L’aorta
discendente
Si estende tra la IV vertebra
toracica e la IV vertebra
lombare.
A livello della XII vertebra
toracica, l’aorta toracica si
continua con l’aorta
addominale.
L’aorta
toracica
Rami Viscerali:
Arterie Bronchiali
Arterie Pericardiche
Arterie Mediastiniche
Arterie esofagee
Rami Parietali
Arterie Intercostali
Arterie Freniche Superiori
L’aorta
addominale
L’aorta addominale
Rami viscerali:
- tronco celiaco
- a. mesenterica
superiore
- aa. surrenali
medie
- aa. renali
- aa. genitali
- a. mesenterica
inferiore
Il tronco celiaco
Le arterie
mesenteriche
Le arterie dell’arto inferiore
Le arterie dell’arto
inferiore
Le arterie dell’arto inferiore
Le vene della grande
circolazione
Per la loro posizione, le vene
si distinguono in superficiali
e profonde
Le vene della grande circolazione
• Le vene superficiali decorrono nel tessuto
connettivo sottocutaneo e si trovano negli
arti, nel collo e nelle pareti del torace e
dell’addome.
Le vene della grande circolazione
• Il sangue venoso della grande circolazione ritorna all’atrio destro attraverso:
- la vena cava superiore
- la vena cava inferiore.
Le vene cave
La vena cava
superiore
Raccoglie il sangue della
metà superiore del corpo.
La vena cava
inferiore
Raccoglie il sangue
della metà inferiore
del corpo.
Il seno coronario
Il sistema della vena cava superiore
• E’ formato dalla vena cava superiore e dalle
grosse vene collettrici affluenti.
La vena cava
superiore
Origina dalla
confluenza delle
due vene
brachiocefaliche
Le vene brachiocefaliche
• Si formano per la confluenza della vena giugulare interna
con la vena succlavia dello stesso lato.
• La vena giugulare interna raccoglie il sangue dalla testa e
dalle regioni profonde del collo.
• La vena succlavia raccoglie il sangue dall’arto superiore,
dalle regioni superficiali della testa e del collo e dalla parte
superiore del torace.
La vena giugulare
interna
I seni venosi
della dura
madre
La vena succlavia
La vena succlavia e la vena ascellare
• La vena succlavia è la diretta continuazione
della vena ascellare, che riceve il sangue
delle vene profonde e di quelle superficiali
dell’arto superiore.
Le vene profonde dell’arto superiore
• Dalle arcate venose palmari della mano
originano due vene radiali e due vene ulnari
che, a livello della piega del gomito,
confluiscono a formare due vene brachiali.
• Le due vene brachiali si uniscono a formare
la vena ascellare.
Le vene profonde
dell’arto superiore
Le vene superficiali dell’arto superiore
• Dalle arcate venose palmari della mano
originano la vena cefalica e la vena basilica,
che decorrono, nell’avambraccio e nel
braccio, rispettivamente in posizione
laterale e mediale. A livello della piega del
gomito, i due vasi sono anastomizzati dalla
vena mediana del gomito.
Vene superficiali
dell’arto superiore
La vena cefalica sbocca
nella vena ascellare, la
vena basilica in una delle
due vene brachiali.
La vena azygos
Il sistema della vena cava inferiore
• La vena cava inferiore si forma a livello della IV
vertebra lombare, per la confluenza delle due vene
iliache comuni.
• Lungo il suo decorso, riceve rami parietali e rami
viscerali, provenienti dalle gonadi, dai reni e dai
surreni.
Il sistema della vena cava inferiore
Le vene iliache
comuni
Si formano, da ciascun lato,
per la confluenza della vena
iliaca esterna e della vena
iliaca interna.
Attraverso la vena femorale,
la vena iliaca esterna riceve
il sangue refluo dall’arto
inferiore.
Le vene profonde dell’arto
inferioreIl sangue venoso proveniente dal piede
viene raccolto dalle vene tibiali anteriori e
posteriori. Queste, a livello dell’arcata del
muscolo soleo, confluiscono, formando la
vena poplitea. A livello dell’anello del
muscolo grande adduttore, la vena poplitea si
continua con la vena femorale.
Le vene superficiali dell’arto inferiore
• Le reti venose del piede danno origine a due vene: la
grande safena e la piccola safena.
• La grande safena inizia a livello del malleolo mediale
della tibia e risale sulla faccia anteromediale della
gamba e della coscia, per aprirsi nella vena femorale.
• La piccola safena origina a livello del malleolo laterale e
risale sulla faccia posteriore della gamba, per aprirsi
nella vena poplitea.
