OSSIGENO OZONO TERAPIA INNOVAZIONE TERAPEUTICA NELLA
PATOLOGIA MUSCOLARE/ARTICOLARESHOCK WAVE, VEICOLAZIONE TRANSDERMICA,
LASER E TERAPIA INFILTRATIVA Dr. Roberto Cardelli
Rieducazione funzionale fisiatrica, ortopedica, sportiva
Federazione Italiana Ossigeno Ozono FIO
Docente Università di Siena C.so O2O3
- ARCOBALENO -Ambulatorio di fisiochinesiterapia e terapia fisica IMOLA – CSPT – BOLOGNA (BO)
1
Effetti collaterali e controindicazioni all’uso dell’ozonoterapia
Ossigeno-ozonoterapia V. Bocci:“L’infiltrazione, usando la miscela diossigeno-ozono a concentrazionisuperiori a 10 µµµµg/ml, provocasempre un dolore improvviso eintenso di tipo urente. Il dolore ètanto maggiore quando laconcentrazione supera 20 µµµµg/ml einfatti è imprudente ed inutileoltrepassare questa soglia. Dipendeanche dal volume iniettato (se oltre15 ml), dalla rapidità dell’iniezione(iniettare sempre lentamente) e dalsito. Il dolore recede più o menorapidamente (15-30 min), ma in casiabbastanza rari può causare unalipotimia
OZONO O3 COME MOLECOLA
• L'ozono è una forma allotropica dell'ossigeno• A temperatura ambiente è un gas incolore con un
caratteristico odore acre e pungente da cui deriva ilnome (dal greco ozein = emanare odore)
• E' un gas fortemente instabile e la sua velocità didecomposizione molecolare dipende dalla temperatura.
• O3 introdotto si scompone in O2 che entra nei tessuti e O-, fortemente instabile che si stabilizza mediante ossidazione
• Il range di concentrazione utilizzato in terapia varia da 5 a 70/80 microgrammi di Ozono per 1 cc di Ossigeno
Produzione di Ozono
Industrialmente la produzione di ozono avviene mediante scaricheelettriche in aria ambiente essiccata oppure in ossigeno puro; ilprocesso sfrutta l'energia elettrica per provocare la scissionedelle molecole di ossigeno utilizzando una tensione compresa tra10.000 e 21.000 Volts con frequenze tra 50 e 450 Hertz. Ungeneratore di ozono può essere quindi considerato untrasformatore di energia in grado di fornire l'energia necessariaall'O2 per la trasformazione in O3. La sua produzione vieneeffettuata in prossimità del luogo di utilizzo in quanto non èpossibile stoccarlo poiché decade subito ad ossigeno molecolare.L'Ozono perde infatti facilmente un atomo di ossigeno radicalesecondo la reazione:
O3 ���� O2+ O-L'Ozono immesso nel liquido sinoviale si decompone in ossigeno;tale decomposizione aumenta all'aumentare della temperatura, aldiminuire della pressione, all'aumentare della salinità del liquido.
MATERIALI
• MACCHINE
PRODUTTRICI DI
OZONO DOTATE
DI FOTOMETRO E
CERTIFICATE
I paradossali effetti benefici dell’ozono
Reazioni di ossidoriduzione :
passaggio di elettroni da riduttore a ossidante
L'ozono ha uno dei più alti potenziali redox,
è una sostanza altamente instabile.
La reattività è particolarmente importante nel
confronti di specie inorganiche ( Fe2+, Cl- )
Nella maggiorparte dei casi è spostamento di un atomo di
O dall'ozono ( O3 )
Ossidazione appunto
Si avvia di lì una catena di reazioni
che dipendono dall'ambiente,
che in generale danno origine a
composti ossidanti instabili ( ROS )
tutta una catena conseguente di reazioni di per sè a carattere destabilizzante - distruttivo.
medico, inventore, scienziato e docente che
studiò medicina e filosofia a Groningen.
introdusse la moderna chimica in Olanda
seguendo le teorie di Lavoisier
Martin van Marum (1750 - 1837)
nel 1838 scoprì l'ozono, allotropo
dell'ossigeno, studiando l'elettrolisi dell'acqua presso
l'Università di Basilea.
