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Regione Piemonte

ASL NO (Novara)Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO

Settembre - Ottobre 2010

In forma

LASCIAMO CHE SIA IL SORRISODEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI

RESIDENZA PER ANZIANIPALLADIO A DORMELLETTO

Il calore di un’atmosfera familiare e la certezza di assistenzamedica e riabilitativa adeguata, anche per anziani non auto-sufficienti. È questo che garantiamo ai tuoi cari: competenza,attenzione e ascolto costanti.la residenza è composta quasi esclusivamente da cameresingole, dotate di bagno, balconcino, letto a tre articolazionie telefono passante.Vieni a trovarci in via pascoli, 19 a dormelletto (NO), è il modomigliore per comprendere come si vive da noi.

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IN FORMA

Periodico di informazione

e formazione sanitaria

dell’ASL NO (Novara)

Direttore Editoriale

Mario Minola

Sergio Bertone

Arabella Fontana

Direttore Responsabile

Elena Vallana

Vicedirettore

Raffaella D’Andretta

Comitato Redazione

(con funzioni di coordinamento)

Davide Bordonaro

Maurizio Robberto

Comitato Redazione

Anna Rita Audone

Edoarda Dell’Acqua

Mirella Frattini

Carmen Gatti

Alessandra Mondini

Alberta Paggi

Claudio Teruggi

Redazione

Ufficio Stampa ASL NO

Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara

Tel. 0321 374521

Fax 0321 374546

e-mail: [email protected]

Grafica e Stampa

Tipografia la Nuova Operaia

Via Paolo Desana, 13

Casale Monferrato (AL)

Tel. 0142.452559

S o m m a r i oIN FORMAPagina 12 Numero 5/2010

DICONO DI NOI, IN PILLOLE

Si ringrazia Raffaella D’Andretta per la foto in copertina

PubblicitàEM STUDIOVia Villafranca, 30 - 10024 Moncalieri (TO)Tel. 011.19502529 - 011. 19502736Fax 011.3853923Registrazione Tribunale di Novara:Aut. n. 31/97 del 26/07/1997

Sito Internet:www.asl.novara.it

Messaggi pubblicitari a pagamento:Ad esclusione di ogni altro soggetto e quindi dell’ASL NO e della EM STUDIO il solo inserzionista è responsabile dei messaggi.

Coccole per gli utenti… L’ASL NO e il Volontariato insieme per curare anche con le parole pag. 2-3

Invalidità civile: le nuove procedure dell’INPS pag. 4 Per saperne di più sulla Medicina Legale dell’ASL NO pag. 4 Funghi: delizia e passione pag. 5 “Progetto visite UVA domiciliari”: perché? pag. 6

ASL NO. E’ ripresa l’attività della sede distrettuale di Villa Costa a Novara pag. 6

I Servizi dell’ASL visti da vicino… pag. 7-8-9 L’arte del bonsai: la ricerca dell’armonia tra uomo e natura pag. 10-11 Un’automobile per la vita. Donazione del Rotary di Orta San Giulio all’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata” pag. 11

Arona: A.C. scrive tramite La Stampa e Novara Oggi: “In questi giorni ho avuto occasione di essere sottoposto ad intervento chirurgico di cataratta presso il reparto di Oculistica dell’Ospedale di Arona. Innanzitutto vorrei ringraziare il Direttore del reparto, dott. Belloli e tutto lo staff medico. Un ringraziamento al corpo infermieristico, coordinato in modo impeccabile dalla signora Gial-dini, la quale con la sua esperienza e professionalità ha saputo imprimere al reparto quella coordinazione e precisione che rendono il reparto in perfetta efficienza. Ho notato un sincronismo perfetto da parte del corpo infermie-ristico, in quanto tutto viene svolto con tempestività infondendo al paziente quella tranquillità e sicurezza indispensabili alla perfetta riuscita dell’interven-to. Vorrei sottolineare l’importanza e la notorietà che questo centro ha ac-quisito in diverse località, infatti, parlando con alcuni pazienti mi confermano la provenienza da diverse zone. Oltre i confini regionali. Con queste testimo-nianze mi sono reso conto che questo centro è da considerarsi all’avanguar-dia nel campo oculistico, in quanto dotato di moderne attrezzature e com-posto da personale sanitario professionalmente preparato ual” – luglio 2010 Arona: M.L.B.. scrive tramite Il San Carlone “… desidero esprimere il mio vivo apprezzamento per la Struttura Complessa di Oculistica del Presidio Ospedaliero di Arona diretta dal dott. Vito Belloli che mi ha operata lo scor-so mese di aprile. In quell’occasione ho potuto sperimentare direttamente competenza, ottima organizzazione ed umanità del dott. Belloli e dei suoi collaboratori ai quali tutti rivolgo il mio sentito grazie ual” – giugno 2010 Borgomanero: R.DF. scrive tramite La Stampa: “Il giorno 11 maggio sono stata sottoposta ad un intervento chirurgico di nefrectomia radicale all’ospedale di Borgomanero dove ero ricoverata in Urologia, al terzo pia-no. L’intervento è stato eseguito dal primario dottor Carlo Martinengo al quale desidero vivamente esprimere i miei più sentiti ringraziamenti ed a tutta la sua équipe per la riuscita dell’intervento e la pregevole assisten-za nel reparto e la spiccata professionalità di tutto il personale qualifica-

to. Un grande elogio e ringraziamento al chirurgo Paolo Spazzolini che con professionalità e scrupolosità ha scoperto il problema che mi affliggeva e con assoluta tempestività ha fatto sì che fosse estirpato – giugno 2010 Borgomanero: M.B. scrive al Direttore Generale dell’ASL NO: “… sono stato recentemente ospite a Borgomanero… per le seguenti prestazioni: Co-lonscopia: il dott. Occhipinti, che ha effettuato l’ispezione, ci ha informato cor-rettamente, chiaramente, esaurientemente sull’andamento, sui risultati e sulle necessità di intervento successivo, senza darci ansia o eccessivi timori. Aspor-tazione di un tumore al colon: il dott. Sguazzini, dopo l’intervento, ha serena-mente esposto ai miei ansiosi familiari l’andamento dell’operazione, i risultati e il futuro, il tutto senza renderli ansiosi, preoccupati più del dovuto, infonden-do anzi ragionevole speranza e un relativo ottimismo. Trattamento di chemio: la dott.ssa Gatti, che ha coordinato il trattamento, ha dimostrato con me e mia moglie tratti di sincera umanità e comprensione, informandoci sull’an-damento della chemio, sui risultati dei vari esami eseguiti in modo esaustivo e comprensibile, il tutto valorizzato da un luminoso e confortante sorriso. Queste tre persone hanno fatto, al di là dell’eccellenza tecnico-professionale, il massimo.E poi gli altri medici, le infermiere, gli infermieri, il personale tutto: gentili, po-sitivi, soprattutto sorridenti, senza mugugni o segni di sopportazione, sempre disponibili. Un complesso di alto livello.Mi voglio complimentare con lei, che ha la responsabilità di una struttura così umanamente importante, per la positiva managerialità con la quale ha impo-stato gli aspetti di relazione con il paziente: un personale, direttivo o esecuti-vo che sia, che tratta il paziente in modo sincero, esauriente, sintetico, umano, che dialoga con quelli come me, costretti ad affrontare non solo antipatiche ispezioni, operazioni, lunghi trattamenti, ma anche e soprattutto la paura di un futuro che potrebbe rivelarsi breve, è ciò di cui si ha veramente bisogno. Un sincero grazie – giugno 2010

Dicono di noi… pag. 12 … un giocattolo e un libro per amico… pag. 12 C’è chi va in pensione… pag. 12

… in questo caso è Antonio Biancar-di, CPSE (Capo Sala) responsabile delle Cure Domiciliari del Distretto di Gal-liate/Trecate. Ci lascia per un meritato “riposo” dopo quarant’anni di servizio attento e affidabile in un settore che molto delicato. Il virgolettato sul riposo è d’obbligo perché, conoscendolo, avrà un milione di cose da fare nel suo “tem-po libero”!Ad Antonio va tutto il nostro affetto ed il ringraziamento per la l’attività svolta. Un ringraziamento speciale gli arriva da parte di chi scrive, per la collaborazione e la disponibilità sempre dimostrate con un sorriso, nei dieci anni trascorsi a Galliate.

