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MOVIMENTO ED EMOZIONE (classi seconde)

il viaggio (classi terze)

IL PELLEGRINAGGIO

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Il pellegrinaggio non è un fenomeno tipico solo del

cristianesimo, esso è infatti presente anche in altre religioni.

La parola “PELLEGRINO” deriva dal latino PER-AGER, per i campi.In principio indicava colui che non abita in

città, lo straniero, chi è costretto a condizioni di civilizzazione ridotta.

Col passare del tempo è diventato indice di chi per scelta si fa stranero, si mette in cammino, affronta fatiche e rischi, rinuncia a comodità e a beni materiali per poter raggiungere vantaggi spirituali o ricevere una grazia da Dio.

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Il pellegrinaggio diventa così metafora del cammino interiore e simbolo dell’esperienza dell’uomo come VIANDANTE (homo viator) che

lascia la sua terra e i suoi affetti:

per una esigenza di fede

per cercare Dio e se stesso

per raggiungere un luogo santo

nella speranza di ricevere un bene materiale o spirituale

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• Felicità• Verità• Conoscenza• Propria identità• Senso della vita

• INCONTRO Più PROFONDO CON Dio

• …

BENI MATERIALI

BENI SPIRITUALI

IN GENERE SI PRONUNCIAUN VOTO COL QUALE SI PROMETTE UN PELLEGRINAGGIO IN CAMBIO DI UN BENE COME UNA GUARIGIONE, NON TANTO PER SE’ MA PER UN CARO

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IL PELLEGRINAGGIO FIN’ORA DESCRITTO VIENE ANCHE

DETTO:

DEVOZIONALE

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Imposto come condanna verso una colpa molto grave. Tali pellegrini dovevano portare visibilmente i segni del loro peccato: dovevano girare quasi completamente nudi, scalzi e con ferri stretti ai polsi e alle caviglie.In vari testi agiografici si narra come in alcuni casi le catene si spezzasseroimprovvisamente, quale miracolo che segnalava la fine decisada Dio della pena.

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Le peregrinationes maiores

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Il pellegrino erachiamato

La strada principaleproveniva dalla

terra dei Franchi,per cui fu detta

Perché ci si recava

sulla tombadi SAN PIETRO

E così anchetutte le strade

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Perché ci si recava

nei luoghi dove Gesù era vissuto,

era mortoe risortoIl pellegrino era

chiamato

Perché di ritornoportava con sé

una palma

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Il pellegrino erachiamato

perché ci si recava sul presunto luogo un cui fu sepolto SAN GIACOMO apostolo detto IL MAGGIORE

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SIMBOLI DEL PELLEGRINO

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Era il bastone necessario durante il cammino per:

sostenersi e farsi strada nei luoghi

impervi

difendersi dai pericoli (animali o

briganti)

simboleggiare la Trinità, era infatti il

terzo piede sul quale appoggiarsi

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una zucca usata come borraccia

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UN CAPPELLO A FALDE LARGHE PER RIPARARSI

DAL SOLE E DALLA PIOGGIA

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Per contenere un po’ di denaro e cibo.

In genere era abbastanza piccola perchè il pellegrino

doveva poter contare sulla

Provvidenza e la carità del prossimo.

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Mantello simile a

quello delle raffigurazioni di san Rocco

Era anche chiamato

PELLEGRINA, serviva a

ripararsi dal freddo e

simboleggiava l’umanità di Cristo nella

quale avvolgersi

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soprabito lungo e ruvido

che, come il mantello, serviva per

ripararsi

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Tipico simbolo del pellegrinaggio, in particolare di quello per Compostella

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Perché la ?

Teodosio e Attanasio, due discepoli di san Giacomo, mente portavano le spoglie del santo in Galizia, si fermarono a Bouzas per celebrare un matrimonio. durante il rito il cavallo dello sposo inciampò e cadde in acqua, tutti i presenti ormai li davano per affogati quando entrambi riemersero accanto alla barca dove era deposto il corpo di san Giacomo, ed erano interamente ricoperti di conchiglie. Il fatto fu attribuito ad un miracolo per intercessione del santo e dal quel momento la conchiglia divenne il simbolo del pellegrinaggio sulla sua tomba.

