i K\j. V, si;.
'r^KVi/h^A
.<AJ>¿,'.Vl»:.''C/.Xïï'li.; -»t
i r ’p w
ALLA SACRA CONGREGAZIONED I
PROPAGANDA FIDEP O N E N T E
VEmìnentijjìmo, e Reverendijjlmo Signore C ' A R D I N A L E
N I C O L O ’ S P I N O L AC O M P E N D I O
Sulla, Ponenza della MìJJione del Thibet-, in D ìfeft de' Cappuccini Mijfionarii di EJfa ,
E D I
F r a F e l ic e d a M onT e g g h io g i à ’ M is s io k a r ioi
IN DETTA M i s s i o n e .
C O N T R O -
Le Scritture del Molto Rev. P. Ippolito Defiderj da Piftoja Sacerdote della Veti. Compagnia di G esù.
Kìftretto di Fatto, e di Ragione
•««■•'“«' -V ■ V*» ,t ■. , ;’l • . 'i t :,••:? >: %'s -iS «' s- .y? t ' -:
Ì ’ ;*i
\ -:\i ■
^ .■ * .î „ . *
•'.* «-l •L-*
V , :
I 4 ‘i* .it. ..fi. \ . l
: CT
r •
V-'
■■ïr.. ■ ■ •• •'. .'■ \ ■ ■ V ' ; - •'. •t. ' v'* • , 'F-i '.• _.•■• ■ i • Í i
■ X-” '■ - -i,
' i ..
^ *:. ■ • ■ a-\.i
V ys"'',.’ '-* '- • / T -'iy - ■
< • ••('
i-c
A '• iv .
'} \ '.
-t* "î’jfejf
) E m ìn e n t ijf m ì i e R e v e r e n d ìjftm i
S i g n o r i ,
F R a Felice da Montecchio C a p p u cc in o , O ratore umiliffimo d ell ’ EE.V V . 5 coniìderando » che le tante » e fi dìfifufe Scritture , colle-#
j quali c flato ailrecto àdifendere la condotta , fi propria > che d ’ a l- f tri Cappuccini MiiTionarj del Thibet contro le accufe date loro dal
M olto Reverendo P. Ippolito Defider^idà P iftoja, Sacerdote della V en . Com pagnia di G iesù, fono e d ’incomodo fommo all’ £ E . V V . per eifer confiderate,e di pregiudizio notabile, canto al merito d e lla caufa » che è fcopo principale di queito Sacro T ribunale, quanto á conofcerfi Tinnocente condotta ne ricorfì , che fecero g l ’accufati in S. C . nel 1 7 1 ^ . , con quefta fola S crittu ra, umilia in riftretto quanto di più eiTenziale é in Ponenza ; Onde fé cosi piacerà all*EE . V V * , per m aggior brevità , potranno tralafciarfi le altre ( eccetto nè caii particolari ) e colla coniìderazione di quefta , d e c i- derfi ultimamente.
2 N on sà ca p ir f i , come trattandofi di gìurifdizione fulla Mifllone delThibet in controverfia, pretefa dà cifo R.P. Ippolito a favore della fua V en, Com pagnia , iì fía divertito tanto pródigamente in materie ftraniere , e diverfe totalmente dalla natura della queftione •N o n sà atcribuirfene la caggio n e , fe non che a lla forzata neceifità nella quale fi è veduta la dilui eloquente fa con d ia , che non avendo v iv e raggioni à fuo f a v o r e , n¿ valevoli documenti da darci in Somm ario , da ciò il buon ReligioCo hà creduto poterfene difpenfare > c non abbia tro vato altro fcampo > che il divertire d a lla queftions > d ’Attore, che fi fà «ontro C a p p u cc in i , coftituirfi loro A ccufatore > diftraere l*attenzione di chi le g g e le fue Scritture non informato , ofcurare il fìftem adcl fatto con fuppofte rapprefentanze, denigra- re con accufe non vere Tinnocenza d e ’ C a p p u c c in i , coftringerli per difenderfi , a divertire dairargom ento sù cui eiTenzialmente fi tra tta , ed ’ambi exire extra cafira .
3 Q u efta c f ia t a la neceUìtà , per la quale l ’umiliato fupplicante è fiato Nec(¡¡itádeirOracoftretto à multiplicare le fcritture . Hà egli creduto efiere in d o - di Utom ar mlt ve re d^evacuar diligentemente ogni qualunque accufa contenuta Scritture . nelle fcri:cure del Padre Ippolito contro C a p p u cc in i, perche elTen- d o dirette al Sacro Tribunale dell' EE . V V . , daeflfo poteano eiTer prefe in coniìderazione , abbenche date > ed ultroneamente ; onde il non difcolparfene 5 ed il tacere» farebbe potuto fcmbrare una tacita confeiTione di r e i t à , e dì pregiudizio a l l ’innocenza lacerata . V i è fiato di più il riflef(o , che la notizia d e ll ’ac- cufe p re d e tte , abbenche date in Sacra C o n greg azion e , il medemo R everendo Padte Ippelito le hà divulgate ancora in publico, e ia^K om a , e f u o r i o n d e anco il povero Supplicante è fiato coftretto à dover giuftificare la propria co n d o tta , e quella d e ’ Tuoi C o m p a gni in diftefo detagli^, affine che il Publico ancora pofsa formarne-» quel concetto , che qualunque difsappairionato intelletto fincera- mente ne formará . A 2 4 Però
SV. ifpont il fatto h fretto y t j i apptr- '{«: Vecumcfiti per iujfifienza ài cjfo %
4 Pcvo il quefito nella ptcfcnte Poncnxa pare debba .tTsere :
J n p t recedendum à decifis ^few^n fa tis fii: ^ ro v tfm n l
per il Decreto emanato d a quefta Sacra 'C ongregazione nel 171 8, Danno il m otivo a formarlo le iftanze medefime del Padre Ippoiito ò fìa per la dilui app^tU'^one da effo Decreto al Supremo immciiatù , e formalifjìmo Tribunale del Sommo Tonpefice > ove hà egli citato T O ra- tore ( Somm. xA% num. i , ) , ò fia per un iterum audiri dall’ E t . V V . in gradii reviftonis cauft y com t egli fi compiace d'interpretare à proprio vantaggio quel Tuo termine : appello : (fn a feconda ScrittU'^ raí» 16, j in ardine alla prima p a r te , col dimoftrare evidentemente infuiTittenti le raggioni dei Padre Ip p o lito , farà in chiaro la negativa . Ed in ordine alla feconda, fono i Cappuccini nel dovere obbedienziale d ’efeguire qualunque fuprema deliberazione dei Sa- groT ribu nale • Supplicano benfi per la benigna permiiUone d i g iu - ftificare la loro condotta circa i ricorfi da efli fatti n d 1 7 1 5 . , e-» per la celere decifione utcunque » come vivamente fperano della Somma Equità dell’ EE. V V .
5 II. fatto è ftaco difFufamente diftefo dall’O ra to re nella fua prima i c n t - tura dal §. 3. fino al $9 9 e nella quarta dal §. 6, fino al » e jindmen- te nella, é* dal §. 2. fino al 7 . Q u i in riftrecto Tumiliato Supplicante im p lo ra le memorie del 1703. contenute in A rch iv io di qu eitaSacra C o n g re g a z io n e , a llo rq u a n d o la Mente Tempre grande della-, fel. mem. di Clemente X I . , c d eg l ’ Emiaentiffimi C ardin ali di Propaganda in que* te m p i, per que fini lu blim i, ch ‘ a ll ’ O ratore fù dovere d*cfeguire , ed è o g g i di muta riverenza il v e n e r a r li , defti- nò i Cappuccini alla difcoperta del Thibec , ed à fo n d a r v i , fe era_* poflìbiie, la Santa Miliione , Se c iò foiTe ftato á notizia del diligen- cifiimo Padre Ippolito , da Leh nel 1 7 1 5 , e Cottoli 5 , d ’ A g o l l o , non averebbe fcritto al fuo Padre G e n e ra le , che ; i Cappuccini Fran- cefi in Surat occultajfero à i molto Reverendi Tadri Gefuiti l'imhafciata del del fuo ferino Thibet defiiuata à Tadri della fua generabile Com-- pagniapromiilgatori della vera Legge , invitandoli à quella Mifjìoner e-> fvi andajfero gVaccennati Cappuccini ( Somm, ñ.num, 2* ver, 3 4 5 . ) i ì- mil notizia non farebbe prefentemencc neirA rch iv io di quefta Sacra C o n gre g a zio n e , con indecoro di quei Religiofi innocenti • Haverebbero faputo : e(Ìer c iò infuiTiftente, perchè la fpedizione al rhibet non fù akrim ente per l ’iftanza Hi quel Principe , m a mUi motu propria dell’EE . L o r o , dalle quali furono deftinati non iC ap- puccini Francefi da Surat, ma i Cappuccini Italiani delia Provinciji della Marca d'Ancona . Ma oggi i Cappuccini mancano di teftimo- nianze fi perenni> pecche il M ondo noR h àd i eiii Sacri E ro i , che_* le fredde ce n e r i , e la gioriofa rimembranza delle loro venerabili azzion i. P arlapoi il Padre Ippolito , perchè, hà v ita , hà cred ito * c d h à y o c e . Ma il povero Supplicante non h à circa l ’efpofto aUro autentica docum ento, eccetto > che ii Decreto di quefta Sagra Con- ^gregaziont; della fua fpedizione perfon-ale c o l à . Som m ,.^,niim ,^.