C’è chi va in pensione...

“Un giocattolo e un libro per amico”: le risposte si moltiplicano

L’Ufficio Stampa si attiva richiedendo periodicamente a Centri Commerciali, Case Editrici, Società, la fornitura a titolo gratuito di alcuni materiali di svago (pennarelli, pa-stelli, fogli da disegno, bambole, giochi didattici, libri, ecc…) da mettere a disposizione dei bimbi che utilizzano gli ambulatori, i centri di vaccinazione, i centri prelievi, le strut-ture ospedaliere, per l’intrattenimento durante il ricovero e/o l’attesa e l’esecuzione di un esame.Alle nostre richieste, prima delle vacanze estive, ha risposto il Toys Center Holding dei Giochi di Novara dimostrando una particolare attenzione e sensibilità nei confronti dei bam-bini che sono costretti a trascorrere l’estate in Ospedale – dichiarano dall’Ufficio Stampa - ; sono stati donati quaderni per colorare e scrivere che sono stati consegnati ai piccoli pazienti ricoverati del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Borgomanero dell’ASL NO.Sono stati, inoltre, donati - dichiarano dall’Ufficio Stampa – dalla Sikkens di Dormelletto,

cappellini per difendersi dal sole estivo, porta-chiavi per non dimenticare nulla di importante e biro per scrivere, che sono state consegnate ai piccoli che si rivolgono al Centro Prelievi di Borgomanero dell’ASL NO per l’esecuzione di esami di laboratorio. “Un giocattolo e un libro per amico”, nato dall’idea di migliorare il rapporto con i pic-coli pazienti, si è ormai consolidato nel territo-rio e, grazie anche alla capillare informazione fatta dai mass media, incentiva nuovi sponsor ad aderire all’iniziativa, per regalare un sorriso ai bimbi che spesso si avvicinano con paura all’Ospedale e alle altre Strutture SanitarieNelle foto: il Centro Prelievi di Borgomane-ro e lo Spazio Bimbo di Novara.

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IN FORMAPagina 2 Numero 5/2010 IN FORMA Pagina 11Numero 5/2010

Coccole per gli utenti... L’ASL NO e il Volontariato insieme per curare anche con le parole

È operativo dal mese di ottobre 2006 per le persone che si recano al Poliambulato-rio di Via Dei Mille 2 a Novara un “Punto di Accoglienza”, gestito dal Coordina-mento delle Associazioni di Volontariato dell’area sud della Provincia di Novara in collaborazione con le Associazioni.I volontari coinvolti nel “Filo Diretto” ap-partengono a diverse Associazioni nova-resi, tra cui: “Amici del Cuore”, “Gruppo Volontari Vincenziano,” ANFASS, AMA (Associazione malati di Alzheimer), ANTE, “Tutela dei diritti del malato” e “Coordi-namento del Volontariato socio sanitario” che svolge, attraverso Angelo Garbellini,

un ruolo di guida.Tutte le mattine, dalle 9.00 alle 12.30 un gruppo di volontari è presente nell’atrio della struttura poliambulatoriale; sempre gentili e disponibili nell’offrire aiuto alle persone in difficoltà.Il volontario si trasforma così in una “Carta dei Servizi vivente”, per facilitare l’accesso del paziente, indirizzare l’utente presso gli ambulatori o gli sportelli, distri-buire i moduli per l’accesso ai servizi, rac-cogliere le osservazioni ed i suggerimenti, aiutare nel pagamento del ticket, nella compilazione della modulistica e ascolta-re le richieste d’aiuto di chi ha bisogno.

L’idea nasce nel 2005 dall’esigenza espres-sa dalle Associazioni di Volontariato di un progetto d’integrazione tra Azienda Sani-taria, Volontariato ed Enti gestori, nonché dalla volontà di interagire sul territorio con una programmazione specifica e non frammentata degli interventi a favore del-le persone.Al volontariato è riconosciuto un ruolo fondamentale di mediazione, di “inter-locutore d’eccellenza” tra l’istituzione e l’utente, per il soddisfacimento dei bisogni di salute e assistenziali degli individui.Il progetto, si è proposto, sin dall’inizio – af-ferma Lorenzo Brusa, Referente del pro-getto – di generare cambiamenti in termini organizzativi con conseguenti ricadute anche sulla salute. La letteratura sociologica sottolinea l’impegno e l’efficacia delle Associazioni di Volontariato nella promozione della salute e nel sostegno

Nelle foto, alcuni volontari “in servizio”: Fabrizio Cornalba (Coordinamento del Volontariato socio sanitario), Sandro Minera

(Responsabile Struttura di Comunicazione dell’ASL NO) e Leo Sapienza (AMA)

Annamaria Campo (ANTEA – Associazione terza età attiva)

co, così precisa, attenta ai dettagli con un’attività creativa alla cui base vi è una vera propria filosofia di vita? Credo che ciascuno di noi non possa essere iden-tificato solo per il lavoro che fa, ma dovrebbe sempre e comunque sperimentare cose nuove e diverse. Dal mio punto di vista è l’unico modo per rinnovarsi e non invecchiare per evitare di tra-sformarsi nel fantasma di una figura del proprio passato.Cosa le ha insegnato l’arte bonsai?L’attesa e la speranza.Perché avvicinarsi a questa arte?Per curiosità, per cercare il significato più profondo

della creazione di una pianta, per cercare nuove strade di espressione creativa o, magari, solo per passare un po’ di tempo. Cosa può suggerire ad una persona che voglia avvicinarsi a questa disciplina?Contattare un club dove apprendere i primi rudi-menti, fare le domande che gli vengono in testa e poi, contattare una scuola (ovviamente io consiglio quella di Hamano perché è quella che ho fatto io e di cui oggi mi vanto di esserne il vice presi-dente).Se dovesse racchiudere l’arte bonsai in poche parole, come la definirebbe? Un percorso in continuo, costante divenire dove il

risultato di oggi è solo il punto di partenza di do-mani, perché le piante sono esseri viventi e la loro forma è sempre in costante evoluzione.

MostrePartecipazione a: Euro Flora, al Congresso Eu-ropeo di Arona 2006 ed alle Mostre annuali nelle sedi di associazioni culturali o Enti.

Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l’apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate (Goethe).

Un’automobile per la vita.Donazione del Rotary di Orta San Giulio all’Associazione

Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”

a cura di Elena Vallana, intervista al dott. Augusto Cavagnino, Nefrologo e Presidente Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”.

