Sintesi non Tecnica
Parco delle Risaie
Un cuore agricolo per la città di Milano
Bando Spazi Aperti 2010 Fondazione Cariplo
Capofila:
Associazione Parco delle Risaie Onlus
Partners:
Connecting Cultures
Comune di Milano
2 | Studio di Fattibilità
INDICE
INDICE ............................................................................................................................................ 2
1 INQUADRAMENTO .......................................................................................................................... 4 1.1 Inquadramento paesistico ......................................................................................................... 4 1.2 Inquadramento locale .............................................................................................................. 5 1.3 Le Risaie in Città .................................................................................................................... 6
2 STUDIO DI FATTIBILITA’ ED AREE DI PROGETTO .............................................................................. 11 2.1 Le aree di progetto ................................................................................................................ 12
3 DAL CENSIMENTO AL PROGETTO DI FATTIBILITÀ ............................................................................ 13 3.1 Attività presenti e soggetti attivi nel Parco delle Risaie .................................................................... 14
4 GLI OBIETTIVI .............................................................................................................................. 15
5 PROPOSTA TECNICA D’INTERVENTO .............................................................................................. 16 5.1 Scenario progettuale complessivo ............................................................................................. 16 5.2 Scenario di fattibilità e le connessioni con il sito Expo ..................................................................... 22 5.3 Regole della fruizione ............................................................................................................ 27
Il presente documento è stato redatto da:
Studio Gioia Gibelli: Gioia Gibelli, Ester Pagnoni, Simona Salteri
Associazione Parco delle Risaie: Riccardo Castellanza, Francesca Radaelli, Lucia Nordio.
3 | Studio di Fattibilità
INTRODUZIONE
L’ambito interessato dal progetto “Parco delle Risaie. Un cuore agricolo per la città di Milano”,
finanziato da Fondazione Cariplo col bando “Qualificare gli Spazi Aperti in ambito Urbano e
Periurbano - 2010”, è una particolare area agricola urbana denominata “Parco agricolo delle
Risaie” dagli agricoltori e dai cittadini che in essa si riconoscono.
Nella realtà milanese e del suo immediato hinterland, il Parco agricolo delle Risaie si pone oggi, unico
nel suo genere per estensione, localizzazione e tipo di attività, come naturale risposta ai bisogni della
realtà urbana di Milano, potendo fornire una quantità notevolissima di servizi ambientali, culturali e
ricreativi ai cittadini, oltre a quelli derivati dalle produzioni agricole. Produzioni agricole che rimangono
il centro delle attività, e gli agricoltori, i protagonisti che hanno forgiato e conservato nei secoli il
paesaggio del Parco.
Un parco dove il lavoro dell’addomesticamento della natura per trarne gli elementi essenziali per la
vita dei cittadini resta il tema dominante, e dove i cittadini possono tornare a capire ed a rispettare le
regole non scritte che i cicli della natura impongono alle colture ed ai comportamenti.
L’obiettivo del progetto è la ‘realizzazione’ di un grande Parco Agricolo Urbano animato da
molteplici funzioni e attività che ne valorizzino e preservino la vocazione agricola millenaria
portandola a conoscenza dei cittadini, a partire da quelli dell’area milanese e dei comuni
limitrofi, ma anche dei visitatori dell’Expo 2015.
E' peraltro ormai riconosciuto il fatto che sia proprio l'uso di una risorsa ed il suo gradimento da parte
della popolazione, la garanzia maggiore della sua sopravvivenza nei confronti delle minacce
determinate dalla crescita urbana e conseguente consumo di suolo.
In pratica, nella realtà milanese e del suo immediato hinterland, dove i cittadini (famiglie, bambini,
adulti) manifestano il bisogno di riscoprire antiche esperienze (il lavoro agricolo, l’allevamento, il
passeggiare nella campagna, la riscoperta di una fauna ormai introvabile nella città, l'acqua come
elemento fondante del territorio milanese e risorsa indispensabile per la vita, e i profondi legami tra
tutto ciò) il “Parco agricolo delle Risaie” si pone come uno dei più significativi esempi europei di
agricoltura urbana offerta ai cittadini - e nel 2015 ai visitatori Expo - costituendo una realtà di assoluta
integrazione del mondo agricolo con la realtà urbana.
Questo ambito agricolo si localizza inoltre in stretta prossimità della parte terminale della Via
d’Acqua ed in potenziale continuità con la Dorsale Ciclopedonale, entrambe opere
programmate in occasione dell’Expo.
Per la sua collocazione, il suo paesaggio agricolo, per la filosofia e gli obiettivi del suo
progetto, il Parco agricolo delle Risaie possiede caratteristiche uniche che ben si integrano
con le finalità di EXPO 2015.
4 | Studio di Fattibilità
1 INQUADRAMENTO
1.1 Inquadramento paesistico
L’area oggetto del presente Studio di Fattibilità è parte di un complesso sistema paesistico che,
caratterizzando il territorio milanese, è interessato da una rilevante presenza idrica: importanti fiumi
attraversano la provincia con andamento nord sud (il Ticino, l’Adda, l’Olona, il Seveso, il Lambro)
insieme ad un fittissimo reticolo di corsi d’acqua superficiali e ad un antico sistema di canali tra cui si
ricordano il Canale Villoresi ed i Navigli.
La vocazione agricola che qui si è sviluppata sin da tempi antichi, dipende in buona parte
dall'abbondanza di fonti di acqua. Il Parco delle Risaie - che ha sede nella bassa pianura irrigua, in
corrispondenza della fascia dei fontanili - s’inserisce in questo sistema ed accanto alla presenza dei
navigli Grande e Pavese, viene attraversato da una fitta rete di rogge e canali naturali ed artificiali che
riprendono localmente l’orientamento dei grandi sistemi idrici provinciali. Il suo paesaggio rurale,
lavorato prevalentemente a risaia, è solcato da rogge costeggiate da discontinue formazioni arboreo
arbustive, riflettendo alla piccola scala i caratteri dominanti del paesaggio di cui è parte integrante.
I paesaggi di pianura del territorio provinciale sono soggetti a crescenti dinamiche di consumo del
suolo: un processo che ha generato conurbazioni con la residualizzazione del suo stesso fiorente
comparto agricolo. Questa dinamica interessa anche il contesto metropolitano del Parco delle Risaie
in quanto area agricola interna al tessuto urbano milanese: le forti pressioni insediative lungo i suoi
margini sono solo parzialmente regimate dalla presenza del Parco Agricolo Sud Milano, nel quale non
tutti gli appezzamenti censiti rientrano.
Ambiti geografici ed Unità tipologiche di paesaggio (PPR) Cartografia storica del 1600
5 | Studio di Fattibilità
1.2 Inquadramento locale
Il Parco delle Risaie si configura come un esteso ambito agricolo di circa 650 ettari inscritto nella
conurbazione milanese tra i margini urbani dei quartieri del sud-ovest di Milano, di Buccinasco ed
Assago. Il tracciato dell’Autostrada A7 viene a definire un margine interno, originando due comparti
agricoli non comunicanti, mentre è prossima la Tangenziale Sud di Milano. L’ambito è caratterizzato
da un complesso sistema idrico: è lambito a nord-ovest dal Naviglio Grande, attraversato ad est dal
Naviglio Pavese ed a nord dal Deviatore Olona, solcato da una fitta rete di rogge e di canalizzazioni
irrigue.
Le aree di progetto si inseriscono in tale contesto paesistico e ricadono sotto la giurisdizione del
Comune di Milano e marginalmente del Comune di Assago e Buccinasco.
Sono normate rispettivamente dal Piano di Governo del Territorio (PGT) del capoluogo di provincia e
dai Piani Regolatori Generali (PRG) dei due comuni minori; in quanto comprese quasi integralmente
entro i confini del Parco Agricolo Sud Milano, risultano regimate dal Piano Territoriale di
Coordinamento (PTC) del Parco Agricolo Sud Milano.
Il Parco delle Risaie è un ambito agricolo nel quale la tipologia di coltura prevalente è la risaia (350
ettari); altre destinazioni d'uso si distribuiscono sul suo territorio concentrandosi principalmente lungo
i margini ed in corrispondenza della dorsale centrale. Si fa notare come la presenza di detrattori (25
ettari di aree con depositi, attività conflittuali con il contesto agricolo o in stato di degrado) e di cantieri
(9 ettari) non siano elementi trascurabili. Nella tabella sottostante si riportano le differenti coperture
del suolo rilevate nell'area nella fase di Censimento.
