Formazione A.N.A.G. “Parlare in pubblico e strumenti informatici a supporto”
Scuola Centrale di AG - 2012
Parlare in pubblico Una competenza necessaria e
trasversale per l’Accompagnatore di AG
Gian Carlo Berchi
Definizione di Parlare in pubblico (Public Speaking)
... è il parlare ad un gruppo di persone in modo strutturato, con lo scopo dichiarato di formare, informare, influenzare o intrattenere gli ascoltatori.
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi 2
Corso di aggiornamento: un'iniziativa formativa
L’obiettivo è di lavorare su quella che è una nostra esigenza: migliorare le competenze per:
• Coordinare le riunioni di lavoro
• Parlare in occasione di convegni, congressi, assemblee
• Gestire un intervento formativo
• Parlare ad un pubblico con o senza supporti tecnologici
• Affrontare un’intervista (faccia a faccia, radiofonica, televisiva…)
• Tenere una conferenza stampa
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Corso di aggiornamento: un'iniziativa formativa
Questo corso cerca di far conoscere i meccanismi del parlare in pubblico per supportare il miglioramento personale.
Nessuno può imparare a parlare in pubblico senza parlare in pubblico.
Solo l'esperienza agita è in grado di modificare i comportamenti in maniera rapida e duratura.
Dale Carnegie
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Occasioni e problematiche comuni
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Principi di base
Comunicare in pubblico non è…
• Leggere delle slide
• Recitare un discorso a memoria
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c'è un uditorio
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi
Perché ...
Principi di base
Le cose scritte non servono per un discorso, devono essere tradotte nella forma comune del parlare spontaneo
Mark Twain
Il discorso pubblico è un evento dinamico
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Principi di base
Spontaneità: conosco talmente bene la materia e che posso andare a braccio
Tono colloquiale
Esperienza vissuta: quello che dico risulta dalle mie emozioni, dalla mie storie, dalla mia testimonianza
Importanza di storie e narrazioni
Orientamento all'uditorio: è importante chi mi sta di fronte
Non penso: “come sto andando?” ma piuttosto: “che
sta succedendo in aula”
Relazione personale: nessun contenuto è talmente importante da dimenticare chi ascolta
Canovaccio flessibile e capacità di adattamento
Nel discorso pubblico è protagonista la persona per cui emergono:
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Principi di base
Tener conto dei propri obiettivi e capire le aspettative degli altri
• Quali sono i miei obiettivi? – Indurre all’azione
– Illustrare una particolare soluzione
– Convincere rispetto alla propria soluzione
– Insegnare un insieme di concetti
• Quali sono le aspettative dell'uditorio? – Capire qual è il problema
– Apprendere nozioni
– Ascoltare soluzioni
– Capire come fare rispetto a un problema
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Oggi «public speaker», ieri…
La retorica e l’oratoria sono molto antiche e nascono nell’area mediterranea.
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La retorica è la forma antica di studio della comunicazione.
Cicerone ci dice che nasce intorno al V secolo a.C. ad opera del
filosofo Corace e l'allievo Tisia attraverso la scrittura di regole.
Più di 2000 anni fa, in Grecia, il parlare in pubblico era un’attività
fondamentale per la partecipazione dei cittadini alla vita della polis.
L’arte della retorica veniva studiata, analizzata, raffinata e trasmessa
alle nuove generazioni. Lo stesso nella Roma antica.
Oggi «public speaker», ieri…
La Retorica di Aristotele è un'opera a cui moltissimi si sono riferiti.
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Nella Retorica sono analizzate le tattiche che il comunicatore utilizza
per influenzare i pensieri, le idee e i comportamenti del pubblico.
Identifica quattro fasi per organizzare un discorso:
• Inventio: recupero delle idee sull'argomento
• Dispositio: le idee sono riordinate secondo uno schema preciso:
• Esordio
• Corpo centrale
• Parte finale (peroratio)
• Elocutio: scelta dello stile con cui esporre
• Actio: esposizione del discorso
Oggi «public speaker», ieri…
Il De Oratore di Marco Tullio Cicerone potrebbe essere un corso completo per Public Speaker
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Cicerone sosteneva la funzionale complementare dell’ACTIO, cioè
del linguaggio del corpo e dei gesti, a integrazione della parola
Sed haec omnia perinde sunt ut aguntur. Actio, inquam, in dicendo una dominantur. Sine hac summus orator esse in numero nullo potest, mediocris hac instructus summos saepe superare.