Notò il caratteristico odore dell'ozono.
Coniò il termine "ozono" dal greco ozein, odorare
Christian Friedrich Schönbein(1799 – 1868)
Il primo generatore di ozono fu manifatturato in Berlino
da Von Siemens
che scrisse anche un libro
sulle applicazioni dell' ozono in acqua.
Di conseguenza si sono sviluppati in quegli anni una
serie di progetti pilota, e vennero studiate e messe in
risalto le caratteristiche proprietà disinfettanti del gas.
Il chimico francese Marius Paul Otto
dopo un dottorato sull’ozono,
fondò una azienda specializzata nella
manifattura di installazioni per l'ozono: la
'Compagnie des Eaux et de l’Ozone'
Impianti per la disinfezione e depurazione di acque bianche e nere
L’ozono ossida più rapidamente della clorina quei microinquinanti organici di superficie,
difficili da rimuovere, nelle acque di superficie.
Inoltre l'ozono dimostra capacità di disattivare anche quei microrganismi che sviluppano
resistenza ai disinfettanti, quali il criptosporidium.
Per il suo elevato potere ossidante l'ozono attacca componenti della parete cellulare batterica.
Penetra la parete, ossida enzimi, proteine, DNA, RNA.Ne segue lisi della cellula.
DISINFEZIONE DELLE ACQUE
Attualmente grandi città come Amsterdam, Mosca,
Parigi ma anche Torino, Firenze, Bologna e Ferrara
possiedono impianti che forniscono acqua potabile
prelevata da fiumi e trattata con ozono.
In Medicina
Nel 1932 Payr introdusse l'uso della
ossigeno-ozono terapia in chirurgia,
trattando con successo ulcere
e fistole settiche
Nel 1957 il fisico Hansler mise a punto un
apparecchio per uso medico che consentiva
il dosaggio preciso dell’ozono
In Medicina
DICHIARAZIONE DI MADRID SULL’ OZONOTERAPIAApprovata dal “Incontro Internazionale Scuole di Ozonoterapia”, celebrato nella Reale AccademiaNazionale di Medicina, il 3 e il 4 di giugno del 2010 a Madrid, sotto l’egida della Associazione SpagnolaProfessionisti Medici in Ozonoterapia (AEPROMO) Nota Bene: La Dichiarazione di Madrid sull’OzonoTerapia è il documento guida e di lavoro del Comitato Scientifico Internazionale (ISCO3)(www.isco3.org). Sarà cura di questo Comitato apportare modifiche, qualora necessario, al fine direnderla aggiornata in conformità alle ultime novità della ricerca scientifica nel campo dell’OzonoTerapia eseguita in qualsiasi parte del Mondo. La "Dichiarazione di Madrid sull’Ozono Terapia" è ilprimo documento di consenso nella storia globale dell’Ozono Terapia ed è considerato l'unicodocumento di livello Internazionale che abbia ricevuto il più ampio consenso e accettabilità. Fino adoggi la "Dichiarazione di Madrid sull’Ozono Terapia" è stata sottoscritta da almeno 28 traFederazioni Internazionali e Associazioni Nazionali di Ozonoterapia di Continenti quali Africa,America, Asia ed Europa. La"Dichiarazione di Madrid sull’Ozono Terapia" è stata tradotta in undicilingue: arabo, inglese, finlandese, italiano, giapponese, portoghese, spagnolo, rumeno, russo,tedesco e turco. Le versioni ufficiali della Dichiarazione sono quelle in lingua spagnola e inglese.
