La mediazione interculturale con i rifugiati e richiedenti asiloVenerdì 15 giugno 2018Palazzo universitario G. Dossetti – Viale A. Allegri,9 - Reggio Emilia
ore 9:45 Aula D2.8 – Registrazione dei partecipanti
ore 10:00 SALUTI ISTITUZIONALI Referente del Dipartimento di Educazione e Scienze
Umane (Unimore) Serena Foracchia, Assessora a Città internazionale del
Comune di Reggio Emilia
ore 10:15 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ERASMUS + RECULM Upskilling Cultural Mediators. A vet Course for Cultural Mediators to address the refugee crisis´s skills needs Rita Bertozzi e Tatiana Saruis, Università di Modena e Reggio Emilia
ore 11:15 INTERVENTI DEI RELATORI Le competenze nella mediazione linguistico-culturale Claudio Baraldi, Università di Modena e Reggio Emilia
(Centro Interuniversitario di Analisi dell’Interazione e della Mediazione)
Nessuno (si) salva da solo: semi-professione del mediatore e professioni del sociale
Eduardo Barberis, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Valorizzare il capitale culturale dei rifugiati: la sperimentazione del Centro per l’Apprendimento Permanente dell’Ateneo di Bari
Fausta Scardigno, Università degli Studi di Bari
ore 12:30 Dibattito
ore 13:00 Pranzo a buffet
ore 14:00 SESSIONI PARALLELE DI DISCUSSIONE E CONFRONTO TRA ESPERTI, MEDIATORI E OPERATORI
Aula D2.3 Workshop 1: Il mediatore tra normative e prassi (il ruolo del mediatore nella preparazione all’audizione,
in audizione e nei contesti istituzionali; le conoscenze linguistiche)
Coordina: Anna Brambilla, ASGI
Aula D1.5 Workshop 2: Il mediatore al servizio dell’inserimento sociale e lavorativo
(metodologie di lavoro nei territori; l’esperienza del progetto Sprar di Reggio Emilia)
Coordinano: Simona Nicolini, Progetto Sprar Reggio Emilia Laura Prandi, Servizio di mediazione linguistica e
culturale - Coop. Soc. Dimora d’Abramo
Aula D1.6 Workshop 3: La formazione dei mediatori e degli operatori
(i percorsi formativi per mediatori; le competenze e le qualifiche; il supporto e gli aspetti etnopsicologici; la formazione degli operatori)
Coordinano: Valentina Zambon, Centro Papalagi della Coop. Orizzonti, Padova
Marzio Barbieri, Regione Emilia Romagna
ore 16:00 Aula D1.5 – Restituzione in plenaria del lavoro svolto nelle sessioni parallele
ore 17:00 Chiusura dei lavori
• La partecipazione è gratuita e libera. • È gradita conferma della presenza: [email protected]
In collaborazione con
Valorizzare il CAPITALE CULTURALE dei rifugiati: la
sperimentazione del Centro Servizi di Ateneo per
l’Apprendimento Permanente
Fausta Scardigno, Università degli Studi di Bari
La mediazione interculturale con i rifugiati e i richiedenti asilo
15 giugno 2018, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO DEI RIFUGIATI NEI PROCESSI DI
INTEGRAZIONE/ISTRUZIONE ACCADEMICA
DIFFERENZE CULTURALI: PRORIETA’ EMERGENTI E COSTITUTIVE DELLA REALTA’
SOCIALE CONTEMPORANEA IN GRADO DI AZIONARE MECCANISMI DI
DISCONTINUITA’ TRA GENERAZIONI NEI PROCESSI DI SCELTA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE (Besozzi 2005; Zanfrini 2016).
