Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa
Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xiv - numero 40 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 3/2012
ABITARE numero
40
RobeRto tRicaRico: così cambieRemo le politiche peR la casa
pRimo maggio: 24 alloggi davanti al magnifico panoRama delle alpi
edificatRice Uno: a veRcelli completa il disegno dell’ex beRtagnetta
Uni-c.a.p.i.: ad alessandRia RiqUalifica l’aRea ex legRand
I N C O O P E R A T I V A
3 Editoriale
4 RobertoTricarico:eccocome
cambieremolepoliticheperlacasa
7 ACasadiNonnoMario,unrifugio
peripapàseparatieilorofigli
8 AVercelli,l’EdificatriceUnocompleta
ilPEEPBertagnetta
10 L’UNI-C.A.P.I.riqualifical’area
ExLegranddiAlessandria
12 PrimoMaggio:24alloggidavanti
alleAlpipinerolesi
14 Ecomondo:GreenEconomy
eCooperazione
15 News
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Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Stefano bigotti, Giuseppe bisio, Giulio blanc, rinalda borra, Giuseppe calandra, oronzo de Padova, Generoso de Serio, Salvatore di brigida, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alessandra monaco, massimo rizzo, marcello Stramaccia, Giuseppe totaro, alessandra trotta, Galliano vagaggini, renzo vanzo.
redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149
anno 14 - n° 40 Pubblic. quadrim. dicembre 2012 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999
direttore responsabile: laura cardia
capo redattore: Generoso de Serio
redazione: Giuseppe bisio, Giuseppe fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, Guido matinata, ettore matinata, massimo rizzo
Proprietà: legacoop abitanti Piemonte
Grafica: Jabé srl - torino
Stampa: marcograf - venaria (to)
tiratura: 10.000 copie
ABITAREI N C O O P E R A T I V A
Il 2012 ci saluta lasciandoci pesanti eredità economiche
e sociali. Per le nostre cooperative e per i nostri soci l’IMU,
la discriminazione e l’ingiustizia che rappresenta la sua
applicazione in molti Comuni, sono una ferita aperta. Da una
parte le famiglie dei nostri soci hanno diritto alle detrazioni dei
200 euro, ma dall’altra si nega loro la possibilità di detrarre i
propri figli, come possono fare altri cittadini. Come se i figli dei
nostri soci non fossero come tutti gli altri. E’ un’ingiustizia così
palese che diventa difficile commentarla.
Ma non c’è solo questa mancanza da parte del legislatore.
Da quest’ultimo editoriale dell’anno vorrei esprimere la
mia indignazione per la scarsa sensibilità sociale di alcune
Amministrazioni Locali, che hanno come unico obiettivo quello
di fare cassa, non sempre per reali problemi di bilancio, senza
preoccuparsi delle possibilità economiche dei propri cittadini.
Il risultato è che chiedono di più ai loro cittadini che hanno di
meno, applicando politiche sociali non solo di dubbio gusto, ma
anche di evidente ingiustizia sociale. Prendiamo come esempio
il Comune di Collegno, nella periferia nord di Torino. L’aliquota
applicata alla Coop. Indivisa, e di conseguenza ai soci, è 8,9
per mille. Lo Stato, per agevolare questa specifica categoria di
cittadini, ha deciso di rinunciare alla propria quota di imposta.
Alcune Amministrazioni Locali hanno così ridotto l’aliquota
deliberata del 3,8 per mille, per ridurre il peso della tassa sui
cittadini, considerati per legge più fragili, altre, come Collegno,
invece, hanno deciso di incamerare tutta la tassa. Così risulta che
incassano l’8,9 per mille dai soci delle Cooperative d’Abitazione,
come dagli immobiliaristi, che magari hanno sempre praticato
una attività edilizia speculativa, le cui case hanno la medesima
aliquota, ma al Comune resta il 5,1 per mille. Ovviamente
Legacoop Abitanti Piemonte intende seguire da vicino tutte le
vicende simili e userà tutte le risorse legali in suo possesso per
lottare contro questa discriminazione verso le famiglie più deboli,
quali quelle dei propri soci. Le determinazioni delle aliquote
devono essere fatte in base a ragionevolezza, buonsenso e non
discriminazione; in alcuni Comuni, ciò non è avvenuto e quindi
chi ha di meno deve pagare di più.
Anche queste esperienze poco confortanti con le Amministrazioni
Locali hanno spinto la Direzione di Legacoop Abitanti Piemonte
a iniziare un percorso, per tentare di rimettere nell’agenda della
politica il tema della casa, affinchè vengano messe in atto azioni
per dare una risposta a chi non ha ancora risolto il problema di
un’abitazione a costi sostenibili. Negli ultimi 10 anni abbiamo
sentito grandi chiacchiere, si è parlato di 1 milione di nuovi
alloggi e di nuovi appartamenti per i più deboli, ma i fatti dicono
che per gli stanziamenti economici siamo rimasti fermi ai 500
milioni del Governo di Romano Prodi, nel 2006.
L’edilizia non dà solo una casa a chi ne è privo. è un volano
l’obiettivo del 2013:la casa al centro della politica
dell’economia, questo lo sappiamo tutti. Dietro la casa c’è
un intero settore che incrementa il PIL, che produce posti di
lavoro e che contribuisce in modo fondamentale allo sviluppo
economico di intere aree. E’ un settore in ginocchio, a causa
della stretta creditizia, che impedisce a chi vuole investire nel
settore di avere il sostegno delle banche.
Abbiamo intenzione di incontrare nei prossimi mesi i
rappresentanti dei partiti politici, delle associazioni di categoria,
delle organizzazioni della società civile, per discutere con loro
del tema della casa ed elaborare un documento finale, con
le nostre idee e le nostre proposte, da presentare ai partiti
politici e ai loro leaders in vista delle elezioni. Non abbiamo
alcun pregiudizio ideologico, vogliamo ascoltare le idee di
tutte le parti sociali interessate a discutere di casa con noi, per
riflettere insieme, avendo come obiettivo l’elaborazione di un
documento politico.
