Storie di Ipnosi Terapeutica
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Storie di Ipnosi Terapeutica
Dott. Mauro Barachetti
Direttore Clinico C.E.I.T.
Copyright by Centro Europeo Ipnosi Terapeutica
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ATTENZIONE!
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo e-book può
essere riprodotta con alcun mezzo e senza l’autorizzazione scritta dell’autore. È espressamente vietato trasmettere ad altri il presente libro, né in formato cartaceo, né elettronico, né per denaro, né a titolo gratuito.
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Centro Europeo Ipnosi Terapeutica™
Corso Buenos Aires, 60
20124 Milano
Nota Importante:
Le informazioni riportate e le storie raccontate in questo e-book non possono essere
considerate come sostitutive di attività diagnostica né terapeutica.
Inoltre, si comunica che per garantire il rispetto della privacy i nomi utilizzati nei
racconti non corrispondono ai nomi reali dei casi trattati.
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Indice
Prefazione
Pag. 5
Il “Mal di Vivere” Pag. 7
Ipnosi e la Depressione di Marta Pag. 9
Ipnosi e il Trauma di Fatima Pag. 11
Ipnosi e i Rimpianti di Matteo Pag. 13
Ipnosi e i Sensi di Colpa di Renzo Pag. 15
Ipnosi e la Rabbia Repressa di Luca Pag. 17
L’Amica Invisibile Pag. 18
Ipnosi e gli Attacchi di Panico di Lucia Pag. 20
Ipnosi e l’Insicurezza di Cinzia Pag. 22
Ipnosi e la Dieta di Marta Pag. 26
Ipnosi e il Dilemma della Scelta di Chiara Pag. 26
Hai bisogno di aiuto? Pag. 28
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AUTORE
Dott. Mauro Barachetti Psicologo Clinico-Psicoterapeuta-Ipnoterapeuta
http://www.facebook.com/dottorbarachetti
Mauro Barachetti è Psicologo-Psicoterapeuta specializzato in Ipnosi Clinica e Terapia Breve. È direttore del Centro Europeo Ipnosi Terapeutica C.E.I.T., dove quotidianamente supervisiona e dirige il suo Team di specialisti che svolgono Consulenze Psicologiche e sedute di Psicoterapia Ipnotica. Ha studiato in Italia, UK e negli USA ed è proprio oltreoceano che è entrato in contatto con i maggiori esperti di Ipnosi Clinica e Terapia Breve. La sua passione per l’attività clinica e la ricerca lo hanno portato a essere relatore in Convegni e autore di diverse pubblicazioni. Per contatti: [email protected] oppure 347.76.46.781.
http://twitter.com/#!/DrBarachetti
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Prefazione
“Non so più come fermare i miei pensieri … Mi alzo la mattina e la mia testa è già
piena di ansie e preoccupazioni … Di notte non riesco a dormire … È da tempo che
prendo farmaci e voglio smettere … Ho paura di uscire da solo … Evito di prendere i
mezzi pubblici perché ho paura che mi venga una crisi d’ansia … Evito di uscire da sola
per paura che mi venga un attacco di panico … Ne ho provate di tutte e poi vi ho
chiamato. Siete l’ultima spiaggia … Non dormo più senza pastiglie …”
Ogni giorno, io e i miei colleghi del CEIT incontriamo persone che soffrono a causa di
Attacchi di Panico, Ansia, Ossessioni, Depressione, Fame Nervosa, Insicurezza,
Solitudine, Delusioni, Dipendenze Affettive, Dubbi Relazionali, Tradimenti, Gelosie,
Confusione, Impotenza e Insonnia, e ogni giorno li aiutiamo a tornare ad avere il controllo
della propria vita. A volte le persone si rivolgono a noi perché non sanno come controllare
certe emozioni. Chi ha vissuto la terribile esperienza dell’attacco di panico, per esempio,
vive nel terrore che possa ricapitare e siccome è imprevedibile e spaventoso spesso limita
la sua vita. È il caso di Lucia, che per tredici anni ha evitato di prendere i mezzi pubblici
per pura di un attacco di panico.
Altre volte le persone si rivolgono a noi perché vogliono cambiare un aspetto del loro
comportamento, come ad esempio Max. Ha cominciato per gioco a quindici anni a provare
la cocaina e quando ne aveva vent’otto, l’epoca in cui la sua compagna ci ha chiamato,
viveva imprigionato tra promesse e bugie fatte di frasi come “la settimana prossima
smetterò” e “quel prelievo di 600 € dalla banca non l’ho fatto io!”.
Poi ci sono persone che si rivolgono a noi perché non controllano più i loro pensieri.
Come nel caso di Silvia, la quale era arrivata al punto di ubriacarsi tutte le sere pur di non
pensare al tradimento subito. Non riusciva proprio a togliersi dalla mente le terribili
immagini di “quella là” che faceva l’amore con suo marito.
Questo e-book, Storie di Ipnosi Terapeutica, nasce dall’esperienza che negli anni ho
maturato lavorando a stretto contatto con persone imprigionate in Trappole Mentali,
Emotive e Relazionali e per questo alla ricerca di un aiuto rapido e concreto.
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Chi si rivolge a noi lo fa a volte perché ha toccato il fondo, altre volte perché ha lottato
con tutte le sue forze e si è reso conto che da solo non ce l’avrebbe fatta e altre volte
ancora perché ha ricevuto la spinta finale da qualche suo caro.