6 | Studio di Fattibilità
1.3 Le Risaie in Città
Trattandosi di un’area agricola urbana il Parco delle Risaie presenta un rapporto tra agricoltura e città
molto stretto e particolare. Per descriverlo, si propone un estratto dei testi del Catalogo Fotografico
“Parco delle Risaie. Cuore agricolo di Milano”, redatto nella fase di Comunicazione del Progetto
promossa contestualmente dal Bando Spazi Aperti.
Risaie Urbane a Milano
C’è un’isola agricola a Milano, “miracolosamente” sopravvissuta nel mare di cemento costituito dalla
metropoli. Si tratta di una particolarissima enclave all'interno del tessuto metropolitano milanese,
denominata “Parco delle risaie” dagli agricoltori e dai cittadini che in essa si riconoscono.
E' un'area agricola urbana, ricca d'acqua, in cui è ancora possibile toccare con mano la tradizione, la
fatica e la schiettezza del mondo contadino legato alla coltivazione del riso che, nel milanese, ha
radici profonde, a partire dal XV secolo.
Le sorti di Milano, da sempre, sono dipese dai forti legami che la città ha saputo intrattenere con il
suo generoso territorio, dal quale traeva cibo in grande quantità (condizione fondamentale per la
crescita di popolazione e insediativa), acqua e forza motrice, mano d’opera e capitale umano.
I monaci cistercensi, a partire dal XIII secolo, hanno saputo riconoscere e utilizzare al meglio il
particolarissimo assetto geomorfologico e idrologico del territorio milanese, connotato
dall’abbondanza d’acqua superficiale e sotterranea che qui affiora attraverso le risorgive che la
caratterizzano, per via dell’incontro nel sottosuolo tra le ghiaie e le argille.
E proprio la sapienza di questi agricoltori antichi, ha permesso di costruire un sistema agricolo tanto
complesso nelle sue funzioni, quanto semplice da gestire perché studiato nei minimi particolari sulle
risorse esistenti e, per questo, in grado di durare nel tempo nonostante le enormi trasformazioni nella
società, nell’economia, nel territorio.
Un sistema agricolo, basato sulla presenza delle risorgive, da sempre multifunzionale: da una parte
altamente produttivo, dall’altra un grande sistema di fitodepurazione per la città (attraverso la
presenza delle risaie e delle marcite), rimasto in funzione fino alla grande espansione demografica e
urbana del dopoguerra.
Un sistema complesso, chiamato da Cattaneo “immenso deposito di fatica”, capace di mantenere una
numerosa popolazione rurale, ma anche una borghesia urbana e un’aristocrazia terriera saldamente
legate al governo della città oltre che al suo territorio. Un’interdipendenza stretta dalla quale è dipeso
lo sviluppo ed il successo di Milano nei secoli.
Forse è vero che in un mondo in cui le specializzazioni dominano la scena culturale, le novità più
interessanti scaturiranno dalle contaminazioni di saperi, storie, tradizioni, sogni.
Il sogno del Parco delle Risaie è nato proprio dalla contaminazione della cultura urbana con
quella rurale.
La stessa che ha prodotto la ricchezza del territorio milanese per secoli e che, a partire dagli anni
cinquanta, si è smarrita nella giustapposizione conflittuale tra una cultura urbana sempre più chiusa
entro le sue mura mentali e, per questo, invasiva, e gli sforzi degli agricoltori per mantenere una
campagna minacciata dagli stessi cittadini che di quella campagna, inconsapevolmente, vivono.
Ma tutto, anche se impercettibilmente, cambia. La spinta al cambiamento nasce spesso nei luoghi di
transizione e le campagne urbane sono, oggi, l’avanguardia dell’agricoltura italiana.
7 | Studio di Fattibilità
Un’agricoltura che coltiva paesaggi e servizi molteplici per la società, oltre ai suoi prodotti di alta
qualità, misurandosi quotidianamente con le pressioni metropolitane e che, per questo, è costretta a
reinventarsi ogni giorno per sopravvivere caparbiamente alla città che avanza.
A questo processo creativo appartiene il Parco delle Risaie.
In quest’area la tradizione secolare di coltivazione del riso non ha ceduto allo sviluppo urbanistico
della città di Milano e dei comuni limitrofi. Ciò è dovuto in parte alla presenza di grandi proprietà
pubbliche ed in parte alla caparbietà e lungimiranza degli agricoltori.
In particolare essa è unica per la sua estensione ed omogeneità all’interno della cerchia delle
tangenziali, tale da poter essere considerata una delle più grandi isole agricole nel territorio del
Comune di Milano, circondata da un paesaggio urbano in cui risiedono quasi 90.000 persone,
indicativamente così distribuite:
Lato Nord-Est: S.Ambrogio 1 e 2, Cascina Bianca, Barona circa 30.000 persone;
Lato Nord: Ronchetto e Tre Castelli circa 15.000 persone;
Lato Est: Nuove Edificazioni Famagosta e Conca Fallata circa 5.000 persone;
Lato Sud Ovest: Assago e Buccinasco circa 30.000 persone;
Lato Sud Est: quartiere Cantalupa e MilanoFiori circa 10.000 persone
Potrà sembrare strano mantenere le risaie in città. Ma proviamo a pensare alla quantità di servizi
che un Parco agricolo può erogare ad una città come Milano. Servizi che hanno un valore tanto
più alto, quanto più l'area è prossima alla città, quindi facilmente raggiungibile ed accessibile, e
quanto più è elevata la qualità del paesaggio e dei prodotti che si possono trovare.
Attualmente il Parco delle Risaie ha una produzione agricola in grado di fornire per tutto l’anno, circa
60.000 piatti di riso di qualità al giorno. In pratica i 90.000 cittadini che vivono in prossimità del
Parco, potrebbero nutrirsi due giorni su tre con il riso cresciuto sotto casa, senza consumare ossigeno
e senza produrre CO2 per trasportarlo.
Quindi l'agricoltura urbana fa bene all'ambiente di quest'area metropolitana, che è tra le più inquinate
d’Europa, anche perché, un ambito agricolo produce inquinamento in misura infinitamente inferiore di
un'area urbana delle medesime dimensioni, cattura CO2, permette l'infiltrazione nel terreno dell'acqua
piovana senza sovraccaricare i nostri fiumi che sono già al limite delle loro portate per via della
continua impermeabilizzazione dei suoli, contribuisce alla conservazione della biodiversità e di una
risorsa non rinnovabile costituita da un suolo agricolo tra i migliori in Europa, sul quale si è costruito
nei secoli un paesaggio che, quotidianamente, viene consumato dai processi di trasformazione
dell’hinterland milanese.
L’agricoltura urbana fa bene anche all’economia comune, in quanto si auto mantiene. Al contrario, le
aree urbanizzate hanno costi di manutenzione e di gestione molto elevati, in continua crescita con la
crescita della città. Costi che i bilanci comunali faticano a pagare. Siamo a un paradosso: si continua
a costruire, incrementando le spese per il futuro, per sanare tali bilanci.
In più gli agricoltori "illuminati" di Milano accolgono i cittadini, offrono servizi ricreativi e culturali
facilmente raggiungibili, consentendo tra l'altro ai "bambini metropolitani totali" di scoprire che i polli
non nascono nelle vaschette di polistirolo e che è dalla terra e dall'acqua che dipende la nostra vita.
La prossimità della produzione consente anche un controllo diretto sulla qualità delle produzioni: il
cittadino vede come è prodotto il riso e sa ciò che arriva sulla sua tavola.
Tutto ciò nel Parco delle risaie avviene per opera di quattro aziende agricole trainanti.
“Risaie Urbane a Milano”, di Gioia Gibelli, Architetto del Paesaggio.
8 | Studio di Fattibilità
L’agricoltura periurbana ed il Distretto Agricolo - Culturale Milanese
La nostra città è depositaria di un’importante economia rurale che, grazie ad una campagna ricca e
ad aziende efficienti, può continuare ad offrire ai milanesi beni di alta qualità, tutela dell’ambiente e
valorizzazione della tradizione.