Il nostro percorso è iniziato con Roberto Tricarico, responsabile
nazionale delle politiche abitative del PD e per 10 anni
Assessore alle Politiche per la Casa del Comune di Torino. Per
questo lo abbiamo intervistato in questo numero di abitare
in cooperativa: le sue parole, le sue analisi sulla questione
della casa nel nostro Paese vi danno un’idea della gravità a
cui siamo arrivati, a causa dell’assenza di politiche precise su
questi temi.
In questo numero trovate anche le ultime novità di alcune delle
nostre associate: ad Alessandria l’UNI-CA.P.I. ha iniziato i lavori
nell’area ex Legrand, per uno dei suoi progetti più ambiziosi; la
Primo Maggio ha raggiunto i 500 alloggi costruiti, con le ultime
consegne a Pinerolo; a Vercelli la Edificatrice Uno continua a
elaborare il disegno urbanistico di un intero quartiere. La loro
attività è prova della versatilità delle nostre proposte.
Approfitto di queste righe
anche per augurare un Buon 2013 a tutti i lettori
Pasquale Cifani
Presidente legacoop abitanti Piemonte
PRoVinCia di ToRino
Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente francesca Sassi
Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo
Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua
Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo
Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi
Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino
Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Giulio blanc
Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani
Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello
PRoVinCia di aLeSSandRia
Cooperativa Uni C.a.P.i. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa
PRoVinCia di CUneo
Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida
Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio
Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra
Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata
Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata
PRoVinCia di noVaRa
Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
PRoVinCia di VeRbania
Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
roberto tricarico è il responsabile nazionale del Pd
per le politiche abitative, dopo la decennale esperienza
alla guida dell’assessorato alle Politiche per la casa del
comune di torino. e’ la prima personalità incontrata
da legacoop abitanti Piemonte, nell’ambito del
percorso che sta compiendo in questi mesi. “abbiamo
deciso di preparare un documento da presentare ai
leaders politici prima delle elezioni, con le nostre idee
e le nostre proposte per rimettere la casa al centro
dell’azione politica” spiega il presidente di legacoop
Piemonte abitanti Pasquale cifani “da troppo tempo
assistiamo a troppe parole e pochi fatti. erano state
promesse nuove costruzioni per i ceti più deboli e
nuove politiche, attente ad assicurare il diritto alla casa
ai cittadini, ma i fatti sono stati deludenti. Si è fermi
agli stanziamenti del Governo Prodi e, soprattutto”,
mancano le politiche che tracciano il futuro del settore.
il risultato del disinteresse della politica per un intero
comparto in crisi. “Possiamo dire che il settore edilizio,
un volano dell’economia, è in ginocchio. la crisi della
finanza ha fatto sì che le banche non prestino più
denaro: chi entra in un’agenzia per chiedere un mutuo
dev’essere disponibile a sentirsi chiedere qualunque
tipo di garanzia. Sono danneggiati soprattutto i
giovani: è a loro, che spesso hanno lavori pagati non
benissimo, che è preclusa ogni possibilità di acquisto
della casa, in questa situazione” dice cifani. “come
intende rispondere la politica a questo cambiamento?
e’ necessario dare le garanzie che il lavoro non dà
più alle banche e senza le quali non c’è possibilità
di accesso al credito. e, d’altra parte, è necessario il
sostegno all’affitto, perché, in un panorama che è
cambiato così radicalmente, a causa della crisi, l’affitto
è diventato una voce fondamentale del mercato.
legacoop abitanti Piemonte intende discutere di
questi temi con tutti gli attori interessati alle politiche
per la casa, “senza alcuna preclusione ideologica”
assicura cifani “il nostro vuole essere un incontro
di idee, un’occasione di riflessione comune, per
arrivare poi a un documento finale, che presenti le
nostre proposte”. due sono i punti non negoziabili in
questo incontro di idee: “l’attenzione per le famiglie in
difficoltà o comunque più deboli, a cui va garantito il
diritto a case moderne, sostenibili e a prezzi calmierati,
e la casa come volano dell’economia. vorrei che fosse
chiaro che nuovi edifici, realizzati con le tecniche
più all’avanguardia significano anche un patrimonio
immobiliare meno inquinante ed economicamente
più sostenibile, perché si usano meglio le energie
rinnovabili e meno quelle tradizionali. Sono punti per
noi irrinunciabili”.
roberto tricarico ha incontrato legacoop Piemonte
abitanti a novembre, “ha dimostrato sensibilità su
questi argomenti ed è per questo, per spiegare ai
nostri lettori questo nuovo cammino che abbiamo
intrapreso e il punto di vista che lui può offrire, che lo
abbiamo intervistato”.
DaAssessoreallePoliticheperlacasadelComune
diTorinoaResponsabileNazionaleperlepolitiche
abitative del PD. Cosa ha rappresentato per lei
questosalto?
Questo nuovo incarico per me è un’occasione per
poter sperimentare su scala nazionale, attraverso il
dialogo con le strutture centrali e periferiche del mio
Partito, con i Gruppi parlamentari, gli amministratori
le tante buone pratiche avviate qui a torino e per
tentare di definire un disegno di governo delle nuove
e vecchie emergenze abitative.
Come vede la situazionenazionaledella casa, da
questo nuovo ruolo? E’ cambiata la sua visione,
passando da un ambito locale, seppure di una
grandecittà,aquellanazionale?
attualmente ci sono in italia ben 650 mila famiglie in
attesa di ottenere un alloggio di edilizia residenziale
pubblica. a questi dati occorre aggiungere la crescita
esponenziale della domanda che ha coinvolto in
maniera massiva le cooperative di abitazione. il mercato
immobiliare continua ad essere rigido e non risponde
alle esigenze di flessibilità (anche territoriale) richiesta
nel mercato del lavoro o nei sistemi di formazione.
le politiche abitative del nostro Paese hanno portato
ad un aumento delle quote di abitazioni in regime di
proprietà ed una corrispondente diminuzione di quelle
in affitto. nel 2008 le famiglie che vivevano in casa di
proprietà erano il 75%, quelle che vivevano in affitto il
29% ed il 6% quelle che vivevano in una casa ad “uso
gratuito”. il 63% delle famiglie in affitto ha un contratto
“libero”, il 12,7% è a canone sociale (erP), l’8,4% è a
canone calmierato e il 12,7% è in affitto temporaneo.
