzante fabbisogno energetico necessita di questa guerra: lEni per

    lItalia far la sua parte. Intanto il governo, Berlusconi in prima persona, affronta alcune

    quisquilie con la magistratura italiana. Berlusconi mentre coprir la carica di primo ministro

    verr condannato per corruzione, ma passer in prescrizione. Nel frattempo esplode il caso

    Telekom-Serbia, probabilmente unazione governativa montata appositamente per distrarre

    lopinione pubblica dai processi del signor Berlusconi. Tra laltro il 20 giugno il Presidente

    della Repubblica Carlo A. Ciampi firma il cosiddetto lodo Schifani che blocca fino a fine

    mandato i processi per le alte cariche dello Stato. A Strasburgo il semestre italiano viene

    rovinato da unantipatica battuta di Berlusconi. Commenta cos il Time Magazine del 9 luglio

    la situazione democratica nel nostro Paese: Il pi sacro principio della democrazia, la

    separazione dei poteri tra esecutivo, legislativo, giudiziario. Berlusconi lesecutivo che

    domina il legislativo e attacca senza tregua il giudiziario. E anche il Quarto potere non al

    sicuro. Il Tg1 ha interamente nascosto le gaffe del premier a Strasburgo. Qualche giorno

    appresso si viene a sapere su lUnit che i nostri servizi segreti hanno fornito un falso

    sulluranio del Niger acquistato da Saddam. Palazzo Chigi smentisce, Time conferma: dallItalia le

    prime prove inventate. Lestate passa tra le notizie dei lavori di abbellimento della casa di

    Porto Rotondo, un revisionismo da bar che alleggerisce le responsabilit del fascismo e di

    Mussolini, e una strana battuta di Licio Gelli, fondatore della P2, intervistato da Concita De

    Gregorio su La Repubblica: Guardo il paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizzapoco a poco, pezzo a pezzo. Forse s, dovrei richiedere i diritti dautore. La giustizia, la tv, lordine

    pubblico. Ho scritto tutto trentanni fa. Il 24 ottobre a Roma vengono catturati i brigatisti

    ritenuti responsabili degli omicidi di Massimo DAntona e Marco Biagi. Il ritorno di certe

    fobie ha spianato la strada per un accusatoria generalizzata verso i principali mezzi di

    comunicazione controllati dalla sinistra. stato un anno di attacchi contro lUnit e di tagli al

    Tg3. Il 20 novembre la Rai sospende dopo la trasmissione della prima puntata, tutta la serie

    Raiot programma satirico condotto da Sabina Guzzanti. Rimane il silenzio dei giornalisti,delle istituzioni e dellopposizione. Il 2003 anche lanno di Sky. La News Corporation

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    ottiene il via libera dalla commissione europea che permette la fusione tra Tele+ e Stream tv.

    Si crea cos un monopolio sulla tv satellitare, che condiziona fortemente un pubblico che di

    fronte a mille canali, rimane comunque senza alternativa.

    2004.

    Il festival di San Remo diretto da Tony Renis si chiude con Simona Ventura e una pattuglia di

    soldati italiani a Nassirya. Questa scelta di far apparire una parte del nostro contingente viene

    accolta da non poche polemiche. In effetti che significato poteva avere, se non quello di voler

    affiancare il sentimento patriottico spettacolare dellistituzione decadente del Festival con

    quello decaduto di spirito bellico militare? Da dopo Nassirya infatti si rigenera il senso

    patriottico italiano, che persosi dalla vergogna della Seconda Guerra Mondiale, alleati dellaparte fallita, si cerca di ricostituire, emulando la spinta emozionale, risultata molto pi

    naturale per gli americani nel dopo 11 settembre. La televisione fa da madrina a questa nobile

    causa, dedicando spazio, producendo fiction e alludendo di continuo allunit nazionale. Nel

    2004 Internet contribuisce a divulgare le oscenit, le torture e crudeli esecuzioni da entrambe

    le parti coinvolte in Iraq. Si pu tranquillamente scaricare dalla rete ogni tipo di prodotto

    multimediale, compresa la decapitazione dellostaggio americano Nick Berg, i video che

    nelle vecchie carceri di Abu Ghraib a Baghdad, umiliati, denudati, vilipesi e torturati[6].