Dall’impegno dei monaci Cistercensi, che bonificarono il territorio rendendolo coltivabile con la
creazione delle marcite, si rese possibile la produzione costante di foraggio e con esso l’allevamento
del bestiame; successivamente furono create le risaie tipiche del sud milanese, modellando il
paesaggio e determinando modi ed abitudini di vita, alimentazione e cultura gastronomica.
In altro modo, a metà del XIX sec. l’agricoltura costituì la ragione della ricchezza di Milano, dello
sviluppo del commercio e dell’industria: la produzione alimentare e della seta fecero da volano alla
crescita economica e della cultura della città.
Tuttavia, se fino alla metà del secolo scorso il modello del rapporto città-campagna fu stabile e
permise l’insediamento di grandi cascine, secondo il modello lombardo, nel tempo le aree coltivate
hanno cambiato aspetto, connotazione e destinazione, ed intorno ad esse sono sorte abitazioni
civili e industrie, ponendo restrizioni allo svolgimento della tradizionale attività agricola ed una sua
sempre maggior mortificazione.
Col passare del tempo le aree agricole, che sono per la maggior parte di proprietà del Demanio, Enti
vari, proprietà immobiliari, privati ecc., hanno assunto la funzione di “spazi vuoti” in attesa di una
destinazione diversa e le scelte urbanistiche hanno portato ad una loro continua erosione, con la
scomparsa di numerose aziende agricole e l’instaurazione di uno stato di precarietà che rende
impensabile qualsiasi forma di sviluppo delle aziende rimaste e ne minaccia la stessa sopravvivenza.
Oggi, in forza del consolidarsi del concetto di “vivibilità” e “buona qualità della vita” si sta sviluppando
una nuova sensibilità per il territorio e si può guardare alle aree agricole di un contesto metropolitano
altamente urbanizzato in modo diverso.
Le aziende agricole milanesi, pur continuando ad identificarsi con la primaria funzione di produzione
di alimenti, possono rispondere a questa esigenza raccogliendo la sfida che dischiude: la
conservazione del paesaggio, la tutela del territorio, la gestione delle acque ecc. costituiscono attività
che contribuiscono a migliorare la qualità dell’ambiente e dell’aria della città, qualificando il territorio e
consentendo una migliore fruizione del verde. Anche la dimensione agri-turistico-ricreativa, il
mantenimento della tradizione rurale, le attività educative-didattiche, terapeutico-riabilitative e di
integrazione sociale sono servizi che gli imprenditori agricoli possono generare.
“Le risaie per la città”, lettera scritta dagli Agricoltori di Milano nel maggio del 2006 al neo-sindaco di Milano,
Letizia Moratti.
Il territorio agricolo è stato risorsa ed orgoglio di Milano nei secoli passati, per la fertilità del suolo (tra i
più fertili di Europa), per la produzione alimentare che il lavoro degli uomini ha saputo trarne con
interventi di sistemazione agraria e per i suoi caratteri paesaggistici, tanto da essere considerato uno
delle componenti essenziali del paesaggio di Milano. Quello di oggi è il risultato di un’attività secolare
di costruzione svolta dagli agricoltori e dagli allevatori fin da epoca pre-romana e ne mantiene le
tracce, sia pure per certi aspetti semplificate e mutate dai caratteri dell’agricoltura contemporanea e
dalla crescita dell’edificato urbano.
Al fine di preservare il patrimonio costituito dall’agricoltura e dal paesaggio agrario e di proiettarlo
verso il futuro, dal 2006 il Comune di Milano, attraverso il Servizio Agricoltura del settore Attività
Produttive, ha progressivamente definito il concetto operativo di Distretto Agricolo-Culturale
Milanese: con esso si indica la volontà e l’ambizione di realizzare a Milano, sui temi dell’agricoltura,
un rapporto stretto tra tutti gli attori che con essa, e con il paesaggio che essa ha costruito e
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costruisce, hanno o potrebbero avere un rapporto: agricoltori, settori di amministrazioni territoriali
(comune, provincia, regione), istituzioni ed organismi della cultura (musei, biblioteche, archivi, centri
studio) e della ricerca (Università e Centri di ricerca), Fondazioni, associazionismo (culturale e
ambientale), proprietari di terreni, imprese non solo agricole: cittadini, agricoltori, tecnici, studiosi,
amministratori, politici, imprenditori.
Il concetto di Distretto Agricolo-Culturale Milanese significa inventare soluzioni istituzionali e di
partecipazione sociale per mantenere l’agricoltura, difendere il suolo fertile, valorizzare e
permettere la fruizione del paesaggio agrario, far conoscere la cultura agricola passata e recente,
capire le innovazioni tecnologiche che i nostri predecessori hanno realizzato e verificare quali
conoscenze utili ancora ci danno, innestare il valore ambientale e ecologico su quello agricolo.
Il questo senso il progetto del Parco delle Risaie costituisce uno degli esempi più strutturati dei
progetti che sono in corso di realizzazione nell’area del Distretto Agricolo-Culturale Milanese e che
vengono chiamati parchi, con una accezione vasta del termine (parco dei Fontanili, parco della
Vettabia, parco del Ticinello, parco di Muggiano, etc.): in tutti questi casi si sono stabilite e si vanno
stabilendo forme di collaborazione tra molteplici attori, in primo luogo agricoltori e cittadini. Si tratta di
un processo dal basso, attraverso varie forme di partecipazione delle popolazioni e degli agricoltori,
ma che, per funzionare al meglio, ha bisogno anche di forme di regia (enti locali), in una
collaborazione tra settori/attori dello stesso livello (trasversale) e di livelli diversi (verticale), territoriali
e amministrativi.
La prospettiva dell’Expo 2015 il cui tema è proprio quello del cibo – ed in cui il paesaggio agrario, con
le sue aziende agricole, le sue cascine ed i suoi terreni, può essere organizzato come un “fuori
salone” – costituisce per Milano un’occasione storica di ripensamento della metropoli nel suo insieme,
fondata su un rapporto nuovo tra citta’ e territorio aperto, in cui il paesaggio agrario è fondamentale,
di pari importanza e complementare rispetto all’edificato.
“Il Distretto Agricolo - Culturale di Milano”, di Lionella Scazzosi, Politecnico di Milano.
Dal nucleo storico di periferia al Parco delle Risaie
“Dal nucleo storico di periferia, la Barona si è sviluppata negli ultimi 30 anni erodendo
progressivamente, con palazzi, strade e servizi, i terreni coltivati del Parco Sud, occupati
prevalentemente da risaie. Oggi, quindi, la popolazione dei nuovi quartieri abita il confine fisico che
lambisce le risaie, vivendo la quotidianità della città - auto, moto, autobus, metro, negozi e così via -
immersi però nell’ambiente agricolo dei campi, delle cascine e dei cicli della coltivazione del riso.
Inizialmente questa contiguità tra agricoltori e cittadini fu causa di vera ostilità.
Grande fu l’avversione degli agricoltori all’avvicinarsi delle ruspe dei cantieri edili che sottraevano, pur
legalmente, ettari di coltivazioni. Vi furono addirittura scontri fisici. Fu una guerra nata
prevalentemente da ragioni reddituali ma, io credo, in parte anche etnico/culturali. (…)
La svolta – e quindi la storia a cui oggi facciamo riferimento – nacque due anni fa, quando alcune
famiglie “della città” ed un paio di famiglie “della campagna”, divise da poche centinaia di metri ma da
distanze apparentemente incolmabili di due mondi diversi ed inconciliabili, si comunicarono il
desiderio di rendere sperimentabile per i cittadini la campagna agricola, come risorsa culturale e del
tempo libero, e per gli agricoltori di aprire occasioni di nuove utilità alla loro attività tradizionale,
rendendola attenta a bisogni diversi da quello di un reddito da coltivazione.
Inoltre, in quei mesi, per entrambe le comunità si delineò un nemico comune, sempre dietro l’angolo:
l’ulteriore cementificazione di questa enclave del Parco Sud, vincolato sì, ma sempre oggetto di
bramosie e piani di urbanizzazioni di politici, immobiliaristi, finanzieri.”
Andrea Giussani, socio fondatore dell’Associazione Parco delle Risaie.
