LEZIONE III
TEORIE E TECNICHE DELL’ARMONIA
by Mario MUSUMECI
La (Melo-)Armonia analitica
e la sua
prospettiva storico-evolutiva
Testi in uso: Mario Musumeci, Le strutture espressive del pensiero musicale,
SGB Edizioni, Messina, 2017
Marco de Natale, L’armonia classica e le sue funzioni
compositive, Gioiosa Editrice, 2000
Mario Musumeci, Composizione di base e lettura analitica,
(eserciziario) SGB Edizioni, Messina, 2016
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timbro pentagrammato, (eventuale) registratore
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12. Altro …
questioni
“grosse”:
CONOSCERE
FARE
CAPIRE
ESSERE
TESTO MUSICALE
GESTO MUSICALEI
questioni
“grosse”:
Significato
musicale
Retorica musicale
Intelligenza musicale
Pensiero musicale epocale
Inconscio musicale
Strutture cognitive
TESTI MUSICALI
La Melodia
e gli Stili melodici
(cenni)
TEORIA DELLA MELODIA
FALSI LUOGHI COMUNI da superare (1)
MELODIA
come “SOMMATORIA DI PUNTI-SUONO O NOTE”
vs AZIONE SONORA DI PRIMO PIANO
AZIONE SONORA
DI PRIMO PIANO
ACCOMPAGNAMENTO COME: “SUCCESSIONE DI ACCORDI”
vs SFONDO PLASTICO-COLORISTICO
SFONDO
PANORAMICO
DEFINIZIONI COMPLESSE, MA PIÙ PROFONDE, DI CONCETTI-BASE DELLA TEORIA MUSICALE
IL RITMO
come risonanza del gesto corporeo
come prospettiva di dominio temporale
LA MELODIA
come azione diastematica (o gesto)
come (resa al modo di) figura od oggetto-evento:
integrazione di contenuto gestuale e di forma retorico-narrativa
IL SENSO TONALE
come orientamento di campo
(di insieme modale, di orientamento scalare, di affinità gravitazionale)
come pregnanza (o qualità tonale) dell'oggetto-evento,
pregnanza riferibile alle sue interne qualità equilibrative e dinamiche, plastiche e coloristiche
FATTORI STILISTICO FORMALI DI ANALISI MELODICA
ambito (o escursione): modo, tessitura, idioma (vocale, strumentale...)
andamento: per gradi congiunti e/o per salti, per intervalli piccoli e/o grandi, diatonico e/o
cromatico, dinamico (= propulsivo) e/o statico, articolato e/o uniforme (= continuo)
disegno (o forma melodica): ad orientamento ascendente o discendente (continuità direzionale,
tratti di deflessione/gap fill e di attualizzazione) o di tenuta (= statico/pianeggiante), ad arco,
cicloide (e assiale), tratto progressionale (= climax o anticlimax), equilibri compensati
tematismo: melodia nuova o derivata, di funzione primaria (= tematica) o secondaria (cantus
firmus, ostinato...), qualità fraseologico-formali risaltanti - motivo-parola, motivo-tema, incisi
generativi - e dunque articolazione motivica, articolazione tematica, regolazione fraseologica;
opzioni di proseguimento e dunque ritorni (= iterazioni), sviluppo, risposta, contrasto
qualità sonoriali: apici e avvallamenti ai diversi livelli formali
di più diretta pertinenza delle categorie armonia e polifonia :
concezione tonale: lineare-modale, contrappunto armonico, classica, vagante, allargata,
dominantica, polarizzante, policentrica (= pantonale), neomodale,
atonale (= cromatismo espressionista), seriale
integrazioni con polifonia e armonia: livello profondo (percezione dell’architettura melodica) e
livello di superficie (percezione in immediatezza frontale),
polifonia latente e linearità complessa nel mèlos strumentale
LINEARITÀ MELODICA *:
MELODIA:
TRA STRUTTURA ED
ESPRESSIONE
* Morfismi melodici (gestalt, unità cognitive)
EVOLUZIONE STORICA DELLA MELODIA
A / DOMINIO SPAZIALE
TIPOLOGIE MELODICHE *
1. LINEARITÀ PIANA
(Medioevo e Rinascimento)
2. POLIFONIA LATENTE
(Barocco)
3. LINEARITÀ COMPLESSA
(Classicismo e Romanticismo)
4. LINEARITÀ vs SUPERFICIE TESTURALE
(Romanticismo e Modernismo)
CONDOTTE MELODICHE attuate in un data “lingua” musicale
(di una naturalezza immaginativa/compositiva di risalto e specifica epocale)
EVOLUZIONE STORICA DELLA MELODIA
B / DOMINIO TEMPORALE
STILI MELODICO-FORMALI *
1. MOTIVICO-TESTUALI (Rinascimento)
2. MOTIVICO-TEMATICI (Barocco)
3. RITMICO-FRASEOLOGICI (Classicismo e Romanticismo)
4. TESTURALI (Romanticismo e Modernismo)
FORME MELODICHE stilizzate in un data “lingua” musicale
(di una processualità tecnica compositiva di risalto e specifica epocale)
TRASCRIZIONE IN NOTAZIONE MODERNA
Inno Salve Regina (b)
(Antifona mariana)
Responsorio Ad signum crucis (dal Graduale simplex) (a)
STILI RECITATIVO-ACCENTUATIVI
SILLABICI (a) E MELISMATICI (b)
Josquin Des Prez, Cueurs desolez
(Canzone polifonica, ca. 1440-1521?)
