_1_mattia.mercatali_2011_(c)
_mattia.mercataliportfolio.2011_
-lite-
_index
_3_mattia.mercatali_2011_(c)
_urban planning_architectural design_towards modeling_structural design_visual data
_skills_info
_urban planning
_5_mattia.mercatali_2011_(c)
tecnica.urbanistica_
_7_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _5th.2009-2010
type: _urban
site: _lugo.(RA)
professor: _giovanni.virgilio _luca.gull
_9_mattia.mercatali_2011_(c)
_11_mattia.mercatali_2011_(c)
urbanistica_
_13_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _3rd.2007-2008
type: _urban _residential _services
site: _quartiere.santegidio.(FO)
professor: _carlo.monti _paolo.bergonzoni
_15_mattia.mercatali_2011_(c)
_17_mattia.mercatali_2011_(c)
_architectural planning
_19_mattia.mercatali_2011_(c)
architettura.tecnica.II_
_21_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _4th.2008-2009
type: _urban _residential _technical
site: _ex.caserma.sani_casaralta.(BO)
professor: _adolfo.cesare.dellacqua _annarita.ferrante
_23_mattia.mercatali_2011_(c)
_25_mattia.mercatali_2011_(c)
_27_mattia.mercatali_2011_(c)
_29_mattia.mercatali_2011_(c)
_31_mattia.mercatali_2011_(c)
_33_mattia.mercatali_2011_(c)
architettura.tecnica.III_
_35_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _5th.2009-2010
type: _urban _services.(primary.school) _technical
site: _villanova.di.castenaso.(BO)
professor: _angelo.mingozzi _sergio.bottiglioni
_37_mattia.mercatali_2011_(c)
_39_mattia.mercatali_2011_(c)
_41_mattia.mercatali_2011_(c)
_43_mattia.mercatali_2011_(c)
_45_mattia.mercatali_2011_(c)
_47_mattia.mercatali_2011_(c)
composizione.architettonica.II_
_49_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _3rd.2007-2008
type: _urban _services _residential
site: _castel.maggiore.(BO)
professor: _luisella.gelsomino _roberto.ballandi _alessando.bettio
_library
_51_mattia.mercatali_2011_(c)
_library
_53_mattia.mercatali_2011_(c)
_exhibition center
_55_mattia.mercatali_2011_(c)
_exhibition center
_57_mattia.mercatali_2011_(c)
architettura.tecnica.I_
_59_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _3rd.2007-2008
type: _services.(student.residence)
site: _bologna.(BO)
professor: _luca.guardigli _luca.venturi _serena.venturi
via T. Tasso
via del Battiferro
via V
.Lugli
via C. Procaccini
via F.Bolognese
via F. Tibaldi
via F. Albani
via D. Zampieri
via A. Tiarini
via de Carracci
via F. Flora
via F. Barbieri
via Y. Gagarin
via F
iorav
anti
Asse Nord-Sud
+43,6
limite cantiere F.S. - conferenza dei servizi 1997
+37.0
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+32.5
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via T. Tasso
via del Battiferro
via V
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via C. Procaccini
via F.Bolognese
via F. Tibaldi
via F. Albani
via D. Zampieri
via A. Tiarini
via de Carracci
via F. Flora
via F. Barbieri
via Y. Gagarin
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Asse Nord-Sud
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limite cantiere F.S. - conferenza dei servizi 1997
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+42,0
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confine R5.2
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_63_mattia.mercatali_2011_(c)
_65_mattia.mercatali_2011_(c)
_67_mattia.mercatali_2011_(c)
_polycarbonate faade
_69_mattia.mercatali_2011_(c)
Tipo di materiale Materiale Spessore[m]
Massa Superficiale [kg/m]
Resistenza [mK/W]
Spessore equivalente d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 VAR Policarbonato SEPLUX 40 5px 0,049 4,00 0,7140 245,000
2 INA Camera debolmente ventilata 0,151 0,15 0,0956 0,151
3 ISO Feltri resinati in fibre di vetro 0,051 0,82 1,1087 0,051
4 RIF IsoLiving 0,008 0,46 0,2857 16000,000
5 MUR Laterizi forati sp.25 cm.rif.1.1.16 0,250 187,00 0,7700 3,750
6 INT Intonaco di calce e gesso 0,001 1,40 0,0014 0,010
Superficie interna 0,1300
_concrete faade
_71_mattia.mercatali_2011_(c)
Tipo di materiale Materiale Spessore[m]
Massa Superficiale [kg/m]
Resistenza [mK/W]
Spessore equivalente d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400 1 CLS CLS generico 0,150 135,00 0,4412 6,750
2 ISO Feltri resinati in fibre di vetro 0,100 1,60 2,1739 0,1003 RIF IsoLiving 0,008 0,46 0,2857 16000,0004 CLS CLS generico 0,150 135,00 0,4412 6,7505 Superficie interna 0,1300
restauro.architettonico_
_73_mattia.mercatali_2011_(c)
academic.year: _5th.2009-2010
type: _carrari.tower
site: _bologna.(BO)
professor: _claudio.galli _grilli.matteo _fabio.lugli
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l ala selva turrita Universit degli Studi di Bologna
Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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Viene ristrutturatoil complesso della chiesa.
La chiesa viene chiusa al culto.Il complesso passa per trasmissione ereditariaalla Fabbriceria di San Petronio.
Nel 1920 parte il Piano di Ristrutturazione Urbanistica il Quadrilatero. La casatorre, insieme allintero isolato, viene acquistata dalla Societ di Rinnovamento Edilizio ed inserita nel progetto dellarch. Ugo Arata per la ricostruzione in falso antico dei fabbricati tra le vie Marchesana, Clavature e deToschi.
Probabile data di edificazione della casatorre: oltre ad essa la famiglia dei Carrari avevano, tra le odierne vie Marchesana, de Foscherari, de Toschi, la residenza, la torre gentilizia (atterrata agli inizi del 600) e la chiesa gentilizia (S.Maria dei Carrari).
I Carrari, di fazione ghibellina, vengono cacciati da Bologna, ma le cronache ne confermano la presenza in citt anche in seguito.
La chiesa gentilizia passa alla famiglia dei Foscherari.Con un intervento di restauro viene eliminato il portico antistante.
Tirezio Foscherari vende lintero stabile, quindi probabilmente anche la casatorre, a Giovanni Gozzadini.
Girolamo Luna acquista la casatorre.
Ma si pu attribuire eziandio ai Carrari unaltra torre, in via Marchesana (n.1196) per lattiguit con la chiesa gentilizia di S. Maria deCarrari detta poscia de Foscherari, giacch casa e chiese gentilizie solevano esser vicine. Questa torre, mentovata in rogiti del 1426 e 1458, ridotta ad altana, mozzata posco sopra alla casa recentemente ammodernata, la cui porta a sesto acuto non fu guasta. E larga met. 4,86, ha muri grossi met. 0,93 da basso, met. 0,88 in cima e vi rimane un volto antico.
