Post on 01-May-2015
DISTRIBUZIONE DEGLI ALIMENTI
Alimentazione:Operazione chiave negli allevamenti
intensivi
QUALITA' + QUANTITA'
ma anche
ACCURATEZZAdella somministrazione
Importanza della meccanizzazione:
Aumento di produttività del lavoro;Miglioramento delle condizioni di lavoro;Controllo sulle quantità distribuite;Controllo sugli animali;Riduzione dello stress per gli animali.
SISTEMI DI DISTRIBUZIONE
Distribuzione di foraggi freschi o affienati Carri autocaricanti Srotolatrici di rotoballe Distributrici di fieno Carri dosatori
Distribuzione del “Piatto Unico” (Unifeed) Desilatori Carri dosatori Carri miscelatori Carri trinciamiscelatori
Distribuzione di concentrati Impianti meccanici, semiautomatici, automatici di trasporto e
dosaggio
Distribuzione di foraggi freschi o affienati non confezionati (sfusi)
Prelievo in campo con carro autocaricante
Scarico in cumulo nella corsia di foraggiamento
Distribuzione manuale alla mangiatoia
Scarico direttamente alla mangiatoia con
tappeto trasversale
Carro autocaricante
Dispositivo di carico
Carro autocaricante
Distribuzione di foraggi affienati confezionati in balle
parallelepipede
Dimensioni: (30-40) x (40-50) x (80-120) cmPeso: 20-40 kgMassa volumica: 150-200 kg/m3
Distribuzione di foraggi affienati confezionati in
rotoballe · Diametro 1,2-1,8 m· Altezza 1,2-1,5 m· Massa volumica: 150-250 kg/m3
· Peso: 400-800 kg
TAGLIAFORAGGI
SROTOLATRICI
TRINCIA-DISTRIBUTORI
TRINCIA-DISTRIBUTORI
Unifeed
tecnica che più si presta al rispetto delle necessità fisiologiche dell’animale…
Vantaggi reali• Stabilizza il pH del rumine, apportando simultaneamente
proteine degradabili e carboidrati fermentescibili;• Aumenta l’ingestione di SS;• Migliora la qualità del latte prodotto;• Minimizza la possibilità di scelta degli alimenti da parte della
vacca;• Migliora l’organizzazione del lavoro;
Quali rischi?• Impossibilità della vacca di rifiutare alimenti scadenti o
deteriorati;• Massimizzazione dei problemi metabolici in presenza di
razioni “sbilanciate”;
…per raggiungere il massimo risultato di questa tecnica bisogna conoscerne:
• MODALITÀ DI PREPARAZIONE
• MODALITÀ DI GESTIONE
• OBIETTIVI
OBIETTIVI
Fornire la massima quantità di alimento all’animale;
Evitare che l’animale sia impossibilitato ad alimentarsi per lunghi tratti della giornata;
Massima omogeneità dell’alimento (impedimento alla scelta) grazie alla regolazione di: lunghezza di taglio del foraggio
umidità della massa
Carico concentrati
Carico foraggi lunghi
Carico foraggi trinciati
Aggiunta di H2O
Scarico in mangiatoia
Trinciatura
Lunghezza di taglio del
foraggio lungo: omogenea e
ridotta (2-4 cm)
Miscelazione
Possibilmente senza trinciare:
carri con controcoltelli
retrattili
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Trinciatura: Tempo di trinciatura: ?
Miscelazione: Legata all’efficienza di trinciatura Maggiore efficienza con componenti omogenei in massa
volumica, in forma e in lunghezza.
