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Il Picchio Redattori: Andreea Bocan, Patrick Forzati,
Augusto Piccolin, Daniele Val,
Emanuele Stramare
Docente responsabile: Sabrina Iotti
Giugno 2016 n. 61 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (BL)
Cari lettori, ecco a voi
l ’ u l t i m o P i c c h i o
2015/2016 ! In questo nu-
mero 61 la redazione ha
lasciato grande spazio alle
tante iniziative della scuola,
senza tralasciare interes-
santi approfondimenti che
speriamo leggerete con pia-
cere. Abbiamo scelto di sa-
lutarvi con un articolo legge-
ro e frizzante dedicato alla
stagione che ci attende:
L’ESTATE!!!
Buona fine e buone vacanze
a tutti ...
La redazione
Finalmente l’estate, la stagione preferi-
ta dai ragazzi … dopo un anno intenso
di studio e impegno, arriva il meritato
riposo, durante il quale possiamo anda-
re al mare o in montagna. L’estate è la
stagione perfetta per visitare nuovi luo-
ghi in Italia o all’estero!
(continua a pag. 5)
Estate alle porte
Chernobyl trent’anni dopo Il 26 aprile di 30 anni fa esplodeva la centrale nucleare di
Chernobyl in Ucraina. Ancor oggi questo è considerato il disa-
stro nucleare più grave mai avvenuto.
(continua a pag. 2)
Giornata mondiale della Terra La Giornata mondiale della Terra è l’occasione nella
quale ogni anno vengono celebrati l’ambiente e il
nostro pianeta.
(continua a pag. 3)
Dalla Primaria di Santa Giustina ...
Scrittori in erba in …
gialli…ta
(continua a pag. 15 )
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L’esplosione fu provocata da una rottura
dell’impianto di raffreddamento: il reattore surri-
scaldato esplose spargendo una dose massiccia
di radiazioni che si propagarono nell’aria. Si do-
vettero evacuare 360000 persone nel raggio di
centinaia di chilometri; attualmente il terreno in
un’area di 50 km è deserto, infatti le radiazioni
costituiscono ancora un grave pericolo. Ben pre-
sto tutto il mondo si mise in allerta e vennero sta-
bilite restrizioni alimentari per il timore che i pro-
dotti agricoli fossero contaminati. Questo non im-
pedì nei mesi e negli anni successivi la diffusione
di gravi forme tumorali ben oltre i confini del terri-
torio direttamente colpito. Perfino in Nord America arrivarono le conseguenze delle radiazioni.
L’Unione sovietiva cercò di arginare il disastro spegnendo il reattore prima con dell’acqua (il
calore era però troppo alto e l’acqua evaporava) e poi con dei detriti che però provocarono
un’altra piccola emissione di gas. La prima esplosione in sé non fece molti morti, furono le con-
seguenze a lungo termine sulla salute delle persone quelle più terribili. Ma cosa accadde nelle
ore e nei giorni precedenti il disastro? Il giorno prima dell’incidente era in programma uno spe-
gnimento del reattore 4 per un controllo e, in occasione di questo evento, era previsto un test
per verificare se il reattore, in caso di un assenza di energia elettrica, potesse funzionare in au-
tonomia. In realtà, a causa del malfunzionamento di una centrale elettrica nelle vicinanze, si
chiese di tenere acceso il reattore
e il test fu rimandato all’una di
notte; gli ingegneri notturni però
non erano preparati per questo
tipo di test, quindi abbassarono
troppo la potenza del reattore e
questo lo rese instabile. Senza
andare su dettagli troppo tecnici,
si può dire che l’abbassamento
della potenza non fu ben control-
lato e accadde l’irreparabile. Que-
sta fu la dinamica del più grave
incidente nucleare della storia,
che io ho cercato di riassumervi.
Il disastro di Chernobyl trent’anni dopo
Approfondimenti
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Ora riporterò la testimonianza di un collega di lavoro di mia madre che era di turno nella base
militare per monitorare la radioattività della centrale nel giorno in cui esplose. Era l’addetto agli
strumenti che si accorse di un livello di radioattività altissimo, mai visto prima. Immediatamen-
te avvisò il suo superiore che, allarmato, chiamò Mosca, ma la telefonata si risolse in un paio di
“sì” pronunciati dal responsabile che disse di non preoccuparsi visto che si trattava di un gua-
sto. Solo quando la notizia fu comunicata ufficialmente lui seppe davvero cosa era successo
quel giorno. Ci ha raccontato anche il perché del ritardo della comunicazione a tutto il mondo:
era quasi il primo maggio, una delle feste più importante in U.R.S.S. che si svolgeva solitamen-
te con una grande parata e una festa incredibile. Quindi, per non rovinare la ricorrenza, la noti-
zia si diffuse a festa conclusa, quando ormai era troppo tardi. Questa testimonianza ci fa riflet-
tere sulla stupidità umana e sui rischi legati all’utilizzo di alcune forme di energia se non vengo-
no rispettate tutte le norme di sicurezza.
Augusto Piccolin
Approfondimenti
La Giornata mondiale della Terra
Questa giornata fu istituita per la prima vol-
ta il 22 aprile 1970 e da allora si festeggia
ogni anno, un mese e due giorni dopo
l’equinozio di primavera; attualmente coin-
volge 175 paesi e si conferma come
un’ottima occasione per raccogliere fondi
destinati a sostenere cause ambientaliste.
Questo giorno serve a ricordare che tutti, a
prescindere dall’etnia, dal sesso e dalla
condizione economica, hanno diritto ad un
ambiente sano, pulito, ecosostenibile ed
equilibrato, dato che oggi l’inquinamento ha
distrutto o seriamente danneggiato diversi
ecosistema caratteristici del nostro piane-
ta. Possiamo vedere con i nostri occhi le
cause e gli effetti provocati dal violento in-
tervento dell’uomo sull’ambiente che ci cir-
conda. Questa manifestazione ci spinge a
riflettere sul rapporto che si è stabilito fra
uomo e natura; inoltre sprona al riciclo dei
materiali e alla conservazione delle risorse
naturali.
Non dimentichiamo mai che spetta a cia-
scuno di noi la salvaguardia delle nostra
cara Terra!