La famiglia dei Carrari ricordata nelle cronache cittadine fin dal sec.XII. I suoi membri appartennero alle principali magistrature civiche del tempo, ebbero lanzianato, si distinsero come docenti dellUniversit, come valenti giuristi e abili politici e si fregiarono del titolo di Cavalieri.
Sopra: Progetto di rifacimento dei fronti urbani degli stabili a levante di via Marchesana (1920).
AA.VV. a cura di Giancarlo Roversi; Le torri di Bologna: quando, come e perch; Grafis edizioni; Casalecchio di Reno (BO), 1989
Giovanni Gozzadini; Delle torri gentilizie di Bologna e delle famiglie alle quali appartennero; Zanichelli; Bologna, 1875
Riproduzione del prospetto urbano di via Marchesana (1850). Si noti che, in corrispondenza del civico n.1196, non stata indicata la casatorre.
Nel prospetto risalente al 1850, documento sul quale per non si pu fare troppo affidamento, si nota che, in corrispondenza del civico n.1196, non vi traccia della casatorre e lunit immobiliare stessa sembra far parte del fabbricato (insieme ai civici 1195 e 1194) che verr poi sostituito con la galleria ad archi ogivali negli anni 20. La situazione riprodotta poi nel progetto di Riqualificazione Urbana molto differente da quella attuale: oggi la casatorre allineata con i palazzi sul fronte stradale e la copertura non a quattro falde, ma costituita da un tetto piano praticabile munito di parapetti. E possibile dunque che, in occasione di questo intervento, la casatorre sia stata sopraellevata al fine di farla emergere nello skyline urbano, cercndo di enfatizzare il carattere medioevale della costruzione cos come per lintero fronte stradale di via Marchesana.
Sotto: Schematizzazione del fronte odierno di via Marchesana.
Sopra: al piano terzo, sul lato nord della torre, evidente il segno della presenza della falda delledificio che si addossava alla casatorre.
Sopra: vista della copertura piana praticabile: evidente che si tratta di una realizzazione riconducibile agli interventi degli anni
20.
A destra:Particolare del
fronte della casatorre su via
Marchesana che evidenzia la
discontinuit del paramento murario.
A destra: Foto della casatorre dei Carrari su via Marchesana: si noti che la distanza dei fori da ponte abbondantemente eccessiva .
Le due finestre sulla facciata principale sono da attribuire sicuramente agli interventi del XX secolo, cos come la discontinuit verticale che si nota sul fronte murario, realizzata al fine di evidenziare il profilo originario della casatorre, ed i fori da ponte, la cui distanza orizzontale, anche ad un semplice esame visivo, risulta troppo elevata per essere quella originale. Tutto ci pone forti dubbi su quanto resta di autentico oggi. Si nota poi come il paramento murario della casatorre sia molto simile a quello delledificio adiacente (a sinistra): ci conferisce un effetto di continuo urbano forse voluto proprio per dare un carattere di unitariet a quelle che dovevano essere un tempo le propriet dei Carrari.LA CASATORRE DEI CARRARI NEL TEMPO
LE TRACCE DELLINTERVENTO DEGLI ANNI 20
_75_mattia.mercatali_2011_(c)
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Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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2000
Viene ristrutturatoil complesso della chiesa.
La chiesa viene chiusa al culto.Il complesso passa per trasmissione ereditariaalla Fabbriceria di San Petronio.
Nel 1920 parte il Piano di Ristrutturazione Urbanistica il Quadrilatero. La casatorre, insieme allintero isolato, viene acquistata dalla Societ di Rinnovamento Edilizio ed inserita nel progetto dellarch. Ugo Arata per la ricostruzione in falso antico dei fabbricati tra le vie Marchesana, Clavature e deToschi.
Probabile data di edificazione della casatorre: oltre ad essa la famiglia dei Carrari avevano, tra le odierne vie Marchesana, de Foscherari, de Toschi, la residenza, la torre gentilizia (atterrata agli inizi del 600) e la chiesa gentilizia (S.Maria dei Carrari).
I Carrari, di fazione ghibellina, vengono cacciati da Bologna, ma le cronache ne confermano la presenza in citt anche in seguito.
La chiesa gentilizia passa alla famiglia dei Foscherari.Con un intervento di restauro viene eliminato il portico antistante.
Tirezio Foscherari vende lintero stabile, quindi probabilmente anche la casatorre, a Giovanni Gozzadini.
Girolamo Luna acquista la casatorre.
Ma si pu attribuire eziandio ai Carrari unaltra torre, in via Marchesana (n.1196) per lattiguit con la chiesa gentilizia di S. Maria deCarrari detta poscia de Foscherari, giacch casa e chiese gentilizie solevano esser vicine. Questa torre, mentovata in rogiti del 1426 e 1458, ridotta ad altana, mozzata posco sopra alla casa recentemente ammodernata, la cui porta a sesto acuto non fu guasta. E larga met. 4,86, ha muri grossi met. 0,93 da basso, met. 0,88 in cima e vi rimane un volto antico.
La famiglia dei Carrari ricordata nelle cronache cittadine fin dal sec.XII. I suoi membri appartennero alle principali magistrature civiche del tempo, ebbero lanzianato, si distinsero come docenti dellUniversit, come valenti giuristi e abili politici e si fregiarono del titolo di Cavalieri.
Sopra: Progetto di rifacimento dei fronti urbani degli stabili a levante di via Marchesana (1920).
AA.VV. a cura di Giancarlo Roversi; Le torri di Bologna: quando, come e perch; Grafis edizioni; Casalecchio di Reno (BO), 1989
Giovanni Gozzadini; Delle torri gentilizie di Bologna e delle famiglie alle quali appartennero; Zanichelli; Bologna, 1875
Riproduzione del prospetto urbano di via Marchesana (1850). Si noti che, in corrispondenza del civico n.1196, non stata indicata la casatorre.
Nel prospetto risalente al 1850, documento sul quale per non si pu fare troppo affidamento, si nota che, in corrispondenza del civico n.1196, non vi traccia della casatorre e lunit immobiliare stessa sembra far parte del fabbricato (insieme ai civici 1195 e 1194) che verr poi sostituito con la galleria ad archi ogivali negli anni 20. La situazione riprodotta poi nel progetto di Riqualificazione Urbana molto differente da quella attuale: oggi la casatorre allineata con i palazzi sul fronte stradale e la copertura non a quattro falde, ma costituita da un tetto piano praticabile munito di parapetti. E possibile dunque che, in occasione di questo intervento, la casatorre sia stata sopraellevata al fine di farla emergere nello skyline urbano, cercndo di enfatizzare il carattere medioevale della costruzione cos come per lintero fronte stradale di via Marchesana.
Sotto: Schematizzazione del fronte odierno di via Marchesana.
Sopra: al piano terzo, sul lato nord della torre, evidente il segno della presenza della falda delledificio che si addossava alla casatorre.
Sopra: vista della copertura piana praticabile: evidente che si tratta di una realizzazione riconducibile agli interventi degli anni
20.
A destra:Particolare del
fronte della casatorre su via
Marchesana che evidenzia la
discontinuit del paramento murario.