6 Cìunfero i Cappuccini nel Mogol alpOriente , cioè per la parte del G a n g e ia Bengalia nel ly o i f . , c fe ne producono autorevoU atte- fìaci net Sommario C. ^alli num. i . 8. 1 1 . 17 . ip . 21, In Lhaifa
nei
nel 1 707. com é ípparífce per autentici rifcontrí ihidem f numeri 1 1 • a o . ) V i continuano nel l y o p . , i o . , e 1 1.(ib id em num, 4. 5. <?• 7»)- Sì danno ancora documenti ne* Somm. dell* efiftcnza permanente , nc mai interrotta deííe loro Rgfidenze in Chandernagor nel Regno di Bengali» nel M ogol nel 1707« , 8. i o . , 1 1 . , 12 . ( Somm. B, K»wf. 8 . , p . , IO . , e Somm. C 1 7 . , ip.» 21. ) in Patna nel Regno del Behar , pur nel M o g o l , negl* Anni 170^. » 1 0 . , 1 x.» 1 2 . , i j . , 14* ( So7nm,B, num. 7. , , Somm.C, nim . 1 2 . , i »14. » 1 5 . 5 1 ^ . , 18.^ E l’ accennare l ’a l tr e d u e refìdenie ne* Regni di N ekpal nel 1 7 1 5 - , e d i T a k p o n e l 1 7 1 7 . non è neceííario p er non Qifcre quefte in con- t r o v e r f ia .
7 N e l fine del 1 7 1 1. per le mancanze tanto d e ’ ÌUi(ìdii,che de* R e lig ìo -fi , fu necefTario à Cappuccini fofpendere adtempus la refidenza in.- LhaiTa » e fpedire il Padre Dom enico da Fano à R om a per r icevere d a quefta Sagra C ongregazione g l 'O ra co li V e n e r a t i . L ’indubica- t a evidenza di c iò fi comprova per Tautorevole aiTerto di M oniì- gnor V c fc o v o Mailapurenfe ( g ià G efuita ) all* E E , V V . , e per la rifpofta al medcfimo di quefta Sagra C o n gre g a zio n e (Somm* B» num* 8 . , ff p. )onde in verun modo può fuififtcre quello fi ^flerifcc d a P adri. E x a d w fo in Ponenza contro de* Cappuccin i : non ejfer qttejìicomparfi colà nel Mogolper renderfial Thihetfino alli i i j . d\ vembre 17x5.(50?»)«« 3 , »»w, i . ver. 52. ) ec/?e laprima refiden^r-». in Lhajfa degl*^ccufdtt fojje folamente colleSlhè per pochi mefi ( Somm, B ,n u m ,i, v er ,6 $ ,y ed il "Padre Ippolito nellafua ScrittftriL»al $ .1 5 .
8 Nel 1 7 1 4 , g iu n fero n eh iiog ol fe iR elig io fi fpediti d a quefta Sagra-».C on gregazione nel 1 7 1 3 . , due d e ’ quali ’ imbarcarono in G e n o v a per M arfeglia col Padre Ippolito , à cui comunicarono la loro g i t a a l Tliibet ( Somm. B. num, 1 2., e i Í . s ) non oftante che l’eruditifli- m o Padre coftancemente rapprefenti all* EE . V V . 5 anco coU*efibi- zione del proprio giuram ento, non eiTerfi incontrato in Genova-« con tali Religiofi (fn a prima Scrittura $. 4 4 .1 e feconda Scrittura^,
non averlo faputo che folamente alti • jò j i . di Luglio del ( fu a Seconda Scrittura §. y. circa medium). E pure egli medeiìmo », aiTai prima delli 5 K di Luglio I7 K Í . 5 cioè fotco li 5. A g o f t * *7^5* ne auea dato certiiUmo avvifo da t e h a l fiio R evcren d iil im oP ad re G enerale ( Somm.B, nitm. 2. ver. 270. ,e 2 $ 6 . ') ; onde refta in chiara e v id e n z a , che nei 1 7 1 5 , fuffifteva tuttavia la Miffione de* C a p " puccini colà , quantunque il diligentiiTimo Padre IppoHto abbia-» ftimaC'O neceHario rappreTentarc ali’ EE. W . ( f u a prima Scrittitrn^
‘' ere i Cappuccini abdandonato il Tbibet quando egli v i entrò nel 1 7 1 5 . E pure cofta in a d is , ch.e ad unico o g g e tto di, quelia Miifio* ne erano ne’ R e g n id i B en galla i B e h a r , e N epal nel medeÌifliO Anno dodici Cappuc-cini, oltre à tre Morti nell*anno medefímo{ Somm.B. num» 14. ( cinque de* quali col nuouo Prefetto-eranp ac-iu.ilmente in moto à fine di continuare la loro refidenza in Lhaifa-* per Dec-reto pofitivo dell’ EE . V V . fotto li p , d e l 1 7 * 4- ( Somm. C.
C h e poiqueftic inque MiiTionariieffettivamente p e r v e - niiTero al rb ibct nel 1 7 1 5 . ne abbiamo in a d is la perenne attcfta- zione,della quale non può bram arfeneìa più valevole per éiTerc dell
^ ^ A 3
jftcflfo Padré íppolito c Sómm. C, num. 3 1 . f . 2. e ìr u mdfum.^ AIU j Decembre 1 7 1 (?, in Patna accaddero !e noce opppfizioni in fa tto
d i giurifdizione neU*Oratorio-ràcàefimo de* C a p p u c c in i , cagg io- n a te v id a l Padre Hmanuel Freyre Sacerdote della Com pagnia di G efù , il quale in vigore d ’un ubbidienza del Padre Giufeppe de-» Sylva Sacerdote della medefima C o m p a g n ia , e per eiTa ü iß ta to r e d elle Miflìoni in A gra , D e h l i , Lahor & c . , pretendea Ja concro- verfa gìurifdizione in quella Città , C on tro tali oppofizioni l ’Ü r a - t o r e , prò ilio tunc ivi Superiore a ttu a le , fi tro v ò in dovere di pro- tcña,i:c eo medo quo potuit i e di trafmettere à quefto Sacro Tribunale i noti ricorfi che moiTero la Pendenza nel 1 7 1 8 - , che terminò col D ecreto efpreflb in Somm, ^ num, 4.^ che d à m oto à i ricoriì attuali C fiano in grado ò di a pp ellazione, ò di revißone d i caufa ) d e l Padre I p p o l i to , e che hà attirato fopra TO ratore il contratem -
r g u a lm th o ß po d ’a v e r mal piaciuto ad eiTo benigniiTimo P a d r e , dalia parte ex Non sà capirfi la fcintilla , dalla quale fi ca g g io n ò tale incendio. R i-
'fo /# prefentc^ pete qui il Supplicante c iò , che hà già rapprefentato in altre Scrit- tu re : a v e r i Cappuccini difcoperto il T h ib e t , e fondatavi la Santa MiiTione per la g razia di D i o , e per l'aiTiftenza a d efli p re fta t io dalli molto Reverendi Padri Gefuiti Francefi , e Portoghefi . Eift Cappuccini hanno d a to parte di ciò à quefta Sac, C o n g., dalla quale ne furono ringraziati eiTtPP. della Com pagnia ( Somm. 5 , n. 7. circ€ finem ) e finalmente l ’O ra to re medefimo ne pafsò g r u i & z i i , che fi d o veva n o col Rm o Padre Tam burrini Prepofico G enecale della detta C om pagnia (Somm* *//. ««w, 2, ) I n fomma nella foE dazionedi quella M iffionc, tanto furono lontani i Padri G efuiti dal proteftarc fui loro p r e t e f o ju s , che an zi fono p ie n i i Sommarii de' document i della loro troppo benigna afliftenza (Somm,-^. nim* 2, Somm, B* nunr» j--, S , , 9» lì t , %A„B,$omm» C^num* p*. io* 11* 1 2. i 1 4 , 1 5,17* 18. ip , 20. 3 1 .2 4 . 25- 5 1 . ) ancora co n efp re ife co ngratu lazion i fugl*avanzamenti della medefima Miilione ( Somm,B^num*^, liuB. , e Somm, C. nnm, i , e 1 ¡Í, ) O ra p o i .............