DOPPIA TRANSIZIONE (appartenenza etnica e di capitale culturale non riconosciuto) DA
CONSIDERARE NELLE POLITICHE DI INCLUSIONE PER RIDURRE GLI EFFETTI DI
RIPRODUZIONE DELLE DISUGUAGLIANZE ASCRITTE E LE DISUGUGLIANZE DI
RITORNO (McBrien J., Dooley K., Birman D., 2017)
CARATTERE CONTESTUALE DELLE POLITICHE DI INTEGRAZIONE E INCLUSIONE
ALL’INTERNO DI UNA DINAMICA STRUTTURALE DEI PROCESSI MIGRATORI) –
ESPERIENZE CONTESTUALI DI VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE CULTURALE DEI
RIFUGIATI COME STRATEGICHE E SIGNIFICATIVE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(Timm, Student, 2016)
Titolo presentazione Autore presentazione
CAP – Centro Servizi di Ateneo
Riconoscimento Titoli e Competenze (soft skills) dei rifugiati
Dal 2016 avvio della procedura di «riconoscimento finalizzato» per
rifugiati titolari di protezione internazionale (Convenzione di Ginevra
direttiva 2011/95/UE, DLGs18/2014 – riconoscimento dei titoli in
assenza di documenti originali.
1. Equiparabilità del titolo e accesso al percorso di studio equivalente
(in collaborazione con CIMEA, Ministero dell’Interno- Borse di
Studio CRUI-Andisu).
2. Messa in trasparenza delle «soft skills»: servizio specifico del CAP
Uniba rivolto a tutti i cittadini comunitari e non.
Il CAP Uniba - Servizi e Stakeholders
Giunte didattic
he
Equiparabilità dei titoli di studio
Riconoscimento Singoli CFU
CAP
-
Riconoscimentodegliapprendimentiacquisiti «onthe job» etraduzione inqualificheprofessionali
- Messa intrasparenza ecertificazionesoft skills
Servizio Placeme
nt Ateneo
- Consulenza di carriera
-Accompagnamento al lavoro
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Senato Accademico
La sperimentazione 2017 con rifugiati: il riconoscimento della qualifica professionale di
tecnico della mediazione interculturale
ACCOGLIENZA: storie di vita e raccolta
evidenzeRic. sociologia
Valutazione delle soft skills associate
ad un profilo professionale
secondo il repertorio regionale Ric. Psicologia del
Lavoro
Comparazione dell’esperienza presentata e
documentata con la job description EQFRic. Formative
assesment
Condivisione delle valutazioni dalla
commissione composta da
membri del CAP ed esperti nominati dal
tavolo tecnico regionale
Rilascio della qualifica o indicazione
dell’eventuale formazione
professionale utile per compensare le
competenze mostrate da parte
della Regione (assessorato alla
formazione professionale)
PROVA DI VALIDAZIONEsimulazione e verifica delle
competenze in azione
Coinvolgiment
o
dell’assessorat
o alla
formazione
professionale
Regione Puglia
Con la D. G.R. n. 980 del 20 giugno 2017 è stato approvato il «PROTOCOLLO D’INTESA
per la costruzione e attuazione Sistema Regionale di Validazione e Certificazione
delle Competenze (SRVCC)»,, tra Regione Puglia (Assessorato Politiche per il lavoro,Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale), Università di Bari,
Foggia, del Salento e Politecnico di Bari.
si fonda sul comune interesse pubblico a garantire a tutti gli individui la valorizzazione delle competenze acquisite in ogni contesto di apprendimento, formale, non formale, informale, nonché la possibilità di “spendere” le stesse nei passaggi tra i diversi ambiti dell’apprendimento permanente (istruzione-formazione-lavoro);
la per oggetto la costruzione e attuazione dell’articolato Sistema Regionale di Validazione eCertificazione delle Competenze (SRVCC), che assicuri la qualità dei servizi erogati, la certezzadelle procedure e la professionalità delle risorse impegnate, attraverso la definizione di normegenerali di funzionamento e rigorosi strumenti metodologici.
la collaborazione, a titolo gratuito e della durata di 24 mesi, avrà natura di sperimentazione delsistema e prima applicazione delle procedure e degli strumenti che saranno adottati.