A destra: Foto della casatorre dei Carrari su via Marchesana: si noti che la distanza dei fori da ponte abbondantemente eccessiva .
Le due finestre sulla facciata principale sono da attribuire sicuramente agli interventi del XX secolo, cos come la discontinuit verticale che si nota sul fronte murario, realizzata al fine di evidenziare il profilo originario della casatorre, ed i fori da ponte, la cui distanza orizzontale, anche ad un semplice esame visivo, risulta troppo elevata per essere quella originale. Tutto ci pone forti dubbi su quanto resta di autentico oggi. Si nota poi come il paramento murario della casatorre sia molto simile a quello delledificio adiacente (a sinistra): ci conferisce un effetto di continuo urbano forse voluto proprio per dare un carattere di unitariet a quelle che dovevano essere un tempo le propriet dei Carrari.LA CASATORRE DEI CARRARI NEL TEMPO
LE TRACCE DELLINTERVENTO DEGLI ANNI 20
PIANO TERRA PIANO PRIMO
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Facolt di Ingegneria
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Anno Accademico 2009 - 2010
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Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
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PIANO TERRA PIANO PRIMO
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Facolt di Ingegneria
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Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
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PIANO SECONDO PIANO TERZO
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Facolt di Ingegneria
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Mercatali Mattia 0000249623
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PIANO SECONDO PIANO TERZO
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Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
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Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
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PIANO QUARTO COPERTURA
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Facolt di Ingegneria
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Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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l ala selva turrita Universit degli Studi di Bologna
Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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SEZIONE A - A SEZIONE B - BIpotizzato
Ipotizzato
Lipotesi delle palificazioni (Agocchie) non giustificata dallaltezza della Casatorre (non paragonabile ad altre torri - vedi Torre Alberici di Via Santo Stefano di cui documentata la presenza di pali in fondazione) ma dalla stretta vicinanza dal torrente Aposa e dalla necessit di consolidare il terreno alla base del manufatto.
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SEZIONE A - A SEZIONE B - BIpotizzato
Ipotizzato
Lipotesi delle palificazioni (Agocchie) non giustificata dallaltezza della Casatorre (non paragonabile ad altre torri - vedi Torre Alberici di Via Santo Stefano di cui documentata la presenza di pali in fondazione) ma dalla stretta vicinanza dal torrente Aposa e dalla necessit di consolidare il terreno alla base del manufatto.
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Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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Dettaglio Sezione BB Dettaglio Sezione AA
Pianta Coperture1
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Copertura: collettore per le acque piovane
Particolare prospetto Ovest: muratura bagnata
Prospetto Est: il pluviale che scola le acque della torre
Vista 1
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Prospetto Ovest
Via M
arch
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La casatorre dei Carrari si eleva al di sopra degli edifici limitrofi di circa 7 m; per tale lunghezza dunque la casatorre risulta pi esposta agli agenti atmosferici. Osservando il grafico medio annuo della distribuzione dei venti si nota che i venti dominanti sono quelli che giungono da ovest/nord-ovest. Si pu quindi ipotizzare che il prospetto ovest, gi il pi alto, sia proprio quello pi interessato dallazione dei venti.In caso di pioggia con vento, la facciata ovest verrebbe interessata da pioggia battente e potrebbe quindi essere sottoposta ad una azione di degrado pi ingente rispetto agli altri prospetti. Si pu trovare conferma di ci analizzando i segni di dilavamento sulle facciate della casatorre.Il sistema di scolo delle acque della casatorre dei Carrari presenta uno scarso livello di efficenza. Le principali problematiche sono collegate alla mancanza di un adeguato sistema di scossaline che eviti lo sgocciolamento dellacqua piovana lungo le pareti.Lacqua battente sulla copertura della casatorre viene convogliata verso un pluviale che scarica a est sui tetti sottostanti. Lacqua che invece batte sulla testa della muratura, essendo questultima sprovvista di un qualunque manufatto sgocciolatore, cola lungo le pareti bagnandole. Lultima fascia di muratura larga dalle tre alle cique file di mattoni risulta dunque molto esposta a fenomeni di degrado. Come si pu ossevare durante giornate piovose, la cima della torre appare evidentemente lucida, bagnata.Lo scorrere dellacqua sulla facciata ovest non da luogo a particolari effetti di ruscellamento. Le uniche criticit sono quelle che si verificano dove la muratura presenta alcuni rigonfiamenti dovuti alla manodopera; in queste zone lo scorrere dellacqua pu finire per dilavare i giunti. Altre zone soggette a dilavamento e sgocciolamento sono i bancali delle finestre e i numerosi corpi estranei, quali cavi e sistemi di illuminazione, presenti sulla muratura.Anche sul prospetto nord sono presenti i suddetti problemi legati allo sgocciolamento. Qui lacqua cola lungo le pareti fino alla base della muratura, da qui si riversa sulla terrazza dove viene poi scaricata al sistema fognario tramite i pluviali che servono ledificio adiacente la casatorre. Lo stesso accade per i restanti prospetti est e sud.
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Pinto Paolo 0000245762
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Dettaglio Sezione BB Dettaglio Sezione AA
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Copertura: collettore per le acque piovane
Particolare prospetto Ovest: muratura bagnata
Prospetto Est: il pluviale che scola le acque della torre
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Prospetto Ovest
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La casatorre dei Carrari si eleva al di sopra degli edifici limitrofi di circa 7 m; per tale lunghezza dunque la casatorre risulta pi esposta agli agenti atmosferici. Osservando il grafico medio annuo della distribuzione dei venti si nota che i venti dominanti sono quelli che giungono da ovest/nord-ovest. Si pu quindi ipotizzare che il prospetto ovest, gi il pi alto, sia proprio quello pi interessato dallazione dei venti.In caso di pioggia con vento, la facciata ovest verrebbe interessata da pioggia battente e potrebbe quindi essere sottoposta ad una azione di degrado pi ingente rispetto agli altri prospetti. Si pu trovare conferma di ci analizzando i segni di dilavamento sulle facciate della casatorre.Il sistema di scolo delle acque della casatorre dei Carrari presenta uno scarso livello di efficenza. Le principali problematiche sono collegate alla mancanza di un adeguato sistema di scossaline che eviti lo sgocciolamento dellacqua piovana lungo le pareti.Lacqua battente sulla copertura della casatorre viene convogliata verso un pluviale che scarica a est sui tetti sottostanti. Lacqua che invece batte sulla testa della muratura, essendo questultima sprovvista di un qualunque manufatto sgocciolatore, cola lungo le pareti bagnandole. Lultima fascia di muratura larga dalle tre alle cique file di mattoni risulta dunque molto esposta a fenomeni di degrado. Come si pu ossevare durante giornate piovose, la cima della torre appare evidentemente lucida, bagnata.Lo scorrere dellacqua sulla facciata ovest non da luogo a particolari effetti di ruscellamento. Le uniche criticit sono quelle che si verificano dove la muratura presenta alcuni rigonfiamenti dovuti alla manodopera; in queste zone lo scorrere dellacqua pu finire per dilavare i giunti. Altre zone soggette a dilavamento e sgocciolamento sono i bancali delle finestre e i numerosi corpi estranei, quali cavi e sistemi di illuminazione, presenti sulla muratura.Anche sul prospetto nord sono presenti i suddetti problemi legati allo sgocciolamento. Qui lacqua cola lungo le pareti fino alla base della muratura, da qui si riversa sulla terrazza dove viene poi scaricata al sistema fognario tramite i pluviali che servono ledificio adiacente la casatorre. Lo stesso accade per i restanti prospetti est e sud.