Nei mesi scorsi, nella suggestiva cornice dell’isola di San Giulio di Orta, il Rotary Club di Orta ha consegnato le chiavi di una Ford Fiesta al Presidente dell’Associazione Pronefropatici “F. Alliata” di Borgo-manero, Augusto Cavagnino. Chi vive di dialisi, spesso in attesa di trapianto – dichiara Augusto Cava-gnino - è costretto a spostarsi verso i Centri Dialisi (presenti nell’ambito del territorio dell’ASL NO ad Arona, Borgomanero, Novara e Oleggio) circa 156 volte nell’arco dell’anno.Questi viaggi, indispensabili per la terapia salvavita, risultano spesso diffi-cili da organizzare dal singolo paziente o dai suoi familiari. L’Associazione Pronefropatici mette a disposizione dei dializzati seguiti a Borgomanero, 3 autisti (Mario, Loris e Renzo) coordinati dall’efficiente Vania, la quale garantisce la funzionalità del servizio.L’impegno legato al trasporto è notevole, considerato che i pazienti segui-ti all’ospedale borgomanerese sono 120 e ogni anno si percorrono circa 160.000 chilometri.La storia della nostra Associazione – prosegue – è intrecciata con quella della Dialisi di Borgomanero. I2 febbraio 1970, all’Ospedale di Bor-gomanero, è stata effettuata la prima dialisi ad un malato che stava morendo di insufficienza renale terminale.Il primo rene è stato donato con l’interessamento del dott. Ugo Mauri e con la parte operativa realizzata dal sottoscritto e dall’allora Primario prof. Triolo.Borgomanero divenne il secondo centro del Piemonte e tra i pochi in Italia.In quegli anni la dialisi era una terapia pioneristica e non conosciuta. Kolf

l’ha definì “realizzata per medici disperati per malati disperati”. Con la tecnologia e il tanto lavoro di medici ed infermieri si è riusciti a dare la dialisi a tutti coloro che ne avevano bisogno e successivamente ad avviare i programmi di trapianto.I Nefrologi, io compreso, hanno però presto compreso che non bastava– sottolinea Cavagnino – ma era necessario garantire anche una buona qualità di vita, dando le risposte più appropriate ai bisogni di questi pazienti.Per questo motivo è nata, nel 1985, l’Associazione Pronefropatici “F. Al-liata” (sulla base del lascito di Fiorenzo Alliata, vissuto oltre 20 anni con la dialisi e il trapianto) a favore dei dializzati dell’Ospedale di Borgoma-nero.Nei primi anni i sostegni ai malati consistevano soprattutto in aiuti con-creti per i prodotti dietetici, per i farmaci, per i viaggi della speranza verso Bruxelles, Lione, Houston.Poi sono arrivate le “dialisi vacanze” con il centro mobile in roulotte in Liguria, poi il segretariato sociale, il servizio di dietologia, la psicologa e naturalmente, tra i primi in Piemonte, sé è preso in carico il compito di organizzare i trasporti casa – centro dialisi.Attualmente l’Associazione è impegnata, anche grazie all’aiuto della Fon-dazione Comunità del Novarese e della Banca Popolare di Novara, in programmi di prevenzione delle malattie renali e di formazione nefro-logica con la Scuola Piemontese di Nefrologia di Orta San Giulio per i medici di famiglia. Il Rotary ortese, con il suo generoso gesto – conclude Cavagnino - ha dimostrato una grande attenzione ai bisogni dei dializzati, ma non dob-biamo, però, dimenticare l’impegno dei tanti volontari che si dedicano ai chi di dialisi e di trapianto deve vivere.

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diretto del malato. Tuttavia, ad oggi, non sono reperibili esperienze specifiche circa l’inte-grazione del Volontariato nelle strutture sa-nitarie, anche se alcune ricerche affermano la sua importanza come risorsa in grado di promuovere il mutamento socio-culturale ed istituzionale. Il progetto ha costituito, infatti, un’esperienza pilota. Grazie all’intervento del Volontariato e degli Enti gestori, considerati risorsa stra-tegica per l’ASL, si può valutare il migliora-mento della percezione della qualità del ser-vizio pubblico, inteso come facilitazione della soddisfazione del bisogno del soggetto, sia di salute che socio-assistenziale.Il progetto ha creato nuovi canali informativi – dichiara Elena Vallana, Responsabile del progetto - da utilizzarsi per la comunicazio-ne con l’utente di notizie che riguardano sia i servizi sanitari erogati, sia informazioni sulla salute, dalla prevenzione alla cura. Garanti-sce, inoltre, sempre più la semplificazione di procedure amministrative (semplificazione del linguaggio, garanzia del rispetto della tra-sparenza e chiarezza del procedimento am-ministrativo e garanzia e tutela della privacy). Tra le opportunità vi è anche la possibilità per le Associazioni di Volontariato di informa-re la cittadinanza della propria esistenza e del servizio offerto sul territorio, orientando la propria attività all’integrazione con le Isti-tuzioni. I volontari sono persone che, dopo aver speso anni della loro vita per il lavoro, giunti all’età pensionabile, dedicano parte del loro tem-po libero agli altri e con la loro disponibilità contribuiscono a rendere più rassicurante agli utenti l’approccio con la struttura sanitaria. Ciò a testimonianza di come le istituzioni ed il mondo del volontariato possano lavorare insieme per un obiettivo che mette al centro di ogni sforzo comune la persona.Il progetto ha cercato di “dare corpo” all’idea di un’amministrazione capace di ascoltare, di dare risposte adeguate ai bi-sogni di salute e, grazie al contributo del Volontariato e una rete di relazioni, di es-sere sempre più amichevole, anticipatrice e affidabile.

In questi anni il rapporto con il mondo del Volontariato si è consolidato e rafforzato – prosegue Lorenzo Brusa – e, tra l’altro, il Punto di Accoglienza di Novara, a breve, avrà una nuova organizzazione che consentirà allo stesso un’ulteriore visibilità a favore del cittadino. Non dobbiamo, però, dimenticare che il Volontariato è attivo su tutto il nostro territorio, sia a supporto dell’attività sanitaria attraverso Associazioni come l’AVIS, La Scin-tilla, La Mimosa amici del Day Hospital on-cologico, l’Associazione Volontari Ospedalieri di Arona e Borgomanero, l’Associazione Pro-nefropatici “Fiorenzo Alliata”, le Associazioni legate alla salute mentale, sia tramite i “punti di accoglienza” presenti, inoltre, nell’Ospe-dale di Borgomanero e nel Poliambulatorio di Oleggio. Non vorrei dimenticare qualche Associazione, ma ciò che vorrei sottolineare è che il Volontariato é una realtà molto viva e attenta ai bisogni dei malati.Il Volontariato è un partner attivo, par-tecipa alle attività di programmazione, controllo e valutazione dei servizi sani-tari, attraverso organismi (nati sulla base delle indicazioni regionali) come la Con-ferenza Aziendale di Partecipazione, per raggiungere una maggiore consapevolezza di ruoli e responsabilità di tutti e favorire la conoscenza dei bisogni del cliente - a valle e al termine del processo socio-as-sistenziale - per migliorare l’integrazione socio-sanitaria e individuare obiettivi cer-ti e risorse effettive.Nel 2009 sono state condotte indagini di customer satisfaction (rese pubbliche an-che attraverso il sito internet: www.asl.novara.it) per conoscere il gradimento dell’utente nei confronti dei servizi sani-tari offerti.E’ stata, infatti, avviata un’indagine che ha coinvolto diverse strutture ospedaliere e territoriali dell’ASL, insieme a Cittadinan-zattiva, ai Volontari (preventivamente ad-destrati con un corso regionale) e perso-nale aziendale, con l’obiettivo di valutare la qualità percepita. E, ancora, è stata condotta un’intervista telefonica nei confronti degli utenti che Il totem di presentazione.

hanno usufruito dei servizi di Pronto Soc-corso, per valutare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni erogate; altre indagini hanno coinvolto i medici curanti del terri-torio e il servizio di cure palliative.La comunicazione presuppone condivisione e – dichiara Elena Vallana - in assenza, non è possibile garantire i diritti di trasparenza, accesso, equità, e cambiamento. La comunicazione deve essere capace di tradursi in strategia – conclude Lorenzo Brusa – per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, riconoscendo il cittadino come in-terlocutore e l’efficacia e la qualità dei servizi come obiettivi.