Patrick Forzati
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Ernesto Guevara de la Serna nac-
que il 14 giugno 1928 a Rosario
de la Fe, in Argentina. Il sopranno-
me di “Che” venne attribuito a
Guevara dai compagni di lotta cu-
bani in Guatemala e deriva dal fat-
to che Guevara, come tutti gli ar-
gentini, pronunciava spesso la lo-
cuzione “che” usata per chiamare
l’attenzione di un interlocutore ed
equivalente alle locuzioni italiane
tu, te o ehi, bene, dunque. La sua
famiglia era borghese con idee po-
litiche socialiste. Il padre Ernesto
fu ingegnere civile, la madre Celia
una donna colta, grande lettrice. Si
iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò nel 1953. Nonostante soffrisse d'asma, si dedicò
allo sport, specialmente al rugby. Le altre sue passioni furono gli scacchi, gioco insegnatogli
dal padre, e la lettura la cui passione ereditò dalla madre. Ammirava la politica non violenta di
Mahatma Gandhi, sebbene non credesse che il privilegio potesse essere distrutto senza violen-
za. Quando era ancora studente, Guevara passò molto tempo a viaggiare in America Latina. Nel
1951 intraprese con un suo vecchio amico un viaggio attraverso il Sudamerica a cavallo di una
motocicletta Norton soprannominata Poderosa II . Dopo aver visto la povertà di massa ed esse-
re stato influenzato dalle letture sulle teorie marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe
potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. Nel 1955 fu in
Messico, arruolato come medico nel gruppo di esuli cubani che stava organizzando la lotta ar-
mata per rovesciare la dittatura di Fulgencio Batista. Il loro capo era Fidel Castro, il futuro
leader della rivoluzione cubana. All'inizio di dicembre del 1956 i guerriglieri sbarcarono a Cuba:
erano circa un'ottantina, il primo nucleo del movimento rivoluzionario. Decimati, si rifugiarono
sulla Sierra Maestra e continuarono a combattere. In questi mesi crebbe la fama del guerriglie-
ro argentino che si batteva per la liberazione di Cuba. Il Che decise che non sarebbe stato più
un medico, ma solo un soldato rivoluzionario. Il 1° gennaio 1959 crollò l'ultima fortezza di Bati-
sta e i guerriglieri entrarono all'Avana. Che Guevara ebbe una posizione di primissimo piano nel
gruppo dirigente rivoluzionario: prima presidente del Banco Nacional, poi ministro dell'Industria.
Non adatto alla vita sedentaria, lasciò ben presto gli incarichi politici per cercare nuove rivolu-
zioni. Trascorse alcuni mesi in Congo e poi andò in Bolivia dove venne catturato e ucciso dalle
forze militari governative il 9 ottobre 1967.
Approfondimenti
“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.”
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Il suo cadavere venne esposto al pubblico, fotografato e poi sepolto in un luogo segreto. Aveva
solo 39 anni. Il 28 giugno 1997 i resti del cadavere di Guevara furono esumati in una fossa co-
mune vicino alla pista di volo a Vallegrande. A guidare gli scavi fu l'antropologo cubano Jorge
Gonzalez che il 2 luglio annunciò lo storico rinvenimento. Pochi giorni dopo le spoglie del Che
venivano riportate a Cuba e quindi tumulate con tutti gli onori militari in un mausoleo costruito
appositamente nella città di Santa Clara, dove trentanove anni prima aveva vinto quella che
era stata ritenuta la battaglia decisiva della rivoluzione cubana. Il monumento è corredato da
una grande statua con la scritta "Hasta la victoria siempre.” Il Che si sposò due volte ed ebbe
cinque figli. La sua figura è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che si riconoscono
negli ideali rivoluzionari. A testimonianza della grande risonanza mediatica dell'immagine di
Guevara si può portare ad esempio il fatto che la fotografia del Che, scattata il 6 marzo 1960
dal fotografo Alberto Korda, è diventata una delle immagini più famose del XX secolo, tanto da
essere considerata la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia.
Guevara fu autore di poesie e di saggi letterari e storici interessanti che contengono le sue os-
servazioni politiche. Guevara credeva che un piccolo gruppo di guerriglieri, attaccando violente-
mente il governo, avrebbe potuto stimolare nella popolazione sentimenti rivoluzionari. Era infat-
ti convinto che il consenso popolare fosse indispensabile per la rivoluzione e che senza di esso
non fosse possibile portare avanti alcun movimento rivoluzionario.
“La nostra libertà e il suo sostegno quotidiano hanno il colore del sangue e sono intrise di sa-
crificio.”
“Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.”
“Quando morto sarò una sera - nessuno mi piangerà - non rimarrò sottoterra - son vento di li-
bertà.”
Daniele Val
Approfondimenti
(continua dalla prima pagina)
È il momento delle infradito, del costume
e del cappellino, dei gelati e delle granite
in qualsiasi ora della giornata. Dal matti-
no presto, con il sole che già scotta, non
bisogna perdere un attimo della giornata
e tenersi occupati al meglio giocando op-
pure organizzando gite all’aria aperta. Se
qualcuno teme di annoiarsi, consiglio di
partecipare a campeggi, gruppi ricreativi
in compagnia, oratori estivi oppure trovar-
si con gli amici per giocare. Durante l’estate si possono fare un’infinità di attività e soprat-
tutto si può andare al mare, un luogo stupendo dove all’alba ci si sveglia con l’odore salma-
stro proveniente dall’acqua e alla sera ci si addormenta con il
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Approfondimenti
viso ancora caldo dal giorno passato in spiaggia. Il mare avvolge le per-
sone grazie al suo calore e al suo profumo riconoscibile anche a molta
distanza, rilassa le persone nervose e fa divertire i bambini con paletta e
secchiello; al mattino presto è bello far affondare i piedi sulla riva, quan-
do la spiaggia è sgombra e gli ombrelloni sono ancora chiusi. Il pomerig-
gio poi è il momento della giornata perfetto per delle lunghe nuotate in
acqua, data la temperatura molto elevata o, per chi è più pigro, è il mo-
mento ideale per lasciarsi trascinare dalle onde spumeggianti, sdraiati
sopra il materassino gonfiabile. Alla sera, chi è appassionato del mare
come me, può trattenersi in spiaggia oppure passeggiare per le vie della
città attraverso le bancarelle che normalmente caratterizzano le località
balneari. In montagna è tutta un'altra cosa, ci sono diversi momenti di
relax ma alcuni anche dove bisogna fare un po' di fatica, altrimenti non
si arriva a destinazione. L'aria che si respira in montagna secondo me è
fantastica, pura, fresca, piena di ossigeno e per fortuna non ancora in-
quinatissima; la natura è favolosa: ci sono alberi di ogni tipo, piante che
si conoscono e altre di cui non si sa neanche l'esistenza, migliaia di fiori
profumati, colorati e belli ma anche qualche insetto molto insidioso co-
me la zecca. C'è la possibilità di fare dei pic-nic sui prati oppure mangia-
re nei rifugi e, per chi è veramente appassionato di montagna,
un’occasione da non perdere è quella di trascorrere una notte nei bivac-
chi o di accamparsi con la tenda sotto le stelle nelle aree in cui è per-
messo. L'estate offre un'infinità di sapori, odori e colori nuovi, rallegra le
persone perché è un momento di riposo e divertimento.
