ENERGIA E SPORT
ISTITUTO SEGHETTI – Figlie del Sacro Cuore di Gesù Liceo delle Scienze Umane opz. Economico-Sociale
con potenziamento delle Scienze Motorie
Prof.ssa BESCO LAURA
STRUTTURA DEL CORSO
LEZIONE 1 – INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEI PRINCIPI DI ALIMENTAZIONE LEZIONE 2 – L'APPARATO DIGERENTE LEZIONE 3 – ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE
ALIMENTAZIONE = processo di assunzione degli alimenti da parte dell'organismo
Alimentarsi significa quindi introdurre cibo che deve poi essere digerito dall'apparato digerente
Il livello di nutrizione dipende sia dai principi nutritivi assimilati, sia dall'attività metabolica dell'organismo
NUTRIZIONE = insieme dei fenomeni che riguardano l'utilizzazione dei nutrienti necessari alla vita del corpo umano
CIBI = alimenti privati delle parti non edibili, non commestibili
ALIMENTI E LORO FUNZIONE
CHE COS'È UN ALIMENTO? Definizione proposta dalla Commissione Europea (2005): “Qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente
trasformato o non trasformato, destinato a essere ingerito, o di cui si prevede ragionevolmente che possa essere
ingerito, da esseri umani, comprese le bevande, le gomme da masticare e qualsiasi sostanza, compresa l'acqua,
intenzionalmente incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione o trattamento.”
L'alimento per essere tale deve:
Contenere almeno uno dei principi nutritivi
Essere commestibile crudo o cotto
Presentare caratteristiche organolettiche accettabili
Non contenere sostanze tossiche o velenose
CLASSIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI IN BASE ALLA LORO ORIGINE
Alimenti organici
VEGETALE ANIMALE MINERALE
Legumi
Frutta
Pane
Carne
Uova
Pesce
Acqua
Sale da cucina
A loro volta questi prodotti possono essere suddivisi in:
Alimenti naturali: cibi che derivano direttamente come tali in
natura (es: acqua, uova, frutta, verdure, ecc)
Alimenti naturali trasformati: cibi o bevande che derivano
dalla manipolazione trasformazione delle materie prime
alimentari (es: pane, vino, formaggio)
SECONDO LA LEGGE GLI ALIMENTI SONO SUDDIVISI IN:
Sostanze Alimentari: prodotti direttamente dalla natura
(es: mela, pera, radicchio, carota, ecc)
Prodotti Alimentari: ottenuti attraverso manipolazioni
artigianali o industriali di vario genere
(es: pane, pasta, yogurt, ecc)
TUTTI GLI ALIMENTI
CONTENGONO
I PRINCIPI ALIMENTARI:
ovvero un insieme di sostanze chimiche
che, attraverso i processi della digestione,
si scindono in unità più semplici
pronte per essere assorbite e
utilizzate dall’organismo.
I PRINCIPI ALIMENTARI SI DISTINGUONO IN 6 GRANDI GRUPPI DI COMPOSTI CHIMICI:
1. GLUCIDI (1 g → 4 kcal)
2. PROTIDI (1 g → 4 kcal)
3. LIPIDI (1 g → 9 kcal)
4. VITAMINE
5. SALI MINERALI
6. ACQUA
MICRONUTRIENTI
Non forniscono energia e sono necessari per il fabbisogno dell’organismo in quantità
misurabili in milligrammi (mg) o microgrammi ( g)
MACRONUTRIENTI
Forniscono energia e sono necessari per il
fabbisogno dell’organismo in quantità misurabili in
grammi
Costituisce il mezzo disperdente degli altri nutrienti ed è fondamentale per la
vita dell’organismo
FUNZIONI FONDAMENTALI DEGLI ALIMENTI
1) FUNZIONE COSTRUTTIVA O PLASTICA: Consiste nel costruire le cellule dei tessuti dell’organismo in crescita e,
nell’adulto, di ricostruire quelle parti del corpo che si consumano (es: pelle, unghie, capelli, sangue, ecc).
Questa funzione viene espletata prevalentemente dalle proteine ma anche da altri principi nutritivi come glucidi, lipidi e in misura diversa da sali minerali e acqua.
2) FUNZIONE ENERGETICA:
Consiste nel fornire continuamente energia al corpo affinché possa svolgere le sue varie attività fisiologiche (respirazione, circolazione, ecc), mantenere una temperatura costante (circa 37 °C), compiere le diverse attività muscolari (lavoro).