Grazie a loro ho scoperto che ogni Trappola Mentale ha un punto debole e che
l’Ipnosi Terapeutica è la chiave per aprire la porta di uscita.
Dott. Mauro Barachetti
Direttore Clinico C.E.I.T.
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Il “Mal di Vivere”
Ho memoria di quando ero bambino tra le braccia di mia nonna. Mi ricordo di lei e di
una sua amica mentre stavano parlando di una compaesana. Non vedendola da tempo,
mia nonna chiese informazioni a riguardo. La risposta che ricevette, e che ancora oggi mi
risuona nella mente, fu: “Teresina, ma non lo sai che la Telia soffre del “Mal di Vivere”?”.
Allora ero un bambino, e quando tornammo a casa, mosso da una curiosità
spontanea e genuina, chiesi a mia nonna cosa volesse dire “Mal di Vivere”. A quel tempo,
anche se mi fu spiegato, non lo capii. Solo tempo dopo mi resi conto cosa significasse
davvero il “Mal di Vivere”, quando, seduto dietro a una scrivania, mi fu detto: “Dottore, mi
voglio uccidere”.
La Depressione è la quarta malattia più diffusa al mondo e, al ritmo attuale,
l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che balzerà dal quarto al secondo posto
entro il 2020. In Italia almeno 1,5 milioni di persone soffrono di depressione mentre il 10%
della popolazione italiana, cioè circa 6 milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta,
nel corso della loro vita, di un episodio depressivo. Questa è una stima per difetto, visto
che, secondo il Ministero della Salute Italiano, i medici di base e ospedalieri non
riconoscono la depressione in circa la metà dei pazienti che ne sono affetti.
È da tempo che mi occupo di Ansia e Depressione e dei suoi effetti. Nel 2008 ho
partecipato a dei congressi per diffondere ciò che avevo visto durante i miei studi su una
forma di depressione, quella che si manifesta durante la gravidanza1.
In quelle occasioni sottolineavo come la depressione danneggiasse sia la gestante sia
il bambino che porta in grembo, perché chi soffre di depressione a volte mette in atto dei
comportamenti distruttivi, che vanno dall’abuso di alcool, passando da cali di appetito per
lunghi periodi fino ad arrivare alle auto-percosse.
1 (Cfr. Barachetti Mauro, Depressione pre-parto. Dati preliminari della Clinica Ostetrica Ginecologica di
Cagliari. Congresso Straordinario Agui “Contraccezione Menopausa E Gravidanza”. Cagliari 2008;
Barachetti Mauro, Depressione Pre-parto. Una ricerca sui segni predittivi della depressione e trattamento
con Psicoterapia Ipnotica. XIV Congresso Nazionale A.M.I.S.I. “La Metamorfosi Della Psicoterapia
Ipnotica. L’evoluzione Continua”, Milano 2008.)
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È importante essere consapevoli che esistono diversi tipi di depressione. C’è quella
che si nasconde dietro la frenesia e l’ansia, c’è quella che ti fa provare un’immensa
tristezza e angoscia oppure quella che ti blocca. C’è poi quella che ti fa perdere la
concentrazione e apparire sempre sbadato oppure quella che ti spinge a pensare di
essere una nullità o una persona sbagliata.
Esistono anche diverse cause che possono dare vita a una depressione. A volte
nasce da uno squilibrio ormonale, come alcune depressioni post partum, oppure da danni
celebrali come alcune depressioni più severe. Altre volte la depressione si scatena per dei
traumi passati apparentemente superati, oppure dopo ripetuti piccoli eventi stressanti.
In questa prima parte dell’e-book che stai leggendo, troverai storie di persone che
hanno sofferto di depressione e che, grazie all’aiuto che hanno ricevuto, sono riuscite a
superare il “Mal di Vivere” e sono tornate ad avere la “Gioia di Vivere”.
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Ipnosi e la Depressione di Marta
Marta vive a Milano e lavora nel campo della moda da più di vent’anni. Mi contattò
perché da circa sei mesi si sentiva angosciata e triste. Si aprì subito con me. Mi confessò
che più di una volta aveva pensato di farla finita. Inoltre, mi disse che non provava più
soddisfazione in alcuna attività e anche quella passione, che un tempo riempiva la sua vita
matrimoniale, ormai si era completamente assopita. Infine mi raccontò di come nel tempo
avesse perso interesse nel socializzare.
Eppure sette anni fa non era così. Nel 2004 Marta si trasferì a Milano. A quel tempo,
la sua vita era piena di interessi. Sebbene lavorasse dieci ore al giorno, riusciva sempre a
trovare un momento per sé e per gli amici. Infatti, frequentava una palestra regolarmente e
non vedeva l’ora di fare vita mondana durante il fine-settimana. Figlia di un padre di
successo nel settore della finanza e di una madre che lei stessa definiva come
“egocentrica e perennemente insoddisfatta della vita”, Marta si era trovata spesso in
mezzo a liti tra i genitori che, più che adulti attenti ai bisogni della propria figlia,
sembravano bambini capricciosi e incapaci di collaborare tra loro.
