]INFORMAZIONI UTILI
TRASPORTI PUBBLICILa zona di Duino e Sistiana è servita dagli auto-bus n. 51 della APT, da e verso Trieste.
I borghi dell'altipiano sono serviti dalla TriesteTrasporti, bus n. 44, 43 (solo feriali) e 73 (stagio-nale estivo)
Per orari e informazioni: IAT Sistiana tel. +39 040 299166oppure www.triestetrasporti.it tel.: 800 016675
NOLEGGIO BICI, BARCHE A VELA O MOTORE
DUINOCarsokras.comNoleggio bici e barche a vela Duino, 50 - tel: +39 3474400895 / +39 3490095369www.carsokras.com
SAN GIOVANNI DI DUINOMarina TimavoSan Giovanni di Duino, 29/A - tel: +39 040-209868Note: noleggio barche a motore
INFORMAZIONI TURISTICHE
Comune di Duino AurisinaObčina Devin NabrežinaAurisina Cave 25 - 34011 AurisinaTel. +39 040 2017111 fax: +39 040 200245
Servizio Pubblica Istruzione, Cultura, Sport, Giovani,Turismo, URP e Progetti EuropeiAurisina 102 - 34011 AurisinaTel. +39 040 2017372 fax: +39 040 201307www.comune.duino-aurisina.ts.it
COMUNE DI DUNO AURISINAIAT - Sportello comunale di informazione ed accoglienza turistica (stagionale)Sistiana, 56/B - tel: +39 [email protected] - www.marecarso.it
Duino Aurisina, porta della Provincia di Trieste,biglietto da visita di un territorio ricco di immensovalore naturalistico, di storia, di grandi culture.Fino a ieri area di confine, non solo di uno Stato,ma del mondo occidentale con i Paesi dell’Est.Questo che in passato ha rappresentato un frenoall’espansione economica, sia quella industriale cheturistica, oggi si presenta come un territorio integroed incontaminato dove, con le nuove sensibilitàambientalistiche e soprattutto con nuove esigenzee strategicità del turismo compatibile, delleparticolarità e dei prodotti genuini, si possonocreare offerte e disponibilità di altissima qualità: ilCastello di Duino, la stupenda Baia di Sistiana, ilsentiero Rilke – suggestiva passeggiata sulle falesiedi Duino, il porticciolo di Duino, le particolarità delVillaggio del Pescatore che unisce un passato dicultura e storia drammatica dell’esodo istriano conla nuova realtà dell’economia, della miticoltura,della pesca e del diporto nautico, con un retroterraricco di reperti storici come le trincee austriachedella I Guerra Mondiale, le caverne e le grottericche di reperti geologici e paleontoligici di 60.000anni fa, con la storia e la cultura della popolazioneautoctona di lingua slovena, con le realtàeconomiche di oggi, con i prodotti tipiciindimenticabili per gli ospiti che voglionoassaporare gusti antichi, o degustare le proposteinteressanti della cucina creativa dei nostriristoratori. Ma le difficoltà di convivere in unterritorio così composito, particolarmente bello etutelato possono trasformarsi in un’esperienzaunica, anche per coloro che vorranno essere nostrigraditi ospiti.
cav. uff. Giorgio RetSindaco del Comune di Duino Aurisina
Il territorio del comune di Duino Aurisina è riccodi risorse naturali, archeologiche, storiche eculturali che rappresentano gli elementi chiaveper lo sviluppo turistico ed economico delterritorio. Su queste risorse desideriamocostruire una serie di offerte rivolte al turismonaturalistico, al turismo storico culturale. Sonoqueste le basi che permettono al territorio difungere la funzione di porta d’ingresso anche perquanto riguarda il turismo balneare.In particolare Duino Aurisina è territorio ricco diattrazioni speleologiche ed archeologichesegnaliamo le interessanti grotte come quella delMitreo a San Giovanni, il riparo di Visogliano, lagrotta Pocala, la grotta Azzurra, in particolare cipreme segnalare lo scavo del Villaggio delPescatore dove sono stati rinvenuti resti deldinosauro Antonio, che aprirà al pubblico nelprossimo mese di marzo. Dal punto di vistanaturalistico ed ambientale interessanti sono lerisorgive del fiume Timavo, il tratto costiero,caratterizzato dalla presenza delle falesie a piccosul mare, i vari sentieri, in particolare il sentieroRilke a Duino da dove si può ammirare la Baiadi Sistiana, le Falesie di Duino, il castello diDuino e la conformazione carsica del territorio.Crediamo che la vivacità del nostro comunevalga un passaggio, una visita, una vacanza, chilo fa sicuramente non rimarrà deluso, dallasemplicità della gente, della simpatiadell'accoglienza e della bellezza dei luoghiimmersi tra la storia, la cultura e la natura.
Massimo RomitaVice Sindaco ed Assessore
del Comune di Duino Aurisina
Realizzato da Edizioni Giro
Opuscolo realizzato dal Comune di Duino Aurisina
Fotografie:Marino Sterle, Lucia Lalovich, Matteo Fabris, Pino Sfregola
Mappa:Geodetski zavod Slovenije d.d. di Lubiana
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Il Castello di Duino è arroccato su uno sperone carsico di alte falesie a piccosul mare, con un panorama mozzafiato su tutto il golfo di Trieste. Il magnifico parco che lo circonda, con i suoi terrazzamenti a picco sul mare,con i suoi viali, le aiuole multicolori, le statue e reperti archeologici, contribui-sce ad arricchirne il fascino con una nota romantica senza eguali.I Principi della Torre e Tasso, proprietari del Castello, hanno deciso di aprireal pubblico per visite sia il parco, sia gran parte della loro signorile dimora,ricca di importanti capolavori d’arte e raffinati cimeli storici.
Il castello, che sorge sulle rovine di un avamposto romano ed è stato costruitonel 1300, si presenta come una costruzione composita e massiccia che dominail Golfo di Trieste. Il percorso di visita dura circa un’ora e mezza e dà modo diammirare la ricca varietà della flora mediterranea del parco, i preziosi arrediall’interno dell’edificio, numerosi documenti storici, lettere originali, foto difamiglia e stampe d’epoca. Nel corso dei secoli numerosissimi gli ospiti illustri che hanno soggiornato alcastello: Elisabetta d’Austria (detta Sissi), i conti di Chambord, l’Arciduca Mas-similiano d’Asburgo con la moglie Carlotta del Belgio, l’Arciduca FrancescoFerdinando, Johann Strass, Franz Listz, Paul Valere, Gabriele D’Annunzio esoprattutto il poeta Rainer Maria Rilke, che qui compose le prime due dellefamose Elegia Duinesi.Sono visitabili più di 18 sale perfettamente arredate, ricche di testimonianzache raccontano la lunga storia della famiglia della Torre e Tasso. Di particolarerilievo il fortepiano suonato dal Liszt, la scala Palladio (un capolavoro di ar-chitettura), il panorama a 360 gradi che si gode dall’alto della torre, i bastionia picco sul mare e il Bunker costruito nel 1943 dalla Kriegsmarine tedesca.
IL CASTELLO DI DUINO
IL CASTELLO DI DUINO
Castello di Duino
Info +39.040.208120
Fax +39.040.208022
Prenotazione gruppi fax
+39.040.2071398
Info: [email protected]
Info Visite: [email protected]
www.castellodiduino.it
Orari:
Marzo e novembre: ore 9.30-16.00
Dal 1° aprile al 30 settembre:
ore 9.30-17.30
Ottobre: ore 9.30-16.30
Inverno: sabato, domenica e festivi:
ore 9.30-16.00
Chiuso il martedì
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Dal 2010 i visitatori hanno l’opportunità di raggiungere evisitare i ruderi del Castello Vecchio, risalenti al primosecolo dell’anno Mille, che sorgono sui resti di un tempiodruidico dedicato al Dio Sole.Ripulito e messo in sicurezza, è accessibile in gruppi, suprenotazione e in orari prestabiliti.
Nella visita al castello è possibile visitare anche il bunkerche ha una superficie di 400 mq. per una profondità di 18mt. Fu costruito nel 1943 dall’Organizzazione TODT perla Kriegsmarine tedesca a difesa della base di Sistianacontro un eventuale sbarco alleato. Molti abitanti locali,prima che il bunker fosse armato di cannone, si rifugia-vano all’interno quando scattava l’allarme per i bombar-damenti. Dal 1945 al 1954, il bunker ospitò un depositocarburanti dell’Esercito Inglese. Dal 2006 è stato aperto alpubblico a testimonianza di quei tragici anni.
