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REGIONE ABRUZZO
MANUALE PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI
L’Approccio tecnologico
Analisi e schedatura dei sistemi costruttivi e tipologici tradizionali
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI PESCARA
DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE COSTRUITO
SCHEDATURA SULLE TECNICHE DI ANALISI E DIAGNOSI DEL DEGRADO
di Antonio Basti
Unità di ricerca del DiTAC:Prof. Luigi ANTONUCCI, Prof. Luigi CAVALLARI, Prof. Carlo FALASCA, Prof. Cristina FORLANI, Prof. Giorgio PARDI, Dott.Antonio BASTI
collaboratori:Paola FRANCI, Giovanni LIGORIO, Martino MITIDIERI, Gianmichele PANARELLI, Donatella RADOGNA, Gennaro RIZZO,Antonio SABATINO, Walter SILVANI, Paolo TARICANI, Cinzia TROIANO
PESCARA, LUGLIO 2001
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
1 - CRITERI DI VALUTAZIONE PER L’APPROPRIATEZZA TECNOLOGICA DEGLI INTER VENTI DI RECUPERO
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
UTENTE CO NTESTO M AN U FATTO
AT TIVITA’
CARATTERI
SO CIO -FISICO -AM BIENTALI
CARATTERID ELL’ED IFICIO
ESIG EN ZE
M O DELLOCOM PORTAM ENTALE
SISTEM ATECNO LOG ICO
CONTESTO
TEMPO
CLA SSI D IREQ U ISITO
CATEGO RIE DIINTERV ENTO
SISTEM APRESTAZIO NA LE
CA RATT ERI Q U ALITATIVIE STATO D I CO NSERVAZIO NE
PRESTAZIO NID I FATTO
PRESTAZIO NI
PO TENZIALI
FATTORE ECON O M ICO
MANUFATTO
COMMITTENTE
REQ U ISITI SELEZIO N AT I
1 Aspetti di complessità del sistema edificato
Le esigenze dell’utenza
I fattori di contesto
Le caratteristiche delmanufatto
adeguamento ai bisogni fruitivi (abitativi, produttivie di socializzazione) del patrimonio edilizioesistente
ambientali, legati ai caratteri delle componentifisiche ed insediative
socio-economici e culturali, legati ai modelli dicomportamento dell’utenza
tipo-morfologiche e tecnologiche, legate agli aspettispaziali e costruttivi dell’edificato
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984 da: M. P. Di Mascio, 1997
1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
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Pendenze m edie
Fabbricato con dislivello
P=dh/DP del 65% perparti interrate superiori a m . 1,5.Praticab ilità ridotta: dislivelli com presi tra 1,5 e 3
m .
FATTOREO RO G RAFICO
allog gio
allog gio
loc. accessori
+300
+0.00
Relazioni percettive esterne
Relazioni percettive interne
FATTOREO TTICO -PERCETTIVO
Soleggiam ento estivo
FATTORECLIM ATICO
Soleggiam ento invernale
1.1 L’interazione fra edificato ed ambiente fisico
La sicurezza
Il confort ambientale condizioni climatiche e d’aggressività degli agenti atmosferici
da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 da: M. P. Di Mascio, 1997
condizioni geo-morfologiche e di rischio sismico, idrogeologico, eruttivo
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Fattori fruitivi
ESIGENZE
com portam entali
benessere psicologico
benessere fisiologico
inco lum ità
benessere am bientale
econom iche
AT TIVITA’interm edie
AT TIVITA’esterne all’alloggio
percorrenze pedonali
percorrenze veicolari
m ovim ento di fluidi, rifiuti, energia
socializzazione
dep osito e conservazione delle cose
accesso alle unità edilizie
rigenerazione psicologica all’apertotra l’alloggio e l’esterno
1.2 L’interazione fra edificato e dinamiche socio-culturali
Quadro esigenziale dell’utenza come condizionenecessaria per lo svolgimento delle attività all’internodell’ambiente costruito
2- Rapporto tra abitazion i occup ate e non occupate totali
1- D istribuzione delle abitazioni e delle stanze totali
da: C. Falasca, 1998 da: M. P. Di Mascio, 1997
Fattori insediativi Dotazioni edilizie, spazi aperti, servizi urbani a rete infunzione della pressione e tipologia insediativa
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1.3 I caratteri spaziali e costruttividell’aggregato urbano
Fattori microambientali
Rapporto tra l'articolazione morfologica efunzionale degli invasi spaziali e condizioniclimatiche
Fattori morfologici e percettivi
Modalità di articolazione dello spaziourbano e di relazione fra edificato econformazione degli spazi aperti
a - abitazi one; m - magazzin o; e - emergenze
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984 da: F. Donato, A. Marano, 1995 da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984
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2 Requisiti di compatibilità dell’intervento di recupero
da: G. Caterina, 1989
Appropriatezza socio-culturale e localizzativa
Definizione del livello di corrispondenza fra dinamicheinsediative e dotazione edilizia e urbana
Opportunità funzionale e tecnologica
Definizione del livello di conservazione edadeguatezza prestazionale del sistema edificato
Efficacia e fattibilità economica
Definizione delle possibili alternative d’intervento infunzione della dimensione economica della spesa
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Fattori insediativi
Dimensione della tensione abitativa econdizioni di sottoutilizzazione delladotazione edilizia, non più funzionalerispetto alle nuove esigenze fruitive
Fattori edilizi
Caratteri della consistenza edilizia intermini volumetrici, di destinazione e gradod’uso, e loro rispondenza ad accogliere inuovi pesi demografici e funzionali
2.1 Appropriatezza socio-culturale e localizzativa ZONA A BASSOGRADO DI OCCUPAZIONE
ZON A A MED IO-BASSO
GRADO DI OCCUPAZION E
ZON A A MED IO-ALTO
GRADO DI OCCUPAZIONE
ZONA AD ALTO
GRADO DI OCCUPAZIONE
≤ 70%
> 70% e < 80%
≥ 80% e ≤ 90%
> 90%
edificio ad un piano
edificio a due piani
edificio a tre piani
edificio a quattro piani
edificio specialistico
da: C. Falasca, 1998da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983
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2.2 Opportunità funzionale e tecnologica
Fattori aggregativi
Condizioni di degrado funzionale e tipologico conseguenti ad interventitrasformativi che producono un addensamento delle corti edificate, in cuirifusioni, superfetazioni e sopraelevazioni alterano pesantemente icaratteri originari dei manufatti rendendone difficoltoso il riuso
