“Profum’amando” la vita
Poesie di Giampiero Iezzi
Febbraio 2011
2
Come un bambino
Occhi attenti dietro l'opale occhiale
sporco di polvere di tristezza invano,
sbadigliano le palpebre desiderose di sonno
da un corpo scomposto, rigido nel dormire
pervaso dal dolore snervante, ossessivo.
Le ore ti guardano la notte con il televisore
acceso per presunta compagnia.
Come di giorno per consumo resta acceso
la notte e tu telecomandi, ma
costretto ascolti scemo ciò che lui
ti propina, opinioni molte, notizie poche
e fantasmi del passato a iosa, quanti ne vuoi.
Mi dispiace che il tempo che passa non ti dice
per la troppa fretta di ripetersi che tempo che fa,
il domani almeno, in attesa sarei alla finestra
felice con il sorriso, eccitato
come un bambino di raccogliere, un giorno,
la mattina al risveglio del sole,
per vivere la bellezza di una giornata
3
Lager
Nella stanza del sonno
il riposo quasi eterno
è già dormiveglia, ma
l'errante non vuole che sia
ciò che già era di qualcuno.
Rantolii e giri con sobbalzi di
scene al dispiacere, ebbri si brinda
ai dolori con il corpo che
su un letto smollato non riposa.
Madre, che mi hai ospitato
per grazia ricevuta,
distruggi quell'angelo di Dio che,
da che son nato, di luce fiera
al buio con fumanti occhi elettrica,
guarda feroce digrigna e strilla
corrompe i sogni anche i piu belli,
li trascina "Hitlerizzati" all'inferno.
Qui mi fermo, oltre non narro,
uno strillo sveglia ed è subito
veglia, con il sudicio risveglio
appiccicoso nel mio caldo con
il gelo del sudore.
La testa è piena di vetri rotti
con il labirinto rovinato,
è un lager quello che già
era un carcere alla vita
per sopportare la mia realtà
4
L'ape e la farfalla
Il muschio ancora per poco "carpina"
la vergogna dei nudi rami scortecciati
al gelido freddo invernale.
La natura chiede al tempo per
il marzo che pazzo guarda alla finestra
l'inizio triste del suo mese da
una pianta ignara piaga la vita dal cuore gelato.
Chiede, la primavera, da tre dì del calore
per il mandorlo che germoglia i fiori di clorofilla
da tutti i pori.
Fuori la farfalla attende sfiorita per giocare e
l'ape per lavorare fa i fioretti alla natura,
nel bulbo con i petali colorati.
Apriti cielo! Porta qui dei raggi del sole
che si pavoneggia con le stelle,
per fare moda di sera al chiaro di luna.
Dal troppo piangere delle nubi
all'orizzonte si staglia con l'aurora
il suo arcobaleno.
5
Se mi vuoi
Se mi vuoi, lasciare, dillo con
gli occhi del tuo sguardo,
quando al lucignolo dell'amore
pupilla l'argento intenso la tua
rètina
alla vista della mia immagine viva.
Non cambiare, non differenziarti la
realtà,
anche se davanti agli occhi non
incroci
più lo sguardo amico, lui c'è!
Che tempo è che una volta passava,
spolverava il grigio e
andava via con la vecchiaia?
Ora taglia le aspirazioni
opacando il quotidiano, che
come un niente brucia i ricordi
del tuo ieri già per il domani e
ti ritrovi sbiadito nel nulla.
La vita per poco vivere
attinge al passato,
si dimentica del presente
una malattia lo attende,
gli prende l'interesse che però
scema a vista d'occhio negli altri e
come per incanto si svanisce...
Non servi più a nessuno.
6
Tosti e crudi
Siete di sonno privi e di malessere carichi,
si spara a pallettoni, infedeli del vostro male, su voi stessi.
Non di sani principi, ma bastardi siete!
Capaci kamikaze, abili a lucrare sul vostro male
per drogare sfigurando la mente ai buoni di cuore.
Se avete gli stessi problemi,
se volete raccontare dell'anima, del come vive
per farvi biasimare, ditelo!
Con i guai degli altri, ma non con quelli miei,
con la sofferenza essi sono solo miei.
Mi vergogno di averla e come tale di essere nato,
vorrei come un mago contenerla agli occhi degli altri,
vorrei non essere additato disabile,
vorrei non essere macinato di carne
da carezzare al pubblico macello.
Vorrei non essere la macchina della verità
per la loro bontà.
Prima o poi, nel tempo il loro intimo istintivo intenso
comunque si specchia piu o meno
nella nostra immagine con occhi di malinconia.
Vorrei dagli altri un sorriso per vivere un po’ d'allegria,
mentre il cervello esplode di cattive idee colorate,
7
trattenute civilmente nel dolore in pugni
chiusi tesi con salassi di sofferenza.
Poi, a mani schiuse sempre tese,
cercatane sono speranzose di pace,
al fine mani giunte protese in litaniche
preghiere per chiedere aiuto a te,
Signore!
8
Più feeling
Se lo vorrai, me lo darai quando
regina di cuori saprai sfatare
la malinconia del bere.
Con le espressioni dei tuoi occhi falena
comporrò su tela la gioconda
dal carillon dei tuoi amori tersi,
colorando le continue frasi scelte.
Più feeling per il tuo volto in un quadro icona
con cornice di poesia.
9
In volo
E' solido del posto esce liquido assicuro,
gassoso è firma facile, galassia dolce nel cielo
frasi roteando nobile poesia da leggere
con le ali nell'aria.
Colpisce con fantasia nel pensiero, colui preda che
guarda, impreca, esorta per altro ardire e
contento va a casa.
La rondine passera del desiderio, che svolazza
corvo e clepta, nida pensieri anzitutto
porta a porta, consiglio in ogni domicilio.