10 | Studio di Fattibilità
Un’agricoltura che coltiva paesaggi e servizi molteplici per la società, misurandosi quotidianamente
con le pressioni metropolitane, è costretta a reinventarsi ogni giorno per sopravvivere caparbiamente
alla città che avanza. A questo processo creativo appartiene il Parco delle Risaie.
L’idea è nata circa tre anni fa da un gruppo di cittadini residenti in zona 6, nel quartiere S. Ambrogio
di Milano, e da alcuni agricoltori che si sono trovati a ragionare insieme attorno all’idea del Parco
delle Risaie, uniti da un interesse comune (preservare e valorizzare quella parte del parco Agricolo
Sud situata tra il quartiere S. Ambrogio, l’autostrada A10 e il Comune di Assago) e da una grande
determinazione di trasformare in realtà il sogno.
Nell’ottobre 2008, si costituiva così l'associazione “PARCO DELLE RISAIE”, con lo scopo di
conservare e valorizzare la porzione del Parco Agricolo sud, posta nell’area sud-ovest del Comune di
Milano e, in parte, nei comuni di Assago e Buccinasco, per conservarne la funzione produttiva
agricola presente e promuovere attività di valorizzazione della natura, dell’ambiente e del territorio,
anche per fronteggiare l’assalto dell’espansione insediativa.
A tal fine l’Associazione, supportata dai membri del comitato scientifico, si proponeva di coinvolgere
nel processo di progettazione e realizzazione del Parco delle Risaie oltre ai soggetti direttamente
interessati (proprietari, agricoltori, abitanti dell’area), anche altri soggetti (enti, associazioni, cittadini).
Uno dei punti di forza del progetto, è la disponibilità dei soggetti privati (proprietari, locatari ed altri) a
rendere fruibili ai cittadini i propri spazi, anche perché la popolazione possa tornare a conoscere
l’importanza e i valori delle risaie e del loro paesaggio e il ruolo svolto dagli agricoltori che, con la loro
presenza ed il loro lavoro, garantiscono la conservazione e la manutenzione dei luoghi e del
paesaggio agrario.
E’ iniziato così un percorso, tanto incerto quanto ricco di speranza e determinazione in cui agricoltori
e cittadini sono i protagonisti di un nuovo modo di “governare” il territorio, per una volta
tornato ad essere il supporto per lo sviluppo della città e il benessere dei cittadini e non solo l’oggetto
di interessi economici di pochi.
In questo percorso, i promotori hanno trovato l’appoggio del Comune di Milano e, successivamente,
di Regione Lombardia, del Comune di Buccinasco, dell’Assessorato all’agricoltura della Provincia di
Milano e di numerose altre entità territoriali. Dal punto di vista urbanistico l’area del Parco è regolata
dal piano di coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano.
“Risaie Urbane a Milano”, di Gioia Gibelli, Architetto del Paesaggio.
11 | Studio di Fattibilità
2 STUDIO DI FATTIBILITA’ ED AREE DI PROGETTO
L’ambito interessato dal progetto Parco delle Risaie è un’area agricola urbana soggetta a forti
pressioni lungo i margini; un sistema rurale attorniato dalla conurbazione milanese, la cui prossimità
al centro della città costituisce insieme valore e fattore di vulnerabilità.
Vulnerabilità che si acuisce in quelle aree periferiche che non rientrano nel Parco Agricolo Sud
Milano, appezzamenti agricoli nei quali si rilevano ad oggi dinamiche edificatorie in previsione o in
corso. Lo Studio di Fattibilità è stato sviluppato in due fasi:
La definizione delle aree di progetto (ovvero le aree ‘disponibili’ sulle quali è stato sviluppato lo
scenario di fattibilità) è riconducibile al processo di adesione avviato contestualmente alla
domanda di partecipazione al bando Spazi Aperti. In questa fase i proprietari dei fondi aderenti al
progetto sono stati chiamati a comprovare la disponibilità delle aree su cui attivare interventi di
riqualificazione condivisi mediante il percorso partecipativo.
Tale iter di adesione - complesso, dinamico, in continuo divenire - risponde ad uno dei principali
obiettivi del progetto “Parco delle Risaie. Un cuore agricolo per la città di Milano”: il graduale
raggiungimento della ‘piena’ partecipazione dei proprietari dei terreni agricoli.
Le motivazioni che hanno condotto alla scelta delle aree di progetto sono quindi strettamente
connesse alla geografia delle aree ‘disponibili’ su cui è stato possibile sviluppare il progetto.
Aree in cui, come nell’ambito più vasto censito, si sono riscontrate puntuali situazioni di degrado e
dove sono auspicabili interventi di bonifica, riqualificazione, rinaturalizzazione, ricostruzione della
trama del paesaggio rurale. Interventi per il rafforzamento dell’attività agricola all’insegnamento della
multifunzionalità e sviluppo delle potenzialità fruitive di questa particolare area agricola ubicata alle
porte della città.
1° fase:
Redazione di uno SCENARIO PROGETTUALE COMPLESSIVO di tutto l’ambito agricolo
2° Fase:
Redazione di uno SCENARIO DI FATTIBILITA’ che propone interventi coerenti con lo
scenario complessivo, localizzati esclusivamente nelle aree rese ‘disponibili’ dai
proprietari che hanno aderito al bando.
12 | Studio di Fattibilità
2.1 Le aree di progetto
Le aree di progetto sono 5 ed interessano circa 195,4 ettari di appezzamenti agricoli messi a
disposizione dai rispettivi proprietari; in prevalenza si tratta di terreni di proprietà del Comune di
Milano (117,2 ha) e dell’Ospedale Maggiore di Milano (53,9 ha), e solo una parte è riconducibile a
proprietari privati (19,7 ha).
Area di Progetto Estensione Uso del suolo prevalente Proprietari % nel Parco
Agricolo Sud
Milano
1. Basmetto 60,8 ha Agricolo (Seminativo/Risaia) Comune di Milano, Ospedale
Maggiore di Milano
70%
2. Autostrada 21,1 ha Agricolo (Seminativo/Risaia),
orti abusivi degradati, incolti
Comune di Milano, Privati 90%
3. Battivacco 61,2 ha Agricolo (Seminativo/Risaia),
Verde pubblico (Parco di
Teramo)
Comune di Milano, Ospedale
Maggiore di Milano
90%
4. San Marco 17,3 ha Agricolo (Seminativo/Risaia) Privati 100%
5. Margine
Ovest
35 ha Agricolo (Seminativo), Verde
pubblico (Cava di Ronchetto e
parchi di Buccinasco)
Comune di Milano, Comune di
Buccinasco* (* da verificare in fase
di progettazione definitiva)
90%
2-1:Mappa delle Aree di progetto
1. Basmetto
2. Autostrada
3. Battivacco
4. San Marco
5. Margine Ovest
Oltre alle 5 aree di progetto si segnalano altri appezzamenti di
proprietà del comune di Milano (campitura blu esterna alle
perimetrazioni verdi) sulle quali in futuro sarà ipotizzabile sviluppare
ulteriormente il progetto in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale.
3
2
1
5
4
13 | Studio di Fattibilità
3 DAL CENSIMENTO AL PROGETTO DI FATTIBILITÀ
Il Censimento che ha preceduto lo Studio di Fattibilità, ha indagato tutta l’area agricola urbana
denominata “Parco delle Risaie”, consentendo lo svolgersi delle attività conoscitive necessarie allo
sviluppo del presente studio e l’individuazione delle aree di progetto.
Questo ambito è stato descritto nelle sue caratteristiche naturali, semi-naturali ed antropiche, al fine di
individuarne criticità, opportunità, esigenze ecologiche e paesaggistiche, nonché le esigenze
dell’attività agricola a fronte di un’apertura verso la multifunzionalità, la fruizione di un paesaggio
rurale urbano riqualificato.
Quest’attività conoscitiva è stata volontariamente estesa all’intero ambito del parco,
consentendo all’Associazione Parco delle Risaie di dotarsi di materiale tecnico-descrittivo e di
un cospicuo bagaglio di conoscenza essenziale per una progettazione fortemente radicata al
luogo e coerente con le necessità locali.
Attività conoscitiva che si è avvalsa di attenti sopralluoghi e di un percorso partecipativo articolato che
ha visto l’interazione di cittadini, agricoltori, tecnici, associazioni ed enti, e che si è protratta anche
nella redazione dello Studio di Fattibilità.