Ultima firma e / o traduzione: Madrid, 7 marzo 2013
CONGRESSO
NAZIONALE FIO
VOLTERRA 2017
MONDIALE WOFT
SETTEMBRE
2017
ANCONA
MECCANISMO D’AZIONE DELL’OZONOMECCANISMO D’AZIONE DELL’OZONO
• Inibizione della sintesi delle prostaglandine proinfiammatorie o della liberazione di
bradichinina o di composti algogeni
• Neutralizzazione dei ROS endogeni stimolando la produzione locale di enzimi
antiossidanti
• Inibizione del rilascio di proteinasi dai macrofagi e dai polimorfonucleati neutrofili
• Aumentato rilascio di antagonisti o di recettori solubili in grado di neutralizzare le serie di chitochine proinfiammatorie
• Aumentato rilascio di chitochine immunosoppressive in grado di inibire cloni citotossici
• Agopuntura chimica per stimolazione dei pressochemocettori
• Riduzione dei fenomeni degenerativi attraverso un miglioramento della
microvascolarizzazione e dell’ossigenazione locale per riduzione/risoluzione della
stasi venosa - edema - ischemia + pH
GRANDE AUTOEMOTERAPIA (GAET ) O2O3 SISTEMICA
GRANDE AUTOEMOTERAPIA (GAET ) O2O3 SISTEMICA
Prelievo di sangue venoso periferico (200-250 ml) in apposito
flacone di vetro o sacche plstica ozono resistenti con aggiunta di
uguale volume di gas ossigeno-ozono a concentrazione variabile.
Reinfusione del sangue dopo 5-10 minuti
METODI DI SOMMINISTRAZIONEMETODI DI SOMMINISTRAZIONE
• Iniezioni intra e periarticolari
• Iniezioni intramuscolari
• Iniezioni intraforaminali e intradiscali
• Iniezioni perinervose
• Iniezioni peritendinee
• Iniezioni sottocutanee
• Grande autoemotrasfusione/O2O3 Terapia Sistemica (GAET)
• Piccola autoemotrasfusi one (PAET)
• Insufflazioni
• Veicolazione Transdermica
• Bagging, Olio e Acqua ozonizzati
COME SOMMINISTRARE L’OZONO
INTRADISCALE, INTRAFORAMINALE ( GAS)INTRAMUSCOLARE (GAS E PAET)INTRAARTICOLARE (GAS)SOTTOCUTANEA (GAS)INTRAPERITONEALE (GAS)ENDOPLEURICA (GAS)NELLA CAVITA’ ORALE ( OLIO, ACQUA OZONIZZATA)NELLA CAVITA’ VAGINALE ( ACQUA OZONIZZATA, OLIO OZONIZZATO)RETTALE (GAS)INTRAURETERALE E VESCICALE (ACQUA) USO RAROTRANSDERMICO (CREMA/GAS)CUTANEO ( ACQUA, OLIO)GRANDE AUTOEMOTERAPIA OZONIZZATA (GAS –SANGUE)PICCOLA AUTOEMOTERAPIA OZONIZZATA( GAS-SANGUE)
AZIONE DELLA O2O3 TERAPIA SISTEMICA
O3 INTERAGISCE CON SANGUE
LIPIDI (PUFA)
ANTIOSSIDANTI
PROTEINE RICCHE DI CISTEINA
GRAN PARTE DELL’OZONO E’ NEUTRALIZZATO
DAGLI ANTIOSSIDANTI IDROFILI E SI FORMANO H2O2,
IDROPEROSSIDI, ALDEIDI, RADICALI LIBERI
I PUFA sono presenti nei fosfolipidi di membrana, trigliceridi, lipoproteine, tasche idrofobiche di albumina reagiscono con O3 e per perossidazione lipidica formano aldeidi (4-idrossinanenale)+ H2O2…………………LOP e ROS
LOP e ROSAgiscono in un duplice modo:- ad alte concentrazioni provocano morte cellulare- a basse dosi agiscono come mediatori cellulari I ROS sono i mediatori a breve termineI LOP sono i mediatori a lungo termine
AZIONE DEI ROS E LOP DURANTE GRANDE
AUTOEMOTERAPIA
Al contatto sangue ozono i ROS intervengono rapidamente
Dopo infusione del sangue ozonizzato i LOP agiscono su
cellule
e tessuti
LOP e ROS presenti a basse concentrazioni nel plasma
interagiscono a livello della membrana cellulare e stimolano i
messaggeri intracitoplasmatici con induzione genica di
proteine
TUTTE LE PROPRIETA’ TERAPEUTICHE DELL’OZONO SONO LEGATE ALLA SUA CAPACITA’ DI CREARE UNO