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Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
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Coronamento - Tipo A Coronamento - Tipo B Tortiglione Decoro floreale Trochilo - Scozia
Ricostruzione digitale dellarco con le formelle ricavate dallo studioParticolare del fregio
Rilievo architettonico del fregio - Scala 1 - 10
Fotopiano del fregio - Scala 1 - 20
Particolare muratura - Palazzo Conoscenti(Via Manzoni 6)
Disegno tratto da: Cornici di Terracotta in Bologna - Pagan de Paganis - Tav XII/2 - Casa n 18 Via Cavalliera - 1880
Archetto rotto -Piazza Santo Stefano(la ghiera, ricca di ornati in cotto doveva far parte di un arco a sesto acuto ed essere anticamente colorata)
Esempi di decori in terracotta
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A Raggio = 194 cm 5 Piedi BolognesiRaggio =
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Studio sullorganizzazione, disposizione delle formelle a composizione dellarco e analisi metrica
Scala 1 - 10
Il paramento murario, scandito dai fori da ponte, ricalca in parte quello originale mentre la porta ogivale ravvivata da belle terrecotte relativamente pi tarda e, come ha ipotizzato il Rivani, dovrebbe risalire alla fine del 300 o alliinizio del 400 anche se sul suo aspetto attuale hanno notevolmente influito i restauri del terzo decennio del nostro secolo.(Da AA.VV. - Le torri di Bologna: come, quando, perch? - pag. 185)
Sezione A - AScala 1 - 5
Mattoni Arrotati: Questo procedimento consentiva lesecuzione di superfici molto rifinite che, se accompagnate a giunti sottili, rendevano la superficie compatta e levigata. Un trattato inglese ottocentesco suggeriva di levigare i mattoni passandoli su un banco rivestito di metallo.
(Emanuela Montelli - Tecniche di finitura delle superfici laterizie nel XV e XVI secolo)
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Coronamento - Tipo A Coronamento - Tipo B Tortiglione Decoro floreale Trochilo - Scozia
Ricostruzione digitale dellarco con le formelle ricavate dallo studioParticolare del fregio
Rilievo architettonico del fregio - Scala 1 - 10
Fotopiano del fregio - Scala 1 - 20
Particolare muratura - Palazzo Conoscenti(Via Manzoni 6)
Disegno tratto da: Cornici di Terracotta in Bologna - Pagan de Paganis - Tav XII/2 - Casa n 18 Via Cavalliera - 1880
Archetto rotto -Piazza Santo Stefano(la ghiera, ricca di ornati in cotto doveva far parte di un arco a sesto acuto ed essere anticamente colorata)
Esempi di decori in terracotta
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Studio sullorganizzazione, disposizione delle formelle a composizione dellarco e analisi metrica
Scala 1 - 10
Il paramento murario, scandito dai fori da ponte, ricalca in parte quello originale mentre la porta ogivale ravvivata da belle terrecotte relativamente pi tarda e, come ha ipotizzato il Rivani, dovrebbe risalire alla fine del 300 o alliinizio del 400 anche se sul suo aspetto attuale hanno notevolmente influito i restauri del terzo decennio del nostro secolo.(Da AA.VV. - Le torri di Bologna: come, quando, perch? - pag. 185)
Sezione A - AScala 1 - 5
Mattoni Arrotati: Questo procedimento consentiva lesecuzione di superfici molto rifinite che, se accompagnate a giunti sottili, rendevano la superficie compatta e levigata. Un trattato inglese ottocentesco suggeriva di levigare i mattoni passandoli su un banco rivestito di metallo.
(Emanuela Montelli - Tecniche di finitura delle superfici laterizie nel XV e XVI secolo)
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DESCRIZIONE DELLA CASATORRELa casatorre dei Carrari si presenta in buono stato di con-servazione.I principali segni di degrado sono quelli legati ad un poco effi-cente sistema di scolo delle acque.Laltezza totale della casatorre di 20,83m. La casa torre ingolbata fino alla quota di 13m allinterno del gruppo edilizio circostante risalente ad interventi di ricostruzione degli anni 20. Lunica facciata totalmente visibile della casatorre quella ovest che si affaccia direttamente su via marchesana. Sulla facciata Nord, a quota 13m presente una larga terrazza.Lo stato attuale delle murature, in particolare la stuccatura dei giunti, permette una distinzione delle varie fasi di costruzione. Nella parte alta possibile notare i vari interventi riconducibili alla trasformazione della copertura degli edifici addossati alla casatorre e le conseguenti modifiche effettuate sulla facciata della stessa. La copertura della casatorre, in origine a falde, stata trasformata e resa piana; tale trasformazione ancora visibile tramite le patine.
PRESERVARE LE PATINENelle operazioni di pulizia della murature occorrer rivolgere particolare attenzione a preservare alcune patine indispensa-bili per la lettura del monumento.Nel prospetto a fianco sono state rappresentate le patine pi rappresentative per individuare le principali fasi storiche della casatorre.
PROTEZIONE DALLACQUADai rilievi del dergado effettuato stato possibile verificare come lacqua, depositandosi sui davanzali delle finestre e sulle sporgenze della parete, abbia portato alla formazione di patine biologiche e dilavamento dei giunti. Da qui nasce lesigenza di proteggere le superfici architettoniche medi-ante elementi che facilitano lo smaltimento delle acque della muratura. Da qui nasce lesigenza di proteggere le superfici architettoniche mediante elementi che facilitano lo smalti-mento delle acque della muratura.
IPOTESI DI PROGETTOCome ipotesi di progetto, stato ipotizzato di inserire degli elementi di protezione in rame sulle zone interessate; lo scopo quello di far sg occiolare lacqua senza farla colare lungo la parete.Tuttavia tale tipo di intervento risulterebbe abbastanza inva-sivo, in quanto occorrerebbe tagliare la malta tra i davanzali in pietra e la muratura per inserire una scossalina in rame. Con questa consapevolezza stata avanzata una seconda ipotesi di intervento. Invece di intervenire sulla muratura per rimediare alla causa del degrado, lintervento di restauro potrebbe limitarsi alla sola pulizia delle macchie. Tale ipotesi di non intervento rinuncerebbe alla prevenzione del degrado a favore di una frequente manutenzione.
