1. Orientamento e Cartografia Accesso al titolo di AE 1 livello
e specializzazione AE-C (AE specializzato in Cicloescursionismo)
Montemonaco (Rifugio Altino), 12-13 novembre 2011 15/11/11 Dino
Recchi - AE
2. Programma
Orientamento
Cartografia
Uso della carta
Uso della bussola
Uso del GPS
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3. Orientamento
Sapersi orientare vuol dire...
muoversi con sicurezza su un terreno poco noto o del tutto
nuovo;
conoscere in ogni istante la propria posizione;
essere in grado di individuare il percorso migliore per
raggiungere una meta prestabilita.
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4. Orientamento
Lorientamento serve per:
studiare litinerario di una escursione (prima);
seguire litinerario prescelto (durante);
fronteggiare situazioni impreviste.
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5. Orientamento
Per raggiungere questi obiettivi necessario:
saper leggere una carta topografica;
conoscere luso della bussola;
conoscere alcune tecniche di base;
acquisire esperienza sul campo.
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6. Orientamento
La posizione di un oggetto nello spazio sempre relativa ad un
punto di riferimento : sta sopra o sotto, oppure a destra o a
sinistra di qualcosa.
Il Nord, il Sud, lEst e lOvest sono detti punti cardinali perch
fanno da cardine allorientamento.
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7. La Rosa dei Venti
Raffigura i punti cardinali . Prende il nome dai venti
dominanti che provengono avendo come base il centro del Mar
Ionio.
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8. La Rosa dei Venti Dino Recchi - AE 15/11/11 E rappresentata
con un cerchio graduato da 0 a 360 gradi, diviso in quadranti di 90
(gradi).
9. La Rosa dei Venti
NORD 0 - Tramontana / Fohen
Di forte intensit e spesso a raffiche, in genere molto freddo o
addirittura gelido. Anticipa di solito tempo asciutto e cielo
terso.
NORD-EST 45 - Grecale o Greco
Soffia dall'area dei Balcani nordorientali, anche se il nome
indica una provenienza pi a Sud, "dalla Grecia", dovuta alla
collocazione della "Rosa dei venti". Come la Tramontana, spira a
raffiche. E' un vento freddo e porta tempo asciutto.
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10. La Rosa dei Venti
EST 90 - Levante
Il nome indica la direzione "da dove leva il sole". E'
piuttosto debole e di solito semplicemente un anticipo dello
Scirocco e quindi un annuncio di tempo in peggioramento.
SUD-EST 135- Scirocco
Il nome indica la provenienza dalla Siria. E' un vento caldo
che crea mare mosso e che diventa molto umido nelle regioni
settentrionali per effetto del passaggio sul Mediterraneo. Indica
l'arrivo di perturbazioni.
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11. La Rosa dei Venti
SUD 180 - Mezzogiorno / Austro / Ostro
E' debolissimo e poco avvertito sulle regioni italiane tranne
in parte dell'Adriatico.
SUD-OVEST 225 - Libeccio
Il nome indica la provenienza dalla Libia. Nasce in modo
rapido, raggiunge una forza anche notevole. Cala di colpo e di
solito rimane una situazione di tempo buono.
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12. La Rosa dei Venti
OVEST 270 - Ponente
Indica la direzione dove cala il sole. E' pi frequente in
estate e di solito spira nelle ore pomeridiane. Indica comunque
tempo buono.
NORD-OVEST 315 - Maestrale
Il nome indica Roma, "magistra" per gli antichi. E' un vento
freddo, pi forte e costante della Tramontana, che spazza le nuvole
delle perturbazioni e porta bel tempo, cieli puliti e clima
asciutto.
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13. Definizione di azimut
Quando decidiamo di partire verso una direzione misuriamo
langolo che questa forma con la linea nord-sud, immaginando che noi
siamo al centro della Rosa dei Venti .
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14. Definizione di azimut
Pu essere misurato sulla carta con un rapportatore (goniometro)
e sul terreno con la bussola.
Come si decide la direzione da seguire?
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15. Come si decide la direzione da seguire?
In due modi:
Sulla carta topografica;
Dal vivo.
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16. Come si decide la direzione da seguire?
Carta topografica
Individuando il punto da cui partiamo e il punto dove vogliamo
arrivare , unendoli con un segmento tracciato a matita e misurando
con un rapportatore l angolo che questo segmento forma con la linea
nord-sud, del reticolato tracciato sulla carta.
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17. Come si decide la direzione da seguire?
Dal vivo
Individuando direttamente nel paesaggio l obiettivo che ci
interessa raggiungere: una cima, un rifugio, una fonte, un paese,
ecc., e rilevando lazimut con la bussola .
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18. Orientamento con bussola e carta
Azimut 0 vuol dire che l'oggetto si trova esattamente a Nord
rispetto a te;
Azimut 90 che si trova ad Est;
Azimut 180 che si trova a Sud e cos via...
Animazione (coordinate, sistemi, lazimut)
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19. Orientamento con bussola e carta
Chiarito quindi che uno dei due lati di un azimut sempre la
direzione Nord, vediamo come usare la bussola per determinare il
valore di un azimut .
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20. Orientamento con bussola e carta Dino Recchi - AE
15/11/11
21. La bussola
Il nome deriva dal latino buxix (greco puxis ) che significa
bosso, una scatola di legno duro dove veniva sistemato lago
magnetico.
Fu inventata dai Cinesi nel 2600 a.C. molto tempo prima che
Flavio Gioia la introducesse in Europa.
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22. La bussola
Funziona sfruttando lattrazione che esercita il campo magnetico
terrestre su un ago magnetizzato che si dispone, se libero di
oscillare, secondo la direttrice Nord-Sud.
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23. La bussola
Ci sono due tipi fondamentali di bussole terrestri quelle
trasparenti , tipo Silva (o Suunto), che si possono usare come
rapportatore.
Quelle tipo a prisma , pi precise, che hanno un prisma per la
lettura dei gradi.
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24. Bussola trasparente
Ha lago magnetico oscillante su un perno inserito allinterno di
un involucro tondo, capsula , libera di ruotare su se stessa.
La Rosa dei Venti con la graduazione da 0 a 360 impressa su di
essa a forma di corona.
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25. Bussola trasparente
Sul fondo della capsula, sono marcati alcuni segmenti paralleli
fra loro, che servono per posizionare la bussola in coincidenza con
le linee verticali del reticolato segnato sulla carta
topografica.
Pu essere usata come un goniometro-rapportatore .
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26. Bussola trasparente
Una freccia posta al centro e sulla parte anteriore della
bussola rappresenta la linea di direzione o di fede , traguardo
potenziale del nostro azimut.