(...)quae sic ab illo esse acta constabat oculis, voce, gestu, inimici ut lacrimas tenere non possent
M. T. Cicerone - De Oratore - Liber III - LVI
Oggi «public speaker», ieri…
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L’ACTIO presuppone di:
• Essere padrone dei contenuti
• Averli metabolizzati
• Sentire di proporre qualcosa di molto personale
Soltanto così potremo:
• Concentrarci sul pubblico
• Essere attenti al feedback
• Stabilire una comunicazione vera
I tre livelli della comunicazione
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VERBALE
• ciò che diciamo
PARAVERBALE
•tono •timbro •volume •inflessione della voce
NON VERBALE
• sguardo
• gestualità
• prossemica
• postura
La ricerca di Albert Mehrabian
L’efficacia della comunicazione dipende solo per il 7% dalle parole
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La congruenza tra i livelli della comunicazione
La comunicazione è
tanto più efficace quanto
più sono coerenti i tre
livelli
L’incongruenza dei livelli è
causa, invece, di equivoci, di
scarsa affidabilità e di minore efficacia
Nei casi di incongruenza le
componenti paraverbali e
non verbali sono prevalenti sul
contenuto verbale
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Verbale
È richiesta CHIAREZZA e INCISIVITÀ
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«In fondo, cerco anche di costruire le frasi più semplici con le parole più semplici, cioè le più pure. La parola vento, la parola caldo, la parola freddo. Non con parole astratte, ma con parole concrete.
Scrivo usando parole-materia (ndr mots-matière).
La parola-materia è l'equivalente del colore puro. Sono parole che hanno per tutto il mondo lo stesso significato.
Se prendo una parola astratta, non ci sono tre persone che danno ad essa lo stesso valore».
Georges Simenon
Paraverbale
Già Marco Fabio Quintiliano in Institutio Oratoria(*) ci mette in guardia da quello che i Greci chiamavano
Μονοτονία = Monotonia
cioè uniformità eccessiva di respiro e voce.
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(*) Opera datata tra il 90 e il 96 d.C. è dedicata a
Vittorio Marcello, funzionario della corte di
Domiziano, per l'educazione del figlio Geta. Si
tratta di un vero manuale per educatori.
Paraverbale
Respirazione addominale (cfr Metodo Caruso)
• Per padroneggiare la voce occorre controllare il respiro che ne è la base.
• Si ritiene un modo corretto di respirare quello che poggia sulla zona addominale del corpo.
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Esercizio 1 (in calce)
Paraverbale
Articolazione per dare corpo alle parole
• Pronunciare correttamente tutte le sillabe che compongono una parola assicura un’enunciazione chiara e quindi una migliore comprensione.
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Esercizio 2 (in calce)
Paraverbale
• Tono e pause
Usiamo questo esempio, il discorso del Generale Douglas Mac Arthur ai cadetti di West Point, 1945
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Esercizio 3 (in calce)
Non verbale Lo sguardo
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Per farsi capire dalle persone, bisogna parlare prima di tutto ai loro occhi
Napoleone
• L’importanza del contatto oculare
– Aiuta a tenere sotto controllo la situazione
– Mantiene il contatto anche durante le pause
– Mostra interesse reale per gli interlocutori
– Garantisce la percezione del feedback
Non verbale Lo sguardo
Il contatto visivo corretto assicura il «riconoscimento»
• Mentre parlate al pubblico cercate di guardarlo veramente,
• Nel caso di un pubblico vasto, dividetelo in una serie di “zone” alle quali rivolgervi di volta in volta
• Fissate la persona per qualche secondo, poi scegliete un altro punto per altri 2-3 secondi, e così via.
• Vi state rivolgendo a persone con le quali siete realmente in contatto.
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Non verbale Lo sguardo
Movimenti oculari da correggere
(da osservazioni ai corsi ANAG)
• Fissare una sola persona per tutto il tempo
• Guardare a grande velocità tutta la platea
• Guardare nel vuoto e ogni tanto “tornare sulla terra”
• Voltare le spalle al pubblico e/o guardare costantemente lo schermo
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Non verbale La postura: come stiamo nello spazio
La postura rappresenta il modo con cui usiamo il corpo per comunicare
• Stare fermi o muoversi non spostare il peso da un lato all'altro o avanti indietro
• È meglio stare in posizione eretta orientati verso gli interlocutori
• Non cercare sempre un sostegno (lavagna, tavolo, leggio, ecc.)