Tale funzione è possibile prevalentemente da glucidi e lipidi, ma se necessario anche dalle proteine.
3) FUNZIONE PROTETTIVA O BIOREGOLATRICE:
Consiste nella necessità di regolare tutti i processi metabolici che avvengono nell’organismo facendo si che le attività cellulari si compiano in modo equilibrato ed armonico.
Questo tipo di funzione viene sostanzialmente garantita da vitamine e sali minerali.
IL METABOLISMO
È l’insieme delle numerose e complesse
reazioni chimiche che si realizzano
soprattutto nelle cellule del nostro organismo
e che permettono l’utilizzazione dei nutrienti.
I PROCESSI METABOLICI SI
DIVIDONO IN:
- CATABOLISMO:
caratterizzato dalla
degradazione metabolica
(demolizione e ossidazione)
dei principi nutritivi che, in una
serie di reazioni a tappe
successive, liberano energia e
molecole più semplici.
- ANABOLISMO:
caratterizzato da processi di
biosintesi metabolica che
richiedono energia e nei quali
le molecole semplici
costituiscono la base per
costruire molecole complesse
utili alla cellula.
In ogni cellula si svolge un incessante lavoro
di costruzione delle molecole che interagiscono tra di loro
(funzione costruttiva), che vengono demolite per essere
riutilizzate, sia per ricavarne energia (funzione energetica),
sia espulse come rifiuti.
Gli alimenti che noi consumiamo quotidianamente
devono fornire al nostro organismo quelle sostanze chimiche
necessarie per soddisfare le complesse funzioni della nutrizione.
La conoscenza delle sostanze nutritive
e delle loro funzioni nel corpo
è necessaria per capire
l’importanza di una buona alimentazione.
EDUCAZIONE ALIMENTARE
L’educazione alimentare è un processo complesso ed articolato che dovrebbe durare per tutta la vita di un individuo in quanto
ogni uomo - bambino, adolescente, giovane, adulto o anziano - ha bisogno di una alimentazione corretta ed equilibrata per il
mantenimento della propria salute.
Educare al consumo corretto ed equilibrato degli alimenti significa agire sul piano dei “comportamenti”.
Infatti, oggi, le corrette abitudini alimentari si basano su un diverso consumo dei prodotti alimentari in relazione alla loro qualità e quantità.
L’educazione alimentare permette quindi di mettere in pratica, con le proprie scelte di consumo, una alimentazione attenta alla salute senza cadere nelle trappole del consumismo e dello spreco.
CONSUMI ALIMENTARI
FATTORI ECONOMICI
FATTORI INDIVIDUALI
FATTORI SOCIALI
Sistema economico, produttivo e commerciale
Sviluppo tecnologico
Sesso ed età del soggetto
Stato di salute
Psicologia legata al cibo
Disponibilità economica
Consapevolezza dei propri bisogni
Abitudini individuali
Cultura di un Paese o di un gruppo sociale
Etnia di appartenenza e religione
Possibilità e velocità degli spostamenti
Aspetti socio-politici legati a guerre, carestie, …
L’IPOTALAMO del nostro cervello
è la sede di importanti centri di controllo quali:
- centro della fame e della sazietà che attiva ed inibisce la
senzazione di fame
- centro della sete che regola lo stimolo che ci spinge a bere
- altri centri che regolano la temperatura corporea, il
comportamento sessuale e le emozioni.
L’ipotalamo è ritenuto responsabile
di molti stadi di iperfagia, cioè
eccessiva assunzione di cibo,
collegata all’obesità, e di ipofagia,
cioè insufficiente assunzione di
cibo, collegata all’anoressia, tanto
più che i centri ipotalamici possono
convergere impulsi psicologici
relativi a conflitti interiori, stati
d’ansia e frustrazioni affettive.
SCELTA DEGLI ALIMENTI Dipende da molti fattori, come per esempio:
• fame, sazietà e appetito;
• proprietà sensoriali dei cibi;
• fattori sociali, emozionali e cognitivi che condizionano la
nostra scelta (preferenze e avversioni, conoscenze e
atteggiamenti legati a dieta e salute, ecc);
• fattori culturali, religiosi ed economici.
“MANGIAR SANO”:
EDUCAZIONE RELATIVA
ALL’INCREMENTO
DELLE CONOSCENZE IN
TERMINI DI ALIMENTAZIONE,
MA ANCHE ALLE ABITUDINI E
ALLE SCELTE ALIMENTARI DI
CIASCUNO DI NOI
➤ Attraverso la digestione facciamo entrare i cibi nel
nostro corpo, li spezziamo in molecole più piccole.