Questa la situazione che vedo oggi e che vedevo
ieri in assessorato e rimango fermo della mia idea:
occorrono azioni legislative che liberino le politiche
della casa che oggi sono ostaggio di una cultura non
più adatta ai tempi.
In cosa l’esperienza a Torino le è più utile, in
ambitonazionale?
come cosa più utile scelgo senza dubbio il rapporto
con le persone che da assessore ho curato con tanta
passione. chi si occupa come me di casa deve sapere
che dietro una domanda c’è sempre la storia di una
persona o di una famiglia.
In Italia il problema della casa non ha ancora
raggiunto livelli di emergenza sociale come in
Spagna, dove solo quest’anno sono stati eseguiti
oltre 100mila sfratti contro le famiglie che non
possonopagareimutui.Maèunodeiproblemipiù
rilevantiperlefamigliechesistannoimpoverendo.
Come incide, oggi, la casa nei bilanci familiari? E
comeincidesulmercatol’IMU?
Gli affitti sono cari, come i mutui. il canone o meglio
i costi dell’abitare incidono sul reddito per un minimo
del 50% fino ad un massimo dell’80% e dunque
sono insostenibili. nel 2009 le famiglie “in proprietà”
a rischio insolvenza erano il 25,4% di quelle indebitate
mentre nel 2006 era il 18%. nel 2008 le famiglie in
arretrato con il mutuo erano il 7% di quelle indebitate
(circa 160.000 famiglie). tutto ciò è insostenibile e
l’introduzione dell’imu mette in difficoltà anche le
cooperative di abitazione e gli ex iacp che hanno svolto
una vera funzione calmieratrice. ed ancora più folle è
stato considerare queste case come seconda abitazione
con relativo aggravio dell’imposta. Questo punto va
corretto ed io personalmente mi sto spendendo molto
perché accada.
Lei coordina le politiche per la Casa del PD, il
partitocheguidalacoalizionedicentrosinistra,che
secondo i sondaggi, dovrebbe vincere le elezioni.
Qualisonolepoliticheperlacasacheilsuopartito
proporràaglielettorie,dunque,applicheràincaso
di vittoria? Che ruolo vede per le cooperative di
abitantinellepolitichechedisegnerete?
la casa deve essere tra i primi pensieri delle politiche del
Pd e del centrosinistra. la casa è un diritto essenziale
della persona, è il luogo nel quale si concentrano le
relazioni familiari, è un elemento fondamentale di
tranquillità e sicurezza. efficaci politiche per l’abitare
sono una parte essenziale di un moderno stato sociale.
L’IN
TERV
ISTA ObiettivO: nuOve pOlitiche per la casa
L’IMU, una follia per le Case di Cooperativa. In uno Stato Sociale moderno, essenziale l’attenzione al diritto alla casa
roberto tricarico: ecco come cambieremo le politiche per la casa
4 5
Il responsabile nazionale del PD per le politiche abitative Roberto Tricarico
e’ giunto il momento di fare un salto di qualità nella
coscienza della natura e profondità del problema: porre
responsabilmente, oggi, il tema di una politica per la casa
vuol dire passare dalla dimensione del superamento
della questione della casa (che, naturalmente, resta
centrale e prioritaria) all’obiettivo di rilanciare l’intera
economia del comparto delle costruzioni all’insegna
del soddisfacimento del fabbisogno abitativo,
della riqualificazione del patrimonio edilizio, della
rivitalizzazione delle nostre città, della ripresa e rilancio
delle imprese e della piena occupazione nel settore.
le stesse ragioni per le quali appare ancora più
evidente l’insufficienza delle misure adottate, pure di
recente, ad esempio in tema di fiscalità, che hanno
avuto il risultato di deprimere fortemente il mercato
immobiliare, allontanando gli investimenti (-6%) e
determinando un’ulteriore crisi, con la scomparsa di
imprese (27 mila), il ricorso sempre più esteso alla
cassa integrazione, la perdita di migliaia di posti di
lavoro (500 mila). l’unico elemento di grande rilievo
e portata è invece il segnale venuto con l’estensione
della detrazione fiscale. diversamente è possibile, oggi,
promuovere politiche adeguate di rilancio del territorio,
inteso come risorsa per lo sviluppo, dove la centralità
della produzione (sostenibile sia economicamente che
ambientalmente), di qualità, di edilizia residenziale -
in tutte le sue componenti, ma in particolar modo in
quella dell’housing sociale e quindi di quella pubblica
– sia il fulcro di un più generale processo di recupero
e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, di
rivitalizzazione dei centri storici e per un vero piano delle
nostre città. in questo contesto il ruolo delle cooperative
di abitazione sarà essenziale.
Per 10 anni è stato Assessore alle Politiche
per la casa del Comune di Torino, ha guidato
l’abbattimentodelleTorridiviaArtom,losviluppo
diSpina3,haideatoLocare,favorendo,conlesue
politiche, l’incontro tra pubblico e privato. Come
puòsopravvivereoggi,intempidipenuriadidenaro
pubblico, questa rete di protezione sociale per le
famigliechehannonellacasaungraveproblema
da risolvere? Le cooperatived’abitanti, chehanno
partecipatoalrilanciodimoltezoneperiferiche,che
ruolopossonogiocareinquestenuovecircostanze?
in assenza di risorse bisogna mettere in campo
l’intelligenza. le iniziative che lei ha ricordato hanno
generato ricchezza sociale ed economica che ha
ampiamente ripagato l’investimento iniziale. il rapporto
pubblico privato richiede che ciascuno metta in campo
le proprie migliori risorse e talvolta le pubbliche
amministrazioni appaiono poco intelligenti, ma “stupide”,
con i loro burocratrismi che rallentano e affaticano il
lavoro degli operatori. la soluzione è sempre la stessa:
si devono indicare gli obiettivi e chiamare a raccolta tutti
coloro che possono concorrere a raggiungerli. Questo è
il compito della politica.