A tredici anni la scoperta della moda fu la sua salvezza. Dotata di una creatività fuori
dal comune, ma sempre da lei sottostimata, riuscì subito a inserirsi nel mondo del prêt-à-
porter e a vent’anni, dopo aver girato in lungo e in largo Stati Uniti ed Europa, si trasferì a
Milano. Poi, giorno dopo giorno, le cose cambiarono radicalmente fino a trovarsi un giorno
con un barattolo di pillole tra le mani e in testa il pensiero di farla finita. È stato solo a quel
punto che capì che da sola non ce l’avrebbe fatta.
E fu così che, navigando sul web, mi trovò.
Cosa sta succedendo a Marta?
Marta ha cominciato gradualmente a soffrire di depressione. Con il passare del tempo
Lei non si era resa conto di avere perso il contatto con se stessa. Gli impegni di lavoro, lo
sport, il mondo dell’alta moda l’avevano portata a vivere in un continuo stato di tensione.
Nel corso del tempo ci sono stati dei segnali che Marta non ha saputo interpretare
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correttamente: cali di appetito, alternarsi di malesseri fisici lievi ma continui, cali di
concentrazione, difficoltà nel prendere sonno e altri segnali da lei sottovalutati e ignorati.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Marta?
Le prime volte che si è sottoposta alle sedute di Ipnosi Terapeutica Marta era molto
agitata perché aveva timore di perdere il controllo. Come a tutte le persone che incontro
quotidianamente nel centro presso cui lavoro e che hanno la paura di perdere il controllo
sotto ipnosi, anche a lei ho spiegato come funziona questa terapia. Le fu subito chiaro che
lo stato di trance si sviluppa gradualmente e che, inoltre, l’ipnosi, come strumento
terapeutico, è efficace quando l’ipnotizzato alterna momenti di trance profonda a momenti
di vigilanza. Infatti, se il soggetto fosse incosciente o si addormentasse, non sarebbe
possibile fare terapia.
Adottai con Marta un approccio graduale, cosicché riuscì a lasciarsi andare. In breve
tempo entrò in uno stato profondo di trance. Nel mezzo della sua esperienza ipnotica
incominciò a piangere. Il pianto, nel suo caso, era più che altro liberatorio. Le sue lacrime
non erano direttamente connesse a un vissuto interiore particolare, infatti non erano
presenti pensieri o immagini tristi, come a volte capita o qualcuno è portato a pensare, ma
il primo passo verso un lasciare andare le tante piccole tensioni che a volte si accumulano
silenziosamente dentro di noi. Al risveglio dallo stato ipnotico, Marta mi riferì di aver
seguito le mie parole fino a un certo punto per poi ritrovarsi in un bellissimo sogno in cui si
rivedeva da bambina.
Mentre portavamo avanti il percorso terapeutico, Marta imparava sempre di più a
riconoscere quei segnali di cambiamento che il corpo e la mente inviano quando si passa
da uno stato di veglia a uno di trance.
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Ipnosi e il Trauma di Fatima
“Mi sono trasferita qui tre anni fa, ma se mi guardo indietro ora, non so perché l’ho
fatto. Penso che la mia decisione sia stata il risultato di un’innocente incoscienza e
un’illusoria speranza”. Iniziò così, qualche tempo fa, la mia terza seduta con Fatima, una
ragazza di ventisei anni, che chiedeva aiuto per un problema di attacchi di panico e ansia.
Durante il nostro secondo incontro, visti i buoni risultati che fin da subito stava dando il
trattamento con l’ipnosi, le avevo proposto di approfondire uno dei suoi più grandi
cambiamenti: il trasferimento dal paesino alla grande città.
Fatima iniziò a raccontarmi di essere sempre stata una ragazza in grado di prendersi
cura di sé. Dopo il diploma di maturità si era buttata subito nel mondo del lavoro e, dopo
qualche breve esperienza come lavoratrice precaria in diversi call center, finalmente era
riuscita a trovare un lavoro a tempo indeterminato.
Nonostante l’amore per la sua terra e l’aver trovato un lavoro fisso, Fatima mi disse
che non esitò un attimo quando il suo ragazzo le propose di trasferirsi con lui al Nord,
tanto era l’amore che provava per lui.
“Sembrava di essere in luna di miele”. Fatima mi descrisse in questo modo il primo
periodo dopo il suo trasferimento e continuando mi disse: “Ma poi le cose cambiarono. Lui
ha cominciato a essere sempre più distaccato. Più mi avvicinavo, più lui prendeva le
distanze … lavoravamo tutti e due tantissimo. Facevamo turni diversi, e la sera, quando io
rientravo, volevo solo che passassimo un po’ di tempo insieme. Ma regolarmente questo
sembrava essere un problema. Infatti lui, il più delle volte, si rinchiudeva in una stanza per
continuare a lavorare.”
“E poi… – a questo punto mi ricordo che Fatima iniziò a piangere – cominciarono gli
insulti e le percosse. Bastava una parola pronunciata con un tono diverso oppure una mia
richiesta fatta nel momento sbagliato e lui andava su tutte le furie. Non ho mai detto niente
a nessuno. Lei, dottore, è la prima persona con cui ne parlo.”
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Cosa stava succedendo a Fatima?
Singhiozzando, Fatima mi raccontò di aver sempre taciuto per non far preoccupare la
sua famiglia e poi perché, per lei, confidarsi significava essere debole e stupida.