L’arte del Bonsai: la ricerca dell’armonia tra uomo e natura

a cura di Elena Vallana

Con il termine bonsai - dal giapponese bon (vaso) e sai (pianta) - si è soliti indicare una forma d’arte, che consente di coltivare in vaso alberi dalle dimensioni ridotte, nel rispetto dei canoni e delle proporzioni degli esemplari del-la natura. Le origini sono antichissime e vengono fatte risalire a popoli nomadi e semi-nomadi del medioriente, ma anche nella Roma imperiale si coltivavano piante in vaso dalle dimensioni ridotte.Per rintracciare l’origine del bonsai si deve par-tire da una leggenda cinese che racconta che il poeta Guen-Ming, nel IV secolo dopo Cristo, si ritirò a vita privata per dedicarsi alla coltiva-zione di crisantemi in contenitori, dando inizio alla coltivazione delle piante in vaso. L’evoluzione verso l’arte bonsai si ebbe con la diffusione in Cina dell’arte del Pen-jin, con la quale venivano riprodotti veri e propri paesag-gi con tanto di uomini, animali e piante.In occidente, l’arte del bonsai si diffonde nel XIX secolo quando gli scambi commerciali con l’oriente cominciarono ad intensificarsi. L’esordio ufficiale avviene a Parigi, in occasione della Fiera Mondiale del 1889, durante la quale un espositore cinese ottenne gran successo con i suoi alberi in miniatura.

Mario Esposito, cinquanquattrenne, borgoma-nerese, ricopre dal 1995 l’incarico di Direttore del Distretto di Borgomanero dell’ASL NO. E’ Laureato in medicina e chirurgia con specia-lizzazione in medicina legale e psichiatria.E’ stato (da molti anni non più) Medico certifi-catore dell’INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro); svolge attività certificativa presso il Dipartimento medico delle Ferrovie dello Stato. Espleta l’attività di Medico Legale e del lavoro con funzione di valutazione all’assunzio-ne dei dipendenti e visite mediche periodiche, assistenza sala autoptica e medico fiscale sul territorio dell’ASL di Novara. E’, infine, Consulente Medico legale nell’ASL NO.

Ha a suo carico pubblicazioni di interesse me-dico legale ed è stato relatore a corsi e conve-gni organizzati da realtà scientifiche, sociali e politiche sul territorio di competenza.

Chi si dedica all’arte bonsai non si limita a col-tivare delle piante, ma va alla ricerca dell’ar-monia tra uomo e natura. Dalla medicina all’arte del bonsai, dalla diagnosi della malattia alla ricerca di nuove espressioni della fantasia,

una grande sensibilità che prende forma nelle creazioni Mario Esposito, che dà origine a un universo naturale in miniatura.Da anni, infatti, si dedica con impegno e pas-sione alla coltivazione dei bonsai, meraviglio-se piantine così ricche di fascino e di cultura orientale, maturando anche profonde espe-rienze presso Scuole d’arte Bonsai di altissimo livello.Ero bambino e mio nonno paterno, Mario, mi re-galò una piccola pianta comprata in Giappone che purtroppo, morì quasi subito. Il giorno della laurea, uno dei miei fratelli mi regalò un piccolo ginepro, anche lui estinse quasi subito. Da allora – afferma Mario Esposito - la curiosità e forse anche un po’ la sfida personale, mi portarono ad avvicinarmi spontaneamente a questo mondo, poi con tecnica e acquisendo conoscenze nel campo.Il primo corso ufficiale risale al 1986 in una scuo-la di Parabiago, dopo l’incontro con la scuola di Hamano dove ho svolto tutto il percorso formativo di sedici corsi, articolati in quattro livelli, della du-rata complessiva di otto anni. Grazie a questo percorso, ho conosciuto i maestri giapponesi più significativi e ho potuto imparare l’iter di formazione e coltivazione di queste piante. La cosa fondamentale è uscire dal concetto di pianta ed ancor più da quello di violenza sulla pianta, per entrare nel vero spirito del bonsaismo.L’arte bonsai è caratterizzata dalla coltivazione di un albero che, sebbene in dimensioni ridotte, rap-presenta uno specifico paesaggio naturale a cui ispirarsi in uno sviluppo personale di attenzione alla pianta, alla natura, al proprio equilibrio spi-rituale. Tutti elementi di un cammino intimo di meditazio-ne, alla ricerca di un equilibrio del sé in armonia con il mondo che ci circonda.E’ maestro d’arte bonsai?No, sono solo un istruttore diplomato alla nostra scuola. I maestri sono solo giapponesi ed hanno alle spalle percorsi formativi di decine e decine di anni. Noi europei siamo solo dei neofiti rispetto ad un’arte così complessa. Dovranno passe secoli prima che un europeo si possa dire “maestro”.Come si coniuga la sua attività di medi-

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Per saperne di più sulla Medicina Legale dell’ASL NOIl Servizio di Medicina Legale effettua:a) attività certificatoria ambulatoriale;b) visite collegiali – Commissioni;c) giudizi di idoneità al lavoro;e) medicina necroscopica;E’ articolato in quattro sedi con competenza sui territori di Novara Arona, Borgomanero e Galliate 1. ARONA piazza De Filippi, 2 (tel. 0322 516572 - fax 0322 45343). Per le principali certificazioni ci si può rivolgere anche alle Sedi decentrate di Castelletto Ticino (tel. 0331 962579) e di Oleggio (tel. 0321 801506); 2. BORGOMANERO viale Zoppis 6 (tel. 0322 848361 - fax 0322 848491). 3. GALLIATE via Varzi, 21 a (tel. 0321 801239): si svolgono tutte le attività elencate, ad eccezione di quelle relative alle Commissioni aventi sede nel capoluogo di provincia. A Galliate è presente inoltre una autonoma Commissione Invalidi Civili (tel. 0321 801239). Nelle Sedi decentrate di Cameri (tel. 0321 510906) e di Trecate (tel. 0321 786610) si rilasciano le principali certificazioni; 4. NOVARA Viale Roma, 7 (al piano terra): è articolata in un’area prevalentemente ambulatoriale con servizio informazioni (tel. 0321/374412 dalle 10.30 alle 12.00) ed in una prevalentemente direttiva (tel. 0321 374455 negli orari di segreteria - fax 0321 374470 dalle 9.30 alle 11.30). Nelle Sedi decentrate di Biandrate (tel. 0321 838643), Carpignano Sesia (tel. 0321 824153) e Vespolate (tel. 0321 882484), a giorni ed orari prefissati si effettuano visite per il rilascio di alcuni certificati (idoneità psico-fisica, idoneità alla guida, porto d’armi).Ulteriori informazioni possono essere consultate e scarica dal sito dell’ASL NO www.asl.novara.it , nella Sezione “I Servizi offerti sul territorio” o direttamente digitando http://www.asl.novara.it/intranet/L-Azienda/Medicina-L/index.htm