Palestrina, Super flumina
Mottetto, 1581
STILI MOTIVICO-TESTUALI PRE-TEMATICI
Jacob ARCADELT (1504-1568)
Madrigale Il bianco e dolce cigno
Adriano BANCHIERI, Madrigale a un dolce usignolo
Da Il festino nella sera del giovedì grasso (1608)
STILI MOTIVICO-TESTUALI PRE-TEMATICi
Claudio MONTEVERDI, Aria Lasciatemi morire
da Il lamento di Arianna (1608)
Giovanni Maria BONONCINI (1642-1678)
Aria Deh più a me non v’ascondete
STILI MOTIVICO-TESTUALI PRE-TEMATICI
Johannes Sebastian BACH (1685-1750)
Aria Deposuit potentes dal Magnificat STILE
MOTIVICO-TEMATICO
Bach, Preludio V
dal Clavicembalo ben temperato, vol. I, 1722
Bach, Minuetto I
dalla IV Suite Inglese, 1717-1723
STILE MOTIVICO-TEMATICO
J. S. Bach, Aria
per oboe d’amore dalla Cantata n. 6
Fig. 1
Fig. 2
Livelli di linearità complessa (polistratica)
in polifonia latente concertante
Alessandro Scarlatti, O cessate di piagarmi
dall’opera Pompeo, 1683
Fig. 1
Fig. 2
STILE MOTIVICO-TEMATICO
LA QUADRATURA RITMICO-FRASEOLOGICA – ARIA “NEL COR PIÙ NON MI SENTO” (G. PAISIELLO) –
STILE MOTIVICO-FRASEOLOGICO
Giacomo PUCCINI (1858-1924)
Aria Oh! Dolci baci (E lucean le stelle) dalla Tosca
STILE FRASEOLOGICO-TEMATICO
Benjamin BRITTEN (1913-1976)
Aria Now the Great Bear and Pleiades da Peter Grimes
STILE MOTIVICO-TESTURALE (SONORIALE)
Responsorio Ad signum crucis (dal Graduale simplex)
György Ligeti, n. 2 da Musica Ricercata (1951-53)
STILE MOTIVICO-TESTURALE (SONORIALE)
MODELLO TRIADICO E ACCORDI
CONSONANTI E DISSONANTI
CENNI SU SUCCESSIONI E CADENZE
(Riepilogo pro Laboratorio)
LA FORMAZIONE DELLE TRIADI
Il modello: la triade maggiore Il fondamento fisico-acustico: gli armonici
Teorie fisico-acustiche e psico-acustiche: affinità primarie tra suoni armonici
Teorie gravitazionali, tra scientismo e cognitivismo
Suoni di combinazione
CLASSIFICAZIONE DELLE TRIADI
Le quattro specie di triade: maggiore, minore, diminuita, eccedente
Proprietà delle triadi (1):
dissonanza (e risoluzione) Proprietà delle triadi (2):
densità armonica (disposizione stretta o lata)
STUDIO MORFOLOGICO DEGLI ACCORDI (1-2)
STUDIO MORFOLOGICO DEGLI ACCORDI (2-2)
SINTASSI DELLE TRIADI (cenni)
Successioni e Cadenze:
Moto delle parti: retto, contrario, obliquo, parallelo
L’Armonia in chiave analitica
e la sua prospettiva
storico-evolutiva
FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE
L'armonia non è invero una costruzione statica,
piovuta dal cielo e registrata dai teorici;
all'opposto è il portato di un processo costitutivo
tanto nel senso accrescitivo delle sue strutture,
quanto nel senso della graduale decostruzione
che la portano, nel sec. XX,
a veder dissolti in altre dimensioni compositive
i valori propri dell'armonia classica.