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2. PRESE PIEDE DI CUCIRLA SUL CAPPELLO O SUL MANTELLO OPPURE APPENDERLA AL BASTONE, DI RITORNO SERVIVA ANCHE COME CERTIFICAZIONE DELL’AVVENUTO PELLEGRINAGGIO E PRESENTANDOLA SI POTEVANO OTTENERE ESENZIONI DA TASSE E PEDAGGI.

1. PARE CHE L’USO DI PRELEVARE LA CAPPASANTA DERIVI DALL’ABITUDINE DEI PELLEGRINI DI CIBARSI DI QUESTO MOLLUSCO, MOLTO PRESENTE SULLE COSTE GALIZIANE E DI NE CONSERVASSERO IL GUSCIO COME RICORDO.

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3. Per gli antichi cristiani era simbolo della resurrezione: come al suo interno si conserva la vita e la perla preziosa, così il sepolcro ha conservato la perla preziosa che è corpo di Gesù.

4. Antico simbolo pagano di amore, dentro al quale nacque Afrodite, dea dell’amore e della bellezza.

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Dipinta sulle conchiglie, era l’emblema dei CAVALIERI DI

SANTIAGO DELA ESPADE, fondati nel 1167 per difendere

i pellegrini in viaggio per Compostella.

Tale spada, conficcata a terra, rappresentava una croce davanti alla quale pregare.

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Un monaco catalano del 1200 scrisse:“Vi fu, in tempi remoti, un’era oscura, nel corso

della quale scomparvero dal mondo lealtà, solidarietà, verità e giustizia, per cui dilagarono slealtà, inimicizia, ingiuria e falsità, provocando

errore e sconcerto nel popolo di Dioper riparare questo stato di cose si cercò, in mezzo a mille uomini, uno che si distinguesse dagli altri per gentilezza d’animo, lealtà, saggezza e forza.

Tra tutte le bestie qual è la più bella, la più veloce, la più pronta ad affrontare qualsiasi sacrificio? qual è la più adatta a servire l’uomo? il cavallo! E poiché il cavallo è la bestia più nobile ed adatta a servirlo, essa venne scelta e se ne fece dono a colui che era

stato scelto fra mille e perciò si chiamava CAVALIERE.”

Tale cavalcatura lo innalzava anche fisicamente al di sopra dell’uomo comune.

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Con il termine cavalleria si intende quell’insieme di valori e regole che iniziarono a svilupparsi nell’Europa

Occidentale a partire dal VII-VIII secolo D.C. in un momento storico difficile e oscuro in cui ideali e principi stavano

scomparendo dopo la caduto dell’Impero Romano d’Occidente

(476).in questo periodo cominciano a fiorire sentimenti di lealtà, giustizia e difesa dei più deboli che ispiravano i primi

cavalieri solitari. con l’incoronazione di Carlo Magno (800) e le gesta eroiche

dei suoi paladini di Francia tramandate dalla letteratura, si posero le basi

dell’ideale cavalleresco: ma la nascita effettiva degli ordino equestri (equino

significa cavallo: sinonimo di cavalleresco) si avrà solo duecento

anni dopo intorno al 1000.

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Tra il XII e XIV secolo si svilupparono i maggiori ordini cavallereschi, inizialmente militari e

ospedalieri. Essi avevano lo scopo di difendere il centro della cristianità dagli infedeli e la protezione

dei pellegrini.Questi ordini venivano anche classificati in ordini di croce (letteralmente: prendere la croce) anche per

indicarne lo scopo religioso. Alcuni di tali ordini sono sopravvissuti fino ai giorni nostri (es. ordine

equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; Sovrano Militare Ordine di Malta).

Alcuni sono totalmente scomparsi come i l’Ordine dei Cavalieri Templari, altri, come l’Ordine

Teutonico di Santa Maria in Gerusalemme è sopravvissuto ma trasformandosi in ordine unicamente monastico, altri fusi tra loro.