LEGGENDE SUL CARSOLEGGENDE SUL CARSO
La pietra del CarsoNarra la leggenda che in principioil Carso era una terra verde e fe-conda, piena di prati, boschi e tor-renti dalle fresche acque. Ungiorno il buon Dio si accorse che,in un angolo della terra, c’era ungrosso cumulo di sassi che dan-neggiava l’agricoltura ed incaricòcosì l’Arcangelo Gabriele di racco-glierli e gettarli in mare. Allora Ga-briele riempì un pesante sacco e sidiresse in volo verso l’Adriatico.Quando si trovò in prossimità delCarso il diavolo lo vide e, incurio-sitosi, bucò il sacco con le corna.Che disastro! Tutte quelle pietre siriversarono a terra e ridussero l’al-tipiano in una enorme pietraia.
La BoraSecondo un antico racconto Boraè una strega che abita nelle ca-verne del Carso per nascondersialla vista degli uomini. Durantel’inverno esce furiosamente dalsuo rifugio e, in compagnia del fi-glio Borino, devasta ogni cosa coni suoi refoli violenti e gelidi. In-vano gli uomini hanno tentato diimprigionarla nel suo antro conmuri di grosse pietre, ogni volta econ impeto maggiore, prorompefino al mare.Legata ad altre tradizioni è la leg-genda, secondo la quale Bora erauna dolce ninfa abitante dei bo-schi carsici. Soffiava durantel’estate per portare refrigerio agliuomini che lavoravano questadura terra. Un giorno arrivaronoda lontano degli uomini bellicosiche qui vi costruirono le loro di-more. Accadde che uno di essi uc-cise il Dio tanto amato da Bora, ela ninfa, per vendetta, si mise asoffiare gelida e con violenza inau-dita. Così divenne nemica degliuomini e da allora ogni inverno fasentire la sua fredda rabbia.
Prosciutto e TerranoSi racconta che un giorno Gesùandasse camminando faticosa-mente attraverso i vari paesi delCarso. Viaggiava solo con un pòd’acqua e del prosciutto nella bi-saccia.Quando fu ora di mangiare Gesùprese la sua bisaccia e si accorseche il prosciutto non c’era più.Qualcuno lo aveva infatti deru-bato. Un’espressione di sdegno sidisegnò allora sul volto di Gesù,che disse: “D’ora in poi chiunqueabiterà sul Carso avrà scarsezzad’acqua, perchè in tal modo, maipiù deve estinguersi la sete dicolui che mi rubò il prosciutto”. Efu così che tutte le acque spari-rono nel sottosuolo.Ma il Diavolo, sentendo le paroledi Gesù, decise di fargli un di-spetto regalando agli abitanti delCarso il buonissimo vino Terrano.É così che il Carso ebbe pro-sciutto e terrano.
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raRiserva Naturale Regionale
FALESIE DI DUINO
Le Falesie di Duino rappresentano un mo-mento felice di riconoscimento giuridico ditutela ambientale, ma soprattutto di equili-brio, di conservazione e di godimento turi-stico del grande dono della natura. Uncaloroso benvenuto a tutti coloro che ne vo-gliono condividere i grandi valori con tuttoquello che di contorno fa sì che valga la penadi “gustare” il territorio di Duino Aurisina– Devin Nabrežina: bellezza, storia, culturaed il grande sforzo di creare l’ambienteideale per la migliore ospitalità.
Sindaco del Comune di Duino AurisinaComm. Giorgio Ret
La Riserva regionale naturale delle Falesie diDuino rappresenta non solo lo splendido punto di in-gresso nel territorio del Comune di Duino Aurisina maun eccezionale balcone su cui affacciarsi per goderel’incantevole bellezza del golfo di Trieste. La gestionedella Riserva costituisce l’esempio concreto di come laconservazione della natura possa e debba andare dipari passo con la fruizione turistica del territorio inmodo consapevole e moderno. A quanti saranno ospitidella Riserva l’invito di esplorare anche il restante ter-ritorio del Comune di Duino Aurisina, ricco di natura,storia e prodotti enogastronomici di elevata qualità.
L’Assessore all’Ambiente e Parchi Fulvio Tamaro
Istituita nel 1996, la Riserva delle Falesiedi Duino si estende per 107 ettari in unafascia ristretta dove è possibile osservareil paesaggio dal dominio biogeograficomedioeuropeo a quello mediterraneo.Elevato risulta pertanto il grado di biodi-versità, che si accosta ad un paesaggio dirara bellezza, caratterizzato da bianchiciglioni calcarei a picco sul mare.Il sentiero intitolato al poeta boemo Rai-ner Maria Rilke, inaugurato nel 1987 percomplessivi 1700 metri, permette di acce-dere alla Riserva naturale da Sistiana oda Duino (parcheggi) e il suo andamentopressocché pianeggiante consente a tuttidi affrontare la passeggiata per ammi-rare la morfologia delle rocce e la ric-chezza della flora e della fauna protetta.
[LA ZONA POSTA SOTTO TUTELA RENDE EVIDENTE ILPASSAGGIO DAL BOSCO ALLA MACCHIA MEDITERRANEA
IN AUTUNNO IL SOMMACOTINGE DI ROSSO IL PAESAGGIO
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SENTIERO RILKE
Iniziando il sentiero dalla parte di Sistiana presso l’Ufficiodi Informazione e Accoglienza Turistica (IAT), si costeggiaper un tratto il campeggio a destra e la cava abbandonatavicino al mare a sinistra. Alla fine della cava il sentiero at-traversa un campo solcato di rocce calcaree affioranti conle scannellature, e tratti di macereti di rocce frantumate.Qui si possono vedere dei pini neri bassi e contorti che re-sistono a condizioni di temperatura e di acqua estreme. La-sciato il campo solcato si raggiunge il bunker della II guerramondiale che viene utilizzato come punto panoramico.Scendendo in un corridoio che si apre sulle falesie con unterrazzino, è possibile osservare la sottostante costa. Il sen-tiero continua tra una boscaglia rada e campi solcati finoad un rialzamento indicato con una tabella come punto pa-noramico.
È il punto più alto del sentiero e raggiunge i 90 metri soprail livello del mare. Da qui si apre il panorama anche sull’al-tipiano carsico e sulla catena delle colline carsiche con il ri-lievo più alto, il Monte Hermada (323 metri). Dopo questopunto panoramico, il sentiero segue le Falesie a strapiombosul mare tra pini neri solitari, campi solcati e affioramentirocciosi in fase di incespugliamento. Entrando nella pinetadi impianto artificiale si arriva all’incrocio dal quale è pos-sibile raggiungere la strada statale 14.Il sentiero principale continua lungo il bordo delle Falesie,tra boscaglia e rocce raggiunge un punto panoramico siste-mato sui resti di un altro bunker della II guerra mondiale.Da qui il sentiero procede fino ad arrivare all’incrocio, dalquale è possibile deviare verso la strada statale oppure con-tinuare per la parte nuova del sentiero e raggiungere l’abi-tato di Duino. Il sentiero passa accanto a degli scavi direalizzazione militare e continua tra la densa vegetazionedella pineta mista a leccio fino all’abitato di Duino. Il sen-tiero per le persone con ridotte e impedite capacità motorieinizia dall’abitato di Duino e raggiunge la piazzola al bordodelle Falesie.
COME ARRIVARE
Percorrendo la strada statale n. 14 da Triesteverso Monfalcone e oltrepassando l’abitato di Si-
stiana, si raggiunge il parcheggio nei pressi delbivio per Sistiana mare dove si rovano le indica-
zioni per il Sentiero Rilke. Al sentiero si può acce-dere anche dall’abitato di Duino. Per chi proviene
da Venezia o da Udine verso Trieste uscire dal-l’autostrada A4 allo svincolo di Duino.
