OBIETTIVI - planeco.org · Collina metastabile a debole energia di rilievo Comprende la fascia...

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10/04/2013 1 Università degli Studi dell’Aquila Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Scienze Ambientali Tesi di Laurea Analisi vegetazionale e continuità ambientale nella fascia costiero-collinare della Provincia di Teramo Candidato: Fabio Cipolletti Relatori: Gianfranco Pirone Bernardino Romano OBIETTIVI Analizzare la vegetazione della fascia costiero-collinare della Provincia di Teramo Valutare le condizioni di biopermeabilità dell’area di studio Individuare una Rete Ecologica per la fascia costiero- collinare del Teramano

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10/04/2013

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Università degli Studi dell’Aquila

Facoltà di Scienze MM.FF.NN.

Corso di Laurea in Scienze Ambientali

Tesi di Laurea

Analisi vegetazionale e

continuità ambientale nella fascia

costiero-collinare della

Provincia di Teramo

Candidato:

Fabio Cipolletti

Relatori:

Gianfranco Pirone

Bernardino Romano

OBIETTIVI

Analizzare la vegetazione della fascia costiero-collinare

della Provincia di Teramo

Valutare le condizioni di biopermeabilità dell’area di

studio

Individuare una Rete Ecologica per la fascia costiero-

collinare del Teramano

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Lo studio della vegetazione si è avvalso del criterio

fisionomico-strutturale.

Le cenosi vegetali sono state identificate sulla base della

struttura e delle specie dominanti, attraverso l’elaborazione di

transetti schematici.

Il progetto della Rete Ecologica è stato effettuato applicando le

moderne tecniche di pianificazione ambientale.

Sono stati utilizzati i dati emersi dal Piano Territoriale

Provinciale, integrati da vari sopralluoghi.

Materiali e metodi

L’area di pertinenza dello studio è la fascia costiero-collinare

della Provincia di Teramo, per analizzare la quale ci siamo

avvalsi di Sistemi Informativi Territoriali ed in particolare del

software Arcview 3.2.

L’elaborazione cartografica del territorio è scaturita dall’analisi

dei seguenti documenti:

- Carta delle Unità Ambientali della Provincia di Teramo;

- Carta dell’uso del suolo;

- Carta della vegetazione della Provincia di Teramo;

- Carta geologica della Provincia di Teramo.

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Il territorio costiero-collinare della Provincia di Teramo è

contraddistinto da una vegetazione molto articolata per il succedersi

di diverse situazioni ambientali.

Allo stesso tempo quest’ area ha subito numerose manomissioni a

causa della disordinata urbanizzazione, dell’agricoltura intensiva, del

disboscamento e di molti altri fattori di natura antropica.

Nel territorio teramano sono presenti le seguenti tipologie:

- vegetazione dunale

- pinete a Pino d’Aleppo

- vegetazione calanchiva

- boschi planiziari e ripariali

- boschi collinari

La vegetazione del territorio costiero-collinare del Teramano

Dalla Carta delle Unità Ambientali

abbiamo estrapolato le unità di

nostro interesse:

- Collina metastabile a debole

energia di rilievo

- Collina dei calanchi

- Collina a terrazzi alluvionali

antichi

- Pianura alluvionale

- Costa

Unità Ambientali

Le Unità Ambientali del P.T.P. di Teramo possono essere definite

come ambiti omogenei di territorio e sono il risultato di un’attenta

analisi litologica e geomorfologica.

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Collina metastabile a debole energia di rilievo

Comprende la fascia della collina

litoranea e della prima collina

interna

Bassa intensità di rilievo

Pattern del reticolo idrografico

fitto e gerarchizzato

Depositi argilloso-sabbiosi marini

a bassissima permeabilità

Area biopermeabile pari al

10,29% del territorio

Aspetti vegetazionaliLe aree con vegetazione naturale e seminaturale sono molto limitate e sono

rappresentate quasi esclusivamente da comunità igrofile lungo i corsi d’acqua ed i

fossi e da piccoli nuclei di bosco a dominanza di roverella (Quercus pubescens).