L’austeritàimponeilritirodelpubblico,inuncerto
sensolarinunciaadirittideicittadiniinfavoredella
“compassione” dei privati. Ma, d’altra parte, dagli
USA,conlavittoriadiObama,arrivalaconfermache
attraversolapoliticae ilpubblicosipuòrilanciare
l’economia.Comeconiugarequestedueesigenze
ecomeconcretizzarlenellepoliticheriformistedel
PD?
il punto è l’interesse del governo centrale americano
verso le città. la novità e che si punta a promuove
politiche rivolte alla città. dalla metà degli anni 70 in
avanti non c’è mai stata una vera politica urbana di
livello nazionale, le città si sono sviluppate dal basso
attraverso l’attivismo dei Sindaci, spesso in conflitto
con gli Stati: i governatori, infatti, spesso provengono
dalla provincia e hanno difficoltà a comprendere le
problematiche sociali, ambientali ed economiche tipiche
delle città. ciò che è proprio il superamento di questo
modello. Se persino gli Stati uniti che certamente non
possono rivendicare come noi una cultura delle città
capiscano che questo è il modello, come la brookings
institution suggerisce, vuol dire che noi dobbiamo
senza esitazione riprendere il cammino interrotto con
i Governi berlusconi per rimettere al centro le città ed il
paesaggio: vere ricchezze del nostro Paese.
Pensandoagliannidicrisicheancoraciaspettano
e utilizzando la sua esperienza torinese e quella
nazionale,sisenteottimistaopessimistasuitemi
dellacasa?eperché?
voglio essere ottimista ad una condizione però: che
noi si capisca che da questa crisi non si esce da soli,
ma insieme.
G. de Serio 6
in italia i papà separati sono 4 milioni, dei
quali 800mila sfiorano la soglia di povertà,
perché, spiegano dalla caritas diocesiana di
torino, “le separazioni rischiano spesso di
ridurre al minimo anche stipendi rispettabili,
non riuscendo più a garantire un altro
appartamento in affitto. ci sono padri che si
riducono a vivere in auto e che entrano in
una spirale da cui è difficilissimo uscire”.
Pensando alle loro difficoltà, la caritas di
torino, in collaborazione con la cooperativa
di vittorio e le cooperative Synergica e lavoro
e Solidarietà, ha inaugurato a ottobre un
servizio di accoglienza abitativo temporaneo,
in cui i padri separati, senza un proprio
appartamento, possono incontrare i propri
figli. lo ha chiamato Àncòra papà: “e’ ancora
papà, perché il nostro progetto consente ai
padri separati di essere padri; è àncora papà,
perché è un punto di approdo per i padri che
non hanno uno spazio per stare con i loro
bambini” spiega Pierluigi dovis, il direttore
della caritas dell’arcidiocesi di torino.
“l’obiettivo” aggiunge “è quello di creare
uno spazio sereno, che sappia di casa, in
cui il padre separato possa trovarsi con i figli,
in un ambiente protetto e adatto. Pensiamo
soprattutto ai padri separati che non hanno
un appartamento, perché sono tornati
a vivere dai genitori, perché sono ospiti
da parenti, perché vivono in un’altra città,
perché si trovano in comunità residenziali”.
l’appartamento necessario al progetto è
stato messo a disposizione dalla cooperativa
di vittorio e si trova al 18° piano della
torre monaco, in Spina 3, nell’ex villaggio
media mortara delle olimpiadi del 2006.
e’ un appartamento accogliente e dotato di
tutto il necessario: ci sono una cucina, tre
camere da letto, un piccolo soggiorno con
televisione, due balconi panoramici, uno dei
quali si apre in una terrazza con magnifica
vista su torino.
“e’ un progetto che ci ha visti disponibili
immediatamente” dice il presidente di
legacoop abitanti Piemonte Pasquale
cifani “con la caritas la cooperazione
l’attenzione per i cittadini in difficoltà.
il cambiamento dei modelli familiari e
la crisi economica hanno fatto affiorare
nuove povertà ed è a queste povertà che
dobbiamo dare risposte. noi sappiamo fare
case e mettiamo a disposizione questo
nostro sapere, senza andare oltre, perché
non saremmo competenti. e se dovessero
nascere iniziative simili a livello regionale,
potremmo studiare la creazione di una rete
di alloggi di questo tipo”.
l’appartamento della di vittorio è stato
chiamato casa di nonno mario, per dargli
la dolcezza e la gentilezza che il progetto
della caritas e delle cooperative vuole
aiutare a ritrovare. della casa di nonno
mario devono chiedere i papà separati
quando chiamano la cooperativa Synergica
(tel 011 2072276 o 011 2073730 lun-
ven ore 9-18) e quando scrivono all’email
[email protected] per avere
informazioni o prenotare, eventualmente,
l’appartamento.
la casa di nonno mario è stata inaugurata
a ottobre, alla presenza dell’arcivescovo
di torino cesare nosiglia, che ha voluto
sottolineare quanto torino abbia una grande
tradizione sociale e quanto sia speciale
perché “nei momenti di difficoltà non pensa
alle differenze, si rimbocca le maniche e
aiuta insieme chi ne ha bisogno”. 7
NEW
SD
ATO
RIN
O in italia 800mila padri separati sulla sOglia di pOvertà
La Cooperativa Di Vittorio mette a disposizione un appartamento della Torre Monaco per un progetto di Caritas
Pasquale Cifani, Roberto Tricarico, Bruno Ardito e Cesare Nosiglia all’inaugurazione di A casa di Nonno Mario
a casa di nonno mario un rifugio per i papà separati e i loro bambini
Ci devono essere politiche di rilancio del territorio, con processi di riqualificazione del patrimonio edilizio, per i quali il ruolo delle cooperative di abitazione sarà essenziale‘ ,
In alto la Locandina di “A casa di Nonno Mario”,a lato le camere da letto di “A casa di Nonno Mario”
9
salga dal basso verso l’alto, riscaldando meglio gli ambienti,
secondo le ultime tendenze dell’architettura; gli alloggi sono
stati dotati di impianto di trattamento d’aria, i serramenti sono
in Pvc, per offrire il massimo isolamento termico. inoltre ci sono
pannelli solari per la produzione di acqua calda” illustra fantucci.
