La poesia.Qualche strumento di analisi
Prof.ssa Chiara MassariITIS Primo Levi Mirano
L’analisi
PIANO DEL SIGNIFICANTE
PIANO DEL SIGNIFICATO
La forma I contenuti
Il piano del significante
Il verso
Il verso
È ciascuna delle righe che formano una poesia, alla fine della quale il poeta va a capo.
I versi
PARISILLABI IMPARISILLABI
Quaternari Trisillabi
Senari Quinari
Ottonari Settenari
Decasillabi Novenari
Endecasillabi
Come si contano le sillabe metriche?
Considerando:
• alcune figure metriche
• l’ultima parola del verso
Le figure metriche: la la sinalèfesinalèfe
So lo e pen so so i più de ser ti cam pi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
ENDECASILLABO=
Petrarca, Canzoniere, XXXV
Le figure metriche: la la dialèfedialèfe
E tu che se’ co stì a ni ma vi va
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 =
ENDECASILLABO
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto III, v.88
Prima di continuare…Le vocali di un dittongo (due vocali) o
di un trittongo (tre vocali) formano una sola sillaba perchè sono
pronunciate con una sola emissione di voce
Esempi:
- piaz-za - guai
- miei - a-iuo-la
Ma…
… ci sono delle eccezioni.
Quando due vocali, pur essendo contigue, non vengono pronunciate con un’unica emissione di voce, si ha uno iato e le vocali formano due sillabe diverse.
Lo iato.Si ha:
• quando si incontrano tra loro le vocali a, e, o (te-a-tro, a-e-re-o, ecc.);
• quando le vocali u ed i accentate si incontrano con altre vocali (vì-a, pa-ù-ra, ecc. Anche nelle parole derivate: vi-a-le, pa-u-ro-so);
• nelle parole composte con i prefissi ri-, bi- e tri- (ri-a-ve-re, bi-en-na-le, tri-an-go-lo, ecc.)
• in parole come in-no-cu-o, pro-fi-cu-o
Le figure metriche: la la sinéresisinéresi
ENDECASILLABO
Ed og gi nel la Troa de in se mi na ta
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 =
U.Foscolo, Dei sepolcri, v.235
Le figure metriche: la la diéresidiéresi
ENDECASILLABO
Dol ce co lor d’o r en tal zaf fi ro
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 =
....
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, canto I, v.13
L’ultima parola del verso: regola generale
Per individuare il tipo di verso, si devono contare le sillabe
metriche sino alla sillaba accentata dell’ultima parola e sommare uno.
L’ultima parola del verso
So lo e pen so so i più de ser ti càm pi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 + 1
Se è piana:
ENDECASILLABO=
Petrarca, Canzoniere, XXXV
L’ultima parola del verso
Se è tronca:
che la fo ce del l’Ad da ver sò
1 2 3 4 5 6 7 8 9 + 1
DECASILLABO=
A.Manzoni, Marzo 1821, v.24
L’ultima parola del verso
Se è sdrucciola:
1 2 3 4 5 6 + 1
SETTENARIO=
Spar sa le trec ce mòr bi de
A.Manzoni, Adelchi, coro atto IV, v.1
Un esempio per provare.
Tanto gentile e tanto onesta pare
Tan to gen ti le e tan to o ne sta pa re
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 + 1
=
ENDECASILLABO
Dante Alighieri, Vita nova, cap.XXVI
Verso trisillabo
Tos si scetos si sceun po cosi ta cedi nuo votos si sce.
Verso quaternario
o quadrisillabo
Nel le lu ci
tue di vi ne
Verso quinario
Sul pon te sven to la
ban die ra bian ca.Verso
senario
Se cer ca, se di ce:
“L’a mi co do v’è?”
Verso settenario
L’al be ro a cui ten de vi
Verso ottonario
Quan t’è bel la gio vi nez za,
Che si fug ge tut ta vi a!
Verso novenario
E s’a pro no i fio ri not tur ni
Verso decasillabo
Sof fer mà ti sul l’a ri da spon da
Verso endecasillabo
Nel mez zo del cam min di no stra vi ta
Questione di ritmo
ovvero
accenti e sillabe non sono casuali
Un confronto
G. Leopardi, La sera del dì di festaDolce e chiara è la notte e senza vento,e queta sovra i tetti e in mezzo agli ortiposa la luna, e di lontan rivelaserena ogni montagna…
A. Manzoni, La Pentecoste
Per Te sollevi il poveroal ciel, ch’è suo, le ciglia,volga i lamenti in giubilo,pensando a cui somiglia…
Il piano del significante
Le rime
La rima
È la perfetta uguaglianza dei suoni finali di due parole
a partire dall’ultima vocale accentata
RIME BACIATE
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano
A
A
RIME ALTERNATE
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,le cortesie, l’audaci imprese io canto,che furo al tempo che passaro i Morid’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto.