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27. Bussola trasparente
Per avere la Rosa dei Venti nella giusta posizione, puntiamo la
bussola verso lobiettivo, ruotiamo la capsula fino a far coincidere
la tacca indicante 0/360 sotto lago che indica il Nord (la parte
colorata e fosforescente) e leggiamo i gradi indicati dalla freccia
direzionale.
Animazione (strumenti, bussola da orienteering)
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28. Bussola a prisma
Invece dellago ha un disco magnetizzato oscillante con impressa
la Rosa dei Venti, graduata in modo da permettere la lettura dei
gradi attraverso il prisma.
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29. Attenzione agli acquisti
La bussola trasparente meno precisa ma pi rapida per il suo
utilizzo come goniometro-rapportatore sulla carta.
La bussola a prisma pi precisa per il traguardo, ma per
calcolare la direzione sulla carta in maniera esatta dobbiamo
sfruttare il rapportatore.
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30. Attenzione agli acquisti
Una buona e rapida bussola dovrebbe avere la capsula
trasparente con sopra incisi i segmenti paralleli, il mirino con il
traguardo, la graduazione almeno ogni due gradi, una lente di
ingrandimento, uno specchio o una lente per la lettura dei gradi
durante il puntamento.
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31. Uso della bussola
Deve sempre essere utilizzata orizzontalmente .
La bussola individua il campo magnetico terrestre. Tenerla a
distanza da qualsiasi fonte di perturbazioni elettromagnetiche
(alta tensione, emissioni di onde (telefono portatile, radio,
televisione), oggetti contenenti metalli ferrosi).
La bussola rileva il nord magnetico che non si trova
esattamente nello stesso luogo del nord Geografico. Lo spostamento
(la declinazione ) dipende dalla posizione dellutente sul
globo.
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32. Uso della bussola
Una bussola uno strumento di precisione. Non farla cadere.
Il funzionamento della bussola dipende dalla temperatura. Lolio
che rallenta lago si solidifica o si liquefa in funzione del freddo
dellambiente. Per conservare tutte le caratteristiche, tenere la
bussola a temperatura ambiente (sotto agli abiti ad esempio).
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33. Uso della bussola
La bussola necessita di alcuni secondi per stabilizzarsi .
Tenere conto della misurazione solo dopo la stabilizzazione
completa dellago.
Una bussola non serve a nulla senza una cartina . Preferire una
cartina in una scala disponibile sulla bussola. Per un utilizzo
ottimale, munirsi anche di una matita di legno e di una gomma.
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34. Uso della bussola
Quando usiamo la bussola noi ci dobbiamo considerare posti al
centro di essa, sul perno dellago .
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35. Orientamento con bussola e carta
Allinizio di una escursione, dobbiamo innanzitutto individuare
sulla carta dove ci troviamo , cio il nostro punto di stazione
.
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36. Orientamento con bussola e carta
Quindi, per raffrontare il paesaggio che abbiamo intorno con la
sua rappresentazione sulla cartina, dobbiamo far coincidere i vari
punti di riferimento : montagne, rifugi, paesi, ecc., con i simboli
corrispondenti .
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37. Orientamento della carta topografica
I riferimenti ci saranno utili durante lescursione; non
dobbiamo mai perderli di vista , se non dopo averli sostituiti con
altri migliori.
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38. Orientamento con bussola e carta
Procediamo in questo modo
Sistemiamo la carta aperta su un piano orizzontale;
Ruotiamo la capsula della bussola in modo che il Nord (0/360)
coincida con la freccia direzionale.
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39. Orientamento della carta topografica
Poniamo il bordo della bussola sulla cornice verticale della
cartina che indica la linea Sud-Nord, facendolo coincidere con la
linea Nord-Sud della bussola;
Ruotiamo la carta con sopra la bussola finch lago magnetico si
posiziona sul Nord.
Animazione (tecniche di base, orientamento della carta)
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40. Calcolo dellAzimut
Uniamo con un righello il punto di partenza con quello di
arrivo;
Accostiamo il bordo della bussola a quello del righello
puntando la freccia direzionale verso il punto di arrivo;
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41. Calcolo dellAzimut
Facciamo scorrere la bussola lungo il righello fino ad
incrociare le linee verticali del reticolo;
Ruotiamo la capsula finch le righe parallele impresse sul suo
fondo coincidono con le linee verticali del reticolo.
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42. Dalla carta alla bussola
Trovato lazimut sulla cartina, senza far ruotare linvolucro ,
disponiamo la bussola davanti a noi, con la freccia direzionale che
punta allesterno.
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43. Dalla carta alla bussola
Giriamo su noi stessi, spostando anche i piedi, finch lago
magnetico ( la parte colorata ) non si posiziona sul Nord
goniometrico del quadrante;
La posizione da seguire davanti a noi, indicata dalla
freccia.
Animazione (tecniche di base, il metodo Silva)
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44. Puntamento con la bussola
Traguardando direttamente il punto di arrivo
Miriamo sullobiettivo tenendo la bussola orizzontale sotto il
nostro viso e puntandogli contro la freccia direzionale.
Senza muoverci, e senza muovere la bussola , giriamo la capsula
graduata facendo coincidere il Nord goniometrico con lago
magnetico.
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45. Marcia allazimut
Con la bussola cos puntata individuiamo un obiettivo intermedio
, sulla stessa direzione, ben evidente, che dovr restare ben
visibile anche quando avanzeremo.
Una volta arrivati al punto intermedio ne individueremo un
altro e cos via fino a destinazione.
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46. Marcia allazimut Dino Recchi - AE 15/11/11
47. Marcia allazimut se non ci sono riferimenti (bosco, nebbia,
ecc.)
Useremo un compagno come obiettivo intermedio, facendolo
spostare, il pi lontano possibile, mentre traguardiamo con la
bussola, finch si trover sulla nostra direttrice.
Gli indicheremo come spostarsi, agitando il braccio
corrispondente. Quando lo avremo raggiunto procederemo con lo
stesso metodo fino alla meta.
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48. Marcia allazimut se incontriamo un ostacolo
Deviamo con un angolo di 90, trovando un nuovo azimut, ad
esempio verso Est (a destra)
Contiamo i passi che servono per superare lostacolo;
Ritorniamo sulla direzione originale;
Quando abbiamo sorpassato lostacolo deviamo di 90 dalla parte
opposta (Ovest);
Procediamo per lo stesso numero di passi che abbiamo contato
prima e riprendiamo la nostra via originale.
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49. Marcia allazimut Dino Recchi - AE 15/11/11
50. La rotta opposta per tornare indietro
Lazimut opposto per tornare indietro una volta raggiunta la
meta si chiama reciproco .