STRESS OSSIDATIVO
Sagai M1, Bocci V. Mechanisms of Action Involved in Ozone Therapy: Is healing induced
via a mild oxidative stress? Med Gas Res. 2011 Dec 20;1:29
ROSElectrophiles
La risposta biologica si espleterà nei vari organi per effetto dei LOPs e dell’attivazione alla risposta enzimatica antiossidante
CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN OSSIGENO OZONOTERAPIA MEDICA
UNIVERSITA’ DI SIENA
INIZIO ISCRIZIONI 2018
ISCRIZIONI ONLINE AL SITO
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PROTOCOLLI TERAPEUTICIDELLA O2O3 TERAPIA
SISTEMICA Dr.sa E. Borrelli
CONSIDERAZIONI TECNICHECONSIDERAZIONI TECNICHE
• Semplicità di utilizzo
• Minima invasività degli approcci
• Tecnica ambulatoriale
• Ridotti costi di utilizzo
CONSIDERAZIONI CLINICHECONSIDERAZIONI CLINICHE
• Casistiche cliniche
con risultati positivi a lungo termine (70/80%)
• Omogeneizzazione graduale dei protocolli
• No doping e No controindicazioni
• Raggiungimento precoce di risultati positivi
EFFETTI DELL’OSSIGENO-OZONO TERAPIA
EFFETTI DELL’OSSIGENO-OZONO TERAPIA
• Azione anti infiammatoria
• Azione anti edemigena
• Azione anti dolorifica
• Azione riattivante il microcircolo
(neoangiogenesi)
• Azione rigenerante i tessuti
• Azione cicatrizzante
• Azione neurotrofica
• Azione antibatterica, antivirale, antimicotica
CAMPI DI UTILIZZO DELL’OZONOTERAPIA
AngiologiaCardiologiaInfettivologiaDermatologiaGastroenterologiaOrtopediaNeurologiaOncologiaPneumologiaReumatologiaChirurgiaUrologiaOdontoiatriaVeterinaria
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A questo punto viene da pensare: … questa
terapia è una panacea…si usa un po’
ovunque…in campi molto diversi fra loro…e
per varie patologie…
La spiegazione sta nel fatto che cambiando la
via, metodo di somministrazione e la
concentrazione della miscela di ossigeno ozono
(O2O3) si ottengono effetti diversi.
E’ consigliabile non effettuare terapie con
frequenza superiore alle due sedute settimanali,
onde permettere una adeguata azione della
miscela gassosa (72 ore).
…nella pratica della tua arte abbia la prevalenza il come far star bene il paziente; e se questo può essere fatto in più di un modo, scegli il meno
complicato…
Ippocrate IV-V secolo ac“Sulle articolazioni”
IMPORTANTEIMPORTANTE
• CORRETTA
DIAGNOSI
• CONSENSO
INFORMATO
PRIVACY
PROGRAMMA TERAPEUTICOPROGRAMMA TERAPEUTICO
FISIATRA
FISIOTERAPISTA/TDR
SCIENZE MOTORIE
TECNICO ORTOPEDICO
PODOLOGO
INFERMIERE
FISIOTERAPIA:
strumentale
O2O3 transdermica
manuale (osteopatia)
GT Gastron Technique
posturale/idrochinesi
palestra AFA ORTOPEDICO
NEUROCHIRURGO
CHIRURGO VASCOLARECHIRURGIA
PROGRAMMA
TERAPEUTICO
EQUIPE
MULTIDISCIPLINARE
Think different
Blu de Genes 1600Corradino D’Ascanio 1930Riccardo Faggin 1960
IL RUOLO E LA COLLOCAZIONETERAPEUTICA
DEI DISPOSITIVI TECAR SIN,SHOCKWAVE E DELL'IMPULSO
LASER HIGH-THERAPY INRIABILITAZIONE:
FASE DI RIPRISITINO
DELL'ANATOMIA E
RECUPERO FUNZIONALE
FASE DI RIPRISITINO DELL'ANATOMIA
e RECUPERO FUNZIONALE
La determinazione di un processo terapeutico
efficace e soddisfacente
inizia con una corretta diagnosi
e con la scelta del mezzo che il
professionista sceglie di utilizzare nel
trattamento di una determinata patologia,
condizione, affezione.