➤ Con l’assorbimento forniamo al corpo sostanze
nutritive, che hanno funzione regolatrice, energetica e
plastica.
DIGESTIONE E ASSORBIMENTO
L’apparato digerente è costituito da due gruppi di organi:
• gli organi del tratto gastrointestinale:
bocca, faringe, esofago, stomaco,
intestino tenue e intestino crasso
• gli organi annessi:
denti, lingua, ghiandole salivari, fegato,
cistifellea e pancreas.
L’apparato digerente svolge sei processi di base
1. ingestione;
2. secrezione;
3. mescolamento;
4. digestione;
5. assorbimento;
6. escrezione.
LA STRUTTURA DEL TUBO DIGERENTE
I quattro strati che rivestono il tubo digerente sono le tonache
• mucosa;
• sottomucosa;
• muscolare;
• sierosa.
➤La tonaca mucosa è lo strato più interno. Le contrazioni della
mucosa creano pieghe che aumentano la superficie disponibile
per l’assorbimento e la digestione.
➤La tonaca sottomucosa è costituita da tessuto connettivo
lasso ed è irrorata da numerosi vasi sanguigni e linfatici.
➤La tonaca muscolare è costituita da uno spesso strato di
tessuto muscolare sia volontario (nella porzione superiore) sia
involontario (nella porzione inferiore).
➤La tonaca sierosa è lo strato esterno che circonda gli
organi del tratto gastrointestinale. È detta anche peritoneo
viscerale e ricopre gli organi della cavità addominale.
➤ La lingua è un organo accessorio composto da muscolatura
scheletrica e ricoperto di membrana mucosa. I muscoli linguali
manipolano il cibo per la masticazione, lo compattano e lo
spingono sul retro della bocca per la deglutizione.
➤ Le ghiandole salivari sono organi annessi posti
esternamente alla bocca. Rilasciano le loro secrezioni nei dotti
che si aprono nella cavità orale.
La saliva è una soluzione acquosa che contiene un enzima, la
ptialina (o amilasi salivare), che inizia la digestione dell’amido
cotto: uno zucchero presente soprattutto nella farina (es. riso,
pasta…).
La salivazione è controllata dal sistema nervoso autonomo.
I denti sono organi accessori collocati in alveoli ossei, che
sono cavità contenute nelle ossa mascellari e nella mandibola.
Sono costituiti da tre regioni superficiali (corona, radice e
colletto) composti principalmente da dentina, in parte
ricoperta dallo smalto.
All’interno del dente la cavità centrale è costituita da polpa
dentaria nella quale si trovano terminazioni nervose e vasi
sanguigni e linfatici.
La digestione meccanica nella bocca
è dovuta all’atto della masticazione,
in cui il cibo viene impastato dalla lingua,
triturato dai denti e
mescolato dalla saliva a formare il bolo.
LA FARINGE E L’ESOFAGO
Il cibo ingerito passa dalla
bocca alla faringe, un
condotto a forma di imbuto
che si estende dall’esofago
alla laringe.
➤ L’esofago è un tubo muscolare ricoperto da tessuto
squamoso che decorre posteriormente alla trachea.
➤ Nell’esofago il bolo alimentare viene spinto in giù verso
lo stomaco attraverso una contrazione chiamata
peristalsi.
➤ L’esofago termina con una valvola chiamata cardias
che permette al cibo di passare nello stomaco.
LO STOMACO
Lo stomaco è una dilatazione del tubo digerente a forma di J
posta sotto il diaframma. Ha la funzione di una camera di
mescolamento e di magazzino di contenimento.
Il cibo entra nello stomaco tramite il cardias e passa
all’intestino attraverso un’altra valvola, il piloro.
➤ Nello stomaco i cibi vengono mescolati e impastati con
l’acido cloridrico (HCl) che viene costruito dallo stomaco.
È presente anche un enzima, la pepsina, che viene attivata
dall’acido e agisce sulle proteine e ne rompe le catene in
pezzi più piccoli.
➤ Lo stomaco è protetto da uno strato di muco, poiché
l’acido è dannoso e potrebbe provocare una gastrite o un
ulcera (un buco nella parete dello stomaco).
➤ Nello stomaco inizia inoltre la digestione dei grassi grazie
alla lipasi gastrica e quella del latte.
Una volta che il cibo ha raggiunto lo stomaco,
le pareti si stendono, il pH aumenta
e si avviano le onde di mescolamento.
