Sull’origine bizantina della tonnara
D. 8, 4, 13, pr.: Ulpianus libro sexto Opinionum.
Venditor fundi Geroniani fundo Botriano, quem retinebat, legem dederat, ne contra eum piscatio thynnaria exerceatur. Quamvis mari, quod natura omnibus patet, servitus imponi privata lege non potest, quia tamen bona fides contractus legem servari venditionis exposcit, personae possidentium aut in ius eorum succedentium per stipulationis vel venditionis legem obligantur.
Il venditore del fondo Geroniano aveva imposto, al fondo Botriano che tratteneva, la condizione che contro di esso non venisse esercitata la pesca del tonno. Sebbene al mare che per natura è aperto a tutti non può essere imposta servitù con una disposizione privata, tuttavia poiché la buona fede reclama che sia rispettata laclausola del contratto di vendita, i possessori o coloro che vi succedono per promessa o vendita sono tenuti a rispettare la disposizione.
D. 47, 10,
13, 7: Ulpianus libro quinquagesimo septimo ad edictum.
Si quis me prohibeat in mari piscari vel everriculum (quod graece saghvnh dicitur) ducere, an iniuriarum iudicio possim eum convenire? Sunt qui putent iniuriarum me posse agere …
Se qualcuno mi proibisce di pescare nel mare o di trascinarel’apparato (che in greco si chiama saghene), lo posso convenire in giudizio per ingiuria? Vi sono coloro che ritengono che possa agire per ingiuria…
Oppiano, Halieut. III, 640-648:
Si dispiega a livello dell’acqua una rete la cui disposizione somiglia a quella di una città: si vedono dei vestiboli e delle porte e come delle stanze e delle strade all’interno. I tonni arrivano in file serrati come falangi di un popolo che migra; ve ne sono di giovani, di vecchi ed altri che sono tra queste due età. Essi penetrano in numero infinito all’interno delle reti e questo flusso non cessa che quando non v’è più posto per i nuovi arrivati; si effettua così una pesca eccellente e veramente meravigliosa.
Mattanza dalla riva secondo il sistema antico(da Sánez Reguart, Madrid 1791)
Tunisia. Trappole per pesci
alle Kerkennah.
Peso in terracotta per lenza,realizzato con un frammento di
anfora vinaria italica. Triscina. Selinunte.
II/I sec. a.C.
Nov. LVII di Leone il Saggio (886/912 d.C.), ll. 18 - 22: Anche questa novella è relativa
all’intervallo tra le reti.
Nonostante il gran numero di leggi che regolano la cattura dei pesci, non ve ne è una che definisca quel tipo di pesca che si ha l’abitudine di chiamare pesca con la rete (ejpochv), senza dubbio poiché tale tecnica di pesca non era ancora conosciuta all’epoca in cui tali leggi sono state emanate, quindi vogliamo che una disposizione legale colmi tale lacuna…
Mosaico da Sousse (Tunisia) con scena di mattanza (?).
II sec. d.C.
Mattanza dalla riva secondo il sistema antico
(da Sánez Reguart, Madrid 1791)
Attuale ubicazione della tonnara di Favignana nello stesso luogo
del quadro.
F. Lo Jacono (1838-1915): Tonnara diFavignana.
Tonnara di Solunto (Palermo) in un quadro ad olio
degli inizi dell’Ottocento.
Mattanza nella tonnara
di Favignan
a.
Trapani. Tonnara di Cusumano.
Favignana. Tonnara Florio.
Tonnare di Formica e Favignana.
Isola di Levanzo.
Grotta del Genovese.
Ustica. Villaggio dei Faraglioni. 1850/1250 a.C.
Cefalù. Museo Mandralisca.
Cratere italiota del venditore
del tonno. IV sec. a.C.
Trapani. Saline.
Palermo. Montagnola S.
Rosalia:scena di pesca con
grande pesce ed invocazioni ad
Iside.III/II sec. a.C.
Pesca del polpoin
Tunisia.
Fiumicino. Imbarcazione vivaio.
II/III sec. d.C.
Kinneret (Lago di Galilea. 1986).
Barca da pesca (l. 8 x 2 m.).
I sec. a.C./ I sec. d.C.
Anfore per la conservazione
del pesce vivo.III/VI d.C.
Museo di Efeso (Turchia).
Museo di Villa Giulia (Roma).
Scalo marittimo
di Cosa (Toscana).
II/I sec. a.C.
Ingredienti per la preparazione
del garum
Colatura di alici prodotta a Cefalù
Tentativi di preparazione del garum
Lo stabilimento di Cotta
in Marocco di età imperiale.
Ubicazione di alcuni antichi stabilimenti per la lavorazione del pesce nel
Mediterraneo e localizzazione di alcuni relitti che, in base al tipo di anfore imbarcate,
potrebbero aver trasportato prodotti a base di pesce.
Tonnara di S. Vito Lo Capo. Le frecce indicano
l'ubicazione delle vasche
dell’antico stabilimento
per la lavorazionedel pesce.
La tonnara di Cadice nel XVI sec.
Rilievo parziale dell'antico
stabilimento per la lavorazione del pesce
nei pressi della tonnara
di S. Vito Lo Capo.
Alcune vasche di S. Vito.