La vegetazione legnosa ripariale è caratterizzata dalla presenza delle seguenti

specie: salice bianco (Salix alba), pioppo bianco (Populus alba), robinia (Robinia

pseudoacacia), olmo (Ulmus minor), alloro (Laurus nobilis), acero (Acer

campestre), sambuco(Sambucus nigra) ed edera (Hedera helix).

Nella vegetazione erbacea le specie più frequenti sono: Sinapis alba, Arum

italicum, Galium aparine, Petasites hybridus e Ranunculus ficaria.

Transetto: Salinello (Tortoreto)

Altitudine:20 m s.l.m.

a) Vegetazione erbacea

b) Saliceto-Pioppeto

c) Strada secondaria

d) Abitato (Giulianova)

e) Fascia agroforestale

f) Autostrada A-14

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Collina dei calanchi

Comprende la fascia della

collina litoranea di Atri e della

collina interna delle valli del

Fino e del Piomba.

Pattern del reticolo idrografico

dendritico

Depositi argilloso-sabbiosi

marini a bassissima permeabilità

Area biopermeabile pari al

29,36% del territorio

Diffusi fenomeni di erosione

Aspetti vegetazionaliLa vegetazione caratteristica dell’unità è quella tipica dei calanchi dove, a causa

dello scarso regime idrico e di elevati tassi di salinità, si affermano specie

aloxerofile come Elytrigia atherica, Atriplex patula, Dactylis glomerata, Cynara

cardunculus, Capparis spinosa, Podospermum laciniatum e Beta maritima.

Nell’area sono presenti anche alcuni corsi d’acqua lungo i quali è presente una

vegetazione igrofila ad elevata naturalità con salice bianco (Salix alba), pioppo

bianco (Populus alba), pioppo nero (Populus nigra) e ontano nero (Alnus

glutinosa).

Di buona rilevanza è la copertura boschiva, soprattutto nella zona occidentale nei

pressi di Bisenti; qui i nuclei più frequenti sono formati da roverella (Quercus

pubescens).Località: Atri

Altitudine: 350 m s.l.m.

A) Vegetazione a Elytrigia atherica

B) Vegetazione con terofite

C) Vegetazione a Tussilago farfara

D) Saliceto

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Terrazzi alluvionali antichi

Comprende l’area dei depositi

alluvionali più antichi, a nord,

nord-est dei corsi d’acqua

Tordino, Vibrata e Vomano.

Scarse risorse idrogeologiche

Depositi alluvionali di natura

prevalentemente calcarea

Area biopermeabile pari al 6,27%

del territorio

La vegetazione arborea di questa unità è costituita da comunità igrofile di salici

(Salix alba), pioppo bianco (Populus alba) e l’olmo (Ulmus minor), oltre alle

esotiche spontaneizzate ailanto (Ailanthus altissima) e robinia (Robinia

pseudoacacia).

La vegetazione erbacea è formata da: Sinapis alba, Arum italicum, Ranunculus

ficaria Galium aparine e Arabis hirsuta.

In alcune zone sono presenti piccoli nuclei di bosco con discreta naturalità; in quasi

tutti i casi la specie dominante è la roverella (Qurcus pubescens).

Aspetti vegetazionali

Transetto: Nereto

Altitudine: 150 m s.l.m.

A)Vegetazione erbacea

B)Saliceto

C)Fascia agroforestale

D)Coltivi

E)Strada secondaria

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Pianura alluvionale

Comprende l’area della pianura

costituita dai depositi

alluvionali attuali

Presenza di importanti corsi

d’acqua

Depositi alluvionali di natura

prevalentemente calcarea

Area biopermeabile pari al

13,53% del territorio

Lungo i corsi d’acqua la vegetazione dominante è costituita dal bosco igrofilo con

salice bianco (Salix alba), pioppo bianco (Populus alba), pioppo nero (Populus

nigra), ontano nero (Alnus glutinosa); ad esse si associa l’invadente robinia

(Robinia pseudoacacia); altre specie presenti nel bosco in maniera più sporadica

sono l’olmo (Ulmus minor), il salice ripaiolo (Salix elaeagnos) e il sambuco

(Sambucus nigra).