Ogni strumento terapeutico utilizzato
dall’operatore sanitario e rappresentativo di uno
o piu agenti fisici, i quali oltre che per il tipo di
energia prodotta (termica – diatermia,
ultrasuoni, IR... meccanica – terapia manuale,
onda d'urto..., elettromagnetica – laser,
elettroterapia..) vengono classificati per la
modalità di emissione e per la profondità di
interazione coi tessuti biologici
INTERAZIONE
DELLE
FREQUENZE
COI TESSUTI
BIOLOGICI
CHE COS’ È?
Principio di funzionamento
→ Impulso sinergico: radiofrequenza
endogena, ultrasuono e veicolazione
transdermica;
→ Quantificazione del dosaggio energetico
ideale da applicare per patologia;
→ Controllo dell'energia in tempo reale;
→ Veicolazione di ossigeno-ozono e di
fitocomposti a scopo terapeutico;
SINLa tecnologia SIN rappresenta l'unione e
l'emissione sincrona
dei seguenti tipi di energie:
→ TECAR: richiamo idrico, biostimolazione;
→ VEICOLAZIONE: azione chimica,
farmacologica;
→ ULTRASUONO: effetto metabolico-strutturale
ULTRASUONO
Onda acustica sinusoidale, di tipo risonante,
caratterizzata da una frequenza dedicata.
Questo tipo di energia consente, tramite i
sistemi di controllo SIVSEA ed SCE, di
intervenire terapeuticamente anche sui
tessuti posti più in profondità, in totale
sicurezza.
VEICOLAZIONE
La veicolazione consente il trasporto attraverso la cute di principi
attivi di alto peso molecolare, sia negli spazi intra- che extra-
cellulari, limitando l' interazione col circolo ematico. Il carrier è
costituito da un treno di microimpulsi elettrici, i quali sono in
grado di modificare temporaneamente la permeabilità dello strato
corneo, andando a creare dei canali idrofili nella membrana.
Questo sistema non invasivo di somministrazione di
molecole terapeutiche consente
di bypassare la via gastro-intestinale,
prevenendo i consueti effetti secondari.
TECARTECAR sfrutta il meccanismo del condensatore
applicato al corpo umano, allo scopo di determinare una
modificazione terapeutica nelle strutture.
Un condensatore e un sistema fisico in grado di
immagazzinare energia, dal momento in cui viene
applicata una differenza di potenziale ai suoi capi.
I processi terapeutici prodotti da questo sistema
avvengono grazie allo spostamento, per mezzo della
differenza di potenziale, delle cariche elettrolitiche.
Infatti nel nostro corpo, il 70% del peso è rappresentato
da liquido, cioè da una soluzione acquosa di ioni e altre
sostanze.
→ ONDA D'URTO: stimolazione meccanica
→ TECAR: richiamo idrico
→ VEICOLAZIONE TRANSDERMICA:azione farmacologica
L'ONDA D'URTO
Un’onda d'urto e un’ onda acustica caratterizzata
da un rapido picco di pressione positiva seguito
da un’ altrettanto ripida fase di pressione
negativa.