Nella voliera dell'infinito spasso in cielo
combatte da condor contro aquile e avvoltoi,
pieno di algie torna al nido pulcino.
Si lecca le ferite che si becca e sorpreso resta
ogni volta al suono nemico del sassofono,
che nel volatile cielo in sogno
lo accompagna nel sonno segnando
"IN VOLO" sul suo navigatore.
10
Luccico amore
Non chiedermi perché,
non so cosa mi ondeggia per la testa,
ma lo sento esageratamente presente
"Ho tanto voglia di fare l'amore con te".
Nel cielo, di giorno, esausti fino a sera ballando
come bimbi con le stelle stampate
sulla coperta del sonnellino.
Luccico amore da tutti i pori, dove io farfalla
vivo similitudine con una rosa senza spine,
scambiando le ali d'intesa dei colori
con i petali del fiore.
Di fiato tra pace ed eterna comprensione,
amara immarcescibile compressione,
alito con la bocca le trombe della voce
e sbraito per un inveire al bastardo
che troppo mi percuote nei movimenti.
E' suadente, invece,
quando ho voglia alla follia
di carpire l'amare.
Con dell'amicizia rinnovo l'intimo
esterno l'istinto e il profumo clona,
di dolcezza colpisce lei,
11
mia donna che ama e ricambia,
dona d'intenso le attenzioni ricevute dell'amare l'amore.
Devo forzare i tempi, solo con lei voglio fare l'amore
e poi, cara natura puoi chiedermi il perchè
solo vivendo in terra dell'amare l'amore con lei si capisce
del sentimento con emozione animale e si vivrà
con l'amore di una farfalla.
12
La mia poesia
E' un luminoso descriversi idealmente ognuno il mondo proprio,
attraversando l'altro mondo che pure vivo è nostro,
ci circorda senza saperlo, recinta come uno steccato
sormontando con la mente la libertà di infinito e
oltre la tomba continua la realtà per il vivere.
Dobbiamo capire per sapere i limiti della nostra libertà,
perché diverso è il concetto di reagire in ognuno di noi,
se irrimediabilmente toccati siamo da una esistenza triste.
Nell'approccio sempre del nuovo qualcosa sorprende
del migrare naturale, consapevole inconscio della
scelta di sentimenti mossi da sopravvivenza.
Per necessità si deve colonizzare le emozioni
per adeguare il nostro modo di vivere istintivo,
ma costretto lo vivi intenso e diverso
Lo riscontri con altri,
non i guai ma i più intimi sentimenti.
Uguali tutti quanti, quando prende,
scrive di te, molto,
le cose più care che fluisce e fruisce in cuore.
Tutto ciò è cara bellissima poesia,
la poesia nella calma interiore scompone
a raggi X la coscienza umana, per studiare,
13
per saperla bene, la lezione del come siamo, la specie,
quanto d'istinto si agisce da uomo nella necessità.
La poesia è il mezzo che il Dr. Stranamore usa
per capire la personalità umana,
molto varia ed espressiva
nel campo dell'arte dell'amare,
dove, nel gioco dei sentimenti,
si sa chi ruba o bara la propria umanità.
Chi come me a volte "carpisce" per capire l'umanità.
14
Bimbo
Nella certezza è una carezza di realtà,
frutto in verita di un gentile atto d'amore,
al caso confortato dall'immaginario poetico
rinascimentale .
Per molti da non frequentare, perché
pensato ricorrente lavoro
in una catena di montaggio, fabbrica.
Per pochi tramite l'aria arriva pargolo affresco,
un fragrante pane,
piccolo affetto corposo, biscottato, desiderato
tutto intero, che nasce nella felicità
di un sorriso che prende il cuore e innesta
il bacio di due bocche che si amano
al culmine e non oltre la follia del desiderio.
Nella follia dell'amare, l'amore un Bimbo,
Cristo per natura dona come creatura
che è il loro amore, da accudire e crescere
per conferire al mondo il piacere di far capire
cio che di bello si può fare con la vita...
Far nascere una nuova vita voluta,
da coltivare come un fiore.
15
Effetto seltz
Con l' età, chi cammina avanti prosegue con
l'aiuto dei migliori anni della nostra vita.
Il tempo bastonato erra con le nubi di abitudine
alla solitaria indifferenza.
Salutavo con affetto la giornata quando andavo a lavorare,
per cento euro che non puliva né i debiti ricchi di onestà,
né la polvere del tavolo di una casa con salute in difficoltà
quotidiana di avvicinare il pranzo con la cena.
Sei tu l'amore che riannunci il mio esistere alla natura,
stufa per quattro stagioni di girare
e rigirare il senso alla vita.
Carillon e va la primavera come la seconda bugia,
è la terza falsità di una realtà sempre in farsa di verità,
che assolve magra e predica gli sbagli fatti
allo sbando inverno dei soliti sbadigli di
finto sonno imbarazzati.
Sei tu l'amore che vivi e nel silenzio aspetti
l'effetto seltz che mineralizza intense emozioni, passioni,
bollicine di dolce amore che estiva il cuore.
Sei tu l'amore per la poesia che riempie copiosi i sentimenti,
anche nelle piccole attenzioni apprezzate nell'indifferenza generale.
16
Tasto al riavvio
Nel vago della puzza carceraria ospedaliera,
come becchini di ombre mediche
vendono il coma non gratuito
al "Cariamorto" che lo cerca,
per strana affezione al Caronte
nocchiero infernale, onlus di avide
richieste, esigenze di becchime o
pagamenti di lusso per gestire
le diffamanti richieste di organi
tarlati di gestazione umana.
Per questo, per altro, per sempre,
per non stare di continuo a tediare,
desidero spegnere la spina.