1 1 C h e che però fe ne ignori il v e ro m o t i v o . D i certo fi s i , che in Cina^I ò nel fine del 1708, , ò n e Ì p r in c ip io d e l 1705?. , i m olto R everendi
Padri S a r tù , ed altri G efu iti R egii M atematici , fepperone' confini V gualche fornfa~ della Tartaria la dimora de* Cappuccini inL haiTa, ed il com m er-
per iahitarß c i ò , ch eífi avevan o con i Padri Miifionarii d i P ropaganda ì i l * motivoßa quefio, quellTm pero ( ibidem m m , 6. ver^ 6 . } & almeno lo feppera in Pekin
d a Padri Francefcani r ifo rm a ti, i quali glie nefcriifero d a Singan fu , Metropoli della Provincia di Xenfi ^ Somm, C,mmp 4. $. I. >
■ & àh ilio temporeJam novHs nafdtur ordo
l i Paflano i Cappuccini dì LhaiTa ludibriofamence defcritti fülle Gazzette nella Cina ( Som m arioC,i^um ^6.verf 1$ ) Nel 1715- ftl in pencolo di perderfi la Miliìone de Cappuccini nel Thibet per1 manza , che rimperatore della Cina facea a quel Rè per mezzo defuoi Ambalciatori, acciò eill Cappuccini foifero cotidottìin_# Cma * comeconfeiTa riileiToP. Ippolito ( Sommario C. K[um. ?i. } N?l i 7 io .o incirca fi fa initanza al P. Tamburrini di fpedirfi i G e- luiti al Thiber {Som m am ) Nel 1712. vi fu
deili-
¿cftinato U P , Ippolito , to m tp d tetin a S tis , N c l i 7 i 4 « g li fu ag giu nto il P* Emanuel Freyre > e partono p er ii Thibec d a D ehli a«» i g di Settembre ( Sommario B» 'ì^ m , 2. verf, In Lahor, M iifio- ne d e PP. G efu iti della Provincia di G o a , com e ce ne aiUcura il P. Ippolito nella fua 3. 5rr/iiar4 12 . j v i tro va n o qu èp overi Criftiam abbandonaci, defticuti di P a fto r i , e fenza Sacram e n ti , d i che il medeiìmo P. Ippolito ne fùteftimonioociiIareL-»
2, 14, ) N el 17 i j * giungono il Leh , una delle principali C it tà del GranTbibet ( Somm, 5. )Q u i incontrano ottima occaiione di f tab ilirviii . V i fono defiderati da quel R e , da què G r a n d i , da quei Lami 3 ( cioè Religiofi C la u - ftrali * ma in fe d e li) V i fon r iconofciuti, come D irettori Spirituali; bramano da eiTi le i ftra zz io n i, e le fpiegazioni del N oftro L ib r o , delie Sacre Immagini ( verf, x8o. 1 8 5 . ) Il P. Ippolito brama; ftabilirvifi per confolarli ( ibidem verf, 2 6 0 ,) Sanno che in LhaiTz v i fono i C app uccin i, i Mi(Tionarii di P r o p a g a n d a , e c h e n o n .* v*era neceflaria altra Miflìone ( ibidem verf, 270. 2S6* 30^»J37«) pure il P. Freyre vo lle andarvi (ib id m verf,\^ 1 2 , ) In L h aiT a v i refta il P, Ippolito , il P. Freyre cala in N e k p a l, & in Pattnà ,
in locisfàlicet 9 xìq quiili exijìebant a^ttaliter per ordine prccifo di quefta Sacra Congregazione Miffìonariialterius InJlìtuti^vi^dìfÌMr^ b a la g iu r ifd iz io n e ,e v i fi trafgredifconoi Venerabili Decreti di eiTa Sacra C ongregazione , termina in fomma quefta loro fp e d iz io n e , non in altro , che ad cajlra movenda , & non ad excolendas xAnimas. Q u i per quel C4/2r4?Mo^erirOratore non intende contro la buona arm onia delle amicizie p erfon ali, come fuppone ii gentiliilìmp P. Ippolito nel §. 55. della feconda faa erudita Scrittura ; ma unicamente incende contro la pacifica giurifd izionc, che legitimè v i poiTedeala fuprema Autorica- di quefto Sacro Tribunale abfque^ fa rtis exadz'erfo reclamatione a principio.
D a quefta fedeliifima efpofizione di f a t t o , foftenuto d a innegabili D ocum enti è in aperta e v id e n za , con quanta infufliftente ragione infti o g g i il P. Ippolito D e i ìd e r j , o fia nella citazione contro v o r a to re cordm Suììiino Tontifice y o fia preffo TEE. p rorevi- ftonc Caufce per ottenere o un malè Judicatum , o u n recedendum a j deci^s-i Poiché cade per primo in rifleifo, ch ’eiTo R, P. non è iti fine 9 fe non un R elig iofo particolare , & in a d i s in verun m odo apparifce autorizzato per c iò dalla fua Ven, R e lig io n e . Sicché fe il D ecreto emanato da queft© Sacro Tribunale non fù indrizzato a lui nominatamente, ma al ReverendiiTimo P .G e n e ra le della.* C o m p a g n ia , e da quefto fù con dovuta fommifiione a c c e t ta to , e d ordinatane pronta efecuzione , mentre eiTo Reverendifiìmo Padrelo r ice v è , come qui un femplice Suddito ne reclama ? Anche-» i ’O ratore infatti è femplice S u d d ito , però s’egU com parifc^è folo per ubbidire al proprio S uperiore , dai quale è ftato coftituito a l Sacro T rib u n a le d cir E E .V V , per rendervi conto della dilui condotta , di quella d e ’ fuoi C om m iflìonarii, & deducere in fomma jura
fua fupsr expojttis à tenore del Venerabile referitto di quefto Sagro Tribunale fo t to li 3 1. Agofto 1725.. Scrittura dell*0 fetore inprincipio) E perloche riguarda il p retefo jus della C o m p a g n ia ,
A 4 mentre
Pare non effe r dendum. Primo che chi nefaifioi MH autorizzati domaniarh.
9ttdo f e r c h e sì De^ 0 » che ß p r e tend e ha eß e r rivo ca to» , f à f 'urrett izh p e r uppofie fa lfe y e i l - -time i f ianze i/c-»
mentre q u e f t ä n e ir a m u le ä g l ta z iö n f id e l l i éáufa p c pojfe lo proJ m uove per m ezzo del fuo p u b lic o ,e d a u to r izza to K a p p refe n ta n te , nè ci cofta abbia d a to al Padre Ippolito veruna fa c o l tà , refta totalm ente nullo , & nullius valoris ciò s eh* il Reverendo Padre hà rapprefentato , e rapprefenta in tal Ponenza -
1 4 E quantunque fu iT eautorizzato; ciò eh*egli eruditamente rappre- fenta nelle fue Scritture non fi crede va levole à portare la Somma G iiiftizia del Sagro Tribunale í2í¿ recedendum fondamenti del D ecreto del 1 7 1 8 , , cioè g l ’umìli ricorfi de’ p o v e r i C a p puccini nel 1 7 1 ^ . non furono nè non intieri nc tam poco non veri^ e-# molto meno illegitim i, come il Reverendo Padre li qualifica ( Somm. ,A .n u m .\ ,) D ice egli veramente con grande affluenza a l l ’ EE . V V . {Sud Seconda Scritturai. 1 5 ,) che i Cappuccini non rappre Tentarono il jus , che a v e v a in quelle Miffionj & c , Ma fi crede eilerfi baftantemente fodisfatto à loro lu o g h i , fpecialmente nella Scrittur a d e i r O ratore fegn ata . ( num. 4. §. 2 5, , e$. 2 p . , 5 0 . , 51. ) Q u i folam ente vuol dirfi , che per parte d e ’ i ricorrenti nel 1 7 1 5. > i ricorfi non furono nè illeg ittim i, nè fondati sù/ai^c rapprefentan^edi fa t to , mentre i ricorfi fudetti, fiano, ò del Padre Dom enico d a Fano Prefetto prò ilio tunc della controverfa M ifiion e, ò di Fra Felice d a M ontecchio O ratore , Superiore in Patna in a6iu perturbationi^ paci~ ßciejurifditionis , doveano ex eorum officio e opporfi j e proteftare , e darne parte » ne poteano difpenfarfene col cedere infedelmente à qùe* Padri unagiurifdizione : che era ad cfli confidata per venerat o Decreto dell’ HE, V V , Fù bensì per g l ’Opponenti difgrazia fata le ìl mal piacere in c iò a lli R iveriti Padri D e f id e r j j e Freyre . M eno iüfai'^aefpoß^ione nel f a t t o , mentre dal Reverendiflimo Pad re Tamburrini ( Scrittura del Tadre Ippolito $. 2, ) fu l f efpo- fto^da Cappuccini non fi dilíe nulla in contrario j ma folam ente male in form ato , rapprefentò : l*ignoran’:(a de* Cappuccini y la refìdenii^a à ifo lid u e d i ej[i,etagrande abilità ,creà \icìda , eifo Padre C e n tr a le nel Tadre Ippolito. Sopra, ta tto non furono illegittiìni i ricorfi per parte del Tribunale 5 a cui fi ricorfe , mentre o g g i Pubbcdientiifi- m o Padre ( che che abbia creduto diverfamente nell’A fia ) ( Somm. € , num. 3 J ) pure qui in Rom a prudem èr, & fpontè lo riconofce per com petente à fe > e fervorofamente lo in vo ca pro revißone Cucs ca ufa .