Tradizionalmente si classificano in base alla
tecnologia che viene utilizzata per realizzarle
(piezoelettrica, elettroidraulica, balistica,
elettromagnetica) ed in funzione della densità di
energia che sono in grado di convogliare
(focalizzata, planare).
Impulso ShockFocus
ONDA D'URTO TRADIZIONALE Vs
SHOCKWAVE di Winform
Shockwave Dual Power rappresenta l’evoluzione delle apparecchiature per onda d’urto grazie
all’introduzione di un impulso lungo, indolore ebrevettato.
Impulso ShockDual
L’approccio multimodale del nostro sistema si
realizza attraverso l’associazione di diatermia,
veicolazione transdermica e onda d’urto:
l’aumento della temperatura endogena ed il
richiamo idrico consentono di ottimizzare la
propagazione dell’onda sonora, migliorandol’effetto metabolico, biostimolante e meccanico
finale rispetto ai tessuti trattati.
Il nostro obiettivo e stato quello di mantenerel’efficacia dei sistemi di onde d’urto tradizionaliin modo confortevole e sicuro per il paziente, che
non percepira nessun dolore o fastidio durante iltrattamento
Low → edema
Medium → densificazioni a livello del
tessuto miofasciale, contratture
profonde e fibrosi;
High → entesiti, calcificazioni e sul
dolore cronico articolare;
→ Alta dose energetica;
→ Grande capacita d’assorbimento;
→ Veicolazione transdermica di O2O3;
→ Biostimolazione tissutale superficiale e profonda;
→ Terapia a scansione o per punti;
→ Presenza di misuratore termico
dell’irradiazione;
Frequenza: no di oscillazioni complete in un secondo.
Lunghezza d’onda: spazio percorso dall’onda in un
periodo.
Potenza: misurata in Watt e data dall’energia nell’unità di
tempo.
Energia: e data dal rapporto tra la potenza e il tempo
(Joule).
Intensita: rappresenta la potenza per unita di superficie
(Watt/cm2).
Fluenza: misurata in Joule/cm2.
Spot size: misurato in cm2 e data dalla dimensione della
sezione del raggio laser che colpisce il tessuto biologico.
La radiazione Laser e un’onda elettromagneticacaratterizzata dalle seguenti grandezze fisiche:
L’effetto terapeutico dipende
dall’interazione della luce laser con
il tessuto biologico interessato:
ogni tipo di laser emette ad una
determinata lunghezza d’onda la
quale interagisce in modo diverso
con i cromofori presenti nel tessuto.
Alcuni cromofori sono già presenti nel tessuto (acqua, emoglobina,
melanina, proteine, acidi nucleici) mentre altri possono essere iniettati
fissandosi sul tessuto per renderlo fotosensibile.
La penetrazione della luce laser nel tessuto dipende quindi dalla
lunghezza d’onda dell’emissione, dalle caratteristiche ottiche del
tessuto stesso e dalla concentrazione e profondità dei cromofori.
COSA FA?
