9. Analisi del rapporto tra costi, volumi e risultati
Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano
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B.E.P.= break even point (o punto di rottura)
Risolvendo l’equazione RT=CT (CF + CV)
Troviamo la quantità di equilibrio: Q*= CF
(p-v)
e il fatturato di equilibrio:RT*= CF
1- v/p
Dove:(p-v) rappresenta il margine di contribuzione unitario(p-v) x Q rappresenta il margine di contribuzione totale(1-v/p) o anche (1-β) rappresenta l’incidenza del margine di contribuzione sul prezzo, infatti: 1- v = p - v p p
CT =CFT+CVT
Q: quantità di output
CFT: costi fissi totali
CVT: costi variabili totali
RT: ricavi totaliC,R
Margine di contribuzione totaleB.E.P.
Q*
Area del profitto
Area di perdita
UNO STRUMENTO PER L’ANALISI CONGIUNTA DELL’ANDAMENTODEI COSTI, RICAVI, RISULTATI
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L’altezza e l’inclinazione delle linee del grafico possono variare in dipendenza di diversi fattori (caratteristiche del mercato, del prodotto od anche dell’impresa stessa).
Impresa con poche immobilizzazioniImpresa con molte immobilizzazioni
C.R. C.R.BEP
BEP
RT
CT
CF
RT
CT
CF
Q. Q.q q
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Dal punto di vista algebrico il BEP può essere calcolato
• In termini di quantità prodotta
• In termini di fatturato
La differenza “P - CVu” viene detta Margine Lordo Unitario.
CF
P - CVuq =
CF
1 - CVuF =
P
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IN TERMINI DI QUANTITA’ PRODOTTA:
R – C = 0
R – (CF + CV) = 0
P x q - (CF + CV u x q) = 0
P x q – CV u x q = CF
(P- CV u) x q = CF
CF
P – CV u
P – CVu VIENE DETTA MARGINE LORDO UNITARIO
Q =
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IN TERMINI DI FATTURATO:
F = P x q ma sappiamo che:
CF con l’unica differenza che ora si parla di
P – CVu quantità venduta e non prodotta
F = P x CF
P – CVu
CF
1 – CVu
P
q =
F =
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Break Even Point e Punto di Equilibrio EconomicoBreak Even Point e Punto di Equilibrio Economico
Il BREAK EVEN POINT
corrispondente al punto in cui i ricavi dell’attività d’impresa eguagliano i costi totali
non deve essere confuso con
il PUNTO DI EQUILIBRIO ECONOMICO
corrispondente al momento in cui, remunerati i fattori produttivi in posizione contrattuale (costi totali), i ricavi riescono a produrre una remunerazione
congrua anche per i fattori in posizione residuale.
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Break Even Point e Punto di Equilibrio EconomicoBreak Even Point e Punto di Equilibrio EconomicoRicavi totali
E.E.E.
Costi totali + Rem. congrue totali•Costi totali•
0 Tn Tempo
B.E.P.
C,R
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Esercizio 1Durante l'esercizio n la società Pitagora S.p.A. ha prodotto e venduto 50.000 unità di prodotto finito, cedute sul mercato al prezzo unitario di € 750.Sapendo che per la produzione delle suddette unità la società ha sostenuto costi fissi pari a € 9.000.000 e costi variabili totali pari a € 22.500.000, calcolare il Break-Even Point ed il margine di sicurezza.Calcolare inoltre la variazione che il Break-Even Point subirebbe nelle due seguenti ipotesi:1) il prezzo di vendita viene fissato a € 600;2) i costi fissi sono pari a € 6.000.000.SOLUZIONEq = CF / (P - Cvu)Costo variabile unitario (valori in €) = 22.500.000 / 50.000 = 450q = 9.000.000/ (750 - 450) = 9.000.000 / 300 = 30.000 unitàMargine di sicurezza : Q.tà vendute - Q.tà corrispondenti al BEP = 50.000 - 30.000 = 20.000 unità* Calcolo del Break-Even Point nell'ipotesi di prezzo pari a £ 600q = 9.000.000 / (600 - 450) = 9.000.000 / 150 = 60.000 unità* Calcolo del Break-Even Point nell'ipotesi di costi fissi pari a £ 6.000.000q = 6.000.000 / (750 - 450) = 6.000.000 / 300 = 20.000
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BREAK EVEN POINT
RAPPRESENTA IL LIVELLO DI PRODUZIONE IN CORRISPONDENZA DEL
QUALE I RICAVI TOTALI DI VENDITA EGUAGLIANO I COSTI TOTALI E, DI
CONSEGUENZA, IL PROFITTO E’ NULLO.