Inoltre si sentiva responsabile di quanto stava accadendo. Sebbene non avesse
nessuna responsabilità, perché lei era la vittima mentre il fidanzato era il carnefice, tuttavia
la sua mente era imprigionata in pensieri come:
“Sto facendo qualcosa di sbagliato. Forse dovrei avere meno esigenze.”
“Lui è solo un po’ arrabbiato. Prima o poi gli passerà.”
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Fatima?
Nel caso di Fatima l’ipnosi è stata utile per scoprire cosa si nascondeva dietro quel
senso di disagio continuo. Infatti, è durante una seduta di ipnosi che si è ricordata in
maniera chiara un evento accaduto anni prima e che apparentemente era stato superato.
Grazie a tutto ciò che emerse durante le nostre sedute, Fatima è riuscita a entrare in
contatto con la sua femminilità, permettendosi di poter esprimere se stessa senza sentirsi
in colpa. Fatima dapprima sentì una grande forza e poi, gradualmente, man mano che la
terapia continuava, ha cominciato a crederci, ed è stato a quel punto che la sua vita è
cambiata.
Fatima ha superato quel brutto periodo e ora è single. Ha avuto il coraggio, la forza e
soprattutto un piano che le hanno permesso di uscire da una relazione molto pericolosa.
Ed è proprio durante l’ultima seduta che si è resa conto di ciò che ha passato. Un intero
capitolo della sua vita, durato più di dieci anni, si è finalmente concluso.
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Ipnosi e i Rimpianti di Matteo
Ho incontrato per la prima volta Matteo qualche tempo fa. Dai suoi racconti scoprii
che, grazie al suo impegno, era riuscito con il tempo a superare la sua tendenza a
procrastinare e la sua paura di fallire. “Sono ormai passati dieci anni da quando ho iniziato
il mio percorso di sviluppo personale – mi disse con tono orgoglioso e fiero durante la
nostra prima seduta – e in questi anni ho sviluppato la mia abilità a gestire il tempo e a
lavorare per obiettivi. Questo mi ha permesso di superare alcuni dei miei limiti e
soprattutto di sviluppare una buona dose di autostima. Tuttavia, nonostante tutti i miei
sforzi, non riesco a controllare certi miei pensieri.”
Nonostante i buoni risultati ottenuti, sia a livello personale sia lavorativo, da un po’ di
tempo Matteo si svegliava la mattina con la testa piena di pensieri fastidiosi e invadenti,
che lo portavano a pensare continuamente a ciò che avrebbe potuto fare, ma che non ha
fatto. Mi disse che tutto ebbe inizio qualche settimana prima del nostro incontro e mi
raccontò un brutto sogno, durante il quale lui era su una piccola barca in balia delle onde.
Nonostante remasse con tutte le sue forze, non riusciva a tornare a riva.
La mattina si è alzato con la convinzione di non aver fatto abbastanza per salvare la
relazione finita un anno prima. Scendendo nei dettagli, Matteo era convinto di non aver
avuto il coraggio di prendere in mano la sua relazione alle prime avvisaglie di una crisi. Da
quel pensiero ne sono nati altri simili, con il risultato di fargli dubitare non solo di quella
storia ma anche delle altre esperienze della sua vita.
Cosa sta succedendo a Matteo?
Matteo è prigioniero dei suoi rimpianti. I rimpianti sono una prigione mentale in grado
di generare, in chi ne è vittima, molta sofferenza. Infatti, la sensazione più comune è
quella di provare angoscia e un senso di profonda frustrazione.
Alla base del rimpianto, c’è un meccanismo Auto-Ipnotico fatto di autosuggestioni,
come:
“Se solo me ne fossi accorto prima, mi sarei comportato in un altro modo…” oppure
“Se solo ci avessi pensato prima, non avrei fatto questa scelta… sono stato uno stupido”.
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I rimpianti bloccano le loro vittime nel passato. Siccome i fatti passati non si possono
modificare, la mente rimane prigioniera di un senso di impotenza che genera dolore.
Ovviamente, come spesso accade, chi ne è vittima, prova a superare il rimpianto
utilizzando la forza di volontà, e quindi prova in tutti i modi a scacciare via i pensieri
fastidiosi oppure a evitare di pensarci. Purtroppo, questa strategia si rivela fallimentare.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Matteo?
Per uscire da questa prigione, come da altre (vedi il caso di Renzo e Fatima più
avanti), la sola forza di volontà non basta, anzi aumenta il senso di impotenza e di
frustrazione. È quindi necessario porre rimedio ai rimpianti utilizzando una strada diversa.
Il ragionamento e la logica fanno aumentare il problema, rinforzano quella coltre di
pensieri che impedisce di arrivare alla radice del disagio.
L’ipnosi è da tempo conosciuta per una sua peculiarità: oltrepassa le difese della
mente razionale e si connette direttamente all’inconscio, il luogo dove risiedono i
meccanismi che silenziosamente muovono ogni nostra azione. Nel caso di Matteo è stato
efficace scoprire, grazie all’utilizzo dell’Ipnosi Terapeutica, cosa si nascondeva dietro ai
suoi rimpianti. Infatti, lavorando con l’ipnosi, Matteo è entrato in contatto con la
convinzione di non essere all’altezza e con una grande tristezza.
Esplorando con l’ipnosi questa sua credenza e l’emozione a essa collegata, Matteo è
venuto a conoscenza di certi modi di pensare e agire che aveva sempre sottovalutato, ma
che erano alla base dei suoi rimpianti.