Comune di Duino AurisinaObčina Devin Nabrežina
Aurisina Cave, 25 – 34011 Aurisina (TS)tel. (+39) 040.2017111 – fax (+39) 040.200245
Ufficio IAT Sistiana – Sistiana, 56/b34011 Sistiana (TS)
tel/fax: (+39) [email protected]
COSA VISITARE
Le Falesie di Duino sono l’unica stazione a li-vello mondiale della Centaurea kartschiana,una pianta che cresce sulla parete delle Falesiepiù vicina al mare. Da osservare con atten-zione sono pure i fenomeni di carsismo di su-perficie, derivati dall’erosione dell’acqua sullesuperfici calcaree. L’azione della pioggia pro-duce gli spettacolari campi solcati, le scanella-ture e le vaschette, ma può addiritturaperforare la roccia, dando così la possibilitàalla vegetazione di emergere anche tra le pie-traie. La bianca roccia calcarea è protagonistanella Riserva, sia come singoli torrioni lungo lacosta, sia come affioramenti rocciosi lungo il ci-glione ben modellati dai fenomeni di carsismo.Lungo il ciglione delle Falesie tra il Castellonuovo di Duino e la baia di Sistiana, costeg-giando i resti delle postazioni militari, si snodail Sentiero Rilke dal quale si può ammirare ilvasto panorama sul golfo di Trieste, dalla focedell’Isonzo fino a Punta Salvore in Croazia.
LA PROTAGONISTA DELLA RISERVAE’ LA BIANCA ROCCIA CALCAREA MODELLATA DAI FENOMENI DI CARSISMO
FLORA E FAUNA
Le Falesie di Duino sono formate – come l’intero altipianocarsico – da rocce carbonatiche, nate nel Cretaceo (120 mi-lioni di anni fa) dalla sedimentazione di gusci di animaliplanctonici sul fondo di un mare poco profondo, la Tetide.Circa 50 milioni di anni fa, nell’Eocene, il fondo marino èstato portato verticalmente in superficie grazie alle spintedella zolla continentale africana contro quella baltica, an-dando così a creare gli aguzzi torrioni a strapiombo sulgolfo.Malgrado buona parte della superficie della Riserva sia co-perta dalla fascia di pini neri che divide la strada statale 14dal Sentiero Rilke, la zona posta sotto tutela rende evidenteil passaggio dal bosco alla macchia mediterranea, compostain maniera prevalente da lecci e carpini, i quali, man manoci si avvicina al mare, lasciano spazio agli arbusti (terebinto,marruca e soprattutto sommaco) e alla vegetazione rupi-cola. Sui macereti e negli anfratti crescono in particolare ilciliegio canino e la Centaurea kartschiana, pianta ende-mica dai fiori rosa-viola.Questo è l’habitat adatto per i rettili (serpenti, vipere e lu-certole) e la nidificazione degli uccelli sedentari quali il pas-sero solitario, il gabbiano reale e il corvo imperiale, manon va dimenticato il falco pellegrino, già inserito nellalista degli animali in pericolo, che ha trovato rifugio nellezone più inaccessibili delle Falesie.Tra l’autunno e la primavera è facile vedere varie speciemigratorie o svernanti, come gli svassi, mentre la pinetaospita fringuelli, ghiandaie, picchi, sparvieri e scoiattoli.
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Inaugurato nel 1987, e allun-gato nel 2000, il Sentiero Rilke,dato in gestione alla Provinciadi Trieste fino al 2012 dal Prin-cipe Raimondo della TorreTasso, si sviluppa per quasi duechilometri lungo il marginedella falesia carsica, vale a direnel tratto più pittoresco e spet-tacolare della nostra costa, conun panorama che scivola sulmare del golfo di Trieste, rac-chiuso tra la costa istriana e lesecche di Grado. In considera-zione del gran pregio naturali-stico la zona compresa tra la SS14 e un tratto di mare, delimi-tata ad est dal campeggio edalla baia e ad ovest dall’abitatoe dal castello, nel 1996, con laLegge Regionale è stata tute-lata come “Riserva NaturaleRegionale delle Falesie di Duino”, prendendo come simboloproprio l’Algyroides nigropunctatus, una lucertola balcanicache ha qui il suo limite estremo. Il percorso inizia dal par-cheggio davanti alla palazzina degli uffici per l’informazioneturistica, dove si trovano le tabelle che illustrano il percorso.La passeggiata è interrotta da cinque belvedere situati in po-sizioni strategiche, il primo, a quota, 60, ancora nel tratto de-limitato a monte dalla recinzione del campeggio, offre la vistasulla sottostante baia di Sistiana. Superato il campeggio e ilrifugio Rilke si sale una “griza” e dei campi solcati per rag-giungere quota 87. protetta da un muretto, c’è una piazzolache consente una visiona anche sul Carso: qui durante la Se-conda Guerra Mondiale era situato un cannone antiaereo.Sotto questo belvedere si apre un bunker e scendendo alcunigradini, si raggiunge una cavernetta, dove una finestra natu-rale si affaccia sulla parete strapiombante sul mare.Continuando la passeggiata lungo tratti che si affiancano alvuoto, protetti da staccionate, ci si immerge nella vegetazionedavvero straordinaria del luogo.Sul Rilke si osserva, a monte, la tipica vegetazione illirico-balcanica del bosco carsico infiltratosi nella pineta, mentrelungo il margine della falesia, sulle pareti e tra le rocce, è pre-dominante quella mediterranea, ma che si coglie soprattuttonelle specie arbustive e nei fiori. Proprio tra questi abbiamoun endemismo unico, ristretto solo in questa zona: la Cen-taurea kartschiana.
Emozionante è il panorama offerto dalle alte rocce di calcare,interrotte da profonde spaccature dove l’azione degli agentiatmosferici, su strati verticali, ha modellato erti pinnacoli eguglie slanciate protese verso il cielo, o lisce pareti che stra-piombano vertiginosamente sul mare.In poche centinaia di metri possiamo osservare tutti i feno-meni di carsismo di superficie: massi rigati dalle scannella-ture o bucati d fori di dissoluzione, vaschette di corrosione,grize di pietre incoerenti e ovunque campi solcati coperti dacespuglietti. La pietra è dominante sul Sentiero Rilke.Il terzo belvedere mantiene la quota 86. È formato da unospiazzo aperto tra alcune rocce che fanno da parapetto e dalquale si può avere una bella panoramica sul Castello diDuino.Dopo circa 1300 metri di percorso, un sentiero piega nelbosco e consente di raggiungere la SS14, invece il Rilke pro-segue verso quota 83, in origine per alloggiare un pezzo an-tiaereo.A 1700 metri, una deviazione permette di raggiungere laSS14, mentre il sentiero continua fino a Duino, dove inizia iltratto per i disabili lungo circa 20 metri (fatto a cura della Re-gione nel 2003) che porta al quinto belvedere da dove si puòammirare tutta la falesia ed il Castello di Duino della famigliadei Principi della torre e Tasso aperto al pubblico dal 2003
SENTIERO RILKE
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È un percorso panoramico sul costone tra Aurisinae Santa Croce. La strada ampia e comoda è sempreriparata dal vento anche nei periodi di Bora. Il per-corso è in gran parte ricoperto dalle piante di salviae santoreggia. Il panorama abbraccia il Golfo diTrieste e la Laguna di Grado. Dal sentiero si può de-viare, dopo una breve salita, per raggiungere la ve-detta Liburnia, dalla quale si gode uno deipanorami più belli della costa. Il sentiero inizia adAurisina, dove è possibile parcheggiare presso lascuola Igo Gruden, alla cui sinistra si apre il sen-tiero. Il ritorno avviene seguendo lo stesso percorso.