INVALIDITà CIVILE: le nuove procedure dell’INPS

a cura di Raffaella D’Andretta

Dal 1° gennaio di quest’anno sono cambiate le modalità per pre-sentare una domanda di invalidità civile. Vediamole insieme. Innanzitutto, il proprio medico curante deve preventivamente chiedere all’INPS le credenziali per il rilascio delle certificazione mediche per l’invalidità. Nel caso in cui, quindi, valuti la necessità di presentare una domanda di invalidità civile, è tenuto a compilare un apposito form (modulo) sul computer che contenga tutti i dati, anagrafi-ci ed anamnestici, della persona ed inviarlo per via telematica all’INPS. Rilascia, poi, all’interessato una ricevuta di invio che contiene uno specifico codice identificativo. La persona interessata – se in grado – od un familiare può quindi collegarsi dal computer di casa al sito dell’INPS www.inps.it , seguendo le procedure indicate e inserendo il codice identi-ficativo citato, può procedere alla presentazione della domanda di invalidità civile. Se la persona od i familiari non possiedono il computer oppu-

re non sono in grado di eseguire la procedura, è possibile presentarsi presso un Patronato od un CAAF, che provvede-ranno direttamente. In seguito, la persona che ha richiesto l’invalidità riceve una let-tera con la data e l’ora di convocazione presso la Commissione di Medicina Legale del Distretto competente per residenza. In quel giorno, l’utente deve recarsi presso la Commissione por-tando con sé la fotocopia del certificati medici relativi alla sua situazione medica (un consiglio del proprio medico è sempre utile, in caso di dubbio) e la carta d’identità in corso di validità. Se si dimentica la carta d’identità non si è ammessi alla visita presso la Commissione.Il paziente che eventualmente non si presentasse a visita, sarà riconvocato una seconda volta.Un paio di mesi, circa, dopo la visita presso la Commissione Medico-Legale il paziente riconosciuto invalido riceve a casa il verbale in invalidità.

situazione in cui prevalevano richieste di tipo tecnico-specialistico ad una situazione in cui prevalgono richieste di tipo gestionale-organizzativo . E’ ovvio che tali funzioni ven-gono svolte dal Coordinatore sia in ambito ospedaliero che in ambito territoriale. La dif-ferenza sostanziale consiste principalmente dalla tipologia di utenza e dalla tipologia di servizi in cui il Coordinatore opera. L’ambi-to ospedaliero garantisce l’assistenza per la cura delle malattie acute e delle malattie cro-niche che non possono essere curate a domi-cilio, l’ambito territoriale invece garantisce la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle malattie attraverso diversi servizi, tra cui l’as-sistenza specialistica diretta assicurata dal Poliambulatorio.

Concludiamo la nostra chiacchierata con Rossella Pepe, Caposala presso i Poliambulatori del Distretto di Via dei Mille 2, a Novara. Pepe è nata il 18 maggio 1964 a Motta Monte Corvino (FG) e si è diplomata presso la Scuola In-fermieri Professionali di Novara nel 1984. Ha lavorato come Infermiera Professiona-le presso vari reparti dell’Azienda Ospe-daliera “Maggiore della Carità” di Novara (Medicina Anti Invalidante, Terapia Intensi-va Cardiochirurgica, Cardiologia ed Emo-dinamica). Dal 1993 presta attività per l’ ASL, sul territorio di Novara, dal 1993 al 1997 per l’ADI, successivamente presso le varie sedi sub-distrettuali. E’ Coordina-trice dei Poliambulatori del Distretto di Novara dal 2005. Cos’è un Poliambulatorio? E’ una struttura sanitaria pubblica al servizio dei cittadini dove è possibile trovare risposte a molte domande legate a problemi di salu-te. Offre prestazioni sanitarie avvalendosi di personale medico, infermieristico e ammini-strativo.E’ una struttura territoriale, la più grande dell’Azienda Sanitaria Novara. E’ inserita all’interno del Distretto di Novara, il distret-to “pilota” ed il più popoloso (circa 133.00 abitanti) .

Cosa offre? All’interno del nostro poliambulatorio viene erogata attività specialistica ambulatoriale e, per la vastità di prestazioni eseguite, per il numero di specialisti e di personale infermie-ristico contemporaneamente presenti, rap-presenta una realtà unica e particolarmente complessa su tutta l’aziendaE’ aperto tutti i giorni feriali dal lunedì al ve-nerdì dalle 8.00 alle 18.00 ed è organizzato su tre piani. Al Piano terra si trovano: il Centro prelievi, con segreteria per esami chimico-clinici su liqui-di biologici, aperto tutti i giorni feriali dalle 8 alle 12.00 (la segreteria per la consegna dei referti dalle 13.30 alle 15). Oltre ai prelievi ematici ed alla raccolta dei campioni biolo-gici, è attivo un ambulatorio infermieristico tramite il quale è possibile effettuare, dietro prescrizione medica, la somministrazione di farmaci per via parenterale, il controllo della P.A., gli stick glicemici ed il ritiro dei contenito-ri per la raccolta dei liquidi biologici.Al Primo piano sono presenti 8 ambulatori con medici specialistici di 11 diverse specia-lità, sia mediche che chirurgiche (Chirurgia Gen., Chirurgia Plastica, ORL e Audiologia, Dermatologia, Pneumologia, Allergologia, Car-diologia, Neurologia, Ortopedia, Reumatolo-gia, Fisiatria) ed un ambulatorio ISI dedicato agli immigrati non iscritti al SSN.Al Secondo piano sono ubicati, invece, altri 8 ambulatori prevalentemente chirurgici con 4 specialità (Oculistica, Urologia, Ginecologia, Odontoiatria). Esiste anche un ambulatorio di Valutazione dei Pazienti affetti da Alzheimer.Presso il Poliambulatorio è presente, inoltre, il Servizio di Radiologia per l’esecuzione di esami che producono immagini utili alla for-mulazione di diagnosi ed alla prosecuzione del percorso clinico, aperto dal lunedì al gio-vedì dalle 8.10 alle 15.30 ed il venerdì dalle 8.10 alle 13.30.Come vengono organizzate le visite? Al centro prelievi , per l’esecuzione di esami di laboratorio si accede con l’impegnativa del medico curante, senza appuntamento dalle 8.00 alle 9,30. Riguardo le prestazioni infer-mieristiche, l’orario di accesso è dalle 10,30 alle 12.00. Con apposita prescrizione medica motivata è possibile l’esecuzione di una visita specialistica a domicilio, compatibilmente con la trasportabilità delle attrezzature tecniche necessarie.Le prenotazioni sono effettuabili presso il Cup oppure tramite il numero verde (n° te-lefonico 800 51 85 00 dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì).Quante persone impegna l’attività ambulatoriale? Il personale sanitario del nostro poliambu-latorio è composto da un dirigente respon-sabile medico , 33 medici ambulatoriali, 18 infermiere e un coordinatore infermieristico. Fanno parte dell’equipe amministrativa 11

