Industria Culturale e
Media Studies
Proff. Morcellini, Leonzi
a.a. 2011/2012
Crisi e ripensamento
della modernità
Post- Modernità
Progetto della Modernità
Modernizzazione
Modernismo
Modernità radicale
Modernità in polvere
Tardo Modernità
Modernità liquida
Crisi della Modernità
Modernità eroica
Disagio della Modernità
Modernità
L’aggettivo moderno è la traduzione dal tardo latino dotto
modernum = attuale, recente
derivante a sua volta dall’avverbio
modum = ora, adesso
Il concetto di modernità
Indica ciò che è recente,
che si riferisce al presente:
moderno VS anticoNell’Ottocento: moderno VS vecchio
“Non c’è mai stata un’epoca che non
si sia sentita a suo modo moderna con la
lucida coscienza di “stare nel mezzo di una crisi decisiva”.
W. Benjamin, Parigi. Capitale del XIX secolo, Torino, Einaudi, 1986
Il concetto di modernitIl concetto di modernitàà
Per questo “ogni epoca si presenta irrimediabilmente moderna”
Il progetto della modernità
Il progetto della modernità nasce
con gli illuministi
Il progetto della modernità
Jürgen Habermas chiama
il progetto della modernità ciò che si
proponevano i grandi pensatori
illuministi nel XVIII secolo:
“sviluppare una scienza obiettiva, una morale e un diritto universali e un’arte autonoma secondo le rispettive logiche
interne”
Periodo collocabile tra l’epoca
rinascimentale e la Rivoluzione
francese (1780-1830)
Nascita degli Stati nazionali
Nascita della società capitalistica:
taylorismo, fordismo
Differenziazione e mobilità
sociale
Nascita del progetto
La Storia nasce dalle conoscenze che si accumulano nel tempo e arricchiscono l’esperienza del soggetto e conduce naturalmente verso il progresso.
Il Progresso
acquista una dimensione oggettiva che enfatizza il valore della memoria collettiva e del sapere
La Culturaè un’accumulazione costante di conoscenze
Caratteristiche del progetto
Le dicotomie della modernità
Le dicotomie della
modernità
Individuo vs Società
Natura vs Cultura
Corpo vs Anima
Soggetto vs Oggetto
Crisi della modernità
La crisi della modernità. Alle origini dei mutamenti culturaliDavid Harvey, Edizioni Il Saggiatore, Milano, 1997
Il controllo scientifico della natura prometteva la libertà rispetto
alla povertà, ai bisogni e all’arbitrarietà delle calamità naturali
Il XX secolo – con i suoi campi di concentramento, due guerre
mondiali e l’esperienza di Hiroshima e Nagasaki – ha certamente
dissolto questo ottimismo
Horkheimer e Adorno in Dialettica dell’Illuminismo, alla luce
dell’esperienza della Germania di Hitler e della Russia di Stalin,
sostenevano che la logica che si nasconde dietro alla razionalità
dell’Illuminismo è una logica di dominio e oppressione
La crescita della razionalitàfinalizzata – strumentale non
porta alla realizzazione
concreta della libertà
universale,
ma alla creazione di una
gabbia d’acciaio di
razionalità burocratica da cui
non si può fuggire
La crisi del progetto della modernità
La crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitàààà
Processo di urbanizzazione
Inserimento del concetto di massa
nel dibattito pubblico e culturale
Secolarizzazione
Separazione di sfera pubblica/privata
Avvento dei mezzi di comunicazione
Modernità, società e comunicazione
Fra l’Ottocento e il Novecento si sviluppa la
Sociologia, che cerca di ripensare la nuova
società moderna in rapporto alla società
tradizionale
Dagli anni ‘20 nascono anche gli
studi sulla comunicazione
La crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitàààà
Lo stile di vita urbano si fonda sulla divisione del
lavoro
e sulla razionalità astratta del denaro
Georg Simmel, La metropoli e la vita dello spirito, 1957
Modernità, società e comunicazione
Impersonalità
e
Soggettività
L’individuo cerca di attirare
l’attenzione degli altri in un
mondo spersonalizzato
Un universo relativo non è un universo fondato sul relativismo
assoluto ma sulla dialogicità e la pluralità
E’ un “multiverso” che ci chiede di essere responsabili del nostro
punto di vista e delle nostre scelte, che reclama il
riconoscimento delle differenze
Sepolta l’idea di una razionalità centrale della Storia, la Società
della comunicazione mette in scena le mille razionalità locali:
minoranze etniche, religiose, culturali, estetiche
La crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitààààLa Relatività
Albert Einstein
(14 marzo 1879, Ulm - 18 aprile
1955, Princeton)
Il mondo esiste sempre in
relazione a un osservatore.