Auguro a tutti i lettori de Il Picchio di trascorrere un’estate piena di av-
venture ... BUONE VACANZE!!!
Andreea Bocan
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Venerdì 15 aprile noi bambini di prima e
di seconda della Primaria di Meano sia-
mo andati in passeggiata sui colli di Calli-
bago. Eravamo accompagnati, oltre che
dalle nostre maestre, dal signor Elvio Dal
Pan a da altri due signori dell’A.C.B. Desi-
deravamo conoscere più da vicino la flora
ma soprattutto la fauna presente nel no-
stro territorio. Siamo stati fortunati per-
chè alcune tracce gli animali le hanno
lasciate. Dunque: obiettivo raggiunto e un
grazie ai nostri accompagnatori.
Notizie dall’Istituto
Passeggiata sui Colli di Callibago
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Notizie dall’Istituto
Puliamo il mondo
Anche quest’anno la Primaria di Meano
ha aderito all’iniziativa di Legambiente
“Puliamo il mondo”. Sabato 23 aprile
alle 8.30 alunni, insegnanti e volontari
della Protezione Civile sono partiti, pieni
di entusiasmo, con lo scopo di rendere
più puliti alcuni siti vicini alla scuola.
Un’azione concreta per avere il mondo
più pulito.Un piccolo gesto per contribui-
re a sviluppare il senso civico nei bam-
bini.
E’ in arrivo un carico di ...
La scuola primaria di San Gregorio partecipa,con tutte le classi,
al programma europeo FRUTTA NELLE SCUOLE che ha l’obiettivo
di far aumentare nei bambini il consumo di frutta e verdura, o-
rientandoli a corrette abitudini alimentari. Il programma prevede
la distribuzione, per la merenda di metà mattina, di prodotti orto-
frutticoli freschi di qualità certificata (DOP, IGP, Biologici) o otte-
nuti con metodi di produzione integrata e scelti in base alla sta-
gionalità. La frutta di stagione fresca e la verdura sono distribui-
te in imballaggi sigillati biodegradabili; le spremute e i centrifuga-
ti sono preparati al momento.
Fondamentale per il successo dell’iniziativa è il coinvolgimento delle famiglie, affinché il
messaggio si traduca in comportamenti coerenti,sia a scuola sia a casa.
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Notizie dall’Istituto
Letture per tutti
La scuola primaria di San Gregorio collabora con la locale biblioteca comunale da diversi an-
ni e, in questi mesi, le classi sono state invitate a partecipare, a cadenza mensile, a delle
letture animate. Gli obiettivi sono quelli di rendere coinvolgente per tutti il momento della
lettura di un testo,educare all’ascolto, aiutare i bambini nella scelta di letture adeguate ai
loro interessi e alle loro capacità. L’ambiente della biblioteca, è stato reso recentemente più
accogliente, funzionale e stimolante per i bambini. Ringraziamo la bibliotecaria Katia e la let-
trice doc, Daniela.
La classe III della Primaria di San Gregorio al Museo
Martedì 19 aprile siamo andati a visitare il Museo Civico di Belluno.
Siamo partiti da scuola con la corriera di linea poi, scesi in stazione, abbiamo camminato
per un po’. Quando siamo arrivati la’, abbiamo conosciuto la nostra guida ed iniziato la visita.
Prima di tutto, nelle sale a pianterreno,abbiamo osservato gli oggetti ritrovati in zona e con-
servati sotto teche di vetro. Abbiamo sommerso la guida con tutte le nostre domande! Poi ci
siamo spostati in un’altra sala e abbiamo decorato i sassi come fossimo uomini primitivi.
Questa visita ci e’ piaciuta tantissimo!!!
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Notizie dall’Istituto
Andiamo a giocare a bocce coi boce ...
Sabato 21 maggio, verso le dieci, al Parco Ciclamino di Me-
ano è stata celebrata la
Festa degli alberi 2016.
L’Amministrazione Comu-
nale di Santa Giustina
anche quest’anno ha in-
vitato i nuovi nati e le loro
famiglie a questa festa. Il benvenuto a tutti i presenti lo
hanno dato il Sindaco Ennio Vigne, gli Assessori Borto-
lin e Minella, gli alunni e le insegnanti della Scuola Primaria di Meano. In dono a tutti i
bambini nati nel 2015 una piantina, simbolo della vita ed un biglietto augurale realizzato
dagli scolari stessi.
… avranno sicuramente detto i
nonni Renato, Giovanni, Ernesto e
Pierpaolo prima di uscire di casa
per accogliere, presso i campi del
Circolo Elisa ed ovviamente una
alla volta, tutte le classi della
scuola primaria di S. Giustina. Gra-
zie alla loro disponibilità, passione
e, soprattutto, pazienza, anche
quest’anno i bambini hanno avuto
l’opportunità di apprendere, divertendosi, un gioco ormai poco conosciuto e praticato ma
che ben si presterebbe ad unire le generazioni e contribuirebbe ad instillare l’idea, nei bam-
bini, che gli anziani sono delle risorse a volte inaspettate!
Festa degli alberi 2016
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Notizie dall’Istituto
E’ questo il titolo del progetto con il
quale il gruppo ANA di S. Giustina
ha voluto trasmettere alcune infor-
mazioni importanti sugli alpini, con
l’intenzione di dare maggior visibili-
tà a un corpo di cui ormai non si
sente più molto parlare se non da qualche anziano o dai pochi
che ancora sono fieri di aver servito la patria nelle penne nere.
Gli alpini in congedo si sono così… .. relazionati con gli alunni
delle scuole di S. Giustina e Meano nel corso della prima metà
del mese di aprile. Nel corso dei vari incontri, gli alpini interve-
nuti si sono rapportati ai bambini tenendo conto delle diverse
età e quindi gli argomenti presentati sono stati diversi. Agli a-
lunni più piccoli, ad esempio, è stato presentato l’alfabeto al-
pino, con le parole-chiave dell’universo scarpone: dalla “a” di “Alpino” alla “z” di “Zaino”,
passando attraverso la “b” di “Bandiera”, la “e” di “Emergenza”, la “j” di “Joska”, la “m”
di “Mulo” o la “p” di “Polenta”.
