Giorgio Dalla Costa / ORACOLO - scultura in pietra di vicenza

Post on 19-Feb-2016

224 views 0 download

description

Nello scolpire, tolgo materia per riempire lo spazio. Emozione, stato d’animo, pensiero, fantasia... Ognuno di noi è in grado di riempire lo spazio di tutto questo creando un proprio universo. La mia scultura non è un volume solido ma fibra del pensiero, un possibile spazio di memoria nelle armonie dei contenuti. © Giorgio Dalla Costa 2009

Transcript of Giorgio Dalla Costa / ORACOLO - scultura in pietra di vicenza

GIORGIODALLACOSTA

O R A C O L OV i c e n z a s t o n e s c u l p t u r e

O R A C L E

GIORGIODALLACOSTA

testo biografico e critico dibiographical and critical text

Martina Gecchelin

BIOGRAFIA

“Tolgo materia per riempire lo spazio …” esordisce così Giorgio Dalla Costa parlando della sua arte e questa affermazione per molti aspetti è rivelatrice del suo incalzante desiderio di liberarsi degli orpelli e protendere liricamente all’essenza dell’interiorità. Tutto il suo universo artistico infatti ruota attorno ad una forza dinamica emozionale che sottende alla silenziosa attività dello spirito.

Giorgio Dalla Costa nasce nel 1970 ad Arzignano, nel 1988 si diploma Grafico Pubblicitario e due anni più tardi apre uno studio di pubblicità e comunicazione che conduce fino al 2002, quando decide di dedicarsi definitivamente all’arte. L’interesse per l’arte in Giorgio Dalla Costa scaturisce da legami ancestrali. Il suo cercare è un da sempre confidare in se stesso assecondando l’impulso di tradurre in gesti grafici e segni ciò che sente e vive, annotando il tutto in foglietti, blocchi per appunti, fogli di carta Tintoretto (quello insomma che si trova disponibile attorno a lui nell’immediato). Questo apparente disordine di supporti occasionali e sparsi contrasta con la nitidezza e la chiarezza del suo procedere progettuale: i tratti sono rapidi, asciutti e incisivi, spontaneamente esatti e conformi alla limpidità dei suoi processi mentali. La ricerca artistica di Dalla Costa rimane nell’ombra per molto tempo e viene da lui condotta segretamente in parallelo alla sua carriera di grafico finché egli decide appunto di dedicarsi a tempo pieno all’arte concedendo un maggior respiro alle sue creazioni, che invadono anche il territorio dei materiali complessi.

03

Comincia così una intensa fase di sperimentazione, acquisizione e successiva padronanza delle diverse tecniche artistiche che si dimostrano di volta in volta funzionali al suo desiderio di aggiungere tappe al percorso di conoscenza del sé e dell’esistenza. I lavori dei primi anni Duemila sono generalmente di piccolo formato ed eseguiti con medium narrativi di carattere calligrafico come pastelli, chine e pennarelli. Dalla Costa, come un miniaturista medievale, calibra nello spazio di pochi centimetri segni precisi, colori morbidamente plastici e un viavai di linee che fluidamente entrano ed escono dal supporto rigenerandosi continuamente. L’artista inizia in questo modo il viaggio introspettivo verso la scoperta della profondità della condizione psicologica e degli stati emozionali, condotti al ritmo di un segno che equilibra nella composizione la tensione tra ciò che si minimizza e ciò che si espande, tra il dato reale e il visionario, tra il fisico e lo psichico. Ne escono opere come: “Il riflesso della vita”, “Fertilità”, “Presagio”, “L’attesa”, “Virilità”, “Il confronto”, “Volontà”, “Rievocazione”. Un segno il cui valore è magnificato quando, poco più tardi, Dalla Costa abbraccia la tecnica della pirografia: l’artista di-segna a fuoco sull’anima viva del legno ritracciandone i meandri delle fibre e delle nervature, sollecita i residui di linfa per far riaffiorare la struttura originaria della vita, ma non come codice su cui meditare, ma come evidenza del sentimento, del sensibile (“La scelta”, “Limite”). Per Dalla Costa il fare arte è un vero e proprio cerimoniale che gli consente di ritrovare una comunicazione con l’abisso del tempo e della memoria collettiva. Il suo avanzare operoso non è affatto convenzionale, anzi è