Si ottiene aggiungendo o togliendo 180 allazimut di andata,
ricordando che dopo 360 si ricomincia da 1.
Animazione (Coordinate, sistemi)
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51. Fare il punto: triangolazione
Se abbiamo perso il sentiero, possiamo sfruttare i punti di
riferimento .
Ne scegliamo due che rispetto a noi formino un angolo di circa
90, che possiamo misurare allargando le braccia.
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52. Fare il punto: triangolazione Dino Recchi - AE
15/11/11
53. Fare il punto: triangolazione
Ci troviamo in un punto di stazione sconosciuto A, abbiamo
intorno due riferimenti: B, un campanile e C, la cima di un
monte.
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54. Fare il punto: triangolazione
Puntiamo la bussola sul campanile e troviamo lazimut di 80.
Traguardiamo il monte e annotiamo lazimut corrispondente, 350.
Prendiamo la carta. Poich non sappiamo dov il nostro punto di
stazione A, non possiamo tracciare una riga tra A e B e tra A e C;
dobbiamo procedere allinverso .
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55. Fare il punto: triangolazione
Posizioniamo un righello sul punto B;
Facciamo combaciare la bussola con il righello in modo che la
freccia direzionale indichi il punto B;
Ruotiamo bussola e righello insieme facendo perno sul punto B
finch le linee parallele impresse sulla bussola, che indicano il
Nord-Sud goniometrico, coincidono con il Nord-Sud del
reticolato.
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56. Fare il punto: triangolazione
Tracciamo una riga dal punto B lungo il righello.
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57. Fare il punto: triangolazione
Stessa operazione dal punto C per trovare il nostro punto di
stazione.
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58. Riconoscimento di elementi del paesaggio
Animazione (tecniche di base)
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59. Declinazione magnetica
Fino ad ora non abbiamo tenuto conto della declinazione
magnetica .
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60. Declinazione magnetica
La Terra, come gli altri corpi celesti, un enorme magnete
.
I poli di entrata e di uscita del flusso magnetico non
coincidono con lasse di rotazione terrestre.
Lago della bussola non si dispone quasi mai esattamente lungo
il meridiano del luogo, ma forma con questo un angolo detto di
declinazione magnetica (orientale o occidentale).
Le linee Nord-Sud descritte dal flusso magnetico, o meridiani
magnetici, non hanno un percorso rettilineo ma sono deviate da
campi magnetici locali che variano da zona a zona.
Per questo motivo lIstituto Geografico Militare (IGM) su ogni
carta topografica riporta uno schema che serve per la
determinazione dellangolo di declinazione magnetica dellanno in
corso e della zona specifica.
Questo angolo indicato con la lettera greca delta.
In Italia la declinazione magnetica assume valori piuttosto
bassi e, per piccole distanze (1 o 2 km), l'errore che si commette
trascurandola generalmente accettabile (qualche decina di
metri).
Per distanze maggiori, o per effettuare una misurazione molto
precisa, si deve tenere conto della declinazione magnetica.
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67. Designazione di un punto con le coordinate polari
Lazimut ci d la direzione, non la distanza ; questa la dobbiamo
calcolare a parte.
Possiamo comunicare la posizione di un obiettivo fornendo
lazimut e la distanza di questo da un altro punto di riferimento
noto.
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68. Planimetria
La riproduzione simmetrica su un piano dei particolari di un
territorio si chiama planimetria .
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69. Scale numeriche e scale grafiche
Le carte topografiche, oltre ad essere isogone , a rispettare
cio la disposizione angolare dei particolari del territorio, devono
essere equidistanti ;
Si devono ridurre proporzionalmente le distanze, cosicch 1 cm
sulla carta corrisponda sempre alla stessa lunghezza, pi grande,
sul territorio.
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70. Scale numeriche e scale grafiche
Tale rapporto si chiama scala .
Si indica in forma numerica o grafica .
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71. Scale numeriche e scale grafiche
La scala numerica espressa dal rapporto che c tra 1 cm sulla
carta e la realt.
Su una scala 1/25.000, 1 cm della carta equivale a 25.000 cm
del territorio.
Per avere il rapporto in metri basta coprire con un dito gli
ultimi due zeri; 1 cm sulla scala corrisponde a 250 m .
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72. Scale numeriche e scale grafiche
Pi grande il denominatore della scala, pi questa piccola e meno
particolari saranno evidenziati sulla carta, perch pi grande la
superficie del territorio da rappresentare.
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73. Scale numeriche e scale grafiche
Le carte con scala superiore a 1/200.000 sono chiamate carte
geografiche ;
Quelle da 1/200.000 a 1/20.000 sono chiamate carte topografiche
;
Quelle con una scala inferiore a 1/20.000, sono chiamate mappe
.
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74. Scale numeriche e scale grafiche
Le scale grafiche sono rappresentate da un segmento diviso in
tre parti, due delle quali evidenziano i km corrispondenti e
laltra, a sinistra di queste, divisa in ettometri (100 metri).
Animazione (Planimetria, scala)
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75. Il curvimetro
Strumento per avere una rapida lettura delle distanze.
Una carta geografica, oltre ad essere ridotta e approssimata ,
anche simbolica , perch i vari elementi fisici ed antropici
presenti sulla Terra, come rilievi, mari, fiumi, citt, colture,
ecc., vengono rappresentati con segni convenzionali o con colori il
cui significato spiegato da una legenda apposta ai margini della
carta.
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77. Segni convenzionali
Sotto ogni cartina dellIGM sono riportati i segni
convenzionali; rappresentazioni grafiche, non in scala , di case,
ponti, fontanili, terreni, ecc.
Vediamo quali sono i simboli principali.
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78. Dino Recchi - AE 15/11/11
79. Dino Recchi - AE 15/11/11
80. Dino Recchi - AE 15/11/11
81. Dino Recchi - AE 15/11/11
82. I simboli cartografici
Tra i simboli pi comuni meritano particolare attenzione quelli
relativi alla rappresentazione del rilievo .
Nelle carte moderne si ricorre al tratto forte , al tratteggio
, allo sfumo , alle tinte altimetriche e alle curve di livello
.
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83. I simboli cartografici
Il tratto forte consiste in linee molto marcate , che con il
loro aspetto sinuoso simulano landamento delle catene montuose
principali, diventando pi spesse l dove i rilievi assumono maggiore
estensione. Di solito sulla carta vengono anche segnate le quote pi
significative .
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84. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
85. I simboli cartografici
Il tratteggio consiste nel disporre affiancati dei trattini a
forma di triangolo isoscele allungato , orientati nel senso della
massima pendenza, diventando quindi pi grossi e pi fitti l dove il
pendio pi ripido.