Criteri di dimensionamento: Massa volumica Unifeed: 250-300 kg/m3
Assunzione giornaliera bovina: 35-40 kg di t.q. Volume carro: 0.13 m3/capo N° gruppi di alimentazione
CONSIGLIATA: 2 volte/giorno in corrispondenza dell’uscita degli animali dalla sala di mungitura;
INDISPENSABILE 2 volte/giorno nei periodi più caldi dell’anno e nelle zone a forte ventosità per ridurre la perdita di umidità e l’appetibilità del foraggio;
Se la distribuzione del piatto unico avviene 1 volta/giorno, all’uscita della sala di mungitura le vacche devono trovare l’unifeed avvicinato alla mangiatoia;
Nei periodi più critici (forti caldi o freddi), movimentare gli animali e avvicinare più volte nella giornata l’unifeed alla mangiatoia
Aprire sempre la rotoballe di fieno prima di caricarle nel carro per rimuovere eventuali parti ammuffite, impurità, terra, pietre
MODALITÀ DI GESTIONE
Distribuzione:
PRELIEVO DEGLI INSILATISili orizzontali (a trincea)
Macchine per lo scarico:• Desilatori Portati o trainati azionati dalla presa di
potenza della trattrice• Desilatori Semoventi azionate da motore
elettrico o motore endotermico• Forche prelevatrici anteriori o posteriori con
organi di taglio• Pale anteriori con forca.
PRELIEVO DEGLI INSILATI:DESILATORI
Sono costituiti da: Fresa ad asse orizzontale Dispositivi di raccolta (pala, coclea) Dispositivi di carico (Nastro trasportatore)
DESILATORI
DESILATORI
CARRI MISCELATORI Macchine per la miscelazione di alimenti. Richiedono l’utilizzo di macchine per la
trinciatura dei prodotti a fibra lunga L’utilizzo di trinciatori separati comporta
perdite di sostanza secca e peggiora le condizioni di lavoro (aumento delle polveri)
Sistemi di propulsione Trainati Semoventi
Derivano dall’evoluzione dei carri miscelatori dai quali si differenziano per essere equipaggiati con:
CARRI TRINCIAMISCELATORI
organi capaci di triturare prodotti a fibra lunga (fieno e paglia), miscelandoli contemporaneamente agli altri componenti la razione;
sistema di pesatura per il dosaggio degli ingredienti. Possono essere:
trainati/semoventi;
orizzontali/verticali;
con una o più coclee;
con/senza apparato desilatore/fresa caricatrice;
con volume del cassone di miscelazione compreso tra i 5÷6 m3 e i 30 m3.
SCHEMA GENERALE
a una o più coclee orizzontali, trainati e semoventi: gli organi di lavoro sono un numero variabile di coclee, di diversa lunghezza, disposte in varie posizioni del cassone, controrotanti o meno, alcune delle quali dotate di dispositivi per la trinciatura (coltelli);
a una coclea verticale, trainati e semoventi: è montata una sola grande coclea in posizione centrale;
cilindrici, solo semoventi: all’interno di un cilindro rotante, disposto obliquamente, è presente una sola coclea controrotante.
Nel suo schema più generale, il carro trinciamiscelatore è di tipo trainato, monoasse, costituito da un telaio o da un telaio-cassone di miscelazione con una o più coclee disposte in vario modo, da un timone per l'aggancio al trattore e da un impianto di pesatura dei prodotti inseriti per la preparazione della miscelata;
3 tipologie generali:
Struttura portante Condizionata dal tipo di celle di carico utilizzate per l'impianto
di pesatura che possono essere del tipo a flessione, a compressione o a torsione;
Celle di carico sensibili a flessione montate sui semiassi delle ruote e al collegamento timone di traino-occhione: in questo caso non è necessario che il carro sia realizzato con un telaio di supporto vero e proprio in quanto è il telaio-cassone che poggia direttamente sull'assale. Semplificazione strutturale, ma problemi nel caso di manutenzione sulle celle.
Celle di carico sensibili a flessione tra telaio e controtelaio della macchina.
Schema e posizionamento di celle di carico sensibili a compressione, poste tra telaio e controtelaio che supporta il cassone: soluzione più pesante, ha il vantaggio di poter isolare l’apparato di pesatura dai sistemi di carico eventualmente presenti (desilatori e benne), che possono essere montati direttamente sul telaio principale, rendendo possibile la pesatura in continuo anche durante il desilamento.