Perchè "tasto al riavvio",
non ricomincio da zero,
non ricomincio da tre,
entro di forza in un corpo
figlio a mia immagine…
Non sono importante e
ricomincio da te.
17
L'appropriazione indebita
Tiranni i tiranti attorno al collo, tira l'aria, ansima il respiro,
veloce prendo, mi sballo, come un drogato ballo,
le medicine di sempre abbocco la vita, a volo
prendo il tempo per terminare nel nulla l'utile giornata.
Signore, controvoglia ti seguo legato a te
come un cane appiccicato al mendicante,
imbavagliato da anni di dolore.
Mosso dal pensiero centellino il desiderio.
Ti prego, Signore, non fare appropriazione indebita della vita,
perché non basta una preghiera giornaliera per essere miracolato da te?
Non sono cattivo e apprezzo la vita che da malato mi concedi.
Non sono un bastardo più maledetto di tanti altri
che si sparano addosso l'un per l'altro, per futili motivi.
18
Profum'amando
All'improvviso s’improvvisa un Cupido
con la freccia timida e scia della rondine,
che in tumidi versi conduce liberi i richiami,
naufraghi nel pozzo dell'amore.
Fata e sfata qualsivoglia fantasie di luoghi in ogni dove,
l'amore strega l'età gattoni con dell'amare
"profum'amando" l'amaro lato nascosto della vita.
Ruffiana la canzone, abbinandole una storia
con note di musica e righe in rime poesia,
è un sott'inteso di melodia insinuante
in un dolce duo di emozioni paroliere, che
bara e gioca, sballa il cuore con carte false
Fanno magia ognuno per il proprio dolceamore,
nell'aldilà, oltre dell'altra mezza notte,
una metà tomba nel sonno si dorme e riposa.
L'altra metà, complice il sogno, birichina ogni sera,
aspetta la notte con “lucciole
di briciole dell'amare burra"
cerca ubriaca, pazza, l'altra metà si scioglie con affetti
del suo incurabile l'amore.
19
Muesia
Con la lavagna di grafite si "apprendeva"
costantemente la presenza del suo profumo nell'aria.
Io sono il bimbo dei giochi vissuti con il cuore,
oltre la sessualità che accende l'amore
soprattutto per arteggiare di poesia.
Sbadatamente preso, perdo la cometa e
confuso fra le stelle braneggio un fraseggiare
che sconclusiona la mia mente.
Infatuato di grafite busso al tempo,
che assonnato con la bussola, lui,
e con l'olfatto io, indaffarati
cerchiamo lumi al buio sulla lavagna.
La mia Dama a piedi nudi sulla lavagna cammina
con il sacchettino rosa di punti pieno,
con virgole colmo e cancellino.
E’ la maestra che corregge le poesie mie.
Nell'attesa appendo il muso, ascolto evasioni canore
dal Geloso 45 giri interiore, io, sensibile paroliere,
irresistibile al punto d'accordo,
ripropongo la poesia al nuovo
celeste, musicando
al presente cielo "Muesia" su una lavagna multimediale.
20
La vita… ancora
Ancora…
La vita è il frutto da un seme avuto.
La natura vive la vita
e la sfrutta in lei come natura.
La sua natura è un rinnovarsi
all'infinito, godere in universo
cercando l'immenso in verità
con algia ventriloqua l'eterno,
come diamanti di smeraldi
in un mare oceano di acqua minerale.
Che scopo ha la una vita nella natura
in tutte le sue sfaccettature, sempre con lo
sguardo volto in anfratti miopi ci
offre la ragione per agire, ma
per non troppo pensare, per ripensare,
mentre il tempo scappa impazzito.
Siamo estremi di un puzzle per gioco,
del credere o non credere ai dieci comandamenti
poi undici e forse dodici e rivolto a noi
ci chiedi di credere oguno in e per noi stessi.
Noi siamo i fragili!
Tanti da aiutare per non ucciderci a vicenda.
21
DIO... se lo sei, per Vangelo batti un colpo,
che ci aiuti a capire la verità,
anche senza o con i preti.
Come in un gioco infernale
basta che non ci lapidiamo a "pretate"
e avanza una strofa per capire
la canzone a menzione per la vita.
Le fans-tasie sono lucciole, tormenti delle talpe,
che di luce intermittente vedono la verità e
limano le idee con la parola per ferire
senza perire per imparare.
22
Miraggi di miracoli
Hanno offerto ciò che potevano
con devozione tutto quello che
avevano.... Non volavano di fantasia
nel leggere il tuo libro senza alcun interprete.
Chi vuoi evangelizzare? Siamo più morti che vivi,
privi di logica, accecati dal credere in qualunque cosa.
Hanno offerto me incorniciato grigio
da mettere all'asta per te, che ti emozioni
per un quadro spento al buio, mentre da noi
per combattere con la fame, la miseria,
per farla fuggire ci assale la sete
di sapere del nuovo per il domani.
Tu, già all'indomani bevi
le tue speranze e ti nutri
delle tue moltiplicazioni.... e
noi ci lasci con una moltitudine
di complicazioni cariche di imprecazioni.
In che oasi hai lasciato sotto mentite
Spoglie di miraggi.... i tuoi miracoli?
23
Poesia cattivissima
Dure sono le catene di ruggine da digerire,
pene dei reati nei secoli reiterati.
Nulla scordi di sentenze
da secoli passate in giudicato.
Una legge segna il venire
di un avvenire e un'altra
ne ricambia l'originale significato.
Nel mondo del nulla sono certezze
le sabbie mobili di sventura cauterizzate dal niente.
In religioso silenzio ognuno combatte
Per il suo Dio immortale...
I cattolici, copti ortodossi, protestanti,
Testimoni di Geova, calvinisti, evangelisti,
musulmani,sciiti, sunniti, ebrei...
tutti a giocare senza senso la propria vita.