FASI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI RESTAURO1- Ristillatura dei giunti con malta di calce;2- Rimozione corpi estranei e cavi superflui;3- Pulitura delle macchie e delle patine biologiche;4- Trattamento protettivo della muratura;5- Protezione degli sporti per facilitare il deflusso delle acque
meteoriche, valutando caso per caso la soluzione progettuale pi adeguata
Riferimento al Preziario per la conservazione e il restauro delle opere e dei beni culturali e paesaggistici della regione CampaniaDETTAGLIO 3: scala 1:10
DETTAGLIO 2: scala 1:10
Fotoinserimento DET.3
Fotoinserimento DET.1
DETTAGLIO 1: scala 1:10
PROSPETTO OVEST: scala 1:50
PROSPETTO NORD: scala 1:50
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DESCRIZIONE DELLA CASATORRELa casatorre dei Carrari si presenta in buono stato di con-servazione.I principali segni di degrado sono quelli legati ad un poco effi-cente sistema di scolo delle acque.Laltezza totale della casatorre di 20,83m. La casa torre ingolbata fino alla quota di 13m allinterno del gruppo edilizio circostante risalente ad interventi di ricostruzione degli anni 20. Lunica facciata totalmente visibile della casatorre quella ovest che si affaccia direttamente su via marchesana. Sulla facciata Nord, a quota 13m presente una larga terrazza.Lo stato attuale delle murature, in particolare la stuccatura dei giunti, permette una distinzione delle varie fasi di costruzione. Nella parte alta possibile notare i vari interventi riconducibili alla trasformazione della copertura degli edifici addossati alla casatorre e le conseguenti modifiche effettuate sulla facciata della stessa. La copertura della casatorre, in origine a falde, stata trasformata e resa piana; tale trasformazione ancora visibile tramite le patine.
PRESERVARE LE PATINENelle operazioni di pulizia della murature occorrer rivolgere particolare attenzione a preservare alcune patine indispensa-bili per la lettura del monumento.Nel prospetto a fianco sono state rappresentate le patine pi rappresentative per individuare le principali fasi storiche della casatorre.
PROTEZIONE DALLACQUADai rilievi del dergado effettuato stato possibile verificare come lacqua, depositandosi sui davanzali delle finestre e sulle sporgenze della parete, abbia portato alla formazione di patine biologiche e dilavamento dei giunti. Da qui nasce lesigenza di proteggere le superfici architettoniche medi-ante elementi che facilitano lo smaltimento delle acque della muratura. Da qui nasce lesigenza di proteggere le superfici architettoniche mediante elementi che facilitano lo smalti-mento delle acque della muratura.
IPOTESI DI PROGETTOCome ipotesi di progetto, stato ipotizzato di inserire degli elementi di protezione in rame sulle zone interessate; lo scopo quello di far sg occiolare lacqua senza farla colare lungo la parete.Tuttavia tale tipo di intervento risulterebbe abbastanza inva-sivo, in quanto occorrerebbe tagliare la malta tra i davanzali in pietra e la muratura per inserire una scossalina in rame. Con questa consapevolezza stata avanzata una seconda ipotesi di intervento. Invece di intervenire sulla muratura per rimediare alla causa del degrado, lintervento di restauro potrebbe limitarsi alla sola pulizia delle macchie. Tale ipotesi di non intervento rinuncerebbe alla prevenzione del degrado a favore di una frequente manutenzione.
FASI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI RESTAURO1- Ristillatura dei giunti con malta di calce;2- Rimozione corpi estranei e cavi superflui;3- Pulitura delle macchie e delle patine biologiche;4- Trattamento protettivo della muratura;5- Protezione degli sporti per facilitare il deflusso delle acque
meteoriche, valutando caso per caso la soluzione progettuale pi adeguata
Riferimento al Preziario per la conservazione e il restauro delle opere e dei beni culturali e paesaggistici della regione CampaniaDETTAGLIO 3: scala 1:10
DETTAGLIO 2: scala 1:10
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PROSPETTO OVEST: scala 1:50
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academic.year: _5th.2009-2010
type: _catalani.tower
site: _bologna.(BO)
professor: _claudio.galli _grilli.matteo _fabio.lugli
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l ala selva turrita Universit degli Studi di Bologna
Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
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Modello 3D del contesto urbano.
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p.zza dei Celestini
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Archivio di Stato
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via Barberia
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La Casatorre dei Catalani si colloca allangolo di vicolo Santo Spirito, annessa, oggi, ai locali dellArchivio di Stato di Bologna, e conserva loriginaria collocazione con i lati Nord ed Ovest prospicienti lantica via pubblica. E stato, invece, completamente trasformato, con il sorgere nel tempo del convento dei Celestini, il tessuto urbano medioevale che ne giustificava la collocazione. La casatorre alta 16 m con pianta rettangolare di circa 8,55 x 7,10 m ed uno spessore murario che varia da 70 cm a 80 cm. Unica e molto particolare la decorazione che si osserva sui fronti Nord e Sud, relizzata a coronamento della casatorre con mattoni disposti a spina di pesce (foto 3).
1
Sopra: il percorso del torrente Aposa, immagine tratta da (Angelo Zanotti, Il sistema delle acque a Bologna dal XII al XIX secolo, pag.24)
Sopra: Particolare della pianta di Bologna di Filippo De Gnudi (1702) (Tratto da AA.VV.; Le torri di Bologna: quando, come, perch; pag. 302)
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Mura di SeleniteV-VII sec.
Addizione LongobardaVIII sec.
Cerchia dei TorresottiXII sec.
La CirclaXIII sec.
Casatorre dei Carrari
Torrente Aposa
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Modello 3D del contesto urbano.
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via Farini
via Barberia
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La Casatorre dei Catalani si colloca allangolo di vicolo Santo Spirito, annessa, oggi, ai locali dellArchivio di Stato di Bologna, e conserva loriginaria collocazione con i lati Nord ed Ovest prospicienti lantica via pubblica. E stato, invece, completamente trasformato, con il sorgere nel tempo del convento dei Celestini, il tessuto urbano medioevale che ne giustificava la collocazione. La casatorre alta 16 m con pianta rettangolare di circa 8,55 x 7,10 m ed uno spessore murario che varia da 70 cm a 80 cm. Unica e molto particolare la decorazione che si osserva sui fronti Nord e Sud, relizzata a coronamento della casatorre con mattoni disposti a spina di pesce (foto 3).
1
Sopra: il percorso del torrente Aposa, immagine tratta da (Angelo Zanotti, Il sistema delle acque a Bologna dal XII al XIX secolo, pag.24)
Sopra: Particolare della pianta di Bologna di Filippo De Gnudi (1702) (Tratto da AA.VV.; Le torri di Bologna: quando, come, perch; pag. 302)
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Mura di SeleniteV-VII sec.
Addizione LongobardaVIII sec.
Cerchia dei TorresottiXII sec.
La CirclaXIII sec.
Casatorre dei Carrari
Torrente Aposa
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Pinto Paolo 0000245762
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LArchivio di Stato di Bologna si trasferisce nei locali dellex-convento dei Celestini.
Probabile data di edificazione della casatorre, sorta con ogni probablit sui resti dellantica cerchia di selenite.