La vegetazione erbacea è quella tipica delle aree umide, con Petasites hybridus e

Ranunculus ficaria.

Frequenti sono le aree agroforestali caratterizzate dalla presenza della roverella

(Quercus pubescens) e, nelle zone più fresche, dell’olmo (Ulmus minor).

Aspetti vegetazionali

Transetto:Vomano

(presso Castelnuovo al Vomano).

Altitudine: 100 m s.l.m.

A)Vegetazione erbacea

B)Saliceto

C)Campi coltivati

D)Strada statale

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Costa

Comprende l’area della piana

costiera, con profondità

variabile da qualche decina di

metri fino ad oltre 100 metri

Diffusi fenomeni di erosione

costiera con consistenti

arretramenti della linea di riva.

Sedimenti prevalentemente

sabbiosi o sabbioso-ciottolosi

Area biopermeabile pari al 5,41%

del territorio

Lungo la costa teramana sono ancora presenti piccoli lembi ancora non totalmente

antropizzati.Le comunità vegetali meglio rappresentate sono, a partire dal mare, il

salsolo-cakileto con Xanthium italicum, Cakile maritima e Salsola kali; l’agropireto

con Elymus farctus ed Eryngium maritimum; il plantagino-cariceto con Carex extensa,

Juncus litoralis e Lotus tenuis; il canneto con Phragmites australis; la prateria ad

Elytrigia atherica con Aster tripolium e Plantago coronopus. Nelle zone più interne,

lungo i corsi d’acqua, la vegetazione è formata da salice bianco (Salix alba), pioppo

bianco (Populus alba) e robinia (Robinia pseudoacacia).

Aspetti vegetazionali

Transetto:Martinsicuro.

Altitudine: 5 m s.l.m.

A) Salsolo-cakileto

B) Agropireto

C) Plantagino-cariceto

D) Fragmiteto alofilo

E) Prateria ad Elytrigia atherica

F) Strada secondaria

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Le Reti Ecologiche nella gestione del territorio

La Rete Ecologica viene definita come una infrastruttura naturale e

ambientale che persegue il fine di interrelazionare e di connettere

ambiti territoriali dotati di una maggiore presenza di naturalità.

Gli obiettivi di una Rete Ecologica sono:

- favorire la biodiversità

- assicurare funzionalità agli ecomosaici

-garantire polivalenza di funzioni tramite interventi di riqualificazione

-Le aree centrali: coincidenti con aree già sottoposte o da sottoporre a tutela, ove

sono presenti biotopi, habitat naturali e seminaturali, ecosistemi di terra e di mare che

caratterizzano l'alto contenuto di naturalità.

- I corridoi di connessione: strutture di paesaggio preposte al mantenimento e

recupero delle connessioni tra ecosistemi e biotopi, finalizzati a supportare lo stato

ottimale della conservazione delle specie e degli habitat presenti nelle aree ad alto

valore naturalistico.

- Le zone cuscinetto: rappresentano le zone contigue e le fasce di rispetto adiacenti

alle aree centrali, il nesso fra le aree antropizzate e quelle naturali, ove è necessario

attuare una politica di corretta gestione dei fattori abiotici e biotici e di quelli connessi

con l'attività antropica.

- Stepping stones: uno o più frammenti di habitat che possono fungere da aree di

sosta e rifugio per alcune specie durante il passaggio nell’area intermedia che si trova

fra aree ecologicamente isolate.

Le componenti principali della Rete Ecologica sono:

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Sulla base dei dati desunti dal P.T.P. della Provincia di Teramo, le

categorie d’interesse bioecologico da salvaguardare sono:

- aree di tutela della costa e dell’arenile;

- aree boscate;

- aree ripariali e altre zone umide;

- unità geomorfologiche e formazioni geologiche (geotopi).