ABAB
RIME INCROCIATE
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suonodi quei sospiri ond’io nudriva ‘l corein sul mio primo giovenile errorequand’era in parte altr’uom da quel ch’i’sono
ABBA
RIME INCATENATEAmor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,prese costui de la bella personache mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense.Queste parole da lor ci fuor porte.
ABA
BCB
CDC
Il piano del significante.Le strofe
Le strofe
I versi si raggruppano in unità metriche che vengono chiamate
strofe
Le strofe più diffuse:
TERZINA
QUARTINA
SESTINA
OTTAVA
= 3 VERSI
= 4 VERSI
= 6 VERSI
= 8 VERSI
Le principali strutture metriche
Il sonetto
quartinaSolo e pensoso i più deserti campivo mesurando a passi tardi e lenti,e gli occhi porto per fuggire intentiove vestigio uman l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampidal manifesto accorger delle genti,perché negli atti d’alegrezza spentidi fuor si legge com’io dentro avampi:
Sì ch’io mi credo omai che monti e piaggee fiumi e selve sappian di che tempresia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvaggecercar non so ch’Amor non venga sempreragionando con meco, et io con lui.
quartina
terzina
terzina
La canzone
5 o più strofe dette stanze costituite da un numero uguale di versi (settenari ed endecasillabi)
Le figure retoriche
Le figure retoriche si dividono in:
Figure foneticheFigure dell’ordineFigure del significato
Figure fonetiche: l’allitterazione
Figura che consiste nella ripetizione della stessa lettera o della stessa sillaba in
parole contigue
“Fresche le mie parole ne la serati sien come il fruscio che fan le foglie”
D’Annunzio, La sera fiesolana, vv.2-4
Figure fonetiche: l’assonanza
“Il vento soffia e nevica la frasca,e tu non torni ancora al tuo paese!Quando partisti come son rimasta!”
Si ha assonanza tra due o più parole quando, a partire dalla vocale accentata,
sono uguali le vocali e diverse le consonanti
Pascoli, Lavandare, vv.8-9
Figure fonetiche: la consonanza
“E andando nel sole che abbagliasentire con triste meraviglia”
Si ha consonanza tra due o più parole quando,
a partire dalla vocale accentata, sono uguali le consonanti e diverse le vocali
Montale, Meriggiare pallido e assorto
Figure fonetiche: l’onomatopea
Una parola o serie di parole imitano o suggeriscono un suono reale
Veniva una voce dai campi:chiù… E nella notte nera come il nulla,
A un tratto, col fragor d’arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò di schianto:rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,e poi vanì…
Figure dell’ordine: anafora
E’ la ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di due o più
frasi o versiPer me si va ne la città dolente,per me si va ne l’etterno dolore,per me si va tra la perduta gente.
Dante, Inf., III, vv.1-3
Figure dell’ordine: chiasmo
Significa “incrocio”: disposizione sintattica di quattro
elementi in cui
l’ordine delle parole del secondo gruppo
è invertito rispetto al primo
dalla greca
Figure dell’ordine: chiasmoPuò riguardare:
1. Rapporti di significato:
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”
donne cavallier
arme amori
Figure dell’ordine: chiasmo
Può riguardare:
2. Rapporti grammaticali
“Pace non trovo e non ho da far guerra”
pace
trovo
ho da far guerra
Figure dell’ordine: il climax
“scala” di intensità espressiva
“Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavano per l’aere senza stelle”
Dante, Inf., III, vv. 22-23
Figure del significato: similitudine
E’ un paragone
Capelli neri come la notte
Figure del significato: metafora
pelle vellutomorbidezza
Pelle di velluto
Figure del significato: ossimoro
Accostamento di due termini intimamente contraddittori
“bianca bianca nel tacito tumulto.”
Pascoli, Il lampo, vv.4-5
Figure del significato: sinestesia
Forma di metafora nella quale si accostano termini che alludono a
sensazioni diverse
“Là voci di tenebra azzurra”
Pascoli, La mia sera, v. 36