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Ipnosi e i Sensi di Colpa di Renzo
Un giorno ho ricevuto questa e-mail:
Oggetto del Messaggio: Non riesco a capire.
Contenuto:
Salve, sono Renzo e vi scrivo perché non riesco più a dormire.
Circa un mese fa, Elena, la mia ragazza, ha condiviso con me un peso
che da tempo si portava dentro. Ha confessato di non essere mai riuscita a
raggiungere l’orgasmo. Ho reagito a questa notizia andando
completamente in crisi. Sulle prime ho negato che ciò fosse possibile, poi
mi sono arrabbiato e alla fine mi sono chiuso in un silenzio assoluto.
Sono disperato. Non riesco a chiudere occhio se non con l’aiuto dei
farmaci e la mia relazione è a un passo dalla rottura finale. Aiuto!!!
Quando incontrai Renzo la prima volta, erano passate sei settimane dalla rivelazione
della sua ragazza e una settimana dalla richiesta di aiuto che ci aveva inviato, compilando
il format presente nel sito web del Centro*.
Mentre parlavo con lui, mi rendevo conto che i suoi pensieri erano completamente
focalizzati su una sola domanda: Perché?
“Perché non me ne sono mai accorto?”
“Perché non riesco a vedere la confessione della mia ragazza come un gesto scaturito
da un rapporto maturo in grado di affrontare aspetti molto intimi e personali difficilmente
condivisibili?”
“Perché non riesco a focalizzarmi sulla fiducia che Elena mi sta dimostrando
aprendosi e condividendo un peso così grande?”
Cosa stava succedendo a Renzo?
Renzo si era chiuso in se stesso e i suoi pensieri erano in un loop che lo paralizzava.
Inoltre, in lui cominciava a insinuarsi l’idea di essere “sessualmente impotente”.
*Questo è il sito www.centroterapiaipnosi.com
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Infatti, alternava ai “Perché?” frasi come:
“Non sono stato all’altezza…”, “C’è qualcosa in me che non va…”, “Sono diverso dagli
altri…”, “Non sono in grado…”, “Sono impotente…”, “Ho qualche problema…”
Eppure Renzo non era alle sue prime esperienze sessuali. Prima di aver incontrato
Elena, aveva avuto altre ragazze e il rapporto con loro era sempre stato soddisfacente.
Tuttavia era vittima di un Inganno della Mente, che lo portava a non saper distinguere
cosa era sotto la sua responsabilità e controllo. Questo aveva creato in lui una grande
confusione.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Renzo?
Fu soltanto grazie all’Ipnosi Terapeutica che Renzo riuscì ad andare oltre quella coltre
di pensieri che lo bloccava e non gli permetteva di considerare altre possibilità.
Grazie a quella comunicazione particolare, fatta di metafore, storie e analogie, che
viene utilizzata durante lo stato di trance ipnotica, Renzo, seduta dopo seduta, ha
cominciato a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Nel caso di Renzo, la consapevolezza più significativa fu riconoscere che il rapporto
sessuale non è un evento, ma un processo che si crea nella relazione di coppia.
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Ipnosi e la Rabbia Repressa di Luca
Qualche mese fa, Luca, dopo l’ultimo di una lunga serie di litigi con Marica, ha deciso
di affrontare il suo problema. Durante il primo colloquio, non riusciva a parlare tanto
perché si vergognava troppo del suo comportamento.
Tenendo sempre la testa bassa, mi raccontò di come per lui fosse impossibile
controllare “certi impulsi”. In particolare spesso non controllava la sua rabbia. In passato,
Luca si è sempre reso conto di fare qualcosa di non giusto e rispettoso nei confronti di chi
gli stava vicino, tuttavia non riusciva mai a controllarsi.
L’episodio che più l’ha sconvolto risaliva a qualche giorno precedente al nostro primo
appuntamento. Durante l’ora di pranzo, mentre era seduto a tavola e Marica stava
imboccando Stefano, il loro bambino di dieci mesi, lui era andato su tutte le furie. Stefano
lo aveva sfiorato con il suo piedino e Luca aveva perso le staffe.
In passato aveva sempre avuto difficoltà nel controllare le sue emozioni. Quando era
piccolo e si trovava in situazioni dove si sentiva in imbarazzo perché al centro
dell’attenzione, Luca diventava rosso in viso e cominciava a sudare. Questa situazione era
per lui così insopportabile che andava completamente in confusione e scappava.
Poi un giorno si ripresentò la stessa situazione di fronte a un gruppo di amici. Luca,
vezzeggiato da un altro ragazzo, cominciò a sudare e a diventare paonazzo. Ma questa
volta la sua reazione fu differente. Una parte dentro di lui prese vita e trasformò il suo
timore in rabbia.
Da allora la rabbia divenne il suo unico modo di mostrare emozioni. Finché un giorno
si rese conto che a fatica riusciva a controllare i suoi scoppi d’ira e che il suo
comportamento avrebbe potuto causargli dei problemi.
Fu proprio a quel punto che fece la mossa più intelligente in assoluto: chiese aiuto.
Cosa sta succedendo a Luca?
Luca soffre del disturbo del controllo degli impulsi. Chi, come lui, si trova in questa
situazione non riesce a resistere a certi tipi di impulsi.