II dirfi poi dal Padre Ippolito il D ecreto del 1 7 1 S eiTcrfondato Tulle di F a t t o , c iò non è fe r ite la raggione , ed il meri
to di eiTa» m a i! fatto m ed efim o, E con qu an ta ingiuftizia per 1 efpofto , e com provato di fopra , chiaramente apparifce , giacche le rapprefentanze d e ’ Cappuccini erano fondate fülle attuali opo- fizioni fatte ad effi nel 1 7 1 5 , , e 1 7 , da m otivati Reverendi P a-
■ dri unicamente in locis , in quìbus efii C appuccini exifiebant per o r dine precifo d una Suprema Autorità , e v i efercitavano un polfeiTo attuale di Pacifica gi«rifdizione 5 alla quale fù fatta oppofizì one-» ßnelicentia , imtno & contra DecretaàtWz medefima Suprema A u torità . Spettando dunque i ricorfi à chi li fece > il decidere à chi faviam ente hà decifo , ed effendo evidente la fufilftenza d e i r efpof to > fe iad ecifion e dell’ E E * V V . nel 1 7 1 8 . 6 fondata neirefatceu.»
O iic r -
O f l f e m n i è delle Sacre l e g g i precedenÉfiméMtcftabilíte, t di g i i previam ente , e dovutam ente promulgate , fin’ora non sà vederli nelle Scritture del Padre Ippolito qual foda raggione poiTa addurre per m uovere il Sacro Tribunale ad recedenditm 4 decifis «
Stima reruditiflìm o Padre 5 che confiftendo la trafgreflione delle-r , Ferche il Sacre L eggi citate ( Som m .^, »«ìw. > 8 - ) nel fondare : mvarru> ¿re Ippélito vi\ fi Mißonsm in locis non le abbia egli trafgredite,perchè non crede nuova Mijfione, aver fondata nuova MilTione nel T h ib e t , quando vi penetrò nel nonni continuò il ¡ 1 7 1 5 . , ma vi hà continuata quella M ilion e medefima , che v i fù loróamg ià fondata nel i 5 2 4 .d a l Padre Andrad a G efu ita , L ’aiTerirce-j ^ a i r EE. V V -n ella fua prima Scrittura a l§ . j y . >e ne tralafcia i e j prove ftim and o, che la dilui aiTerzione autorevole po(Ta rendere-# criminale la buona fede di chiunque legga le fue Scritture , fe p re- fumeffe dubitare di ciò » che ei femplicemente afTerifce, noo^ oftante tutte quelle aperte infuififtenze > e contradizioni , che fi oiTervano nelle medefime fue Scritture , delle quali à parte fe n*c d a ta una piccola collezione m a r c a ta : num, 8. : Ma in tal fuo fentimento incontra la difgrazia di avere due conteftì di merito , e di condizione fuperiori al dilui credito , i quali depongooo in a^is apertam ente in co n tra r io . S o n o q u e ft ii due preclariifimi C api della fua medefima C o m p a g n ia . 11 Padre Taniburrini Generale di ciia , ed il Padre Mamiani per la med. Procuratore Generale per le MiiUoni & C .I1 Secondo diquefti francamente confeifa a ll ’ E E. V V , che : quella Uro Mißone fà perduta nel k Ì j j , ( Somm, B, mm* r.^erf, 2 5 . , ) ed invano fe ne tentaiTe il riftabilimento ( ibiderru ^erf, 30, ) Ed il Padre Generale fcrive in Lhaifa al Padre Ipp o lito ( Somm, tA» num. $. 'verf 25. ) che quando ve lo man* dò , fù rapprefentato , che dopo la perdita di quelle M ißoni nel i6 $ o non fuffe mai più fiata riaperta da altri* E molto che-» i l Padre Ippolito , avendo riceuta queila le t te ra , non fe ne fìa r icordato per aftenerfi^ d a ll ’ aiTerire all’ E 6 . V V . , che egli colà non ^ ’abbia tentato fondarvi nuo j-a Miffìone ma continuato l*antico pofejjo della prima loro Mifßone j egli 3 che sà tanto bene ; non avervi trovato colà veruna loro refidenza , ne alcun Gefuita > c d egn o ancora di rifleiTo , eh’ eg li fteiTo neila medefima fua prim a Scrittura al $. 2?. , e 24. , efponendoil fatto a fuo favo re dopo avere cronologicam enteprovatala Spedizione de’ loro Padri Miflìonarii fino al 1^41. , e comprovatala coll* au torevole atteftazione del Molto Reverendo Padre Miiefio Segretario della fua C om pagnia ( nel fine della fua Ter:^a Scrittura J mancatole poi il foftegno del Padre Miiefio al §. 24. cominci co- fto à vacillare : accenni due uniche Spedizioni tentate , ma,^ non efeguit# , voli fubito dal IÍS42, fino al 1715 * , e lafci in m ezzo un voto di 7 0 . , e più Anni nella pretefa continuazione di poifeifo su quella Mifììone .