Non esiste un punto di vista
assoluto sull’universo ma
sempre e soltanto gli
infiniti punti di vista di
osservatori particolari
Modernità relativa
Dalla logica dell’aut-aut
alla logica dell’et-et
Werner Heisenberg
(5 dicembre 1901,
Würzburg – 1 febbraio
1976, Monaco)
La crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitàààà
La società delle scienze umane, a
partire dall’Illuminismo, è quella in
cui l’uomo è diventato finalmente
oggetto di sapere, rigoroso, valido,
verificabile
L’uomo può diventare consapevole
di sé in una sfera pubblica, dove si
svolgono libere discussioni, senza
pregiudizi né superstizioni
Jürgen Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica, 1962
La fine di un’illusione?La crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitLa crisi del progetto della modernitàààà
Tardomodernità
In realtà, è finita quella società in cui erano presenti la
determinazione e la speranza, l’illusione di poter risolvere
tutti i problemi
L’illusione della modernità è quella di affrontare ad uno ad
uno i mille problemi sono presenti nella società
“La vera libertà viene barattata in favore della sicurezza”
Zygmunt Bauman, Modernità liquida, 2000
La modernitLa modernitLa modernitLa modernitàààà èèèè finita ?finita ?finita ?finita ?
Post-Modernità
Tardo Modernità
Il termine “post – moderno”viene introdotto nel 1930 da
Federico De Onis
Il testo di riferimento è:
“La condizione postmoderna”di Jean-Francois Lyotard (1979)
L’ipotesi dominante di Lyotard
è che sia profondamente
mutata la condizione del
Sapere nelle società più
sviluppate
Il concetto di “tardo modernità” viene elaborato
da Antony Giddens e
sviluppato all’interno del
volume “Le conseguenze della Modernità” (1990).
Prendendo lo spunto da altri
autori, tra cui Beck, il
sociologo inglese punta ad
evidenziare la radicalizzazione
della crisi della Modernità
“L’oggetto di questo studio è la condizione del sapere nelle società più sviluppate.
Abbiamo deciso di chiamarla postmoderna. La definizione è corrente nella letteratura
sociologica e critica del continente americano. Essa designa lo stato della
cultura dopo le trasformazioni subite dalle regole dei giochi della scienza, della
letteratura e delle arti a partire dalla fine del XIX secolo. Tali trasformazioni saranno messe qui in relazione con la crisi delle
narrazioni”
La società postmoderna
Jean-Francois Lyotard, La condizione postmoderna, Milano, 1981, Feltrinelli, p.5
La condizione postmoderna, caratteristica della
cultura nelle società industriali avanzate, è
quella di chi vive in una società aleatoria con
infiniti conflitti disseminati in ogni settore; nella
quale si assiste alla fine delle Grandi Narrazioni,
cioè di una comprensione dell'esperienza
storica come svolgimento unitario e dotato di
un senso coerente
Il mondo postmoderno si emancipa dall'idea di
progresso cumulativo di matrice illuminista e il
progresso non appare più certo ma rientra
nell'ordine delle possibilità
La società postmoderna
Cos’è la modernità?