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Non verbale La postura: possibili errori (1/2)
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Non verbale La postura: possibili errori (2/2)
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Non verbale Lo spazio personale: prossemica
• Ognuno di noi ha uno spazio personale che ci avvolge, ci separa, ci protegge dal resto del mondo, e abbiamo delle aspettative su come le altre persone dovrebbero comportarsi.
• Tranne che in condizioni e/o situazioni particolari, ci aspettiamo che questo spazio sia rispettato dagli altri, altrimenti possiamo sentirci imbarazzati, infastiditi o minacciati.
• Eventuali «invasioni di campo» da parte di terzi ci fanno reagire.
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Non verbale Lo spazio personale: prossemica
Quattro tipologie di distanza come definite da E. T. Hall cioè colui che ha introdotto il termine prossemica.
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Non verbale Gestualità
La gestualità e la mimica: CINESICA
• La gestualità non è un fattore di disturbo, ma uno strumento in più per essere efficaci nel nostro discorso.
• I gesti danno “corpo” alle nostre parole e le rendono efficaci
• Dev'esserci sempre congruenza tra parole e gesti
• La gestualità va educata, i gesti devono essere in sintonia con le nostre abitudini e le nostre inclinazioni naturali.
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Parlare in pubblico genera stress
• Distress: carenza o eccesso di stimoli stressori
• Eustress: the zone, la miglior prestazione con il minimo sforzo
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Gestione del pubblico
• Un buon inizio è molto importante per la buona riuscita di tutta la presentazione.
– Dare una buona impressione (competenza e credibilità, chi sono e perché sono qui)
– Interessare fin da subito la platea (sintonizzarsi e interagire)
– Essere espliciti e senza misteri (perché siamo qui, che cosa faremo)
– Cercare di non iniziare “sottotono” (vitalità)
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Gestione del pubblico
• Gestione delle domande e dell’interazione.
– Decidere subito e informare quando si raccoglieranno le domande.
– Prima di rispondere, ripetere la domanda ad alta voce per farla sentire a tutti
– Ascoltate la domanda guardando la persona, ma poi rispondere a tutti
– Spesso è necessario riformulare le domande: domande confuse, polemiche, asserzioni mascherate da domande, ecc.
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Gestione del pubblico
Cercare l'ascolto attivo cioè ...
– Dare segnali di feedback con il capo o con la voce
– Usare la postura appropriata: sguardo attento, corpo non stravaccato, ecc.
– Negoziare il percorso dell'intervento ad esempio attraverso domande
– Cooperare alla creazione del contenuto integrando con proprie esperienze.
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi 34
Gestione del pubblico
• Per aumentare l’efficacia e l’interesse l’esposizione “classica”, modello lezione, dev'essere affiancata da altre forme:
– Aneddoti personali
– Storie e narrazioni
– Domande dirette
– Citazioni da film
– Metafore
– Paragoni
– Immaginate che…
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Costruire l’architettura
• Fornire sempre lo scenario di riferimento iniziale e contestuale
– Esplicitare in modo chiaro gli obiettivi e il percorso
– Mostrare l’agenda completa dei lavori
– Illustrare la/le tesi principali
– Se possibile, anticipare le conclusioni
– Ribadire sempre a che punto siamo del percorso
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi 36
Costruire l’architettura
Identificare sempre il filo conduttore.
Dobbiamo quindi porci le domande:
– Qual’è il mio obiettivo?
– Quali sono le cose principali che voglio comunicare?
– Quali sono gli argomenti o gli esempi correlati a queste cose?
– Quali altre informazioni posseggo che siano pertinenti?
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Costruire l’architettura
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Introduzione
• Presentazione dell’oratore
• Allineamento delle aspettative della platea
• Formulazione della questione principale
• Stabilisce il contratto d'aula (pause, interazione, ecc.)
Sommario
• Illustrazione generale dell’andamento della presentazione e degli argomenti principali che verranno trattati
Presentazione
• Presentazione vera e propria
Conclusione
• La conclusione deve essere una ripetizione sintetica dei punti principali già esposti.