    Baudrillard e Debord affermano entrambi che la societ stessa a creare il male, naturalmente

    le popolazioni spettatrici non possono sapere tutto sul terrorismo, ma possono saperne abbastanza da

    essere convinte che, rispetto al terrorismo, tutto il resto dovr sembrar loro abbastanza accettabile, e

    comunque pi razionale e pi democratico[7]. Micheal Moore il 22 maggio viene premiato al

    Festival di Cannes con la Palma doro, presentando il documentario Farhenheit 9/11. Gia su

    internet si trovavano articoli e inchieste sullattentato alle torri gemelle, con questo

    documentario una pi larga parte della popolazione incomincia a curare dei dubbi sullincipit

    che ha portato ad una situazione di emergenza globale, che tuttoggi domina gli equilibri

    internazionali. Per far aumentare il terrore, i rapimenti in Iraq cominciano a colpire anche chi

    si trova l per aiutare la popolazione invasa. L8 settembre vengono sequestrate due volontarie

    dellassociazione Un ponte per, e in Italia regna lo sconcerto. LIraq viene ormai dipinto

    come un paese di scellerati, che non distinguono pi neanche il bene dal male. In mezzo a

    tutta questa violenza umana, il pianeta il 26 dicembre, ci ricorda che siamo dei piccoli

    esserini, la cui visione antropocentrica, pu esser spazzata via in ogni istante dalla natura

    stessa che ci ospita: saranno 400.000 le vittime nellarea asiatica colpita da un violento motoondoso.

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    2005.

    Linizio del 2005 segnato da una continua campagna di raccolta fondi per le vittime del

    maremoto, naturalmente doverosa. Lattenzione torna dimprovviso sul territorio iracheno

    quando allinizio di febbraio viene rapita la giornalista Giuliana Sgrena, la cui liberazione

    porter ad un incidente diplomatico gravissimo, soprattutto per la delicatezza della situazione.

    Infatti proprio mentre la giornalista del Manifesto veniva trasportata dagli agenti dei servizi

    segreti italiani, ad un posto di blocco americano, viene ucciso dal fuoco amico americano il

    funzionario del SISMI Nicola Calipari. La magistratura italiana appurer che il soldato Mario Lozano

    ha scaricato 58 colpi contro lauto che li trasportava[8]. Ad aprile levento mediatico, pi

    insistente e colossale dopo lattacco alle Twin Towers: muore papa Giovanni Paolo II. La tv e

    i giornali non parlano daltro sino al dopo elezioni del successivo pontefice, levento per

    strappa molte persone da quello spazio privato di cui parla Flusser, richiamando da ogni parte

    del mondo migliaia di fedeli, che sentono una forte necessit di partecipare alla morte di

    questuomo, riacquisendo lo spazio pubblico. Le immagini trasmesse dalle televisioni di tutto

    il mondo sono spettacolari. Nei giorni a seguire ci si specializzer nelle questioni vaticane, in

    uno schermo che copre dalla burocrazia alla sartoria pontificia. Nei due giorni successivi alla

    morte del papa, in Italia si chiamati a votare per il rinnovo amministrativo di alcune regioni.

    Avendo vinto il centro sinistra, lallora ministro per gli

    Affari regionali, Enrico La Loggia, ha il coraggio di esprimersi in questi termini: Lelettorato

    stato distratto dalla morte del papa e questo indubbiamente ha avuto un ruolo anche sui dati

    dellastensionismo[9]. Pur non avendo tutti i torti verr prontamente criticato dal Vaticano per

    queste affermazioni. In Italia dopo gli attentati a Londra riesplode la paura, almeno quella

    allarmista dei giornalisti e dei politici; proprio nella metro di Londra la psicosi porta ad un

    tragico errore da parte della polizia: viene ucciso un ragazzo che si pensava fosse un asiatico

    dinamitardo, mentre si trattava di un giovane brasiliano disarmato. In Italia arriva una novit:

    l11 ottobre, viene presentato il nuovo decoder, My Sky che permette di mettere in pausa un

    programma in diretta, di vedere subito il replay di una scena saliente e di registrare automaticamente le

    serie tv preferite. My Sky sar sul mercato a partire dal 15 novembre[10]. Nella politica interna

    italiana, a met ottobre, il centro sinistra opta per le primarie come strumento di scelta del

    candidato unico della coalizione, vince Romano Prodi. Il 19 dicembre il governatore della

    Banca d'Italia, Antonio Fazio si dimette in seguito agli eventi connessi allo Scandalo della Banca

    Antonveneta[11] e lItalia rafforza cos limmagine truffaldina che ha sempre suggerito.

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    2006.

    Il 2006 lanno in cui Sky Italia, apre al mercato del triple play, raggiungendo un accordo con

    il gestore Fastweb, lancia insieme a Tiscali unofferta congiunta dei due servizi, stringe un

    accordo con Vodafone Italia, per offrire pacchetti della programmazione SKY sui cellulari, e

    acquisisce, infine la maggior parte dei diritti Tv dalle maggiori squadre del Calcio italiano, del