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Questo disturbo si può manifestare in diversi modi. Nel caso di Luca, il problema era
principalmente la rabbia. Ci sono casi in cui il disturbo si manifesta come incapacità nel
gestire l’impulso a scommettere (gioco d’azzardo), l’impulso a rubare (cleptomania) o
l’impulso ad appiccare fuoco (piromania). Ci sono anche altre forme, che sono più comuni
e spesso socialmente tollerate, come l’incontrollabile bisogno di cibo, di alcool, di sigarette
o di sesso, ma non per questo meno problematiche.
Ciò che lo caratterizza è che, oltre all’incapacità nel gestire certi comportamenti,
successivamente, a fatto compiuto, chi soffre del disturbo del controllo degli impulsi si
sente profondamente in colpa.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Luca?
Indipendentemente dalla forma che può assumere questo disturbo, cercare di
contrastare il comportamento non basta. Infatti, nei diversi casi che ho trattato, spesso è
stato necessario lavorare in profondità, andando a scoprire la causa inconscia che attivava
l’impulso. Altre volte si è trattato di sviluppare nuove abilità e nuovi modi di gestire certe
situazioni stressanti che innescavano la reazione impulsiva.
Nel caso di Luca entrare in contatto con certi ricordi collegati alla sua rabbia, scoprire
cosa nascondevano e poi rielaborarli, è stato il primo passo utile per far crescere in lui una
parte più matura e abile a esprimere emozioni in una maniera socialmente accettabile.
Durante una delle nostre ultime sedute, Luca mi ha detto una frase che mi ha colpito,
perché esprimeva in maniera chiara una profonda verità. Mi disse: “Se mi guardo indietro
mi rendo conto di aver perso un sacco di tempo nel sentirmi in colpa perché non riuscivo a
controllare la mia rabbia, quando, invece di sprecare tempo, avrei semplicemente dovuto
fare una telefonata e chiedere aiuto!”.
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L’Amica Invisibile
Sentirsi nervosi quando si è vicini a una scadenza oppure sentire un po’ di ansia
quando si ha un appuntamento importante è un’esperienza comune e normale. Devi
sapere che l’ansia, come la paura, è prima di tutto un segnale che la tua mente utilizza per
farti stare più concentrato e pronto all’azione.
Se ti trovi in mezzo al traffico è molto utile avere un livello di tensione più elevato del
solito, perché serve a controllare meglio ciò che succede intorno a te. Se devi preparare
un esame importante, l’ansia è utile perché ti permette di essere più attento e focalizzato.
Se decidi di andare a un appuntamento con qualcuno e sei agitato, è normale, significa
che sei umano e provi dei sentimenti!
Quando l’Ansia diventa un problema?
L’Ansia diventa un problema quando non se ne va da sola. Quando è persistente ed è
così invadente da non permetterti di svolgere le normali attività quotidiane. Quando ti fa
sentire sempre preoccupato, non ti fa smettere di pensare e ti fa sorgere continui dubbi
oppure ti fa sentire continuamente “la testa tra le nuvole”. E ancora, l’ansia è un problema
quando ti fa tremare e ti fa passare continue notti insonni.
Questi sono solo alcuni esempi di un’ansia patologica. In molti mi chiedono cosa fare
quando l’ansia non va più via. La regola generale è questa: se l’Ansia ti sta creando dei
problemi, non aspettare, rivolgiti subito a uno specialista. Perché, anche qui, prima si
interviene prima torni a vivere una vita serena e soddisfacente.
L’ipnosi è un rimedio efficace perché permette di sviluppare rapidamente un profondo
senso di rilassamento e confort. Inoltre, facilita lo sviluppo di un sano equilibrio e un
profondo senso di controllo e sicurezza.
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Ipnosi e gli Attacchi di Panico di Lucia
Lucia è una donna di cinquant’anni. Quando mi contattò soffriva ormai da tempo di
attacchi di panico. Mi raccontò che inizialmente trovò un aiuto nei farmaci. Tuttavia, un
giorno l’attacco di panico tornò inaspettato e, oltre a questo, comparve anche una
fortissima tristezza. Lucia si rese conto in poco tempo di non avere più il controllo della
sua vita.
Lavorava nel campo medico e ogni giorno aiutava le persone a risolvere problemi
fisici. Il fatto di non riuscire a trovare una soluzione ai suoi attacchi di panico le dava un
enorme senso di frustrazione e le riempiva la testa di pensieri.
Gli attacchi di panico sono spesso accompagnati da pensieri intrusivi. Pensieri
intrusivi come: “Oddio, se mi ricapita cosa faccio?”, “Forse è meglio che io non vada a
quella cena, perché l’ultima volta ho avuto l’impressione che l’attacco stesse per arrivare”,
“Non ce la faccio a fare tutto”, “Non sono capace di stare con la gente”, “Sono tutta
sbagliata”, possono arrivare a dominare la scena mentale per tutta la giornata. Questi
pensieri hanno un forte potere suggestivo e possono influenzare l’umore. A volte sono
così insistenti da causare difficoltà nella concentrazione e nella memorizzazione.
Lucia mi disse che la situazione precipitò dopo la rottura con Francesco, il suo ultimo
compagno, con il quale le cose sembravano andare per il verso giusto poi, a un tratto,
tutto si trasformò.