Stato di conservazioneottimo (13)
buono (13-25)
medio (26-38)
cattivo (39-51)
fatiscente (> 51)
Integrazioni volumetrichesbalzi
balconi
scale
sopraelevazioni
altro
Fattori costruttivi
Condizioni di conservazione dei sistemi costruiti in termini di sicurezza,
durata ed efficienza tecnologica ed impiantistica in modo da valutare ifenomeni d’invecchiamento , dovuti a:- degrado, ossia normale e prevedibile decadimento e perdita di qualità nel
tempo di materiali e componenti
- patologia, ossia alterazioni, inefficienze o guasti anomali
da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999 da: A. Giuffré, 1993 (in alto) e P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 (in basso)
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2.3 Efficacia e fattibilità economica
Fattori storici e sociali
Condizioni di opportunità dell’intervento di recupero per la tutela evalorizzazione della qualità architettonica ed ambientale, riguardoad aggregati e manufatti che presentino un sufficiente grado diconservazione dei caratteri storici, a testimonianza dell ’identitàculturale dell’insediamento
Fattori tecnici e manutentivi
Condizioni di appropriatezza realizzativa del programma di riuso,
che garantisca l’efficacia degli investimenti rispetto allapanificazione urbana ed alle concrete possibilità di funzionalità egestione manutentiva
epoca di costruzione
medio evo
rinascimento
barocco
ottocento
novecento
recente
da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
3 Diagnosi delle condizioni di conservazione
Finalità e campi d’indagineAnalisi dell’efficienza di aggregati e manufatti edilizi perconoscerne la costituzione, il ruolo, la qualità, lo stato, le possibilitào necessità di conservazione, trasformazione o sostituzione inmodo da orientare le decisioni di progetto
Estensione e tipologia delle indagini
Garantire l’appropriatezza dei percorsi conoscitivi rispetto aiproblemi indagati, la convenienza rispetto alla dimensioneeconomica degli investimenti, la gradualità delle fasi esplorative
da: G. Caterina, 1989 da: A. Baglioni, G. Guarniero, 1982
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
3.1 Le finalità e i campi d’indagine
Condizioni d’interazione fra sistemafisico-insediativo e caratteri ambientali
Condizioni di conservazione edefficienza degli organismi edilizi
da: G. Caterina, 1989da: M. P. Di Mascio, 1997
AMBIENTE COSTRUITO
PROCESSODELLE
MODIFICAZIONIANTROPICHE
COMPONENTINATURALI ED ARTIFICIALI
FATTORI DICONSERVAZIONE
CONTESTO
FISICO-AMBIENTALE
SOTTOSISTEMA DEICOMPONENTI MATERIALI
NATURALMENTE EDARTIFICIALMENTE EVOLUTI
(costanti)
COMPORTAMENTI UMANI
FATTORI DITRASFORMAZIONE
CONTESTO
SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE
SOTTOSISTEMADEI COMPONENTI
IMMATERIALI EVOLUTI(variabili)
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero
3.2 Estensione e tipologia delle indagini
Indagini Indirette e diagnosi integrata
Informazioni desunte dalle analisi urbane eterritoriali, da cui vengono mutuate anche lemetodologie d’intervento. Un approcciodiagnostico interdisciplinare, articolato indiverse fasi esplorative, che concorre adefinire la possibilità di un controllo piùefficace del sistema insediativo
Indagini dirette e osservazione del luogo
Informazioni ricavate dall’esame fisico estrumentale dei manufatti. le fasiesplorative ssumono un diverso gradod’invasività a seconda della tecnica divalutazione adottata
indagini non distruttive
Forniscono informazioni sulla variazione diomogeneità e di comportamento del materiale
all’interno degli elementi costruttivi.Avvengonosenza prelievo o distruzione di parti materiche,
a vista o tramite l’ausilio strumentale esvolgono un’azione di approfondiòmento e
specificazione conoscitiva
indagini distruttive
Forniscono informazioni fondamentali per ladefinizione delle caratteristiche fiscico-meccaniche dei componenti e materiali edilizi,svolgendo una funzione propedeutica allo
svolgimento delle indagini non distruttive. Sonoeseguite in sito con strumenti che comportanola distruzione di parti materiche, o in laboratoriomediante apparecchiature che analizzano i
campioni prelevati in sitoindagini tecnico-prestazionali
Utilizzate come strumento di valutazione delcostruito rispetto alle condizioni di vivibilità e
disagio abitativo da: G. Caterina, 1989
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142 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2 - CONOSCENZADELL’AMBIENTE COSTRUIT O E FATTIBILIT A’ DEL RIUSO
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152 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Assetto microclimatici dell’ambiente naturale e
condizioni d’influenza sul funzionamento energetico delpatrimonio edilizio
Relazioni fra disposizione altimetrica, orientamento edesposizione solare degli aggregati edilizi riguardo agliaspetti d’illuminazione, ventilazione e protezione termica edacustica degli spazi urbani
Localizzazione orografica e tipologia dell’insediamentourbano
Individuazione dei caratteri geomorfologici e d’inserimentoed aggregazione sul territorio delle cortine edilizie, oltre allerelazioni strada-terreno-edificato, anche in riferimento aipercorsi pedonali e carrabili
1 Caratteri bioclimatici e insediativi
da: F. Donato, A. Marano, 1995 (in alto) e D. Wright, 1981 (in basso)
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162 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
1.1 Aspetti microclimatici dell’ambiente naturale
Caratteri geografici, morfologici e qualitàdegli apporti solari
Connotazione locale della risorsa energeticasolare sia in termini quantitativi che qualitativi, inrelazione alla latitudine, altitudine edorientamento degli insediamenti urbani ed alladisposizione plano-volumetrica delle cortineedilizie
da: C. Falasca, 1985da: D. Wright, 1981
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172 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