• Può eventualmente essere usata una apposita slide di sintesi
• Se sono previste sezioni distinte, vanno fatte sintesi intermedie
Costruire l’architettura
È fondamentale avere una traccia, una scaletta, una mappa.
• Per strutturare un contenuto
• Per costruire qualsiasi cosa…anche un corso come questo
• La mappa mentale
– aiuta la metabolizzazione e la rappresentazione dei contenuti
– fornisce diversi livelli di sintesi
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Cosa vogliamo quindi?
• Parlare bene?
– Allora basta assimilare le tecniche
• Comunicare bene?
– La tecnica non basta. Occorre un atteggiamento mentale
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Cosa vogliamo quindi?
Parlare? Prima… leggere e ascoltare
Perché il vero comunicatore è… un «narratore in ascolto»
… e un narratore in ascolto usa gli strumenti della retorica, ma non dimentica mai che alla base della comunicazione c’è il metodo socratico dell’ironia e della maieutica che ci consente di riconoscere l’altro come interlocutore, prima che come pubblico
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Scrive A. M. Testa
E', forse, anche il momento giusto perché ciascuno di noi, oltre a diffondere ciò che sa, si proponga di imparare ogni giorno qualcosa di quello che non sa, connettendo dati nuovi per produrre nuove idee.
E accettando, con questo, il rischio di dover modificare la trama che definisce il suo paesaggio mentale (cfr mappa mentale).
Sì, è un esplicito invito alla militanza del sapere.
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi 42
Parafrasando…
…il mio è un invito ad essere non “bravi parlatori” ma “comunicatori in ascolto” e quindi un esplicito invito alla ... militanza del comunicare
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Grazie dell’attenzione
Bibliografia
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Ruth Ann Lake, Saper presentare,2011,Franco Angeli
Cesare Sansavini, Parlare in pubblico, Giunti Demetra
Daniela Bregantin, Parlare in pubblico, 2010, DeVecchi
Dale Carnegie, Come parlare in pubblico e convincere gli altri, Bompiani
Esercizio 1
• Pronunciate parole corte (es "ciao") come se doveste lanciarle verso una parte della stanza o verso qualcuno.
• Inspirate e trattenete l'aria contando fino a 10.
• Eliminare tutta l'aria dai polmoni attraverso la bocca, poi inspirate lentamente dal naso tenendo una mano sul torace ed una sull'addome, verificate di riempire prima l'addome e poi il torace. Quando siete al massimo, trattenete il respiro per qualche secondo, quindi espirate lentamente dalla bocca. Eseguire per alcune volte.
• Ripetete l'esercizio precedente ma pronunciando la lettera "s" (molto utile per scaldare la voce)
• Inspirate riempendo d'aria i polmoni
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Esercizio 2
• Provare a parlare davanti allo specchio e verificare i movimenti dei muscoli facciali.
• Ripetere per almeno un minuto ognuna di queste sillabe: ba - pa - va - fa - ma - da - ta - za - sa - na - la - ra - gna - ga
• Ripetere lo stesso esercizio con questi gruppi di consonanti: bla - bra - gra - cla - cra - sbra - scra - sda - sdra - sfa - sfra - sgra - sla - sma - sna - spa - spla - spra - sta - stra - sva - tra - gna - gli - glo - glu
• Leggere ad alta voce un testo qualsiasi, sillabando. Usare la voce sostenuta e forte come se si volessero lanciare contro la parete opposta.
• Per ovviare alla pronuncia incompleta delle parole provare a leggere un brano aggiungendo alla fine di ogni parola la lettera "t".
• Usare gli scioglilingua:
– Una rana nera e rara sulla rena errò una sera
– In una conca nuotano a rilento tre trote, cinque triglie e tinche cento.
Parlare in pubblico – ANAG GC Berchi 46
Esercizio 3
L'esercizio proposto consiste nel leggere questo brano ad alta voce e registrarlo, ripetendo l'esercizio sino a quando sarete soddisfatti del risultato.
Nel brano, tratto da La metamorfosi di Kafka, sono indicati dei numeri che segnalano l'intensità del volume secondo la legenda riportata qui sotto.
1 - 2 - 3 = pianissimo
4 - 5 = piano
6 - 7 = medio
8 - 9 = forte
10- 11 = fortissimo
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