L’argomento comune ha comunque riguardato
la presentazione della figura dell’alpino attra-
verso l’evoluzione storica della sua divisa e del
suo copricapo, nonchè dell’attrezzatura neces-
saria per affrontare la vita in montagna durante
le campagne di difesa del confine alpino dal
1872 (anno di fondazione del corpo) al termine
della seconda guerra mondiale o, in tempo di
pace, nelle esercitazioni previste dal servizio
militare obbligatorio.
Quello che è stato comunque sottolineato con
forza è il fatto che oggi, in tempo di pace, alpinità
fa rima con solidarietà, uno dei valori degli alpini insieme all’altruismo, al rispetto, alla reli-
giosità, all’amore per la famiglia e per il canto.
Alpinità
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Notizie dall’Istituto
Vale solo la pena di ricordare, per concludere, l’encomiabile iniziativa del gruppo che da
tanti anni organizza la visita sul Monte Grappa per gli alunni delle classi quinte e li ac-
compagna insieme alle insegnanti accollandosi tutto, “rancio” compreso!
ABC sempre per noi!
Mercoledì 18 maggio noi, i bambini della
classe quarta della scuola primaria di San
Gregorio nelle Alpi, accompagnati dal grup-
po ACB,Associazione Cacciatori Bellunesi,
abbiamo trascorso una bella mattinata tra i
boschi di Roncoi. Sotto la guida attenta e
paziente dei nostri accompagnatori, esperti
conoscitori della zona, ci siamo inoltrati nel
parco fin oltre la chiesetta di San Felice alla
ricerca di tracce di animali e alla scoperta
d i p i a n t e e f i o r i l o c a l i .
Una gustosa merenda, allietata da racconti
in rima e da giochi di magia, ha fatto da
coronamento alla piacevole giornata.
Per ricordare tutte le preziose conoscenze
che i nostri accompagnatori ci hanno forni-
to durante l’uscita, i cacciatori hanno con-
segnato ad ogni bambino un libretto,
“Osservare per…”, che raccoglie fotografie,
tracce e tante informazioni per riconoscere
gli animali delle nostre zone.Un caloroso
grazie ad Italo, Giorgio, Giulio, Toni e Walter
per la piacevole compagnia.
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Notizie dall’Istituto
Una comunità ... extrascolastica!
E’ quella che gli alunni della classe 4C della scuola primaria di Santa Giustina, mar-
tedì 3 maggio, hanno potuto conoscere recandosi al museo di Serravella per visita-
re l’Apiario, proposta che da qualche anno si affianca alle attività tradizionali propo-
ste dal sito espositivo. La stessa visita, nelle settimane precedenti, è stata effettua-
ta anche dalle sezioni A e B della stessa scuola.
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Notizie dall’Istituto
Infanzia e Primaria di Meano insieme
Si è concluso il progetto continuità tra i “ grandi” dell’ Infanzia di Meano e i
“piccoli” della Primaria. Otto mesi in cui, ogni venerdì, sono state animate storie che
hanno permesso ai bambini di riflettere, di confrontarsi, di imparare e di costruire
un ponte tra i due ordini di scuola.
Festa di fine anno speciale per la scuola primaria “Loris Giazzon” di
San Gregorio nelle Alpi che ha approfittato di una bella mattinata di
sole per giocare e cantare insieme.
Nella mattina di venerdì 27 maggio, i bambini divisi in squadre miste
per età, han dato il via ad una serie di divertenti giochi a rotazione presso il campo
sportivo comunale. La mattinata, dopo una golosa merenda offerta dalle associazioni
del territorio,si è conclusa con la presentazione della selezione di canti “La luna è di
tutti” con il coro delle classi 4^ e 5^ guidati con passione e competenza dal professore
Massimo Zanolla che li ha seguiti durante l’anno in un progetto di potenziamento delle
competenze musicali.
Sport e musica a San Gregorio
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Notizie dall’Istituto
Scrittori in erba in … gialli…ta
Tra gli obiettivi didattici della programmazione di italiano degli anni terminali della
scuola primaria vi è l’analisi delle varie tipologie testuali, tra le quali non manca mai
quella che si riferisce al racconto giallo. Così gli alunni delle classi quinte della scuola
primaria di S. Giustina si sono cimentati nella produzione di due brevi racconti e lavo-
rando in gruppo hanno dato libero sfogo alla loro fantasia ed il risultato…
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Notizie dall’Istituto
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Notizie dall’Istituto
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Notizie dall’Istituto
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Notizie dall’Istituto
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Notizie dall’Istituto
Come??? Geografia in pasticceria?
Le rime non c’entrano niente, la lingua italiana invece sì visto che gli alunni hanno scritto un
articolo di cronaca… Ma l’attività proposta dall’insegnante mirava soprattutto a far conosce-
re una regione italiana non solo dal punto di vista fisico, ambientale ed economico ma pure
attraverso le tradizioni ed i prodotti locali. Per questo… i ragazzi si sono messi al lavoro ed
hanno dovuto spiegare al dirigente, giunto inaspettatamente in classe, come mai l’aula fosse
diventata…una vera pasticceria!
LA SCUOLA DIVENTA UNA PASTICCERIA
I bambini della classe V A di Santa Giustina sono diventati dei veri e propri pasticceri.
Grande stupore per il Dirigente Scolastico G.B., quando entrato nella classe 5^, ha fatto una
scoperta: i ragazzi erano diventati dei pasticceri.
Tutto è iniziato il 9 maggio quando tre alunne si sono recate a casa della loro maestra per
preparare gli involucri di famosi dolci siciliani: I CANNOLI. Nel gruppo c’era una ragazza sici-
liana: è da lei che è nata l’idea. Due giorni dopo è stato portato l’occorrente per fare il dolce.
Tutti gli alunni hanno partecipato, facendo i propri cannoli.
“Complimenti”, aveva detto il Preside entrato nella classe, dopo aver visto gli alunni fare il
dolce che è stato la conclusione dello studio della regione Sicilia.
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Notizie dall’Istituto
I rodarini presentano la Dark-Economy in Sala degli
Stemmi a Feltre
Grazie all’iniziativa della Fondazione Alessio, che ha
sostenuto e finanziato il progetto, venerdì 8 aprile
presso la prestigiosa Sala degli Stemmi di Feltre, gli
ex alunni della 3D hanno presentato il volume “DarK-
Economy” da loro stessi scritto. Nell’occasione i ra-
gazzi hanno potuto conoscere il giornalista Cacciari.
