SYNERGIA
Ricerca sul reinserimento delle donne espulse dal mercato del lavoro ed azioni
di gender mainstreaming
Presentazione dei risultati dell’indagine
Bolzano – Merano – Bressanone
A cura di Cinzia Castiglioni, Synergia
CAPOFILA Synergia Srl
PARTNER Progetto Lingue SAS
OBIETTIVI Ricostruzione del quadro dei principali fattori di rischio e delle
principali dinamiche di esclusione lavorativa Analisi delle caratteristiche delle politiche di accompagnamento
all’inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro attive sul territorio
Promozione di una cultura di parità tramite azioni di sensibilizzazione mirate che sviluppino una coscienza “gender sensitive” 2
Il progetto
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Metodologia di ricerca
È stata utilizzata una metodologia qualitativa-esplorativa, per raccogliere elementi di spunto e riflessione:• 30 interviste semi-strutturate a donne residenti nelle città di
Bolzano, Merano e Bressanone appartenenti a due fasce d’età (30-39 anni; 50-59 anni);
• 5 interviste in profondità a testimoni privilegiati (una consulente lavoro, due esponenti della pubblica amministrazione, una sindacalista, un’esperta delle dinamiche di conciliazione)
• Identificazione e analisi di 3 buone pratiche italiane ed europee atte a supportare l’inserimento/reinserimento delle donne sul mercato del lavoro (Italia, Svizzera, Austria).
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Modello occupazionale
La media delle ore lavorate alla settimana è 32,8, a fronte delle 41,3 lavorate dai propri partner il part-time, assente negli uomini, è il modello lavorativo più diffuso e utilizzato tra le donne intervistate
In generale, c’è un buon livello di soddisfazione per il lavoro: gli elementi più critici sono la retribuzione e la possibilità di fare carriera
2/3 delle intervistate ha sperimentato un abbandono del posto del lavoro più del 50% dichiara che il motivo principale è stata la cura della casa e dei figli
Tra i motivi del rientro nel mondo del lavoro, al primo posto la realizzazione personale. 1/3 ha dovuto accettare compromessi:
• Riduzione della remunerazione• Riduzione dell’orario di lavoro• Riposizionamento aziendale
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Organizzazione familiare
All’interno della coppia, la donna è la principale responsabile delle seguenti mansioni:• Pulizia della casa
• Spesa
• Preparazione dei pasti
Le attività svolte in maniera condivisa col
partner sono:• Gestione del denaro
• Cura dei figli (custodia + accompagnamento), in misura maggiore rispetto a quanto dichiarato dalle donne dei contesti rurali
Esistono differenze generazionali: le 50enni sono le principali responsabili della maggior parte dei compiti in misura maggiore rispetto alle 30enni
Conciliazione famiglia/lavoro
Elemento più critico nella conciliazione famiglia lavoro: organizzazione poco flessibile del lavoro
I servizi per l’assistenza alla prima infanzia non vengono criticati né per il costo né per la qualità, quanto piuttosto per l’inadeguatezza degli orari
Solo un terzo delle 30enni del campione
fa/ha fatto ricorso a tali strutture, i restanti 2/3 dichiarano di aver preferito occuparsi
personalmente dei figli: ha a che fare
con la non delegabilità dell’aspetto affettivo
della cura?
La percezione degli esperti
La scelta delle donne di escludersi dal mercato del lavoro è volontaria e personale (auto-addossamento)
La rinuncia al lavoro non viene, al momento, eccessivamente problematizzata né in termini di carriera, né in termini pensionistici
La differenza di tutele per il genitori tra il settore pubblico e il settore privato è forte
Le difficoltà principali nel reinserimento lavorativo sono l’aggiornamento relativamente alla seconda lingua e ai sistemi informatici, la difficoltà a valorizzarsi da parte delle lavoratrici
La percezione degli esperti
Non è ancora culturalmente diffuso il congedo di paternità: motivi di retribuzione e culturali
Nei contesti urbani, tuttavia, i nuovi padri sembrano più presenti nella vita del bambino
Per quanto riguarda i servizi per la prima infanzia, i contesti urbani hanno maggiore disponibilità, sia in termini di orari, sia in termini di tipologia
Il sottoutilizzo di tali servizi è legato principalmente al discorso che «non ne vale la pena»:• Idea che sia la madre a pagare con il proprio
stipendio i servizi per l’infanzia, in quanto responsabile dell’aspetto della cura
• Mancato riconoscimento del valore aggiunto educativo degli asili nido
Suggerimenti
Suggerimenti avanzati dalle donne intervistate:• Orari di lavoro più flessibili
• Diffusione del congedo di paternità
• Maggiori tutele per chi lavora nel settore privato
Suggerimenti avanzati dai testimoni privilegiati:• Attività di sensibilizzazione circa i ruoli e la cultura di genere
• Attività di sensibilizzazione circa le conseguenze pensionistiche delle scelte lavorative
• Promozione di altri strumenti di conciliazione, oltre al part-time
• Attività sportive/ricreazionali integrate nella scuola
• Corsi di formazioni più mirati, in linea con le richieste del mercato
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