un’audace ripercorrere le strade remote rinsaldando i passaggi che aiutano a capire il processo di continuità tra presente, passato e futuro e delineare possibili traiettorie reali. Nella decorazione delle pelli e delle anfore a cui si dedica tra il 2004 e il 2006 trova la sublimazione dei suoi intenti: la pelle ricorda la superficie e l’immanenza del corpo umano, mentre le particolari forme dell’anfora (mitico contenitore ed emblema di raccolta e custodia della vita), rimandano all’unione di tutti i reciproci, all’incontro tra maschile e femminile, tra contenitore e contenuto, oltre a evocare l’infinito dualismo dello svelare mascherando, tanto caro all’artista. Egli catalizza i ritmi dello spazio rivestendo le sue anfore con una silenziosa danza di segni e una gioiosa armonia di colori e li coordina in uno snodo preciso del tempo, che è quello della loro origine. I titoli: “Vita”, “Conflitto d’amore”, “La passione”, “Nell’animo”, come sempre esprimono la sua poetica e potenziano l’energia dei suoi lavori. A questi oggetti seguono nel 2008 delle piccole sculture in terracotta dipinta e in pietra. Qui il gesto di Dalla Costa si fa a tutto tondo, l’autore estrae l’architettura dello spazio tridimensionale intrecciando il segno con il vuoto, non il vuoto come assenza, ma come possibilità di altro. Uno spazio dunque in cui l’opera e l’osservatore, nel loro incontro, possano espandere i limiti dello spazio disponibile, anche nel senso. Ne è un esempio evidente “Destino”, la monumentale scultura iniziata nel 2009 in pietra bianca di Vicenza, un materiale rivelatosi ottimale per l’artista per la sua plasmabilità e la sua caratteristica di possedere la memoria di milioni di anni di stratificazione di organismi fossili. Sembra infatti che nel momento

in cui ci troviamo dinnanzi all’opera, questa scateni la sua mitologia latente attirandoci nella sua orbita di atemporalità, in un luogo remoto in cui le nostre specifiche singolarità si annullano e riaffiorano le immagini del nostro inconscio nella matrice dell’universo. Giunti al 2010, risulta difficile fare il punto della ricerca artistica che in questo momento sta conducendo Giorgio Dalla Costa perché la sensazione è che, mentre si sta parlando, lui sia già oltre, verso nuovi orizzonti linguistici. Le sue opere più recenti sono delle incisioni a puntasecca, in alcuni casi anche di grandi dimensioni, eseguite su una lastra di plexiglass. Ancora una volta il protagonista assoluto è il segno, inferto con una padronanza incisiva calibrando armonicamente i tratti in sospeso tra una presenza e un’assenza, in un ritmo ascensionale che decodifica il percorso verso l’essenza più pura.

Giorgio Dalla Costa avanza così, possedendo la consapevolezza dell’istante giusto nel momento giusto, nello spazio e nel tempo. Sicuro come un funambolo in bilico sull’abisso dell’Io, persegue il senso più alto delle cose scandagliando il tempo dell’eternità.

Vicenza, 25 novembre 2010Martina Gecchelin

05

Dalle opere su tela, alle incisioni fino alle sculture, il percorso di Giorgio Dalla Costa si snoda con un ritmo armonico, dove il filo conduttore è il segno: quel susseguirsi di sapienti movimenti che incrociando il supporto danno forma alla sua emozione. Un segno preciso, semplice ed elegante quanto potente, capace di marcare nel punto giusto e di sottrarsi con levità laddove la dissoluzione del pieno lascia spazio alla costruzione del vuoto.

Nella scultura, il segno di Dalla Costa incontra e si accorda con la morbida Pietra di Vicenza in un flusso continuo di curve esterne e interne. Cesella gli atomi della materia svincolandola dalla pesantezza, concedendo alle correnti d’aria di insinuarsi tra le sue trame, regalando così ai manufatti una leggerezza di straordinaria resistenza. La materia sublima nella forma: indagata dall’artista come fonte inesauribile di energia e plasmata al punto che sostanza ed etere non appaiono inconciliabili né conflittuali. Le opere scultoree di Dalla Costa si sottraggono alla forza di gravità dialogando, nei pieni, con la luce e nei vuoti, con le insondabili profondità dello spazio.