“In prima approssimazione possiamo semplicemente dire che il termine modernità si riferisce a quei modi di vita o di organizzazione sociale che affiorarono in Europa intorno al XVII secolo e che successivamente estesero la loro influenza a quasi tutto il mondo. Molti sostengono che con la fine del XX secolo sta per dischiudersi una nuova era”
Non siamo usciti dalla modernità, ne stiamo vivendo una
radicalizzazione
Anthony Giddens, Le conseguenze della modernità, 1994, Bologna, Il Mulino, p. 15
La società tardomoderna
Partendo dalla profonda critica al concetto di postmodernità,
Giddens utilizza uno schema a 3 tempi:
prima fase della modernità: illuminista e illusa, convinta di poter
comprendere e governare
seconda fase della modernità: realizzata e gradualmente in crisi,
perché profondamente basata sul “politeismo disincantato”, in cui
tutti possono aver ragione a seconda del loro punto di vista
terza ed ultima fase: modernità radicale, basata sul ripensamento
degli stessi vincoli sociali che le prime forme di modernità avevano
fondato
La società tardomoderna
La società della Seconda Modernità
Seguendo la grande tradizione sociologica che va da Tocqueville a
Schumpeter, Beck si interroga sui caratteri e sulle conseguenze della
modernità, individuando nell'epoca contemporanea i tratti di una
“seconda modernità”
La seconda modernità è in grado, da un lato, di portare a
compimento alcuni dei processi iniziati nella "prima modernità",
dall'altro di radicalizzare tali processi fino a metterne in discussione
le premesse stesse
Ulrick Beck, I rischi della libertà, 2000, Bologna, Il Mulino
Modernità radicale
Modernità in polvere
Modernità liquida
Il testo di riferimento è LA SOCIETA’ DEL RISCHIO. VERSO UNA SECONDA MODERNITA’. Beck elabora una teoria secondo cui la modernità non è stata
affatto superata, ma è andata incontro ad una crisi e ad una rielaborazione
Il testo curato da Arjun Appadurai mette in luce gli strettissimi legami
tra il concetto di modernità e quelli di globalizzazione e localizzazione
Il testo di riferimento è MODERNITÀ LIQUIDA di Zygmunt Bauman.
L’autore esprime profonde perplessità nei confronti di ogni tentativo
di definire la modernità delle società contemporanee
Zygmunt Bauman
La fluidità è lo stato dei liquidi e dei gas
“La proprietà caratteristica dei fluidi è il continuo ed irreversibile mutamento di posizione di una parte della materia rispetto ad un’altra”
I fluidi hanno un legame profondamente
diverso rispetto ai solidi: si tratta di relazioni
spazio-temporali differenti
“La modernità solida è definita tale per la sua
tendenza a creare istituzioni durevoli e stabili
che la porta a privilegiare il legame spaziale e
territoriale all'effervescenza temporale”.
La Modernità liquida
Se per i corpi solidi la dimensione principale è lo spazio,
per i liquidi è il tempo la variabile determinante
La modernità è stata liquida da sempre: nonostante la formazione di
corpi solidi (istituzioni, reti sociali, comunitàben definite), la modernità ha
continuato letteralmente
a liquefare ciò che incontrava
“ Fondere i corpi solidi” , secondo
Marx ed Engels (Il Manifesto del Partito Comunista), era
l’obiettivo dello spirito moderno
nei confronti di una società
considerata stagnante
La Modernità liquida
La vita desiderata tende a essere quella vista in televisione, anche se
paradossalmente proprio in televisione viene meno la barriera tra sfera
pubblica e sfera privata
I talk show legittimano il dibattito pubblico sugli affari privati,
attivandosi come rituali di esorcismo nei confronti delle più diffuse
paure e come confessioni pubbliche
Le categorie di BaumanLe categorie di BaumanLe categorie di BaumanLe categorie di BaumanIndividualità
Un mondo sotto controllo
La societLa societLa societLa societàààà trasparente?trasparente?trasparente?trasparente?
I mass media esercitano un ruolo decisivo nella nascita
della società postmoderna
I mass media non producono omologazione ma invece
moltiplicano le immagini, le visioni del mondo, le sub-
culture
La SocietLa SocietLa SocietLa Societàààà trasparente?trasparente?trasparente?trasparente?
La nostra realtà non è al di sotto o
al di là delle immagini che ce ne
danno i media, ma nasce dalla
contaminazione delle molteplici
immagini , interpretazioni, ri-
costruzioni, che i media
distribuiscono.