In particolare il percorso partecipativo è risultato cruciale nella delineazione dello scenario progettuale
complessivo, condiviso in particolar modo con gli agricoltori che con la loro presenza ed il loro lavoro
garantiscono la conservazione e la manutenzione dei luoghi e del paesaggio agrario.
Nello specifico, si riportano alcuni dei risultati dell’azione di censimento utili alla redazione del
progetto, mentre criticità e le opportunità di progetto emerse dalle analisi e dal percorso partecipativo
sono riportate a conclusione del presente capitolo.
Azione Risultato
Censimento Censimento del patrimonio storico culturale
Censimento di flora, fauna e idrografia
Censimento delle aziende agricole
Censimento delle associazioni e delle attività
Censimento ed analisi della rete di percorsi ed accessi
Censimento ed analisi delle situazioni di degrado e delle attività incompatibili
Censimento ed analisi di piani e progetti interagenti e potenzialmente sinergici
Analisi delle proprietà
Percorso partecipativo Confronto sulle esigenze e sulle potenzialità dell’agricoltura
Rilevamento di situazioni di marginalità, stati di degrado ed attività conflittuali con la
conduzione delle attività agricole
Rilevamento delle proprietà e delle dinamiche/relazioni interne
Rilevamento di situazioni conflittuali in ragione di trasformazioni urbanistiche in previsione
(infrastrutture, nuova edificazione)
Conoscenza dei cicli e dei metodi colturali
Esigenze dei cittadini (segnalazione del parco, realizzazione di piste ciclabili, messa in
sicurezza, riqualificazione di aree degradate, richiesta di maggiori informazione, attività ed
eventi, etc.)
Spunti vari per la progettazione
14 | Studio di Fattibilità
Dalla fase di analisi sono emersi con forza alcuni temi, non necessariamente connessi allo stato
dei luoghi ma interagenti con la sfera della conduzione agricola, della fruizione, della comunicazione,
dei meccanismi di organizzazione ed attuazione dello scenario progettuale:
IL RUOLO CENTRALE DELL’AGRICOLTURA
LA NECESSITA’ DI QUALIFICARE IL MOSAICO PAESISTICO AMBIENTALE
LE POTENZIALITA’ DELLA FRUIZIONE DEL PAESAGGIO RURALE URBANO
LE POTENZIALITÀ DI UN’ATTUAZIONE DELLO SCENARIO PER MODULI E FASI
IL RUOLO STRATEGICO DELLA COMUNICAZIONE
3.1 Attività presenti e soggetti attivi nel Parco delle Risaie
Nella fase di Censimento sono state rilevate e mappate le attività presenti nell'area, dalle aziende
agricole alle associazioni socio culturali, ai servizi, punti di ristoro, ricettività, ottenendo informazioni
utili ai fini della progettazione e delle relazioni.
Tale percorso conoscitivo ha permesso di prendere atto delle differenti realtà presenti (sul piano
agricolo, associazionistico, etc.) e di capacitarsi della possibilità di mettere a sistema i vari attori,
creando sinergie ed opportunità: diversità che creano ricchezza culturale, sociale e concorrono a
‘salvaguardare’ e valorizzare quest’area agricola urbana.
Va evidenziato che il Parco delle Risaie è un “progetto culturale-ambientale e di animazione del
territorio”: il ruolo svolto da ogni singola associazione, azienda agricola, ente è quindi essenziale per
la delineazione di uno scenario articolato, condiviso, efficace, duraturo e propulsivo per altre realtà
simili. Una “buona pratica” agricola, urbana, ambientale, sociale, culturale, economica.
ACCESSIBILITA’
PUBBLICA
Metropolitana
Linea 2 –Verde (fermate: Famagosta, Assago Milano Fiori Nord)
Autobus
47, 71, 74, 79, 76, 351
Percorsi ciclabili
Naviglio Grande, Famagosta-Cantalupa, Buccinasco, Assago
AZIENDE AGRICOLE
Aziende agricole con ruolo attivo nel progetto Parco delle Risaie
Aziende agricole che appoggiano il progetto Parco delle Risaie
ASSOCIAZIONI
SOCIO CULTURALI
Associazioni interne al Parco delle Risaie
Associazioni in prossimità del Parco Risaie
RISTORAZIONE E
RICETTIVITÀ
Punti ristoro interni al Parco delle Risaie
Punti ristoro in prossimità del Parco Risaie
15 | Studio di Fattibilità
4 GLI OBIETTIVI
Lo scopo del Progetto è il mantenimento del paesaggio agricolo delle risaie, attraverso la
valorizzazione delle aziende agricole esistenti mediante un percorso culturale/ambientale e di
animazione del territorio volto a preservarne la vocazione agricola millenaria. Si realizzeranno
molteplici funzioni e attività che consentano di portare tale valore a conoscenza dei cittadini, a
partire da quelli dell’area milanese e dei comuni limitrofi, ed anche dei visitatori dell’Expo
2015.
Gli obiettivi generali del progetto sono:
valorizzare e promuovere spazi aperti a forte connotazione agricola nella città di Milano, in
modo tale che essi possano erogare alla città tutti quei servizi che, attualmente, sono solo
parzialmente sviluppati,
valorizzare la tradizione risicola della Bassa Milanese, rafforzandone la presenza in modo
tale da garantire la continuità del ruolo degli agricoltori nella cura del territorio.
Al fine di contribuire al raggiungimento di tali obiettivi, la proposta del Parco delle Risaie ha i
seguenti scopi specifici:
1. la più ampia condivisione del progetto con gli agricoltori, i proprietari e i residenti delle aree limitrofe,
2. la divulgazione tra i cittadini della conoscenza del parco delle risaie,
3. la riqualificazione del paesaggio delle risaie,
4. lo sviluppo di attività culturali, ricreative e sociali connesse alle attività agricole, con il coinvolgimento dei cittadini,
5. il miglioramento dell'accessibilità e della fruibilità ciclopedonale all'interno del Parco delle risaie ed in relazione a itinerari ciclabili locali e sovralocali,
6. l’incremento della multifunzionalità alle aziende agricole in modo tale da renderle sempre più attive sul territorio e garantire la continuità della loro importantissima funzione di presidio del territorio stesso
7. rendere reale il km zero per la vendita dei prodotti agricoli ma, soprattutto, introdurre l’idea della “cultura rurale a km zero”.
16 | Studio di Fattibilità
5 PROPOSTA TECNICA D’INTERVENTO
La proposta tecnica d’intervento si articola in uno scenario progettuale complessivo (1) di tutto
l’area agricola urbana denominata Parco delle Risaie e da uno scenario di fattibilita’ (2) che
propone interventi coerenti con lo scenario complessivo, localizzati esclusivamente nelle aree rese
‘disponibili’ dai proprietari che hanno aderito al bando.
5.1 Scenario progettuale complessivo
Lo scenario progettuale complessivo costituisce un quadro progettuale organico e condiviso, un
masterplan di riferimento per gli interventi che, in più fasi ed in contesti differenti, vengono proposti.
Lo scenario è frutto di un primo progetto elaborato nel 2008 in occasione del Bando “Expo dei
Territori. Verso il 2015”, incarico conferito dall’Associazione parco delle Risaie Onlus agli architetti del
paesaggio Gioia Gibelli e Silvia Beretta: un progetto supportato sin dall’origine da un percorso
partecipativo, ancora oggi in atto.
Lo scenario prevede la realizzazione di un Parco Agricolo che, in quanto tale, non può essere
progettato come un normale parco in cui vengono disegnate forme e funzioni, scelti i materiali, ecc.
per essere poi costruito da un committente.
Qui i “committenti” sono molti: gli agricoltori in primis, con i cittadini e le autorità.
Inoltre ci sono dei condizionamenti esterni molto forti quali, ad esempio, la PAC (Politiche Agricole
Comunitarie), gli andamenti del mercato dei prodotti alimentari, le politiche urbanistiche e
infrastrutturali ai vari livelli. E poi ci sono le “regole” della natura che sottendono a tutto questo.