SENTIERO della SALVIA
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PARCO delle FONTI del TIMAVO
Sul Carso triestino non c’è luogo più sacro epieno di memorie come quello delle Fonti del Ti-mavo. Leggenda e storia qui si fondono in unpaesaggio malinconico e suggestivo. All’ombradi maestosi cipressi, pioppi e platani, che proteg-gono la bianca chiesa gotica di San GiovanniBattista, allineate lungo una cinquantina dimetri, si trovano tre risorgive. Dalla prima, a ri-dosso di una parete di roccia, le acque scaturi-scono da gallerie che si trovano a circa 70 metridi profondità. Capella votiva di uno sconosciuto,ricorda il culto che qui era offerto al dio Timavo,di probabile origine protostorica, forse veneta,come lo erano il bosco e il sacello sacro a Dio-mede, il fondatore di città, l’eroe omerico, an-ch’esso legato ai Veneti e ricordato da Strabone.Altre lapidi erano dedicate al culto d’Ercole Au-gusto, compagno di Diomede in numerose im-prese e a Saturno, il dio romano delle semine edei raccolti. Dove oggi sorge la chiesa è proba-bile si trovasse un tempio dedicato alla Speranza
Augusta, di cui si sono trovate quattro lapidi d’of-ferenti, provenienti da varie parti dell’Impero,che ringraziavano la divinità per la grazia rice-vuta. Accanto alla Chiesa paleocristiana fu purecostruito un monastero, frequentato dai pelle-grini. Entrambi gli edifici furono distrutti dallescorrerie degli Ungheri. Sul terzo ramo del Ti-mavo sono stati trovati resti archeologici che at-testano la presenza di un porto frequentato dalV secolo a.C. e rimasto in uso sino al Settecento.Il Fiume Timavo, durante la Prima Guerra Mon-diale, faceva parte del sistema difensivo delMonte Ermada, tenuto con grande valore dagliAustriaci perché chiudeva la strada per Trieste;di conseguenza subì pesanti bombardamenti nelcorso delle varie offensive. In questa zona fu fe-rito dai soldati austriaci il 27 maggio 1917, il Mag-giore Giovanni Randaccio. Oggi, però accoglie ilvisitatore come un’oasi serena, dove il temposembra trascorrere quieto come le acque delfiume che vanno frettolose verso il mare.
Sentiero deiPESCATORI
É un’antica strada usata dai pescatoridi Aurisina per recarsi al mare per lapesca al tonno, con le tipiche barchedette zoppoli o ”čupe”, particolari im-barcazioni scavate in un unico tronco,
da cui prendono il nome la spiaggiaed il porticciolo di Aurisina.
Per raggiungere il sentiero daAurisina si seguono le indi-
cazioni per la scuolamedia Igo Gruden o per il
Sentiero dei pescatori.La strada scende ri-
pida dalla scoglieraverso le acquedel Golfo, im-mersa in pae-saggi unicisospesi fra cieloe mare. La viadel ritorno av-viene lungo lo
stesso percorso.
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raPERCORSO DIDATTICOIl percorso didattico è un itinerario circo-lare che inizia e si conclude presso la scuolamedia Igo Gruden. È suddiviso in 11 stazioniche evidenziano le caratteristiche geografi-che, naturali, storiche, culturali ed architet-toniche più rappresentative di Aurisina.Dal cortile della scuola ci si avvia verso ilSentiero dei pescatori (Ribiška pot) in dire-zione del mare. Dopo aver attraversato ledue linee ferroviarie si scende per le scale dipietra carsica fino alla vedetta Pod Oljščico.Da qui si gode un pittoresco panorama sulla costa ed il porticciolo diAurisina, i vivai dei mitili e sull’intero golfo di Trieste. La terza stazioneè denominata Brščice, alla quale si accede attraverso il sentiero Za vo-dico, che porta a S. Croce, denominato anche Sentiero di J. Kugy. Vi sipossono notare alcuni fenomeni di carsismo, la tipica macchia medi-terranea e la pineta. Giunti all’incrocio bisogna deviare in salita versosinistra in direzione NE per arrivare quindi alla torre piezometrica. Latorre è stata elevata ai tempi della costruzione della ferrovia meridio-nale per il rifornimento dell’acqua alle locomotive. Dalla torre si puògodere un bellissimo panorama sul golfo e dintorni. Attraversando lapineta si arriva in prossimità dell’incrocio tra la strada provinciale equella che porta a S. Pelagio. Da qui si devia a sinistra verso la casa na-tale del poeta Igo Gruden, quindi a destra fino alla Piazza s. Rocco. Visi può visitare la chiesa parrocchiale e, sul lato opposto, il monumentoai caduti durante il secondo conflitto mondiale. Dal lato sinistro dellachiesa uno stretto viale ci porta fino al monumento al poeta Igo Gruden(1893-1948). La stazione successiva è Kržada, una piazzetta al centrodel vecchio nucleo di Aurisina, dove si possono ammirare le varie strut-ture dell’architettura carsica. Sul lato nordorientale del paese vecchiosi devia verso le aree coltivate; trattasi per lo più di vigneti. Si scendequindi verso l’avvallamento denominato Lišček, che è la più estesa do-lina carsica della zona. Prima ancora, deviando verso sinistra, notiamoun altro avvallamento, Šišček, nel quale è collocato il cimitero ai cadutinella grande guerra. Da qui si scende nella parte opposta verso la do-lina Lišček, che nella maggior parte della superficie è coltivata. E’ in-terssante per il suo microclima, per la sua vegetazione e per la presenzadell’abbeveratoio naturale. Risaliti dalla dolina, percorriamo un trattodi sentiero piuttosto stretto per la folta vegetazione. L’itinerario conti-nua attraverso il sottopassaggio dell’autostrada in direzione di Aurisina.In prossimità del cimitero si sale verso destra seguendo il Sentiero deipescatori. Arrivati alla strada provinciale la si attraversa in prossimitàdel distributore di benzina e si giunge quindi al laboratorio marmifero,dove è possibile conoscere più da vicino quella che per tanto tempo èstata l’attività più significativa di Aurisina e della zona circostante. Rag-giunta nuovamente la scuola media ha termine il percorso didattico. Apasso sufficientemente agile ma anche prestando una considerevole at-tenzione alle singole stazioni si può percorerlo in circa due ore.
Antoni J., Cante M., CollovatiN., Košuta A., 1a cl.
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Uno dei siti paleontologici più interes-santi d’Italia si trova a Villaggio del Pe-
scatore, nel comune di Duino Aurisina,il cui simbolo è il dinosauro sopranno-minato Antonio, il più grande e com-
pleto dinosauro italiano ed europeo,
che appartiene al gruppo degli adro-sauroidi, adrosauri primitivi, parentistretti degli adrosauri americani dalbecco d’anatra. Oltre al dinosauro Antonio, dal sitosono emersi anche una ricca fauna
comprendente altri esemplari di di-
nosauro della stessa specie e delle ossadisarticolate di altri esemplari, fossili
di coccodrilli primitivi, pesci gamberi
e resti vegetali.
Recentemente la Sopraintendenza deiBeni Archeologici del Friuli VeneziaGiulia ha espresso parere favorevoleper avviare le prime visite guidate a
scolaresche e a gruppi turistici al gia-
cimento paleontologico, accompagnatidai volontari del Gruppo speleologicoFlondar di Duino Aurisina, in collabo-razione con il museo Civico di StoriaNaturale di Trieste.Dalla primavera 2011, verrà perciò al-lestito un percorso corredato da pan-
nelli esplicativi ed un plastico del
dinosauro posizionato proprio nelpunto esatto del rinvenimento. Si avrà quindi, la possibilità di visitarele Sale Paleontologiche del Museo Ci-vico di Storia Naturale di Trieste, cheospita i resti di Antonio e degli altri rin-venimenti e, accompagnati dai volon-tari, alla domenica, sarà possibileeffettuare una perlustrazione a questoimportante sito, ormai famoso in tuttoil mondo.
La scoperta dei primi resti fossili av-venne verso la fine degli anni ’80, ad
opera di alcuni appassionati e nei primianni ’90 vennero avviate alcune campa-gne di scavo. Uno dei reperti si rivelòappartenere ad un esemplare delgruppo dei dinosauri.Il caso ha voluto che ad una studen-tessa a fine corso di studi della facoltàdi Scienze Geologiche dell’Universitàdagli studi di Trieste, Tiziana Brazzattifu assegnata una tesina in rilevamentogeologico proprio in quella zona; il 25aprile del 1994 scorse tra le rocce cal-caree un affioramento che presentavain superficie una zampa anteriore di unrettile fossile: fu la scoperta di quel-l’esemplare ormai noto che familiar-mente chiamiamo Antonio.Ciò spinse il Ministero ad intrapren-dere una nuova campagna di scavimolto più approfondita negli anni 1996-1997 ed una l’anno successivo, effet-tuata dalla ditta “Stoneage”, esperta inscavi paleontologici e concordata conl’Università degli Studi di Trieste. Civollero sei mesi di lavoro sul terreno e3500 ore di preparazione in laboratorioper estrarre il più grande e completodinosauro italiano ed europeo, la riccafauna ed i resti vegetali.
Questo giacimento fossilifero rappre-senta una delle più importanti scopertedella paleontologia italiana del XX se-colo: ospita gli unici dinosauri ritrovatiin Italia in corrispondenza stratigraficae ancora oggetto di scavo sistematico ericerca scientifica.La presenza di questi rettili terrestrinel Nord Est d’Italia ha costretto aduna sostanziale revisione della conce-zione paleogeografica del Carso Trie-stino nel Cretacico Superiore, che sicredeva essere un ambiente marino olagunare ed invece, ora, si supponeavesse anche delle terre emerse.