La serata è stata introdotta da Andrea Dassié ed ha
visto l’intervento del Sindaco di Feltre Perenzin,
dell’Assessore alla Cultura del Comune di Santa Giu-
stina Angela Bortolin e del Dirigente Scolastico Giulio Bertoldi. Nel corso della serata gli stu-
denti hanno letto e interpretato alcuni racconti del loro libro, cercando di rendere più sempli-
ci e chiari i contorti meccanismi che regolano l’economia. Per l’occasione, l’emittente Tele-
belluno ha realizzato un servizio speciale andato in onda martedì 12 aprile. Un grazie parti-
colare al prof. Vello che ha guidato gli alunni in questa avventura e alla Fondazione Alessio
che da diversi anni sostiene i progetti del Comprensivo di Santa Giustina.
Un viaggio nel tempo in visita ai ghetti di Venezia
“ Li Giudei debbano tutti abitar unidi in la corte de ca-
se, che sono in ghetto appresso San Girolamo“. Fu
con questo decreto della Serenissima che sorse, esat-
tamente 500 anni fa, il 29 marzo 1516, il primo ghet-
to della storia. Per indicare questo luogo qui nacque la
parola ancora oggi tenace simbolo di segregazione.
Eppure di tutti quelli che sorsero nel mondo questo fu
“il meno ghetto“, dove i veneziani proteggevano i loro
ebrei dalle persecuzioni dell’ entroterra.
Lunedì 18 aprile gli alunni delle classi III B e III D della
scuola media, accompagnati dai loro insegnanti, sono
saliti sulla macchina del tempo pilotata da Silvia, formi-
dabile guida, e per tre ore hanno vissuto atmosfere sug-
gestive scoprendo le ragioni di un rapporto fatto di tolle-
ranza, la storia dei tre ghetti veneziani,
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Notizie dall’Istituto
l’origine del nome “ ghetto”, le ardite soluzioni architettoniche ed urbanistiche nella città
degli Ebrei, le contaminazioni giudeo-veneziane in cucina e nella parlata, riti e simbolo-
gie, i banchi dei pegni, le sinagoghe, i mestieri del ghetto, personaggi famosi, le leggi raz-
ziali e la deportazione ad Auschwitz, la comunità ebraica oggi a Venezia, la simpatica si-
gnora Ester che, facendo capolino da una tipica porticina del ghetto, saluta sorridendo ai
ragazzi, la curiosa storia della “ suca baruca“, i milioni di punti, la tavoletta di cioccola-
ta, premio per la squadra vincitrice, ….
Usciti dal ghetto e scesi a malincuore dalla macchina del tempo, dopo una doverosa pas-
seggiata per le affollate calli della città lagunare, verso sera i ragazzi hanno fatto ritorno a
Santa Giustina su un meno avventuroso, ma decisamente molto comodo, pullman …
Si è da poco concluso per le classi 3A, 3B e 3C il viag-
gio d’istruzione nelle Marche. Dai racconti dei ragazzi,
ricchi di emozione ed entusiasmo, si può capire che si
è trattato di un viaggio fantastico. La rocca di San Ma-
rino, il Castello di Gradara, le impressionanti Grotte di
Frasassi tra le mete più significative del viaggio, ma
soprattutto stare insieme e condividere le esperienze!
Complimenti a tutti.
Tre giorni nelle Marche. Un’esperienza fantastica!
Saggio di fine anno Si è svolto nella palestra della scuola secondaria di primo grado di S. Giustina il saggio con-
clusivo del progetto portato magistralmente a termine dal prof. Massimo Zanolla, neo as-
sunto in forza all’istituto dallo scorso dicembre. Le lezioni di canto sono state tenute, a par-
tire dal mese di gennaio, una volta alla settimana e ad esse hanno partecipato le sezioni di
una stessa classe o, come nel caso dei plessi di Cergnai e Meano, più classi con bambini di
diverse età. Ogni scuola, nella scelta dei canti, aveva un filo conduttore: i colori per i bambi-
ni dell’infanzia, le canzoni popolari per la primaria di Meano, i 5 sensi per le classi terze di
S. Giustina, la luna di tutti per le classi quarte. I ragazzi del laboratorio di musica della se-
condaria hanno accompagnato con i loro strumenti musicali i canti della primaria di Meano
ed hanno fatto i disc jockey per gli altri gruppi.
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Notizie dall’Istituto
Saggio di fine anno ...
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Picchio lettore
La serie di libri per ragazzi Piccoli brividi (titolo origina-
le Goosebumps) è un ciclo di racconti (o romanzi bre-
vi) ad ambientazione horror dell'autore statunitense
Robert Lawrence Stine (conosciuto come R. L. Stine).
La serie è pubblicata in inglese dalla Scholastic press
e in italiano da Mondadori.
I Piccoli brividi sono stati
uno straordinario successo
internazionale: complessiva-
mente i libri della serie hanno venduto oltre 500 milioni di copie in
tutto il mondo e sono stati tradotti in 32 lingue; secondo il Guin-
ness dei primati, i Piccoli Brividi sono la serie di libri per bambini
più venduta della storia . Ai Piccoli brividi si sono ispirati anche al-
cuni film e una serie televisiva.
Il primo volume dei Piccoli brividi, La casa della morte, fu pubblica-
to negli USA nel 1992 e in Italia nel 1995. Altri 61 volumi furono pubblicati entro il 1999. Dal
2000 i volumi sono stati commercializzati col nome di Serie 2000, fino al n.87. Oltre alla col-
lana principale sono stati pubblicati diversi numeri speciali, come i Super Brividi.
I racconti della serie sono in genere piuttosto brevi (i volumi sono mediamente intorno alle
160 pagine, impaginati con caratteri grandi adatti ai bambini). L'intreccio è di solito semplice
ma con frequenti colpi di scena; i toni non sono mai particolarmente forti, nonostante il pre-
sunto intento "horror" che spesso in effetti viene sostituito dallo humour. I protagonisti sono
generalmente ragazzini di dodici anni (spesso anche dagli undici ai quattordici anni), a volte
paurosi, a volte curiosi e intrepidi. La narrazione è solitamente in prima persona, più rara-
mente in terza. La particolarità dei racconti però è il finale,
che molto spesso stravolge l'intero senso della vicenda
narrata o, in caso contrario, presenta un colpo di scena
incredibile. Oltre a questo, alcuni racconti della serie non
presentano apparizioni di mostri spaventosi o esseri so-
prannaturali, piuttosto riflettono su tematiche relative
all'adolescenza ad esempio Il ragazzo volante e Sfide mor-
tali.
