12Il Sole 24 Ore
Martedì 26 Febbraio 2013 - N.56
c LAPAROLACHIAVE
Elezioni 2013IL QUIRINALE
Ipotesi larghe intese. Le «riserve» istituzionali
7 È la legge elettorale approvata afine 2005 firmata dall’alloraministro leghista RobertoCalderoli,denominata dal suostessoautore "porcata" ePorcellumdal politologo GiovanniSartori. Abbandona il sistemamaggioritario, prevedendounsistema proporzionale con premiodi maggioranza, conl'assegnazione del 55% dei seggialla prima coalizione, aprescindere dai voti ottenuti.
Scelte crucialiDietro il «più assoluto riserbo» che il capo dello Stato si è impostola consapevolezza della delicatezza del compito che lo attende
Le tappe
Lina PalmeriniROMA
Il «più assoluto riserbo».Dal Quirinale non trapela nulla.GiorgioNapolitanoseguel’evo-luzione dei dati ma la provviso-rietà dei numeri e la situazionecheemergecostringealsilenzioe alle riflessioni. Certo è che ilColle torna a essere una figurachiave.Ilquadrouscitodalleur-ne, infatti, non dà al Paese unamaggioranzainentrambeleCa-meree sancisce l’ingovernabili-tà. Il caos politico è, quindi, ciòchedetermina«l’assolutoriser-bo» che si deve leggere proprioallalucedellesceltecrucialicheora sono in mano a Giorgio Na-politano. Gli scenari parlano diun voto subito oppure di un go-verno"largo"perfareleriformeche furono oggetto di tanti ap-pelli andati a vuoto di Napolita-no. Proprio una nuova leggeelettorale e riforme costituzio-nali possono diventare la "mis-sione" di un eventuale governoe del nuovo Parlamento. Ancheperchè c’è chi, come il costitu-zionalista Michele Ainis, negala possibilità per il Colle di scio-gliere le Camere. «L’articolo 88della Costituzione prevede cheil presidente non può scioglieregliultimiseimesidelmandato ameno che – dice Ainis – noncoincida in tutto o in parte conla fine della legislatura. Ma oggiinizia una nuova legislatura equindinonpuò sciogliere».
Una tesiche dàuna piegaturaallalegislaturaescludendoilvo-to bis subito. Certo è che questaprospettiva pone – quasi obbli-gatoriamente – il tema delle ri-forme come priorità dell’even-
tualegoverno.Dopocheperme-siipartitihannodeltuttoignora-to gli appelli del Colle affinchèsi autoriformassero e riformas-seroilsistema,adessoquestodi-venta il punto di partenza – oeventualmente della fine – diquestanuovalegislatura.
Oggi il capo dello Stato par-te per la sua visita di Stato inGermania fissata già da giugnoscorso ma che ora finisce perincrociare il calendario politi-
co italiano con un timing deli-cato. Oggetto della visita – aquestopunto–sarannoinevita-bilmente le riflessioni sul votoitaliano sia nel suo incontrocon il presidente federale Joa-chim Gauck sia con la cancel-liera Angela Merkel che – pergiunta – è stata una protagoni-sta della campagna elettoraleitaliana. Un po’ come lo fu inquella greca quando si andò alvoto (e si rivotò dopo un mesenel giugno 2012) proprio comefosseunreferendumproocon-tro la Germania e l’euro.
In realtà a preoccupare sonoproprioquestespinteanti-euro-peeemersenelPdlmasoprattut-toinGrillo(cheproponeunrefe-rendum sull’euro) che rendonopiùspinosa la posizione italianatra i partners europei e nelle se-diinternazionali.Inoltre,l’ostili-tàverso impegnigiàassunticonBruxelles rende più fragile an-chelanostrasituazionefinanzia-ria sul fronte dello spread e deititoli di Stato con conseguenzesulla stabilità della moneta uni-ca. Già ieri la seduta sui mercatièstatamossaelospreadètorna-toasalire.Dunque,ilcombinatodisposto tra ingovernabilità espinte anti-europeiste aggrava-no il quadro con conseguenzeper la nostra economia e finan-za pubblica non positive.Quest’anno sono 400 miliardi ititolidiStatochevannosulmer-cato: è vero che ormai solo il30% è in mano degli investitoriinternazionali ma è anche verochecomunquevaevitatounpos-sibile–manonauspicabile–rial-zodei tassidi interesse.