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86. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
87. I simboli cartografici
Lo sfumo consiste nel mettere in risalto le parti prominenti di
un rilievo con unombreggiatura di uno stesso colore pi o meno
estesa, a seconda della pendenza.
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88. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
89. I simboli cartografici
Le tinte altimetriche consistono in colori che variano con
l'aumentare dell'altezza, e si usano di solito negli atlanti
scolastici. In genere si usa il verde per le pianure al di sotto
dei 200 metri, il marrone chiaro per le zone comprese tra 200 e 500
metri, il marrone pi scuro per le zone che vanno da 500 a 1.500
metri ed il rosso cupo per le zone pi elevate.
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90. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
91. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
92. I simboli cartografici
Per chi vuole imparare ad orientarsi leggendo una carta
topografica indispensabile avere la padronanza delle curve di
livello .
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93. I simboli cartografici
Le curve di livello , dette anche isoipse , dal greco isos
=uguale e iupsos = altezza, sono linee che uniscono tutti i punti
aventi la stessa altezza sul livello del mare .
Costituiscono il sistema pi perfetto per rappresentare i
rilievi e vengono usate nelle carte a grande scala, come quelle
topografiche.
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94. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
95. I simboli cartografici
E' come prendere il profilo di una montagna sezionata in vari
piani distanti tutti 25 m ; mettendo insieme tutti questi profili
otteniamo le curve di livello della cartina come nell'immagine
sotto.
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96. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
Animazione: altimetria, curve di livello
97. I simboli cartografici
La differenza di quota fra una curva di livello e un'altra in
genere di 25 m nelle carte topografiche dell'IGM con scala
1:25.000.
La differenza di quota fra due curve di livello successive
viene chiamata anche " Equidistanza ", la sua misura indicata sulle
note della carta.
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98. I simboli cartografici
Le curve di livello prendono il nome in base al tipo di segno
grafico; quelle pi scure e grosse si chiamano Direttrici e distano
fra loro 100 m sulla verticale.
Tra di loro generalmente se ne trovano altre tre pi chiare e
sottili dette Intermedie ogni 25 m .
In zone particolarmente ripide e rocciose possono essere usate
le Ausiliarie che invece sono chiare e tratteggiate .
La distanza planimetrica tra due curve detta " Intervallo
".
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99. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
100. I simboli cartografici
Alcune caratteristiche delle curve di livello:
Pendio a debole pendenza : curve di livello distanti.
Pendio ripido : curve ravvicinate.
Rilievo : curve chiuse, l'una dentro l'altra.
Passo o sella : due insiemi di curve, racchiuse da una terza
curva che si restringe fra di essi.
Promontorio, costone : le curve rivolgono la convessit verso le
quote minori.
Avvallamento : le curve rivolgono la convessit verso le quote
maggiori.
Abbiamo gi detto che la simbologia rappresenta l'alfabeto della
carta. Il riconoscimento dei singoli elementi topografici (le
lettere dellalfabeto come un sentiero, un albero isolato, una
roccia) ci forniscono preziose informazioni .
Se per riusciamo a cogliere anche i rapporti fra i diversi
elementi, facendone una lettura integrata , saremo in grado di
ricavare dalla mappa una notevole mole di informazioni ed avremo
una visione cos completa del terreno rappresentato, tale da
permetterci di muoverci su di esso con la stessa sicurezza di chi
lo conosce per averlo frequentato da anni.
Dino Recchi - AE 15/11/11
103. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11 Imparare
a leggere le curve di livello ci aiuta a capire come fatto il
terreno, pi importante del saper usare la bussola.
104. I simboli cartografici
Ecco qualche esempio significativo:
Esame di un sentiero in rapporto alle curve di livello:
il sentiero corre parallelo alle curve : il tratto pianeggiante
;
il sentiero taglia , attraversandole, le curve : il tratto in
salita (o discesa, dipende dai punti di vista...). Tanto pi tende a
tagliarle perpendicolarmente, tanto pi il tratto ripido.
Esame di una curva di livello in rapporto alle altre:
Una curva forma un'ansa in avanti , con la convessit verso le
quote inferiori : piccolo promontorio , naso sul pendio ;
l'ansa ha la convessit verso le quote superiori : piccolo
avvallamento , rientranza sul pendio .
Dino Recchi - AE 15/11/11
105. I simboli cartografici Dino Recchi - AE 15/11/11
106. Le catene montuose
Un esercizio utile al riconoscimento dei rilievi montuosi
quello di evidenziare le dorsali e le cime, unendole tra loro
seguendo le creste e di far risaltare sulla carta le prominenze pi
evidenti.
Dino Recchi - AE 15/11/11
107. Le catene montuose Dino Recchi - AE 15/11/11
108. Il senso di orientamento
Un buon orientista non un tipo che non si perde mai, ma uno che
sa ritrovare il sentiero .
Molti si preoccupano di individuare il percorso nel paesaggio
che hanno di fronte, rimanendo disorientati quando sono costretti a
tornare indietro: il paesaggio completamente diverso .
Dino Recchi - AE 15/11/11
109. Il senso di orientamento
Voltiamoci ogni volta che il sentiero scompare, in un bosco o
dopo una curva.
Annotiamo ogni particolare importante che ci potrebbe aiutare
sulla via del ritorno (taccuino).
Poniamoci delle domande , anche quando consultiamo la
carta
Dino Recchi - AE 15/11/11
110. Il senso di orientamento
Il lato monte devo averlo a destra o a sinistra?
Il sentiero sale o scende?
Quel colle lo dovr oltrepassare sulla sinistra o sulla
destra?
La corrente del ruscello dovrebbe scorrere verso la mia
sinistra o la mia destra?
Dino Recchi - AE 15/11/11
111. Il senso di orientamento
Oltre ai riferimenti che non dobbiamo mai perdere di vista, sin
dalla partenza, altrettanto importanti sono i riferimenti che
stiamo lasciando alle nostre spalle .
Possiamo sapere se siamo spostati a est o ad ovest rispetto
alla nostra meta, o se siamo troppo alti o troppo bassi.
Dino Recchi - AE 15/11/11
112. Il senso di orientamento con nebbia
La nebbia falsa i rumori per cui prudente rimanere a portata di
vista con i nostri compagni.
Camminando in gruppo, stiamo sempre uniti e fermiamoci tutti ad
attendere chi si ferma.
Dino Recchi - AE 15/11/11
113. Il senso di orientamento con nebbia
Su un sentiero non segnato o in zone scoscese ci dobbiamo
riparare e attendere che la visuale migliori .
Su un sentiero segnato tutti dovremo fare attenzione ai
segnali. E facile distrarsi proprio perch siamo su una via
sicura.
Dino Recchi - AE 15/11/11
114. Il senso di orientamento con nebbia
Metodo della fisarmonica .
