Post on 21-Aug-2020
Chieti - IC IV prof.ssa Daniela Ermandi Navarrini - 4 settembre 2015
progetto di rete gli ambienti di apprendimento inclusiviuna esperienza di ricerca-azione nella scuola secondaria di primo grado
il progetto di scuola
✤ scuola secondaria di primo grado “G. Mezzanotte”!
✤ classe prima !
✤ 26 alunni !
✤ 1 alunno con certificazione DSA !
✤ 1 alunno con certificazione di disabilità ADHD
il progetto di classe
il progetto di classe
✤ titolo: “tracce colorate di scuola”!
✤ un percorso “creativo” di documentazione e approfondimento !
✤ di attività scolastiche “significative” svolte nel primo quadrimestre della prima media
le attività scolastiche ...
✤ ... "significative" ...!
✤ “puliamo il mondo” con legambiente!
✤ “da teate a chieti” con il museo della civitella!
✤ “laboratorio scientifico in classe” con università
perché la ricerca-azione?
✤ lo scopo della ricerca-azione è “il cambiamento” delle persone, delle relazioni, del contesto ( verso l’inclusione)
perché la ricerca-azione?
✤ si basa sulla creazione di un “circolo virtuoso”: “riflettere - ipotizzare - progettare - agire” (coinvolgimento globale della persona)
perché la ricerca-azione?
✤ utilizza percorsi “euristici di ricerca” le soluzioni ai problemi reali richiedono percorsi con “logiche aperte” e “reticolari” (trasferibilità in molteplici contesti e bisogni)
cosa vorrei cambiare? ...
✤ arredi: lo spazio aula è “freddo e impersonale”
!
Ma ... come cambiare lo spazio aula? ...
✤ spazio aula: trasformazione da spazio freddo e impersonale a “spazio personalizzato e accogliente”
cosa vorrei cambiare? ...
✤ relazioni tra gli alunni: mancanza di esperienze di “relazioni cooperative”
!
... come cambiare le relazioni tra alunni? ...
✤ relazioni tra alunni: “esperienza di attività didattica collaborativa in piccolo e grande gruppo”
!
cosa vorrei cambiare? ...
✤ metodologie didattiche: prevalenza di metodi trasmissivi in tutte le discipline
!
... come cambiare le metodologie?
✤ metodologie didattiche: esperienze di metodi attivi come “la ricerca-azione” con tecniche attive di “produzione cooperativa” in gruppo di scopo e allargato
ecco i prodotti finiti ...
!
attuazione progettuale
✤ condivisione del progetto con il consiglio di classe e con i genitori!
FORMALE /SOSTANZIALE
!
attuazione progettuale
✤ attività organizzative e decisionali a gruppo classe !
CORRESPONSABILITÀ / DELEGA
!
attuazione progettuale
✤ attività di gruppo (organizzative - ideative - operative - valutative)!
CONDIVISIONE /CONFLITTUALITÀ!
PARTECIPAZIONE / ISOLAMENTO
!
attuazione progettuale
✤ allestimento dei cartelloni!
COLLABORAZIONE /INDIVIDUALISMO
!
documentazione e diffusione
✤ utilizzo di diversi strumenti e mezzi di documentazione in itinere:!
✤ fotografie, filmati e appunti "durante" lo svolgimento delle attività didattiche;!
✤ verbali e diari degli incontri di progettazione;!
✤ relazioni e sintesi dei contenuti da valorizzare.
!
documentazione e diffusione
✤ elaborazione di un “prodotto multimediale” per “raccontare” ai genitori e agli insegnanti l'esperienza fatta e i contenuti appresi e soprattutto per ...!
lasciare "traccia" del percorso fatto insieme
valutazione dei cambiamenti
✤ lo spazio aula è stato modificato in modo significativo e i ragazzi si “prendono cura” della conservazione dei loro prodotti finali
valutazione dei cambiamenti✤ l’esperienza del lavoro in gruppo ha modificato le relazioni tra portandoli ad una
maggiore “conoscenza reciproca” e alla consapevolezza delle difficoltà di gestione delle “dinamiche relazionali.
valutazione dei cambiamenti
✤ l’esperienza della ricerca-azione ha coinvolto tutto il gruppo classe in momenti significativi nei quali i ragazzi sono stati “protagonisti” del loro vissuto scolastico
considerazioni
✤ La lezione, nelle sue diverse accezioni, è certamente il modo di insegnare più frequentato nella scuola secondaria di primo e secondo grado: ciò non significa che sia il metodo più efficace per ogni disciplina e per ogni apprendimento.
✤ Al contrario, in tutte le discipline (anche in quelle più teoriche) si dovrebbero attivare metodi diversi :
✤ per sviluppare processi di apprendimento diversi e più autonomi (non solo quello per ricezione, ma anche per scoperta, per azione, per problemi, ecc.)
✤ per garantire un’offerta formativa personalizzabile (l’allievo che non impara con un metodo, può imparare con un altro)
✤ per promuovere e/o consolidare l’interesse e la motivazione degli studenti (se un metodo è troppo ripetitivo annoia, soprattutto un ragazzo pre adolescente).
(F. Tessaro
docente di pedagogia Università “Cà Foscari” di Venezia)
considerazioni
!✤ (…) la scuola cambia ma la didattica ordinaria rimane la stessa, se non addirittura sembra arretrare.
✤ è preoccupante che il fenomeno, in significativo aumento, riguardi anche gli insegnanti delle scuole primarie, come dimostrano i risultati dell’ultima indagine (e soprattutto il confronto con quella di dieci anni prima) di Cavalli e Argentin (2010), secondo la quale la professione insegnante sembra mostrare segni di stanchezza che si esprimono nel minore impegno verso forme di didattica attiva (Treellle, Caritas e Fondazione G. Agnelli, 2011, p. 148) quantificato in circa il 25% nella scuola secondaria di primo grado e nel 18% nella secondaria di secondo grado.
considerazioni
✤ sembra che le metodologie didattiche più utilizzate siano ancora quelle tradizionali, trasmissive, standardizzate, centrate prevalentemente sull’insegnante, uguali per tutti gli alunni, basate sul libro di testo, individualistiche, costruite su spiegazione-studio-verifica, ecc. (Castoldi 2009, ecc.)
✤ questi dati hanno trovato conferma nelle ricerche di Ianes, Canevaro … del 2011 che evidenziano la stretta relazione tra le metodologie didattiche e la presenza parziale dell’alunno alle attività della classe (…)
✤ indubbiamente una didattica ordinaria e standardizzata è molto poco inclusiva e risulta pertanto essere la principale causa “dell’uscire dalla classe” dell’alunno disabile con il docente di sostegno in quanto:
✤“le metodologie usate in aula non permettono un’adeguata individualizzazione” 26,2%
✤“la frequente necessità di anticipare e/o rielaborare il lavoro che viene fatto in classe” 23%
✤fino ad arrivare agli alunni che restano sempre fuori dall’aula (il 5,7% del totale degli alunni con disabilità) 44,2%
(Dario Ianes - “L’evoluzione dell’insegnante di sostegno - verso una didattica inclusiva” Ericsson 2014)
essere protagonisti... e divertirsi insieme!