Gestire a livello consapevole gli Attacchi di Panico e i pensieri intrusivi implica un
enorme dispendio di energie. È anche a causa di ciò che chi ne soffre si sente sempre
molto stanco.
Quando appaiono, alla lunga rovinano sempre il tuo stato d’animo e possono
ostacolare il rapporto con gli altri. Lucia, prima di chiedere aiuto, era arrivata al punto da
chiudersi in casa ed evitare il contatto con la gente pur di non star male.
Cosa sta succedendo a Lucia?
Diverse sono le cause che possono scatenare gli Attacchi di Panico. Spesso questi
attacchi hanno a che fare con situazioni passate e, finché non si risolve ciò che ha causato
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quel blocco, si ripresentano continuamente. Ecco perché in certi casi l’Ipnosi Regressiva
Terapeutica può essere una tecnica efficace.
Gli Attacchi di Panico si possono attivare a seguito di un evento stressante o di un
cambiamento. Nel caso di Lucia l’innesco è stato il cambiamento. Anche se il contenuto
dei sui pensieri non riguardava la relazione, cioè non si criticava perché si era lasciata con
Francesco, la rottura ha attivato la ricomparsa dei pensieri intrusivi.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Lucia?
Gli Attacchi di Panico sono automatici e fuori controllo. Lucia ha provato a scacciarli
pensando ad altro. Nonostante gli sforzi, quando meno se l’aspettava riapparivano. Anzi,
più provava ad allontanarli, più questi tornavano senza darle pace.
Quando Lucia mi chiamò per fissare una seduta di Ipnosi Terapia, per lei era l’ultima
spiaggia. Non si aspettava che il lavoro con l’ipnosi le permettesse di capire e risolvere la
causa del suo problema. Il primo effetto che ebbe l’ipnosi su di lei fu quello di ridarle un
senso di serenità. Poi, gradualmente, cominciò a riacquistare un senso di libertà e
controllo. Grazie all’Ipnosi Terapia, ora ogni mattina si risveglia e sente la testa libera e
leggera.
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Ipnosi e l’Insicurezza di Cinzia
Cinzia tempo fa ha vissuto un’esperienza che, per diversi motivi, è stata veramente
molto formativa. La scorsa primavera si mise alla ricerca di un nuovo lavoro. Un giorno
fece domanda presso una prestigiosa società. La domanda fu accolta e le fu detto che per
ottenere il lavoro doveva trasferirsi e cambiare città.
Cinzia sulle prime la prese bene, tuttavia, dopo poco si fecero strada dubbi e
incertezza. Per questo motivo chiese una settimana di tempo per pensarci un po’ su. La
società le concesse una settimana. Per un’intera settimana oscillò tra dubbi e certezze
circa il da farsi.
Il tempo volò via e, quando una settimana dopo la chiamarono, lei disse che doveva
pensarci e che aveva bisogno ancora di tre giorni. Quando la chiamarono dopo tre giorni,
chiese se era possibile avere un altro giorno per decidere. Il responsabile dell’ufficio
selezione del personale le concesse un altro giorno.
Quando la chiamarono la mattina seguente, lei chiese di poter essere chiamata nel
pomeriggio. Così fecero. Nel pomeriggio la chiamarono e le comunicarono che avrebbero
dato quel lavoro a un’altra persona, qualcuno che fosse più entusiasta riguardo a questa
opportunità.
Cinzia ci rimase male e si arrabbiò. Solo dopo un po’ di tempo si rese conto che si era
paralizzata lasciandosi prendere dalla paura, perché stava pensando a troppe cose per
volta, invece di realizzare che poteva trasferirsi, lavorare e affrontare la situazione giorno
dopo giorno.
Cosa sta succedendo a Cinzia?
La trappola mentale che ha fatto perdere l’opportunità di un nuovo lavoro a Cinzia si
chiama “paralisi d’analisi”. La paralisi d’analisi è un meccanismo che genera confusione e
che blocca. È una forma di auto-ipnosi che si basa sulla confusione e genera la paura di
fare un errore.
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Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Cinzia?
In questo caso, la confusione e la paura si innescano quando affidi ai tuoi pensieri la
responsabilità di fare chiarezza su qualcosa che può essere chiarita solo attraverso una
serie di piccole esperienze.
Nel caso di Cinzia l’Ipnosi Terapeutica le è stata utile per sviluppare una strategia più
efficace da utilizzare nella fase di scelta. Infatti, da allora non lascia più che i suoi pensieri
seguano solo le emozioni del momento, ma ha imparato a focalizzarsi su quelle piccole
azioni da compiere nel presente e nell’imminente futuro.
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Ipnosi e la Dieta di Marta
Marta non ne poteva più di sentire parlare di dieta. Negli ultimi anni era passata dalla
dieta prescritta dal nutrizionista, a quella dei gruppi sanguigni, per finire poi con quella a
zona. Tuttavia, tutti i tentativi erano stati senza successo.
Molte persone che provano a perdere peso non riescono perché agiscono solo a
livello di comportamento alimentare ovvero dieta. In altre parole, provano a cambiare il
loro regime alimentare ma poi c’è qualcosa che scatta dentro di loro che auto-sabota i
buoni propositi. Non tutti sanno che alcuni meccanismi che regolano i comportamenti
sfuggono al controllo cosciente: ecco perché è così difficile dimagrire. L’ipnosi permette di
intervenire su fattori inconsci, come la formazione delle credenze sul cibo, l’umore, le
emozioni, le abitudini e la motivazione all’esercizio fisico.