1.2 Condizioni d’influenza sul funzionamento energetico
Invasività del costruito ed ostruzione degliapporti climatici
Caratteristiche di schermatura e perdita deirequisiti minimi d’irraggiamento e ventilazione deimanufatti conseguente all’addensamentovolumetrico dell’edificato, e di protezione dacondizioni di aggressività climatica (ambientiumidi e salmastri, venti prevalenti) legate allapresenza di schermi arborei
da: C. Falasca, 1985 (in alto) e D. Wright, 1981 (in basso)da: L. Gelsomino, 1984
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182 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
1.3 Condizioni d’influenza sul confort ambientale
Morfologia del sistema urbano e ventilazionenaturale
Caratteristiche d’intensità e qualità dei ventidominanti in rapporto alle regioni climatiche, edaspetti di condizionamento dei requisitimicrocliamtici all’interno degli spazi urbani infunzione delle brezze giornaliere
Aspetti dinamici dei flussi d’aria all
’interno deglispazi interclusi, in ragione dei venti prevalenti e
delle varie tipologie edilizie
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 (in alto) e C. Falasca, 1985 (in basso)da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
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192 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
65 dB (A) 70 dB (A)
80 dB (A) 90 dB (A)
1.4 Condizioni d’influenza sulla qualità acustica
Propagazione dei rumori e aggregazione
planimetrica dei volumi edilizi
Aspetti morfologici degli spazi aperti, di relazionefra le cortine edilizie e la viabilità urbana, diprotezione mediante achermi arborei
Caratteristiche della propagazione e del livellosonoro in funzione delle modalità di relazione frasede stradale e cortine edilizie, anche in funzionedella vocazione residenziale e della densità di
traffico delle arterie urbane
da: M. Cicchitti, F. Fiadone, G. Vaccarini, 1996
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202 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2 Caratteri organizzativi e distributivi della struttura urbana
Individuazione delle componenti di basedell’organizzazione urbana, delle emergenzestorico-architettoniche e loro modalità di relazionecon il contesto fisico insediativo
Modalità dell’aggregazione tipo-morfologica degliinvolucri edilizi e qualità, conformazione e ruolodegli spazi aperti, pubblici e privati, in relazionealle caratteristiche altimetriche del sito
da: F. Donato, A. Marano, 1995
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212 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Analisi e localizzazione, all’interno delle strutture urbane, disituazioni spaziali riconducibili a tipologie distributive e percettiveconsolidate o riconoscibili, che connotino le modalità di fruizione erelazione sociale degli ambiti residenziali
2.1 Caratteri percettivi e fruitivi degli invasi spaziali
da: F. Donato, A. Marano, 1995
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222 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Consistenza, tipologia e ruolo dei singoli sistemiconnettivi di relazione fra gli spazi abitativi e glielementi di collegamento e servizio a scalaurbana
2.2 Caratteri tipologici degli ambiti di pertinenza dei sistemi residenziali
da: F. Donato, A. Marano, 1995
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232 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2.3 Caratteri morfologici e distributivi degli invasi spaziali
Modalità di articolazione delle connessioni distributive tra ambitopubblico ed ambito privato, che concorrono a definire le regole diaggregazione degli alloggi negli ambiti spaziali e caratterizzanogli accessi alle singole unità residenziali
da: F. Donato, A. Marano, 1995
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242 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
3 Aspetti evolutivi della trasformazione storico-morfologica
Definizione dei caratteri di modificazione del tessuto edilizio intermini di aumento della densità e conseguente saturazione plano-volumetrica delle corti urbane
Individuazione delle stratificazioni storiche, delle invariantitipologiche e delle trasformazioni morfologiche dei manufatti edilizi,avvenute in seguito alla evoluzione delle esigenze funzionali
da: A. Giuffré, 1993da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
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252 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Definizione dei caratteri di permanenza eclassificazione delle tipologie edilizie in modo daindividuare, attraverso i caratteri trasformativi, imargini di flessibilità per l’adeguamentofunzionale dell’esistente
Definizione della consistenza fisica del manufattonella sua configurazione plano-volumetrica edarchitettonica, ed individuazione dei caratteri di
trasformazione del rapporto di prossimità
fra sedestradale ed altezza dell’edificato in seguito allacrescita delle unità edilizie
3.1 Aspetti tipologici e volumetrici della crescita edilizia
da: A. Giuffré, 1993 (in alto) e A. Giuffré, C. Carocci, 1999 (in basso)da: A. Giuffré, 1993
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262 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
3.2 Aspetti distributivi e fruitivi della trasformazione tipologica
Definizione del tipo d’uso attraverso la rilevazionedei modelli di crescita delle unità edilizie e lalettura delle deformazioni ed alterazioni avvenuteper l’adeguamento della tipologia alle variateesigenze e destinazioni accolte
da: A. Giuffré, 1993
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273 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
3 - TECNICHE DI VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI CONSER VAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO
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283 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
1 Aspetti dimensionali della consistenza edilizia