Che viltà è essere uomini pronti,
tutti fondamentalisti di una casa comune
che mai avrà pareti, pavimento con un tetto
per vivere con la pace la vita su questa terra
e continueremo a latrare tutti, ognuno contro di noi
stesi morti, senza un fine... senza fine.
24
Sequoia
L'albero marcio è sequoia
alla lunga... fine della strada,
prima la pianta ...meglio è!
E' come sarà la vita mia,
brutta, inaridita in realtà,
all'orrido di idee confusionarie,
all'indirizzo di un signore
in verità solfato dal credere in lui,
come frutta secca incenerita.
25
Pianto tibetano
Avvoltoio nel corpo rieccheggia a eco il mio pianto tibetano.
Anormale piango, privo di lacrime dall'anima provate e secche,
con palpebre di occhi salati per emozione.
La prima è Opera Sinfonica a "la scala" del mio tenor dolore,
rassegna da strizzi un valore elevato di strilli indice decibel.
Senza respiro di fioretto son trafitto dalle fitte intestinali
in attesa di cellule staminali.
Alla equa azione malore e sofferenza, con il tremore
l'intelligenza impazzisce alla follia di neri orizzonti
a caduta verticale libera del "passator scortese"
Parkinson su un martoriato corpo, confuso
in salamoia di giorno nella rabbia e di notte
nella noia arcistufo, della "malefiglia" malattia,
arpia vamp della vita mia.
Basta! E’ troppo il dolore annidato per suicidio vivere...
lo sport estremo della morte.
26
Occhi neri
Dalla una,
due pupille respirano l'aria della notte... dalla finestra.
Occhi azzurri un tempo chiari ora malati grigio perla
verde persi color speranza alla vista offesi di salute
volando con le palpebre vedono nebulosa tumida follia... commuove.
L'aurora boreale tinge e prolunga dalle cime montane,
il sole solista che irradia le onde marine.
AL sorgere sprona nuovi raggi con fasci di luce
"stagliente "di verde sulla tempestuosa notte .
La natura promuove incontri diplomatici
di fantasia in terra mia per il mondo della realtà.
Sono in asilo sottovuoto spirito e, in un angolo di spazio
mentale perpetuo il mio pianto libero.
Con un fazzoletto umido giro lo sguardo al suolo vasto e
pensieroso lo sfasto arido al cielo con ingratitudine.
Fuori il mondo è, immondo pieno di amori vampiri
affetti pipistrelli, arpie amicizie, esasperanti da
sleali avvoltoi nel corpo,
presagi slegati di cuore per
una anima arresa evanescente.
27
Lo smog della tristezza
Si può essere contenti, obbligati al
divertirsi con il ridere ordinato
invitato per una indigestione da Cenacolo,
"Secondo con dessert di sorrisi
digestivi al buon'umore", già tutto
prenotato con burlone prepagato
da appuntamento telefonico.
Non sempre si può per denaro stancante
ogni tanto però è terapeutico per radersi
da dosso il "presagiato smog della tristezza"
che tormenta la vita da quel poco
avuto fine mese ancora in brodo
liofilizzato di acida malinconia.
Una volta non era a volte, ma molto spesso
in volo garbino sempre carino
diceva all'attimo triste "Passerà!" con
il facile sorriso, non detenuto in denti stretti.
Il divertirsi arrapava non tratteneva la
bocca dalle risate esplodere grasse
per riempire le crepe della pelle per
sopportare il dolore di un presente lontano genuino
passato in felicità di scarpe sempre di tutti rotte
28
dal pesante lavoro sul nostro corpo
lacinato dal vivere quotidiano diverso
sempre dall'attuale come presente forse
non uguale al vecchio passato che
par frenetico vivere problematico
per molti senza lavorare di tutti rotti interiormente.
Non solletica più a ridere, si rosica,
tutto è solo noia nera di terrore.
Che futuro possiamo avere?
CI voleva l'ombrello, prima, per ripararsi dal pianto
per lo scrosciare dal troppo riso.
Quelli erano i sorrisi non sopportati necessari
terapeutici virtuali non pagati, ma grassi ruspanti e genuini
come lo sfuggir di fretta una sonora e sulfurea
pernacchia retroattiva, anche con i debiti.
29
l 'ora dell'amore
Non ho dormito, mi alzo e al solito lo faccio ,
lo bevo e poi con una calda brioche le porto
un bollente gusto all'aroma romantico
con la tazzina del mio caffè.
Lei si alza dal sonno, beve, avvolta lo sbadiglia e gira arrosto nel
suo sogno, tutto brodo, che interiore nelle pupille lucide
avvolge il suo nuovo sguardo di fantasia.
Le prime parole conduce gli occhi suoi
all'ora presta delle lancette, che ipnotizza l'orologio
"Uummh! Quanto era calda e buona la brioche,
vieni con me, sicuramente sarà l'ora,
SI!... L'ora per fare all'amore".
Con il pigiama, avvolta nella lana la sua femminilità
attenta, calda e sbarazzina, in età matura smuove
e insanguina profumi inebrianti in un cuore secco
alla sprovvista, reso matto, preso in scacco
dai sensibili sentimenti un passato presenti.
Si rinnova un amore romantico cantico di
"Non ho l'età"...non ho l'età per amarti, perché
pensa sia matura, ma per farla lo è sempre libera in
caduta celeste di emozioni, presa è in piena la mia lei.
E' di nuovo anche per me... L'Ora dell'amore...
30
Intatto... al guado
La morte è presente in modalità
Dio pressante nei miei pensieri
per via dei piani preferiti dal Signore.