Le indicazioni per la costruzione di una rete ecologica sul territorio

costiero-collinare della Provincia di Teramo sono scaturite dagli

elementi descritti nelle Unità Ambientali e dai dati emersi a seguito dei

sopralluoghi.

Nella fascia di nostra competenza è appropriato considerare in modo

particolare i corridoi ecologici, coincidenti qui con i corsi d’acqua, che

costituiranno l’ossatura della nostra rete.

Il progetto della Rete Ecologica

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• Corridoi primari (habitat corridors): zone ad alto valore naturalistico che

costituiscono un elemento portante della rete ecologica; dal punto di vista strutturale

sono principalmente costituiti da:

-boschi, associati a cespuglieti e radure;

- zone umide salmastre o d’acqua dolce (formazioni ripariali della sezione occidentale

del Salinello e del Tordino);

- Siti di Importanza Comunitaria ( medio corso del Tordino, del Vomano);

- Area dei calanchi di Atri

Gli elementi presenti nelle cinque Unità Ambientali oggetto del

nostro studio sono:

• Corridoi «residui»:

- corpi idrici e relative fasce ripariali di vegetazione, più o meno degradate e quindi

da riqualificare e da potenziare.

• Stepping stones:

-elementi areali con discreta naturalità, che possono fungere da aree di sosta e rifugio per

alcune specie durante il trasferimento fra aree ecologicamente isolate; sono rappresentate da

nuclei boscati ( bosco a sud di S.Omero, bosco di Castelbasso) e da zone umide salmastre o

di acqua dolce (vari fossi sparsi nelle valli fra i fiumi principali).

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Il modello di rete ecologica per la fascia costiero-collinare della Provincia di

Teramo, oltre agli elementi evidenziati in precedenza, dovrà contemplare:

• Fasce territoriali da potenziare, da riqualificare o entro cui realizzare corridoi ecologici primari e

complementari.

• Direttrici esterne di connettività ecologica.

• Ambiti entro cui potenziare, riqualificare o realizzare stepping stones.

• Agroecosistemi a cui attribuire funzioni di riequilibrio ecologico.

• Aree di riqualificazione mista ecologico-fruitiva.

• Mitigazione degli impatti relativi alle barriere più importanti del territorio provinciale.

• Principali punti di conflitto con il sistema infrastrutturale da governare.

• Ponti ecologici polivalenti da prevedere.

• Principali punti di conflitto con l’assetto insediativo da governare.

Il modello di rete ecologica per la fascia costiero-collinare della Provincia di

Teramo quindi dovrà prevedere le seguenti componenti:

Stepping stones di nuova

costituzione:

• tra le dune di Martinsicuro ed il Fosso Arrivoli;

• tra il Fosso Galliano ed il Salinello a Giulianova;

• tra il fiume Vibrata ed il Salinello presso Favale;

• tra il fiume Tordino,il Vomano e le dune di

Roseto;

• tra il fiume Vomano ed il Piomba nell’entroterra

di Pineto.

Corridoi principali di

nuova realizzazione:

• tra la piccola porzione di bosco presente aS.Omero ed il fiume Salinello;

• tra due delle principali aree naturali della rete,ovvero la parte ovest del fiume Salinello e delfiume Tordino;

• tra altre due delle principali aree naturali dellarete:il fiume Tordino ed il fiume Vomanosulla direttrice Villa Zaccheo-GuardiaVomano;

• tra il fiume Tordino ed il fiume Vomano sulladirettrice Cologna-S. Lucia;

• tra il SIC di Atri e la Torre di Cerrano pressoPineto;

• tra il bosco di Castelbasso e quello di Grasciano;

• tra il Fosso Arrivoli ed il fiume Vibrata;

• tra il Tronto ed il Vibrata sulla direttriceControguerra-Nereto.

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