Esse macerano il cibo che,
mescolato con il succo gastrico,
diventa chimo.
L’INTESTINO TENUE
Nell’intestino tenue avvengono i principali processi
della digestione e dell’assorbimento, in particolare, nella
prima parte, chiamata duodeno.
L’intestino tenue è caratterizzato da speciali strutture che
facilitano i processi digestivi: i villi, estroflessioni
(ripiegamenti verso l'esterno) della parete dell'intestino,
che ne consentono di aumentare la superficie per avere una
maggior area di assorbimento dei nutrienti ingeriti.
All'interno presentano una fitta rete di vasi capillari sanguigni
e un capillare linfatico.
I villi, inoltre, sono completamente ricoperti da cellule
assorbenti, i microvilli, posizionate come le setole di una
spazzola.
Nell’intestino tenue alcuni enzimi terminano la digestione
degli alimenti.
Questi enzimi sono:
• le lipasi, per digerire i grassi;
• l’amilasi pancreatica, che continua l’azione iniziata dalla
saliva sull’amido;
• la tripsina, che termina la digestione delle proteine.
IL PANCREAS
Il pancreas è posizionato al di sotto dello stomaco: le sue
secrezioni vengono immesse nel duodeno attraverso il dotto
pancreatico che porta al duodeno.
Le cellule del pancreas
producono il succo pancreatico,
una sostanza composta di acqua,
sali, bicarbonato di sodio ed
enzimi, tra cui:
• l’amilasi pancreatica: digerisce
l’amido;
• la lipasi pancreatica: digerisce
i trigliceridi.
IL FEGATO
Tutte le sostanze assorbite dai villi
intestinali passano nel fegato; infatti il
sangue dei capillari dell'intestino
confluisce nella vena porta che
arriva al fegato.
Il fegato svolge funzioni importantissime:
• produce la bile che serve ad emulsionare i grassi per
facilitarne la digestione da parte degli enzimi. La bile viene
conservata nella cistifellea, che si svuota nel duodeno ad ogni
pasto;
• con l'aiuto di alcuni enzimi, utilizza il glucosio per fabbricare il
glicogeno: lo zucchero di riserva del fegato;
• elimina e distrugge alcune sostanze tossiche introdotte
nell'organismo attraverso l'alimentazione;
• produce il fibrinogeno, una proteina indispensabile alla
coagulazione del sangue, nel caso di ferite
• distrugge i globuli rossi vecchi e recupera il ferro che
contengono.
L’INTESTINO CRASSO
Le parti di cibo troppo grosse o che non possono essere
digerite vanno a finire nell'intestino crasso e qui
vengono eliminate come feci.
L’intestino crasso ha anche la funzione di assorbire
acqua e sali minerali e
di produrre vitamine
(partendo da pro-vitamine
presenti nei cibi).
L'INTESTINO RETTO
È la parte finale dell’intestino.
Qui si raccolgono le feci prima di essere
eliminate.
Le feci si formano a partire
dal chimo che assorbendo l’acqua
acquisisce una consistenza solida o
semisolida.
L'alimentazione equilibrata si realizza attraverso il conseguimento
di obiettivi nutrizionali che assicurano il mantenimento dello stato
di salute dell'individuo.
DIETA = alimentazione corretta ed
equilibrata, quella cioè che una persona
sana dovrebbe assumere ogni giorno
L'alimentazione deve
quindi soddisfare i
bisogni di energia e di
nutrienti sia dal punto
di vista quantitativo
che qualitativo.
L'uomo per vivere ha bisogno di energia che deve essere
garantita con un adeguato apporto di alimenti.
BIOENERGETICA
MISURA DELL'ENERGIA
L'energia chimica utilizzata nel metabolismo umano viene
misurata tradizionalmente in chilocaloria (kcal).
ll valore calorico apportato dai macronutrienti alle cellule
dell'organismo è:
1 g di carboidrati = 4 kcal
1 g di proteine = 4 kcal
1 g di lipidi = 9 kcal
(1 g di alcol etilico = 7 kcal)
DISPENDIO ENERGETICO
Un metodo per misurare il consumo di energia è il FABBISOGNO
ENERGETICO:
Quantità di energia necessaria per mantenere l'organismo in buono
stato di salute per molto tempo, allorquando venga svolto un
determinato livello di attività fisica.