Poi, nel labirinto quotidiano
la svio di chiacchiere,
per i contenuti la inseguo e
l'avvio al martirio delle pubbliche
pernacchie dei miscredenti.
Disagevole, nel pesante, le sue richieste
di fargli da Casca Morto.
Io vado in trance
non raccolgo e baro le sue inscenate
celebrazioni funerarie.
Tutti lo sanno, se ci sei destinato e
tutti lo fanno, se ci sei batti un colpo
per lui al capo apoplettico e
senza fretta desìati e siediti
al bar, birrando di lui a risate.
Godi al solito triangolo dello scaleno
da correggere in ginocchio senza
pregare o stare a bestemmiare.
Di tante attenzione lui,
31
sempre spregevole,
per essere gentile è
il più amaro dei digestivi.
io lo attendo al guado.
Intatto...
32
in sogno
La vita che nasce inizia, come finisce muore.
Il dì inizia e nasce dalla sera, come dal buio della notte
sarà di nuovo giorno con il tempo ciclico.
La vita non muore mai di rimorsi, vive nel rinnovarsi
della natura sulla terra... nel contesto
fiaboso del termine.
La mia in malattia è un passaggio da vivere
previsto o imprevisto
perché il tempo ciclico... non è cinico.
Un sogno dalla notte alla mattina è fiaba.
Con il pensiero di non riposare
è un caos accecante il mio errare
la notte alla luce del buio dell'invano
con l'impegno del cosa fare!... Giocare?
Per come passare il tempo che facile non è,
in un groviglio preso dal dolore solito interstizio.
Mestizia è pensare alla solita guerra intestina,
che ripristina l'esasperante dialogo armeno,
sempre conclusivo nel bagno del sudore.
Accorre, lei appare in fata, fatina turchina che
col suo sorriso e fantasia mi fa compagnia.
Gioca con me la dama, come maestra fa
33
dei suoi birichini bambini dell'uso della parola
collusa all'impegno di lavorare con la mente.
Il tempo passa, scorge l'aurora gusta un caffè
si allinea con la medicina e lei dal mio ricordo
con eleganza scompare via...
34
E’ l 'amore
Se ami, prenditi le colpe e lascia i difetti,
sono i suoi confetti quelli che girano in testa a lei...
L'essere profumo di donna è per te
che li aromi in una stanza chiusa dal desiderio.
Nel largo pensiero di un fiume di stelle
l'ideale racchiude in ogni goccia
la rugiada di un'emozione celeste.
Scivolando dal cielo si depone
sul tuo vetro al perenne davanzale della finestra
a sgranare occhi d'attesa.
La sua fine è in Terra... Pensa!
Non all'apoteosi dell'oblio, ma
al terriccio che copre il seme di
un fiore bello, talea virtuosa di un
sentimento da curare con affetto...
E' l'amore! Perla unica della nostra realtà.
35
Testa o croce
Un euro vola nell'aria rarefatta di piacere.
Cade per terra, si adagia con la testa o
poggia, con la vista al sole, il lato croce?
È un tuffo al cuore in un lago di lacrime
con giri neurocarillon del corpo
carpiato al contorcersi dal dolore.
Aspetta avvitato, con un aspetto malato,
su un letto con volto bianco ospedale
ma in grigio silenzio contenuto,
l'accingersi di testa del neurologo che,
non sa come lo deve vivere la visita
perché comunque vada è una croce,
non solo, se lo deve far vivere...
costante nella miseria di un rievocare
lo spazio ricordo di una vita.
36
Lago di idee
Rimare in poesia le parole è
remare in barca con le acque
chete in un lago di idee.
Poi al centro, con la canna del desiderio,
Lanciando un "ti amo"
si pescano idee combacianti con i
tuoi pensieri più belli.
Pescare cosa, quanto
come e quando...
Tutto in poesia
niente è in realtà.
Nulla della verità è
del tutto realtà.
Nella poesia trovi ciò che cerchi
e ne resti soddisfatto in verità,
il contrario è la nostra realtà,
che comunque dobbiamo ripescare per vivere,
per continuare almeno a scrivere poesia.
Solo per i posteri.
37
Il poeta
Proposta una poesia
dimenticata non accettata,
nel mondo della prosa
cigolando se ne va...
Non trova scopo, senza senso
credevano scrivessi incenso,
bensì concetti di mirra a tutta birra.
Un poeta vecchio stampo
non ha dato il volo
al gentil pettirosso
scosso d'emozione.
Incollato, impioppato,
affilato con altre rondini,
aspettando con pazienza
il domani attende di migrare
defilato a fare versi in nuovi lidi di poesia,
opportunamente con sentore di prosa,
dopo aver scaricato la delusione
sui fili dell'alta tensione.
38
Occhi chiusi
Ad occhi chiusi dirupo a cascata
su una tazza al caffè
dal sapore di latte, che allaga
in un prato finto dove fiori veri
sono disegnati su panna montata.
Pazzerella questa mattina,
è la mia fantasia bella
che mi allontana dalla
triste realtà stagnata al gracido
pianto con sottofondo
grillato di rospi da digerire.
39
Vita, morte e.. . miracoli?
Con Gennaio già nell'aria fredda
il ghiaccio è nel cuore.
Gelano la neve della vita,
i sentimenti sono ghiaccioli
al vento arido della secca desertica.
Il Capricorno si nutre di bacche secche,
light alla clorofilla, suo yogurt d'amore
in un paesaggio da emozione.
In un land di musica "Abrojazz"
si ascolta vibrazioni underground
di cromosomi interiori sballati
a suon di tre dolori barattati,
per tre-mori scambiati,
per tre Magi che alla scala dei quaranta gradini
portano doni di ambienti "spedali"
con pareti zuppe di preghiere al cielo a volte,
con fioretti fusi alla candela, accesa di lieve
indifferenza, palese già presente, pregnante
che croce non frega al futuro Cristo.