per assicurare la corretta realizzazione di tutti gli obiettivi dell’Accordo, compresi quelli riferiti al monitoraggio e alla valutazione qualitativa degli interventi, è costituita una Cabina di regia
I servizi per tutti: La messa in trasparenza
delle soft skills1-Fase prediagnostica /
preliminare di rilevazione del
bisogno
2- Fase diagnostica /
autodiagnostica
3- Fase conclusiva
•Accoglienza e analisi del bisogno •Raccolta delle evidenze
•Auto/etero valutazione delle competenze•Ricognizione delle esperienze formative e lavorative
Colloquio conclusivo di restituzione
Sperimentazione progetti Fami 2014- 2016
Lifelong e Lifewide Learning
Le competenze oggetto di riconoscimento e
valorizzazione sono quelle acquisite dall’individuo
attraverso vari tipi di esperienza, indipendentemente dalle
modalità con cui sono state acquisite, in diversi momenti
della vita e in diversi contesti:
formale
non formale
informale
Articolazione del processo di
valorizzazione delle competenze
Individuazione Validazione Certificazione
1- L’identificazione delle competenzeparte I
Documento di trasparenza
DOCUMENTARE
IDENTIFICARE
RICOSTRUIRE
RIF. Repertorio degli standard formativi della Regione,
Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni
OBIETTIVO:
tradurre gli
apprendimenti in
competenze,
conoscenze ed
abilità
• Coerenza
• completezza
Accoglienza e informazione
Ricognizione delle esperienze dichiarate dalla persona
Prima individuazione delle competenze corrispondenti alle
esperienze maturate
Produzione delle evidenze
Eventuale predisposizione del CV Europass
Rilascio del documento di trasparenza (nel caso di interruzione del
servizio)
“Proposta di completamento “ del/i percorsi di acquisizione delle
competenze attraverso l’indirizzamento verso altre attività/servizi
(certificazione delle lingue, altri percorsi formativi a completamento
delle competenze, tirocinio, ecc).
1- L’identificazione delle competenze- attività -
2 - La validazione delle competenzeparte II
Valutazione documentale delle
evidenze raccolte sulla base di 3 criteri
valore
pertinenza
correttezza
Attestato di validazione
Valutazione evidenze ed individuazione competenze
potenzialmente validabili
Definizione dei contenuti da approfondire nella valutazione diretta
Formulazione di un giudizio di validazione delle competenze
Comunicazione all’utente esiti e rilascio documenti di validazione
“Proposta di completamento “ del/i percorsi di acquisizione delle
competenze attraverso l’indirizzamento verso altre attività/servizi
(certificazione delle lingue, altri percorsi formativi a completamento
delle competenze, tirocinio, ecc).
2 - La validazione delle competenze- attività -
3 - La certificazione delle competenze
parte III
Accertamento dell’effettivo possesso delle competenze
tramite lo svolgimento di colloquio/prove tecnico
pratiche dinanzi ad una Commissione valutatrice terza,
ai sensi dell’art. 29 L.R. n. 15/2002
Le competenze certificate acquisiscono il massimo
livello di certezza
Richiesta di accesso all’esame finale da parte dell’interessato
Richiesta di Commissione d’esame da parte del soggetto
titolato alla Regione Puglia
Nomina della Commissione da parte della regione Puglia
Progettazione di prove tecnico pratiche e colloquio
Svolgimento dell’esame e valutazione
Comunicazione all’utente esiti
Rilascio certificati/documenti
3 - La certificazione delle competenze
- attività -
La sperimentazione pilota con il supporto del
Centro Servizi di Ateneo per l’Apprendimento
Permanente dell’Università degli studi di Bari
C.A.P.
Fig. professionale 432: Tecnico della mediazione interculturale
Settore di riferimento: servizi socio sanitari
Titolo di accesso alla professione:
La professionalità si forma anche attraverso il canale della
formazione professionale regionale. In tal caso prevede quale
titolo di accesso il possesso di un titolo di istruzione secondaria di
secondo grado e l'età minima di 21 anni.
La sperimentazione pilota con il supporto del
Centro Servizi di Ateneo per l’Apprendimento
Permanente dell’Università degli studi di Bari
C.A.P.