BREAK EVEN POINT ≠ PUNTO DI EQUILIBRIO
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L’analisi C-V-R ovvero il calcolo del BEP
Il modello definisce Q come l’unico driver rilevante dei costi e dei ricavi si basa sull’equazione dell’equilibrio economico aziendale:
UTILE = RT - CT
Quando UTILE= 0 RT = CT -> P x Q = CFT + CVu x Q
dove si ipotizza che i costi variabili siano direttamente proporzionali al driver della quantità
DA QUESTA RELAZIONE O EQUAZIONE DI BASE è POSSIBILE DETERMINARE:- IL LIVELLO DELLE ATTIVITA’ DI PAREGGIO
- IL LIVELLO DI ATTIVITA’ CHE CONSENTE DI CONSEGUIRE UN DATO RISULTATO ECONOMICO
L’analisi C-V-R è un modello che attraverso l’analisi del comportamento dei costi aziendali permette di conoscere come:
variando la quantità di beni prodotti e venduti (Q)
Raggiungere il pareggio tra costi
e ricavi
Ottenere certi obiettivi di
profitto
Raggiungere il pareggio tra costi
e ricavi
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Le assunzioni semplificatrici del modello
Il volume di output (Q) rappresenta l’unico driver
I costi variabili sono direttamente proporzionali rispetto a Q (la funzione dei costi è una linea retta)
Linearità delle funzioni di ricavo e di costo
Coincidenza dei volumi di produzione e vendita (no scorte)
Ipotizza che è sempre possibile distinguere tra costi fissi e costi variabili
Costanza del mix di produzione e vendita (in riferimento alle aziende pluriprodotto)
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Le informazioni ottenibili dal modello C-V-R
IL MODELLO PERMETTE DI CONOSCERE COME:
1. raggiungere il pareggio tra costi e ricavi
2. ottenere certi obiettivi di profitto
3. cambia il punto di pareggio e il risultato economico agendo sulle singole variabili (Cv, CF,P,Q)
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1. COME RAGGIUNGERE IL PAREGGIO TRA COSTI E RICAVI?
La società Beppe Spa produce un bene il cui prezzo unitario di mercato è pari a 750 euro. La struttura dei costi della società è così composta: costi fissi per 9.000.000 euro e costi variabili unitari per 450 euro. Determinare quanti pezzi occorre produrre e quanto fatturato realizzare per raggiungere il punto di pareggio.
Q*=9.000.000 = 30.000 pezzi 750-450
RT*= 9.000.000 = 9.000.000 = 9.000.000 = 22.500.000 euro 1- 450/750 1-0,60 0,40
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Altri esercizi sul calcolo del B.E.P.
PROBLEMA 1
L’impianto produttivo della società CNDC Spa genera i seguenti costi: costi fissi 15.000.000 euro e costi variabili unitari 230.000 euro.Nel caso in cui la società realizzasse un volume produttivo pari a 1.000 unità, calcolare il prezzo di vendita in corrispondenza del quale la CNDC Spa realizza il BEP.
SOLUZIONE15.000.000+230.000 x 1.000=1.000 x PP= 15.000+230.000 =245.000 euro
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PROBLEMA 2Il punto di rottura (in termini di fatturato) di un’azienda è di 500.000.000 euro. Il costo variabile unitario è pari a euro 600. Il totale dei costi fissi è di euro 200.000.000. Trovare il prezzo di vendita (a). Se invece i costi fissi totali ammontano a 300.000.000 euro, il costo variabile unitario 500 euro e il prezzo di vendita è di 1.000 euro. Qual è la quantità di break even (b)?
SOLUZIONEP x Q* = 500.000.000 euroSecondo l’equazione: 5000.000.000= CFT + CVu x Q
-> 500.000.000= 200.000.000+ 600 x QQ=300.000.000/600=500.000
-> P x 500.000= 500.000.000 allora P=1.000 euro (a)
300.000.000 + 500 x Q = 1.000 x QQ= 300.000.000/500= 600.000 pezzi b)
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2. Le informazioni ottenibili dal modello C-V-R
2. COME OTTENERE UN CERTO LIVELLO DI UTILE NETTO DA DISTRIBUIRE?I soci della Beppe Spa intendono conseguire un utile netto di 36.000 euro.Considerando che P= 750€; CVu= 450€; CFT= 9.000.000 euro e sapendo che l’aliquota fiscale ammonta al 40% del reddito imponibile (utile lordo) determinare il fatturato-obiettivo che permette di realizzare l’utile atteso.