Sono troppo rincoglionito
dalle debolezze del cuore.
Nel presepio, non vedo la statuina
40
del panettiere che sforna
il giocattolino dei miracoli
forse era un carillon...
Non potevo capire
ero e sono solo un bambino.
41
Ombre mediche
Ero una persona, invece erro scemo parkinsoniano,
con paziente travestimento mi confondo
invisibile come una meteora faleno
da incredulo felino ma, sempre catturato,
mi ritrovo ospite in un ambiente di imbecillità e
compenso compulso navigando di fantasia
le ore più buie della vita.
La sera ombre mediche vedo
dalle finestre di stanze scure,
ospedali raggi X guidano i passi
del mio lunare camminare.
Con la mente avvelenata volo
in depressione pressurizzata,
vulnerabile fragile come la falena
alla ricerca del medicinale sonno,
vittima di una fede cieca di un
percorso che di accidenti segni importanti
segna ancora il passo lungo il cammino... Mio.
42
Alle margini rive
Alle margini rive della tranquillità
come un cane rabbioso
la salute lecca le ferite
inferte dal tempo alla mia dignità.
Inferte da inerme toste emozioni
sono un fiume in piena di pianto
agitato mosso da lacrime
dalla iniqua sanità coccodrillo
riconosciuta pubblica.
Parla... Madre,
batti un colpo se ci sei al lago di idee,
dove verso arrabbiato parole, pensieri
di cattivo gusto e altro ancora.
Vorrei non predire in anticipo
la mia morte terrena.
43
All'orizzonte
All'orizzonte, nulla c'è di verticale,
tutto è steso orizzontale.
La natura insiste, ma nulla esiste
di buono in questa vita,
è fumo tra le pietre
non un granello di sabbia cenere
viatica il sangue nel cuore.
Prendo in pugno della terra
e teso al cielo vado per
creare un nuovo mondo.
44
Ansimante respiro
Non da solo con tante belle parole
spasso e spennello le mie giornate
alla noia della solitudine.
Poco, cheta barlumi di compagnia alla testa
con un cranio traboccante di arcignato dolore
avaro nel dare e accimato tempestoso
di avere avido possesso della Dama di compagnia
per la pace da carpire su un prato finito
d'interior fiorito.
45
La casa
La notte, dopo la mezzanotte, non dormo e
senza riposo sposo il tempo e
senza fretta insieme si fa poesia.
Veemente un muratore lavora dritto il muro
con la grigia calce al buio i mattoni già colorati
di tutti colori dell'arcobaleno. Sera dopo sera,
compone stanze con l'arte dell'ingegno e ogni casa
è una opera d'arte irripetibile.
Senza intonaco una è mia,
quella casa che l'interiore esterna dalle
fondamenta racconta dell'amare del lavoro,
dell'amore alla mercè degli eventi della vita.
Ahhh, si! Tutti belli
perché intensamente vissuti sensatamente.
Ogni mattone ha il suo sorriso oppure il suo dolore
nel colore nell'insieme prende tutti i sentimenti
dell'anima quella casa delle virtuose emozioni
vissute poche alla luce del giorno, testarde, quelle
che s'amano d'amore.
46
Parassità
E' la malattia di chi
cleptomane non accorge,
ma ruba la necessità.
Il morto che per finta
fame vegeta e vive
prende e spunta tutto,
proprio di tutto ciò che
preme e non gli preme.
Bastardo! "Pesa cornea
parassita in famiglia",
non carpisce il lavorare
ma chi sta a lavorare
basta e avanza l'inventare.
Freme senza volerlo con l'occhio
frega e ruba perché ne ha
il pensiero del desiderio
a necessità, è la sete di fame.
L'incompreso sorpreso, da
tanta sete di quella fame,
pensa "È una malattia,
famelica che all'osso
liscia salute, da curare?"
47
La Vamp il giro per vizio
fa su chicchessia per
sete di fame.
Per dispetto o è un difetto?
Con lo scopo di esagerare
è un gioco, senza senso,
per praticantato interesse
vampiro puzzle al naturale.
48
Sentimentare
Organza e chiffon velavano la sua femminilità
una notte dormiveglia salassa di note musicate
al piacere dell'osservo ma non tocco.
Il sogno è già pensiero.
Nel tempo charme del pollinare a iosa gli orgasmi,
scampanati desiderosi di colore al profumo dell'amore,
muovono in ordine sparso sulla terra per innesto naturale.
Al vivaio i bulbi sono alla scelta dei fiori belli di pistilli arricciati
tutte, alla vista ognuna"aloe l'anima" con la poesia bella
che prende la mente e sorride al cuore matto.
L'amato sceglie la bianca rosa chi col desiderio
un rosso intenso spuma e sfusa la sfuma calda
tra gli anfratti della pelle.
All'alba un corpo si colora con i battiti di una
nuova aurora per tornare a sentimentare.
49
Poesia per melodia triste
Anno 2011 avventura nello spazio
mentale per l'età concessa,
quanto di vita ha la sua utilità
nel posto della memoria
in testa per vivere l'esistenza.
Dal dì che si nasce la vita reale
concessa fino alla morte
come la mia, stramba, è difficile.
Ha avuto una età breve e,
vi è molto spazio mentale
nella memoria, può esperenziare
agire tanto con insistenza per
molta esistenza ben sapendo
del mio bene incurabile per la salute.
Ma, dov'è? il mio Dio!
Irresistibilmente, tu mi vuoi da te?
Della bella vita spericolata
di buono nulla in memoria c'è
molto utilizzo di sentimenti che
affievoliscono tristi nel pennellarsi
lucide al giorno e di notte
lucciolose intermittenti nella realtà,
50
è pieno di emozioni con sorrisi
opachi alla felicità perché
chiusi svolazzanti in voliere di fantasia.