impiegati, un mediatore culturale ed un coor-dinatore amministrativoCome vengono organizzati i turni di lavoro? Tra le diverse attività , l’infermiere coordina-tore si occupa della predisposizione e della gestione degli orari del personale infermieri-stico, un’attività da svolgere nel rispetto della legislazione vigente, del contratto collettivo di lavoro, degli accordi sindacali e delle strategie politiche dell’azienda.Nel nostro gruppo infermieristico ci sono mol-ti operatori che usufruiscono del part-time, con un orario definito, oltre che in base alle necessità del dipendente, anche in funzione delle esigenze di servizio. Per il personale a tempo pieno la giornata lavorativa inizia alle 8 e termina alle 15,42 (orario continuato) oppure alle 18 (orario spezzato). La presen-za infermieristica viene pianificata prima mensilmente e poi settimanalmente rispetto ai carichi di lavoro previsti.Alla base della gestione dell’orario, vige il principio generale di cercare di conciliare me-glio possibile l’esigenza aziendale di una di-stribuzione adeguata del personale per offri-re un buon servizio all’utenza, con il bisogno dei dipendenti di un lavoro che possa essere gratificante sotto tutti i punti di vista.Nella pianificazione, oltre agli orari di presen-za degli specialisti, occorre tener conto delle competenze e delle eventuali limitazioni fisi-che degli operatori. Non va trascurato, inoltre, l’aspetto delle affinità caratteriali medico- in-fermiere per cercare di creare un clima lavo-rativo il più possibile favorevole.Cosa significa fare la caposala in una struttura territoriale rispetto alla realtà ospedaliera? Gli infermieri che operano in un ambulatorio devono svolgere le stesse attività dell’infer-miere ospedaliero, ponendo una maggiore attenzione ad alcuni aspetti (l’accoglimento del paziente, la soddisfacimento delle sue ri-chieste informative, l’aiuto e la collaborazione alla prestazione medica, la cura della docu-mentazione clinica e raccolta dei dati). Allo stesso modo, il Coordinatore infermieristico deve: collaborare alla riduzione al minimo dei tempi d’attesa (organizzazione degli orari e delle prenotazioni); predisporre una uti-lizzazione appropriata delle risorse umane e tecnologiche; partecipare alla formazione del personale per lo sviluppo delle capacità relazionali e affinchè acquisisca le molteplici capacità tecniche relative alle diverse spe-cialità presenti negli ambulatori e deve prov-vedere all’approvvigionamento dei materiali e strumenti ed alla loro manutenzione. Un aspetto specifico di cui deve preoccuparsi è l’integrazione con gli altri servizi territoriali in particolare le sedi sub-distrettuali urbane ed extra-urbane e le cure domiciliari.

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Funghi: delizia e passione.Da settembre è operativo l’ispettorato Micologico

a cura di Davide Bordonaro

Con il mese di settembre si è aperta la stagione di raccolta e vendita dei funghi freschi spontanei e si ripropone, come ogni anno, il problema di sottoporre il proprio raccolto al controllo del personale che lavora presso l’Ispettorato Micologico dell’ASL NO.L’Ispettorato offre consulenza gratuita ai privati tramite personale esperto, per verificare la commestibilità o meno dei funghi raccolti o la tossicità, per dare indicazioni circa le modalità di preparazione e consumo e per le eventuali intolleranze individuali.Una volta raccolti i funghi, infatti, il ricercatore può rivolgersi all’Ispettorato Micologico, istituito presso il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell’ASL NO, che è operativo nei mesi di settembre e ottobre nelle sedi presenti sul territorio, con i seguenti orari:

sede di Novara, viale Roma n. 7 - tel. 0321 374302/308/312 - lunedì e venerdì dalle 9.00 alle 10.00 e mercoledì dalle 14.30 alle 15.30;sede di Arona, piazza De Filippi n. 2 - tel. 0322 516527/515 - lunedì dalle 14.30 – 15.30sede di Borgomanero, viale Zoppis n. 6 - tel. 0322 848363 – il Servizio è attivato su richiesta dell’utenza.

Per quanto riguarda la certificazione dei funghi freschi spontanei destinati alla vendita allo stato sfuso, tale certificazione (obbligatoria ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 376/95) è effettuata da parte dei Micologi dell’ASL o di Micologi preventivamente autorizzati.L’attività consiste nell’apposizione, su ogni cassetta contenente i funghi, di un tagliando riportante il nome scientifico dei funghi, la data, il timbro e la firma del Micologo.Il controllo sui funghi freschi destinati alla vendita viene effettuato dai Micologi dell’ASL NO all’interno del Mercato Ortofrutticolo all’ingrosso di Novara nelle giornate di lunedì e giovedì dalle 7.00 alle 9.00.Negli altri giorni lavorativi, per il territorio di Novara, la certificazione riguardante piccoli quantitativi può essere

rilasciata rivolgendosi al SIAN in viale Roma n. 7 dalle 8.30 alle 9.00.Per i territori di Arona e Borgomanero la certificazione viene rilasciata presso la sede SIAN di Arona – in Piazza De Filippi, 2 – tutti i giorni lavorativi dalle 8.30 alle 9.00.

ne di coordinamento presso i Poliambula-tori (dove è in forza dal 1998 prima come Infermiera Professionale del Distretto di Borgomanero,Come contraltare al dinamismo che la contraddistingue si dedica nel tempo libe-ro alla lettura e al punto croce.Cos’è un Poliambulatorio?E’ una struttura territoriale che si occupa dell’erogazione di prestazioni specialistiche, generalmente visite e altri accertamenti dia-gnostici.Al Distretto di Borgomanero afferiscono due sedi poliambulatoriali, quello di Borgomanero (in via Fornari) e quelli di Ghemme (in via Castello, 7).Come vengono organizzate le visite?Le visite vengono prenotate tramite CUP o numero verde. La durata delle visite dipende sia dalla tipologia di visita stessa che dalle caratteristiche del paziente. Anche laddove ci siano orari di visita sovrapposti si prevede che l’utente entro breve tempo (l’ora succes-siva) abbia l’erogazione della prestazione.

Quante persone impegna l’attività poliambulatoriale e come vengono organizzati i turni di lavoro?A Borgomanero sono attualmente in servizio 6 Infermieri Professionali a tempo pieno che vengono distribuite su 8 specialità che colla-borano con 16 specialisti ambulatoriali.A Ghemme sono presenti 3 Infermieri Profes-sionali a tempo pieno e 1 Infermiera pedia-trica part-time.Mentre a Borgomanero vengono erogate esclusivamente prestazioni ambulatoriali in cui l’Infermiera collabora con il Medico Specialista, presso la sede di Ghemme il per-sonale infermieristico gestisce anche il cen-tro prelievi (che lavora su prenotazione), il consultorio pediatrico e il servizio di terapia iniettiva.I turni di lavoro sono organizzati in modo da garantire l’assistenza infermieristica a tutti i medici presenti in servizio, in modo continua-tivo dalle 8.00 fino al momento in cui lo Spe-cialista termina il suo orario di lavoro (anche fino alle 18.00) per rispondere ai bisogni di salute del paziente.Cosa significa fare la Capo Sala in

una struttura territoriale.Alcuni problemi sono esattamente sovrap-ponibili (responsabilità sul personale, docu-mentazione e paziente) rispetto alla realtà ospedaliera.Alcune questioni sul territorio sono semplifi-cate variando la tipologia del paziente.Si crea un rapporto umano con l’utente, che si rivolge alla Capo Sala per avere non solo delle risposte in termini di prestazioni, ma vuole essere ascoltato, aiutato tanto che a volte si assume il ruolo di “confidente” an-dando anche ad affrontare aspetti personali che esulano dall’attività infermieristica. Si ha a che fare tutti i giorni con tante perso-ne diverse tra loro per età, sesso, provenienza sociale, etnia e cultura e a volte risulta diffici-le modulare la risposta ed entrare in empatia con tutti.