La dieta da sola non è in grado di farlo perché è un intervento che si focalizza solo
sulla modifica di un comportamento. Anzi, spesso la dieta da sola crea più problemi di
quanti ne risolva, perché può essere fonte di stress e frustrazione. Le emozioni, i bisogni e
le aspettative, ad esempio, non sono prese in considerazione in un programma dietetico.
Ma è proprio un’errata gestione dei fattori psicologici che spesso blocca il percorso
che porta a dimagrire. Come tu reagisci alla tristezza, alla rabbia, all’ansia, alla noia, al tuo
bisogno di comprensione, al tuo bisogno di novità e cambiamento, al tuo bisogno di
amore, per esempio, fa la differenza nel tuo rapporto con il cibo.
Marta si rese conto che il suo rapporto con il cibo era ormai fuori controllo, e alla fine,
disperata, mi contattò per richiedere una consulenza.
Cosa sta succedendo a Marta?
Marta sapeva che era una questione di “testa”. Il meccanismo era sempre il solito. I
primi tempi tutto sembrava andare bene. Infatti, c’erano sempre la buona volontà,
l’organizzazione e la determinazione a portare a termine la dieta, ma poi succedeva
qualcosa d’incontrollabile e la fame nervosa tornava.
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È arrivata addirittura ad alzarsi di notte perché sognava il cibo. Immancabilmente,
come spesso accade in questi casi, arrivano, oltre ai chili in più, anche i sensi di colpa e la
tristezza.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Marta?
L’ipnosi è uno strumento efficace perché ti permette di liberarti da vecchi schemi e
creare sane abitudini. In questo modo è possibile tornare a gustare tutti gli alimenti che
desideri senza avere sensi di colpa o frustrazioni.
L’Ipnosi Terapeutica è sicura e, se praticata da professionisti qualificati come
psicoterapeuti o psichiatri certificati, può permetterti di ottenere ottimi risultati in tempi
brevi.
Grazie alle stimolazioni verbali ricevute durante la trance ipnotica, la mente sviluppa in
maniera automatica un equilibrio che permette di autoregolare l’alimentazione e instaurare
un rapporto sano con il cibo e con il corpo.
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Ipnosi e il Dilemma della Scelta di Chiara
Chiara è una donna di trentacinque anni e da un po’ di tempo sta pensando alla sua
relazione con Marco. Piangeva ogni volta che mi raccontava l’evoluzione della loro storia.
Come tante altre, anche la loro relazione ha avuto un inizio travolgente, poi gradualmente
tutto si è trasformato in qualcosa che ora sembra assomigliare più a un rapporto di
amicizia che altro.
Tuttavia, fino a qualche mese fa questa situazione le andava bene. Del resto tutte le
sue amiche che avevano un ragazzo o erano sposate non vivevano un rapporto di coppia
da favola. Poi è scattato qualcosa in lei che le ha fatto capire che così non si poteva più
andare avanti. Ed è così che, dopo una serie di analisi e valutazioni, Chiara si è trovata a
dover scegliere tra due alternative non piacevoli, ma inevitabili.
Le due alternative erano:
a. Rimanere in una relazione infelice e vivere di facciata?
b. Affrontare la paura di lasciarlo e vivere con le conseguenze di questa scelta?
Arrivata a questo punto, Chiara ha cominciato a non dormire e quando ci riusciva
faceva continui incubi.
Cosa stava succedendo a Chiara?
Chiara era bloccata e imprigionata in quel comportamento chiamato “Paura della
Scelta”.
Alla base di questa Trappola Emotiva ci sono auto-suggestioni del tipo:
“Quando sarò più sicura, l’affronterò”, “Non è ancora il momento”, “Non so cosa fare”,
“Non ho la forza di reagire”, “Ho bisogno solo di tempo e poi troverò la soluzione”.
Sfortunatamente, queste autosuggestioni nascondono un potentissimo messaggio:
“L’indecisione è più forte della mia capacità di fargli fronte!”. Infatti, l’indecisione non
scompare semplicemente ignorandola o evitandola, al contrario l’attesa e il rimandare
tende ad aumentare il senso di blocco. La conseguenza è che ti ritrovi a soffrire di più e a
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essere vittima non solo del problema (indecisione), ma anche dalla reazione al problema
(blocco). Tutto ciò danneggia la tua autostima, crea paura ed è un precursore della
depressione.
Com’è stata utile l’Ipnosi Terapeutica nel caso di Chiara?
Nel caso di Chiara è stato molto utile sperimentare le conseguenze future di una
scelta in uno stato di trance. Non tutti sanno che con le tecniche di Ipnosi Progressiva è
possibile sperimentare e quindi vivere in anticipo degli eventi futuri.
Nel caso di Chiara questo le ha permesso di vedere in anticipo le conseguenze di
entrambe le possibili scelte.
Osservando le sue reazioni in stato di trance e annotando tutto ciò che mi raccontava
quando era in tale stato, l’ho aiutata a sviluppare la sua abilità a tollerare la perdita, ad
accettare il dubbio e il fatto che non esiste “la scelta giusta”, a incrementare un senso di
responsabilità nei confronti di se stessa e ad aumentare la sua autostima.
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