Il più GRANDE e COMPLETO DINOSAURO ITALIANO
Ricostruzione in vivo di Tethyshadros insularis di Lukas Panzarin
Il Villaggio del Pescatore dista meno di 20 km
da Trieste, nel Comune di Duino Aurisina.
Può essere raggiunto da Trieste prendendo la
Strada Statale 14 verso Sistiana, Duino Auri-
sina.
Provenendo da Udine o da Venezia per l’auto-
strada si esce a “Lisert”.
Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Via dei Tominz, 4 – 34139 – Trieste
Tel. 040 6758658 - Fax 040 6758230
Orario apertura: da lunedì a venerdì 9-13
www.retecivica.trieste/triestecultura/musei/scientifici
Gruppo Flondar
Reperibilità per informazioni a visite didattiche
e turistiche al sito paleontologico del dinosauro
Antonio: Biblioteca Comunale del Villaggio del
Pescatore
Lunedì ore 16.00-19.00
Tel 040 208052 - Mobile 393 477 393118
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Le Fonti del TimavoIl Timavo, fiume ricordato da Virgilio, Livio e Plinio,nasce in Slovenia e, dopo un breve tratto, si inabissa nellavoragine di S. Canziano per riemergere dopo circa 38 kmdi percorso sotterraneo. Il mito greco racconta che pressolo sbocco del Timavo si concluse il viaggio degli Argo-nauti, mentre secondo Strabone qui vi era il santuario de-dicato all’eroe omerico Diomede. Alcune iscrizioni diepoca romana inserite nell’abside della chiesa di San Gio-vanni citano la Spes Augusta, Ercole e Saturno. A partire dal V sec. D.C. fu costruita una basilica, di cuirimane parte del pavimento mosaicato all’interno dellachiesa attuale. Nei pressi del monumento dedicato ai Lupi di Toscanasono visibili le tracce dei solchi carrai della Via Gemina,che collegava Aquileia a Tergeste.Come arrivarci: l’indicazione delle bocche del Timavo sitrova sulla SS 14, sulla sinistra, appena entrati nell’abitatodi S. Giovanni del Timavo.
Il castelliere di SliviaI castellieri erano centri fortificati in altura, diffuse dal-l’età del Bronzo medio (7100-1365 a.C.). Quello di Slivia èuno dei meglio conservati del Carso triestino risalenti allamedia età del Bronzo.La cima circolare, che ha un diametro di circa 280 metri,è ben conservata sul lato nord-est, dove raggiunge i 5metri di altezza, mentre a sud-ovest dalla prima cinta sidistingue un pianoro, sfruttato a lungo per scopi abitativi,visto che le ceramiche recuperate durante gli scavi appar-tengono all’età del Bronzo, del Ferro e a quella romana.Durante la Grande Guerra sul castelliere vennero collo-cati alcuni cannoni. Come arrivarci: dalla strada Slivia-San Pelagio si diramasulla destra una carrareccia che conduce al castelliere.
La Grotta del MitreoDalla seconda metà del II sec. a.C. all’inizio del V sec. d.C. all’internodella Grotta era adorato Mitra, divinità di origine indo-iranica, natodalla roccia e pertanto venerato in ambienti sotterranei. Il mitraismoera un culto iniziatico di salvezza, riservato ad un ristretto numero difedeli; il momento culminante consisteva nel sacrificio di un toro.Come negli altri mitrei erano stati scavati due sedili in pietra. Sulfondo, una nicchia ospitava un bassorilievo – di cui è esposta oggi unacopia in gesso – raffigurante Mitra che uccide il toro. Il Mitreo diDuino, uno dei più antichi d’Occidente, è l’unico in Italia a essere ri-cavato all’interno di una cavità naturale.Come arrivarci: partendo dalla casa della Forestale si percorre il largosentiero che costeggia la ferrovia; giunti al cavalcavia si abbandona lastrada piegando a sinistra, seguendo il sentiero segnalato in giallo erosso.Il Mitreo è aperto ogni giovedì dalle 11 alle 13.
“Il territorio del Comune di Duino Aurisinaè ricco di testimonianze archeologiche, di-stribuite dalla preistoria all’età romana. Ilpercorso parte dal Museo del Gruppo Spe-leologico Flondar, al Villaggio del Pesca-tore, dove è possibile ripercorrere le tappesalienti della storia di queste terre”.
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L’esposizione è stata ideata con loscopo di illustrare visivamente alcuneattrattive del circondario e le testimo-nianze di epoche lontane. La mostra -allestita a cura del GRUPPO SPE-LEOLOGICO FLONDAR - si sviluppasecondo una cadenza cronologica, ini-ziando dalla recente scoperta nelle im-mediate vicinanze del Villaggio delPescatore di una fauna risalente a 85milioni di anni fa e inglobata in unamatrice di calcari cretacei. Il giaci-
mento fossilifero - che si prospetta come il più ricco d’Europa -ha restituito finora lo scheletro completo di un dinosauro erbi-voro, ma i sondaggi hanno accertato la presenza di altre speciedi animali coevi. Questo dinosauro, chiamato dagli studiosi An-tonio, può ritenersi il primo “abitante” conosciuto della nostrazona.
Con brevi spostamenti dal Villaggio e possibile visitare alcune ri-nomate stazioni preistoriche in caverna, come la Grotta Azzurradi Samatorza, oggetto di numerose campagne di scavo, e il Ri-paro di Visogliano, dove le ricerche - tuttora in corso - hannomesso in luce un livello del Paleolitico, datato 400mila anni.
STORIA e PREISTORIAattorno al TIMAVO
Venendo a tempi meno remoti, la zona è caratteriz-zata dall’esistenza di resti d’epoca romana, tra i qualivanno segnalati per la loro agevole visibilità quellidella Mansio con bei pavimenti musivi situata all’in-terno del comprensorio dell’Acquedotto Randaccio.
Di straordinario interesse è la grotta nella quale èstato scoperto nel 1963 un sacello dedicato al cultomisterico del dio Mitra; il tempio è stato ricostruitodalla Soprintendenza di Trieste ed è l’unico Mitreoin cavità naturale d’Italia.
Attorno alle risorgive del Timavo si dipartono invarie direzioni solchi incisi nella roccia, probabili re-litti di una viabilità forse di origine preistorica, legataalla presenza dei cinque Castellieri dell’Ermada edutilizzata dai romani, i quali si scontrarono qui nel178 a.C. con gli Istri di Re Epulo.
Mediante un plastico a grande scala è stato rico-struito l’aspetto della zona come doveva presentarsiduemila anni fa, quando la morfologia costiera era al-quanto diversa a causa del livello marino inferiore dicirca due metri rispetto a quello attuale.
Il periodo medioevale può essere rappresentato daidue castelli di Duino.
Un altro testimone di quest’epoca è la chiesa goticadi San Giovanni in Tuba, costruita sui resti di unabasilica paleo-cristiana della quale rimangono alcunitratti di muro ed un pavimento a mosaico.
Ampia parte dell’esposizione è dedicata alla PrimaGuerra Mondiale ed è costituita da numerose imma-gini - quasi tutte inedite - riprese nel periodo in cui sisvolsero qui la X e l’XI Battaglia dell’Isonzo (maggio- settembre 1917), con le quali l’esercito italiano tentòdi aprirsi la via verso Trieste. L’Ermada: era presi-diato dall’esercito austroungarico, che vi aveva co-struito un articolato sistema di appostamentidifensivi, dei quali sono rimaste numerose caverne,bunker, osservatori e cinque grandi grotte naturali at-trezzate a rifugi sotterranei, meta frequente di visiteguidate. Molte fotografie illustrano le distruzioni deibombardamenti sui paesi attorno all’Ermada e sulCastello di Duino, nel quale c’era una guarnigionemilitare. Un plastico rappresenta tutta la zona at-torno all’Ermada come la videro i soldati austro-un-garici ed italiani, morti a migliaia su queste pietraie.
La Seconda Guerra Mondiale vide quest’area, an-cora una volta, teatro di avvenimenti drammatici cheportarono alla distruzione, per rappresaglia, di alcunipaesi da parte dalle truppe tedesche.