Esiste anche un'altra serie chiamata Give Yourself Goose-
bumps che non è mai stata tradotta in italiano, a parte
quattro di questi volumi, i quali sono stati venduti in deter-
minati periodi dell'anno come edizioni speciali dalla
Piccol brividi
30
Picchio lettore
copertina brillante, unitamente a dei gadget, come calendari o pupazzi. Questa serie consi-
ste in 50 libri all'interno dei quali il protagonista è il lettore stesso. Egli dovrà compiere delle
scelte al fine di uscire dalla terribile situazione in cui si è cacciato, ma non sarà facile come
sembra poiché ci sono più di venti finali in ogni libro e solamente in uno il protagonista si sal-
verà.
Daniele Val
Si nasconde nella foresta
Rake è il nome di una misteriosa creatura
che popola i racconti delle storie delle tribù
indiane. Nei racconti indiani il Rake è chia-
mato anche Wendingo. Il Wendingo e il Rake,
stando alle descrizioni degli indiani, sono
molto simili.
Il Wendingo è una figura demoniaca della
mitologia dei Nativi Americani Algonchini,
stanziati lungo la costa orientale e la regione
dei Grandi Laghi tra gli Stati Uniti d'America
e il Canada. Lo spirito può assumere sia ca-
ratteristiche prettamente umane che quelle
di un mostro umanoide. Si dice che i Rake nascano da persone normali che si trasformano
dopo aver praticato il cannibalismo.
Le caratteristiche di questo essere non possono essere descritte con precisione, poiché va-
riano a seconda della tribù, ma si tratta comunque di una creatura maligna divoratrice di uo-
mini. Si dice sia figlio dell'Inverno e della Fame. Ha grandi artigli, corpo scheletrico ed ema-
ciato e labbra assenti ed enormi denti. Può essere anche ricoperto da peli. Il Wendingo si
muove molto velocemente, tanto da consumare i propri piedi per l'attrito con il terreno. I pie-
di poi cadrebbero e verrebbero sostituiti. È capace di imitare la voce umana e i versi degli
animali. Il Wendingo è un ottimo cacciatore di giorno, insuperabile di notte. Rincorre le sue
prede umane per lunghi tratti, finché queste non impazziscono e i loro piedi non prendono
fuoco, poi le trascina nella tana per mangiarle vive. Si dice inoltre che la creatura abbia il
cuore di ghiaccio (talvolta addirittura che sia interamente composta di ghiaccio) e che l'unico
modo per liberarsene sia proprio di sciogliere il suo cuore con il fuoco
Nel corso dei secoli pionieri, marinai e viaggiatori hanno raccontato dei loro sinistri incontri
con questo essere mostruoso. Stando agli avvistamenti, il Rake è una bestia umanoide con
zampe posteriori piuttosto corte, delle lunghe braccia e delle mani con artigli affilati, la sua
pelle è pallida perché è una creatura notturna che caccia di notte, ha pochi capelli in testa
(di solito è calvo), molto magro, alto circa 150 cm e gli occhi sono neri.
31
Picchio lettore
Il comportamento del Rake è quello di osservare le sue vittime a distanza ravvicinata rima-
nendo impassibile di fronte a esse, per poi ferirle con i suoi lungi artigli. Essendo capace di
muoversi molto velocemente senza far rumore, riesce a sorprendere le vittime che lo vedono
quando è già troppo tardi. Il Rake vive a nord-est degli Stati Uniti e più precisamente nelle
zone rurali dello stato di New York. Anche se il Rake si comporta di solito come un animale,
in certi casi dimostra comportamenti umani come parlare con le vittime. Da quanto si può
vedere la creatura descritta dalle leggende indiane coincide perfettamente con gli avvista-
menti descritti dagli europei.
Ci sono state parecchie testimonianze di questa creatura maligna. Eccone alcuni esempi:
In un REGISTRO DI UN MARINAIO INGLESE del 1691 si racconta l’incontro ravvicinato di un
britannico con il Rake. Secondo il registro, il Rake ha derubato il marinaio e lo ha invitato ad
allontanarsi minacciandolo.
In un DIARIO DI UN UFFICIALE SPAGNOLO del 1880, si narra l’incontro ravvicinato di un uffi-
ciale spagnolo con il Rake. Secondo il diario, il Rake ha traumatizzato l’ufficiale tanto da por-
tarlo a incubi ricorrenti e a stati di delirio.
In una LETTERA del 1964 un suicida scrive come decide di farla finita perché perseguitato
dal Rake. Secondo una lettera, il Rake lo ha portato alla decisione di suicidarsi per mettere
fine agli incubi e agli stati di angoscia.
DURANTE L’ ESTATE DEL 2003 si sono verificati alcuni avvistamenti e incontri ravvicinati con
il Rake. Secondo le testimonianze questa creatura frequenta zone ben precise. Le prove e i
racconti non sono stati diffusi per non creare il panico e attirare i curiosi.
UN TESTIMONE racconta come il Rake nel 2006 uccise la sua famiglia traumatizzandolo per
sempre.
Negli ultimi anni il Rake e diventato famoso grazie alle Creepypasta, storie di paura che cir-
colano sulla rete. Naturalmente sono state pubblicate anche foto e video, ma è difficile sape-
re se in tutto ciò ci sia qualcosa di vero o siano solo notizie opportunamente falsificate.
Vera o falsa che sia, è sicuramente inquietante.
Daniele Val
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Picchio curioso
Uno dei problemi più gra-
vi che l’uomo deve cer-
care di affrontare e risol-
vere è l’inquinamento
ambientale e in questa
prospettiva le auto elet-
triche possono essere
una risposta efficace per
costruire un futuro più
verde e rispettoso
dell’ambiente.
La Tesla Model S è una
berlina elettrica 5 porte
con un’autonomia di circa 331 km, grazie ai
suoi 60 kWh di batteria è capace di andare
da 0 a 100 km/h in 3 secondi. Un prototipo
di quest’auto è stato mostrato nel 2009 al
Salone dell'automobile di Francoforte. La
prima apparizione di questo modello è avve-
nuto negli Stati Uniti nel 2012, mentre in
Europa è entrata in commercio nell’agosto
2013.
Gli interni sono fatti di materiali al 100% rici-
clabili e va a batterie al litio collocate sotto
al pianale. Quest’auto è dotata di fari a led
intelligenti che si girano a seconda della di-
rezione che si sta prendendo, di un sistema
di filtri dell’aria che sono in grado di blocca-
re il 99,97% delle sostanza nocive, di un
GPS incorporato, di sensori di parcheggio
automatico ed di 2 bagagliai, grazie al motore collocato al di sotto dell’auto.
L’unico lato negativo di questa meravigliosa auto è il prezzo, che va dall’alta cifra di 85.000
euro alla spaventosa somma di 127.840 euro!
Emanuele Stramare
Tesla Model S: l’auto del futuro
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Picchio sportivo
Viva il Rugby!