Caratteri fisico-costruttivi e rilievo diretto
Utilizzato per edifici e complessi edilizi che non presentino difficoltàdal punto di vista dell’accessibilità, consiste nella raccolta in sito deidati dimensionali attraverso l’effettiva misurazione dell’oggetto reale,effettuata mediante sussidi meccanici e ottici (gli strumenti dimisurazione) capaci anche di restituzione diretta in sito- i l prelievo metr ico manuale- Il prelievo metrico strumentale (o topografico)
da: L. Gelsomino, 1984
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293 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Caratteri morfologico-architettonici e rilievo indiretto
Metodologia d’indagine basata sulla ripresa topografica efotografica, si configura come utile e veloce tecnica conoscitiva asupporto del più lento e laborioso rilievo diretto. Il procedimento diripresa fotogrammetrica, si costruisce attraverso una campagna dimisurazione in sito ed una successiva ricostruzione dei dati inlaboratorio, dove a partire dall ’immagine fotografica deformata siprocede al suo raddrizzamento prospettico sulla base deu datitopografici.Oggi a questa tecnica si affiancano quelle di ripresa e
raddrizzamento automatizzato, basate sull’uso dei calcolatorielettronici, anche conosciute come fotoraddrizzamento o
fotorestituzione automatica.
da: F. Donato, A. Marano, 1995 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso)da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
1 Aspetti dimensionali della consistenza edilizia
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303 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Valutazione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei sistemi statici e dei materialicostitutivi, in termini di interazione dinamica,resistenza (margine di sicurezza della strutturainteso come rapporto fra tensione di esercizio etensione di rottura) e rigidezza (o deformabilitàdella struttura in funzione dei carichi) attraversol’esame sia dei fenomeni palesi, sia di quelliocculti
da: Recupero & Conservazione, 2000
2 Efficienza degli apparati strutturali
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313 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2.1 Le cause e i sintomi del degrado
Comportamento statico del sistema edificato
Definizione delle modalità d’interazione statica dei volumi edilizi,alla scala del sistema edificio-contesto (sistema dei carichi, spinteesterne da terrapieni o edifici confinanti, cedimenti fondali) edell’aggregato edilizio
da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999da: A. Giuffré , 1993
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323 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Evoluzione degli episodi trasformativi
Definizione della storia statica del manufatto ed individuazione delle trasformazionidegli schemi ed elementi strutturali (sopraelevazioni e/o rastremazioni murarie) cheabbiano potuto causare la perdita o la riduzione delle prestazioni statiche
da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999
2.1 Le cause e i sintomi del degrado
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333 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Caratteristiche costruttive e d’esercizio
Individuazione delle tipologie strutturali e delle loro condizioni di efficienza edi degrado (strapiombi, lesioni e spanciamenti, quadri fessurativi) erilevazione del fenomeni degenerativi riguardanti i singoli sub-sistemi ecomponenti strutturali (perdita degli ammorsamenti e delle giunzioni, dellaconsistenza ed omogeneità dei materiali, avvallamenti, rotture)
da: A. Giuffré , 1993da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999 (in alto) e A. Giuffrè, (in basso)
2.1 Le cause e i sintomi del degrado
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343 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2.2 Conoscenza e analisi del degrado
La progressione dei movimenti strutturali
Ricostruzione e monitoraggio dei meccanismi cinematici sia intermini di spostamenti assoluti (dell’intero edificio) che localizzati,attraverso la ricostruzione dei quadri fessurativi (in termini diqualità ed estensione)
Valutazione dei loro caratteri evolutivi attraverso la simulazione deicedimenti su modelli ad elementi finiti
da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999da: G. Caterina,, 1989
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353 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
La consistenza dei materiali costitutivi
Analisi dirette svolte sia con metodi distruttivi (per la definizione dellecaratteristiche di resistenza dei materiali) sia con metodinon distruttivi (per lavalutazione dellevariazioni di omogeneità e di comportamento deillo stessomateriale all’interno degli elementi strutturali)
La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti
Analisi non invasive utili per la definizione delle caratteristiche di omogeneità
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
2.2 Conoscenza e analisi del degrado
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363 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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fisico-meccanica dei materiali attraverso lo studio delle condizioni
di conservazione interna degli elementi strutturaliProve di sfilamentomisurano la resistenza all’estrazione di una barra o perno adespansione, precedentemente conficcato nella muratura o nelmlateriale da esaminare, per definirne le caratteristiche diresistenza
Carotaggiconsentono di prelevare campioni indisturbati di materiale dasottoporre a prove dirette in laboratorio per la valutazione
da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999
2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi
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373 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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quantitativa delle caratteristiche meccaniche (deformabilità e