    Rugby e della pallacanestro. Si dovrebbe dedurre che tutta lenergia dedicata al problema

    dellanomalo duopolio italiano, ha impedito di controllare e comprendere, le mosse

    finanziarie della News Corporation, azionista unico di Sky Italia. Il servizio offerto dalla tv

    satellitare, ha sicuramente vari punti che la mettono in una condizione di crescita favorevole;

    la Rai continua ancora a puntare su linguaggi morti. Giusto per fare un esempio del livello

    qualitativo della televisione pubblica, basti citare il Festival di Sanremo 2006, vinto da Povia,

    con la canzone Vorrei avere il becco. Nella classifica dei programmi pi visti, la 56 edizione

    del Festival, occupa il 9 posto, ma togliendo le partite della nazionale italiana, impegnata nei

    mondiali di calcio, e il duello Prodi-Berlusconi, risulterebbe primo in classifica. Questo ci

    che lAuditel riferisce quasi tutti gli anni, quasi a far apparire che gli italiani adorano la

    trasmissione pi desueta del palinsesto annuale. Ma limpeto dei mondiali di calcio, nella

    piattaforma mediatica del nostro Paese, ha offuscato alcuni avvenimenti importanti: la guerra

    in Libano e larresto di Vittorio Emanuele di Savoia, legato allo scandalo vallettopoli. Anche

    in questo caso, chi si voluto informare, ha dovuto spesso cercare sul web, generando proprio

    in quei mesi un aumento del numero di accessi presso alcuni siti dinformazione, o

    controinformazione. Lanno si conclude con la condanna a morte del dittatore iracheno

    Saddam Hussein, e con la sua repentina impiccagione, le cui immagini, rubate grazie ad un

    video telefono, verranno diffuse nel web.

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    La vera libert di stampa dire alla gente

    ci che la gente non vorrebbe sentirsi dire

    GEORGE ORWELL

    II.2 NASCONDERE I FATTI.

    fondamentale non far sapere alla massa cosa sta succedendo. Lordine mondiale ha bisogno

    di tenere celati alcuni particolari, inezie che infastidirebbero il quieto vivere del popolino.

    Ci non vuol dire che certe cose non passino, anzi! Qualsiasi mezzo usa episodi violenti,

    immorali o catastrofici, per tenere vivo il fuoco della paura. Qui si tratta di nascondere,

    camuffare e gonfiare, con il fine di far dimenticare, o travisare, fatti intollerabili, contrari a

    quei principi di universalit morale delle nostre societ democratiche

    Perch la gente non sa niente, perch alla gente non piace leggere, perch in Italia la gente si

    disinteressa? Marco Travaglio definisce Bruno Vespa maestro ineguagliato nellarte di parlare

    daltro[12], capace di argomentare intere puntate su questioni sicuramente meno rilevanti,

    rispetto al fatto del giorno. In particolare: dopo la condanna in primo grado di Cesare Previti al

    processo Sme per corruzione del giudice Renato Squillante, Vespa si occupa del Viagra. Quando il

    tribunale di Milano condanna Marcello dellUtri per estorsione insieme ad un boss mafioso, a Porta a

    Porta, si parla di calcioscommesse con Aldo Biscardi e Maurizio Mosca. Quando il Parlamento

    europeo boccia Rocco Bottiglione, aspirante commissario UE, per le sue tirate contro le donne e i gay,

    Vespa convoca Alba Parietti e alcuni malati in stato comatoso per raccontare il loro improbabile

    risveglio dal coma. Quando il centro sinistra vince in sette collegi su sette le elezioni suppletive del

    2004, a Porta a Porta si discute dellIsola dei Famosi, con Simona Ventura e Co. Quando il tribunale di

    Palermo condanna dellUtri a nove anni per mafia e quello di Milano dichiara Silvio Berlusconiresponsabile del reato di corruzione di Squillante, ma lo salva per prescrizione grazie alle attenuanti

    generiche, ecco un bel dibattito Fassino-Tremonti sul presunto taglio delle tasse del governo di

    centrodestra, lindomani, una fondamentale puntata sui reality show con Del Noce, don Mazzi, Crepet,

    Zecchi, Paola Perego, Carmen di Pietro e le gemelle Leccio. La sera in cui il presidente Ciampi boccia

    la riforma sullordinamento giudiziario del ministro della Giustizia Roberto Castelli in quanto

    palesemente incostituzionale, Porta a Porta approfondisce lultimo film della coppia Boldi-De Sica,

    Christmas in Love. Quando Previti viene condannato definitivamente in Cassazione a sei anni, lamico

    Bruno opta per un tema ben pi attuale: la dieta mediterranea. Quando la Corte dAppello di Palermocondanna per Mafia a cinque anni e quattro mesi il presunto padre nobile dellUdc Calogero Mannino,

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    puntatona sul delitto di Cogne[13]. Se Vilm Flusser parla quindi dellabbandono dello spazio

    pubblico, qui si tratta dellabbandono della funzione pubblica, dove lo spazio privato viene

    creato secondo unideale, atto a mantenere pacati gli animi dei telespettatori. In queste

    rubriche dintrattenimento, che spesso basano la loro competizione su discussioni colleriche,

    si arriva sempre a delle non-conclusioni, dove spesso gli invitati politici conoscono

    preventivamente le domande e gli approfondimenti che verranno trattati e, come dimostra

    unintercettazione telefonica della procura di Potenza, hanno la facolt di decidere chi, tra

    giornalisti e politici di fazione opposta, invitare alle trasmissioni.[14] Ma non solo la

    politica ad usufruire di questo servizio, e non solo larea liberal-massonica a fornirlo:

    nella puntata di Ballar con ospite Luciano Moggi, dirigente della Juventus, protagonista

    unico dello scandalo calciopoli, di fronte ad una domanda scomoda, accenna a Giovanni

    Floris di rispettare gli accordi presi, non si doveva parlare della Gea, il fulcro della

    questione.