Lordine dei monaci dei Celestini, fondato da papa Clemente V, si insedia a Bologna su invito di Antonio Galluzzi, il quale consente ledificazione sulle sue propriet della chiesa e del monastero. Viene cos completamente trasformato il tessuto urbano medioevale di cui la casatorre rimane unica testimonianza. Inoltre, inizia qui una convivenza difficile tra i frati nuovi insediati e lambiente abituale di quelle vie. La strada in cui si trova tuttora la casatorre era detta delle pugluole dello Spirito Santo, ad indicare lesercizio diffuso della prostituzione in quella zona. La stessa casatorre pare venisse detta Borgo del Bordello perch vi si riunivano le prostitute.
La famiglia dei Catalani, o dei Castellani, conobbe il suo maggior splendore durante il XIII secolo. Oltre alla casatorre, essi possedevano altri edifici torriti, tra i quali una torre nellantica Piazza Maggiore alta quasi quanto lAsinelli, pi volte colpita da fulmini e per questo demolita nel 1484. Degli esponenti della famiglia il pi celebre fu senzaltro Catalano dei Catalani, che per le sue doti di equilibrio e saggezza fu chiamata a reggere ben 9 citt, tra cui Milano, Parma, Firenze e la stessa Bologna. Fu tra i fondatori dellordine dei Frati Cavalieri di Santa Maria Vergine (detti Frati Gaudenti dalla popolazione poich pi attenti al vivere in piacere che ad altro), approvato da papa Urbano IV nel 1251. Insieme allamico Lodorengo dAndal fu per due volte, nel 1265 e nel 1267, incaricato di pieni poteri dal Comune per la salvezza dello stato e per conciliare le parti avverse (era il tempo delle dispute tra Guelfi e Ghibellini). Nominati nel 1266 Podest della citt di Firenze, vennero da qui cacciati accusati di imparzialit, e per questo rilegati da Dante nella sua commedia nella bolgia degli ipocriti (Inf. C. XXII)
LA CASATORRE DEI CATALANI NEL TEMPO
LA CASATORRE DEI CATALANI NEL SECOLO XII
La casatorre viene annessa, con pesanti rimaneggiamenti, al convento dei Celestini.
Lordine dei Celestini viene soppresso a causa delloccupazione napoleonica. Nel covento viene trasferita lamministrazione del gioco del Lotto.
A met dellOttocento lantico convento viene rimaneggiato per ospitare la scuola di Applicazione degli Ingegneri.
Scemate le ricchezze di famiglia, nel secolo XVII la famiglia Catalani si estinse definitivamente.
1978 Si concludono i lavori di restauro della casatorre condotti dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici dellEmilia.
2010 Interventi di recupero sui solai lignei.
Disegno ricostruttivo della torre completa dei ballatoi e collegata ad una ipotetica casa adiacente (Paolo Nannelli).(tratto da AA.VV.,; Le torri di Bologna: quando, come, perch; pag.304)
Sopra: La casatorre come doveva apparire nei secoli Xii e XIII secondo G. Rivani (tratto da Giuseppe Rivani, La casa-torre dei Catalani in Strenna storica Bolognese - 1962, pag. 249-265.
A destra: La porta di accesso al piano terreno della casatorre sul lato Ovest della casatorre prospiciente la via pubblica. Confronto tra il disegno del Gozzadini (1875) con una fotografia odierna. Si osserva che tra larchitrave e larco in muratura era rappresentato papa S. Pier Celestino beneticente un monaco. Il dipinto, oggi perduto, deve quindi risalire agli anni incui la casatorre fu annessa al
convento dei monaci.(tratto da AA.VV.,; Le torri di Bologna: quando, come, perch;
pag.305)
Sotto: Lo spigolo della casatorre su vicolo Spirito Santo. Si noti che i conci di selenite, elementi che costituiscono la fondazione della casatorre, non salgono a rivestire la parete di base alla consueta altezza di 2,50 -3,50 m come accadeva per le torri, ma
si trovano solo agli angoli delledificio.
La presenza delle porte e di una finestra a piano terra suggerisce che la casatorre non avesse funzione bellica. Inoltre, le portefinestre ai piani superiori in corrispodenza dei fori da ponte hanno indotto diversi autori ad ipotizzare la presenza di ballatoi lignei esterni che contornavano la casatorre, fungengo forse anche come collegamento con gli edifici attigui.
la portafinestra al piano primo
i fori da ponte
il coronamento della torre sul lato Nors con i coppi sporgenti
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LArchivio di Stato di Bologna si trasferisce nei locali dellex-convento dei Celestini.
Probabile data di edificazione della casatorre, sorta con ogni probablit sui resti dellantica cerchia di selenite.
Lordine dei monaci dei Celestini, fondato da papa Clemente V, si insedia a Bologna su invito di Antonio Galluzzi, il quale consente ledificazione sulle sue propriet della chiesa e del monastero. Viene cos completamente trasformato il tessuto urbano medioevale di cui la casatorre rimane unica testimonianza. Inoltre, inizia qui una convivenza difficile tra i frati nuovi insediati e lambiente abituale di quelle vie. La strada in cui si trova tuttora la casatorre era detta delle pugluole dello Spirito Santo, ad indicare lesercizio diffuso della prostituzione in quella zona. La stessa casatorre pare venisse detta Borgo del Bordello perch vi si riunivano le prostitute.
La famiglia dei Catalani, o dei Castellani, conobbe il suo maggior splendore durante il XIII secolo. Oltre alla casatorre, essi possedevano altri edifici torriti, tra i quali una torre nellantica Piazza Maggiore alta quasi quanto lAsinelli, pi volte colpita da fulmini e per questo demolita nel 1484. Degli esponenti della famiglia il pi celebre fu senzaltro Catalano dei Catalani, che per le sue doti di equilibrio e saggezza fu chiamata a reggere ben 9 citt, tra cui Milano, Parma, Firenze e la stessa Bologna. Fu tra i fondatori dellordine dei Frati Cavalieri di Santa Maria Vergine (detti Frati Gaudenti dalla popolazione poich pi attenti al vivere in piacere che ad altro), approvato da papa Urbano IV nel 1251. Insieme allamico Lodorengo dAndal fu per due volte, nel 1265 e nel 1267, incaricato di pieni poteri dal Comune per la salvezza dello stato e per conciliare le parti avverse (era il tempo delle dispute tra Guelfi e Ghibellini). Nominati nel 1266 Podest della citt di Firenze, vennero da qui cacciati accusati di imparzialit, e per questo rilegati da Dante nella sua commedia nella bolgia degli ipocriti (Inf. C. XXII)
LA CASATORRE DEI CATALANI NEL TEMPO
LA CASATORRE DEI CATALANI NEL SECOLO XII
La casatorre viene annessa, con pesanti rimaneggiamenti, al convento dei Celestini.
Lordine dei Celestini viene soppresso a causa delloccupazione napoleonica. Nel covento viene trasferita lamministrazione del gioco del Lotto.
A met dellOttocento lantico convento viene rimaneggiato per ospitare la scuola di Applicazione degli Ingegneri.
Scemate le ricchezze di famiglia, nel secolo XVII la famiglia Catalani si estinse definitivamente.