L'energia spesa giornalmente da un individuo per la funzione delle
sue attività involontarie o volontarie è data dalla somma di vari
fattori tra i quali:
• Metabolismo basale
• Azione dinamico-specifica degli alimenti o termogenesi
indotta della dieta
• Termoregolazione
• Accrescimento
• Attività fisiche
• Condizioni fisiologiche particolari (quali gravidanza e
allattamento)
METABOLISMO BASALE (MB)
Costituisce una quota di energia fissa che le persone
consumano per mantenere i processi vitali (respirazione,
battito cardiaco, ecc) quando sono in condizioni di riposo
assoluto.
Dipende da età, sesso, costituzione fisica, e si definisce
rigorosamente come la quantità di calorie utilizzate da un
individuo sveglio, a digiuno da almeno 12 ore, a completo
riposo fisico e mentale.
Calcolo approssimativo:
M.B. Uomo 1kcal x kg peso corporeo x 24 ore = ............... kcal
M.B. Donna 0,95 kcal x kg peso corporeo x 24 ore = .......... kcal
Calcolo più preciso:
Valutazione considerando l'energia per unità di superficie
corporea e per unità di tempo cioè kcal/m2/ora.
AZIONE DINAMICO-SPECIFICA DEGLI ALIMENTI O TERMOGENESI INDOTTA DELLA DIETA Consiste in una extraproduzione di energia conseguente all'introduzione di alimenti. In particolare, rappresenta un surplus energetico associato a processi di digestione, assorbimento e metabolismo dei nutrienti ed è più elevata per le proteine e minore per glucidi e lipidi. Corrisponde ad un aumento del MB di circa il 10%. TERMOREGOLAZIONE La temperatura corporea in condizioni normali è compresa tra i 36,5 e i 37,2 °C. Quando la temperatura esterna ambientale cambia, l'organismo reagisce cercando di ristabilire l'equilibrio termico attraverso i sistemi di termoregolazione. ACCRESCIMENTO Durante la fase di accrescimento l'organismo umano spende una quantità di energia necessaria per la costruzione dei tessuti, calcolata intorno a 60 kcal al giorno a 10 anni, 100 kcal al giorno a 14 anni e 30 kcal al giorno a 17 anni.
ATTIVITÀ FISICHE
Il fabbisogno energetico richiesto
dall'attività fisica è proporzionale al
lavoro muscolare e dipende
dall'intensità delle contrazioni, dal
numero di movimenti e da vari
fattori soggettivi (sesso, peso, età,
allenamento) od oggettivi
(ambiente, clima). In una
popolazione il livello di attività
fisica è la variabile più importante
ma anche la più difficile da
determinare. Il fabbisogno
energetico totale giornaliero si può
per esempio calcolare sulla base di
apposite tabelle, anche se a volte il
calcolo non può risultare corretto,
in quanto le attività fisiche possono
cambiare di giorno in giorno.
ATTIVITA' Kcal / Kg / ora
Dormire 0.93
Stare svegli, fermi
nel letto
1.10
Seduti (a riposo)
ATTIVITA’
1.43
In piedi (a riposo) 1.50
Leggere a voce alta 1.50
Cantare 1.74
Guidare
l’automobile
1.90
Scrivere a
macchina
2.00
Spazzare il
pavimento
2.40
Camminare
lentamente
2.80
Camminare
rapidamente
4.30
Scendere le scale 5.20
Nuotare 7.14
Salire le scale 15.80
PESO TEORICO
Il peso corporeo teorico, o peso ideale, o peso desiderabile,
è un concetto relativo ed indica il peso corporeo di
riferimento per mantenere una struttura fisica ben
proporzionata, che si dovrebbe raggiungere tra i 18-20 anni
di età.
Esso dipende da vari fattori, come:
• altezza;
• costituzione (longilinea, normolinea, brevilinea);
• sesso;
• età;
• struttura scheletrica;
• sviluppo della massa muscolare;
• condizioni patologiche o fisiologiche particolari.
Peso teorico secondo Broca: Uomo: altezza (cm) – 100 = ............. kg Donna: altezza (cm) – 104 = ............. kg Peso teorico secondo Lorenz: altezza (cm) - 150 Uomo: altezza (cm) – 100 – = ............. kg 4 altezza (cm) - 150 Donna: altezza (cm) – 100 – = ............. kg 2
Peso teorico secondo la struttura corporea:
Si identificano
tre tipi morfologici:
• Longilinei:
ad ossatura piccola e leggera
• Normolinei:
ad ossatura media
• Brevilinei:
ad ossatura grande
e pesante. La valutazione si effettua calcolando il rapporto tra statura (cm) e circonferenza del polso (cm).