Con desiderio i pensieri tutti belli
IMPAZZISCONO INUTILMENTE
per non morire di pianto si rifugiano
sognando nelle nubi per essere
vicini al mondo. La mattina,
qualcuno in terra, lo bagna di rugiada
per far sentire a quale aurora si appartiene.
Tutto è una avventura senza miracoli
schietti da raccontare.
51
Improbabile sceneggiatura
Anno 2011 avventura nello spazio
mentale per l'età concessa,
quanto di vita ha la sua utilità
nel posto della memoria
in testa per vivere l'esistenza.
Dal dì che si nasce la vita reale
concessa fino alla morte
come la mia, stramba, è difficile.
Ha avuto una età breve e
vi è molto spazio mentale
nella memoria, può esperenziare
agire tanto con insistenza per
molta esistenza ben sapendo
del mio bene incurabile per la salute.
Ma dov'è il mio Dio?
Irresistibilmente, tu mi vuoi da te?
Della bella vita spericolata
di buono nulla in memoria c'è,
molto utilizzo di sentimenti che
affievoliscono tristi nel pennellarsi
lucide al giorno e di notte
lucciolose intermittenti nella realtà,
52
è pieno di emozioni con sorrisi
opachi alla felicità perché
chiusi svolazzanti in voliere di fantasia.
Con desiderio i pensieri tutti belli
IMPAZZISCONO INUTILMENTE.
Per non morire di pianto si rifugiano
sognando nelle nubi per essere vicini al mondo.
La mattina, qualcuno in terra li bagna di rugiada
per far sentire a quale aurora si appartiene.
Tutto è una avventura senza miracoli
schietti da raccontare.
53
L’ora d’aria
Sono uscito detenuto
e l'ora d'aria rubo alla brulla mattina
che si avvia a lavorare,
solo grida e strilliimpreca
e parole dure di chi gratta in giro
i bandoni senza pensione.
Scricchiola tutto il castello di congetture,
sogni che mai spazieranno a pensieri
e tu sempre con gli occhi appesi a un filo
con un dente da estrarre
per fare bingo al destino.
"Bugie bugie" si dice e si riceve
perché speranzosi veggenti della nostra carne
non sa nulla di verità a straccio di realtà,
hanno sguinzagliato cani
a caccia di molecole e proteine
ma nulla del genietto cromosoma porta a porta
si sa e si cerca nell'invano.
54
L’arca di Noè
Fermate il mondo
voglio scendere alla coincidenza
prendo l'arca di Noè
con la speranza di salvarmi
dallo Tsunami media che tico tico solletica
e insinua la melodia della paura nella gente.
Povera dal riflettere
tutti affezionati al vivere la realtà.
Nessuno nell'andare avanti,
indietro torna con fantasia
per capire il passato in funzione di un futuro da rivedere
55
Carta crespata
Carta crespata che nessuno
crema e toglie o affina e trema
sempre al fuoco della paura
sulla mia pelle al grave
contrasto grigio della vita.
Con il passare del correre
le ore con i piedi nudi affrettati
al buio sul pesto pavimento
lesso del nero fard con
un velo che trucida
tristezza rabbia con olio di oblìo
il mio terso viso teso al ceruleo.
Una maschera che
gabbia la realtà a spasso
con la notte guardando
la televisione di sera
affumicato nel dolore
aspetto il sonno color
carezza giovane certezza di
essere spirito dopo la morte.
Ogni sera è un tentativo provato
leggiadro che dolce mi avvolge
56
serenamente al buio.
Lo spero invitante per
non soffrire la sgradita gelata
sofferenza di contorsioni
e algie deliranti nell'aria.
Sappi Signore, io non sono
l'attrazione principe trapezista
del tuo circo pieno di noia
strisciante d'indifferenza umana
per favorire di volteggi gli applausi
del pubblico in tuo favore.
57
Guai e guaiti
Nella linea telefonica della speranza
ci si collega con sofferenza
i guai con coro di guaiti.
Qualcuno, paziente, è
alla ricerca dell'amore per
ammansire il corpo proprio
con calma al malore eterno.
58
Il fantasma
Con il giorno la mia persona schiara come lo sporco
di un lenzuolo sbiancato bucato di varechina
mi fantasma l'esistenza, ci gioco, anche se son stracci
di normalità di iniqua formalità, non fioriranno.
Non pare ma tanto vale dirlo,
"se asciugato, sono morto".
Attraverso muri da quaranta vedo scambiatori di calore,
non di certo quello umano dalla stanza
di quella casa una volta mia, dove
qualcosa, come brividi a pelle, fugge via.
Insieme con altri svolazzo malvagìe,
roteando nuovi divertimenti in testa,
poveri in canna da zucchero, che
tostato al raggio di sole siamo
angeli filanti, immagini al vetro, che
furbano allo specchio la realtà
di opache ombre dubbie
al calore del giorno, sbrinando
le nubi di tristezza cariche di incertezza.
59
Inconsapevolmente
Inconsapevolmente
sogno per immaginare nella fantasia
quanto è bella la realtà.
Lo so, lo sai, lo saprai
che per averla basta
dare un po' d'amore.
Inconsapevolmente
quando volo, la realtà
è un mondo straniato sulla terra e...
Lo so, lo sai, lo saprai
produce steli sfiorati
che saranno scolpiti in fiore.
Inconsapevolmente
lutti siamo figli tuoi
di passaggio in affitto.
Lo so, lo sai, lo saprai
di progenie siam'ognuno
di nome con il cognome
da consumare nel mondo gravido.
Scusate... Signore ma solo
questo mondo gravita
sulla tua terra?