Se il nascere non è un trovarsi bell'e fatto,
il dissolversi non è uno sparire.
La chiave analitica è dunque nel processo genetico,
ossia nella conoscenza della trasformazione continua
del proprio oggetto d’indagine.
(Marco de Natale)
DOMANDE PROPEDEUTICHE AD UN CORSO DI TEORIA E TECNICHE DELL’ARMONIA
Cos’è e com’è definibile l’Armonia?
È possibile lo studio isolato del fattore armonico-tonale o va
integrato agli altri fattori?
Sussiste e come una definizione plurale dell’armonia, connotata
da diverse epoche storiche?
L’Armonia come tecnica e scienza degli accordi o come tecnica e
scienza della tonalità?
L’Armonia analitica è sbocco facoltativo o necessario della
didattica post-novecentesca?
LUOGHI troppo COMUNI da superare:
TONALITÀ COME:
“SCALA”
MELODIA
TONALITÀ COME:
“GIRO ARMONICO”
ARMONIA
LO STUDIO AURALE-PERCETTIVO E LOGICO-FORMALE DELLA QUALITÀ TONALE
Grado della scala
Funzione (nome e relativa abbreviazione)
Qualità tonale (strutturale ed espressiva)
Simbolo gestuale
Simbolo grafico
I
Tonica
T oppure
t (in minore)
Punto di riferimento,
centro orientativo/gravitazionale:
riposo, distensione, stasi.
pugno chiuso,
“in
arrotondamento”
II
Sopratonica
II
o
Sp
Vicinanza di percorso scalare
verso la T,
in orientamento discendente
pugno chiuso
e pollice
puntato
verso il basso
III
Modale
oppure
Mediante
III-M oppure
Dp o T
Equidistante tra i due poli
di orientamento
(T e D);
polarità debole
a valenza luministica o coloristica
(caratterizzata dallo scambio modale)
pollice e indice
“in
arrotondamento”
e le altre dita
puntate verso
l’alto
IV
Sotto-dominante
SD
o anche S
Polarità centrifuga rispetto la D;
tensione intermedia tra T e D,
concorrenziale ma subordinata alla D
mano aperta
in posizione
orizzontale
V
Dominante
D
Polarità centripeta:
tensione massima di caduta attrattiva
rispetto la T, insieme alla quale
costituisce l’asse dinamico-equilibrativo del
sistema
mano aperta
in posizione
verticale
VI
Sopra-dominante
D o
Tp
Tendenza a riferirsi per vicinanza
alla D;
in quanto grado modale
(caratterizzante il modo M o m; ma anche la
finale del tono relativo):
a risonanza luministica o coloristica
mano aperta
in posizione
semi-verticale
e pollice
puntato
verso il basso
VII
Sensibile
S
o
D
“Sensibile” perché slittante,
per massima vicinanza,
verso il centro di attrazione
pugno chiuso
e pollice
puntato
verso l’alto
IL SISTEMA
TONALE
MODERNO: LO STUDIO
DEL
DINAMISMO
TONALE
QUALITÀ TONALE E INTERVALLI STATICO-DINAMICI
(a)
= V (in marcata cadenzalità tonale…
= I …aperta o chiusa e ascendente
o discendente)
(b)
= quinta discendente
caduta affermativa
e di radicante
definizione tonale
= quarta ascendente
spinta ascendente,
tonalmente affermativa
e in proiettivo slancio
= quinta ascendente
apertura ascendente,
sospensiva,
di allontanamento espansivo
= quarta discendente
caduta sospensiva,
"molleggiata",
interrogativa...
La qualità tonale polarizzante
X 5a
come struttura cognitiva
sia di equilibrio melodico
(ossia struttura-quadro)
che accordale
(ossia asse tonale di consonanza)
DOMANDE PROPEDEUTICHE AD UN CORSO DI TEORIA E TECNICHE DELL’ARMONIA
Cos’è e com’è definibile l’Armonia?
È possibile lo studio isolato del fattore armonico-tonale o va
integrato agli altri fattori?
Sussiste e come una definizione plurale dell’armonia, connotata
da diverse epoche storiche?
L’Armonia come tecnica e scienza degli accordi o come tecnica e
scienza della tonalità?
L’Armonia analitica è sbocco facoltativo o necessario della
didattica post-novecentesca?