Uno o due del gruppo andranno avanti a cercare il segnale
successivo, mentre gli altri attenderanno allultimo segnavia, per
poi raggiungere gli esploratori non appena questi ne avranno
trovato un altro.
Dino Recchi - AE 15/11/11
115. Il senso di orientamento con nebbia
Se ci avventuriamo su un sentiero non segnato, soprattutto se
minaccia cattivo tempo, lasciamo segnali ben visibili ad ogni punto
dubbio: bivio, dosso, ecc.
Se ci siamo allontanati fuori sentiero, conviene prendere nota
dellazimut per tornare alla base .
Dino Recchi - AE 15/11/11
116. Il senso di orientamento con nebbia
Lo strumento pi utile in caso di nebbia senzaltro l altimetro
.
Dino Recchi - AE 15/11/11
117. Laltimetro e il punto altimetrico
E praticamente un barometro .
Tarato in modo che la diminuzione di pressione atmosferica, fa
spostare lindicatore sulla relativa quota altimetrica.
Pi saliamo e pi diminuisce la pressione.
Dino Recchi - AE 15/11/11
118. Laltimetro e il punto altimetrico
E sensibile agli sbalzi di pressione. Quando il tempo peggiora
pu esserci un abbassamento di pressione che falsa lindicazione
dellaltimetro.
Ogni volta che raggiungiamo un punto quotato sulla carta
tariamolo .
Dino Recchi - AE 15/11/11
119. Laltimetro e il punto altimetrico
E uno strumento indispensabile per lorientamento quando c poca
visibilit.
La bussola ci d la direzione , laltimetro l altezza .
Dino Recchi - AE 15/11/11
120. Laltimetro e il punto altimetrico
E possibile fare il punto in diversi modi
Se riconosciamo sulla carta il sentiero che stiamo percorrendo,
sapendo la quota in cui ci troviamo, possiamo individuare il nostro
punto di stazione .
Con un azimut verso un punto di riferimento noto, tracciando il
reciproco sulla carta, questo intersecher lisoipsa corrispondente
alla quota indicata dallaltimetro .
Dino Recchi - AE 15/11/11
121. Il senso di orientamento di notte
Il buio rende tutto pi magico ma anche pi complicato.
Ci possiamo perdere pi facilmente ; non vediamo distintamente i
punti di riferimento nel paesaggio; non sono ben riconoscibili
buche e burroni.
Dino Recchi - AE 15/11/11
122. Il senso di orientamento di notte
Usiamo la bussola e laltimetro, ma soprattutto la deduzione
logica leggendo la cartina .
In caso di difficolt meglio cercarsi un riparo e attendere
lalba prima di riprendere il cammino.
Dino Recchi - AE 15/11/11
123. Orientamento con le stelle
Senza bussola, per capire dov il Nord, possiamo sfruttare le
stelle.
Nel nostro emisfero: la Stella Polare e Orione .
Nellemisfero Sud: la Croce del Sud .
Dino Recchi - AE 15/11/11
124. Orientamento con le stelle Dino Recchi - AE 15/11/11
125. Orientamento con le stelle
Pur essendo abbastanza precise nellindicarci il Nord o il Sud,
non ci sar possibile trovare con precisione gli altri punti
cardinali.
Seguiremo una direzione approssimativa, utile se la nostra meta
non un punto preciso.
Dino Recchi - AE 15/11/11
126. Stella Polare
E una stella luminosa ed lultima delle stelle che formano il
timone della costellazione del Piccolo Carro o Orsa Minore , nel
suo insieme poco luminosa.
Dino Recchi - AE 15/11/11
127. Orione
E una costellazione che in Italia visibile chiaramente dinverno
.
Sembra un guerriero medievale con tanto di spada e scudo.
Dino Recchi - AE 15/11/11
128. Orientamento senza carta e senza bussola
Se ci avventuriamo in una zona sconosciuta, annotiamo ogni
particolare utile per tornare al punto di partenza.
In questi casi dobbiamo ripercorrere la via dellandata, mai
fare una traversata .
Dino Recchi - AE 15/11/11
129. Orientamento senza carta e senza bussola
Lasciamo delle tracce : piramidi o frecce di sassi, rami in
evidenza, ogni 30-40 m, soprattutto in cima ai dossi o in
coincidenza delle curve .
Posizioniamoli in modo che siano visibili anche procedendo
dalla direzione opposta (voltiamoci).
Dino Recchi - AE 15/11/11
130. Orientamento senza carta e senza bussola
Evitiamo di andare fuori sentiero , se non per emergenza.
Se ci allontaniamo (20-30 minuti) dal nostro campo, possiamo
sfruttare il Sole di giorno e la Luna di notte come riferimenti: se
avanzo con il Sole davanti, torno con il Sole alle spalle.
Dino Recchi - AE 15/11/11
131. Il vento
Quando c un vento dominante , osservando la direzione delle
nubi, con un filo derba o lasciando cadere dalla mano un po di
sabbia, sapremo da che parte spira.
Ogni zona soggetta a determinati venti dominanti.
Dino Recchi - AE 15/11/11
132. Altri segni
In zone aperte anche il muschio degli alberi o delle rocce
isolate indica dove batte di meno il Sole.
Nel nostro emisfero, (settentrionale), la parte a Nord, mentre
sul lato Sud le rocce sono pi asciutte e pulite.
Dino Recchi - AE 15/11/11
133. Altri segni
Sulle creste o sui valichi il Nord dalla parte dove la neve si
scioglie pi lentamente.
L edera cresce nella zona pi umida, quindi a Nord, cos le muffe
e le macchie di umidit presenti sui ruderi.
Dino Recchi - AE 15/11/11
134. Altri segni
Il tronco degli alberi tagliati presenta degli anelli
concentrici pi distanziati dal lato a Sud.
Le foglie degli alberi sono pi folte verso Sud.
Nellemisfero meridionale: il Nord al posto del Sud.
Dino Recchi - AE 15/11/11
135. Se ci smarriamo
Prima di proseguire raggiungiamo una posizione dominante e
aperta dove poter osservare il paesaggio.
Aiutiamoci con un binocolo .
Se non possibile fare il punto, lasciamo qualcuno del gruppo al
nostro punto di stazione e facciamo esplorare il terreno ai pi
esperti.
Dino Recchi - AE 15/11/11
136. Se ci smarriamo
Se il gruppo numeroso gli esploratori procederanno a raggiera
avendo cura di lasciare tracce per tornare alla base.
Dino Recchi - AE 15/11/11
137. Se ci smarriamo Dino Recchi - AE 15/11/11
138. Se ci smarriamo
Se uno solo potr spostarsi descriver un cerchio intorno alla
base senza perdere i contatti con il gruppo o almeno lasciando
dietro di s numerose ed evidenti tracce.