Le vene
superficiali
dell’arto inferiore
Il sistema della vena porta
Il sangue
Funzioni delle proteine plasmatiche
Mantenimento della pressione osmotica
Trasporto di Ioni
Catalizzazione delle reazioni di coagulazione
Funzione tampone
Azione immunitaria (immunoglobuline e complemento)
Gli Eritrociti (globoli rossi)
Deputati al trasporto di
ossigeno
Colorito giallo-rosato
Forma biconcava
Privi di organuli
Dotati di spiccata plasticità di
membrana e citoscheletrica
Ciclo vitale degli eritrociti:
L’ERITROPOIESI avviene nel
midollo osseo
Il ciclo vitale degli eritrociti dura
circa 120 giorni,
La loro eliminazione (Emocateresi)
avviene per opera dei macrofagi di
fegato e milza
Emocateresi: Caratteristiche morfofunzionali degli
Eritrociti in seguito ad invecchiamento
Gli eritrociti senescenti sono:
Più piccoli, più densi, meno deformabili e
presentano una maggiore concentrazione
di emoglobina.
Emoglobina e funzione eritrocitaria
L’emoglobina è un tetramero formato da 4
catene globuliniche ognuna contenente un
gruppo EME
L’Ossigeno si lega reversibilmente al gruppo
eme
L’anidride carbonica presenta minore affinità e
per il 70% è trasportata come ione bicarbonato
nel plasma.
Leucociti (globuli bianchi)
I leucociti
Granulociti: detti anche polimorfonucleati.
si distinguono in:
- Neutrofili (50-70%)
- Eosinofili (2-4%)
- Basofili (< 1%)
Agranulociti: si distinguono in:
- Monociti (2-8%)
- Linfociti B, T, NK (20-30%)
I NeutrofiliCaratteristiche: rotondi, hanno un nucleo polimorfo
Funzioni: azione fagocitaria su patogeni e detriti tissutali
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo
Gli EosinofiliCaratteristiche: rotondi, hanno un nucleo bilobato e inclusioni
citoplasmatiche
Funzioni: azione immunitaria antiparassitaria, riduce
l’infiammazione, compartecipa nell’immunità
anticorpo-mediata
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo
I BasofiliCaratteristiche: rotondi, con nucleo poco visibile e molti
granuli citoplasmatici
Funzioni: azione pro-infiammatoria (rilasciano istamina)
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo
I MonocitiCaratteristiche: rotondi, nucleo reniforme, citoplasma pallido e abbondante
Funzioni: nei tessuti periferici si trasforma in macrofago
ha azione fagocitaria su detriti
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo
I LinfocitiCaratteristiche: rotondi, nucleo tondo, scarso citoplasma
Funzioni: azione immunitaria contro patogeni o tossine
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo e nei tessuti linfatici
i linfociti T e NK aggrediscono direttamente
i linfociti B prima si trasformano in plasmacellule
Le piastrineCaratteristiche: costituiti da solo citoplasma, contenente enzimi e
pro-enzimi, privi quindi di nucleo
Funzioni: emostatica e pro-coagulatoria
Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività
prodotto nel midollo osseo a partire dai megacariociti
IL MIDOLLO OSSEO
• Si trova all’interno della diafisi delle ossa lunghe e tra le
trabecole spugnose delle epifisi e delle ossa piatte
• pesa circa da un chilo e mezzo a tre chili e mezzo
• è costituito per metà da midollo giallo (inattivo) e per metà
da midollo rosso (attivo)
• funzioni: ematopoiesi, fagocitosi, produzione anticorpale
Il midollo osseo
Il midollo osseo
Il sistema linfatico:
Vasi linfatici
Linfa
Organi e tessuti linfatici
La linfa è costituita da:
Fluido interstiziale, simile al plasma.
Linfociti e Macrofagi, deputati alla risposa immunitaria.
Funzioni del sistema linfatico:
Produzione e distribuzione dei linfociti, a carico degli organi
linfoidi, distinti in primari (midollo osseo e timo) e secondari
(linfonodi, tonsille, milza).
Mantenimento della volemia e della composizione chimica del
fluido interstiziale
Via alternativa per il trasporto di ormoni, metaboliti e
sostanze di rifiuto (vasi chiliferi per i lipidi).
I vasi linfatici
Struttura dei vasi linfatici:
I capillari linfatici o terminali linfatici, iniziano la
circolazione linfatica. Rispetto ai capillari sanguigni
presentano:
Diametro maggiore
Parete sottile ed endotelio privo di lamina
basale continua
Profilo irregolare
Cellule endoteliali, spesso fenestrate, sovrapposte
anziché aderenti (passaggio di soluti e particelle).
Valvole dei vasi linfatici:
I linfatici di calibro maggiore sono simili alle vene, sia
per la struttura della parete che per la presenza di
dispositivi valvolari.
Nei linfatici di calibro maggiore, strati di muscolatura
liscia si contraggono spingendo la linfa verso i dotti
principali.