1978 Si concludono i lavori di restauro della casatorre condotti dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici dellEmilia.
2010 Interventi di recupero sui solai lignei.
Disegno ricostruttivo della torre completa dei ballatoi e collegata ad una ipotetica casa adiacente (Paolo Nannelli).(tratto da AA.VV.,; Le torri di Bologna: quando, come, perch; pag.304)
Sopra: La casatorre come doveva apparire nei secoli Xii e XIII secondo G. Rivani (tratto da Giuseppe Rivani, La casa-torre dei Catalani in Strenna storica Bolognese - 1962, pag. 249-265.
A destra: La porta di accesso al piano terreno della casatorre sul lato Ovest della casatorre prospiciente la via pubblica. Confronto tra il disegno del Gozzadini (1875) con una fotografia odierna. Si osserva che tra larchitrave e larco in muratura era rappresentato papa S. Pier Celestino beneticente un monaco. Il dipinto, oggi perduto, deve quindi risalire agli anni incui la casatorre fu annessa al
convento dei monaci.(tratto da AA.VV.,; Le torri di Bologna: quando, come, perch;
pag.305)
Sotto: Lo spigolo della casatorre su vicolo Spirito Santo. Si noti che i conci di selenite, elementi che costituiscono la fondazione della casatorre, non salgono a rivestire la parete di base alla consueta altezza di 2,50 -3,50 m come accadeva per le torri, ma
si trovano solo agli angoli delledificio.
La presenza delle porte e di una finestra a piano terra suggerisce che la casatorre non avesse funzione bellica. Inoltre, le portefinestre ai piani superiori in corrispodenza dei fori da ponte hanno indotto diversi autori ad ipotizzare la presenza di ballatoi lignei esterni che contornavano la casatorre, fungengo forse anche come collegamento con gli edifici attigui.
la portafinestra al piano primo
i fori da ponte
il coronamento della torre sul lato Nors con i coppi sporgenti
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Ipotizzato Ipotizzato
Lipotesi delle palificazioni (Agocchie) non giustificata dallaltezza della Casatorre (non paragonabile ad altre torri - vedi Torre Alberici di Via Santo Stefano di cui documentata la presenza di pali in fondazione) ma dalla stretta vicinanza dal torrente Aposa e dalla necessit di consolidare il terreno alla base del manu-fatto.
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SEZIONE A - A SEZIONE B - B
Ipotizzato Ipotizzato
Lipotesi delle palificazioni (Agocchie) non giustificata dallaltezza della Casatorre (non paragonabile ad altre torri - vedi Torre Alberici di Via Santo Stefano di cui documentata la presenza di pali in fondazione) ma dalla stretta vicinanza dal torrente Aposa e dalla necessit di consolidare il terreno alla base del manu-fatto.
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IL CORONAMENTO DELLA CASATORRE CON I MATTONI A SPINA DI PESCE
Sopra: estratto del Rilevo Architettonico - prospetto Nord (scala 1:20).
Sotto: analisi degli elementi costitutivi del decoro (scala 1:20). La ricerca del modulo adottato per la realizzazione del decoro ha analizzato il diverso ritmo con cui si dispongono le due file di mattoni sotto al decoro a spina di pesce (mattoni rosa) e sotto ai coppi (mattoni rossi). Le corrispondenze tra le due file sono evidenziate dagli assi grigi pi scuri.
Sotto: estratto del Rilevo Architettonico (scala 1:10)
A sinistra: particolare del coronamento sul lato Sud della casatorre. Si noti la differenza dei decori sui diversi fronti: in quello a Sud presente unulteriore fila di mattoni disposti a spina di pesce.
Sopra: particolare del coronamento in una foto odierna - lato Nord
Sopra: due disegni che rappresentano il coronamento della casatorre. Si notino le differenze tra i due studi con quanto stato rilevato. Il primo estratto dallarchivio di B.S.A. mentre il secondo riportato nei disegni tecnici (tavole dei prospetti) ad opera del Genio Civile gi citate.
Sotto: riproduzione del modulo adottato per la realizzazione del coronamento (scala1:10)
La presenza del coronamento fornisce un indizio valido sullaltezza originale della casatorre, che non poteva essere molto diversa da quella attuale. La sua particolarit, unica nel suo genere, denota una ricerca estetica lontana da quella che pu essere unarchitettura militare, contribuendo a conferire e a rafforzare il significato domestico di tali costruzioni, ben diverso da quello che avevano, invece, le torri gentilizie.
Tale coronamento non aveva per solo una funzione estetica: i coppi sporgenti facevano effettivamente parte del sistema di copertura per lo scolo delle acque piovane. La presenza del decoro sui soli lati Nord e Sud della casatorre induce dunque a pensare che in origine la copertura fosse realizzata a due falde, cos come realizzata oggi dopo il restauro degli anni 70, e che la copertura a quatro falde che si poteva ancora vedere negli anni 60 non fosse, in realt, quella originale della casatorre.
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Sopra: foto odierna della parte superiore della facciata Nord della casatorre
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IL CORONAMENTO DELLA CASATORRE CON I MATTONI A SPINA DI PESCE
Sopra: estratto del Rilevo Architettonico - prospetto Nord (scala 1:20).
Sotto: analisi degli elementi costitutivi del decoro (scala 1:20). La ricerca del modulo adottato per la realizzazione del decoro ha analizzato il diverso ritmo con cui si dispongono le due file di mattoni sotto al decoro a spina di pesce (mattoni rosa) e sotto ai coppi (mattoni rossi). Le corrispondenze tra le due file sono evidenziate dagli assi grigi pi scuri.
Sotto: estratto del Rilevo Architettonico (scala 1:10)
A sinistra: particolare del coronamento sul lato Sud della casatorre. Si noti la differenza dei decori sui diversi fronti: in quello a Sud presente unulteriore fila di mattoni disposti a spina di pesce.
Sopra: particolare del coronamento in una foto odierna - lato Nord
Sopra: due disegni che rappresentano il coronamento della casatorre. Si notino le differenze tra i due studi con quanto stato rilevato. Il primo estratto dallarchivio di B.S.A. mentre il secondo riportato nei disegni tecnici (tavole dei prospetti) ad opera del Genio Civile gi citate.
Sotto: riproduzione del modulo adottato per la realizzazione del coronamento (scala1:10)
La presenza del coronamento fornisce un indizio valido sullaltezza originale della casatorre, che non poteva essere molto diversa da quella attuale. La sua particolarit, unica nel suo genere, denota una ricerca estetica lontana da quella che pu essere unarchitettura militare, contribuendo a conferire e a rafforzare il significato domestico di tali costruzioni, ben diverso da quello che avevano, invece, le torri gentilizie.
Tale coronamento non aveva per solo una funzione estetica: i coppi sporgenti facevano effettivamente parte del sistema di copertura per lo scolo delle acque piovane. La presenza del decoro sui soli lati Nord e Sud della casatorre induce dunque a pensare che in origine la copertura fosse realizzata a due falde, cos come realizzata oggi dopo il restauro degli anni 70, e che la copertura a quatro falde che si poteva ancora vedere negli anni 60 non fosse, in realt, quella originale della casatorre.