1 7 M a ci replica con erudita rifleflìone il diligentiifio P a d r e , che-* 'eg li capitando in LhaiTa 5 e ftabilitovifi pro ilio tunc non vietano i Cappuccini ( Sua prima Scrittura 38. ) onde egli non-* fi ftabili in locis s in quibus extflebant Miffìonarii alterius infii“ 'tuti & c* per eifere d a ’ Cappuccini ftato affatto abbandonata quella
A 5 M iào -
trio ».Perche m k p chi i JiX, FF» difturbajfero Ì(l^ •tfdfniwe in JoçU uibus exiiiebant lalify Mifiionarj rius Inftiiucij/ifr ne deìh Socré^ i regQzione •
ìnto» Perche tal ejò abbandono non cr ordine deììo-» rema Àutorità*ìa ìe fit ûvea la giù- ìztone attuaìe, e ,tf in ftci/ìco pof-, » •
# • Perch*egJi on- a Lhojfa animo iti ¡'ojjepiametito one a* Coppuccini quella MiJfion<
,0 Sac. Cong,
'ettimo* Perche^ ilPoJJ'efo da
prefo juììo buona dell' abbandono
'.appuuinìdi quel- MJiffionet ccisè taf t nefmancaiie i/t t tal jufpojitionc •
Mifiione , coma ne icrive al fuo Padré Cenera:Ie ( Somm» num» 5. ver.j: P 5 , ) invenzioni , fu ttig liczzc » raggiri n u l la - manca al Padre Ippolito p e r non cadere . Su tal piede potrebbe ancora foftenere , che vacaiTe una C u ra quando ne foÈfe aifenca per rag^ionevol m otivo un C u rato * In ta l m odo i Cappuccini nel fine d el 1 7 1 1 . fofpefero ad tempus la lo ro R eiid en za in Lhaf- fa , come cofta per la fopra narrazione del F atto al §. 8. dì modo che quando giunfero in Lhaifa i Padri G efu it i alli 18- di M arzo 1 7 1 5 . ( Somm, B. num. 4. Vèxf, i p y . ) vi no leggiarono alcune ftanze nella medeiìma C afa > nella quale erano l U t i , i Cappuccini , o v e fi confervavano tutti i loro poveri mobili i quali dovevano fervice al Padre tppolito di prova evidente biella loro Manutenenza di paiTeiTo , ed aflenza d e ' itiedefimi 4.mmù redeundi, E d é tanto vero , che quando nel 1 7 1 5 . entrò il Pad re Ippolito nel Thibec , le reiìdenze de* Cappuccin i di eifa_* MilHone in Bengalla » B e h a r , e Nepal ^ià erano p ien e , ed altri Mifllonarii erano in moto p e r LhaiTa ( Somm, B. num. 1 4 . , e-> Somm. num. C, 51 , §. 2. circa medium ; ) di m odo che mai i C a p puccini fono ftati più numeroiì in quella Miffione , che quandoil Padre Ippolito la credea totalmente abbandonata •
18 M a ancorché i Cappuccini foifero u fc ic id a l Thibet con animo d i non più ritornarvi , mentre ciò fù eifetcuato fenz* ordine precì- fo del Sacro Tribunale , à cui fpetta la proprietà della g iu riia i- ziane in controyerfia , non per quefto la Sacra Congregazione-» averebbe perduto il ju s , di cui era già in poireiTodapiù 'anni, ne tampoco averebbero voluto i ’E £ . l o r o disfarft cofi facilmente-» d 'una Miflìone non fenza pefato rifleiTo voluta dal loro Apoftoli- co Zelo , ahbenchè difpcndiofa • E *m o lto j che il prudenciflimo Padre a v in iì tantofajciìmente la fuppoiìzione d i ta le abban d ono, an zi vanti ignoranza invincibile della difpofizione della Sacra Congregazione fuU’alfegnamento di quelle MilTiioni à C app u ccin i , attefi i certiflìmi d o cu m e n ti, che fono in A d is della dilui certa fcienza fulla dimora di eili Cappuccini in LhaiTa , quando egli vi s’incaminò nel 1 7 1 2 . ( Somm. B. num, 12 . , c 1 3 , , ) e del raguaglio , che egli ileffo ne diede al fuo Padre Generale fette-» Mefi prima del Tuo arrivo in Lhaifa d a Lch ( Sm Giornale Somm. B,num» 3. verf, 2 7 0 ., 28(5., 3 0 5 . , e 557. ) Ma ey?o , che il Padre Ippolito abbia creduto il Thibet affatto v u o t o d i Refidenze , e di Giurifdizione , onde avcrà forfè Tuppofìo potervi prendere i lp o f- fe0b nomine fu a Societatis , ciò farebbe ftato lecito al più fulla bu ona fede , che quella Miflìone fuife derelitta del t u t t o , ed in tat ca- fo farebbe ftato giufto il titolo fin tanto s che egli fofte in tal credenza . Ma quefta dovette aÌTolucamente ceil'are in lui , allor quando alli 4. d ’Ottobre i Cappuccini mofìrarono ad c!Ìo Reverendo Padre le loro Pacenti ( Somm. num, 5. verf. SS. ) per la qual notizia , potendo venire in cognizione , che un Aucoii- tà fuprema fotto li p . di Gennaro del 1 7 I 4 , p r im a ,c h e egli v i p en etra le , avea decretato : in ^egnisTbebeti Mifione n ejfe continaan- 4am ( S m m , C.n«m. 28. ) per tal notizia d ’altra giurifdizione-» continuata dovette in efloU evercndo Padre ceGare la dilui buona
Í c á c y & ctißfeqmnterogm dritto nella prctcfa giuriTd/zione, mentre juri/di& io cenfitur tradata cosnodo^quo competipotefl Q Jnnoe. in Cap. P a fìord ì de donat., ^ ia Cap. Laterem, de fra ken d is , apud Emimnttßtmum Pctram Pn^f. Sacra Congregationis Fidei Prop, Comment. ad C m fl. hpofloUcas C m fl. (^^AìeìnandriViL nam.}£. pag, 109. ) A quanto dice ^erudito Padre fulla fua an tecedete ikbilita giurìfdizionc in_»LhaiTa prima del ritorno ivi de’ Cappuccini, tanto 'iì è potuto Cmvoperchè i rifpondere • Ma Tulle perturbazioni feguite per parte de’ Padri poßzionc &c. not. Gcfuiti fugl'Oipizii di attuale , ed antecedente Refidenza de’ lamente¡h in Lha Cappuccini com e/» rro«¿-^ w nella Provincia di Tappò j in Katmandu n ú ^ g n o á ii^ tp ú in Patria Kìù B e h a r , àenza. con tre Scritture cofa hà rifpoflo il Padre Ippolito ? Nulla •Prudentemente • Hà paifato tutto con miiterioib filenzio, perchè à tutto non hà autonuDa per rifpondere . E da ciò fperaj rO ra to re , che la Somma Rettitudine dei Sacro Trìbunale , fulla condotta de’ Cappuccini, e fülle Scritture del P a d ro Ippolito nulla troverà di fondamento per retrocedere i D eciß s .
Non è fianca per anco TErudita Penna del Padre Ippolito ; ma per oftentare la gran necelìità che vi è della revifione della Caiifa, nella Sua seconda Scrittura al §. 24. fi sforza_> di giuffcificare Feipreiììo ne contenuta in una fua lettera-» ^ N o n o . N e tai K o n vi era oc.caßone di porre in compromeffo poco pare dsb Ja Compagnia di Gesù in quel modo ebe v'è eßire rÌ7m atc fia ta pofla r r ( Sommario A Num. P r im o , vcrf, 9 . ) Decreto per < e neir accennata Sua seconda Scrittura fi Ìpiega colla retto- coro àùlaCo\ rica efpreííione , che avendo quefto Sacro Tribunale ad pagnia mentr iilanza de’ Cappuccini, ordinato a Padri Gefuiti Vabbandono jTQ del T h ib et, non fi duole Egli della foftanza del fa tto , cioè prezt»àÙ‘ della perdita della M iiiione, per la fua Compagnia; ma per il 'v ;fnodo coi quale i Cappuccini ban rapprefentato- in Sacra Congregazione, eòe la Crmpagnia di G ciu nel anddte a l IThibet , doTfe ^Itre volte auea fondata , ed eftreii3.ta M iß io n e , aveffs contravenuto a Decreti del Sacro Tribu^ naie . Onds , facendola rea di ta l delitto , reßa eff($ComD^Z^i^ ogg impegnata a difenderß . E per purgarla
da tal iuppofta calunnia , nel §. 2 j. della medefima Scrit-« tura piace ai bcnigniiìlino Padre di fupporre per infallibile la fua triDa diiiinzione del T hibct ; in due de qaali non effendo mai an diti i Cappuccini e fuendo impedire che altri ’Vi vadano, non folamente rtßo offefo i l dccoro della Compagnia^ ma ancora impedita la Converßone di quelle <fsnti, e la promulgazione del Sacro Evangelo , Q u i non tbaglia in un fol paSb iftorico lo ftile erudito del Reverendo Padre « Prim ieram ente non rende giuftizia air ajfet- j
/ o .
io , che dice aver ftmpre portato a Cappaccinì ( §. ^ S i circa f i n , ) fe beaigaamente non riflette che quantunque!