resistenza) e chimico-fisicheInserimento di martinetti piatti
consente di determinare lo stato di sollecitazione delle murature ed illoro modulo elastico, attraverso l’inserimento, nei giunti di malta, dielementi a resistenza variabile collegati ad un manometro. Il valoredella pressione applicata corrisponde allo stato di compressione
da: G. Caterina, 1989 e P. Rocchi, C. Piccirilli, 1999 (in basso a destra)
2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi
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383 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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(martinetto singolo) e dà inoltre indicazioni sulla deformabilità della muratura
(martinetto doppio)Prove di carico su elementi e sistemi strutturali
Condotte in sito od in laboratorio, rappresentano il modo più sicuro perdeterminare le reali condizioni statiche delle strutture. Considerata la loroinvasività, vanno però utilizzate solo in casi di comprovata necessità.Consistono nella sollecitazione strumentale di elementi strutturali soggetti ad
da: G. Caterina, 1989
2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi
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393 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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incremento dei carichi (per variata destinazione funzionale) o interessati da cedimenti strutturali
Verifiche sclerometricheConsentono di determinare la consistenza e la resistenza dei materiali, attraverso la misurazionedell’altezza di rimbalzo di una massa proiettata contro la superficie da saggiare
Indagini sonichePermettono di individuare la presenza di lesioni e discontinuità all ’interno della massa muraria,attraverso la misurazione della velocità di propagazione di un’impulso sonoro ad alta frequenza.Eventuali cavernosità e porosità del materiale rallentano difatti la propagazione del suono dando cos ì
da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti
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indicazioni sulla consistenza degli elementi costruttivi
I rilievi termografici
Analisi della consistenza e costituzione interna degli elementi costruttivi (celatidal rivestimento) ottenuta attraverso la ripresa, a raggi infrarossi, dellesuperfici. La diversa trasmissione termica dei materiali nascosti consente dirisalire, attraverso la lettura delle variazioni cromatiche, alla definzione e
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti
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413 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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mappatura di eterogeneità e discontinuità costruttiveLa tecnica termografica
Nella esecuzione delle indagini termografiche, é possibile ricorrere a sistemi diriscaldamento artificiale delle superfici, per ottenere una migliore leggibilità delleimmagini di ripresa. Oltre alle informazioni sulla costituzione dei sistemi costruttivi, ilmetodo offre buone possibilità di accertamento di elementi occulti come canne
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti
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423 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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fumarie e impianti idro-termici
Endoscopiacontrollo visivo diretto di parti inaccessibili, senza demolizioni dimateriale, attraverso l’uso di una sonda a fibre ottiche
Spettroscopia sonicaindividuazione di cavità nelle murature. Metodo basato sullecaratteristiche di vibrazione locale di masse più o meno cave alpassaggio dell’onda sonora
Magnetotermiaindividuazione e posizionamento di elementi metallici nelle pareti, odi zone a differente densità (materiali eterogenei)
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999
2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti
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433 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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2.3 Il ripristino delle prestazioni statiche
Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessionistrutturali
Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausilistrutturali collaboranti
Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro
sostituzione con nuovi apparati strutturali
da: F. Giovannetti, 1997
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443 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali
Tipologia d’intervento relativa a sistemi costruttivi che abbiano
mantenuto una discreta caratterizzazione fisico-meccanica,ma che abbiano perso parte delle prestazioni di resistenza acausa del deterioramento degli elementi e delle connessioni.L’insieme delle operazioni comprende la sostituzione di singolicomponenti degradati ed il ripristino degli elementi dicontinuità e strutturali, attraverso l’uso di prodotti ecomponenti che ne garantiscano una efficace solidarizzazione
da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983 da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
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453 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991da: F. Giovannetti, 1992
2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali
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463 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali
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473 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
????? forse rec e cons da: N. Avramidou, 2000 (in alto)
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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da: N. Avramidou, 2000
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: F. Giovannetti, 1992
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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da: F. Giovannetti, 1992