I media non hanno prodotto una
società trasparente ma la
“fabulazione del mondo”
(Nietzsche 1889)
Le categorie della modernità
Categorie P C R
Stato Identità
nazionali
Burocrazia,
secolarizzazione,
controllo
Localismi,
globalizzazione
P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione
Le categorie della modernità
CategoriePPPP CCCC RRRR
Società Separazione
Pubblico
Privato
Ordine/Conflitto “Società degli
individui”
Società della
comunicazione
P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione
Le categorie della modernità
Categorie P C R
Lavoro Taylorismo,
Fordismo
Flessibilità del
Capitale
P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione
Le categorie della modernità
Nobilitazione
dell’uomo
TempoTempoTempoTempo
CategorieP C R
Tempo
Lineare Frammentato Istantaneo
Le categorie della modernità
P = Progetto
C = Crisi
R = Radicalizzazione
La premodernità: il tempo circolare
Risalirono alla genesi del tempo e si accorsero che essa iniziava
ad un certo punto della costituzione naturale.
Misuravano il tempo secondo un processo ciclico, circolare, quindi,
e non rettilineo
Nel rapportarsi alla Realtà, i nostri Padri valutavano il tempo in base ai
fenomeni ciclici della Natura.
Il tempo
La storia del tempo nasce con la modernità, o meglio:
la modernità è la storia del tempo
Ai tempi delle olimpiadi greche nessuno pensava di registrare i record olimpici e tanto meno di infrangerli
La modernità: il tempo lineare
Non esistevano i cronometri…
…ma non esisteva neppure
qualcosa che potesse essere
più veloce di un uomo o di un
animale, per questo non si
prestava attenzione alle singole
capacità motorie di un
individuo
Il tempo
Quando furono inventati mezzi meccanici in grado di diminuire
costantemente il tempo necessario a percorrere uno spazio, allora
spazio e tempo si scissero, diventando due categorie a se stanti
La modernità:
il tempo lineare
Il tempo venne a differenziarsi dallo spazio perchè poté essere più
facilmente cambiato e manipolato.
Nell’ambito di un’ipotetica equazione, in cui tempo e spazio
assumevano i caratteri di incognite variabili e indipendenti, il tempo si
dimostrò l’elemento più dinamico
La modernità: il tempo lineare
Come durante un viaggio, la continua accelerazione, e dunque
compressione del tempo, diede gradualmente la possibilità di
aumentare lo spazio percorso e raggiungibile: la modernità nacque
sotto le stelle dell’accelerazione e della conquista della terra
In tal modo nella prima modernità si affermò il tempo standardizzato: il
ritmo lavorativo fordista
La modernità: il tempo lineare
La nostra esperienza è
caratterizzata dal divenire, sia
dei nostri stati interiori, sia
degli oggetti della natura.
Il divenire non è un
accostamento di differenti
stati, ma un fluire continuo nel
quale il passato si proietta nel
presente.
la durata è creazione continua
Henri Bergson
Il tempo della crisi
Secondo Baudelaire:
“La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metàdell’arte, di cui l’altra metà èl’eterno e l’immutabile”
Il pittore della vita moderna, 1863
La modernità sembra essere la
condizione in cui le uniche
certezze sono l’effimero ed il
mutamento
Il tempo della crisi
Nella crisi del progetto della modernità,
dal tempo lineare si passa a un tempo “nuovo” e incomunicabile che perciò non è più amico dell’uomo
“Il tempo è un nemico che ci smangia il cuore”
Charles Baudelaire
Il tempo della crisi
La "fine della storia":
è un ritorno al "tempo
immobile" degli antichi,
all’istante eterno
"In contrasto con un tempo lineare e progressivo che diventa rapidamente omogeneo ed esteriore, il tempo vissuto socialmente e individualmente è quello della ripetizione, della circolarità“
(Michel Maffesoli)
Il tempo della crisi
Ne è testimonianza la catastrofe dell’idea di progresso, che esigeva
che il presente fosse interpretato esclusivamente alla luce di un
futuro concepito come "miglioramento" o "ottimizzazione": queste
belle promesse, sempre tradite, non fanno più sognare.