Tra gli sport di squadra che i ragaz-
zi oggi scelgono di praticare c’è si-
curamente il rugby. Le sue origini
risalgono all’800, in particolare dal
1823 quando lo studente inglese
William Webb Ellis, originario della
cittadina di Rugby, durante una par-
tita di football raccolse la palla con
le mani, corse oltre la linea di fondo
campo e schiacciando l’ovale a ter-
ra gridò: “Meta”. Dopo quel gesto
molti iniziarono a praticare questo
sport, che però non aveva ancora regole ufficiali. Solo in seguito fu creata la Rugby Football
Union, la quale però subì una scissione da parte di alcuni membri che fondarono la Associa-
tion Football da cui nacque il calcio. Attualmente le squadre più forti sono gli All Blacks della
Nuova Zelanda, il Sudafrica e l’Argentina.
Io gioco a rugby e personalmente ritengo che sia uno sport da provare, in quanto appassiona
e soprattutto i suoi giocatori si distinguono per essere fra i più leali del mondo. Cercherò di
spiegarvi in breve i ruoli di questo sport che sono un po’ complicati, così, se vi capiterà di se-
guire una partita in TV, saprete di cosa si sta parlando. I primi numeri, l’1, il 2 e il 3 sono ri-
spettivamente i due piloni, ovvero i giocatori della prima linea di mischia (solitamente i gioca-
tori più grossi della squadra) insieme al tallonatore, anch’esso in prima linea, che si occupa
di portare, dopo che la palla è stata introdotta in mischia, l’ovale dalla propria parte di cam-
po spingendola con i piedi. La seconda linea è formata dai numeri 4 e 5, mentre la terza da
6 e 7, che si chiamano flancher, e dall’8. Il numero 9 è uno dei giocatori più importanti della
squadra, perché si occupa di passare la palla fuori dalla mischia o dal mucchio che si forma
quando uno viene placcato e si chiama appunto mediano di mischia. Il 10 è il mediano di
apertura (il primo giocatore della ¾, la parte di squadra con i giocatori più veloci) che riceve
la palla dal mediano di mischia e decide se passarla alla mischia o giocarla fuori dalla tre
quarti. I numeri 12 e 13 si chiamano centri e sono i giocatori dopo l’apertura. L’11 e il 14
sono le ali, il mio ruolo: sono i giocatori più esterni della squadra che quando ricevono la pal-
la devono correre, anche se solitamente non prendono parte alle azioni perché vengono
placcati prima. Il 15 è l’estremo, il giocatore che, a parer mio, fa più fatica perché “sta molto
profondo” e deve correre per salire e poi tornare indietro. Qual è il ruolo più adatto a voi? Co-
sa state aspettando? Provate a giocare a rugby e non ve ne pentirete.
Augusto Piccolin
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Picchio sportivo
Il Basket
La pallacanestro è uno sport di squadra do-
ve si affrontano 2 formazioni da 5 giocatori
con l’obiettivo di segnare nel canestro avver-
sario. Io mi sono appassionato un anno fa,
mentre stavo decidendo che sport fare fra il
basket, il calcio e il rugby. Dopo aver provato
tutti e tre, ho optato per la pallacanestro
perchè mi sembrava l’attività più adatta a
me. In realtà tra noi ragazzi, almeno a Santa
Giustina, questo sport non è molto diffuso, infatti la maggior parte dei giovani pratica il cal-
cio, l’atletica o il nuoto.
Ciò che mi piace del basket è la dinamicità delle partite, perché da una partita che si sta vin-
cendo 6 a 0, bastano 2 canestri da fuori area dell’avversario e si è già in parità.
Il basket è stato inventato a Springfield nel Massachusetts nel 1891, grazie ad un’idea di
James Naismith, un insegnante di educazione motoria canadese.
Molto rapidamente questo sport si è diffuso in tutto il mondo, grazie alla pubblicità fatta dal-
la F.I.P. (Federazione internazionale pallacanestro), creata nel 1943. E’ diventato uno sport
olimpico nell’XI Olimpiade svolta a Berlino.
E’ uno sport con tantissime regole: non puoi toccare l’avversario quando ha la palla, non
puoi fare dei passi senza palleggiare quando hai palla, non si può colpire un difensore avver-
sario quando è fermo, ecc … Le squadre più famose sono i Lakers, Detroit Pistons, Chicago
Bulls e i Boston Celtics.
In conclusione il basket è uno sport che da un’importanza elevata al gioco di squadra, io lo
pratico con passione e consiglio caldamente a tutti di provarlo.
Emanuele Stramare
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Picchio sportivo
Le rodarine conquistano il titolo provinciale
La squadra delle ragazze e quella delle cadette hanno conquistato il titolo provinciale
nell’affascinante specialità dell’orienteering. Gambe e testa sono indispensabili per leg-
gere la mappa, scegliere il percorso migliore e correre veloci fino al traguardo. La tradizio-
ne “orientista” della scuola è stata confermata anche quest’anno grazie agli allenamenti
del prof. Dal Mas e al fattore casalingo. Le gare, infatti, si sono disputate a Santa Giusti-
na lo scorso venerdì 8 aprile. Oltre al titolo a squadre si segnala la vittoria di De Bon Au-
rora nella categoria ragazze e il secondo posto di Triches Aurora tra le cadette. Compli-
menti ragazze!!!
Campionesse regionali!!!
Grande prestazione della squadra femminile di nuoto che, dopo il titolo provinciale, si è ag-
giudicata la medaglia d’oro ai Campionati Regionali Stu-
denteschi. Stiz Benedetta, De Polo Lisa, Viezzer Anna e
Gorza Veronica si sono imposte con una grande presta-
zione sulle ag-
guerrite avversa-
rie. Complimenti
alle ragazze per
l’eccellente pre-
stazione.
36
Picchio TV
Social Face
The Big Bang Theory
Social Face è il nuovo program-
mo televisivo trasmesso per la
prima volta il 5 maggio 2016 su
Sky Uno e che va in onda tutti i
lunedì e i giovedì alle 19:40.
Il programma riunisce i più gran-
di e talentuosi youtuber Italiani,
che vanno dal più importante e
famoso Lorenzo Ostuni, in arte
Favij, con i suoi 2.600.000 i-
scritti, fino ad arrivare a France-
sco Posa, con i suoi 90.000 se-
guaci.
I partecipanti di questo programma sono otto: Francesco Posa, Greta Menchi, Awed, Surre-
aIPower, St3pNy, Anima, Vegas e Favij.