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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da: F. Giovannetti, 1992 (in alto a sinistra) e P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Nuovi materiali e tecniche di consolidamento: i compositi stratificati
L’incollaggio di strisce in fibra di vetroL’inervento avviene mediante pulitura della superficie estradossale con ariacompresa, incuneatura e stuccatura delle lesioni con resina epossidica,applicazione delle strisce di fibra di vetro della larghezza di 10 cm, impregnatecon resina epossidica, disposte secondo le direttirci di sforzo principali,inserimento di perfori armati da 20 mm lungo il perimetro d ’imposta della volta,in corripondenza delle fasce di fibra, con dado di tensionamento annegato nellefibre. La posa delle fibre è eseguita con spalmatura preventiva di pastabicomponente EP/TX e spalmatura successiva di resina EP/IN
da: Recupero & Conservazione, 1999
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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da: S. Tinè, 1985da: F. Giovannetti, 1992
2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti
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563 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991
2.3.3 Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro sostituzione connuovi apparati strutturali
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573 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983
2.3.3 Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro sostituzione connuovi apparati strutturali
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583 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
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3 Efficienza ed integrità dei materiali
da: Recupero & Conservazione, 1999
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593 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
3.1 Le condizioni di degrado della materia
Deformazioni fisico-meccaniche del legno
I nodidiscontinuità delle sezioni resistenti con deviazione localizzata delle tensioni, soluzione dicontinuità dei tessuti, variazione di consistenza e durezza della fibra. La loro presenza in punticritici (spigoli d’appoggio e mezzeria delle travi inflesse), può compromettere la omogeneità dicomportamento degli elementi
Le fibre deviatelo sviluppo non assiale delle fibre può indurre uno stato deformativo interno che, unito adeformazioni da ritiro, produce tensioni torsionali assimilabili allo svergolamento, con
relativo stato fessurativo
Le cipollature
scollamento degli anelli di accerescimento contigui, con sfogliamento del tronco .Il difettopuò portare alla separazione dell’elemento in sezioni cilindriche indipendenti, con distacchi
non manifesti
Le fessurazioni da rititrocaratteristica legata all’anisotropia del legno che, durante la stagionatura, è soggetto a fessurazioni
longitudinali con sezione a V. Queste diventano gravi solo se attraversano la trave fino a
raggiungere il midollo. In particolare la loro caratterizzazione antiestetica porta a risarcirle con malte
o stucchi, compromettendo la libera dilatazione delle fibre ed incrementando il rischio di rottura
da: Recupero & Conservazione, 1999
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603 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Erosione biologica del legno
Attacco da insettiforma di deterioramento che simanifesta con forature esteseanche in profondità (inparticolare lungo la direzionedelle fibre) e residui di rosura insuperficie e che può portare finoal collasso, per erosione, delmateriale
Attacco da funghi e batteriDegenerazione biochimica delleprincipali componentidel legno(cellulosa e lignina) causatadall’azione di microorganismi.L’aggressione è favorita da unalto tasso di umidità (oltre il20%) sia dell’ambiente che delmateriale.
da: S. Tinè, 1985 (in alto) e Recupero & Conservazione, 1999 (in basso)da: G. Caterina, 1989
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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613 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: L. Gelsomino, 1988 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso) da: L. Gelsomino, 1988 (in alto) e S. Tinè, 1985 (in basso)
3.1 Le condizioni di degrado della materia
Erosione dei materiali lapidei naturali e artificiali
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623 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Le crostealterazione superficiale delle superfici di spessore variabile, duro, fragile, pulvirulento e dicolore scuro. Causate dall’inquinamento atmosferico sono costituite da depositi di gesso peralterazione del carbonato di calcio in reazione con l’anidride solforosa presente inatmosferada inquinamento. Sui depositi di gesso attecchiscono i microorganismi che producono
particellato dal caratteristico colore scuro
L’alveolarizzazione
degradazione che si manifesta con formazione di cavità
, costituite da alveoli interconnessi diforma e distribuzione variabili. Fenomeno conseguente all’azione disgregatriceesercitatadalla pressione di cristallizzazione dei sali all ’interno dei pori. Le soluzioni saline, formatesiin seguito ll’assorbimento di acqua, in seguito all’evaporazione tendono a cristallizzarsi conaumeto di volume. In caso di evaporazione rapida (forti turbolenze d ’aria) la cristallizzazionetende a verificarsi in profondità con distacco di parti consistenti di materale
da: S. Tiné, 2001
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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633 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
L’erosionedistacco di materiale dalla superficie esterna dovuto afenomeni abrasivi meccanici (eolici, ecc), corrosivi (chimici ebiologici) e antropici
Le efflorescenzeformazioni biancastre e filamentose, pulvirulente, di apsettocristallino, causate dal deposito sulla superficie esterna dicompositi salini presenti nei materiali per migrazione capillarein soluzione con l’umidità interna