Gli uomini, incapaci di credere nell’avvenire e spesso privati del
ricordo del passato, vogliono ormai vivere nel presente, accettare "il
gioco del mondo, o il mondo come gioco".
Maffesoli fa notare che la vita come gioco è una sorta di
accettazione del mondo così com’è.
M. Maffesoli, L’instant éternel, Denoël, Paris 2000
Il tempo della crisi
La tecnologia che domina e foggia il mondo in cui viviamo è fatta di macchine, nel senso tradizionale del termine, ma è soprattutto definita, in modo essenziale, da sistemi di raccolta e trasmissione delle informazioni.
La riduzione della storia sul piano della simultaneitàsottolinea
la contemporaneità del mondo contemporaneo
Il tempo istantaneo
Spazio
Categorie P C R
Spazio Esteso Metropoli Annullato
P = Progetto
C = Crisi
R = Radicalizzazione
Le categorie della modernitLe categorie della modernitLe categorie della modernitLe categorie della modernitàààà
La società dell’immagine si sviluppa con i
suoi linguaggi e i suoi apparati si sviluppano
nell’Ottocento.
Il mondo si trasforma in immagine, e così anche lo
spazio, perché è solo in questo modo che si può
possederlo realmente.
Lo spazioLo spazioLo spazioLo spazio
Si sviluppano così le grandi Esposizioni Universali:
insediamenti territoriali in grandi scenari
metropolitani in cui vengono pubblicizzate le
tecnologie e le merci per affermarle nei
rapporti di potere della società e della vita
quotidianaA. Abruzzese, D. Borrelli,
L’industria culturale. Tracce e immagini di un privilegio
Nei grandi centri urbani del XIX
secolo si ridefiniscono i rapporti tra
spazio interno e spazio esterno.
Nella metropoli mezzi fantasmagorici
cercano di valorizzare la visibilità:
l'illuminazione nelle strade,
l’esposizione delle merci nelle
vetrine, lo spettacolo delle
Esposizioni universali.
Modernità e metropoli
Le grandi Esposizioni Universali
rendono omaggio ai beni della
civiltà occidentale. Le vetrine fanno
sognare i passanti e promuovono
desideri, in sintonia con la sensibilità
romantica.
Nella metropoli i vecchi legami
vengono recisi, crescono i
contatti interpersonali e casuali
Le scelte individuali si vanno a
collocare su una linea di confine
tra autonomia ed eteronomia
Modernità e
metropoli
Nell’organizzazione del tempo metropolitano le tradizioni rituali della
dimensione comunitaria primitiva sono venute a mancare e il potere
delle immagini va assumendo una funzione fantasmagorica
Nathaniel Hawthorne (Wakefield), Edgar Allan Poe (L'uomo della folla)
La metropoli è il luogo in cui la concentrazione della produzione
industriale (nella forma della merce) e l’immaginario artistico
entrano in contatto.
Modernità e metropoli
“Lo sviluppo della cultura moderna si caratterizza per la preponderanza di ciò che si può chiamare lo spirito oggettivo sullo spirito soggettivo: in altre parole, nel linguaggio come nel diritto, nella tecnica della produzione come nell’arte, nella scienza come negli oggetti di uso domestico, è incorporata una quantità di spirito al cui quotidiano aumentare lo sviluppo spirituale del soggetto può tener dietro solo in modo incompleto, e con distacco sempre crescente [...]”
G. Simmel, La metropoli e la vita dello spirito
“In ogni caso, l’individuo è sempre meno all’altezza dello sviluppo lussureggiante della cultura oggettiva [...] l’individuo èridotto ad una quantité négligeable, ad un granello di sabbia di fronte ad un’organizzazione immensa di cose e di forze che gli sottraggono tutti i progressi, le spiritualità e i valori, trasferiti via via dalla loro forma soggettiva a quella di una vita puramente oggettiva”
(G. Simmel, La metropoli e la vita dello spirito)
Modernità e metropoli
Il concetto di non-luogo può
essere fatto risalire a Marc Augè e
a Georges Benko.