60
Cristo
Non aspettare di starmi vicino come caro estinto,
con una pennellata da uomo devi farli prima,
I miracoli... come dono a chi è simile a te, non
quando più ne senti la necessità se la si sente...
Quotidiano il giorno con la sera a polvere di stelle,
la mia vista, da sola, asseta la sabbia
in battigia di sale con spolvero di marmo.
In quel mare inerme all'infinito inferno,
confuso con il perpetuo inverno cerco e
in animo aspetto di scegliere
in quel lago dei miracoli, appenato,
sfusa malinconia che non trovo.
Signore, sentire vorrei con piacere dal greto
il gracidare di rane, ma penso e
in segreto ti dico, che sono rospi da
stagno di lacrime tristi dell'antiquariato
tempo, attempati residuati di teatro,
attori stufi della divina infinita
commedia provvidenza ,della
farsa in vita mia... e fortuna che
nessun sa il seguito, perchè
non sanno il fine della storia.
61
Loro non possono sapere, Signore, che
ci hai dannati con l'Universo tuo
sulla Terra, perché stufo sei
dello sporco mondo nostro.
Angelo Haxhj, che alla tua aurora
giovane con vestigia dell'alba
sulla terra appari, cerchi l'aiuto
per la posa a secco dei selciati
di un essere scassato nei lineamenti,
scolorito, privo dei pennelli fra le dita,
sfrido di idee per le sfaccettature
in cortili angoli di fantasia, nascondendo
le miriade di emozioni..
Intercedi!... E cometa illuminazioni festaiole per attrarre
in cielo ristampe di inedite certezze
appuntate con le stelle, affinché
apprezzi le sciocchezze di chi, col cuore
sorpreso nel dolore, vive il terribile
accettando l’imposta sofferenza,
attende alla finestra del sano ridere
per sdrammatizzare parte della
tristezza con la contentezza.
62
Erbe aromatiche
Siamo in due, dolce...
Interazione di erbe aromatiche
è il mostrare affetti maturi che profumano
all'attenzione di giovani ma
sempre nobili sentimenti come
il nostro amare che ci prende
per mano con amore e accompagna
i nostri affetti verso una via laccata dal sorriso...
Ho sempre percorso la via indirizzando un bacio
con rose rosse alla Dama che come un gioco
ha preso il mio cuore di bambino
con naturalità e infinita cortesia.
Non oggi solo ma per sempre nel domani
pronuncio il mio affetto che mai sarà
dimenticato e ricordato come amore.
63
E’ l’amore?
Per vivere la vita... adesso! Anche procace ore di realtà,
la tua catena che a cappio di cane mi tiene per il collo
dalla sera alla mattina ha molto spago per andare e
vedere lontano... fin dove si arriva.
Oltre viaggia la mente senza gravità,
sulla terra dove aleggia
il profumo del tuo infinito "Amore mio".
La vita vola surreale,
dal mondo di gravità piena dal tempo astrale,
di fantasia è il micidiale dono al tuo campione umano.
Signore, grazie, ma è poco l'amore che dai...
Sei stato ottimale! Nel bene si nasce
e, come ci consumiamo,
si muore nel male, sei stato dozzinale!
Nel giramondo carrozzone della realtà si
affetta un cuore grosso di nobili sentimenti e risentimenti
in un mare mosso di bollenti emozioni al diniego di morire
con la certezza che ciò avviene per mano umana.
E' perverso il gioco che pervade la costola prelevata
umana lievitatando un cervello gemello.
Non so ancora se è fortuna per noi o per te ...
sicuro è un macello senza carnefice da ammirare.
64
Noialtri siamo cloni tutti figli di cattivi innesti che
sulla terra il mondo è pieno di vesperti mentali
per avere del fermentato amore da un'amicizia,
da un sorriso troppo dimenticati.
Signore ...questo è per te Amare?
65
Alla tranquilla morte
Colpi di solitudine inveisce
raggi miriadi malattie.
Proiettili come infiniti nei
zeccano un corpo a pelle,
diagnosi che vagano
alla ricerca di coloro che non hanno
e sicura certezza nusano
per il domani incerto di pace,
un percorso sicuro che conduca
alla tranquillante morte.
66
Sono arrivato a 54 anni con gli ultimi 13 anni frastornato nel mio io da una malattia tutta strana con Parkinson di nome e vivo nel terrore di piangere per mostrare al mondo le mie stranezze del vivere le emozioni, ancor di più quelle forti che prendono allo stomaco, creandomi uno stato di ipercinesia con rigidità e tremore. Io non sono mai stato fervente nel pregare qualcuno conosciuto solo perche’ transustanziato… e il riconoscere per vera una realtà veritiera ai miei occhi… di una persona, o meglio una cara persona che mi ha conquistato con il suo grande cuore. “Giampiero perfetta marionetta, grande attore di se stesso, troppo stupido, scemante, che ha offerto tutta la sua vita a rappresentazione di un destino degno di essere raccontato a spicchi, poco per volta, alla sua maniera, dettando a se stesso e poi scrivendo come un bravo autore che esprime, o meglio edita, ritagli di poesia senza pretese di insegnar il mestiere del poetare. Però, al buio di un libro chiuso, si consuma il destino di frasi che protestano per le troppe parole mal utilizzate per la certezza di un significato. Il libro è di antica fattura e i versi in scrittura generati sono solo dei geroglifici gerontizzati dalle rivoluzioni di troppi eventi a impressionare parole di nuovi significati. Io, un po’ restìo di sapere, cucino come posso poesie per i lettori, scomponendo, molando, riaccoppiando, sgrammaticando, forgiando, frugando parole di senso compiuto, innovativo nel mio esporre artigianale nel mentre il tempo trascina tutto con sé verso il futuro”. (Giampiero Iezzi)
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