da: S. Tiné, 2001
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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643 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
I distacchi
perdita delle caratteristiche di aderenza e continuità
delle superfici dirivestimento esterno, che si manifesta con lesioni e fessurazioni, fino acausare la caduta di parti anche consistenti. Fenomeno connessoall ’azione disgregatrice meccanica dovuta alla cristallizzazione evariazione volumetrica dei sali presenti in soluzione nelle murature, inseguito alla riduzione del contenuto d’acqua
da: S. Tiné, 2001(in alto) e Recupero & Conservazione, 1999 (in basso)da: Recupero & Conservazione, 1999 (in alto) e S. Tiné, 2001(in basso)
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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653 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Disgregazione del calestruzzo
Il calcestruzzo faccia-vistaè
particolarmente soggetto ad usurasuperficiale causata dagli agenti atmosferici.Tra i fattori di degradopossono essere individuati quelli esterni (o naturali) e quelli interni legatialle modalità di realizzazione ed alla qualità dei componenti utilizzati.Elemento principale di quelli esterni è l’acqua che nei suoi diversi stati(liquido-solido e vapore) contribuisce ad innescare meccanismi fisici (ciclidi gelo e disgelo) e chimici (carbonatazione) il cui effetto si manifesta instati fessurativi progressivi e nella perdita di protezione dalle rugginedelle parti metalliche. L’interazione atmosferica fra anidride carbonica eacqua piovana, producendo acido carbonico, fissa la calce idratapresente nel clcestruzzo in carbonato di calcio. La conseguentevariazione del PH del materiale, riduce il suo effetto protettivo nei riguardidel ferro che, esposto all’umidità arruginisce con formazione diincrostazioni e variazioni volumetriche, causa dei distacchi
da: F. Carria, 1999 (in alto) e G. Boaga, 1994 (in basso a sinistra), S. Tinè, 1985 (in basso a destra)da: F. Carria, 1999
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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663 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Il degrado elettro-chimico dei metalli
La corrosione “a umido”Fenomeno connesso a condizioni di temperatura e pressione in cuil’acqua è cpresente allo stato liquido. In questi casi il processocorrosivo si compone di due processi parziali: uno anodico checomporta l’ossidazione del metallo ed uno catodico che comporta ilconsumo della patina protettiva e la corrosione del metallo
da: G. Caterina, 1989
Tipiche forme di corrosione dei metalli
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
3.1 Le condizioni di degrado della materia
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673 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: S. Tiné, 2001
3.2 Il ripristino dell’integrità fisica e funzionale
Tecniche di pulitura
Acqua nebulizzatarimozione di incrostazioni costituite da compostiidrosolubili attraverso la irrorazione a pioggiad’acqua nebulizzata, senza azione meccanicaabrasiva (bassa pressione). Dopo l’irrorazione lapulitura viene effettuata con spazzola di saggina.
Impacchi assorbentirimozione di composti idrosolubili ed estrazione disali solubili, attarverso la applicazione di impacchiacquosi costituiti da materiali assorbenti comepasta di cellulosa desalinizzata e attapulgite. Isali una volta umidificati, vengono assorbiti dallacellulosa che, una volta esiccata, si distacca.Incasi più complessi possono essere aggiuntiaddittivi chimici con azione solvente
Microsabbiatura a seccorimozione di incrostazioni ed efflorescenze nonidrosolubili attraverso abrasione meccanica
ottenuta con strumenti micro-aero-abrasivi adaria compressa disidratata. La proiezione apressione di microparticelle di varia natura edurezza (vetro, silice, allumina, pomice), deldiametro di qualche micron, può essere graduatain intensità ed in estensione permettendo unapulizia accuata e selettiva
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683 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: S. Tiné, 2001
3.2 Il ripristino dell’integrità fisica e funzionale
Pulitura laserrimozione selettiva (puntiforme) di croste attaverso l’esposizionead impulsi luminosi altamente energetici, che consentono il distacodei depositi per effetto termico, fotochimico e fotomeccanico
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694 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
4 - CARATTERISTICHE DI PROTEZIONE DELL ’INV OLUCRO EDILIZIO
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704 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
1 Efficienza e verifica delle prestazioni degli elementi tecnologici
Classificazione tipologica e stato di conservazione dei sistemi
ed elementi costruttivi, e loro caratteristiche di comportamentotermico (inerzia) e di tenuta all’aria ed all’acqua
da: G. Boaga, 1994
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714 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Modalità di trasmissione dell’umidità
- capillarità
(ascendente)- condensazione- infiltrazione- igroscopicità
Effetti patogeni dell’umiditàazione diretta, erosione dei rivestimenti e dei materialiazione indiretta, creazione di un microclima favorevoleall’insorgenza di fenomeni di deterioramento chimici (funghi emuffe) e meccanici (disgregazioni igroscopiche)
1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna
da: L. Gelsomino, 1988
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724 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
L’infiltrazioni d’acqua per capillaritàAssorbimento dell’umidità di risalita dal terreno (falde freatiche),dell’umidità prodotta dagli eventi meteorici (pioggia e neve),dell’umidità residua di costruzione e di quella causata daperdite e rotture degli impianti di smaltimento (pluviali, gronde,tubi di scarico)