Effetti biologici ed indicazioni dei mezzi
fisici in ambito terapeutico
→ cambiamenti di fase chimico-fisica;
→ aumento del flusso salino, aumento di
velocità del circolo;
→ macroscopici: correnti su superfici ossee;
→ microscopici: variazione del potenziale di
membrana;
→ modificazione della forma a livello
molecolare e cellulare;
TECAR SINeffetti biologici
BASSA INTERAZIONE TISSUTALE(10-30% SIVSEA)
MEDIA INTERAZIONE TISSUTALE(30-50% SIVSEA)
→ effetto biostimolante;
→ incremento della temperatura endogena
(aumento
dei moti browniani);
→ effetto termico in stretta relazione con le
correnti di
spostamento che si concentrano nelle aree di
applicazione, risulta direttamente proporzionale
alla loro intensità [non e mai dannoso, come invece
avviene per i sistemi radianti tradizionali];
ALTA INTERAZIONE TISSUTALE
(SIVSEA superiore a 50%)
→ effetto endotermico con notevole aumento del
flusso emolinfatico attraverso un flusso di
mobilizzazione delle cariche;
→ stimolazione e riossigenazione delle cariche;
→ rimozione dei cataboliti tossici;
→ accelerazione dei tempi di difesa e
riparazione, che nello stato patologico sono
compromessi;
TECAR SINindicazioni terapeutiche
→ Stato infiammatorio acuto e subacuto;
→ Contrasto dell'edema infiammatorio e del versamento
articolare;
→ Linfodrenaggio globale e distrettuale;
→ Massaggio preparatorio e defaticante in ambito sportivo;
→ Trattamento delle tendinopatie in fase post-acuta e
cronica (t. dei muscoli della cuffia dei rotatori, t. del
rotuleo, t. achillea, epicondilite,
epitrocleite...);
→ Artrosi e condropatie cronico-degenerative;
→ Distorsioni e lesioni muscolari;
→ Lombalgia, dorsalgia, cervicalgia (meccanica, con
irradiazione..)
→ aumento della vasodilatazione capillare ed arteriolare
che causa un’aumentata richiesta metabolica tissutale:
azione antiflogistica, antalgica e di biostimolazione;
→ accelerazione del processo di trasformazione dell'ATP
in ADP + P e del ricambio elettrolitico tra gli ambienti
intra ed extra cellulari, aumento della concentrazione di
acidi nucleici e di amminoacidi: azione metabolica edeutrofica (cellulare e tissutale);
HIGH-THERAPY LASEReffetti biologici
→ aumento del drenaggio linfatico, aumento dell'efficacia
della pompa sodio/potassio, stabilizzazione ionica
transmembrana, maggior assorbimento dei liquidi
interstiziali, attivazione del microcircolo grazie ad un
maggior apporto nutrizionale con riequilibrio del bilancio
funzionale: azione antiedemigena
HIGH-THERAPY LASEReffetti biologici
HIGH-THERAPY LASERindicazioni terapeutiche
→ medicina fisica e riabilitativa (controllo del dolore e
dello stato infiammatorio, lombalgia, artropatie cronico-degenerative,
tendinopatie, capsuliti e borsiti, meniscopatie, condropatie e lesioni
legamentose, dolore fibromialgico e dolore reumatologico in generale,
trattamento miofasciale, coadiuvante nel recupero funzionale…)
→ ortopedia e traumatologia (controllo del dolore postoperatorio,
ritardi di cicatrizzazione, lesioni muscolari, distorsioni di vario grado,
contusioni, emartri, microfratture da stress, edemi ossei e dei tessuti
molli, versamenti articolari, ecchimosi…)
→ medicina dello sport (controllo dello stato flogistico e dell’algia
associata a traumatismo sportivo, ottimizzazione del recupero funzionale
e del gesto atletico, effetto decontratturante e defaticante…)
HIGH-THERAPY LASERindicazioni terapeutiche
→ chirurgia generale (controllo del dolore, coagulazione
postchirurgica, riduzione degli effetti secondari ed effetto anti-
edemigeno,accelerazione del processo flogistico, riduzione della
somministrazione farmacologica e delle tempistiche di degenza
ospedaliera anche nel day surgery…)
→ odontoiatria (paradontiti, effetto analgesico, riduzione dell’algia
post-chirurgica, azione antibiotica,
anti-infiammatoria e antifungina, trattamento dell’ipersensibilità
dentinale, rigenerazione del tessuto gengivale, eliminazione del fango
dentinale…)
→ neurochirurgia (controllo dell’algia post-operatoria con azione sui
nocicettori e sulle fibre nervose periferiche, riduzione della risposta
flogistica, riassorbimento degli edemi, coagulazione istantanea
postchirurgica…)
→ neoangiogenesi, a livello dei tessuti sottoposti al
trattamento;
→ rapido ripristino di irrorazione e nutrimentonelle aree ischemiche;
→ accelerazione dei processi flogistici e riparativi
perilesionali;
→ lisi delle componenti calcifiche (e/o fibrotiche);
SHOCKWAVEeffetti biologici
→ importante effetto antalgico, grazie alla
variazione del potenziale di membrana delle
terminazione nervose algotrope;
→ effetto di biostimolazione tissutale generalizzato
sui ritardi di consolidamento osseo;
→ effetto nutritivo e trofico sulle strutture
biologiche interessate dal trattamento;
Calcificazioni
Capsuliti adesive
(Frozen Shoulder)
Epicondilite
Epitrocleite
Condropatie
Entesiti
Pubalgia
Fasciti plantari
SHOCKWAVEindicazioni terapeutiche
Sperone calcaneare
Periartriti
Lesioni muscolari
Tunnel carpale e tarsale
Ritardo del
consolidamento osseo
(biostimolante)
Neuroma di Morton
COME LO FA?COME LO FANNO(quando combinati)?