tutte queste dotazioni delle torri, insieme alle metodologie di
costruzione, con il cappotto isolante, hanno permesso una
costruzione certificata in classe a; questo significa, spiega ancora
l’architetto fantucci, che “le due torri sono state realizzate con
una serie di soluzioni progettuali e costruttive che contengono al
massimo le dispersioni energetiche e garantiscono alti standard di
efficienza, permettendo ai nostri soci di risparmiare sulla bolletta
del riscaldamento e ai nostri edifici di essere meno inquinanti”.
la prima torre è stata realizzata con il “Programma casa 10.000
alloggi entro il 2012” Primo biennio, la seconda ha avuto i
finanziamenti dello stesso programma, ma con bando del
secondo biennio. “e in entrambi i casi siamo perfettamente in
linea con i tempi previsti” sottolinea il presidente della cooperativa
francesco iaquinta “e’ per me motivo d’orgoglio, e ci tengo che
i soci lo sappiano, che così abbiamo realizzato tutti gli interventi
per cui abbiamo chiesto i finanziamenti alla regione Piemonte.
Per noi è sempre stato importante essere interlocutori credibili
nel nostro territorio, perché siamo la cooperativa più importante
e più grande di legacoop Piemonte abitanti dell’area e abbiamo
dunque anche la responsabilità di dimostrare l’efficienza e
la concretezza dei nostri valori sul territorio. lo facciamo con
questa puntualità e questa precisione”.
e che i valori siano importanti, rivalutati dall’opinione pubblica in
questi tempi di crisi, il presidente iaquinta lo riafferma al ricordare
che “i nostri soci godono di canoni d’affitto inferiori al 30% di
quelli del mercato; nel PeeP la bertagnetta, una delle aree a
maggiore sviluppo di vercelli, situata in una zona con buoni
collegamenti con il centro cittadino, i soci appena entrati negli
alloggi della torre appena consegnata pagano meno di 350 euro
al mese, una cifra altamente concorrenziale che permette loro
di poter gestire il bilancio familiare con certezza e tranquillità”
in questi anni l’edificatrice uno si è proposta come la cooperativa
d’abitazione di riferimento non solo nel novarese, dove è nata,
e nel vercellese, dove conta su numerosi interventi, ma anche
nel biellese, dove ha già consegnato ed assegnato ai soci un
complesso di 27 alloggi nel centro di Gaglianico, riqualificando
un’area abbandonata. “in quella circostanza ho avuto
l’opportunità di parlare con il Presidente della regione Piemonte
roberto cota, che ci ha onorati con la sua presenza, e ho avuto
la sua assicurazione del suo impegno per le politiche della casa”
dice il presidente “e’ un impegno importante, perché la casa
è volano di un’economia duramente provata dalla crisi e dà
sicurezza alle famiglie che devono pensare al futuro. noi diamo
lavoro a decine di professionisti, sia dentro che fuori dal cantiere,
maestranze locali, che muovono l’economia del nostro territorio.
e grazie al nostro impegno e agli sforzi abbiamo realizzato già
700 alloggi, abbiamo conquistato una leadership indiscutibile
nella nostra area e siamo diventati un punto di riferimento per
centinaia di famiglie. la puntualità che caratterizza sempre il
nostro lavoro è per me motivo d’orgoglio: i nostri soci possono
credere alla nostra parola. c’è qualcosa di più importante come
garanzia dei rapporti interpersonali?”
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LI un nuOvO interventO per 18 allOggi
Consegnati gli alloggi della prima torre, sono iniziati i lavori della seconda con il “Programma casa 10.000 alloggi entro il 2012” secondo biennio.
a Vercelli, l’edificatrice Uno completa il PeeP bertagnetta
8 9
Le due torri del complesso che l’Edificatrice Uno sta realizzando a Vercelli
18 alloggi consegnati alla fine del 2011 e i prossimi 18 alloggi
in fase di realizzazione. i lavori della cooperativa edificatrice
uno per completare il suo intervento nel PeeP bertagnetta
di vercelli proseguono a pieno ritmo, per rispettare, come
sempre puntualmente, gli impegni presi con le autorità
locali e, soprattutto, con i soci che aspettano il loro nuovo
appartamento.
in questo quartiere di vercelli, sorto intorno all’ex ospedale
la bertagnetta, la cooperativa novarese ha già realizzato
quattro progetti, che hanno dato casa a oltre 100 famiglie.
Quest’ultima realizzazione, il cui cantiere è appena partito, è
parte di un progetto di due torri, ciascuna di dieci piani fuori
terra per 18 alloggi ognuna. Gli alloggi della prima torre sono
stati consegnati quasi un anno fa, quelli della torre adesso
in costruzione saranno assegnati entro la prossima estate.
“i due edifici hanno in comune una piastra semi interrata,
destinata ad autorimessa” spiega l’architetto maurizio
fantucci, che sta seguendo da vicino i lavori di realizzazione
dell’intero progetto “la cosa che ci è sembrata interessante
è che non si tratta solo di due torri che rispondono alle
necessità abitative di 36 famiglie, ma sono due veri e propri
punti che segnano il territorio e completano un disegno
urbanistico iniziato 15 anni fa, con la realizzazione di altre
due torri analoghe. la cooperativa sta, insomma, disegnando
il territorio di questo quartiere, lasciando un segno preciso
nel suo skyline”.
Gli appartamenti di entrambi gli edifici sono composti da
soggiorno, cucina abitabile, bagno e due camere da letto,
per una superficie utile di circa 70 metri quadrati. Grande
attenzione è stata riservata alle caratteristiche tecniche
dell’edificio, in modo da offrire il maggior risparmio
energetico: “il riscaldamento è a pavimento, in modo che
Le due torri sono state realizzate con una serie di soluzioni che contengono al massimo le dispersioni energetiche, permettendo ai nostri soci di risparmiare sulla bolletta del riscaldamento
‘ ,
La torre terminata, i cui alloggi sono stati consegnati ai soci
Il presidente Francesco Iaquinta consegna le chiavi del suo alloggio a una socia Un momento della cerimonia di consegna delle chiavi
la cooperativa uni-c.a.P.i. ha iniziato i lavori di costruzione
del complesso da 56 alloggi previsto nell’area ex legrand, ad
alessandria.