da: L. Gelsomino, 1988
1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna
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734 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
L’infiltrazioni d’acqua da eventi atmosferici
da: L. Gelsomino, 1988
1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna
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744 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: L. Gelsomino, 1988da: S. Tiné, 2001
L’infiltrazioni d’acqua da eventi atmosferici
1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna
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754 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
1.2 Confort ambientale e protezione termica
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764 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Aspetti prestazionali dei materiali da costruzione
da: G. Di Cesare, 1988
1.2 Confort ambientale e protezione termica
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774 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado
Caratteristiche di protezione del sistema dei seramenti
Grossa parte del benessere interno è affidata al sistema dei serramenti(aereazione, illuminazione) sia in relazione al loro comportamento termico(incidono per il 47% sulle dispersioni), sia riguardo alla loro impermeabilitàall ’acqua ed al rumore. Le dispersioni di calore sono principalmente legatealle caratteristiche di trasmittanza (o resistenza) termica dei sistemi costruttivi(qualità dei materiali componenti), alla permeabilità all’aria (tenuta dei sistemidi connessione), alla omogeneità termica dei materiali costitutivi (pontitermici)Le dispersioni per trasmissioneperdite di calore per conduzione attraverso i materiali per effetto della
differenza di temperatura fra l’interno e l’esternoI ponti termicisquilibri termici localizzati dovuti alla eccessiva conducibilità di elementicostruttivi inseiti in un sistema parete (i telai degli infissi, le solette in c.a.aggettanti)
perdite di calore di un edificio e loro incidenza percentualerispetto ai sistemi di chiusura esterna
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso)da: G. Caterina, 1989
1.2 Confort ambientale e protezione termica
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Le dispersioni per infiltrazione d’aria
fenomeni di permeabilità
dei serramenti per pressione cinetica delvento congiunta alla inefficienza degli elementi di connessione alvano murario e di accoppiamento dei telai (sigillatura)La tenuta all’acquagrado di penetrazione dell’acqua piovana attraverso i giunti di unserramento per effetto:- dell’energia cinetica- dell’azione capillare del materiale- del gradiente di pressione fra esterno ed interno- della inefficienza dei dispositivi di tenuta (guarnizioni,rompigoccia, sigillature)
L’insieme degli accorgimenti non consente di ottenere unaimpermeabilità totale. La soluzione pertanto consiste nel governare ilfenomeno, in particolare nel canalizzare il flusso d’acqua all’internodei profili riportando la pressione interna allo stesso valore di quellaesterna, ed ottenere cos ì il deflusso all’esterno mediante feritoierealizzate sulla faccia estena del profilato (sistema a giunto aperto)
A - gocciolatoio; B - fori di scarico; C - guarnizione di tenuta
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983
1.2 Confort ambientale e protezione termica
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794 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
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da: La Tegola Canadese, materiale pubblicitarioda: ANDIL Assolaterizi, materiale informativo
Caratteristiche di protezione delle coperture
1.2 Confort ambientale e protezione termica
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2 Riqualificazione termo-igrometrica degli elementi costruttivi
da: G. Boaga, 1994
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814 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio
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L’intercettazione dell’acqua di falda
Abbassamento e controllo del livello di imbibizione dellemurature attraverso opere di prosciugamento econvogliamento in condotte di scarico (vespai, pozzi drenanti,drenaggi con tubi filtranti, elettrosmosi, intonaci traspiranti)
da: L. Gelsomino, 1988
2.1 Tecniche di protezione dall’umidità ascendente
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L’impasto di resina poliestere, polveredi marmo e sabbia sottile vieneimmesso nel taglio orizzontalerealizzato nel muro con la carotatrice.
La resina poliestere conferisce altres ì
ottima resistenza statica alla zona diparete trattata
Lo sbarramento dell’umidità capillare
Il taglio in spessore: interruzione del reticolo capillare all’internodelle murature attraverso l’inserimento di strati isolanti continui(con fogli bituminosi e resine impermeabili), ottenuto mediantetaglio meccanico
da: A. Baglioni, G. Guarniero, 1982 (in alto) e L. Gelsomino, 1988 (in basso)da: L. Gelsomino, 1988
2.1 Tecniche di protezione dall’umidità ascendente
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BARRIERA FLUIDA A DIFFUSI0NE:barriera ottenuta per trasfusionesenza spinta di materiale siliconico(prod. umidbloc)
Lo sbarramento dell’umidità capillare
L’iniezione di prodotti chimici: saturazione dei canali interstizialiattraverso l’imbibizione, fino a rifiuto, di sostanze chimiche ad altadensità
da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: A.Baglioni, G. Guarniero, 1982
2.1 Tecniche di protezione dall’umidità ascendente
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da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: G. Canavesio, 1986
2.2 Aumento della resistenza temica delle partizioni esterne
Tecniche di riqualificazione dei ponti termici
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2.2 Aumento della resistenza temica delle partizioni esterne
Sistemi di coibentazione delle coperture