    Nascondere i fatti non vuol dire eliminarli. Si possono celare segreti pur continuando a

    mostrarli: ne sono esempio tutte quelle trasmissioni televisive dedicate ad approfondimenti

    vari, le affluenze di massa agli spettacoli di Beppe Grillo, testi dapprofondimento

    giornalistico.

    Ma c una piccola imperfezione nelle attivit di divulgazione, che condanna ogni notizia a

    perire nel nascere, limpotenza del cittadino, capace di argomentare solo attraverso il sentito

    dire, o per i pochi cartacei, per aver letto. La maggior parte delle volte ci si ferma a queste

    sfere, perch le reazioni reali che spaventano un po tutti, sono state i disordini delle

    manifestazioni no global, che assumono tale denominazione solo nel caso di azioni violente; a

    livello globale gli attacchi alle torri gemelle. Inoltre le notizie vengono sempre date

    isolandole dal contesto storico. Se Saddam Hussein aveva reso lIraq una potenza militare

    grazie a finanziamenti statunitensi, e a tecnologie belliche italiane, ogni notizia data sul

    pericoloso dittatore, evitava di menzionare tali particolari.

    Il flusso continuo della comunicazione umana ci condanna ad ereditare da altri, una

    rappresentazione di ci che sta accadendo. Prendiamo due format completamente differenti,

    per intenti e temi. Il primo un servizio di approfondimento giornalistico su quali sono i ruoli

    delle mogli di lavoratori extracomunitari, di cultura islamica, allinterno della famiglia. Si

    nota che lo scopo quello di dipingere negativamente certe abitudini, che gli immigranti

    portano con se. La seconda trasmissione un reality di La7 dal titolo Cambio Moglie, dove

    due donne scambiano fra loro le rispettive famiglie, per una settimana. Che cosa differisce tra

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    il marito della famiglia meridionale e il venditore ambulante di origini nord africane: entrambi

    impongono alla propria moglie di occuparsi della casa e dei figli, vietando loro di lavorare,

    entrambi impongono alle proprie figlie di vestire in maniera appropriata. Eppure il primo caso

    genera unopinione, ormai diffusa,che vede nella civilt islamica arretratezza culturale, il

    secondo invece, folklore italiano: normale che il maschio del sud Italia si comporti

    secondo certi schemi. Daltronde il monopolio della valutazione del Bene e del Male labbiamo

    noi[15]

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    Io sono il ministro della Paura e, come ben sapete,

    senza la paura non si vive! Una societ senza paura

    come una casa senza fondamenta:per questo io ci sar sempre nel mio uffico bianco ,

    con la mia scrivania bianca di fronte al mio poster bianco

    Aah che paura!

    Ci sar sempre con i miei attrezzi del lavoro,

    la mia pulsantiera, pulsante giallo, pulsante arancione, pulsante rosso,

    rispettivamente poca paura, abbastanza paura, purissima.

    E seguendo correttamente questo stato danimo

    io aiuto il mondo a mantenere ordine[16]

    II.3 SULLE PAURE E LE INCERTEZZE.

    Le paure hanno caratterizzato le epoche umane. Le societ dogni tempo hanno sempre

    indicato le radici profonde delle minacce e dei timori trovando sempre un nemico mistico,

    lontano dallessere concretamente individuabile. Ad ogni male pu opporsi un rimedio, che

    solitamente ha creato un mercato senza fornire delle soluzioni concrete. Nel caso in cui il

    rimedio viene esplicitamente a mancare, ci si sempre preoccupati di trovare delle giuste

    motivazioni. Il mondo esterno e la sua imprevedibilit, ha creato controllo e spazio privato; i

    media tradizionali basando la loro produzione su questi temi e su questi scopi, ha da sempre

    appoggiato potere economico e potere politico. Il guadagno sempre la colonna di sostegno,

    dove la paura diventa portatrice di capitali. Ne esempio il caso dellinfluenza aviaria chesecondo una certa logica ha fatto guadagnare alla multinazionale farmaceutica Roche circa 50

    milioni di euro dalla vendita del Tamiflu, farmaco ritenuto da alcuni ricercatori inefficace,

    perch non si conosceva neanche il virus. I telegiornali, e i quotidiani a seguito, non parlarono

    daltro e il 21 febbraio 2006, al Tg5, Lamberto Sposini, dopo tre mesi di bombardamento

    mediatico, mangiando del pollo in diretta, si chiede perch gli italiani si fanno prendere dalla

    paura.