i Cappuccini abbiano fodisfatto al dovere di rapprefcntare in Sacra Congregazione il pregiudizio che fi ricevè nel fatt o di giurifdizione in locis & c , punto non pregiudicarono alle riverite , e religiofe qualità , probità , Virtd , o j intelligenza fublime & c , , di chi credea poterlo fa r^ j, fine licentia ejufdem Sacr£ C ongngationii. C he poi t ricorfi de’ Cappuccini fiano ilati contro la Compagnia_j, quefto fufilfte m en o , mentre fono fìati unicamente contro que loro P a d ri, che in locis ^ c , pregiudicarono: M a
non altrimeate contro la Venerabile Compagnia in com un e ; Onde l ’accennato Decreto , non è , nè potè eirercu di sfregio alla Compagnia eiTendo diretto non contro tutti i G e f u it i , ma folamente contro di q u elli, qui inconfulta ip fa S .C .y immòi & contra c'jus Dccrcta Jecomularmt^ nei T h ib et Q Sommario A, Num, 4, )
s o E per evidenza m agiore, che i ricorfi de Cappuccini notiJì fiano fiati contro la Compagnia, come crede il Padre Ippolito, li riepiloga qui cioche altrove fi è detto, cio¿ ^ Veruna.» difpofizione legale pregiudica al decoro di una Provincia in_j comune fe quefìa riguarda la fola correzzione di un qualcho particolare di eiTa, fi ripete di più cioch’ è fiato già detto dalP O ratore a tal p rop osto nella fua prima Scrittura C Fatto A §. 13. & altra Scrittura fegnata?^a«;ero 4. §. 2 1 . , e 22, 3
[ . ciocch’ efio Reverendo Padre o non haoiTervato , o non ha^: accurato a bello fìudio , mentre non vi rifponde , cioè =3
tjjcrvi qualche differenza tragV/ndividui, eia loro fp u ie , i fia ñato quello eiTer fi voglia l’agire de Padri Defiderj, d o
S y lva , e Freyre, tanto del primo nel T h ibet, come de fecondi in N epal, e nel Behar, da i Cappuccini, che ricorièro, i quali fanno, che n: aBiom i f m t fappopturum , & nófp fpcciei- nè fu creduto , nè fu rapprefentato , come un agire della V en, Compagnia in commune ^molto meno d'ordine de i riveriti Capi della medefima j anzi che ciò de fa B o non fu ife , apparifce evidentemente,nella lettera del Rmo Padte Tam burrini fuo G enerale ad efi o Padre Jppoiito ( Som- Tnario A , Numero 3. j o vcb en fp iega i) dilui Z e lo full’ ofTer- vanza di què medefimi D e cre ti, ne quali il Padre Ippolito vuol farlo Ignorante ( Suaprima Scrittura §. 4 8 .} La R eligione deCappuccm inonficonofce punto affrontata, quantunquei! Padre Jppohto abbia accufati i Cappuccini Miifionarj del T h ibet, mentre quando ancora foiTero vere ]e aecufedalui prodotte, l’IfìitutoMinoritano in fe fìeiTo, perfuadendo, o volendo la V^rtù ne fuoi ProfeiTori, la non lodevole condotta t i i t a t o i d ie fli, farebbe di rammarico alla Religione, ma non di stregio; così il Decreto in controverfianon fu d is fre n o , nc al Rcverendiliimo Padre Generale, ne alia Sua Venerabile
Compa-t
Compagnia • Si confeiTa per altro cflef contro i Trafgrcf- fori agr O rd in i, c Decreti precedeati, che meritavano certamente più efatta fommiilìone ne’ ProfeiTori d’un Inflituto sì Apoftolico •
a i Sbaglia in oltre il buon Religiofo in efprimerii : nella, Sua_»Seconda Scrittura §§. 2 4 ., c 25. , è più chiaram ente, ntllx Sua Prim a §. 2. 3 . , ir 4. aver Ja Sacra C o n gregazione ordinato a Padri Geiuiti di abbandonare ilThi-* bet ad iilanza de' Cappuccini. ;=i Qui non lì vvole im m i- tare l’erudita efprefsione, colla quale la gentilezza del Padre Ippolito favorifce di rifpondere all* O ratore lu ir affare di G en ova ( Sua Seconda Scrittura §. ) U dir poi a un povero Religiofo Sacerdote , che è infincero , che è doppio y ( r O f a t o r e per tanto non hà mai praticate iì- m ili efpreiiìoni e che parlx con rejìrizzioni mentali i l Padre Felice hà Jìim aio , che fojje una cofa , a cui V E B ,W .p o teffero far plaufo, Fuo^credo io affermar^ che in €iò pili abbia offefo i l r ìfp ttto , che alP integrità , e rettitudine deir EE» V V , è dovuto di quello abbia irritato i l Reo da lui pretefo . Non deve un povero Cappuccino ufare Ììmili efpi'eifioni in nfpondere ad un Religiofo Sa^ ctrdote delia Ven. Com pagnia di Gesù . D ice bensì con riv e re n te , e /incero fentim ento, che Vintegrità y e ret^ titudine de’ Sacri Tribunali in Rom a non pratica il form ar D ecreti & c . fo la Citatione infpeU a , ^ parte tnau* ditay ma beasi auditis p a n ib m y fecundum a U a y & pro^ nmà[oiaìitan hatay & ex deduUit • Se ciò li praticaiTe antecedente- Coppuccini» con mente alla pronunzia del D ecreto ia con troyerfia , l ’of- fervi il benigniilìm o Padre tanto nella Scrittura d ell’ ociucontroz> O ra to re . Fatto A. marcata N u m ,{ , § . 2 8 . , ) & i pri- mu» m i Referitti della Sacra Congregazione fotto il prim o ‘dì M arzo 1 7 1 7 . Communicetur Decretum P a tri Generali jSocietatis ^efu yqtii curet omnino fervavi . E fotto li 20, di Settem bre deirifteiTo Anno : A d Patrem Qeneralem Societatis ^efuprò follicita reparatione ( Somm, A , num,6» 3 Tanto è vero che la Sacra Congregazione prima delF ema-* nazione del Decreto in controveriia habbia Tentiti ì Gefuit i , c ne abbia ben ponderate le ragioni • Onde non lì^ capirli come il Padre Ippolito prima di riipondere alle già diitribuite Scritture deir Oratore non le abbia ne p u r o conliderate , per moilrare colle Rifpofte , che alipeno l o hà le tte , V ir tù , eloquenza , invenzioni , tutto rifp len do neir Erudìtìfsimo Padre ; E quando la di lui erudita facond ia , aut Verbo , aut Calam o, è fola ad efpriraerfi, tutto è a fuo favore, ma fino alla replica inclufivamente , e poi non più o ltr e . ^
z 2 Manca
*23 M anca anco all’ iflorico il Padre Ippolito in aiTerire all’ EBJ y V . avere i -Cappuccini fatto iftanza , che i Reveren- di Padri foiTero diicaccìati da tutti i fuoi tre Thibetx ( ubi jupra j ) Mai è ciò paiTato per la mente de C appuccini I ma folamente hanno fupplicato non eiTcre moie* itati iti locis Per altro erano à loro elezione andare altrove , E : utinam ,utinam utinam vi foffero andati. A lm eno _i Cappuccini Miiììonarii del Thibet tanto fonofìa-
iüanze in Sacra Congregazione, 1 y^atore fpera.che ¡’Eminente Compreenzione de’ Sacri
Giudici non fia per tralafciare dì benignamente riflettere, non eiiere ipai fìata intenzione de* Cappuccini , che i mol-* to Reverendi Padri della Compagnia non aveiTero dovuto applicare a beneficio delie povere Anim e del Thibet il loro Apoftohco zelo tanto proprio ad una Società fi Venerabile , e tanto a cuore à Gesù Chrifto , di cui in tale impiego iì tono dichiarati Compagni . Su ciò impetra l ’Oratore la-> IiiTovenenza fublime deH’ EE. V V , , perchè egli fi èbaftan- tem ente dichiarato nella propria fua prima Scrittura : [ to A* marcata num, i . §§. 38. ; ] e dimoftra parimente in altra Scrittura marcata num, 7 . l’o b b go precifo , ID fono ! Padri deila Com pagnia di mantenere I4 M ifljonc nel Thibet , in vigore d ’un legato , che go^ dono tuttavia iu li onere. Q ui non aiTerirà il Supplicante , che il Padre ippolito nel mutilare , alterare,
Scritture di Fra Felice da M oniecchiooffenda i l rifpztto damfo alP integrità , e fomma Retti^ tudim àdV E B , V V . immitando il dilui itile full’ affare di G enova ^ Sua Seconda Scrittura §. ó. ') V n Sacer* m e Rehgiofo della Venerabile Com pagnia di Gesù è rad ro n e di fcrivere com e vuole eTun povero Cappuccino D ice non fi riconofce molto obbligato alla Fe-delta del Padre Ippolito nelle dilui erudite rifpofte . Per al-