L’artista lascia a noi dunque il compito di seguire la realtà fluttuante di linee e incavi delle sculture, di osservare come la luce ne esalti la purità dei contorni levigati e sinuosi e di come l’ombra palpitante ne espanda i confini.

Giorgio Dalla Costa di-segna la pietra avendo una visione certa, poi la attraversa con lo scalpello incidendo solchi, senza mai violarne la naturalità. Affidandosi a colpi sottili e taglienti, ritaglia gli strati della pietra lasciandone affiorare i profili sinuosi e vellutati.

Ciò è ben visibile, ad esempio, nella sensuale serie di anfore dalla grazia araldica, in cui i piani si sfogliano e rievocano l’essenziale, entrando in simbiosi con chi le osserva. Sono sculture vibranti, dai nuclei solidi e compatti, dai quali emerge una sintassi vitale e scattante di fibre che, in alcuni esemplari, pulsando si contraggono lasciando scoperta una sorta di epidermide densa e uniforme, ottenuta per mezzo di inserti di pelle colorati.

Il paradigma plastico di Dalla Costa, in conclusione, è innanzi tutto un profondo sentimento magico della vita, un concetto organico ed energetico della materia e dello spazio. Una sollecitazione intima a cercare dentro di sé, attraverso la manipolazione della materia, una dimensione atemporale, di armonia e di continuità, che dà ascolto alla voce interiore collegandola alle voci e ai flussi dell’universo, un rapportare quindi la vita ad una dimensione cosmica.

Vicenza, 14 marzo 2011Martina Gecchelin

GIORGIODALLACOSTA

07

©

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

NELLO SCOLPIRE

Tolgo materia per riempire lo spazio.Emozione, stato d’animo, pensiero, fantasia... Ognuno di noi è in grado di riempire lo spazio di tutto questo creando un proprio universo.La mia scultura non è un volume solido ma fibra del pensiero, un possibile spazio di memoria nelle armonie dei contenuti.

Giorgio Dalla Costa 2009

09

ORACOLO _ in profezia l’essere soprannaturale

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 156 x 53 x 53 cmyear: 2009

Scrutare e oltre-passare il definito varcando l’indicibile in-finito, scoprendone ogni minima parte finita nell’infinitoGIORGIO DALLA COSTA _ 2009

11

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

REGINA DEL MARE _ in cuore di pietra

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 107 x 50 cmyear: 2009

13

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

REGINA DEL MARE _ in cuore di pietra

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 107 x 50 cmyear: 2009

15

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

17

REGINA DEL MARE _ in cuore di pietra

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 107 x 50 cmyear: 2009

19

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

REGINA DEL MARE _ in cuore di pietra

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 107 x 50 cmyear: 2009

21

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

23

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

25

DESTINO _ NEL PASSATO DEL FUTURO

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 275 x 150 x 135 cmyear: 2010

27

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

29

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

31

IRREALTÀ _ liberare - liberarsi dalla favola della realtà

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 82 x 44 x 38 cmyear: 2009©

GIO

RG

IODA

LLAC

OSTA

33

REALE - IRREALE Tutti viviamo l’irreale nel reale.Rendiamo reale ciò che crediamo possa dare senso a quello che vediamo. Irreale è tutto ciò che percepiamo ma non vediamo nè tocchiamo in materia. Nel tempo la realtà ci ha limitato moltissimo non permettendo di scindere tra il vero reale e l’irreale.False emozioni, esigenze,...; nascono necessità irreali ma reali ai nostri occhi. Viviamo in una favola reale che crolla tra la vita e la morte.