Si tratta di un intervento piuttosto complesso, in cui la
cooperativa ha investito risorse proprie: “e’ finita l’epoca in cui
i comuni fornivano alle cooperative le aree edificabili in diritto
di superficie” ha spiegato il presidente roberto zeppa “Per
poter costruire nuovi alloggi per i nostri soci e soddisfare i loro
bisogni abitativi dei prossimi anni, ci siamo dovuti rivolgere al
mercato immobiliare. al momento dell’acquisto del terreno, si
è tenuto conto delle caratteristiche della zona, situata nel cuore
del quartiere cristo, molto vicina al centro di alessandria.
Siamo riusciti così a riavvicinare gli interventi costruttivi al
cuore della città con evidenti vantaggi per le persone che li
abiteranno”.
l’area ex legrand si trova infatti nelle immediate vicinanze
di piazza ceriana, situata a circa un chilometro e mezzo da
Piazza Garibaldi. la zona è dotata di tutti i servizi: sono presenti
l’asilo e la scuola elementare, proprio al lato dell’edifico, e a
poche decine di metri ci sono banche, supermercati, farmacie,
cinema, nonché le fermate dei mezzi pubblici di piazza
ceriana. e’ un’area dal passato industriale, trasformata in zona
residenziale con un serio lavoro di bonifica, come succede
sempre più spesso nelle città moderne, che riqualificano i loro
quartieri un tempo industriali portando nuova linfa, con nuovi
abitanti e nuovi edifici.
“il nostro secondo passo è stato concepire un intervento dagli
elevati standard qualitativi in termini non solo di risparmio
energetico ma di vivibilità” ha spiegato ancora il presidente
zeppa “l’obiettivo della cooperativa è quello di offrire ai
Soci alloggi con una elevata efficienza energetica e standard
qualitativi elevati ad un canone di molto inferiore al mercato
corrente dell’affitto”
i 56 alloggi sono distribuiti da tre vani scala; la scala centrale
serve 14 alloggi, distribuiti su sette piani, mentre le due scale ai
lati danno accesso a 21 alloggi ognuna, su tre corpi che hanno
altezze differenti. in questo modo si sono ottenute diverse
tipologie, che possono soddisfare le esigenze abitative dei soci,
siano single, in coppia o con famiglia numerosa.
le tipologie di riferimento saranno due: alloggi bilocali da 46
metri quadrati con cantina e box ad un canone di circa 250
euro mensili; appartamenti da quattro camere con due servizi
con metrature di 72 e 74 metri quadrati, cantina e box a circa
350 euro mensili. c’è anche la possibilità, a parte, di
avere in assegnazione esclusiva un ulteriore posto
auto scoperto all’interno del cortile.
“Quanto alle caratteristiche costruttive dell’edificio e
degli alloggi, si è voluto ottenere un’ottima vivibilità”
commenta il presidente “basti pensare che gli alloggi
di 4 camere hanno un grande terrazzo di circa 3 metri
per 3, oltre un secondo balcone che varia dai 2,33
metri ai 4,5 metri; così si possono coniugare spazi
abitativi aperti e chiusi ed assicurare un’abbondante
e prolungata luminosità, data l’esposizione e
l’orientamento dell’edificio”.
anche la mobilità delle persone disabili su carrozzella
è garantita concretamente ed è superiore agli standard
urbanistici richiesti dalle norme vigenti (in questi alloggi
in costruzione la sagoma della carrozzella può ruotare in
presenza del bidet, mentre le norme vigenti prevedono
che la mobilità sia consentita non computando il bidet)
Gli standard energetici sono elevati grazie al rispetto
del protocollo itaca al livello previsto dal bando di
finanziamento.
tutti gli alloggi sono dotati di riscaldamento a pannelli
radianti a pavimento completamente contabilizzato,
con possibilità di differenziare la temperatura tra zona
giorno e zona notte, attraverso una centralina di
termoregolazione con sonde e contatori di acqua ed
energia che permette la completa indipendenza delle
regolazioni. l’integrazione dell’acqua igienico sanitaria
avverrà mediante pannelli solari posti sul tetto che
produrranno circa il 60% del fabbisogno di acqua calda
sanitaria dell’edificio.
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RIA 56 allOggi a pOca distanza dal centrO stOricO
L’acquisto del terreno con risorse della cooperativa. Dopo la bonifica, un progetto che punta su qualità e sostenibilità
L’Uni-C.a.P.i. riqualifica l’area ex Legrand di alessandria
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Rendering del progetto
La piantina di un piano tipo dell’edificio in costruzione
ogni alloggio è dotato di un impianto di ventilazione
meccanica controllata con recupero del calore per
il mantenimento del corretto livello igrometrico
dell’ambiente e della predisposizione dell’impianto di
condizionamento.
l’esperienza degli ultimi interventi costruttivi della
cooperativa che rispettano elevati standard energetici
permette di valutare che i costi energetici degli alloggi
in fase di costruzione (riscaldamento, acqua calda ed
energia elettrica) dovrebbero attestarsi a livelli molto
più bassi di quelli ottenibili in edifici con prestazioni
energetiche inferiori, quali sono, generalmente, gli
edifici dove si trovano gli alloggi concessi in locazione
alle famiglie nell’ambito del libero mercato.
i lavori sono stati affidati a luglio alla romano
costruzioni & c s.r.l. e le consegne degli alloggi ai soci
sono previste per l’estate 2014. il progetto beneficia
del finanziamento nell’ambito del Piano casa della
regione Piemonte “10.000 alloggi in affitto”.