RISPOSTA
(FONDATIVA DEL NOSTRO LAVORO):
STORICITÀ DEL CONCETTO DI ARMONIA
necessità di individuare tramite regole teorico-pratiche (ossia la cd. dogmatica dell’armonia)
il singolo “accordo” nei modi più diversi, a seconda delle diverse epoche di riferimento,
ma anche dei diversi stili implicati. E cioè:
1. come aggancio armonico di più linee melodiche nella polifonia dell’epoca rinascimentale;
2. come collante armonico, presupposto nella coeva tecnica del basso continuo, e riferito a più
linee melodiche simultanee nella polifonia e nella monodia dell’epoca barocca;
3. come struttura parzialmente indipendente di sfondo armonico, posto a sostegno della
melodia in primo piano, nelle figurazioni accompagnamentali dall’epoca pre-classica, classico-
romantica e soprattutto attuale*;
4. come specifico oggetto armonico o specifica qualità (testurale) di materia o campo
armonica/o, variamente risaltanti dal tardo ottocento, almeno da Debussy in avanti, fino a
connotare l’epoca modernistico-contemporanea e sempre più la musica d’arte colta
* Si tratta dell’uso più nettamente riferibile alla cosiddetta armonia classica.
Seppure quest’uso sia poi paradossalmente contraddetto ancora nelle più antiquate pratiche scolastiche dall’uso esclusivo di
eserciziari fondati sull’intelligenza tecnico-pratica del basso scolastico, un derivato settecentesco senza numerica del
basso continuo; cioè non di una tecnica armonica, nel senso dell’armonia triadica, fondata sugli accordi elaborati come
sovrapposizione di terze, bensì di una tecnica ancora pre-armonica, basata sull’individuazione delle relazioni intervallari di
consonanza-dissonanza tra più linee melodiche, rese stereotipe da numeri che qualificano la relazione intervallare rispetto il basso
(dunque ancora, polifonicamente, innanzitutto ”accordi” di linee melodiche …)
LABORATORIO DI SCRITTURA
Nei brani seguenti di varia epoca,
provare ad inquadrare qualche
accordo consonante maggiore e minore
e, in corrispondenza,
profili melodici compiuti
con corrispondenti assi (strutture-quadro) tonali
Osservare poi sul modo con cui tali dati
si relazionano alla diversità di scrittura
e trarne qualche conclusione sul piano comparativo
ESERCITAZIONI COMPOSITIVE
Composizione melodica accompagnata su armonia data
e
Armonizzazione di melodia data
ESERCITAZIONI ANALITICHE
Nei brani seguenti, di varia epoca,
inquadrare stili melodici con corrispondenti
profili e strutture-quadro (o assi) tonali
e, in corrispondenza, sintassi accordali e note estranee
Riflettere poi sul modo con cui tali dati
si relazionano alla diversità di scrittura
e trarne conclusioni sul piano comparativo dello stile
AUTORE/52
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO OSSERV
AZIONI
TROMBONCINO
Bartolomeo (ca.1470-ca.1535)
"Se ben or"
Frottola
Tonalità
rinascimentale
(Modalità)
Recitativo-testuale
[emiolia trascritta
in quadratura]
Lo stile
rinascimentale di
B. Tromboncino:
una Frottola
Lo stile barocco
di J. S. Bach:
un Minuetto
Lo stile preclassico
di D. Cimarosa:
una Sonata
AUTORE/33
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
MOZART
Wolfgang
Amadeus (1756-1791)
Minuetto
dalla Sonata K282 per
pianoforte
(1774-75)
Tonalità
classica a
cadenzalità
allargata
[Emiolia
fraseologica]
Retorico-narrativo nel
modello sonatistico
Lo stile classico
di W. A. Mozart:
un Minuetto
Trascrizione per trio
di fiati (o d’archi)
Lo stile romantico
di R. Schumann:
un Foglio d’Album
AUTORE/49
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
SCHUMANN
Robert (1810-1856)
«Träumerei»
dalle Scene infantili e
«Studietto»
dall’Album
per la gioventù
Tonalità
allargata
Retorico-visionario nel
modello romantico
AUTORE/22
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
JACOB
Gordon (1895-1984)
Preludio
e Presto
dalla Partita
per fagotto
Pantonalità
neobarocca
[oggettualismo e
materismo]
Retorico-narrativo nel
modello modernistico
Lo stile modernista
di G. Jacob:
da una Suite
AUTORE/51
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
STRAVINSKY
Igor (1882-1971)
«Lento» e «Vivo»
da
The Five Fingers
Pantonalità
eclettica
[ritmo
cubista]
A risalto ritmico-
percussivo
Lo stile modernista
di I. Stravinsky
un Pezzo per
pianoforte
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