Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
Paolo Pallara
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
In copertina
Macchie e squarci bianchiCm 150x150Tecnica mista su tela.2017
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
testo/bio
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
Paolo Pallaraa cura di Lucia Mosca
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
BIOGRAFIA
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
opere
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
Macchie di rosso Tecnica mista su cartone - cm 47x49
2017
Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura
materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa
connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata. I colori utilizzati per lo sfondo sono
sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in
molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile
equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfon-
dire, indagare. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del
novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori. Tutti
i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando
all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia
informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera
attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose
esposizioni collettive in tutta Italia.
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956.
Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa
mai dimenticata. La sue pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo
andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno,infatti, di
ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati, tante e tali sono le variazioni dello
spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che
come artista continuamente compie. All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimento, complice
non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa
riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in
quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore
momenti di identificazione. Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni
o sottrazioni di materiali e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza, altre esaltano una sequenzialità che ricorda scan-
sioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L'utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei
primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori,
bisogno di vivere di fronte all'ineluttabilità della morte; tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova
possibilità, al di fuori dell'uso consueto.
Macchie e bianco 1Tecnica mista su tela - cm 90x90
2017
Macchie e bianco 2Tecnica mista su tela - cm 90x90
2017
Macchie in Campo Giallo 1Tecnica mista su tavola - cm 39x81
2017
Macchi in Campo Giallo 2Tecnica mista su tavola - cm 39x81
2017
Spazi sospsesi 1Tecnica mista su tela - cm 150x150
2017
Spazi Sospesi 2Tecnica mista su tavola - cm 150x150
2016
Spazi Sospesi 3Tecnica mista su tavola - cm 150x150
2016
Squarcio in campo rossoTecnica mista su tavola - cm 80x80
2015
www.venderequadri.it
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