Il cantiere nell’area Ex Legrand
L’obiettivo della Cooperativa è offrire ai Soci alloggi con un’elevata efficienza energetica e standard qualitativi elevati ad un canone di molto inferiore al mercato corrente dell’affitto
‘ ,
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O 500 allOggi in prOvincia di tOrinO
Le consegne della Cooperativa Primo Maggio al termine di un lungo iter. La collaborazione dei soci nella progettazione
la fondazione monaco scommette sui più giovani
dal 17 novembre 2012, 24 famiglie di Pinerolo (to)
hanno un nuovo alloggio da cui iniziare un progetto
di vita, con la sicurezza, in questi tempi di crisi, di non
essere mandate via da contratti in scadenza o da
padroni di casa diventati economicamente più esigenti.
la cooperativa Primo maggio ha infatti consegnato
24 alloggi, realizzati nell’ambito del Programma casa
“10mila alloggi entro il 2012”. Si trovano in via asiago
28, una zona semiperiferica di Pinerolo, ma ben servita
dai collegamenti pubblici.
la loro realizzazione ha avuto, come racconta il
presidente della cooperativa Giulio blanc, “un iter
piuttosto travagliato”: “l’area sulla quale sorge l’edificio
era soggetta ad un Pec esteso all’intera zona, di
55.000 mq, con tanti proprietari. la cooperativa, che
aveva a suo tempo acquistato circa 10.000 mq di
terreno, si era subito attivata per promuovere il Pec,
ma purtroppo non tutti i proprietari compresi nell’area
erano interessati e quindi lo strumento urbanistico non
è mai decollato”.
la Primo maggio ha presentato nel frattempo una
domanda alla regione Piemonte “per ottenere un
finanziamento nell’ambito del Piano casa regionale 12 13
al progetto e ha seguito la direzione dei lavori
architettonici: “e’ composto da quattro piani fuori
terra con un orientamento sudovest – nordest che
lo rende ottimale per l’utilizzo della falda del tetto
esposta a sudovest per la posa dei pannelli solari per
la produzione dell’acqua calda sanitaria e per la posa
dei pannelli fotovoltaici”
l’attenzione per il risparmio energetico e la
sostenibilità ambientale si nota in ogni dettaglio:
“l’edificio è dotato di impianto termico centralizzato
per il riscaldamento degli ambienti e la produzione
di acqua calda sanitaria; il generatore di calore è del
tipo caldaia murale a condensazione, centralizzato e
alimentato a gas metano e gli alloggi hanno pannelli
radianti a pavimento e scaldasalviette integrativo nei
bagni. il sistema di termoregolazione consente la
contabilizzazione individuale, per cui i soci pagheranno
il riscaldamento effettivamente utilizzato nei loro
appartamenti. la produzione di acqua calda sanitaria
ottenuta grazie all’impianto solare termico, cioè
all’energia pulita e rinnovabile, ha una copertura del
fabbisogno annuo di oltre la metà, arrivando al 65%”
spiega l’architetto.
i quattro piani dell’edificio sono serviti da tre vani
scala, che danno accesso a due alloggi per piano. “e’
una soluzione che permette ad ogni alloggio di avere
almeno 2 arie per ottimizzare la circolazione naturale
dell’aria e la distribuzione degli ambienti interni”
commenta francesca Sassi.
il lavoro di progettazione è risultato di un processo
piuttosto interessante, in cui i soci hanno avuto un
ruolo da protagonisti: “durante il periodo dedicato alla
progettazione delle unità abitative si è fatta una ricerca
sulla tipologia e sulla metratura di alloggio richiesta
maggiormente dai nostri soci. le richieste erano spesso
di due camere da letto mentre per la zona giorno era
generalmente accettata la soluzione unificata, cioè
soggiorno e angolo cottura in uno stesso ambiente.
così il risultato è stato quello progettare alloggi tutti
composti da camera doppia, camera singola, bagno,
ripostiglio e zona giorno. i più piccoli, che rientrano
nell’edilizia sperimentale, hanno una superficie utile
di 60 metri quadrati, mentre i restanti alloggi di
edilizia agevolata (e 1autofinanziato) arrivano fino a
un massimo di 68 metri quadrati di superficie utile,
differenziandosi dai primi per la maggiore ampiezza
della zona giorno e del bagno”
e, particolare molto apprezzato dai soci, aggiunge con
un sorriso francesca Sassi, le zone giorno di tutti gli
alloggi si affacciano sul magnifico panorama delle alpi
pinerolesi. il che è un valore aggiunto che non può
non dare soddisfazione.
il presidente Giulio blanc sottolinea invece con
soddisfazione un altro elemento, che rende questo
edificio a suo modo storico per la Primo maggio:
“con questo progetto la cooperativa ha realizzato 500
alloggi, distribuiti in ben 30 interventi, 26 di nuova
costruzione e 4 di recupero edilizio”
L’edificio realizzato dalla Cooperativa Primo Maggio
denominato “10.000 alloggi entro il 2012 – 1°
biennio”, ma la domanda non è stata accolta perché
non compatibile dal punto di vista urbanistico. con il
2° biennio, la cooperativa ha riproposto con insistenza
l’intervento, facendo forza sul fatto che aveva la
proprietà dell’area e che questa era dotata delle
opere di urbanizzazione. il comune infine ha accolto
l’istanza della cooperativa e ha apportato una lieve
modifica alle norme di attuazione del piano regolatore,
consentendo l’intervento”
nel frattempo anche la regione Piemonte ha dato il
via libera ai finanziamenti per la realizzazione di 24
alloggi, dei quali 16 di edilizia agevolata, 7 di edilizia
sperimentale ed 1 in autofinanziamento, e sono
finalmente partiti i lavori. il cui risultato si è visto il
17 novembre, con l’ingresso di 24 soci e delle loro
famiglie nei nuovi appartamenti. tra i soci assegnatari
si trovano soprattutto giovani e giovani coppie, famiglie
tradizionali e monoparentali e una famiglia di anziani,
a comporre quel mix generazionale che è da tempo
uno degli obiettivi delle cooperative d’abitazione.
a illustrare l’edificio ad Abitare in Cooperativa è
l’architetto francesca Sassi, che ha collaborato
24 nuovi alloggi affacciati sulle spettacolari alpi del pinerolese
la consegna delle chiavi ai soci, con primi da sinistra, il presidente della Cooperativa Giulio Blanc e il sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero
Foto di gruppo per i dirigenti e i soci della Prima Maggio
E’ un edificio storico per la cooperativa, che con questo intervento raggiunge i 500 alloggi, realizzati in 30 diversi progetti, 26 di nuova costruzione e 4 di recupero edilizio
‘ ,
Si è svolta a rimini dal 7 al 10 novembre 2012, la 16°
fiera internazionale del recupero di materia ed energia e
dello sviluppo sostenibile: ecomondo.