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Sopra: foto odierna della parte superiore della facciata Nord della casatorre
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l ala selva turrita Universit degli Studi di Bologna
Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
GRUPPO 17
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PASSO CARRAIO
SALA FUMATORISALA
CUSTODI
BAR
CORTILESALA DI LETTURA
E CONSULTAZIONE
WC
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PORTINERIA
ATRIO
INGRESSO PRINCIPALE
CASATORRE DEI
CATALANIPiattaforma elevatrice con vano autoportante
(MiniSirio di extrema)
Elevatore speciale (CE S di Centaurus)
Montascale
Fossa
Irrigidimenti orizzontali
Fori per il passaggio dellincastellatura e delle guide
Guide
Pilastrini incastellatura
Pareti vano vetrate
PLANIMETRIA scala 1:200In rosso i percorsi che possono effettuare i diversamente abili
SEZIONE A-A scala 1:100 SEZIONE B-B scala 1:100
PIANO INTERRATO scala 1:100 PIANO TERRA scala 1:100
PIANO PRIMO scala 1:100 PIANO SECONDO scala 1:100
La Casatorre dei Catalani, sebbene faccia parte del complesso dellArchivio di Stato di Bologna e nonostante gli importanti interventi di restauro subiti, rimane ancora oggi un immobile inutilizzato. Ad esclusione del piano interrato, che ospita impianti dello stabile e viene usato come vano tecnico, gli ambienti superiori restano vuoti e chiusi al pubblico. Per valorizzare questo straordinario bene architettonico da qualche tempo sorta lidea di destinare gli ambienti della Casatorre ad uso espositivo, trasformandoli magari proprio in un museo dedicato alle torri e casetorri bolognesi. Tra le varie difficolt tecniche, la pi importante senza dubbio quella del superamento delle barriere architettoniche: occorre risolvere il collegamento in verticale tra i piani interni e superare il piccolo dislivello (48 cm) tra il piano terra dela casatorre e quello dellArchivio di Stato.Lintervento non pu per solo limitarsi alla risoluzione dei problemi tecnici, ma deve integrarsi appieno con il valore culturale del bene storico.
Il collegamento verticale tra i piani viene realizzato mediante una piattaforma elevatrice vetrata ad incastellatura autoportante posta a ridosso delle scale, interroppendo dunque i solai lignei che sono per nuove opere inserite con il restauro degli anni 70. Essa richiede una fossa minima di profonda 12 cm da ricavarsi nel primo solaio. Proprio questo lunico solaio originale che pervenuto fino ad oggi: per scaricare il peso della struttura sul solaio controterra si sceglie dunque di forare la volta puntualmente, evitando di rompere una superficie pari a quella del vano della piattaforma, in modo da far passare solo i pilastri e le guide dellincastellatura metallica
Laccesso dallesterno per i diversamente abili alla casatorre pu avvenire o in prossimit della casatorre stessa, o tramite laccesso secondario dellArchivio di Stato (quello adoperato oggi per permettere laccesso allaula studio). E necessario prevedere dunque anche un montascale che consenti il collegamento tra la casatorre e laula studio, in modo da realizzare un percorso unico e consentire inoltre ai visitatori diversamente abili laccesso ai servizi igienici.
P R I M A I P O T E S I
SEZIONE B-B - PARTICOLARE scala 1:20
A destra: Particolare delle sezioni (scala 1:100) con linserimento del vano per la piattaforma elevatrice a testata ridotta. MiniSirio di extrema , infatti, pu anche essere realizzato con la protezione al piano di arrivo alta 1200 mm. Questa soluzione per adottabile solo se il dislivello che copre il vano corsa fosse < 3m, per ovvie ragioni di sicurezza. Volendo per operare il pi possibile con il criterio del minimo intervento, la soluzione a testata ridotta da tenere in considerazione, proponendone lapprovazione in deroga alle autorit competenti, in quanto si inserisce sicuramente meglio nellambiente della Casatorre rispetto alla soluzione che prevede una protezione di altezza minima pari
a 2000 mm.
Sotto: Immagini tratte dal sito internet www.vaonaimpianti.it di alcune realizzazioni che prevedono ladozione del modello MiniSirio di extrema a testata ridotta.
UNO SPAZIO MUSEALE NELLA CASATORRE DEI CATALANI: LACCESSIBILITA PER I DIVERSAMENTE ABILI
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Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura
Laboratorio Progettualedi Restauro Architettonico
Anno Accademico 2009 - 2010
Titolare del Corso: Prof. Ing. Claudio Galli
Titolari del Laboratorio: Prof. Ing. Fabio Lugli Prof. Ing. Matteo GrilliCollaboratore: Ing. Mauro Dorigo
Mercatali Mattia 0000249623
Pinto Paolo 0000245762
Tommasoli Michele 0000245662
GRUPPO 17
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CASATORRE DEI
CATALANIPiattaforma elevatrice con vano autoportante
(MiniSirio di extrema)
Elevatore speciale (CE S di Centaurus)
Montascale
Fossa
Irrigidimenti orizzontali
Fori per il passaggio dellincastellatura e delle guide
Guide
Pilastrini incastellatura
Pareti vano vetrate
PLANIMETRIA scala 1:200In rosso i percorsi che possono effettuare i diversamente abili
SEZIONE A-A scala 1:100 SEZIONE B-B scala 1:100
PIANO INTERRATO scala 1:100 PIANO TERRA scala 1:100
PIANO PRIMO scala 1:100 PIANO SECONDO scala 1:100
La Casatorre dei Catalani, sebbene faccia parte del complesso dellArchivio di Stato di Bologna e nonostante gli importanti interventi di restauro subiti, rimane ancora oggi un immobile inutilizzato. Ad esclusione del piano interrato, che ospita impianti dello stabile e viene usato come vano tecnico, gli ambienti superiori restano vuoti e chiusi al pubblico. Per valorizzare questo straordinario bene architettonico da qualche tempo sorta lidea di destinare gli ambienti della Casatorre ad uso espositivo, trasformandoli magari proprio in un museo dedicato alle torri e casetorri bolognesi. Tra le varie difficolt tecniche, la pi importante senza dubbio quella del superamento delle barriere architettoniche: occorre risolvere il collegamento in verticale tra i piani interni e superare il piccolo dislivello (48 cm) tra il piano terra dela casatorre e quello dellArchivio di Stato.Lintervento non pu per solo limitarsi alla risoluzione dei problemi tecnici, ma deve integrarsi appieno con il valore culturale del bene storico.
Il collegamento verticale tra i piani viene realizzato mediante una piattaforma elevatrice vetrata ad incastellatura autoportante posta a ridosso delle scale, interroppendo dunque i solai lignei che sono per nuove opere inserite con il restauro degli anni 70. Essa richiede una fossa minima di profonda 12 cm da ricavarsi nel primo solaio. Proprio questo lunico solaio originale che pervenuto fino ad oggi: per scaricare il peso della struttura sul solaio controterra si sceglie dunque di forare la volta puntualment
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