Fig. professionale 432: Tecnico della mediazione interculturale
Unità di competenze:
Codice UC 1886: Accoglienza del cittadino/utente straniero
Codice UC 1887: Facilitare lo scambio reciproco tra
cittadino/utente straniero e territorio di riferimento
Codice UC 1888: Sviluppo di interventi di integrazione sociale
La sperimentazione pilota con il supporto del Centro
Servizi di Ateneo per l’Apprendimento Permanente
dell’Università degli studi di Bari C.A.P. Destinatari del percorso:
n.2 rifugiati di origine Afghana
Con esperienza pluriennale nell’ambito della mediazione interculturale e
linguistica in Italia
Con numerose partecipazioni a corsi di formazione e seminari attinenti la
mediazione interculturale, ma nessun titolo di studio superiore
formalmente riconosciuto su questa area di competenze
Si rivolgono al Servizio C.A.P. per intraprendere il percorso di ricognizione
e validazione delle competenze e valutare il riconoscimento di una opiù unità di competenze previste dalla figura professionale
Aspirano alla partecipazione all’esame di certificazione con una
commissione di esperti
La traduzione dell’esperienza in
competenza professionale
OBIETTIVO: Validare le esperienze professionali e la
partecipazione a corsi, seminari e convegni alla luce
delle competenze professionali corrispondenti a quelle
previste dalla specifica figura professionale
RIF. Repertorio degli standard formativi della Regione
Il percorso di consulenza ed
accompagnamento
Profiliatura: identificazione delle esperienze formative e professionali più salienti
Raccolta evidenze: raccolta delle evidenze formali ed informali che attestano la acquisizione
delle competenze dichiarate
Validazione delle evidenze: sono valide? Affidabilli? Sufficienti?
Valutazione e accreditamento: Valutazione del fittra le evidenze prodotte ed il grado di copertura
delle competenze richieste dalla figura professionale
Conclusione: Colloquio di restituzione e definizione di un piano d0azione professionale e/o formativo, eventuale accompagnamento alla certificazione
Profilatura: Dall’accoglienza alla ricognizione delle
esperienze
Raccolta di evidenze e traduzione delle
esperienze in competenze riconoscibili nella figura
professionale
Nell’ottica di valorizzare
ogni apprendimento
individuale, il C.A.P. ha
cercato di estrapolare dai
racconti e dai documenti a
disposizione le competenze
da loro sviluppate,
traducendole in
conoscenze, capacità,
capacità/abilità come
previsto dalla figura del
repertorio
Assesment delle soft skills associate alla figura
Prove di auto ed etero-
valutazione per la
costruzione del folder di
competenze trasversali di
ciascun utente, a
completamento del
proprio profilo.
Validazione ed accreditamento delle evidenze prodotte
Prima restituzione dell’analisi e definizione di una
eventuale «proposta di completamento del
percorsi di acquisizione delle competenze»
Certificazione delle competenze validate
La certificazione consiste in una prova tecnico-pratica riguardante learee di competenza risultate scoperte rispetto alla figura professionale
Una commissione composta da esperti tecnici, rappresentanti delleparti sociali, rappresentanti del Ministero del Lavoro, rappresentantidell’Assessorato Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale dellaRegione Puglia ed esperti di validazione e certificazione del Cap hapresieduto le sessioni di esame
I due utenti hanno superato entrambi la prova ed hanno ottenuto ilriconoscimento della qualifica professionale di “Tecnico dellamediazione interculturale”!
Documenti prodotti
Documento di trasparenza (Dossier composto da sezione
anagrafica, sezione relativa alle esperienze e dalla sezione
relativa alle evidenze);
Scheda di valutazione delle evidenze;
Verbale di validazione;
Attestato di validazione;
Modulo di iscrizione all’esame di certificazione;
Progettazione degli esami
Verbale dell’esame finale
Attestati di certificazione (UC/Figura)
Alcuni dati di sintesi: dalla sperimentazione FAMI
al Servizio di Ateneo
Nel 2015- 2016: 230 Cittadini di Paesi Terzi hanno ottenuto il servizio diriconoscimento delle soft skills (progetti FAMI Work for You e Fondata sullavoro).
Nel 2017: 2 rifugiati hanno ottenuto la qualifica professionale del tecnico dellamediazione interculturale (SRVRC), 50 utenti hanno richiesto il servizio diriconoscimento delle competenze.
A.A. 2016 e 2017 : N. 20 rifugiati utenti del CAP hanno ottenuto il«riconoscimento finalizzato» alla iscrizione ai percorsi universitari e una borsadi studio del Ministero dell’Interno e della CRUI
Grazie per l’attenzione!
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