Fase 1. Determinazione dell’obiettivo di profitto
In questo caso non vogliamo conoscere il punto di pareggio, ma il punto in cui si consegue un profitto. Pertanto l’equazione da risolvere diventa:
UOBIETTIVO= RT – CT -> Uo= P x Q – CFT- CVu x Q
Tuttavia, dobbiamo considerare che i soci hanno espresso il loro obiettivo in termini di utile netto (UN), cioè al netto delle imposte (t:aliquota fiscale). Pertanto:
UN = UL – UL x t -> UN = UL x (1– t) -> UL = UN /(1– t)
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Fase 2. Calcolo del fatturato di pareggio
Ora possiamo calcolare il fatturato obiettivo andando a sostituire nell’equazione sopra modificata i dati a nostra disposizione.
UL= UN /(1– t) = P x Q – CFT- CVu x Q
36.000/(1-0,40) = 750 x Q –9.000.000–450 x Q
UL=> 60.000 = 750 x Q –9.000.000–450 x Q
Q*= 60.000+9.000.000 = 30.200 pezzi(750-450)
(PxQ)*= 30.200 x 750 = 22.650.000 euro
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3. Le informazioni ottenibili dal modello C-V-R
3. COME CAMBIA IL PUNTO DI PAREGGIO E IL RISULTATO ECONOMICO AGENDO SULLE SINGOLE VARIABILI (Cv, CF,P,Q)?I manager di una società possono utilizzare il modello per comprendere -in prima approssimazione- le implicazioni che cambiamenti nelle politiche di prezzo e nelle strutture di costo possono generare sul raggiungimento del risultato economico.
Se aumento il prezzo del 10%, cosa accade al B.E.P. e al profitto?La retta dei ricavi (RT) aumenta la sua inclinazione => l’azienda raggiunge il B.E.P. producendo una quantità inferiore di beni.Se l’azienda continua a produrre e vendere la medesima quantità del passato (Qv) essa ottiene un profitto addizionale.
AUMENTO DEL PREZZO DEL 10%
Volume attività
CF
C,RCT
RT0
BEP0
RT1
BEP1
Qv
profitto addizionale
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3. COME CAMBIA IL PUNTO DI PAREGGIO E IL RISULTATO ECONOMICO AGENDO SULLE SINGOLE VARIABILI (Cv, CF,P,Q)?
Se riduco i costi fissi del 10% cosa accade al B.E.P. e al profitto?La retta dei costi totali (CT) si sposta verso il basso (ma la sua inclinazione rimane inalterata) => l’azienda raggiunge il B.E.P. producendo una quantità inferiore di beni Se l’azienda continua a produrre e vendere la medesima quantità del passato (Qv) essa ottiene un profitto addizionale.
RIDUZIONE DEI COSTI FISSI DEL 10%
Volume attività
CF0
C,R
CF1
CT0
CT1
RT
BEP0
BEP1
profitto addizionale
Qv
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L’analisi di sensibilità del risultato economico
La conoscenza dell’effetto sul R.E. derivante dal cambiamento di singole variabili permette di decidere anche come compensare effetti diversi e opposti in modo da lasciare inalterato il risultato economico. Es. Data una certa struttura di costi, un aumento dei costi fissi del 10% può essere compensato sia da un aumento dei prezzi del 5% che da una diminuzione dei costi variabili del 10%. Sarà poi compito del management verificare quale soluzione è tecnicamente praticabile e più opportuna
La sensibilità del risultato operativo alle politiche aziendali viene definita RISCHIO OPERATIVO e viene stimato calcolando il MARGINE DI SICUREZZA: esso esprime in modo sintetico l’impatto delle politiche di prezzo e delle strutture di costo, a parità di livello di attività, sul potenziale reddituale dell’impresa. Più semplicemente esso rappresenta la possibilità di assorbimento di un calo di domanda prima di raggiungere il punto di pareggio ed entrare nella zona di disequilibrio
MARGINE DI SICUREZZA= vendite effettive (o di budget)- vendite di pareggio vendite effettive (o di budget)
(di solito espresso in termini percentuali: MS%)
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Esercizio
La società Frigo produce un unico modello di compressori a gas per veicoli frigoriferi. Sapendo che:
P= 1.000.000 euro CVu= 600.000 euro CFT annui= 145.000.000 euro
calcolare la quantità di pareggio e il fatturato di pareggio.