Conosciamo meglio il Distretto di Tre-cate, che si trova in Via Rugiada 20, a Trecate, con l’aiuto della Caposala Rita Nastasi, Coordinatrice dei Poliam-bulatori del Distretto. Nastasi è nata a Patti (ME) il 21.08.1959, ha conseguito il diploma di Infermiera Professionale nel 1983 presso l’ospedale “Barone I. Romeo” di Patti (ME). Dal 1985 al 2002 ha lavorato presso la nostra Azienda con la qualifica di Infermiera Professionale. Nel 2002 ha superato con esito positivo la selezione interna dell’ASL 13 per il passaggio di fa-scia (da D a DS) diventando, quindi, CPSE (Collaboratore Professionale Sanitario Esperto). In seguito a tale passaggio, le è stato conferito l’incarico di Coordinatore Infermieristico del Distretto di Galliate-Trecate (Poliambulatorio di Trecate ed Ambulatori distrettuali di Cameri, Galliate, Romentino, Trecate, Cerano e Sozzago). Nel 2008 ha conseguito, presso l’Univer-sità Statale di Milano, il Diploma di Master in Infermieristica ed Ostetricia Legale e Forense. Attualmente, sta frequentando il Master in Management per le Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanita-rie. Inoltre, fa parte dell’Unità Gestione del Rischio della nostra Azienda. Cos’è un Poliambulatorio? Il Poliambulatorio è l’insieme degli ambula-tori il cui fine è quello di erogare le presta-zioni specialistiche, diagnostiche e riabilita-tive previsti dai LEA (sono i livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti al cittadino). Il Poliambulatorio di Trecate fa parte del Distretto di Galliate-Trecate, che serve un bacino di utenza di circa 59.000 abitanti. Cosa offre? Presso il Poliambulato-rio di Trecate sono presenti i seguenti medici specialisti : Angiologo, Dermatologo, Ginecolo-ga, Odontoiatra, Otorinolaringoiatra, Fisiatra, Reumatologa, Ortopedico, Oculista, Urologo, Neurologo, Endocrinologo, Cardiologo (oltre alle visite, vengono eseguiti ECG senza preno-

tazione, Test ergometrici, Holter cardiaci etc.). Sono presenti, inoltre, un ambulatorio di pre-venzione e cura delle lesioni cutanee, in cui opera un’equipe composta da 3 medici e da un’infermiera; un ambulatorio di cura delle stomie, gestito da un infermiere dell’associa-zione pazienti colonstomizzati; un Centro Prelievi, in cui opera un’equipe composta da tre infermiere, due tecnici di Laboratorio ed un medico del distretto; un Servizio di Recu-pero e Riabilitazione Funzionale in cui opera un fisioterapista. Come vengono organizzate le visite?

Le visite e/o le prescrizioni diagnostiche e/o terapeutiche vengono effettuate previa pre-notazione presso la Sede Distrettuale di Tre-cate, in via Rugiada 20 oppure presso la Sede Distrettuale di Galliate, in via Varzi 21, od anche tramite il numero verde 800518500, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Quante persone impegna l’attività poliambulatoriale? Sono impiegate sei Infermiere ed un’OSS (Operatore Socio Sanitario), oltre al per-sonale medico ed amministrativo. Attual-mente, per diventare Infermiere occorre conseguire una Laurea Triennale in Infer-mieristica. L’OSS rappresenta, nel nostro caso, una figura di supporto al personale infermieristico. Per acquisire la qualifica di OSS occorre frequentare un corso teorico-pratico, che prevede mille ore di formazione. Come vengono organiz-zati i turni di lavoro? I turni di lavoro vengono organizzati in maniera tale da garantire la presenza di almeno una Infer-miera nell’arco di tempo che intercorre tra l’inizio e la fine delle attività, ossia tra le ore 8.00 e le ore 17.00. Cosa significa fare la Caposala in una stuttura territoriale rispetto alla re-altà ospedaliera? Il Capo Sala svolge diverse funzioni: pianifica le attività degli infermieri e degli OSS, gesti-sce le risorse umane e materiali, organizza i turni di lavoro, si occupa dello sviluppo del personale (formazione continua in medicina), valuta e controlla il personale assegnato. Il ruolo di Caposala è notevolmente cambia-to nel corso degli anni: si è passati da una

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ASL NO. è ripresa l’attività della sede distrettuale di Villa Costa a Novara

I Servizi dell’ASL… visti da vicinoDal mese di agosto è ripresa l’attività della sede distret-tuale di Villa Costa nell’ambulatorio ubicato nell’oratorio della Madonna Pellegrina in viale Giulio Cesare, 378/a a Novara, dal lunedì al venerdì con il seguente orario:• dalle 8.00 alle 9.00 per l’esecuzione dei prelievi ematici (già precedentemente prenotati);• dalle 10.30 alle 11.00 prenotazione esami ematici e cam-pioni biologici/consegna referti degli esami eseguiti nell’am-bulatorio;• dalle 11.00 alle 12.00 viene svolta l’attività infermieristica (terapia intramuscolare, medicazioni, rilievo pressione arte-riosa, ecc..).Per contattare gli ambulatori della Madonna Pellegrina è possibile chiamare il 366 6121981 oppure lo 0321 374463. E’ possibile rivolgersi alla sede distrettuale in viale Roma, 7 (ingresso 2° palazzina, corridoio guardia medica) dal lunedì al venerdì: • dalle 8.00 alle 9.00 per l’accettazione dei prelievi ematici e

la consegna di materiale organico (urine, urinoculture, ecc.); • dalle 10.30 alle 13.00 per la prenotazione degli esami ema-tici e per il ritiro dei referti e per la prenotazione di esami strumentali e visite specialistiche.

Il pagamento del ticket può essere effettuato presso:• il Punto Blu in Viale Roma, 7 (1° palazzina all’ingresso);• il Punto Blu in via Dei Mille, 2 (nell’atrio al piano terra);• lo sportello unificato CUP/Medicina di Base in via Dei Mille, 2 (dalle 8.15 alle 15.00);• sede distrettuale di S. Agabio in via Casorati, 68 – dalle 10.30 alle 13.00 (da lunedì a venerdì);• sede distrettuale Nord in via F.lli di Dio, 7 – dalle 10.30 alle 13.00 (da lunedì a venerdì); L’attività consultoriale ostetrica, ginecologica, pediatrica e psicologica viene svolta nella sede distrettuale di viale Roma, 7 (con orari invariati).

Progetto visite UVA domiciliari: perchè?a cura di Raffaella D’Andretta

Il continuo aumento del numero di malati affetti da morbo di Alzheimer o da altre demenze, costituisce una continua sfida al Servizio Sanitario Nazionale. Tali patologie infatti si ca-ratterizzano per una lunga durata, va-riabilità dei bisogni, necessità di rispo-ste sanitarie e assistenziali diverse.Le Unità Valutative Alzheimer (UVA), nate nel 2000 dal Progetto Ministe-riale Cronos, hanno oggi assunto un ruolo di riferimento e cura per que-sto tipo di pazienti.

