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dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. dal 1800 a.C. alalalalalalalal 500 a.C.500 a.C.500 a.C.500 a.C.500 a.C.500 a.C.500 a.C.500 a.C.
� Appunti per la preparazione all’incontro con Antonello Pellegrino, autore del romanzo
BronzoBronzo
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Fasi del Nuragico
I fase: 1800-1500 (bronzo anticoCultura di Bonnànaro)
II fase: 1500-1200 (bronzo medio)
III fase: 1200-900 (bronzo recente e finale)
IV fase: 900-500 (ferro antico)
V fase: 500-238 (ferro recente)
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In Sardegna si contano circa settemila nuraghi e centinaia
di villaggi e di tombe megalitiche di età nuragica
che ne segnano profondamente il territorio
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Cultura di Bonnànaro
Resti di una stazione di sosta di epoca romana
ove si incrociavano le antiche strade per Olbia e Porto Torres.
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Bonnànaro, domus de janas di Corona Moltana
Sito che ha dato il nome alla cultura di Bonnanaro, scoperto casualmente nel 1889
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Cultura di BonnànaroBronzo antico
L’aspetto più antico emerge in 54 località dislocate tra il
sassarese ed il sulcis-iglesiente; per il 90% ècollegato con sepolture,
motivo per cui si è parlato di “cultura dei morticultura dei morti””
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� La scarsità degli insediamenti abitativi rende difficile determinare i modi di vita e le attività quotidiane.
� Pochissimi sono i centri di vita dove si presenta e, in nessun caso, con elementi isolati e puri, ma sempre in contesti preparatori e forse ancora concorrenti della cultura di San Michele.
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Caratteristica della cultura di Bonnànaroè una ceramica molto
semplice senza decorazioni
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Questa cultura, dunque, sia nei tipi di seppellimento che
nelle suppellettili archeologiche mostra un
carattere rude ed essenziale.
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L’ipotesi più accreditata è quella che si tratti di genti della cultura di San Michele, che spostatesi dalle basi
litorali e dalle sublitorali nell’interno dell’isola, vi abitarono sviluppando,
per influenza dell’ambiente naturale, consuetudini pastorali e condizioni economiche conseguenti
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In questo periodo le sepolture megalitiche si evolvono verso un tipo di tomba a camera allungata, premessa della tipica sepoltura nuragica: la "tomba di giganti".
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Alla fase finale della Cultura di Bonnànaro viene fatto risalire l'inizio
della Civiltà Nuragica vera e propria, che si svilupperà
ininterrottamente sino al VI secolo a.C., perdurando, in alcune aree,
sino alla conquista romana.
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Torralba, Santu Antine
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Nuraghe
La forma più semplice è data da una torre troncoconica. La torre presenta all'interno una camera o cella circolare con pareti progressivamente aggettanti.
Perciò si parla di volta o cupola ogivale a cui ben si adatta anche il termine greco
di tholos comunemente usato per indicare questo tipo di copertura detta a
falsa volta
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� Benché nessun nuraghe si sia conservato integro nella sua parte superiore, abbiamo documentazione indiretta della presenza di un terrazzo che doveva costituire la parte terminale del monumento. La documentazione attestante la presenza del terrazzo nei nuraghi è data da betilini di pietra a forma di nuraghe (betilo-torre)
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Il collegamento tra i vari piani e il terrazzo è ottenuto tramite delle scale ricavate nello spessore delle murature
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Bronzo medio
�Nuraghi
�Tombe dei giganti
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Bronzo tardo
Nell'Età del Bronzo Tardo (1300-900 a.C.) si sviluppano nuraghi complessi come
l'Arrubiu a Orroli e il Losa ad Abbasantavicino a Macomer
� il cosiddetto santuario Federale di Santa Vittoria a Serri,
� la Reggia nuragica di Santu Antine a Torralba e, soprattutto,
� il grande complesso chiamato Reggia nuragica Su Nuraxi di Barumini.