evidenti g ii di fopra prodottefi è in chia- H?I ne’ Cappuccini d^aver nel Thibet
aiTnii zelanti Operarli ; onde non hanno meritatodell’Hioquente Facondia del Padriu
Ippohto fulie diluì efprefijoni , & lingua , 6? Cahw aquitìdo parla w lode de* Cappuccini con altri ( Sua S ^ tonda S e r m ^ a §. 26. 3 aver detto \ non capir eiio R e-
deftdcrio, che ham o e jì d\Ì[cr Joh ^ ^ \ T h b e t , fenza ajuto nelle fa tich e , e fc m a ttßim oni
. Per tanto con rutta quefta bella Rettorica dice fed probat nifhil mentre i Cappuccini con fiilc
m eno eloquente , ma con più d’innocenza dicono : non^in queir O^f^ i>ifer venuti detti Padri io lam entcja u S a r r . r ’ unicamente v ie ra la Gìurifdizione di.quelta ¿acra Congregazione , e non altrove . £iiì Csirpucci^
ni nè fono mai flati auvcrfì in quelle P rorin d c deirAj/J< a / riveriti Padri della Compagnia , come cofta per la familiare^ corrifpondenza di lettere paííata con eiTi, molte delle quali già fono ne' Som m arli. Nè tampoco fono flati lontani dall’ amare la Religiofa Converfazlone del Padre Ippolito, convivendo fcnipre con ciTo iui com e egli fteifo confeifa Q St¿a Se- tonda Scrittura §. ^6. propè fìmm . 3 N è hanno mai ab’« borrito d’aver per autorevoli Teflim onii loro povera_> condotta la riverita prefenza di si cofpicni llp etto ri, e fe foiTe flato altrimente » non farebbero convifTuù feco . Beniì hanno defiderato ne’ Reverendi Padri fui loro. ingreiTp nel Thibet un poco meno di Animofità fui punto di giurifdizione. Non averebbero 1 Cappuccini voluto- aver motivo d’efprim erej c i ò , che fi è dimoflrato nella Scrittura marcata num. 9, , ed in quefla medefima á §§. n . , e 12 ., e finalmente non avere fperimentato, anzi foíírirtutt’ ora gl’efietti di certe politichcu rifielTioni, per le quali vuole ilrifpetto dovuto al Sacro Tribunale ne fia fatto Sagrificio con il Silenzio. In fomma per I o raggioni fin qui prodotte dal Padre Ippolito, à fine d’ottenere dal Sacro Tribunale 'la revocazione per la quale _infta_> ne per immaginazione hà rim ofilque’ fodi fondamenti > per i quali la rettiiìima giuftizia del Sacro Tribunale medefimo decretò nei 1 7 1 8 ., che il Padre Prepofito G enerale della Com pagnia : qrdacunque dilationc y tergìverfatione wora fa b la ta , revocet, ac rewoveat fuos Religiafos, qui ad eajdetn txcokndas A Ìilponet, incotjfulta Sacra Congregatione , /«/- tnOy ^ contra ejus Decreta f e contulerunt * Q Somm* A* num, 4. )
a j Però l ’Eruditiffimo Padre , che in veruna contingenza man- cad ’invenzioni ,d ifp ir ito ,e d i buonaR ettorica, adduce l’ignoranza invincibile di efii Decreti colla privativa &c. ( Sua prima Scrittura §. ù p ., e Seconda Scrittura 1 0 .) E ciò appagarebbe l ’intelligenza fublim edeir EE. V V . >s’eglì ine-defimo in a6lis non aveiTe formato airO ratore il modo di riggettare tale ignoranza colla dilui perenne confefilonedcir cfpreiTa notizia di a l m e n o uno diquei D ecreti, de’ quali o gg i, m a tard i, egli aiTeverantemente adduce un’ ignoranza totale • T a l fua aperta confcisionefi oiTerva nella medefima lettera > nella quale avvifa di tal D ecreto il fuoR everendiffim o Padre G enerale [ Somm» B , num, 2. v e r f J à fronte del qual D ecreto egli ingenuamenic fi dichiara : non aver ‘voluto ìafciare quella M ijfìone , ma averne fcritto al P adre Provinciale ài Goa d igl' ordini de quali egli dìpcndea [ ibidem v e r f 105. ] Efìo che egli non abbia perfcverato colà in fpretum D ecreti. M a nemeno la Sacra Congrega- z o n e i’hà condannato per ta le . Solamente fi è erpreflai - eiTervi andati eifi Padri - inconfuìta ipfa Sacra Congega^ iio n e , & contra ejus D ecrcta, perché veramente cosi e r a ,
' che
Vndectmo. Fercht non (ujjìfte rignor» za àeìlo Legge iCht] rapprefente i l F- polito per ottenere rfvecazione deìlaSe tenza y mentre i ^ " cretidel iS^ó>etós in controversa furo altre volte debitamt tc ifitimati alla C01 pagnìa, a m in eìi'j in Lbajfa a} P. Jpf. Uto medejtmi era noti *
che che fofle circa la loro v o lo n tà . Dunque per porfare la Sacra Congregazione al difccdere à decißs nell’ iftanza che fa oggi l ’Eruditiflìmo Padre prò uvißone cauf£, do- y e a , o farcoftare ; eflervi andato eonfuka, & affenttentc ipfa Sacra Coagregatione , o pure i Decreti fudetti proibiti- v i non fiano mai o fìati em anati, ovvero foftener forte non ciTer mai flati intimati alla Com pagnia. 11 prim o, ed il fecondo , nè Thà m ofìrato, nè hà potuto mai moftrarlo . £d il terzo veramente lo aiferifce n ei luoghi fopra c ita ti, Nelle ri- fpofte però à dette Scritture fi dimoflra evidentifsimamen- tc, eiler fiate feguite più volte le debite intimazioni di tali Decreti à Padri della Com pagnia [ Scrittura dell'Oraiore inarcata num* 5, in rifpoßa al 4, ]
24 Ma importa poco al Supplicante fe il trafgreiTore della Legg e rabbia trafgredira in fpretum , o per ignoranza della
medefima « Bafta ad Eiio Oratore aver dovuto rap- prefentare in Sacra Congregazione, la perturbazione dell' immediata Giurifdizionc di ciTa . E non fpetta al Supplicante , ma al Sacro Tribunale il difcutere fu tal trafgref- fione ; decidere fe fia tale , o non Io fia ; Scuiàrfene la j fim plicità, o ammetterfene l ’ignoranza & c. O n d e, eiTendo flati condannati da Elio Sacro Tribunale i Reverendi Padri Q eiu itì, non come fprezzatori de suoi D e cre ti, ma come TrafgreiTori di E fsi, o iia per ignoranza , o per altro , iì ftim a jam fufficienter provifum cße. T anto più che f O - racolo da cui è ftato pronunciato , oggi ci ailìcura il Padre Ippolito , effere legittimo , e legittim iam o C Sua Seconda Scrittura §. 2 5 , e vcrfo il medefimo aver
l .femprc profetata tutta fommi[fiom , ed TJhhidimzx Q iH -‘ d e m 1 7 . , ) quantunque in Afia pare nudriife diverfo1 fentiniento . [ Sommario Num, ver/in^, > 105 i t m
Sommano C. Kum 25. ]T anto dovea agitarfi dal Virtuofifsimo Padre s’egli preten^
b Scrittore cofitro colla reviiione della fua Cauia coniervato alla sua V e-[Cappucàm nerabile Compagnia il Jus eh’ Egli fuppone a favore di Ef»im i« per fa full’ aiTcrta M ifsionc, e dovea acciiwerfi a provarlo con
Reverendifsimi Signori ; fullo flato elTenziale deila Qiicftionc della quale fi tratta, che han che fare le rapprefentanze. del Reverendo Padre contro de’ Cappuccini, e d rca - ^ loro fomma ignoranza tanto » d i' Idioma , comt mila colkztofie de' Sacramenti , e f u lk Superßizioni , Idola- m e , t Beßemie fuppofte, contenute nel loro CatechìirKO 0 ‘i P f di Croce, per tO rrore ? Che han che fare = i Popoli non Convertiti da' Cappuccini, i L ib r i , chi itott han compoßi , co m lu i , i l non aver auto cora^m d, m am fiflarß & c . Sucche fi è detto a fufficienza per il difinganno? C h e han che far qui fe =5 / T bibcttiß a n