I diversi tipi di anfora presenti in frammenti nell'antico stabilimento di S. Vito.
Angolo di una delle vasche in cocciopesto.
Pesi di rete in terracotta dal mare
antistante alla tonnara di S. Vito.
Ami, spolette per rete, pesi di terracotta e piombo
per rete e lenza dallo stabilimento di Cotta
(Marocco).
Cap Lardier 4 (I sec. d.C.) Anelli di piombo.
Olbia. V d.C. (?).
Spoletta per reti.
Peso di terracottadalla nave di Comacchio. 25/1 a.C.
Olbia.
V d.C. (?).
Amo,
piombo
per lenza.
Olbia. V sec. d.C. (?)Ancoretta, peso fittile per reti,
raffio, piombi ed anelli salvalenza,scopino di spine di pesce.
Contrappesi di rete di terracotta.
Vasche dello stabilimento
per la lavorazione del pesce.
Cala Minnola nell'Isola
di Levanzo
La vasca 2 dello stabilimento per la
lavorazione del pesce.
Levanzo. Cala Minnola.
Vasche dello stabilimento di Isola delle
Femmine (Palermo).
Torre Molinazzo (Punta Rais).
Moneta di Abdera (Spagna).
I sec. a.C./I sec. d.C.
Favignana.Tonnara Florio.
Impiccatoi.
Conil(Spagna).XVII sec.
Favignana. Località S. Nicola. Vivaio e ninfeo. II/I sec. a.C.
Vivarium.Monastero di
Cassiodoro(VI sec. d.C.)
a Stalettì (Calabria).
Allevamento di ostriche a Miseno.
Ostriaria in fiaschette vitree di Baia.I/II sec. d.C.
Capo Ognina (Siracusa):
fosse circolaricon tracce di bruciato.
Tintoriain
Marocco.
Siracusa. Calcara.
Portopalo. Stabilimento antico per la lavorazione
del pesce.
Testimonianze archeologiche della pesca del corallo rosso
nell’Antichità
Piazza Armerina.Esseri marini adorni di coralloin un mosaico del IV-V sec. d.C.
Segnalazioni dubbie nel Mediterraneo orientale (da Harmelin).
Symbolon in coralloda Montlaurès (Museo di Narbona)
Symbolon in pietra da Monte Iato
Ruvo di Puglia. Collana con grani di corallo a forma di sacco ed ambra. VI – III sec. a.C.
Fibula a forma di delfino in corallo da
Mozia
Ramo di corallo da Mozia
Maiorca. Relitto del Sec.
IV sec. a.C.
Marsiglia. Piazza dellaBorsa. Scavi del porto
greco-romano.
Relitto Jules-Verne IX . Fine del VI sec. a.C.
Marsiglia. Relitto Jules-Verne IX . Fine del VI sec. a.C. Frammenti di corallo aderenti alla
pece del calafataggio.
(da P. Pomey)
Londra. British Museum: Busto di Serapis della collezione Towneley (1780).
Berenice. Magazzini del porto con anfore romane del IV-V sec. d.C.
Zabargad in Mar Rosso,sito di un relitto romanodel I sec. a.C. sulla rotta
per l’India.
Museodell’Aquila.
Rilievo funerario della gens
Peticia.(I sec. a.C.
-I d.C.)
Paneion di WadiMenih.
Iscrizione di
Gaio Peticio.I sec. d.C.
Zabargad. Anfore romane Dressel 2-4 del I sec. a.C. (foto Dilenge).
Baratti (Livorno)
Maddalena(Sassari)
Capo Ceraso (Olbia)
Piscinas (Cagliari)
Improbabili ancore litiche per fondali sabbiosi
(da Papò).
In realtà, griglie di vivai, chiusini, pietre per la pesca del corallo.
Pietre per trebbiatura e non ancore.
(da M. Galasso)
Base di bitta o argano (?)
(da E. Riccardi)
Strumenti di pesca del corallo.XVIII sec.
(da M. Galasso)
Secca di Cala Piombo. Teulada (Cagliari).
(da M. Galasso)
Croce di S. Andreae ingegno
(da Le Scienze)
Museo del corallo di Ravello.Corallina con ingegno
(da G. Filocamo).
Punta Gavazzi (Ustica). Barra di ferro
concrezionata al fondale.
Pantelleria: Mostra provvisoria delle anfore. Barre plumbee, ceppo e contromarra d’ancora.
Il relitto di Portopalo di Menfi (1998)
Portopalo di Menfi.
Relitto del II/I sec. a.C.
Relitto di
Portopalo di Menfi.
II/I sec. a.C.
Anfore puniche Maña C 2 e romane Lamboglia 1 A.
II/I sec. a.C.
Opercolodi sughero.
Anfore puniche con murice. Lische di pesce.
Riunione del gruppooperativo
nella terrazza sovrastanteil sito del giacimento.
Murice e lische di pesce.
Relitto di Portopalodi Menfi.
Biblioteca comunale di Menfi. Relitto di Portopalo.
Rinvenimento di un’olla plumbea con olive.
Museo di Palermo. Anfore da Cala Gadir
(Pantelleria).
Selinunte. Anforavinaria italica.
I sec. a.C.
Vinarie italiche da Portopalo.
Anfore puniche Maña C 2
da Cala Gadir (Pantelleria).
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