Una sezione della mostra è dedicata infine alle ori-gini del Villaggio del Pescatore, con il primo nucleodi dieci case erette a ridosso del Promontorio Bratina,agli inizi degli anni ‘50. L’abitato andrà sviluppandosinegli anni seguenti, accogliendo le famiglie di comu-nità provenienti dalle cittadine della costa istriana,costrette all’esodo alla fine della guerra.
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iaItinerario 1A metà degli Anni Settanta, pochimetri dalla Torre Piezometrica,furono scoperti i muri eretti asecco di un grande edificio, risa-lente alla fine del II secolo a.C.. Sitratta dell’ala orientale di un fab-bricato il cui corpo centrale si èconservato per 9 m di lunghezza.E’ probabile si tratti di un opificioper la lavorazione della pietra, edè la più antica costruzione ro-mana del nostro territorio. Conti-nuando la strada che porta allazona industriale di Aurisina, dopoil sottopassaggio ferroviario, sientra nella zona delle cave. Dal-l’alto è possibile ammirare la va-stità della Cava Romana,profonda oltre 100 metri. Sullaparete meridionale si notano isegni degli antichi scavi romani.
Itinerario 2Partendo dalla SS 14, con un percorso di circa un chilometro, si raggiungela Grotta del dio Mitra, imboccando una traccia di sentiero che si apre a si-nistra prima del passaggio sotto la linea ferroviaria. Durante gli scavi sonostate trovate le lapidi con l’effige del dio Mitra mentre uccide il toro, i ban-coni, e alcuni altari. Sono state trovate centinaia di monete e decine di lu-cerne e vasetti che hanno consentito di datare il Mitreo, aperto al culto giànella seconda metà del I secolo d. C. e distrutto agli inizi del V.
Itinerario 3Da Slivia, una carrareccia porta versooriente sino al bivio con il sentiero checonduce al castelliere di Slivia, uno dei piùpoderosi del nostro Carso. Sul versantesettentrionale sono ancora visibili i gra-doni che sostenevano le macerie del murodifensivo, dovuto forse ad una sistema-zione di quello precedente, risalente al-l’età del bronzo, quando fu costruito ilprimo villaggio, cioè intorno al 1500 a.C..Ha subito modifiche nel corso della primaguerra mondiale quando su questo colle fuposta una batteria di cannoni. Ancora oggiè uno dei meglio conservati, tra tutti i ca-stellieri che nel periodo protostorico sor-gevano sulle alture del Carso triestino.Proseguendo il sentiero che scende versoAurisina si trova in breve la Grotta Lin-dner: una spaziosa caverna illuminata dal-l’alto, con una galleria che scende a fortependenza sino a 175 m di profondità. Lacavernetta fu frequentata dall’uomo sindal periodo neolitico.
INFORMAZIONI Grotta Mitreo:
presso la Sovrintendenza per i beni
archeologici del Friuli Venezia Giulia
Palazzo Economo, Piazza Libertà 7 - Trieste
tel. 040/4194711 - giorni feriali 9.00 - 13.30
sig. Bonetti Bruno - tel. 040/200769
Comune di Duino Aurisina - Area Servizi Alla
Collettività - Servizio Turismo, Istruzione,
Cultura, Sport e Tempo libero
Aurisina Centro 102 - 34011 Aurisina Trieste
tel: +39 040 2017372 - fax: +39 040 201307
www.marecarso.it - [email protected]
TRE ITINERARI STORICI
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La chiesa di S. Giovanni in “Tuba” o“in Tumbis”, appellativo derivatodalla credenza che i morti ivi sepoltisarebbero stati i primi a risorgere alsuono della tromba del giudizio, haavuto molteplici riedificazioni in que-sto sito alle Fonti del Timavo, luogosacro fin dai tempi precristiani. Oltreall’ara al Dio Timavo, ivi si trovanoepigrafi votive a Saturno, Ercole,Spes Augusta; nelle vicinanze lagrotta del Mitreo conserva un basso-rilievo con le figure del Cautes e delCautopates.
L’attuale edificio fu innalzato dai Wal-see, signori di Duino. Presenta unanitida abside coronata da una volta acostoloni stellati e solcata in verticaleda finestrature, il cui disegno è ri-preso sul fronte meridionale. Adiacente al fronte nord troviamo ad-dossato un edificio di minore entitàche racchiude la sacrestia e si slanciaverso l’alto in un semplicissimo cam-panile riportato, nella riedificazione,alle linee originali. Degli affreschi, di cui la chiesa erafregiata, l’unico frammento giunto anoi è quello che si può osservare sullacostola che sul lato nord delimita ilpresbiterio. La chiesa di S. Giovanni in Tuba ri-sultò gravemente danneggiata dai
bombardamenti nei conflitti mon-diali; solo agli inizi degli anni cin-quanta venne riedificata e restaurataa cura del Governo Militare Alleato edell’allora Sovrintendenza alle BelleArti di Trieste.
Testimonianza delle vicende storichedella Chiesa di S. Giovanni, oltre agliscavi, sono i vari reperti esposti nellasacrestia. Vi troviamo una lastra in-corniciata nel cui campo risalta unacroce a braccia quasi uguali con unforo presumibilmente “fenestrellaconfessionis”. Di rilevante importanza è la lastrache riporta una parte dell’epigrafe delpartriarca Volderico I di Eppinstein,la quale costituiva uno dei lati del se-polcro e che testimonia il ritrova-mento e la sepoltura delle reliquie deibeati (1113). Attorno alla chiesa c’era, fino al 1915,un cimitero di cui rimangono ancoraalcune lapidi. I millenni di sacralità, di cui questoluogo è permeato, i secoli di inces-sante preghiera qui innalzata alla di-vinità, il luogo a cui è approdato ilcristianesimo fin dai tempi più anti-chi, ci parlano ancora e ci invitano ariscoprire la storia e la fede dei Padriperché sia, oggi, anche la nostra.
Per informazioni e visite di gruppo si puòcontattare il parroco Don Ugo Bastiani cell: +39 347/3576750Nel periodo da maggio a settembre si cele-bra la messa ogni domenica alle ore 11.30Ogni giovedì
9.00 -11.00 apertura Grotta Mitreo11.00 -13.00 apertura Chiesa San Giovanni in TubaPer la visita dei siti rivolgersi al sig. Bonetti Bruno tel: 040/200769Autobus: linea 43, 44, 73 (stagionale)
CHIESA di SAN GIOVANNI IN TUBA
Sentiero delle trincee del Monte ErmadaLa zona che circonda il Monte Ermada fu nel corso della primaguerra mondiale teatro di aspre battaglie Il sentiero conduceattraverso un tratto interessante per i resti di trincee e grotteutilizzate come ricoveri durante le battaglie. Da Medeazza si imbocca il sentiero n. 3,passando pochi metri a nord della cimadel M. Ermada e continuando, tra trin-cee e caverne, sino all’incrocio con ilsentiero n. 8 che conduce alla cima delM. Ermada (323m). Si prosegue sul me-desimo sino ad intercettare il sentieroTrincee M. Ermada che conduce sullacima del M. Gabrnjak (297m).Dopo 100 m circa si devia a sinistra imboccando il sentiero 3aattraverso un’ampia vallata, per arrivare alle case Coisce. Si continua sul sentiero n. 3a, arrivati a un quadrivio si tiene ladestra e si continua fino al punto di partenza. Il percorso è me-diamente impegnativo e si può facilmente collegare con altrisentieri segnalati, si può arrivare fino a Medeazza o a Malchinaoppure, oltreconfine, fino a Brestovica.
Vieni a scoprire... LA STORIA DEL NOSTRO TERRITORIO
Luoghi nei quali si sono svolti importanti eventi storici e mo-numenti commemorativi:- Monte Ermada- Monumento ai Lupi di Toscana e il Cippo Randaccio- Cimitero austro-ungarico di Aurisina- Sentiero Rilke- Monumenti ai caduti della Seconda Guerra Mondiale
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Parco Caravella
BAIA DI SISTIANA...TUTTA UN’ESTATE
Parco CaravellaInfo servizi balneazione+39 348 09 82 [email protected]
Un Giorno di sole a Sistiana
Una baia. Davanti: il mare. Dietro: le falesie rocciose alte più di 60 metri. Nulla di più suggestivo per una giornata di sole immersi in uno dei gioiellidell’ Adriatico.