. tre i íc fiali fe t te , íe fian dieci e ß i l grandi ß a alP Orisntc^ o vero all* Occidente i* Cosi ancora fe n d T h i- het ßano rcflati ora due ora tré Cappuccini \ fe abbiano adempito fedelmente al lor dovere > fe divertite le annu^ Provifioni di Projuganda in altri ufi, alle quali accuie per tanto è flato neceiTario fodisfariì, e moftrarne l ’infuisiiten- * a , e fudare a tal effetto uu povero Mendicante Cappuccino , perche i Padri Accufatori hanno prodotte tali accu- iè in tem po, in cui non più vive TAutorevole Tefìim o- nianza di chi havea tutta l ’informazione del fatto in contrario , nè può oggi far tacere chi accuia indebitam énto l ’innocenza. Cofa han che fare colla controverfia preiente U Compoßzioni afferte di tanti L ib ri Jflruzzioni date à i o v iv i 1 o m o rti, à Grandi ^edà P opoU , i Catechißni d iß r ib u iti, ed i L ibri tradotti dal Padre Ippolito ? Ghe rapporta tutto ciò per ottenere , o un btne appellatum , & maìè judicatum ; o una rcceiiìone à dscißsex navita- tibus dduU ìiyC o^ Q procura eiTo Reverendo P ad re. L e Petizioni fu d e ite , date da lui contro l O ratore j c fuoi Com pagni fervono a un bel nulla p erii diluì c a fo . H fe il ZelantiiEm o Padre prò c%oneratione fu^ Confcientiic , penfava dover deporre controde Cappuccini ,d o v e a farne caufa à parte j c di Attore contro di eifi ,d o v e a apertamente dichiarariì loro Zelante Ac;cufatore ; poich^é: quando anco i Cappuccini veniifero còndannati dall* EE. V V , fülle già efpreife accufe, ( il che pertanto dalla Somma Rettitudine del Sacro Tribunale non fi attende } ne le- cuirebbe da ciò , che i Cappuccini aveiTero mal ^gito » o foiTero degni di gafligo. Ma non per queflo fi levarebbe tjuello iffcggio ychc il Reverendo Padre dicc aver ri*teuto la fua Venerabile Compagnia, r - n
%6 Dice benfi l ’umiliato Supplicante, che fe egli , e Tuoi Com pagni dolofamente aveiTero agito verio Religiofi d altro Itti- tu to ,fe aveiTero perturbate le loro G iurifdizioni,le avefle- co contravenuto à Decreti del Sacro Tribunale , le avellerò in fine ailéttato Zelo alla G iona di D io ,, ed alla lalute de* Profsim i; infeienza nelle Sacre L e g g i, e neUe giunidi- zioni leaittimaniente da altri flabüite , e poi prelentemente fi trovaiTcro convinti , e confiifi, meritamente reftarebbero con sfreggio, e con gafligo , come Rei , fola, e pura negativa del delitto , tentaiTero di ioflener per nonconfefsi, e di oflinare ncU’aiTerta Refidenza continuata, benche per altro chiaramente appariiTe abbandonata, e deferta perlofpazio dilatato , e continuato di A n n i.Tanto fuccedenel Padre Ippohto . . n j-
37 y» aBis refta egli convim o fulfa certa ftienza de la d i mora indubitata de’ Cappuccini nella MiiTione del Ih i- ber nei 1713 . , c ciò tanto per due conteftì citati da
lui medefimo ( Somm. S . num. 12 . , e 13. ) come peé la fua propria perenne confeifloiie al Padre Generale nel 1 7 1 5 . da Leh ( ibidem num. 2. v e r f 270 ., 2 8 6 .,,¡0 6 . , e JJ7- ) fulBfte parimente in aftis la dilui certa notizia
,, Decreto del 1656. de Mifjìone non fm d x n d t in ¡0-^ peri» w- efteniìva, eiiam a i Patres S o d e• & confiderac futts /c/» (Sc. ( ibidem num. j . verf. 75 ) ed ivi an- •rummenticam. cora apparifce la dilui aperta iiifrafcrizzioae ad eiTo De- creto C ibidem verf. 105. ) Coiia ancora inaSiis la pre
tefa fua independenza al Tribunale della Sacra Congregazione , almeno colà nel Thibet (ibidem , & Somm. C . num. 2 j . ) Nulladmieno rivocato da quella Miilìoae pee
; il Decreto del 1718 . , cora^giofamente proteita : allapaBo J u r i illi cedere pojje & c . ( iom m . A. m m . i . %
I i ccveto s appella co\k ^l Supremo immediato q
1 forwaìtjfmo Tribunale del Sommo Pontefice ( ibidem )E qui in Rom a raodiiicandofi , fi dichiara foggetto , e fupplica : prò revipone Caufa ( Sua Seconda Scrittura
\ §. 17. ) fperando la rivocazione del D ecre(o in contró-veriìa . Pertanto le fuc Scritture fono fenza Som m a n o , e fenza raggioni di pelo , le dilui informazioni non fono , che una piccola collezzioned'infuisiilenze ,di contrapoiizioni, e di contradizioni di fatto, come cofta per la Scrittura dea’Ora^ t ^ e marcata ( 'm m . 8. ) c lo ftiledei Reverendo Padre
, afrettando liftorico , allucina i Lettori nell’ ailenzo adi una verità apparente .
20 Inlomma il doverii Iafciare,on^ i Cappuccini nel T h ib e t ,è I a ilu n to, che ipetta il rifjlverfi alVÒracolo Venerabile del
Sacro Tribunale . L ’Oratore hà intefo folamente umiliar qui in epilogo all’ ££, V V . il puro Fatto foftenuto da buoni iJocunienti ,ed in riftretto toccare i punti più eifenziali del-
( la Caula , per ottenere celeramente dalla benigna loro Cle-; menza la tanto bramata deciiìone r fiasdam in deci-
% jcu Qn if'ecsdcndum ex fjoifitèr d£df4&is ,’• ^ P^jJ° che riguMda rOnorifìco l’umiliato Supplicante, fpe-; C emenza del Sacro Tribunale l ’indulgente
r alterazioni de’ T e ft i, colle quali è pia-,rnn t r i s J Ippolito di rifponderceon tré S c r ittu ra n e due dell’Oratore giàdiftribuite, facen<do parlare efs Oratore à fuo talento, com e può oiTervarii
‘ ’M enta., ed in g e g n o fa in v e n zione dell Erudito Padre allucina fa compreuiione di chi
/ o io tt fc e con varii rifalli lefue vere, R ncere,ed (fitte .„form azioni, che hà prodotte in Ponenza . IntantodtnfT r ‘T i autorevole hanno portato il pru-Thibet S I “ del Sacro Tribunale à fofpendere fpedirfi al Ihibet nuovi Mifsionaru , e le neceiTaric fufsiftenze , fino
ad
a i eiaminarfi afattamente le fopr’ accennate notizie . Ma t/j quarta cjì ^ t a i Teilrema Povertà d e ll’ O ratore povero Mendicante travaglia per fare imprimere le fue riverenti giufìificazioni della Condotta, e propria, e de’ Com pagni contro le rapprefentanze del Padre Ippolito. Si luiìn-* g a ,c h e iìano per fodìsfare la'benigna Equità dell’ EE. V V . i)ono però fupplicate di benigno riSelÌb, che g l ’Accufati dal Padre Ippolito non ibno già i Cappuccini v iv en ti, ma b.ensl fono efsi i pazienti anguftiati, che fofirono l ’attuaie fofpen- fione de loro poveri fufsidii ,caggionata da tali accufe,benché c o li coftanti nelle loro folite Refidenze, come cofta per le loro lettere recentemente venute, cd in origiaale moftra- te à Moniìgnor Segretario. Supplicano per cjTe la Somma Clemenza dell’ EE. V V . per il benigno riileiio a llo ro umi- lifsìmo fervizio , alla loro attuale , e coftante perfeveranza nel proprio dovere, cd alla Eftrema penuria, in cui fi ritrovano doppo privati delia neceiTaria C arità , colla quale dalla benigna Clemenza dell’ EE. VV* erano opportunamente fovve™ nuti.
'■io G l’accufati poi Cappuccini della prim a, e Seconda Spedizione degl’Anni 1704., e i/oii. , in fevore de’ quali fono umiliate al ior Sacro Tribunale le prefentioiièquiofe difcfe, fono quei m cdefim i,che hanno fagrificate le lor povere vite neU’ono- re decorofo dell’ efecuzione à venerati Cenni dell’ EH, V V - ed interrati in que luoghi medefimi, o’ -e erano deftinati, o dalla Divinadifpofizione, o d a quefìoS- jro'Tribunale; ed eisi fono quelli,che non poiTono difenderfi, perchè non hanno ^usntBlìtappn altra efiftenza , che le loro mute cenneri fulla Terra . A n o - ItrponeLatom me di eifi , e per efpreiTo Comtnando del Padre P r o - Cappuccini rii curator Generale de*CappucciaÌ ( Scrittura marcata n, s , ÌC§. I . ) L 'O tito r e già loro Compagno i s che adbac no»e/l cofifumptus {vip^Wca, la fomtna Clem eaza dell’ E E . Defonti P»nàià benignamente riflettere, che ienoftre communi accu- %‘£ V i^ JÌrJLt' f /I «\ • 1 rifare f tnnacenzile lono (tate già riggettate , ed evacuate con autore- cbi la (ornem voli D ocum enti, ctiam per atieftati ca? parte nobis ad- verfa , Ma i Revirendi Padri Accufatori le hanno dats fenza p r o v e . Crimina obiiciuntur nobis quorum non
. habm us Confcimjtiam , fc d eorum taifìm tia pendei tan* é tam in verbo , M Hyeron^ Epiftoh 5 j ,
C h e & c»
Fr, Felice da Monteccbìo Cappuccino g ià MiJJìonario del Thibet.
t ; *!
t--.= .•Vi .
'• ff ; \
-Çr■ i ' à ,
(
• «ï-?f- “' " 4 .
v"lr
)
wî ;
.^4 i'
'ï•
Top Related