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Le vie di pellegrinaggio si attrezzarono con HOSPITALIA, per

garantire una modesta sistemazione, vitto e alloggio per almeno

tre giorni e la possibilità di essere

curati se malati.

Per accedervi era necessario farsi riconoscere, in genere

i pellegrini dovevano presentare una tessera di cuoio

fornita dall’autorità ecclesiastica di provenienza

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Il nobile Bernardo da Mentone, futuro santo che in realtà sarebbe nato ad Aosta intorno al 1020, fondò l'Ospizio del Gran San Bernardo (verso il 1049) con l'intento di aiutare i viandanti delle montagne.

I monaci del Gran San Bernardo, istituzione religiosa fondata nel 1050 da San Bernardo, decisero di utilizzare per la loro opera di soccorso dei cani e la scelta cadde sui grandi mastini romani presenti in territorio elvetico ed in Valle d'Aosta.

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Questa razza di cani ha molte virtù, è

resistente al freddo, ha ottimo fiuto e senso

del dovere; per questo era molto utile hai

canonici per il trasporto di cibo, per

alcuni lavori domestici, per difendere l’ospizio,

ritrovare i sentieri coperti dalla neve, per prevedere le valanghe e soprattutto scovare i

viandanti sepolti e metterli in salvo.

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Nel 1700 il Priore Ballalu progettò un congegno

meccanico molto simile ad una ruota giocattolo per

criceti, che azionata da un cane, permetteva di traslare il movimento

circolare ad uno spiedo posto sul braciere. Così

facendo gli "aiuto cuochi" permisero di sveltire le operazioni di cottura

soprattutto nel periodo estivo quando gli ospiti dei

Canonici raggiungevano nell'arco dell'intera

giornata oltre

quattrocento viandanti.

Un aneddoto estratto dal libro "Voyage dans

les XIII Cantons suisses" di F. Robert, narra che

"nel 1787, trenta briganti approfittarono

dell'ospitalità dei Canonici. Prima di

ripartire pretesero di appropriarsi della

cassaforte. Il Priore cercò di dissuaderli, poi, davanti alla loro

ostinazione, li condusse verso i cani: la semplice

presenza di questi molossi ebbe tale

effetto su di loro, che lasciarono

immediatamente il monastero".

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I Canonici dell'Ospizio, compresero quali doti caratteriali, quale forza e resistenza potevano offrire i grandi mastini, i primi furono addestrati al soccorso verso il 1750. Da quell'anno si riducono considerevolmente le righe aggiunte all'"obituaire" libro documentale che raccoglie i nomi di

quanti hanno perso la vita sul percorso del valico.

La natura conferì agli enormi mastini quelle capacità psichiche e fisiche adatte alla sopravvivenza in climi polari e nebulosi, ricreati in forma simile sul valico, una sorprendente capacità orientativa permetteva loro di ripercorrere i sentieri bianchi senza esitazione, coadiuvati da un forte senso percettivo raccolgono le tipiche vibrazioni a bassa frequenza che anticipano smottamenti e valanghe. Il loro peso e le zampe palmate permettono di spianare il sentiero "pion" evitando l'affondamento di chi li segue, essi sono in grado di captare il calore umano e di ritrovarne i corpi sepolti dalla neve. Nulla li può fermare nel compiere ciò che uno stimolo irrefrenabile li spinge a prestare aiuto a chi ne ha bisogno.

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I Cani di San Bernardo in realtà, non hanno mai portato al collo barilotti di brandy, darne da

bere ad una persona in ipotermia sarebbe un errore enorme: il

barilotto di brandy fu l'idea di Edwin Landseer, pittore che nel 1831 dipinse una scena intitolata

Alpine Mastiffs Reanimating a Distressed Traveller (mastini delle Alpi che rianimano un viaggiatore in

difficoltà) in cui compaiono due Cani di San Bernardo, uno dei quali porta al collo un barilotto

di brandy.Da allora l'associazione rimase nell'immaginario

collettivo.