Dino Recchi - AE 15/11/11
139. Se ci smarriamo Dino Recchi - AE 15/11/11
140. Se ci smarriamo
Se ci che cerchiamo sta da un lato preciso, davanti, dietro, di
fianco a noi, possiamo far disporre il gruppo su una riga a
distanza 15-20 m luno dallaltro lasciando almeno uno alla
base.
Dino Recchi - AE 15/11/11
141. Se ci smarriamo
Il gruppo avanzer tenendosi in contatto a vista uno con laltro
e rimanendo collegati alla base attraverso le tracce che uno di
essi avr cura di sistemare.
Dino Recchi - AE 15/11/11
142. Se ci smarriamo Dino Recchi - AE 15/11/11
143. Se ci smarriamo
Se, su un sentiero sconosciuto, davanti a un bivio ci nasce un
dubbio, conviene far fermare il gruppo e mandare avanti sui due
sentieri, per 300-400 m, due esploratori tra i pi esperti.
Dino Recchi - AE 15/11/11
144. Se ci smarriamo
Se il gruppo costretto a proseguire fuori sentiero bene che
qualcuno faccia da esploratore per evitare che tutti si sfianchino
a risalire dopo passaggi sbagliati.
Dino Recchi - AE 15/11/11
145. Se ci smarriamo
Un buon orientista, oltre ad essere un tipo previdente , anche
un buon osservatore .
Dino Recchi - AE 15/11/11 Affinando bene i sensi, ogni particolare
sar utile per ritrovare la strada di casa.
146. Se ci smarriamo
I tralicci dellalta tensione finiscono sempre in un centro
abitato;
Gli acquedotti;
Il corso di un ruscello conduce a valle;
Piste battute da animali;
Odori e rumori.
Dino Recchi - AE 15/11/11
147. Stima delle distanze
Occorre abituarsi al colpo docchio servendosi della
cartina.
Difficile, solo la pratica ci sar maestra.
Dino Recchi - AE 15/11/11
148. Stima delle distanze
Le distanze ci sembreranno pi grandi :
su terreno accidentato;
con molto caldo;
con foschia;
al tramonto;
se ci sono molte ombre.
Dino Recchi - AE 15/11/11
149. Stima delle distanze
Le distanze ci sembreranno pi piccole :
su terreno piatto;
se laria limpida;
se c molto contrasto tra lobiettivo e lo sfondo;
se in basso rispetto a noi.
Dino Recchi - AE 15/11/11
150. Stima delle distanze
A 1-1,5 Km di distanza si distinguono le sagome delle finestre;
si vedono le auto in movimento; le persone si evidenziano
appena.
Dino Recchi - AE 15/11/11
151. Stima delle distanze
A 3,5-4 Km le finestre sono come puntini ma i contorni delle
case sono ben stagliati.
Dino Recchi - AE 15/11/11
152. Stima delle distanze
A 5-6 Km si distinguono solo i profili e gli alberi
isolati.
Dino Recchi - AE 15/11/11
153. Metodo del pugno
Il pugno di un uomo, a braccio teso, dista dagli occhi circa 7
volte la sua ampiezza.
Per misurare la distanza tra noi e un monte, calcoliamo quanti
pugni servono per collegare il nostro obiettivo con un altro
riferimento noto.
Dino Recchi - AE 15/11/11
154. Metodo del pugno
Calcolando sulla carta la distanza tra i due, ricaveremo quanti
Km ci separano da uno di essi.
Dino Recchi - AE 15/11/11
155. Metodo del pugno
Se la distanza tra A e B di 2 Km e misuriamo 3 pugni:
7 : 3 = X : 2 Km
X = 7 x 2 / 3 = 4,6 Km
Dino Recchi - AE 15/11/11
156. Rumori
Tra il momento in cui si produce un suono e il momento che lo
percepiamo passa del tempo, che dipende dalla distanza che ci
separa dal luogo dove si svolge lazione.
Dino Recchi - AE 15/11/11
157. Rumori
Il suono si propaga ad una velocit di 330 m al secondo .
Basta contare i secondi che passano e moltiplicare per 330 per
sapere la distanza.
Dino Recchi - AE 15/11/11
158. Le carte: introduzione
La Terra (paragonabile grosso modo a una sfera) difficilmente
rappresentabile su carta. Questa premessa indispensabile per capire
come le carte geografiche, per quanto curate, costituiscano una
rappresentazione ridotta , approssimata e simbolica della
superficie terrestre. Ogni sfera pu essere tagliata a spicchi (come
unarancia) o a fette (come lananas).
Dino Recchi - AE 15/11/11
159. Le carte: introduzione
Nel caso della sfera Terra riconosciamo un asse di rotazione e
due poli alle sue estremit. Tagliandola esattamente a met nel punto
della sua circonferenza massima, abbiamo l Equatore .
Pu essere definito come lunione di tutti i punti equidistanti
dai due poli .
Dino Recchi - AE 15/11/11
160. Le carte: introduzione
Il globo, detto anche mappamondo, una riproduzione in scala,
sufficientemente fedele, del pianeta Terra. Nonostante la Terra
abbia una forma ellissoidale, il globo ha una forma sferica.
Il globo rappresenta una riproduzione in piccolo della Terra,
perci, date le dimensioni in scala, su di esso possono essere
riportate solo le fattezze generali della superficie del pianeta ,
indicate con una grafica convenzionale.
Dino Recchi - AE 15/11/11
161. Le carte geografiche
Le carte geografiche rappresentano in una superficie piana
tutto il globo o una parte di esso, per mezzo di linee, tratti,
ombre, colori e segni convenzionali. Si tratta, perci, di
rappresentazioni totalmente simboliche .
Parte principale di una carta geografica la rete dei gradi ,
formata dai paralleli e dai meridiani , tra i quali compresa una
data regione.
Dino Recchi - AE 15/11/11
162. La scala
Dallevidente difficolt di trasformare la superficie sferica
della Terra in una superficie piana, alterando il meno possibile le
distanze e lampiezza degli angoli, deriva la molteplicit delle
soluzioni adottate da vari cartografi nel corso della storia.
Elemento comune a tutte le riproduzioni cartografiche la scala
numerica di riduzione , ovvero il rapporto tra la lunghezza
effettiva del terreno e quella riportata sulla carta.
Dino Recchi - AE 15/11/11
163. La scala
Essa si scrive solitamente come frazione con nominatore 1 e
denominatore pari al numero di volte per cui la grandezza misurata
stata ridotta.