Il progetto è quindi composto da una molteplicità di attività, delle quali il disegno del parco è una delle
tante e costituisce la base sulla quale discutere all’interno di un percorso partecipativo che,
1: Scenario progettuale complessivo
1: Scenario di fattibilità
17 | Studio di Fattibilità
probabilmente, non finirà mai. Perché un Parco agricolo è paesaggio in evoluzione, cambia al
ritmo delle stagioni, ma cambia anche al mutare dei regolamenti e degli agricoltori che lo coltivano.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è, quindi, il tipo percorso intrapreso, fondato sulla
partecipazione, partita dal basso, ossia dalla popolazione locale costituita da agricoltori e cittadini dei
quartieri circostanti.
La partecipazione è tanto più importante in un progetto come questo, in cui la gestione rimarrà a
carico degli agricoltori ed è ormai riconosciuto il fatto che sia proprio l'uso di una risorsa e il suo
gradimento da parte della popolazione, la garanzia maggiore della sua sopravvivenza nei confronti
delle minacce determinate dalla crescita urbana e conseguente consumo di suolo.
Nel complesso il progetto si basa sul mantenimento e valorizzazione del paesaggio agricolo delle
risaie, paesaggio d’acqua appartenente alla cultura milanese da secoli di cui non solo si riconosce il
valore produttivo, ma anche paesistico nel più ampio senso del termine (estetico, culturale,
ambientale, sociale), e sullo studio di percorsi tali da consentirne la fruizione senza interferire con le
attività agricole.
Internamente all'area hanno sede 5 aziende agricole che producono prevalentemente riso, di cui
due sono già indirizzate verso la multifunzionalità; altre 6 aziende lavorano i coltivi pur mantenendo
una sede esterna a questo ambito agricolo.
Il progetto prevede il rafforzamento di altre iniziative di tipo didattico ambientale, turistico
ricreativo, ricettivo e culturale, in modo integrato tra le aziende. Si prevede anche il recupero di
alcuni edifici testimoni della tradizione rurale presenti nell’area, tra cui un antico mulino, il Mulino della
Pace, e la loro valorizzazione all’interno di percorsi vari di visita, tra cui quelli ciclopedonali.
Il tutto si può reggere esclusivamente a fronte di una riqualificazione del paesaggio, dalla cui
qualità dipende la possibilità di operare un’agricoltura di pregio e di erogare ai cittadini i servizi che un
parco agricolo urbano può fornire.
La presenza di alcune attività scarsamente compatibili con l'agricoltura, quali impianti di
frantumazione di inerti, depositi di materiali e cave inattive, viene colta dal progetto come occasione
per proporvi un graduale recupero ed inserirvi nuovi episodi progettuali. In una delle due aree di cava
presenti che già ospita attività ricreative, ad esempio, potrebbe essere collocata una biopiscina aperta
al pubblico eventualmente realizzabile con una procedura di project financing.
Uno dei problemi principali nel rendere fruibile uno spazio agricolo, ossia uno spazio dove
quotidianamente si svolgono lavori, è quello di far convivere le esigenze fruitive con le esigenze
lavorative. Pertanto nel disegno del Parco, si sono definite, insieme agli agricoltori, in modo preciso le
zone da destinarsi alla fruizione, quelle che per una parte dell’anno non potranno essere aperte al
pubblico, i percorsi messi alla disposizione del pubblico e quelli che dovranno rimanere dominio dei
trattori e dei mezzi agricoli.
La riqualificazione paesaggistica si fonda dunque, sull’individuazione di una fascia centrale che
diventerà il cuore fruitivo del Parco, sulla quale tra l’altro insistono molte delle attività oggi considerate
incompatibili e lungo la quale si prevedono interventi paesaggistici mirati, di riforestazione e di
creazione di prati semplici ed arborati. Si tratta di una sorta di fascia “attrezzata” (anche se in modo
leggero), una porzione di Parco in cui le funzioni legate alla fruizione ed allo svago saranno
predominanti rispetto al restante paesaggio del riso. Altre due fasce sono poste lungo i confini urbani,
per costituire altrettanti “filtri” attrezzati tra la città e la campagna.
18 | Studio di Fattibilità
5-1: Scenario progettuale complessivo del Parco delle Risaie (Allegato 6)
19 | Studio di Fattibilità
Nel progetto è stata posta inoltre particolare attenzione agli accessi ai margini tra parco ed abitato e
tra parco e infrastrutture che, attualmente, sono spesso irrisolti. Qui sono stati previsti interventi sulla
vegetazione con l’inserimento di filari e siepi la cui posizione è stata studiata al fine di migliorare le
qualità paesaggistiche dell’area pur tenendo conto delle esigenze degli agricoltori di evitare
l’eccessivo ombreggiamento nei campi.
Lo scenario predisposto, prevede inoltre la promozione di azioni per valorizzare e riconoscere il
ruolo svolto dagli agricoltori che, con la loro presenza ed il loro lavoro, garantiscono anche la
conservazione e la manutenzione dei luoghi e del paesaggio agrario che ha nell’acqua e nelle risaie
gli elementi strutturanti e caratterizzanti.
Il programma di attuazione del parco è basato su moduli relativamente indipendenti, che potranno
essere realizzati separatamente, prevedendo la possibilità di attingere a fonti di finanziamento
diverse. Un processo previsto quindi per piccoli passi, ma che, nell’insieme, porterà ad un grande
risultato.
Stella dei moduli
Modulo A - Ambiente e Paesaggio: questo modulo intende qualificare il paesaggio del Parco,
integrandone le esigenze derivate dai nuovi orientamenti multifunzionali delle aziende agricole.
Tale modulo sarà attuato principalmente attraverso la realizzazione di infrastrutture verdi, i cui
tipi e posizioni sono studiate in modo tale da sottolineare le geometrie delle risaie, orientare il
visitatore senza però interferire con le attività agricole. Si tratta di filari e siepi, di boschi
planiziali e umidi, della rinaturalizzazione di rogge e laghi artificiali di cava. Inoltre si prevede,
nel tempo, il recupero alla fruizione di aree degradate da attività improprie. Non è da tralasciare
il ruolo delle aziende agricole di prossimità nella riduzione dei gas serra, sia per l’assorbimento
degli stessi da parte del suolo, sia per il contributo alla riduzione dei trasporti attraverso le
vendite a km zero.
20 | Studio di Fattibilità
Modulo B - Agricoltura: nel Parco delle risaie sono presenti 5 aziende agricole attive che
producono in prevalenza riso Carnaroli di qualità. In tutto producono 60.000 piatti di riso al
giorno. Si vuole ora dotare il Parco di un impianto di trasformazione, in modo tale da conferire al
prodotto un carattere distintivo e una tracciabilità completa in sintonia con gli orientamenti
europei per i prodotti di qualità. Qualità che costituisce caratteristica irrinunciabile per le
produzioni urbane e che garantisce ai cittadini acquirenti la sicurezza del prodotto acquistato.
Inoltre, al fine di rendere ancora più prossima la relazione con i fruitori del Parco e i cittadini, si
vuole incentivare la vendita diretta secondo i nuovi criteri della filiera corta.
Modulo C - Cultura e tradizione: il modulo svilupperà due percorsi. Con “La strada del riso”
verrà allestito un percorso in cui lo spazio espositivo sarà costituito dai campi. I visitatori
saranno dotati di supporti digitali per avere le informazioni e le spiegazioni relative alla storia
della civiltà del riso e della risicoltura. Mano a mano che il percorso si svolge, potranno vedere
e toccare le fasi della coltivazione, ed essere edotti in tempo reale sia per gli aspetti tecnici -
morfologia della risaia e gestione dell’acqua, flora e fauna, fasi e tecniche della coltivazione e
della trasformazione - sia per gli aspetti sociali del mondo della risaia e per quelli alimentari e
gastronomici. In questo modo non sarà necessario riempire di cartelli e manufatti il parco,
senza comprometterne la connotazione principale di orizzontalità data dalle risaie. Il percorso
Dalla terra al Cielo, partendo dalla preziosa presenza di una piccola chiesa rurale, esplorerà la
religiosità ed il senso del sacro della cultura contadina.
Modulo D - Arte e territorio: questo modulo utilizzerà i linguaggi artistici e culturali per
valorizzare le identità e le risorse agricole del Parco, rendendo visibile a residenti e fruitori una
campagna poco presente nell’immaginario. La programmazione “animerà” il territorio portando
artisti, musicisti e compagnie teatrali, realizzando spettacoli, mostre e concerti partendo da ciò
che esiste nell’area: risorse materiali, immateriali e relazioni sociali.