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Marzio BartoloniPareggio non doveva es-
sere e invece è stato. E oracome uscirne? Il sogno proi-bito di molti per la guida diun governo di grande coali-zione risponde al nome diMario Draghi. Il presidenteBce metterebbe d’accordotutti, esclusi forse i grillini, erassicurerebbe più di chiun-que i mercati. Ma è un’ipote-si che non esiste.
È comunque da quell’am-biente che si potrebbe anda-re a pescare un possibile pre-mier per l’ennesimo traghet-tamento del Paese. E quindi,innanzitutto, da Bankitalia,riserva storica di grand-commis e "servitori delloStato": oltre al governatoreIgnazioVisco, potrebbe arri-vare anche il turno del diret-tore generale Fabrizio Sac-comanni. Ma a un idealeidentikit potrebbero rispon-dere al momento anche due"tecnici" che si sono tenutiben lontani da questo roundelettorale. E cioè: CorradoPassera, ministro per lo Svi-luppo economico del Gover-no Monti, e Fabrizio Barcache nello stesso Esecutivoha fatto il ministro per la Co-esione territoriale incassan-domolti apprezzamenti a de-stra e a sinistra.
A pesare sulla scelta di at-tingere da Bankitalia potreb-beessere innanzitutto la"tra-dizione": a cominciare dalprecedentepiùvicinodelGo-verno Ciampi del 1993 che fuchiamato, mentre era gover-natore a Via Nazionale, a fare
il premier in un governod’emergenza che durò un an-no. In più a favore di Visco,economista allievo di Federi-co Caffè, e Saccomanni, tragli italiani più conosciuti neiconsessi economici e finan-ziari internazionali, potrebbepesare anche l’esperienzamessa a frutto in Banca d’Ita-lia in un periodo in cui il no-stro Paese è stato nel mirinodellaspeculazioneinternazio-nale come mai in passato.
Eppure le chance per altrinomi ci sono: a cominciare da
Passerachepiaceagliambien-ticattolici,machepagaforseilsuo passato di banchiere. Bar-ca,dalcantosuo,puòfarpesa-reuncurriculumdi"tecnico"-inparticolareall’Economiado-vefuvalorizzatodalPdl-eotti-miagganciaBruxelles.
Nonmancainfineun’ipote-sisuggestivacheierièrimbal-zata anche con prepotenza suinternete socialmedia:quelladiMatteoRenzi,sindacodiFi-renzeesconfittoalleprimariedelPddaBersani.MaperRen-zi la convenienza nonc’è: me-glioaspettareilpossibileritor-no a breve alle urne che lo ve-drebbefavorito.
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ANSA
VOTO O LEGGE ELETTORALEIl costituzionalista Ainis: «Ilpresidentenon può scioglierele Camere». Gli appellidelColle per le riforme diventanoil test dellanuova legislatura
127 FEBBRAIOProclamazione degli elettiIlpresidentedell’ufficiocentralecircoscrizionale(perlaCamera)ediquelloregionale(perilSenato)proclamanoglieletti
215 MARZOPrima seduta del ParlamentoSiinsedial’ufficiodipresidenzaprovvisorioelagiuntaprovvisoriaperleelezioni.
316 MARZOElezione presidenti delleCamereCameraeSenatoeleggonoipropripresidenti
418 MARZOAdesione ai gruppiparlamentariScadenzaperl’adesioneaigruppi(perilSenatoiltermineèil19marzo)dapartedeiparlamentari
520 MARZOCostituzione dei gruppiConvocazionedeigruppiperlacostituzione(perilSenatoiltermineèil22marzo)
621 MARZOConsultazioni del Presidentedella RepubblicaGiorgioNapolitano,potrebbeinziareleconsultazioniper
assegnarel’incaricodiformazionedelnuovogoverno
715 APRILEAl via l’elezionedel Capo dello StatoIlpresidentedellaCameradeideputaticonvocainsedutacomuneilParlamentoeidelegatiregionalipereleggereilnuovopresidentedellaRepubblica.Lavotazioneèascrutiniosegretoamaggioranzadidueterzi.Dopoilterzoscrutinioèsufficientelamaggioranzaassoluta
815 MAGGIOFine del mandatoTerminailsettennatodelcapodelloStatoGiorgioNapolitano
I POSSIBILI NOMINella«rosa» potrebberoarrivare il governatore Viscooil direttore generaleSaccomanni. Inpista anchei tecnici Passera e Barca
Verso la fine del settennato. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano
Il Colle teme per Ue ed economiaIl caos politico affida al Quirinale un ruolo chiave - Torna centrale il tema riforme
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E diventa un rebusil nome del premier
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