Cos, 1:10.000 indica che 1 centimetro sulla carta equivale a
10.000 centimetri (100 metri);
1:25.000 indica che 1 centimetro sulla carta equivale a 25.000
centimetri (250 metri).
Dino Recchi - AE 15/11/11
164. La scala Dino Recchi - AE 15/11/11
165. Serie 25 - Carte IGM 1:25.000
La Serie 25 si compone di 2298 carte topografiche alla scala
1:25.000 (1 cm = 250 m), comunemente dette "sezioni".
Non sono tutte disponibili perch molte sono ancora in fase di
pubblicazione. Le edizioni e gli aggiornamenti per le carte di
questa serie variano dagli anni 1990 circa fino a oggi.
Le carte topografiche della Serie 25 (le "sezioni") sono
sostanzialmente la versione aggiornata delle vecchie carte
topografiche in bianco e nero della Serie 25/V, quest' ultime
soprannominate come le "tavolette".
Dino Recchi - AE 15/11/11
166. Serie 25 - Carte IGM 1:25.000
Le "sezioni" hanno dimensioni di 10' in longitudine e 6' in
latitudine; le carte sono inoltre elaborate con rilievo
aerofotogrammetrico numerico e analogico e successivamente
disegnate con metodologie automatiche o manuali, sono inquadrate
nella rappresentazione conforme " Universale Trasversa di Mercatore
" ( UTM ); il sistema di riferimento geodetico basato
sull'ellisoide internazionale con orientamento medio europeo ( ED
1950 ).
La cartografia di questa serie ha l'orografia a curve di
livello con equidistanza di 25 metri; riporta i confini di stato, i
limiti amministrativi regionali, provinciali e comunali; ed
stampata a 4 colori .
Dino Recchi - AE 15/11/11
167. Serie 25 - Carte IGM 1:25.000
A tutt' oggi sono state pubblicate solo le carte che coprono
buona parte del Centro Italia, tutta la Sardegna e Italia del Sud.
Molte carte del Nord Italia invece sono ancora in fase di
pubblicazione.
Dino Recchi - AE 15/11/11
168. Serie 25 - Carte IGM 1:25.000 Dino Recchi - AE
15/11/11
169. Serie 25 - Carte IGM 1:25.000 Dino Recchi - AE
15/11/11
171. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Come abbiamo gi visto, la designazione di un punto pu essere
fatta tramite le coordinate polari : azimut e distanza da un altro
riferimento noto.
Ora vediamo come si designa la sua posizione assoluta per
comunicare la nostra posizione.
Dino Recchi - AE 15/11/11
172. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Facciamo ricorso alle coordinate geografiche .
La longitudine rappresenta le ascisse (linea orizzontale);
La latitudine le ordinate (linea verticale).
Dino Recchi - AE 15/11/11
173. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
L equatore la circonferenza massima della Terra perpendicolare
allasse di rotazione, equidistante dai poli , che divide in due
emisferi la superficie del globo.
Dino Recchi - AE 15/11/11
174. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
I meridiani sono i circoli che uniscono i due poli intersecando
perpendicolarmente lequatore (Greenwich quello fondamentale).
I paralleli sono i cerchi, paralleli allequatore che avvolgono
la sfera terrestre (equatore quello fondamentale).
Dino Recchi - AE 15/11/11
175. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine Dino
Recchi - AE 15/11/11
176. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Ogni punto sulla Terra un punto dincrocio di un meridiano e di
un parallelo e si pu localizzare determinando la distanza angolare
che lo separa dallequatore e dal meridiano di Greenwich.
Dino Recchi - AE 15/11/11
177. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
I lati degli angoli che servono a misurare queste distanze
hanno il vertice sullasse terrestre.
Lequatore ha valore 0.
Il meridiano di Greenwich ha anche lui valore 0.
Dino Recchi - AE 15/11/11
178. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
La latitudine pu essere Nord o Sud , a seconda che siamo sopra
o sotto l'equatore e pu avere un valore massimo di 90 quando siamo
ai poli.
La longitudine pu essere Est o Ovest a seconda della rispettiva
posizione rispetto al meridiano di Greenwich e pu avere un valore
massimo di 180.
180. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
La longitudine sulle carte IGM misurata a partire dal meridiano
di Monte Mario , quindi non coincide con quella calcolata da
Greenwich.
Dino Recchi - AE 15/11/11
181. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Misura degli angoli
Ci sono vari sistemi di misura, noi prenderemo in esame il
sistema sessagesimale che il pi utilizzato.
In questo sistema 1, si legge un grado, formato da 60, si legge
sessanta minuti, e a sua volta ogni minuto si divide in 60,
sessanta secondi.
Dino Recchi - AE 15/11/11
182. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Vediamo un esempio di come viene rappresentato il sistema di
riferimento sulla carta.
Nei quattro vertici della carta sono indicate le rispettive
coordinate geografiche. La cornice a tratti bianchi e scuri serve
ad indicare i minuti primi e servono a tracciare il reticolato
geografico.
Dino Recchi - AE 15/11/11
183. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
reticolato geografico
reticolato chilometrico
valori del reticolo chilometrico
latitudine del vertice SO
longitudine del vertice SO
reticolato italiano
Dino Recchi - AE 15/11/11
184. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine Dino
Recchi - AE 11/15/11
185. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Il punto A che cade nell'intersezione di un meridiano e di un
parallelo avr coordinate:
latitudine 4155'00" + 1' = 4156'00" aggiungiamo cio al valore
del vertice un tratto nero sulla cornice che equivale ad 1
longitudine 037'30" + 30" = 038'00" come vediamo il tratto
sulla cornice non completo, infatti abbiamo un valore di 30" cio a
met tratto, quindi alla fine del tratto avremo un secondo
completo
Dino Recchi - AE 15/11/11
186. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Per una definizione precisa delle coordinate diremo che il
punto A ha coordinate:
Lat. 4156'00" Nord
Long. 038'00" Est
Dino Recchi - AE 11/15/11
187. Il coordinatometro Dino Recchi - AE 11/15/11 Animazione:
strumenti, strumenti da carteggio
188. Il coordinatometro
Si realizza su un foglio di acetato trasparente in modo da
poterlo utilizzare direttamente sulla carta, basta fare in modo che
sia in scala.
Molto utile, perch in esso vi sono tutti gli strumenti che
servono per fare topografia. Non pi necessario portare dietro
righelli, goniometri ed altro.
Dino Recchi - AE 11/15/11
189. Il coordinatometro
Per trovare le coordinate basta posizionare il quadrato
centrale con il lato inferiore sulla linea del reticolo
chilometrico subito sotto il punto, quindi fatelo scorrere sulla
linea fino a quando il lato destro del quadrato si posiziona sopra
il punto.