L’acqua limpida, subito profonda, dai fondali rocciosi, la rendono metaideale per gli amanti del mare e per gli appassionati di immersioni.Il Parco Caravella continua il percorso verso la sua nuova realtà, previstanel piano di valorizzazione turistica dell’intero ambito.Anno dopo anno abbiamo riportato, anche se in via provvisoria, a nuovavita parti della storica struttura... e continueremo su questa strada, senzastravolgimenti, ma offrendo nuovi servizi recuperando le aree rispettan-done la natura, oggi più che mai vero patrimonio della Baia della Cara-vella.Così anche quest’anno nuovi servizi per vivere il sole e il mare in un am-biente sereno e tranquillo ma anche vivace ed allegro.
Il calar della Sera
La notte densa dei suoni e persone è ancoralontana.La Baia, con il suo fascino romantico, daltramonto all’imbrunire, diventa meta idealedopo una giornata di mare, o per qualcheora di vacanza dopo gli impegni di una gior-nata di lavoro...
Passeggiare in riva al mare, chiacchierare,gustare un buon calice di vino, rinfrescarsicon una birra spillata ad hoc, godersi uncocktail adagiati sulla spiaggia, stuzzicare ilpalato con uno spuntino, saziarsi con unmaxi panino caldo, cenare serviti su una ter-razza in riva la mare...La Baia di Sistiana con i suoi locali è prontaa soddisfare ogni desiderio e la sera sapràregalare suggestioni e momenti indimenti-cabili...
...e le follie della Notte
E’ il 10 agosto 1996 quando in Baia di Sistiana rinasce, dopo anni dimancanza di intrattenimento, la prima attività dedicata al diverti-mento: inaugura il “Cantera Cafè”.
Sul lato Est della Baia, dove oggi c’è il Cohiba Cafè, inizia una nuovastagione del divertimento in riva al mare della Baia.Sono passati più di vent’anni da quando la “Caravella”era capace diattrarre pubblico da tutta la Regione e non solo, grazie alla presenzadi artisti del calibro di Domenico Modugno, Lucio Battisti, Patty Pravo,Mina e molti altri, oltre ad avere ospitato una delle prime edizioni delFestival Bar.Il 29 luglio 2007 la rotonda del Cantera Social Club ha ospitato gli EarthWind & Fire ritornando ad offrire uno spettacolo di portata internazio-nale.Il 2011 sarà una nuova stagione fatta di appuntamenti, eventi, balli, di-vertimento, spettacoli, concerti, dj set, capaci di regalare emozioni in-dimenticabili, di soddisfare tutti gusti e rispondere alle esigenze di tuttele età.
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Metti alla prova il tuo coraggio
al Trieste Adventure Park
Camminerai sospeso nell’aria a 10 metri di altezza, volerai appeso ad una carrucola da unaparte all’altra dl parco, sfiderai la tua paura lanciandoti nel vuoto con una liana alla Tarzan.Titroverai in situazioni estreme dove solo la tua abilità ed il tuo coraggio (e ovviamente il nostro
personale) potranno aiutarti!!!!
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- maggio e settembre: aperto sabato e dome-nica 10.30-18.00 (ultimo ingresso alle 16.30)- giugno, luglio e agosto: aperto dal mercoledìalla domenica 10.00-19.00 (ultimo ingressoalle 17.30)- tutti gli altri giorni aperto su prenotazionegruppi/scuole/festeLe giornate e gli orario di apertura potrannosubire delle variazioni.
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CastelreggioSistiana Mare, 74 - Tel. +39 040 2017111
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VINILa vite del Carso è un mi-racolo scaturito dalla te-nace gestione di unterritorio virile, ardito,privo di compromessi. Lepergole d’uva appaionocome un miraggio nellafrastagliata e scoscesa di-namica dell’altipiano. Peri cultori del raspo caro almeraviglioso Bacco, ilrosso Terrano, la biancaMalvasia, le inedite e au-toctone Vitovska e Gleraoffriranno degli istanti diintenso appagamento. Unpunto di partenza per co-noscere quei produttoriche stanno lavorando atutto campo per valoriz-zare dei vigneti dalle po-tenzialità intatte e, permolti versi, assoluta-mente inedite.
GEMINAUn percorso tra borghi, attività e natura nel Carso
Iniziava da Aquileia la via Gemina, quella diret-trice stradale dell’Antica Roma che consentivadi collegare l’occidente alle porte d’Oriente. GEMINA: percorsi e paesaggi di civiltà naturaleL’altopiano carsico è una sinfonia di ri-lievi e vallate di grande suggestione, coni suoi rari e preziosi fazzoletti di terra di-sposti a coltura, e suoi borghi di pietrabianca a spazzare il fresco dominio delverde esuberante. In questo arcano pae-saggio ritorna a nuova vita il sentiero Ge-mina. Nei suoi 8 km di sviluppo, Geminaconnette i villaggi di Malchina e Terra-nova, un sentiero attrezzato non solo peri pedoni, ma anche per bici e cavalieri,attraverso le località di Precenico, SanPelagio e Prepotto. Un’escursione co-moda e accessibile che consentirà ai tu-risti grandi e piccini di conoscere con
facilità un Carso fatto di querce e carpini,di calci e terre rosse scurite dal sole, disegreti spechi e abissi, di superfici super-bamente colonizzate dalla generosa vite.All’ombra delle case, fervono le attivitàartigianali, le proposte agrituristiche, laconsolidata ristorazione dell’altipiano.Storia e leggenda sono capaci di insi-nuarsi in maniera discreta e quasi imper-cettibile nel cuore del viandante, lungoun altipiano dove sin dalla notte deitempi l’uomo ha dovuto rispettare lalegge di madre Natura. Pietra e ventohanno dettato sentieri, campi e ripari.L’uomo ha intuito e concretizzato i luoghidella propria esistenza.Nulla è di più.
OSMIZZAQuando appare la pic-cola frasca d’edera conla freccia indicatrice,non vi sono dubbi. Que-sto caratteristico se-gnale informa chevicino a qualche trattodi Gemina è aperta una“Osmizza”, tradizionalerivendita temporaneadi vino, autentica istitu-zione popolare che af-fonda le radici nelpassato austro-ungaricotriestino.
AGRITURISMOAccanto alle frasche,anche sul Carso sonofiorite in questi ultimianni delle nuove ed in-teressanti aziende agri-turistiche capaci diconiugare l’offerta disoggiorno con quellaeno gastronomica. Nelrelax di magioni cir-condate dal verde, gliospiti potranno gustaredei piatti genuini rea-lizzati con primizie ecarni nostrane.
RISTORAZIONEPer gli amanti della ristora-zione classica, l’offerta pre-sente nei dintorni dellaGemina riuscirà a soddi-sfare i palati più esigenti.All’insegna della tradizionecarsolina, dove gli ingre-dienti più semplici riesconoad esaltarsi in portate so-stanziose e decise, le ricettedell’altipiano riusciranno asoddisfare gli amanti di unacucina che affonda le pro-prie radici nelle più autenti-che tradizioni popolari.
La Strada del vino Terrano Sul Carso viene prodotto il famoso vino scuro, ilTerrano. Nasce dal vitigno del Refosco, ma laterra rossa del Carso lo fa diventare unico, di uncolore rosso rubino intenso con riflessi violacei.Il Terrano, vino che si sposa benissimo con il pro-sciutto crudo del Carso (Kraški Pršut), è partico-larmente indicato per le persone anemiche. Le sue proprietà erano note già in epoca romana
ed era particolarmente amato dall’imperatriceLivia, che attribuiva a questo vino la sua longe-vità (visse fino a 85 anni nel I sec.d.c.!). La “Strada del vino Terrano” che da Visoglianosi snoda fino a Opicina, comprende 18 trattorie,nelle quali la cucina tipica è accompagnata alTerrano. Le trattorie aderenti sono individuabilitramite un’apposita segnaletica “Strada del vinoTerrano” davanti al locale.