In questo programma, gli otto youtuber sono chiusi in un appartamento creato negli studi
televisivi e si devono affrontare in varie sfide; chi perde subisce una penitenza. Chi è ap-
passionato di YouTube e già segue alcuni di questi protagonisti della rete non può assolu-
tamente perdere Social Face!
Patrick Forzati
The Big Bang Theory è una se-
rie televisiva americana ideata
da Chuck Lorre e Bill Prady, poi
prodotta dalla Warner Bros Te-
levision. Il primo episodio,
l’episodio pilota, è stato tra-
smesso il 24 settembre 2007
sul canale CBS.
The Big Bang Theory parla di
una convivenza tra quattro
scienziati: Sheldon Cooper, Le-
onard Hofstadter, Howard Wolowitz e Raj Koothrappali, che lavorano insieme al California
Institute of Technology.
37
Picchio TV
Inizialmente i quattro hanno una vita da Nerd e una volta finito il lavoro svolgono le loro nor-
mali attività. Queste abitudini vengono sconvolte con l’arrivo di Penny, una ragazza che ha
vissuto per molti anni nel Nebraska, ma che decide di trasferirsi a Los Angeles e quindi si
ritrova nello stesso condominio dei ragazzi.
La vita dei giovani scienziati cambia perché sono tutti condizionati dalle abitudini di Penny,
inoltre il loro amico Leonard è innamorato della ragazza. Questa serie è caratterizzata anche
da alcune particolarità! In ogni episodio della serie, in una lavagna all’interno
dell’appartamento dei protagonisti, sono presenti delle equazioni matematiche sempre di-
verse, scritte dallo scienziato David Saltzberg. Alla fine di ogni episodio, dopo i titoli di coda,
vengono mostrate delle immagini, raffiguranti gli appunti del creatore della serie.
Patrick Forzati
Amici di Maria
De Filippi
(noto sempli-
cemente come Amici) è un talent
show italiano in onda dal 2001,
ideato e condotto da Maria De Fi-
lippi. Con le sue 15 edizioni all’ at-
tivo è il talent show più longevo
della televisione italiana. Inizial-
mente era chiamato Saranno Fa-
mosi (il nome venne cambiato a
gennaio del 2003, a metà della seconda edizione, per questioni legate ai diritti d’ autore del-
la serie televisiva omonima). Questo talent show è una scuola a cui partecipa una classe di
circa venti alunni, appositamente scelta, con ragazzi tra i 18 e i 25 anni che aspirano a di-
ventare cantanti, ballerini di jazz, hip-hop e danza classica. Dalla dodicesima edizione è pre-
sente anche la categoria rap e dalla tredicesima edizione il programma è aperto anche alle
band per quanto riguarda il canto, alle crew e alla danza latino-americana, per quanto riguar-
da il ballo.
I concorrenti seguono per tutto l’anno lezioni di varie materie con i relativi insegnanti e sono
ripresi dalle telecamere.
Il programma è diviso in due fasi: la prima, da ottobre a gennaio, in cui le capacità degli aspi-
ranti professionisti vengono giudicate e perfezionate esclusivamente dagli insegnanti della
rispettiva materia e la fase finale, da marzo a maggio, in cui l’avanzamento dei finalisti è to-
talmente affidato al televoto.
Amici
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Picchio TV e musica
Prima di accedere al serale gli alunni della scuola devono affrontare una serie di esami e per
potere partecipare alle puntate finali hanno tre possibilità: la prima modalità di accesso è
ricevere l’unanimità dai professori di canto e di ballo, la seconda modalità di accesso è sfida-
re tre compagni e vincere le tre sfide, mentre la terza modalità di accesso è essere richiesti
direttamente dai direttori artistici. Nella quindicesima edizione, ovvero quest’anno, la giuria è
composta da Sabrina Ferilli, Loredana Bertè e Anna Oxa. Inoltre quest’anno c’è Morgan che
dà la possibilità ai direttori artistici della squadra blu, Nek e J-Ax , e alla squadra bianca capi-
tanata da Emma e Elisa, di avere la possibilità, quando si ritiene necessario, di spegnere una
delle componenti della giuria. Quando un direttore artistico decide di schierare un ragazzo
della propria squadra e pensa che qualcuno della giuria non gli assegni il punto può decidere
di schiacciare il pulsante d’oro e per quindici secondi zittisce uno dei giudici non graditi. Du-
rante il serale, in ogni puntata che viene registrata e messa in onda il sabato, si svolgono du-
e manche: al termine della prima manche si decreta la squadra vincitrice che a sua volta de-
ve indicare il nome di un componente della squadra avversaria; anche i direttori artistici e i
professori della squadra che vince devono dire il nome di un ragazzo. A questo punto i tre
ragazzi nominati si trovano davanti ai loro direttori artistici che immediatamente salvano un
ragazzo, gli altri due invece si trovano al centro dello studio per vedere chi è il secondo salva-
to. Chi non viene salvato lascia lo studio momentaneamente e si scontra al ballottaggio con
l’altro ragazzo escluso nell’altra manche. Finite le sfide si arriva al ballottaggio che tristemen-
te interrompe il sogno di vittoria di uno dei ragazzi che deve abbandonare la scuola nella
quale ha passato quasi un anno. Tutto ad un tratto si lasciano le amicizie che per fortuna si
possono coltivare anche fuori dalla scuola, i professori, la magia delle luci, dei colori, delle
scenografie e delle coreografie, l’ansia prima della puntata. Questo programma è il talent
con più successo nell’ambito televisivo, infatti si tratta di una trasmissione molto seguita dai
ragazzi che dà la possibilità ai giovani che vi partecipano di mettersi alla prova, di migliorarsi,
di imparare e di diventare consapevoli dei giudizi altrui, positivi o negativi.
Andreea Bocan
Vorrei ma non posto: una canzone da record In meno di una settimana dalla pubblicazione, ha ricevuto undici milioni di visualizzazioni ed
è una delle canzoni più ascoltate in Italia. Il brano della famosa coppia composta da Fedez e
J-Ax è uscito il 6 maggio e nel giro di 24 ore ha raggiunto la cifra di 1.634.990 visualizzazio-
ni, grazie all’elevato numero di iscritti nei loro canali YouTube e al loro alto numero di segua-
ci nei social network. Anche se è molto criticata per i versi, questa canzone ha già raggiunto
la top 50 su Spotify, è una delle più vendute su iTunes ed ha raggiunto il primo posto nella
classifica Fimi. Questo brano, di cui non vogliamo svelarvi nulla, anticipa l’uscita dell’album
di J-Ax e Fedez, prevista per il gennaio 2017. Buon ascolto …
Emanuele Stramare e Alessio De Cassan
39
40
BUONE
VACANZE
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