    Bisogna riconoscere nella morte larchetipo di tutte le paure. La fine delle cose risultainaccettabile, eppure rimane lunica certezza data. Per superare ogni timore, ogni sofferenza,

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    bisogna non pensare alla fine, se possibile occupare lintera esistenza alla soddisfazione in

    piccole dosi, piuttosto che prendere di petto lunica nostra certezza. La televisione produce

    continuamente pillole emozionali, che si sostituiscono al vissuto, arrivando persino a emulare

    nella realt, lesperienza virtuale audiovisiva. Sulla paura di perdere una qualche stabilit

    individuale o collettiva, giornali e telegiornali, riforniscono quotidianamente elementi di

    stimolo mentale. Usufruire di questi mezzi dinformazione solo una forma rituale che

    influenza pesantemente il nostro modo di rapportarci con laltro. La nostra cultura, ad

    esempio, un frullato fra tradizione e modernit americana, la potenza di turno. Questo

    omogeneizzato ci garantisce protezione e sicurezza, almeno come facciata. Dopo di che

    avvenimenti del mondo esterno, azioni dellAltro, come lattacco alle Twin Towers, rimettono

    in tavola la natura umana, mammifero aggressivo e arrivista che teme la fine. La

    regolamentazione figlia della paura. Stabilire un ordine globale, un omogeneizzazione

    innaturale, diventa una parola dordine davanti alla crescita esponenziale della popolazione.

    Si ha paura dellAltro, pi siamo e pi pericoli incombono. In un mondo liberale le diversit

    vengono divulgate proprio con lo scopo di renderle familiari, cos certe culture underground

    derivanti da ghetti malfamati come espressione di scontentezze degli afro americani, oggi

    sono diventate un trend. solo una maschera momentanea che fa muovere il mercato globale,

    e non urta pi come una volta, anzi fa sorridere. Mtv maestra nel saper ripulire certeimmagini underground, che provengono da quella parte violenta della societ americana.

    Per attuare lordine senza dover impiegare violenza, si instaurata una gerarchia multilevel,

    alchemica e frattale. Dalla scolarizzazione alla famiglia, dallidea di impiego regolare a

    quella della felicit come punto darrivo, si instaurata una mercificazione controllata della

    vita, divulgata dalla televisione. Lincertezza eliminata crea automi, scelte e idee

    preconfezionate e con data di scadenza che ognuno pu prendere, se vuole, senza rischio

    alcuno. Gli stessi valori etico morali possono piegarsi di fronte allordine a al controllo, e si sempre pronti a crearne dei nuovi, come ad esempio il concetto di privacy, per adattarsi alle

    nuove esperienze, ad accettare ed inglobare forme negative pur di far sfumare il contenuto.

    Ogni esperienza emozionale possibile viene proposta come prodotto consumabile, ogni

    prodotto consumato promette la risoluzione dei problemi.

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    NOTE

    [1] MARCO TRAVAGLIO, La scomparsa dei fatti.

    [2] Ibid.

    [3] GIANCARLO BOSETTI e MAURO BUONOCORE - a cura di, Giornali e tv negli anni di

    Berlusconi,

    [4] MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione

    [5] Lelenco delle vittime della censura che non c, la Repubblica 18.03.2004

    [6] Fonte Adnkronos tratta da ALICE OXMAN, Sotto Berlusconi

    [7] GUY DEBORD, Commentari sulla societ dello Spettacolo

    [8] Fonte www.wikipedia.it

    [9] Fonte Ansa tratto da ALICE OXMAN, Sotto Berlusconi

    [10] Fonte www.key4biz.it

    [11] Fonte www.wikipedia.it

    [12,13] MARCO TRAVAGLIO, La scomparsa dei fatti

    [14] Testo dellintercettazione in Appendice.

    [15] JEAN BAUDRILLARD, Power Inferno

    [16] Dallo spettacolo Psicoparty con Antonio Albanese

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    TV, STAMPA, INTERNET E DVB-H.

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    III.1 DIFFERENZE E ATTINENZE TRA I MEDIA.