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Osmizze nel Comune di Duino Aurisina:
Greco Corrado: Aurisina Cave 62/atel. +39-338-3515876
Košuta Silvano: Aurisina-S.Croce 21/btel. +39 040-220708
Pertot Gabriel: Aurisina 10 - tel. +39 040-200539Andrea Antonič: Ceroglie 34 - tel. +39 040-299800Martin Terčon: Ceroglie 30 - tel. +39 040-299435Paolo Antonič: Malchina 50 - tel. +39 040-299985Norma Angelini: Malchina 11 - tel. +39 040-208553 Lisjak Maria: Malchina42 - tel. +39 040-299450Franc Fabec: Malchina49 - tel. +39 040-299442Vidojka Verč: Malchina 58 - tel. +39 040-299706Pipan Adriana:Malchina 58/a - tel.+39 040-2907049Radetič Sidonja: Medeazza 10 - tel. +39 040-208987 Luciana Pahor: Medeazza 14 - tel. +39 040-208553Nataša Pernarcich:Medeazza 21/a
tel.+39 040-208833Nadia Leghiša: Medeazza 16 - tel. +39 040-208451 Paolo Pernarcich: Medeazza 21 -tel. +39 040-208601Paolo Ferfoglia: Medeazza 6 - tel. +39 040-208726Natuška Marussi: Medeazza 1 - tel. +39 040-208367Boris Pernarcic: Medeazza 7 - tel. +39 040-208375Radovan Šemec: Precenico 3/b -tel. +39 040-200613Sandi Škerk: Prepotto 20 - tel. +39 040-200156Renata Rebula: Prepotto 19 - tel. +39 040-200782 Beniamino Zidarich:Prepotto 23 -tel. +39 040-20122Stubelj Ivana: S.Pelagio 52/b - tel. +39 040-201149 Iztok Peric: Slivia 2/a - tel. +39 040-200634Kralj Giovanni: Slivia 9 - tel. +39 040-200415Ada Cante: Slivia 25 - tel. +39 040-200750Alberto Škerk: Ternova Piccola 4-tel.+39040-200937Maria Ložej: Ternova Piccola 9/a
tel. +39 040-201087Ivan Pernarcich: Visogliano 1/c-tel. +39 040-291498 Agriturismi Solo RistoroLeghissa Michele
Attività Didattica Con CavalliMedeazza, 5 - Tel. +39 347-4836436Pirc SonjaCeroglie, 44 - Tel+39 040 299798Ittiturismo Al PescaturismoVillaggio Del Pescatore 83 - Tel. +39 040 209846Svara MartinaLoc. Ternova Piccola, 14 - Tel. +39 040-200898Fabec FrancLoc. Malchina, 48/A - Tel. +39 040-299442 Cante EddyLoc. Prepotto, 1/A - Tel. +39 040-200255Usaj MartinoLoc. Aurisina, 8 - Tel. +39 3394193779Pernarcic PaoloMedeazza, 21 - Tel. +39 040-208601
Ristoranti, Pizzerie, PaninotecheAl CavalluccioDuino 61/D - Tel. +39 040-208133 Al PescatoreDuino 69 - Tel. +39 040-208188 Ristorante Alla Dama BiancaDuino 61/C - Tel. +39 040-208137
Pizzeria Bowling DuinoDuino 4 - Tel. +39 040-208238 Trattoria Da CiroDuino 81/C - Tel. +39 040-208226 Bell’Italia (Holiday Inn)Duino 78 - Tel. +39 040-208273Trattoria BunkerAurisina 97 - Tel. +39 040-200228Canovella De’ ZoppoliAurisina Mare - Tel. +39 040-299532Franz Josef StubeAurisina Stazione - Tel. +39 040-200200 Pizzeria Pam PamAurisina 168 - Tel. +39 040-201312Trattoria TerzoniMalchina 1 - Tel. +39 040-299449Ristorante MezzalunaMalchina 54/A - Tel. +39 040-291529Trattoria SubanTernova Piccola 16 - Tel. +39 040-200175Trattoria Da PinoMedeazza 10/A - Tel. +39 040-208296 Trattoria SardocPrecenico 1/B - Tel. +39 040-200871 Trattoria Da FranzPrecenico 14 - Tel. +39 040-200525Trattoria GrudenSan Pelagio 49 - Tel. +39 040-200151 Paninoteca La GiostraSlivia 36 - Tel. +39 040-201166Trattoria Alla Bella VistaSlivia 5 - Tel. +39 040-200146Osteria Il PettirossoSanta Croce 16 - Tel. +39 040-220619Paninoteca MarillonSistiana 123 - Tel. +39 040-2916070 Gran Osteria Tre NociSistiana 33 - Tel. +39 040-299222Vanilija à la carte Sistiana 42/A - Tel. +39 040-2907042 Ristorante Ai 7 NaniSistiana 54/E - Tel. +39 040-299170 Ristorante GaudemusSistiana 57/E - Tel. +39 040-299255 Trattoria Da GinoSistiana 59 - Tel. +39 040-299273 Da CiroDuino 81/C - tel. +39 040 208226Bar Ristorante CastelreggioSistiana Mare Ristorante Il GabbianoVillaggio Del Pescatore 103-Tel. +39 040-208145Baia Degli UscocchiVillaggio Del Pescatore 162-Tel. +39 040-208191
Bar, Caffetterie, EnotecheBar Igor Aurisina 103 - Tel. +39 040-200141Bar Aurisina Aurisina 143 - Tel. +39 040-200488Bar SportAurisina Cave 24 - Tel. +39 040-200255
Kavarna GrudenAurisina Centro 69 - Tel. +39 338-9277739Bar Le GinestreAurisina Mare 153/S - Tel. +39 338-3553270Bar SocialeAurisina Stazione - Tel. +39 040-200246Bar Tennis (Ist)Aurisina Stazione - Tel. +39 040-299137Autogrill Duino SudAutostrada A4 - Tel. +39 040-208234Autogrill Duino NordAutostrada A4 - Tel. +39 040-208262Bar Mickey MouseDuino 28 - Tel. +39 040-208351Bar Al CastelDuino 28/A - Tel. +39 040-208747Bar Castello Di DuinoDuino 32 - Tel. +39 040-208120Sala Giochi “Only Bowling”Duino 4 - Tel. +39 040-208238Latterie CarsicheDuino 5/F - Tel. +39 0481-91105Agip Cafe’Duino S.S. 14 - Tel. +39 347-3302595Rifugio RilkeSentiero Rilke - Tel. +39 334-8271019Bar San MauroSistiana 122 - Tel. +39 040-2916071Bar Ai SportiviSistiana 126 - Tel. +39 040-299160Bar Costa Dei BarbariSistiana 34/F - Tel. +39 040-299963Caffe’ Enoteca La VignaSistiana 43 Bar AlabardaSistiana 43 - Tel. +39 040-299218Why NotSistiana 45/A - Tel. +39 392-3924463Bar Gelateria RicoSistiana 45/F - Tel. +39 340-00041477 Cafe’ Metro’Sistiana 45 - Tel. +39 348-2436833Bar InterSistiana 47 - Tel. +39 040-291541Chiosco MarillonSistiana Mare - Tel. +39 348-8194454Chiosco On The RoadSistiana Mare - Tel. +39 380-5152510Chiosco DoubleSistiana Mare - Tel. +39 333-2853403Chiosco Bar Dorje LingSistiana Mare - Tel. +39 349-0063987 Cantera Cafe’Sistiana Mare - Tel. +39 335-1287724CohibaSistiana Mare - Tel. +39 335-1287724Bar BelvedereSistiana 50/A - Tel. +39 040-291207Special OneSlivia 37Bar SportVillaggio Del Pescatore 65 - Tel. +39 040-208965
I PRODOTTI DELLA TERRA CARSICAOsmizzeAttraversando i paesi carsici, agli incroci e in prossimitàdi alcune abitazioni, è visibile un grappolo d’edera, la fa-mosa frasca, che indica la presenza di una »osmica« oosmizza; si tratta di un’offerta turistica assolutamenteunica. L’origine risale ai tempi di Maria Teresa, quandol’imperatrice concesse ai contadini il permesso di venditadiretta del vino e di alcuni prodotti (pane, uova sode e in-saccati) presso la propria abitazione, in cantina o nel cor-tile, per un periodo di 8 giorni (dallo sloveno osem). Perchi vuole scoprire il Carso è quasi d’obbligo visitareun’osmizza e immergersi così nel ritmo della vita sulCarso, degustando le specialità della zona, come i vini Re-
fosco, Terrano, Malvasia e Vitovska e comperare prodottidi altissima qualità, quali vino, olio, miele e formaggi. Leosmizze sono aperte in periodi diversi dell’anno; per tro-vare le osmizzeaperte potete chie-dere informazionial ufficio di infor-mazione turisticaoppure seguire lefrasche per strada!
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