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

35

MASSA CONCENTRICA _ accentrare l’energia per liberarla

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpture size: 61 x 54 x 54 cmyear: 2009©

GIO

RG

IODA

LLAC

OSTA

37

SORGENTE _ all’origine della sorgente

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza con pelle applicata - Vicenza stone sculpture with skin appliedsize: 80 x 55 cmyear: 2009

39

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

41

ORIGINE _ all’origine della sorgente

artist: giorgiodallacosta © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza con pelle applicata - Vicenza stone sculpture with skin appliedsize: 80 x 55 cmyear: 2009

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

43

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

45

NELL’INCONSCIO _ SCRUTARSI DALL’INCONSCIO

artist: giorgio dalla costa © ALL RIGHTS RESERVED

technique: scultura in pietra di Vicenza - Vicenza stone sculpturecorna in marmo rosa Asiago e verde Alpi - Horns Rosa Asiagomarble and green Alpisize: 84 x 34 x 34 cmyear: 2009

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

Riappropriarsi del linguaggio che ci permette di creare relazione con il proprio inconscio. Svelarsi, rendersi disponibili. Formulare domande e risposte, accettarle in-appropriarsi. Disarmarsi, disposti alla sconfitta per acquisire una grande vittoria.

47

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

49

SEQUENZA FOTOGRAFICA - DURANTE LA FASE DI REALIZZAZIONE DELLA SCULTURA “DESTINO” IN PIETRA DI VICENZA NEI LABORATORI PEOTTA ARMANDO

PHOTO SEQUENCE - DURING THE CONSTRUCTION PHASESCULPTURE OF “DESTINY” IN VICENZA STONELABORATORIES PEOTTA ARMANDO

tutto inizia dalla scelta del bloccoeverything starts from the choice of the block

51

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

53

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

© G

IOR

GIO

DALL

ACOS

TA

55SEQUENZA FOTOGRAFICA REALIZZATA DA FEDERICA PEOTTA _ SEQUENCE OF PHOTOGRAPHS BY FEDERICA PEOTTA

NOTE / NOTES:

57

ORACOLOsize: 156 x 53 x 53 cmyear: 2009

11

REGINA DEL MAREsize: 107 x 50 cmyear: 2009

13

DESTINOsize: 275 x 150 x 135 cmyear: 2010

23

IRREALTÀsize: 82 x 44 x 38 cmyear: 2009

33

INDICE / INDEX :

59

MASSA CONCENTRICAsize: 61 x 54 x 54 cmyear: 2009

37

SORGENTEsize: 80 x 55 cmyear: 2009

39

ORIGINEsize: 80 x 55 cmyear: 2009

43

NELL’INCONSCIOsize: 84 x 34 x 34 cmyear: 2009

47

CONTACT:

GIORGIO DALLA COSTAVIA CAPPELLETTO,63

36045 LONIGO - VI - ITALIA+39.0444 439374+39.347 1633832

dallacosta@dallacosta.itwww.dallacosta.it

www.facebook.com/giorgiodallacosta

CREDITS:

SPAZIO ESPOSITIVO _ EXHIBITION SPACE : LOFT GALLERY MIRAMARMI

www.miramarmi.it

PHOTOGRAPHER : GIULIANO RANCAN

www.giulianorancan.it

TESTO BIOGRAFICO _ BIOGRAPHICAL TEXT :MARTINA GECCHELIN

SCULTURE REALIZZATE NEI LABORATORI _ SCULPTURES MADE IN LABORATORIES : PEOTTA ARMANDO

www.peotta-armando.it

PELLE APPLICATA ALLE SCULTURE _ LEATHER APPLIED TO THE SCULPTURES : CONCERIA MONTEBELLO ITALIA

www.montebello-tannery.it

MANICHINI _ DUMMIES : LIDEIMMAGINE

www.lideimmagine.com

FOCOLARE LIBERO ECOLOGICO _ HOME FREE ECOLOGICAL :INTENTIONS

www.intention.it

© 2010 - COPYRIGHT GIORGIO DALLA COSTATUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA PARTE DI QUESTO

CATALOGO PUÒ ESSERE RIPRODOTTA CON MEZZI GRAFICI, MECCANICI, ELETTRONICI O DIGITALI. OGNI VIOLAZIONE SARÀ

PERSEGUITA A NORMA DI LEGGE.

All rights reserved. No part of this catalogue may be reproduced in any way whatsoever, including graphic,

mechanical, electronic and digital means. Any breach of this right will be prosecuted in accordance with the law.

©

GD

C.S

PV.IT

.3/1

1 ©

GIO

RG

IODA

LLAC

OSTA

ph

. Giu

liano

Ran

can

GIORGIODALLACOSTA