Il processo diagnostico e la somministra-zione della terapia farmacologica sono il punto di partenza di una presa in carico del malato, in un continuum te-rapeutico che abbraccia il paziente ed il care-giver non solo nella dimensione temporale di malattia ma anche in quel-la ambientale (domicilio, semiresiden-zialità, residenzialità) - dichiara Laura Villa medico geriatra dell’ASL NO e referente del progetto - . Se nelle fasi iniziali di malattia i pazienti vivono pre-valentemente nella propria casa con chi si prende cura di loro, nelle fasi interme-

die e avanzate della stessa l’insorgere di difficoltà gestionali e di problemi com-portamentali portano spesso alla scelta di inserimento in Strutture. La necessità di una continuità assistenziale è, quindi, fondamentale sia per il paziente che per il care-giver e rappresenta un’importante criticità.L’ASL NO ha avviato nel 2009, nell’area sud del proprio territorio, il progetto di accesso diretto degli spe-cialisti UVA, geriatri e neurologi, alle strutture residenziali convenzionate con l’ASL , iniziativa che ha avuto un esito positivo ed è attualmente estesa anche nell’area nord.Gli obiettivi di tale progetto – afferma Mauro Zeno, medico geriatra dell’ASL NO e coordinatore del progetto - sono: mantenere una continuità assisten-ziale ai pazienti anche nel momento del loro passaggio in una Struttura, accresce-re il rapporto di collaborazione con i me-dici curanti e gli specialisti afferenti alle strutture, consolidare l’intento di cura del personale di assistenza offrendo un ser-vizio di counseling per le problematiche cognitive e soprattutto comportamentali,

ridurre il disagio dei pazienti istituziona-lizzati e dei loro parenti nel trasporto presso le diverse sedi ambulatoriali UVA dell’ASL. Si è rilevata anche un’utilità per i pazienti residenti al domicilio, con una riduzione dei tempi di attesa delle visite ambulatoriali.L’accesso in struttura ha permesso – prosegue Laura Villa - la diretta osser-vazione del paziente nel suo ambiente di vita e la comunicazione con i familiari e, soprattutto, con il personale assistente.Sono state rilevate le difficoltà che posso-no nascere dalla gestione di pazienti così complessi e la formulazione di strategie e progetti assistenziali più specifici, per rispondere al meglio a tali problematiche. La contemporanea presenza dei medici curanti ha, infine, contribuito ad instaura-re una più attiva collaborazione.Il progetto – conclude Mauro Zeno – garantisce, infatti, una continuità as-sistenziale ai pazienti ospiti di una Strut-tura, una migliore progettualità sulle pro-blematiche che le patologie comportano e la collaborazione con i medici ed il personale di assistenza.

a cura di Elena Vallana e Raffaella D’Andretta

Ogni giorno si rivolgono alle Strutture dell’ASL NO migliaia di utenti per visite, prestazioni specialistiche,di diagnostica strumentale e di laboratorio oltre alle altre prestazioni di diagnosi cura e riabi-litazione. Le visite sono effettuate negli ambulato-ri ospedalieri, nei servizi specialistici, nei servizi diagnostici e nei laboratori ospe-dalieri; nei poliambulatori distrettuali e presso le strutture private accreditate o provvisoriamente accreditate.Guardiamo più da vicino, con le Capo Sala, i Poliambulatori distrettuali di Aro-na, Borgomanero, Novara e Trecate; quali prestazioni offrono, quali sono le modali-tà di prenotazione e di effettuazione della visita.

Anna Allifranchini, lega la sua professio-nalità all’esperienza infermieristica svolta in ospedale, prima quello di Vercelli (nei reparti di Chirurgia, Rianimazione) poi di Arona (Medicina e Blocco Operatorio).Dal 1990 è Coordinatrice Infermieristica (Capo Sala): inizialmente del Quartiere Operatorio dell’Ospedale di Arona, suc-cessivamente del Servizio di Emergenza Territoriale 118 di Arona, Borgomanero e Galliate e, ancora di Ortopedia Trauma-tologia del Presidio Ospedaliero di Arona, infine, del Distretto di Arona, dove lavora

a tutt’oggi. Per anni è stata la voce di un gruppo mu-sicale noto sul territorio i TNT Project, passione che ha abbandonato per dedi-carsi a quella di tanguera.Cos’è un Poliambulatorio?Il Distretto di Arona, comprende le sedi terri-toriali di Arona (con sede in piazza De Filip-pi, 2 ad Arona), Castelletto Ticino (situato via Caduti della Libertà, 20) e di Oleggio (che si trova in via Gramsci).I Poliambulatori sul territorio si integrano, non solo per l’attività specialistica, con gli altri Dipartimenti, come ad es. quello Materno Infantile attraverso i Consultori.Ogni realtà ha una sua specificità legata alla storia e alle esigenze di un territorio, non è possibile generalizzare e definire in modo netto la struttura che ha diverse sfaccettatu-re dal punto di vista dei servizi offerti. Il personale in servizio nella sede di Arona esce sul territorio, oltre a garantire l’assisten-za negli ambulatori specialistici.Come vengono organizzate le visite?Le visite vengono prenotate tramite CUP (Centro Unico Prenotazioni) o numero ver-de (800 51 85 00 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00) con un intervallo tra una prestazione e l’altra che varia dalla specialità interessata. I tempi dipendono dalle peculia-rità del paziente.Quante persone impegna l’attività poliambulatoriale e come vengono organizzati i turni di lavoro?Ad Arona sono impegnati nell’attività poliam-bulatoriale 3 Infermieri professionali e 2 In-fermiere pediatriche (di cui 3 a tempo pieno e 2 part-time) e tutti ruotano su tutti i tipi di ambulatori.Ad Oleggio sono operativi 6 infermieri profes-sionali e 1 part-time (gli infermieri sono inter-cambiabili con una turnazione settimanale). E’ attivo un ambulatorio infermieristico - ge-stito in autonomia - dalle 10.00 alle 11.00 in cui vengono somministrati farmaci, rilevati i parametri vitali come la pressione arteriosa, vengono effettuati elettrocardiogrammi refer-tati on line (servizio che a breve sarà attivo ad Arona).

L’organizzazione è flessibile, in relazione alle risorse umane e ai bisogni della popolazione del territorio; deve comunque essere sempre garantita l’assistenza infermieristica (come previsto dalla normativa).La medicina scolastica è un altro aspetto in-teressante del nostro lavoro: il personale in-fermieristico (appositamente formato) entra nelle scuole per mettere in atto iniziative di prevenzione.Cosa significa fare la Capo Sala in una struttura territoriale rispetto alla realtà ospedaliera.Provengo da un’esperienza quasi trentennale di ospedale, l’attività territoriale è prevalen-temente organizzativa e di relation con le forze sociali presenti sul territorio, come le associazioni di volontariato, ma anche di rife-rimento per gli altri servizi che operano nelle sedi distrettuali.Dopo aver lasciato il reparto ospedaliero nel quale mi soffermavo oltre l’orario di lavoro, pensavo, anzi temevo di non riuscire a riem-pire la giornata: una capo sala in ospedale ha la responsabilità del personale, se manca un infermiere la priorità è provvedere all’assi-stenza al malato. Nella realtà territoriale questo problema non sussiste ed è, quindi, più facile gestire l’organi-gramma del personale e delle attività.Inoltre, all’interno di un reparto non è facile relazionarsi con un Primario, spesso impe-gnato in Sala Operatoria, mentre il Direttore di un Distretto è più disponibile al colloquio e al confronto per la risoluzione delle proble-matiche che possono nascere.Il lavoro al Distretto di Arona, infine, mi è stato facilitato dalla presenza di personale capace, responsabile e organizzato.

Conosciamo meglio il Distretto di Bor-gomanero, con l’aiuto della Anna Cri-stina, Coordinatrice dei Poliambula-tori del Distretto. E’ in servizio dal 1990 presso l’ASL NO (ex USSL 54 di Borgomanero) dove ha svolto l’attività inizialmente nei reparti di Medicina, Ginecologia e Dialisi.Dal 2001 ed attualmente svolge la funzio-