Dino Recchi - AE 11/15/11
190. Il coordinatometro
Cos si vede il punto in cui il reticolo incrocia il lato
inferiore del quadrato, questo sar il valore della longitudine ,
mentre il valore che leggete sul lato destra sar la latitudine .
Ogni divisione piccola corrisponde a 20 m , quelle numerate a 100 m
.
Dino Recchi - AE 11/15/11
191. Il coordinatometro
Ad esempio nella foto qui accanto il punto A sar:
Long. 07 chilometri scritta in rosa prima del punto +30 letto
sulla freccia
Lat. 22 chilometri scritta in rosa sulla linea di base del
quadrato al di sotto del punto +40 letto in corrispondenza del
punto sulla scala.
Le coordinate saranno perci: 0730 2240
Dino Recchi - AE 11/15/11
192. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Sappiamo che il tratto da 74 corrisponde ad 1' ovvero a 60",
quindi avremo la seguente proporzione:
74 : 60 = 40 : x da cui x = (60x40):74 = 32"
I valori dopo la virgola non vanno considerati. Vanno
approssimati in eccesso se il valore dopo la virgola 5 o maggiore,
o in difetto se minore. Es. 32,5=33 32,49=32 Perci la latitudine di
B sar data dalla somma della misura del vertice pi le tacche
complete sulla cornice pi il tratto dall'ultima tacca al punto,
ovvero:
4155'00" + 1' + 32" = 4156'32" Nord
Dino Recchi - AE 11/15/11
193. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Per la longitudine facciamo lo stesso ragionamento: Il tratto
completo di 55 mm, mentre il nostro punto dista 12 mm dalla linea
pi a sinistra (si usa sempre la pi vicina a sinistra rispetto al
punto), avremo perci:
55 : 60 = 12 : x da cui x = (60x12):55= 13"
038'13" Est
Dino Recchi - AE 11/15/11
194. Le coordinate geografiche: latitudine e longitudine
Se invece abbiamo delle coordinate e dobbiamo trovare il punto
sulla carta useremo lo stesso procedimento. Ad esempio nel nostro
caso date le coordinate 4156'32" Nord e 038'13" Est
74 : 60 = x : 32 da cui x =(74x32):60= 40mm
55 : 60 = x : 13 da cui x =(55x13):60= 12mm
Dino Recchi - AE 11/15/11
195. Orientamento con il GPS
GPS la sigla che sta per Global Position System , cio sistema
di posizionamento globale. Il funzionamento estremamente complesso,
ma allatto pratico si traduce in maniera molto semplice.
Si tratta di un ricevitore satellitare che, in base ai dati
forniti da un certo numero di satelliti, calcola le coordinate con
unapprossimazione che va dai 20 ai 50 metri .
Dino Recchi - AE 11/15/11
196. Orientamento con il GPS
Il numero minimo di satelliti di 4 , tre per la triangolazione
ed uno per la quota ( pi sono, pi preciso sar il rilevamento).
Nato per uso militare con una rete di 16 satelliti, ormai
diventato un oggetto di comune utilizzo con una configurazione
ormai definitiva: 24 sono i satelliti utilizzati (21 in uso e 3 di
riserva).
Dino Recchi - AE 11/15/11
197. GPS: caratteristiche
Per la scelta si deve tener conto di diversi fattori: peso
batteria, consumo, modalit di funzionamento, dati di posizione in
coordinate Utm, robustezza e facilit duso.
Altrettanto importante il consumo delle batterie . Generalmente
durano dalle 15 alle 24 ore, per una escursione giornaliera sono pi
che sufficienti, diventano invece scarse per le lunghe
traversate.
Dino Recchi - AE 11/15/11
198. GPS: caratteristiche
Un moderno GPS in grado di utilizzare tre tipi di dati:
Tracce
Waypoint
Rotte
oltre ai dati cartografici inseriti nella memoria o in una
scheda esterna
Dino Recchi - AE 11/15/11
199. GPS: caratteristiche
La traccia
E la registrazione fedele del percorso che si sta seguendo:
viene creata dallo strumento mano a mano che si cammina.
Dino Recchi - AE 11/15/11
200. GPS: caratteristiche
E possibile definire se registrare pi fedelmente (maggior
numero di punti) o fare un registrazione meno dettagliata ma pi
leggera (utile in caso di lunghi trekking).
Dino Recchi - AE 11/15/11
201. GPS: caratteristiche
I waypoint
Sono singoli punti che vengono marcati per indicare posizioni
importanti.
Un consiglio: marcare tutto quello che pu tornare utile in
seguito (parcheggio, bivio, rifugio, fonte, ecc.)
Dino Recchi - AE 11/15/11
202. GPS: caratteristiche
La rotta
Linea spezzata che congiunge pi waypoint in sequenza ,
realizzando un percorso .
Dino Recchi - AE 11/15/11
203. GPS: caratteristiche
La rotta
Con la funzione GoTo (vai a), possibile impostare una
navigazione in linea retta verso un waypoint.
Dino Recchi - AE 11/15/11
204. GPS: come si usa
Preparare lo strumento, eliminando dalla memoria tutto quello
che non utile e/o funzionale al percorso da seguire.
Impostare la frequenza di registrazione dei punti della
traccia.
Aspettare qualche momento per fargli fare il fix e marcare il
punto di partenza .
Dino Recchi - AE 11/15/11
205. GPS: la cartografia
Nel GPS possibile archiviare tutte le informazioni
cartografiche necessarie in un database, i cui elementi vengono poi
resi visibili a seconda della scala.
Un vantaggio enorme rispetto alla cartografia cartacea.
Dino Recchi - AE 11/15/11
206. GPS: come sceglierlo
Modelli touch screen sono pi facili da usare.
Se ci si muove spesso in folti boschi, antenna a elevata
sensibilit.
Se si prevede di caricare molta cartografia, slot per scheda di
memoria.
Attenzione anche alle batterie.
Dino Recchi - AE 11/15/11
207. Galileo
Galileo la risposta dell'Unione europea al dominio americano
dei sistemi GPS.
Questo sistema prevede anche una rete criptata e di massima
sicurezza (il PRS ) che verr utilizzata da polizia, vigili del
fuoco e servizi di controllo.
Dino Recchi - AE 11/15/11
208. Galileo: il servizio PRS
Il PRS uno dei cinque servizi forniti da Galileo. Sar riservato
esclusivamente alle persone autorizzate dai governi per la difesa,
la sicurezza e i servizi d'emergenza . Ma qual la differenza tra il
PRS e il servizio che invece sar disponibile gratuitamente a
tutti?
Il segnale PRS criptato e in gran parte sicuro contro le
interferenze. Per esempio i vigili del fuoco potranno ricevere
informazio