PESO CORPOREO SECONDO L'INDICE DI MASSA CORPOREA (IMC)
P IMC = A2
P = peso in kg A = altezza in m Uomo: IMC ottimale è 22 (compreso tra 20 e 25) Donna: IMC ottimale è 20,8 (compreso tra 18,7 e 23)
MASSA CORPOREA
Massa corporea totale
Massa grassa
Massa magra
Massa scheletrica
Massa muscolare
Massa residuale
Serbatoio energetico dell'organismo, ha funzione di isolante termico e di protezione degli organi interni
Data dal tessuto scheletrico, muscolare e dai tessuti magri. Dipende dal sesso e diminuisce con l'invecchiamento
DIETA EQUILIBRATA Per un regime alimentare che prevede l’assunzione corretta di determinate quantità e qualità di cibi si devono considerare: • Determinazione il fabbisogno energetico medio giornaliero (basandosi sul MB) • Stabilire la ripartizione dei principi nutritivi • La preparazione dei cibi deve essere sana, varia e appetibile (importanza della masticazione, di cibi non inquinati, evitare l’abuso dei condimenti grassi e fritti, ecc.)
Fabbisogno proteico:
- Nel periodo della crescita ripartire equamente proteine vegetali e
proteine animali
- Negli adulti è ottimale il consumo di 1/3 di proteine animali e 2/3
proteine vegetali
- Le proteine ad alto valore biologiche sono rappresentate da uova,
carne, pesce, latte e formaggio
- È opportuno consumare adeguatamente proteine vegetali che si
completano con una adeguata combinazione
(per es. cereali + legumi)
Fabbisogno lipidico:
- 2/3 dei grassi deve provenire da alimenti di origine vegetale
(olio d’oliva, olio di semi, ecc)
- 1/3 dei grassi deve provenire da alimenti di origine animale
(burro, ecc)
Fabbisogno glucidico:
- Glucidi semplici tra il 10-15% delle calorie totali giornaliere
- Amidi o glucidi complessi, la quota restante
LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE
Secondo l’INRAN – Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la
nutrizione (2003)
1. Controlla il peso e mantieniti sempre attivo
2. Più cereali, legumi, ortaggi e frutta
3. Grassi: scegli la qualità e limita la quantità
4. Zuccheri, dolci, bevande zuccherate: nei gusti limiti
5. Bevi ogni giorno acqua in abbondanza
6. Il sale? Meglio poco
7. Bevande alcoliche: se sì solo in quantità controllata
8. Varia spesso le tue scelte a tavola
9. Consigli speciali per persone speciali
10.La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te.
PIRAMIDE ALIMENTARE
Rappresenta i concetti fondamentali per una sana alimentazione.
Si basa su:
- varietà dei cibi
- moderazione
- presenza ogni giorno di
alimenti dei vari gruppi.
PIRAMIDE ALIMENTARE U.S.A.
Dal 1992 il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti ha raccomandato alla popolazione un ridotto consumo di grassi e invece un abbondante consumo di carboidrati (pane, cereali, riso, pasta), per ridurre i grassi saturi, causa dell’aumento del colesterolo.
PIRAMIDE ALIMENTARE ITALIANA
Nasce (2003) come modello di dieta di riferimento che sia
coerente con lo stile di vita attuale e con la tradizione
alimentare del nostro paese,
indicando i consumi
giornalieri consigliati.
PIRAMIDE DELL'ATTIVITÀ FISICA
Indica i tempi giornalieri da dedicare all’attività fisica, intesa come motoria o sportiva.
Attività sportiva = richiede strutture, organizzazione e coordinamento dei movimenti Attività motoria = uso dei propri muscoli per le attività quotidiane (camminare, fare le scale, ecc)
DIETA MEDITERRANEA
Schema alimentare tipico della popolazione contadina dell’area mediterranea degli anni ‘50, che si è affermato come dieta equilibrata per mantenere lo stato salute. Privilegia: • il pane (meglio se integrale), • la pasta (meglio se integrale), • il riso, • le verdure di stagione, • i legumi, • la frutta di stagione, • l’olio d’oliva, • il pesce azzurro, • le uova e le carni alternative (soprattutto animali da cortile) con moderazione. È scientificamente provato che un regime alimentare come quello mediterraneo riduca notevolmente i rischi di insorgenza di malattie come aterosclerosi, ipertensione, obesità, diabete e ad alcune forme di cancro.
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