Protocolli ed esperienze di pratica clinica
→ 1° fase: LASER HT (antalgico,
biostimolante, anche in associazione
con OssigenO3);
→ 2° fase: TECAR SIN(biostimolante, trofico, posso associare
la veicolazione di fitocomposti specifici
come Demusco Gel e Bromellin);
Nel caso di artrosi alle faccette
interapofisarie con conseguente rigidità del
rachide, associata ad disequilibri muscolari,
è possibile trattare l'area anche con
SHOCKWAVE avendo attenzione di
intervenire sulla muscolatura interessata
veicolando 2,5 - 5ml di OssigenO3.
LOMBALGIA
(radicolopatia) MECCANICA COMPRESSIVA
→ LASER HT (elettivo sul dolore
compressivo)
→ Posso associarlo all'utilizzo di
TECAR SIN ed a fitocomposti
specifici per la disidratazione
dell'ernia discale e drenaggio dei
cataboliti infiammatori;
TENDINOPATIA di SPALLA
Fase acuta e sub-acuta
(TENDINITE)
→ TECAR SIN
→ SHOCKWAVE
Fase cronica-degenerativa
(TENDINOSI)
→ SHOCKWAVE (lisi delle
componenti calcifiche, effetto
angiogenetico, biostimolante);
→ TECAR SIN (drenaggio dei
cataboliti infiammatori, effetto
antalgico, associazione con
veicolazione di fitocomposti
specifici);
EPICONDILITE -EPITROCLEITE
→ LASER HT(fase acuta e post-acuta per il recupero
strutturale del tendine);
→ SHOCKWAVE(nel caso l'infiammazione sia stata
protratta a lungo e che il connettivo della
struttura interessata abbia iniziato a
degenerare ed ispessirsi)
LESIONE MUSCOLARE
Fase acuta e sub-acuta
→ TECAR SIN
→ SHOCKWAVE
Fase cronica-degenerativa
→ SHOCKWAVE (lisi delle
componenti calcifiche, effetto
angiogenetico, biostimolante);
→ TECAR SIN (drenaggio
dei cataboliti infiammatori,
effetto antalgico, associazione
con veicolazione di
fitocomposti specifici);
LESIONE LEGAMENTOSA
1° FASE:
SHOCKWAVE(biostimolazione,
neoangiogenesi,
ripristino della struttura)
2° FASE:
TECAR SIN (contrasto infiammazione,
direzionalità di crescita
dei fibroblasti del
connettivo, recupero
della funzione)
FASCITE PLANTARE
→ TECAR SIN(con veicolazione di Ossigen03 per il trattamento della
catena muscolare posteriore interessata, in particolare
del muscolo tricipite surale, con il razionale del
recupero funzionale del distretto);
→ SHOCKWAVE(per contrastare l'infiammazione, per il ripristino dello
scorrimento tissutale e del trofismo della struttura
anatomica interessata).
Se l’effetto è stato così disastroso …perdonatemi
WWW.WEBFIO.IT
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