    Lo scopo dei media diffondere, accorciando distanze e tempi; questo caratterizza i nostri

    giudizi sulla funzionalit del mezzo. La televisione sicuramente il mezzo pi penetrante eviene utilizzato dai pi come ponte di collegamento con il mondo esterno. Le discussioni tra

    familiari e conoscenti sono sempre pi spesso improntate secondo unimmagine della realt

    ottenuta attraverso trasmissioni televisive. Ci che fa funzionare il sistema il formato

    spettacolare, veloce e condensato che tra laltro ha influenzato in maniera decisiva tutti gli altri

    media. I quotidiani fanno molta attenzione ai titoli divulgati dalla televisione, consapevoli del

    fatto che molti lettori seguono con costanza almeno un telegiornale, tendendo inoltre ad

    inserire sempre pi spesso materiale non informativo o spettacolare. Le prime pagine non sono

    pi in bianco e nero, si prediligono i colori soprattutto per le immagini. La condensazione un

    altro aspetto che ha influito il giornale. Questo storicamente aveva infatti il ruolo di

    approfondire gli argomenti, mentre oggi appaiono sempre pi spesso dei riquadri che li

    sintetizzano. Per quanto riguarda linformazione in s, prassi comune rivolgersi ad un

    agenzia di informazione che pu dare notizie racchiuse in un singolo enunciato oppure

    vendere un intero pacchetto di immagini con commento. La prima prassi molto diffusa tra i

    giornalisti che hanno ormai perso labitudine dellinchiesta su fonte diretta, mentre la seconda

    trova una buona clientela tra i Tg che spesso ricoprono il ruolo di pubblicit camuffata per

    prodotti farmaceutici, turistici o politici. Internet racchiude assieme testo, immagini, video e

    suoni. Velocit, condensazione e spettacolarit, attraverso il www vengono esaltati

    allestremo, sino a far coincidere lidea di velocit con il mezzo stesso. Vi da considerare

    per che mentre televisione e stampa si caratterizzano attraverso lunidirezionalit della

    comunicazione, internet si basa su un ritorno, dove ogni utente, a diverse percentuali,

    contribuisce alla diffusione sia tecnica che concettuale del materiale. In questo caso stata la

    televisione a voler imitare tale peculiarit, intraprendendo una direzione che la porter a

    modificarsi a seconda delle pretese dellutente, cosa gi in uso sia sulla televisione satellitare

    che sullIP/Tv. Dal giugno 2006 in funzione una tecnologia che permette di scaricare

    pacchetti video di produzione televisiva su un supporto mobile. In questo modo si garantisce

    realmente il tutto ovunque e sempre. Infine sono da segnalare due realt importanti spesso

    dimenticate quando si parla di alternative al duopolio italiano: la street tv e la web tv. Per la

    prima il riferimento italiano sicuramente il sito internet www.telestreet.it, che tra laltro

    segnala, sparse per il territorio nazionale, una lista di 91 emittenti di quartiere con relativefrequenze di trasmissione. Allinterno del sito vi anche una serie di indicazioni tecnico-

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    pratiche per creare una propria stazione televisiva, spendendo una cifra abbastanza contenuta.

    Per parlare invece del caso della web tv, basti citare Arcoiris[1], una televisione gratuita alla

    quale si accede attraverso il sito. Lutente libero di scegliere quale prodotto visionare,

    venendo tra laltro aggiornato, attraverso una mailing list, sulle novit.

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    III.2. TUTTO IN UNO.

    Internet un insieme di mezzi di comunicazione. un multimedia, perch sfrutta

    contemporaneamente diverse espressioni, come quelle testuali, quelle sonore, quelle video, e quelle dianimazione. Internet computer, telefono, televisione, ed radio. Ci che affascina del mondo di

    Internet non tanto la "navigazione" cieca e bieca, quanto la presa di coscienza di come tutti questi

    mezzi si siano trasformati. Questa cultura. Questa ibridazione, questa mescolanza dei media per

    arrivare a un nuovo mezzo, rappresentano la nuova forma del sapere e della conoscenza. Dobbiamo

    smettere di credere che la cultura sia qualcosa di estraneo a questi mezzi. Dobbiamo cominciare a

    pensare che questi mezzi sono i portatori di una nuova cultura [2] (Aldo Grasso)

    Il www rappresenta ad oggi la possibilit realizzare a livello materiale tutto il sapere umano, e

    questo attuato attraverso ogni media, consultabile sempre e ovunque. Con internet si realizza

    unonniscienza virtuale che potenzialmente potrebbe far dimenticare il cartaceo, la radio e la

    televisione, cos come il telefono ed il servizio postale. Ad oggi il tutto ancora da

    considerarsi in uno stato embrionale; a prescindere, la direzione sembra gi delineata. In effetti

    il problema fondamentale sta nel avere un mercato della conoscenza che, impunemente

    nellera del capitalismo, d la possibilit di avere qualcosa gratuitamente. Musica, film, serie

    tv e altri prodotti multimediali, il cui consumo si compie attraverso pagamento, sono

    scaricabili, o meglio ancora condivisibili, ma illegalmente. La magistratura non riesce ad

    intervenire in maniera decisiva sulla questione: leterogeneit legislativa internazionale, a

    riguardo, spesso impedisce qualsiasi azione legale. Ad esempio ci che in Italia viene

    riconosciuto come reato (scaricare e/o condividere file dalla rete), in Svezia pi che

    legittimo. Unaltra pratica diffusa tra i pirati della rete lo streaming P2P, attivit che permette