Come nelle vene, contrazione della muscolatura
scheletrica e movimenti respiratori favoriscono il flusso
della linfa.
Vasi linfatici principali: I dotti collettori
La linfa viene raccolta da due ordini di vasi linfatici:
Vasi linfatici superficiali (decorrono parallelamente alle
vene superficiali)
Vasi linfatici profondi (decorrono vicino ad arterie e
vene profonde) raccolgono la linfa proveniente dalla
muscolatura e dai visceri delle varie porzioni del corpo.
I vasi superficiali e profondi convergono a formare i
Tronchi Linfatici, che a loro volta sboccano nei due
Dotti linfatici che veicolano la linfa nel circolo venoso.
TESSUTO LINFOIDE
Il tessuto linfoide è un particolare ipo di connettivo ricco in
linfociti.
TESSUTO LINFOIDE
Il sistema linfatico
Tessuto linfoide
associato alle mucose
(MALT)
Il sistema linfatico
• E’ costituito da:
- i vasi linfatici
- gli organi parenchimali linfatici centrali e
periferici (timo, midollo osseo, linfonodi,
milza, )
IL MIDOLLO OSSEO
• Si trova all’interno della diafisi delle ossa lunghe e
tra le trabecole spugnose delle epifisi e delle ossa
piatte
• pesa circa da un chilo e mezzo a tre chili e mezzo
• è costituito per metà da midollo giallo (inattivo) e
per metà da midollo rosso (attivo)
• funzioni: ematopoiesi, fagocitosi, produzione
anticorpale
Il midollo osseo
Il midollo osseo
I linfociti B e T
I linfociti B producono
anticorpi.
I linfociti T svolgono
azione effettrice e di
controllo. Infatti, ad
esempio possono
attaccare direttamente
ed indirettamente cellule
infettate da virus e indurre
o sopprimere le risposte
immuni in altri linfociti.
Origine e differenziamento dei linfociti
Il timo
La capsula fibrosa di rivestimento invia all’interno
dell’organo dei SETTI connettivali, che suddividono il
parenchima in lobuli.
All’interno di ogni lobulo si possono riscontrare due
regioni:
CORTICALE in cui sono presenti cellule staminali che si
dividono producendo linfociti T, che migrano nella regione
MIDOLLARE.
Durante il processo maturativo, i linfociti potenzialmente
“autoimmunitari” vengono eliminati.
La barriera emato-timica
Isola i linfociti in via di maturazione dai capillari
della midollare, in modo che non possano
rispondere alla presenza di antigeni circolanti.
Solo i linfociti maturi potranno entrare nella
circolazione sanguigna attraverso i capillari.
La maturazione dei linfociti T avviene attraverso la
produzione, da parte di cellule epiteliali
specializzate, di ormoni timici (timosina,
timopoietina, ecc.).
Il timo
• Varia considerevolmente per dimensioni ed
attività in base all’età ed allo stato
dell’organismo: si accresce fino alla pubertà
e quindi va incontro ad una graduale
riduzione di volume, venendo
progressivamente infiltrato e rimpiazzato da
tessuto adiposo.
• Rimane attivo anche in età avanzata.
Gli organi parenchimali linfatici periferici:
i linfonodi
Sono corpiccioli di forma ovale o reniforme,
situati lungo il decorso dei vasi linfatici.
Presentano su uno dei margini una lieve
depressione, l’ilo, attraverso cui entrano ed
escono i vasi sanguiferi ed emerge l’unico
vaso linfatico efferente.
All’interno dei seni linfonodali la linfa scorre
lentamente, permettendo la sua esposizione alle cellule
immunitarie residenti.
Dapprima (seno sottocapsulare) alle cellule
dendritiche, che presentano eventuali antigeni ai
linfociti B e T della zona corticale superficiale e
profonda.
Nella regione midollare e nei cordoni midollari
troviamo soprattutto linfociti B e plasmacellule,
effettrici della risposa immunitaria.
I linfonodi
MILZA
E’ l’organo parenchimale linfatico periferico di
dimensioni maggiori
Si estende lateralmente allo stomaco, tra la 9° e la 11°
costa.
E’ connessa allo stomaco tramite il legamento
gastrolienale.
Presenta una faccia diaframmatica ed una faccia
viscerale, che mostra le impronte gastrica e renale.
MILZA
Organi linfatici
parenchimali
periferici:la milza
Organizzazione istologica della milza:
All’interno della milza, la arteria lienale si ramifica
formando arteriole di calibro minore.
Il parenchima dell’organo è organizzato in polpa rossa
e polpa bianca, contenenti rispettivamente maggiori
quantità di eritrociti o di linfociti.
I macrofagi presenti soprattutto nella polpa rossa,
svolgono funzioni emocateretiche ed immunitarie.
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