Disposizione dei sensori a triangolo sui monococlea verticali. Nei modelli a due coclee verticali, meglio quattro sensori a causa dell’ampia superficie del fondo del cassone e della grande massadi foraggio lavorata.
Cassone Caratteristiche principali:
capienza (m3): dichiarata dal costruttore, indica generalmente il volume complessivo del cassone. È difficile tradurre questo dato in valori quantitativi di alimento effettivamente miscelabile, perchè il tipo di cassone, l'umidità della razione, la consistenza fisica degli alimenti rendono molto variabile il rapporto fra le due grandezze (m3 e kg). Indicativamente per una razione unifeed con insilato di mais e un'umidità del 55-60%, si considera una massa volumica di 250-300 kg/m³, e un’utilizzazione massima del volume disponibile intorno all'80%;
materiale di costruzione: in genere le pareti del cassone sono costruite in lamiera di acciaio; alcuni costruttori offrono versioni realizzate in acciaio inox, più resistente alla corrosione chimica;
forma:
Trasmissione del moto
L'azionamento dei vari organi del carro avviene per mezzo della pdp del trattore. All'ingresso della catena cinematica si ha tipicamente un regime di circa 540 min-1 che deve essere ridotto fino a 10-25 min-1 delle coclee inferiori. Il rapporto di trasmissione risulta così di circa 20:1-50:1 e, sui modelli in commercio, è realizzato con:
trasmissioni meccaniche a ruote dentate e catene;
trasmissioni meccaniche con riduttore epicicloidale;
soluzioni tradizionali
trasmissioni miste (idrostatica e meccanica): questa soluzione prevede la trasformazione della potenza meccanica disponibile alla pdp in potenza idraulica, per mezzo di una o due pompe e la riconversione dell'energia idraulica in energia meccanica per mezzo di uno o due motori idraulici che comandano direttamente le coclee di fondo del carro miscelatore. Soluzione sempre più adottata sui carri trinciamiscelatori di nuova concezione: ha il vantaggio di smorzare le sollecitazioni trasmesse al trattore e di consentire l’inversione istantanea del moto di rotazione delle coclee (utile in caso di avvolgimento di fieno sulle stesse). Svantaggi: costosa e con un basso rendimento di trasmissione. La trasmissione del moto alle coclee superiori, la cui velocità di rotazione è generalmente compresa fra 5 e 15 min-1, è solitamente derivata dalle coclee inferiori mediante una trasmissione meccanica a ruote dentate e catena.
In generale, soluzioni idrauliche sono adottate per l'apertura e la chiusura della saracinesca del boccaporto, per l'azionamento degli organi di scarico, dell'apparato desilatore, ecc. In questi casi si usano una o più pompe idrauliche di piccola cilindrata e attuatori lineari e rotativi.
Sistema di trincia-miscelazione
Distinguiamo 5 sistemi principali:
3-4 coclee orizzontali
1-2 coclee orizzontali
botte rotante
a 1-2-3 coclee verticali
aspo e pale (solo miscelazione)
TIPI DI CARRO…
Indagine su 12 costruttori, modelli commercializzati (febbraio 2008):
Semoventi
coclea
orizzontale; 31;
15%Trainati coclea
verticale; 54;
27%
Trainati coclea
orizzontale; 71;
36%
Semoventi botte
rotante; 11; 5%Semoventi
coclea verticale;
35; 17%
Semoventi
coclea
orizzontale; 31;
15%Trainati coclea
verticale; 54;
27%
Trainati coclea
orizzontale; 71;
36%
Semoventi botte
rotante; 11; 5%Semoventi
coclea verticale;
35; 17%
CARRI TRINCIAMISCELATORI
VERTICALI
CARRI TRINCIAMISCELATORIORIZZONTALI
CARRI TRINCIAMISCELATORI
Sistema di scarico:Boccaporto con saracinesca scorrevole comandata da un cilindro idraulico
Trasportatore per lo scarico nella mangiatoiaA coclea (elica continua)Nastro trasportatore in gommaCatene e traverse