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Nuraghe Arrubiu, Orroli
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Nuraghe Arrubiu
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Nuraghe Losa, Abbasanta
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Su Nuraxi, Barumini
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Un’immagine storica
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Tombe dei Giganti
� Si tratta di una particolare forma di tomba collettiva edificata mediante lastre di pietra di grandi dimensioni confitte nella terra, la cui pianta (rettangolare absidata) rappresenta la testa di un toro
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Monumenti di culto
La religiosità si manifesta con la realizzazione di tempietti, tra i quali
uno dei meglio conservati è
il Tempietto di Malchittu presso Arzachena, realizzato a megaron, ossia con un atrio quadrangolare
antistante la cella.
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Malchittu
flickr.com/photos/baruliamo/3257702797/
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it.wikipedia.org/wiki/File:Arzachena_Tempiett...
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La religiosità si manifesta soprattutto nel culto delle acque: alla dea Gran Madre delle Acque si dedicano Templi a pozzo con conformazione a cella oppure a megaron.
Significativi Su Tempiesu a Orune,
il pozzo di Sa Testa presso Olbia;
ben conservati anche il Tempio a pozzo ipogeico di Santa Anastasia a Sardara.
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Su tempiesu, OruneArcheologia sarda 2006 ® Mirko Zaru & Miriam Bagaladi Copyright
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Il vestibolo d’accesso
La gradinata
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Reperti rinvenuti durante lo scavo del pozzetto votivo.
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www.sergiocostanzo.it/luoghidenergia.htm
Sa testa, Olbia
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Santa Anastasia, Sardara
Planimetria, alzati, ricostruzione ideale del Taramelli in base ai conci ritrovati dei pozzi di Santa Anastasia - Sardara
www.archeologiasarda.com/pozzo_s_anastasia_sa...
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Il più singolare e meglio conservato è il Tempio a pozzo
ipogeico di Santa Cristina
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Bronzetti
� Significativi sono i bronzetti che ci presentano diverse scene delle vita del tempo, raffigurando uomini, guerrieri, animali. Vi sono poi le riproduzioni di imbarcazioni.
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� Con la grande catastrofe del 1200 a.C. inizia il declino della civiltànuragica. Verso il 1.200 a.C. un grande sisma distrugge Pilo, Micene, Tirinto, e Troia. Anche in Sardegna alla fine dell'Età del Bronzo questo evento ha provocato la distruzione di gran parte dell'architettura nuragica.
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� Si ritiene che il grande sisma avrebbe provocato il maremoto e l'inondazione che sicuramente ha colpito tutta la Sardegna meridionale allagando completamente il Campidano e distruggendo la maggior parte dei nuraghi presenti in questa zona, che ancora oggi, se li andiamo a visitare, troviamo tutti abbattuti in direzione sud e rimasti parzialmente in piedi solo nel lato nord.
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� Nell'interno dell'isola si rinchiude quella parte della popolazione che non vuole abbandonarla, e qui la civiltà nuragica si prolunga fino all'Età del Ferro (900-750 a.C.) iniziando la ricostruzione del complesso Su Nuraxi di Barumini.
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A questo periodo risalgono:
� il villaggio nuragico di Serra Orriosvicino a Dorgali, il meglio conservato dell'isola,
� ed il villaggio di Tiscali sul Supramonte di Oliena
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Serra Orrios
� Il complesso di Serra Orrios è uno dei piùimportanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l'acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari di pietre di basalto appena sbozzato. Una di queste costituisce la "capanna delle riunioni".
Da: Sardegnacultura.it
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Tiscali
� Il villaggio nuragico, costruito dentro un'ampia cavità in un punto suggestivo e di difficile accesso, ècostruito sulla cima del monte Tiscali. Le capanne, circa 40, in maggioranza circolari, sono divise in due quartieri. Le origini del villaggio sono ancore misteriose
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