    di visionare i contenuti senza memorizzarli nella macchina, ma diventando parte della

    sorgente, in un sistema piramidale. La rete non ha confini. Capita cos che Sky Italia, Telecom

    e Mediaset, denunciando questi tipi di scambi, trovino difficolt ad intervenire legalmentecontro le fonti fraudolente, visto che spesso sono collocate in paesi extraeuropei dove non si

    ha influenza alcuna. Siti come coolstreaming.it e calciolibero.com, sono stati posti sotto

    sequestro, perch fornivano il link diretto per ricevere il flusso di dati attraverso il peer-to-

    peer. Nellaprile del 2007 la corte di cassazione ha emesso una sentenza in base alla quale

    scambiare link o informazioni in merito a contenuti legali di cui qualcuno ne detenga i diritti,

    illegale ed reato. Internet fa nascere e morire migliaia di siti al giorno, nessuno padrone di

    niente, la pubblicit spesso inglobata dai siti allinterno dei banner, che non detengonoquella spettacolarit delle clip televisive e vengono presi come scenografia della pagina,

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    internet. Ci stato possibile attraverso la digitalizzazione del segnale televisivo, che riduce lo

    spazio occupato rispetto al vecchio segnale analogico, e quindi lopportunit per nuovi

    operatori dinserirsi nel mercato. Ad oggi ancora in fase sperimentale in due regioni italiane,

    ma si prevede loff a livello nazionale entro il 2012. Il www sicuramente supportato da

    tecnologie pi avanzate o maggiormente indicate per rendere responsabili emittenti e

    riceventi. Consumatori, quindi, che allo stesso tempo diventano produttori e critici del

    materiale scambiato. Il materiale stesso costantemente vigilato dallintera comunit.

    Lesempio migliore ci dato da wikipedia, enciclopedia telematica dove i lettori sono anche

    gli autori, dove ogni utente pu creare nuove voci, aggiungere materiale a quelle esistenti e

    addirittura correggere o aggiungere versioni alternative. Un disclaimer generale sottolinea che

    nessuno si rende garante della validit delle informazioni, ma la possibilit dintervento da

    parte della comunit stessa, la garantisce in parte. Flusser parlava nel 1974 di una vera e

    propria rivoluzione che porterebbe a una televisione a rete aperta, a cui partecipassero

    altrettanti partner quanti sono oggi i fruitori della radiotelevisione o gli odierni fruitori delle

    reti postali e telefoniche[3], mutando la struttura della societ in modo fondamentale.

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    III.3 IL REGALO, LINGANNO E LACCESSO AL SERVIZIO.

    Le offerte, gli omaggi e gli sconti possono aiutarci a prevedere i cambiamenti culturali e

    sociali che subir la nostra societ. La televisione satellitare in Italia ha potuto incrementare ilnumero degli abbonati attraverso lacquisizione dei diritti di trasmissione delle partite di calcio

    del campionato mondiale 2006. Attraverso un contratto economicamente vantaggioso, con

    periodi di usufrutto gratuito e incentivi per chi portava un nuovo cliente, Sky Italia si

    assicurata una fetta di utenti che ancora stentavano ad attivare il servizio. In maniera simile si

    sono mossi i gestori di telefonia mobile, dove si arrivati a regalare telefonini

    tecnologicamente allavanguardia, pur di acquisire clienti, come nel caso della H3G, sino a

    fornire un computer portatile, ad un quinto del costo di mercato, se si attiva il servizio Adsl

    con la Telecom. Il tormentone del canone ad esempio un po pi ingannevole: la societ di

    telecomunicazioni italiana ha da sempre richiesto il pagamento di un canone per utilizzare il

    servizio di telefonia, da aggiungere ai costi di consumo. Ad oggi con le privatizzazioni, tutti

    gli altri gestori pubblicizzano labolizione di questa spesa fissa, ma in realt vi solo un

    passaggio di capitali, da Tiscali, Libero Adsl, Tele Due e co., alla monopolista Telecom. Di

    recente Murdoch acquisisce il 90% di Casa.it attraverso unoperazione da 9,6 milioni euro.

    Sky Italia controller il 30,6% di Casa.it. inoltre viene firmata unintesa con Erif Real Estate,

    gruppo immobiliare del Nordovest lombardo per dotare tutte le nuove costruzioni che realizzer Erif di

    un impianto satellitare centralizzato. Lintesa prevede, inoltre, che tutte le abitazioni siano dotate del

    decoder Sky di propriet con un anno di abbonamento gratuito al pacchetto Mondo Sky[4]. Si

    conferma cos qualche ipotesi sul nostro prossimo futuro. Pur di possederci, pur di fare della

    nostra vita valore economico, ci vengono regalati i beni materiali, gli optional diventano di

    serie, limpossibilit di sfuggire a questo sistema sempre pi palese.

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    NOTE

    [1] www.arcoiris.tv

    [2]ALDO GRASSO,Storia della televisione italiana.