Modulo E - Educazione e formazione: Due sono le aziende multifunzionali presenti nel
Parco: con l’anno scolastico 2007/08 Cascina Battivacco, tra le altre attività, ha avviato una
proficua collaborazione con i Servizi Educativi del comune di Milano che vede ogni anno la
partecipazione di numerose scolaresche alle attività proposte dalla Fattoria Didattica. La
cascina Basmetto ha invece una vocazione per le attività sociali, tra cui spicca il progetto degli
orti didattici anche per i disabili.
Questi risultati incoraggiano a sviluppare un centro didattico agricolo, con la coltivazione di
specie orticole, allevamento di animali da fattoria e avente come scopo l’istruzione delle
scolaresche alla vita agreste. La proposta sarà successivamente arricchita ampliando la parte
didattica al filone alimentare-gastronomico (Fattoria del Gusto). Una volta a regime, sarà
possibile stipulare accordi con le scuole secondarie di secondo grado per stage nelle aree psi-
pedagogica, agro-ambientale ed alimentare-gastronomica.
21 | Studio di Fattibilità
Modulo F - Sociale: il modulo intende estendere l’esperienza degli orti familiari presenti in una
porzione del Parco Teramo (parco urbano inserito nell’area del Parco delle Risaie), recuperando
ed attrezzando aree perimetrali non interessate dall’attività agricola, soddisfacendo il desiderio di
curare un “pezzetto” di terra. La loro presenza offre un contatto diretto con la natura, consente la
produzione di ortaggi economici, stimola la convivialità e migliora la qualità della vita urbana.
Modulo G - Ricreazione: le attività di questo modulo sono dedicate a migliorare la fruizione
ricreativa del Parco. Già da diversi anni si svolgono varie iniziative e manifestazioni: questi
eventi, che rappresentano occasioni per trascorrere una giornata in mezzo al verde e rendere i
cittadini partecipi della vita di campagna, si sono confermati come forme di turismo “di
prossimità” e riscontrano il favore delle famiglie con bambini, degli anziani e dei consumatori,
che sempre più desiderano incontrare gli agricoltori e conoscere le modalità di produzione.
Modulo H - Benessere/Sport: l’area Parco è già attualmente utilizzata, anche se da un numero
limitato di persone, per attività di jogging ed escursioni in bicicletta o per semplici passeggiate a
contatto con la campagna. Questo modulo intende definire ed attrezzare con opportuna
cartellonistica le tematiche sopra citate, anche in relazione alle principali risorse presenti nel
territorio: terra ed acqua.
Modulo I - Ricettività: questo modulo intende dotare l’area di strutture ricettive, con modalità
B&B, al fine di completare l’offerta turistica con la possibilità di pernottare presso agriturismi
preposti a questo servizio e vivere il Parco degustando i prodotti locali, condividendo lo stile di
vita agreste.
Modulo L - Residenzialità: accanto ad interventi di recupero di strutture rurali ad uso
residenziale, già in atto nell’area del parco, questo modulo prevede il recupero delle strutture in
grave stato di degrado (es. Cascina S. Marcaccio) o strutture rurali di pregio (Mulino della Pace).
Queste ed altre strutture ricadono al centro dell’area parco e nella fascia destinata a verde
pubblico, e sono indicate per un utilizzo pubblico, rendono la struttura idonea per ospitare il
museo del riso, spazi per iniziative ed eventi culturali ed artistici.
Modulo M - Informazione, Comunicazione e Promozione: le attività di questo modulo si
riferiscono a tutte quelle azione indispensabili sia per la visibilità a livello cittadino, provinciale,
regionale ed internazionale del progetto Parco delle Risaie, sia per presentare e far conoscere le
attività che saranno nel tempo realizzate.
Modulo N - Accessibilità: a completamento del progetto, il modulo vuole dotare l’area a Parco
di accessi con ponti e passerelle che ne facilitino l’ingresso, posteggi esterni al perimetro
attrezzati con punti di noleggio bici (es. bike-sharing).
22 | Studio di Fattibilità
5.2 Scenario di fattibilità e le connessioni con il sito Expo
Lo scenario di fattibilità propone interventi coerenti con lo scenario complessivo, localizzati nelle aree
rese ‘disponibili’ dai proprietari che hanno aderito al bando. Gli interventi si differenziano nelle
seguenti tipologie:
Alcuni di questi interventi entrano in
sinergia con le iniziative strategiche di
Expo: a tal fine nel 2012, in
collaborazione con l’Associazione
Parco delle Risaie Onlus, il Comune di
Milano ed il consorzio del Distretto
Agricolo Milanese hanno presentato
tali interventi strategici ad Expo.
Infatti, come da introduzione, questo
ambito agricolo si localizza in stretta
prossimità della parte terminale della
Via d’Acqua ed in potenziale continuità
con la Dorsale Ciclopedonale,
entrambe opere programmate in
occasione dell’Expo.
Per la sua collocazione, il suo
paesaggio agricolo, per la filosofia e gli
obiettivi del suo progetto, il Parco delle
Risaie possiede caratteristiche uniche
che ben si integrano con le finalità di
EXPO 2015.
1. INTERVENTI PER L’ACCESSIBILITA’
2. INTERVENTI PER LA QUALIFICAZIONE DEL MOSAICO PAESISTICO AMBIENTALE
3. CULTURA E FRUIZIONE
23 | Studio di Fattibilità
Via di Mezzo
“alle Risaie ed ai Navigli”
Connessione
Via d’Acqua
Le iniziative strategiche per EXPO
selezionate riguardano:
1) la possibilità di un naturale
proseguimento della Via d’Acqua in
direzione Sud verso il Parco del Ticinello,
il Naviglio Pavese, la Valle dei Monaci;
2) la fruizione dalla città con incremento
dei possibili accessi anche in direzione
della sede di EXPO;
3) il miglioramento dell’ambito con opere a
verde;
4) la conoscenza della tradizione agricola
mediante percorsi culturali e di fruizione
nel paesaggio rurale.
Queste iniziative strategiche rientrano tra gli interventi proposti nello Studio di Fattibilità, e si
propongono di realizzare per gradi il Progetto ambientale-culturale del Parco delle Risaie.
Nel dettaglio, gli interventi proposti sono:
1 INTERVENTI PER L’ACCESSIBILITÀ
Interventi volti a migliorare l’accessibilità di quest’area agricola urbana inscritta nella conurbazione
milanese, promuovendo una mobilità sostenibile. Tali opere prevedono il potenziamento e la messa a
sistema dei percorsi ciclo-pedonali locali e sovralocali (Naviglio Grande e Dorsale ciclo-pedonale
della Via d’Acqua, Naviglio Pavese, Milano, Buccinasco, Assago), attraverso l’integrazione delle
connessioni mancanti, la sistemazione delle strade carrabili esistenti, nonché l’utilizzo delle strade
interpoderali per itinerari tematici. In particolare si prevede la realizzazione della Via di Mezzo, un
itinerario di connessione tra i due Navigli che attraversa tutto il Parco delle Risaie, connettendolo
anche alla Dorsale ciclo-pedonale della Via d’Acqua.
LA VIA DI MEZZO
Potenziamento della “Via di Mezzo”, connessione principale tra la Via d'Acqua, i due Navigli, il
Parco delle Risaie e del Ticinello: itinerario in prevalenza esistente di 6.700 m, ove si
prevedono interventi così distinti:
- Percorsi ciclopedonali ex novo in calcestre
- Percorsi ciclopedonali su strade carrabili esistenti
- Percorsi ciclopedonali su strade sterrate esistenti
- Percorso pedonale ex novo in calcestre
Ripristino di tratte sterrate dissestate (nuovo manto stradale in calcestre)
Riqualificazione e sostituzione dei guard-rail esistenti
Parapetti
Realizzazione di un ponte ad attraversamento della Roggia Paimero
24 | Studio di Fattibilità
Realizzazione e posa della segnaletica lungo l’itinerario di connessione (Via di Mezzo) e in
punti strategici della Strada del Riso; segnaletica non invasiva ed interferente con il paesaggio
attraversato.