Sono tali i luoghi in cui viene scoraggiata
ogni possibilità di insediamento duraturo,
in cui è impossibile la possibilità di
colonizzazione.
Il non-luogo è uno spazio privo delle
espressioni simboliche di identità,
relazioni e storia.
Sono gli aeroporti, le stanze d’albergo,
i mezzi pubblici di trasporto.
In un non-luogo, chiunque deve sentirsi
a casa propria, ma nessuno deve
comportarsi come a casa propria.
Lo spazioLo spazioLo spazioLo spazio I non-luoghi
La Modernità è segnata dall’esperienza
Dell’interazione mediata e dall’agire a
distanza.
I media esprimono il bisogno che
venga restituita visibilità agli oggetti e ai
soggetti che occupano il proprio ambiente
di vita: Esposizioni Universali, fotografia,
cinema, televisione, Rete.
Le immagini rappresentano le forme di
riappropriazione simbolica di una società
nella quale si moltiplicano segni e presenze.
L’evoluzione dell’industria culturale
coincide con la storia della metropoli.
Media e ModernitàNella civiltà dell’immagine…
Categorie P C R
Soggetto Identità forte Identità debole Identità plurime
P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione
Le categorie della modernitLe categorie della modernitLe categorie della modernitLe categorie della modernitàààà
L’individuo moderno era un individuo
“sostanziale” dotato di un nucleo
metafisico a cui fare riferimento e nello
stesso tempo, contro cui lottare per
liberarsi dai vincoli della tradizione, della
morale, della religione, dello Stato.
L’individuo moderno affronta la lotta
prometeica contro le forze della natura e
contro l’ordine sociale tradizionale.
Uno….
IdentitIdentitIdentitIdentitàààà
Il soggetto forte cartesiano, homo oeconomicus, lascia il
posto a un’identità frammentaria e nomade.
Nella crisi della modernità l’identità non è più un dato ma una
sfida, un processo sempre più affidato alle risorse e alle
capacità individuali.
... nessuno, ….
?IdentitIdentitIdentitIdentitàààà
In un mondo in continuo
mutamento, il soggetto ha il
problema di garantire un nucleo
stabile.
La sfida ora non è più il
cambiamento, ma assicurare
l’unità e la continuità della storia
Individuale.
… centomila
L’uomo moderno è schiacciato
da organismi statali e burocratici
che lo dominano senza che egli
neppure ne conosca il volto, gli
scopi, i procedimenti.
Dalla deformazione del
quotidiano nascono situazioni
grottesche
L’inquietudine, l’insoddisfazione,
e nel frattempo, l’attesa di
un’indicazione, di un messaggio,
la ricerca di una Legge
caratterizzano la condizione
dell’uomo moderno
Identità e assurdo
“Gregor si spaventò nel sentire la propria voce che rispondeva alla madre, era sempre la sua di prima, non si poteva sbagliare, ma vi si mescolava, nei toni bassi, un pigolio doloroso impossibile a sopprimere che lasciava sussistere le parole soltanto nel primo istante in cui eranopronunciate e poi le soffocava, tanto da non sapere se erano state capite o no”
La metamorfosiFranz Kafka, 1916
Identità e assurdo
Si può uscire dalla modernitSi può uscire dalla modernitSi può uscire dalla modernitSi può uscire dalla modernitàààà????
La Modernità è l’epoca in cui diventa un valore determinante il fatto di
essere moderni
Nessuno sa cosa c’è fuori, né se si può uscire, e questo dà un senso di
vertigine, che viene sintetizzato razionalmente con il prefisso POST
Pensiamo di ribellarci alla Modernità ma abbiamo a disposizione solo i
suoi linguaggi, le sue regole, le sue categorie concettuali
Si tratta di concetti dati per scontati: il soggetto di cui parla la sociologia
classica è implicitamente bianco, forte, sano, adulto
Si può uscire dalla ModernitSi può uscire dalla ModernitSi può uscire dalla ModernitSi può uscire dalla Modernitàààà????
La modernità è più autoriflessiva che critica
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