una manifestazione che di anno in anno vede aumentare
la presenza di imprese espositrici e di visitatori. Si è vista
infatti la presenza di un sistema industriale del settore, con
oltre 1200 imprese che nei 16 padiglioni hanno proposto
un campionario di soluzioni tecnologiche a dimostrazione
di vitalità e competitività anche su scala internazionale.
a testimoniare quanto l’impronta “green” sia strategica
per tutta l´industria nazionale, in una prospettiva di
ripresa economica, sono i toni usati nel messaggio che
il Presidente della repubblica Giorgio napolitano ha
inviato nella giornata inaugurale, per dire che “l’italia può
e deve, senza ulteriori esitazioni, colmare ritardi rispetto
agli standard europei e darsi più validi presidi nella difesa
dell’ambiente”.
la fiera, oltre al suo
ruolo prettamente
espositivo è stata
anche contenitore di
numerose iniziative
collaterali sul tema
dell’ambiente e del
impiego delle fonti
rinnovabili di energia.
Si sono chiusi infatti, l’8 novembre alla fiera di rimini
durante la manifestazione, gli “Stati generali della Green
economy”, segnati da un record di presenze, che hanno
tracciato una road map di proposte di sviluppo economico
nel segno della sostenibilità. Promossi dal ministero
dell’ambiente e da 39 soggetti della “green economy”,
hanno discusso su 70 proposte elaborate nei mesi scorsi
da oltre 1000 esperti che hanno lavorato su 8 temi
strategici. tra i temi di spicco quello dedicato allo Sviluppo
dell’ecoefficienza, della rinnovabilità dei materiali e del
riciclo dei rifiuti.
e’ interessante segnalare che, nell’occasione, rimini fiera
ha inaugurato il suo terzo impianto fotovoltaico, realizzato
sulle coperture dei sedici padiglioni per coniugare nel
migliore dei modi tecnologia e architettura. distribuito
su 100.000 mq, è composto da 33.296 pannelli
fotovoltaici in silicio amorfo, è il più grande impianto
d´italia architettonicamente integrato con caratteristiche
innovative, ha una potenza complessiva di 4.332 kWp
per produrre 5.000.000 kWh all’anno di energia elettrica,
tanta quanta ne consumano mediamente, in un anno,
1.730 famiglie.
nell’ambito della fiera di rimini si è svolta inoltre la
5° edizione di “cooperambiente” la fiera dell’offerta
cooperativa di energia e servizi per l’ambiente, con un
padiglione interamente dedicato alle imprese cooperative
che operano nel settore dell’ambiente e delle energie
rinnovabili. in questo contesto si è svolta sabato 10
novembre la conferenza nazionale eco courts, il
progetto europeo dell’abitare sostenibile “dal web ai
condomini: nuove modalità e strumenti per risparmiare
insieme”, una ricerca finanziata dalla comunità europea
a cui partecipano diversi operatori pubblici e privati con
a capo fila il comune di Padova. Questa ricerca si pone
come obiettivo il controllo, attraverso azioni collettive e di
sensibilizzazione dell’utente, dei consumi (energia, acqua
e rifiuti) nell’ambito di condomini urbani. Per sviluppare
il progetto sono state attivate due “comunità”, una fisica
e una virtuale. la prima coinvolgerà alcuni condomini
associati a legacoop abitanti, la seconda tutti i cittadini
e le famiglie che vorranno aderire alla web community
eco courts.
arch. egidio Giannico
alla Fiera di rimini
A Ecomondo oltre 1200 imprese, anche cooperative, hanno testimoniato la vitalità del settore anche a livello internazionale
Green economy e cooperazione, insieme si può
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Un’immagine dell’edificio in costruzione
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SneWS neWS neWS neWS
dell’edificio sono dotate di un ampio spazio a verde.
Gli alloggi sono stati assegnati a cittadini di beinasco, che hanno
partecipato a un bando di avviso pubblico del comune; il 50%
degli appartamenti è stato riservato a giovani coppie; il resto è stato
assegnato secondo le graduatorie.
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Abitare in cooperativa augura ai lettori e ai soci delle cooperative
un Buon Natale e Felice 2013
il 17 novembre la Cooperativa di Vittorio ha
consegnato gli ultimi 24 alloggi realizzati in via rossini
20, a beinasco, nella cintura meridionale di torino. Si trovano
in un complesso residenziale articolato intorno a 4 scale, per
un totale di tre piani fuoriterra e un piano interrato, destinato
alle cantine e ai box (ogni appartamento ha una cantina e un
box). le tipologie degli alloggi sono bilocali al piano terra, con
giardino pertinenziale, trilocali piccoli, per un totale di 46 metri
quadrati, e trilocali grandi, per un totale di 66 metri quadrati,
ai piani superiori.
l’edificio è stato costruito con tecnologie all’avanguardia,
per ottenere nel modo più efficace il risparmio energetico:
gli impianti solare termico e fotovoltaico garantiscono la
produzione di acqua calda attraverso le energie rinnovabili,
i serramenti sono ad alta efficienza energetica, con vetri
basso emissivi e isolamento termoacusrico, la caldaia a
condensazione è dotata di contabilizzatori individuali, le
murature sono realizzate in modo da avere un maggiore
isolamento sulle murature perimetrali esterne e sui solai, il
rivestimento è con cappotto. la parte anteriore e posteriore
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Antonio Sgrò è socio della Cooperativa
La Popolare, attiva soprattutto nel Torinese
e nella Val di Susa, dal 1994. Nel 2000,
dopo uno sfratto, grazie alla cooperativa ha
avuto in assegnazione un alloggio per la sua
famiglia, composta da quattro persone, a
Buttigliera Alta (TO).
“L’alloggio è ampio e spazioso e mi ha
permesso di risolvere il problema della casa,
sapendo che nessuno potrà mai più mandarci
via, se non in caso di morosità” dice Antonio
“Questa sicurezza ci permette di affrontare
in tutta tranquillità i problemi quotidiani, che
non sono pochi. Vivere in Cooperativa ti fa
sentire parte attiva di una comunità in ogni
momento” assicura.
Strada antica di Francia n° 59Buttigliera Alta
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