Adeguamento ponti pedonali per passaggio bici
Adeguamento di due ponti pedonali per il passaggio dei ciclisti, mediante la messa in opera di
una banda metallica (fig.3). Tali ponti sono ubicati in punti strategici per le connessioni locali e
sovralocali: in corrispondenza dello sbocco della Via d’Acqua sul Naviglio Grande (fig. 1) e sul
Naviglio Pavese (fig.2). Costituiscono le cerniere (rispettivamente a nord tra gli ambiti agricoli
del Parco delle Risaie, l’alzaia del naviglio, la Via d’Acqua, a sud tra il Parco delle Risaie, il
Parco del Ticinello) ponendo l’ambito delle risaie come porta del Parco Agricolo Sud Milano.
1 2 3
Organizzazione attraversamento ciclabile rotatoria Via Giordani-Buccinasco
Note: per i tratti di attraversamento dell’ambito delle Risaie si suggerisce di rendere a traffico
limitato ai residenti ed alle aziende agricole le strade di piccolo calibro esistenti (asfaltate ed
illuminate) segnalando una pista ciclabile sul sedime stradale, in tale fascia le bici avranno la
precedenza. Si ritiene infatti non opportuno costruire una nuova sede per la pista ciclabile
poiché spesso sui lati ci sono rogge e risaie e pertanto l’intervento rischia di diventare troppo
invasivo.
Realizzazione: Expo
Proprietà: Comune di Milano (eccetto due tratti)
25 | Studio di Fattibilità
CONNESSIONI CON LA VIA DI MEZZO
Interventi atti a consolidare le connessioni trasversali alla Via di Mezzo, garantendo l’accessibilità dai
quartieri limitrofi.
Accessibilità da Via Barona e connessione con il Parco di Teramo
Accessibilità da Lambro Meridionale, mediante realizzazione di un percorso ciclopedonale:
- Percorso ciclopedonale ex novo, su scatolare in cls (Lambro Meridionale)
- Percorso ciclopedonale su strade sterrate esistenti (Lambro Meridionale)
Accessibilità Buccinasco, mediante realizzazione di un tratto di percorso ciclopedonale per
collegare la Via di Mezzo con gli itinerari di Buccinasco
Individuazione dei potenziali poli di interscambio dove sarà possibile attrezzare servizio
noleggio bici in corrispondenza della fermata metropolitana di Famagosta, Assago e presso la
Stazione San Cristoforo (attività non computata)
Realizzazione di circuiti di fruizione diversificati:Jogging e vita, Storico Religioso, Trattortreno
2 INTERVENTI PER LA QUALIFICAZIONE DEL MOSAICO PAESISTICO AMBIENTALE
Interventi volti a qualificare e riqualificare il mosaico paesistico ambientale di quest’area agricola
urbana inscritta nella conurbazione milanese, con rilevante ruolo ecologico da potenziare. Area che
risulta banalizzata dal punto di vista degli ecosistemi, e dove risiedono puntuali situazioni di degrado
ambientale per le quali risulta auspicabile un insieme diversificato di interventi, volti ad incrementare
le prestazioni ecologiche anche degli elementi esistenti. Tali opere prevedono la realizzazione di un
sistema di siepi, filari e macchie boscate, la riqualificazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di
aree umide, la ricollocazione di orti urbani abusivi.
Riqualificazione di siepi/fasce arboreo arbustive | 1,87 ha
Realizzazione di siepi/fasce arboreo arbustive | 0,54 ha
Realizzazione di filari | 1.256 m
Messa a dimora di esemplari arborei isolati | n° 2
Realizzazione di macchie boscate | 5,32 ha
Riqualificazione fascia spondale Deviatore Olona | 0,28 ha
Riqualificazione Roggia Paimero | 0,34 ha / 844 m
Realizzazione area umida e macchia-radura (fig.1) | 0,54 ha
1
26 | Studio di Fattibilità
3 CULTURA E FRUIZIONE
Interventi volti a garantire una maggiore fruibilità di quest’area agricola urbana inscritta nella
conurbazione milanese, con rilevante ruolo educativo, sociale e ricreativo da potenziare.
In primis si prevede l’allestimento della Strada del Riso, un percorso storico-agronomico che verrà
allestito a tappe nel parco agricolo e che consentirà la trasmissione di tutti gli aspetti della tradizione
agricola connessi alla coltivazione, trasformazione e degustazione del riso nell’ottica dell’Expo 2015,
quale evento di diffusione di Best Practice, di formazione di capitale umano, di crescita. Tra le opere è
prevista la realizzazione della Casa del Riso e la dotazione delle diverse tappe tematiche con
attrezzature utili a fini didattici e del tempo libero.
LA STRADA DEL RISO E LE SUE TAPPE
Allestimento della Strada del Riso
Allestimento Casa del Riso
Realizzazione di un Osservatorio faunistico-paesistico in località Basmetto
Realizzazione di Orti urbani in località Basmetto | mq 9.088, 110 parcelle orticole
Cascina Basmetto e Risaia didattica
Predisposizione di materiale informativo per la visita
Comunicazione ed eventi: Animazione, sensibilizzazione e promozione in occasione di eventi
con caduta mensile durante i 6 mesi di Expo
Il percorso tematico denominato “la
Strada del Riso”
Sotto: osservatorio faunistico
Realizzazione: Associazione Parco delle Risaie, DAM
Proprietà: Aree agricole DAM ed in parte Comune di Milano
27 | Studio di Fattibilità
5.3 Regole della fruizione
In questo parco agricolo i cittadini possono tornare a capire e a rispettare le regole non scritte che i
cicli della natura impongono alle colture ed ai comportamenti, ed i proprietari e gli agricoltori a
rendere fruibili i propri spazi, perché la popolazione possa tornare a conoscere l’importanza e i valori
delle risaie, del loro paesaggio e il ruolo svolto dagli agricoltori.
Agricoltori "illuminati" di Milano, che accolgono i cittadini, offrono servizi ricreativi e culturali
facilmente raggiungibili, insieme ai quali si è cercato di stilare le Regole delle Fruizione, indirizzi
rivolti a coloro che beneficeranno del parco agricolo, al fine di delineare un equilibrio tra la fruizione e
la conduzione delle attività agricole che rendono possibile questo paesaggio.
Le 10 regole della fruizione del Parco delle Risaie:
1. Questo paesaggio è il risultato del lavoro degli agricoltori, che lo mettono a disposizione: rispetta il
lavoro degli agricoltori, evita di asportare i prodotti dei campi e di danneggiare macchinari e
manufatti rurali; muoviti solo lungo i percorsi segnalati e senza andare nei campi (vale anche per i
tuoi animali).
2. Il riso calpestato non arriva nel tuo piatto: segui i percorsi segnalati, evita di interferire con la
conduzione delle attività agricole e per evitare ‘situazioni’ di rischio mantieniti distante dai mezzi
agricoli. Ricorda che la campagna è in primis un luogo di lavoro.
3. I complessi rurali non abitati sono pericolanti: non entrare e non danneggiarli ulteriormente. Un
giorno forse riusciremo a recuperarli anche per te.
4. Osserva l’ambiente che ti circonda, i ritmi, le forme ed i colori dell’agricoltura e del paesaggio che
cambia.
5. Questo paesaggio è bello anche perché è sano e pulito: non abbandonare e disperdere i rifiuti,
oggetti e sostanze inquinanti; conservali e deponili solo negli appositi contenitori.
6. Ogni foglia è importante per questo delicato ecosistema: non danneggiare, tagliare, asportare la
vegetazione del parco agricolo.
7. Ogni animale, anche gli insetti, sono importanti per questo delicato ecosistema: non disturbare,
catturare o uccidere animali, non distruggere i loro nidi né danneggiare i loro ambienti. La
biodiversità è una cosa importante anche se non te ne accorgi!
8. Il silenzio è un bene di questo luogo: limita rumori e schiamazzi. I mezzi motorizzati possono entrare
solo nei tratti ammessi.
9. Puoi portare a passeggio il tuo cane tenendolo al guinzaglio, è tua responsabilità mantenere puliti i
percorsi.
10. Molti amano questo posto: rispetta le aree verdi, le strutture del parco agricolo e gli altri
frequentatori, evitando di tenere comportamenti e di svolgere attività che possano recare disturbo al
normale uso del parco agricolo.
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