    [3] VILM FLUSSER, La cultura dei media.

    [4] www.key4biz.it

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    CONCLUSIONI

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    Pi che conoscere ci che vediamo,

    vediamo ci che conosciamo

    Johann W. Goethe

    Il modello audiovisivo italiano sembra chiaro: abbiamo una classe politica che vive attraverso i

    media, una categoria di giornalisti e professionisti dellinformazione che dipendono

    economicamente o dallo stato, o da un privato che possiede il pi importante partito di centrodestra,

    e una societ insipiente che vive la propria realt attraverso uno schermo. Daltro canto la stabilit

    di questo sistema minata da pi fronti. Televisione satellitare, Internet ed economia globale,stanno proponendo alcune alternative a quel monopolio massmediatico che caratterizza lItalia,

    sotto un profilo culturale ed informativo. naturale pensare che, un po per caso, un po per

    necessit, si arrivati fino a qui. Ma oggi simpone una crescita esponenziale, sia delle

    informazioni, che delle fonti, auspicando una rete globale, che possa far relazionare ed interagire fra

    loro miliardi di individui, che possono portare a conoscenza di molti unesperienza diretta. Ancora

    ci troviamo lontani da questa condizione.

    In Italia certe considerazioni vengono divulgate da alcuni canali, influenzati solitamente da quella

    parte della sinistra, definita estrema, che additando il consumismo per ragioni etiche, economiche e

    ecologiche, sottolineano gli errori dello Stato e delle imprese private: la trasmissioneReport,

    condotta da Milena Gabanelli (autrice del programma) d spazio e tempo a tutti i freelance che lavorano

    con la propria telecamera e aspirano ad un giornalismo pi impegnato[1], portando sullo schermo

    unesperienza diretta, che purtroppo subisce, come tutti gli altri, la volont della produzione. Il

    problema che questo tipo dinformazione, passa comunque attraverso lo spettacolo, basti pensare

    alla puntataIn Vino Veritas andata in onda il 29 aprile del 2004 su Rai 3, servita per aprire gli occhi

    allo spettatore di fronte ad una realt celata, mentre i telegiornali gareggiavano per inserire spazi

    dedicati alla cultura del vino. Linformazione si scontra con la cultura di riferimento, dopodich

    deve affrontare il disinteresse della gente. Secondo Mario Perniola per sono proprio le vecchie

    strutture a voler ostacolare le nuove culture, portate avanti dalla new economy, dove la conoscenza

    diventa capitale economico e strumento di potere. Dare spazio quindi a freelance, aBlob, a le Iene,

    ed in parte a Striscia la notizia, ha il solo scopo di creare delle fessure controllate, dissolvendo i

    contenuti informativi in un caos comunicativo[2]. Il centro sinistra probabilmente ha avuto intentisimili quando allinterno della finanziaria del 2006 ha modificato larticolo 32, che vieta di poter

  • 8/14/2019 il modello italiano

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    svolgere attivit dinformazione attraverso siti Internet, dovendo per forza di cose riconoscere i

    diritti alleditore di riferimento, anche perch se non si iscritti allalbo dei giornalisti non si pu

    svolgere nessuna attivit dinformazione. Le vecchie istituzioni temono il www anche per

    linversione di rotta che gli investimenti pubblicitari stanno avendo in questultimo periodo. Mentre

    la tendenza degli investimenti su radio, tv e stampa quella di diminuire, Internet vive una

    controtendenza, dovuta anche dal fatto che spesso la pubblicit sul web induce direttamente

    allacquisto e che vi un costo nettamente inferiore rispetto agli spazi televisivi, radiofonici e

    cartacei. Si sta in pratica tremando di fronte allentropia: lo sfacelo e la fine delle cose colpir

    probabilmente anche le istituzioni massmediatiche, che comunque per sopperire a questa svolta

    stanno gi prendendo provvedimenti, adeguandosi. I quotidiani, che probabilmente abbandoneranno

    il formato cartaceo, stanno gi preannunciando edizioni esclusivamente elettroniche, e l dovranno

    scontrarsi con tutte quelle realt di blog e siti dinformazione pi o meno alternativa, che popolano

    la rete. Di fatto molte notizie che tv, radio e giornali non trasmettono, si trovano spesso su Internet.

    Ci che ad esempio Enrico Mentana ha voluto dibattere allinterno di Matrix, sui dubbi riguardo gli

    attentati dell11 settembre, era gi stato pi che discusso e documentato su una marea di siti nei

    quattro anni precedenti, e quando nellestate del 2006 le televisioni erano impegnate con i mondiali

    di calcio, crebbe il numero di visitatori di siti che approfondivano largomento sulla guerra in

    Libano. Ci a cui i media tradizionali tendono, delegittimare le fonti apprese attraverso i newmedia, quando queste divergono dai convincimenti diffusi, o daltro canto, appog