Q* ovvero Q Equ = CF/(p-cvu) = 145.000.000/(1.000.000-600.000)= 362,5 unità(PxQ)* ovvero F Equ = CF/(1-β) = 145.000.000/(1-0,6) = 362.500.000 euro
Ricordando che β = 1- cv p
Sapendo che la quantità di vendite prevista è di 400 unità calcolare il risultato economico previsto e il margine di sicurezza.
R.E. previsto= p x Q – [(cvu x Q) + CF] = 400 x 1.000.000 - [(600.000X400) + 145.000.000]= = 400. 000.000 – 240.000.000- 145.000.000= 15.000.000 euro
Calcolabile anche come: RE= (Q prev – Q Equ) x mc = (400- 362,5) x 400.000= 15.000.000 euro
Margine di sicurezza = (400.000.00 - 362.500.000)/ 400.000.00= 9,4% (arr. di 9, 375%)
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Gli effetti delle politiche di prezzo e della struttura dei costi sul risultato economico
Variabili manovrate
Tasso di variazione
Effetti su risultato economico
Effetti su B.E.P.
Nuove RE ∆ RE (%) Nuovo F Equ Nuovo MS
Prezzo-ricavo
+ 10 %
- 10%
Euro 55
Euro (-25)
+ 266,7 %
- 266,7%
Euro 319
Euro 435
+ 27,5 %
negativo
Quantità + 10 %
- 10%
Euro 31
Euro (-1)
+ 106,7 %
- 106,7%
Euro 362,5
Euro 362, 5
+ 17,6 %
negativo
Costo variabile unitario
+ 10 %
- 10%
Euro (-9)
Euro 39
+ 160 %
- 160%
Euro 426,5
Euro 315,2
negativo
+ 21,2%
Costi fissi + 10 %
- 10%
Euro 0,5
Euro 29,5
+ 96,7 %
- 96,7%
Euro 398, 8
Euro 326,3
+ 0,3 %
+ 18,4%Valori /1.000.000
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La rappresentazione grafica dell’andamento del reddito d’esercizio: il profittogramma in funzione di Q
Il PROFITTOGRAMMA rappresenta l’andamento del reddito d’esercizio (o profitto) rispetto al volume di produzione (Q), data una certa struttura
di costi aziendali
La retta dell’utile è rappresentata da
U = P x Q- Cvu x Q- CF = Q x (P-Cvu) – CF
Dove (p-Cvu) è l’inclinazione della retta che non ha origine dal punto zero ma interseca l’asse delle ordinate al punto –CF
Questo significa che:-se non produco (Q=0) l’azienda sostiene una perdita pari ai costi fissi-all’aumentare di Q si coprono i costi aziendali fino al punto Q* dove i CT= RT ovvero dove l’utile è pari a zero
Q: quantità
Utile= P x Q- CVu x Q- CF
Utile o Risultato
Q*
Area di profitto
Area di perdita
Livello dei costi fissi
- CF
Q budget
Margine di sicurezza
PROFITTOGRAMMA espresso in funzione della QUANTITA’
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Il profittogramma in funzione dei volumi di fatturato
Da: U = Q x (P-Cvu) – CFOtteniamo moltiplicando e dividendo per il prezzo:U= Q x P x (P-CVu) – CF PU= RT x (1-CVu) - CF P
Dove (1-β) è il coefficiente angolare della retta che interseca l’asse delle ordinate al punto –CF
Il coefficiente angolare si può esprimere anche come:(P-CVu) x Q = profitto P Q volume di fatturato
Maggiore è il rapporto profitto/volume (ipotesi 2) e più risulta conveniente espandere le vendite, ma maggiore è il rischio di perdita se non raggiungiamo il BEP (PxQ*). Infatti, gli utili sono molto sensibili ai volumi
RT (fatturato)
Utile ipotesi (2)
Utile o Risultato
P x Q*
Area di profitto
Area di perdita
Livello dei costi fissi
- CF
P x Q budget
Margine di sicurezza
Il PROFITTOGRAMMA può essere espresso anche in funzione del FATTURATO
Utile= RT x (1- β) - CFArea di profitto (2)
NOTA. A parità di punto di pareggio la struttura di costi e ricavi dell’ipotesi (2) rappresenta una situazione più rischiosa
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