L’integrazione degli interventi nel territorio della ASL RMC:
stato dell’arte con i DCM
Riccardo Callori di Vignale e Coordinamento Centri Accreditati Azienda USL RMC
Confronto di Esperienze sui Disturbi della Coordinazione Motoria e Disprassia Roma, 11 ottobre 2013
Per governare il processo riabilitativo in modo efficiente, efficace ed equo
è preferibile intervenire vicino alla sua sorgente e/o lungo il percorso,
piuttosto che investire le risorse disponibili soltanto nel controllo alla foce,
in un modo che spesso è scarsamente proficuo
LA SCOMMESSA DELLA NOSTRA UCV (aprile 2011)
GOVERNANCE DEL PROCESSO ABILITATIVO-RIABILITATIVO
Creando condizioni ambientali favorevoli,
prima, durante e dopo
eventuali interventi mirati sulle menomazioni funzionali,
è possibile circoscrivere la loro trasformazione
in limitazione di attività
e restrizione della partecipazione
PARTECIPANO AL COORDINAMENTO
UCV Minori UOC TSMREE Opera SANTE de SANCTIS Casa SANTA ROSA Coop. V. VOJTA A.L.M. Papa Giovanni XXIII S.ALESSIO C.R.C. BALBUZIE IRCCS SANTA LUCIA UOSECS Municipio 6 UOSECS Municipio 9 UOSECS Municipio 11 UOSECS Municipio 12 N.B.: Ai primi incontri hanno partecipato anche CONSULTA PERSONE CON DISABILITA’ Municipio 12 ASP LAZIO
DGR 602/2004 e successive integrazioni
regolano attualmente
l’accesso alla terapia riabilitativa
nei Centri Accreditati del Lazio
Disturbo Specifico della Coordinazione Motoria
Il DSCM è caratterizzato da un rallentamento dell’acquisizione delle tappe dello sviluppo motorio-prassico, da goffaggine motoria, da difficoltà nel controllo del tratto grafico nel disegno e nella scrittura (disgrafia). Sono associate, in misura variabile, difficoltà anche nell’organizzazione percettiva e spaziale.
Si associa frequentemente ad un Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività (ADHD) o a Disturbi della Sfera Emozionale e, in età scolare, ad un Disturbo Specifico di Apprendimento (prevalente nell’area del calcolo)
Per la formulazione diagnostica devono sussistere i seguenti criteri:
• Prestazioni nelle attività quotidiane che richiedono coordinazione motoria sostanzialmente inferiori a quanto previsto dall’età cronologica e dal livello di QI;
• Evidente interferenza con il funzionamento scolastico e con le attività della vita quotidiana;
• Anomalia non dovuta ad una patologia neurologica o neuromusclare (PCI, distrofia muscolare);
• Esclusione di una diagnosi di Disturbo Pervasivo della Sviluppo
Disturbo Specifico della Coordinazione Motoria
● I criteri diagnostici dell’ICD10 propongono che la soglia per la diagnosi di questo disturbo sia di due deviazioni standard (2DS) al di sotto del livello previsto ad un test standardizzato di coordinazione motoria fine o grossolana. Per i test che riportano come punteggio l’età di sviluppo si può utilizzare come criterio una discrepanza di 24 mesi rispetto all’età cronologica
Disturbo Specifico della Coordinazione Motoria
Criteri clinici di accesso
• In età prescolare tutti i bambini che presentano questo disturbo necessitano di un intervento riabilitativo di tipo neuropsicomotorio. Con particolare attenzione alle competenze visuopercettive e visuospaziali, applicate anche ai contesti ecologici (autonomie della vita quotidiana nella scuola e nella famiglia)
• In età compresa fra i 6 ed i 9 anni l’intervento riabilitativo neuropsicomotorio è giustificato in presenza di un disturbo grave (caduta superiore alle 3 DS o ai 3 anni di età di sviluppo), che interferisce significativamente con l’apprendimento scolastico e/o con le attività di vita quotidiana. La copresenza di un disturbo di apprendimento rende necessario un intervento che si rivolga a quest’ultimo disturbo
• Tra i 9 e gli 11 anni, per gli stessi soggetti, l’intervento è ancora necessario, ma va focalizzato prevalentemente sul controllo e sull’uso del codice scritto e del calcolo
• Oltre gli 11 anni l’intervento è generalmente poco indicato
• La presenza di una comorbidità con ADHD costituisce un criterio di urgenza del trattamento
• In presenza di un disturbo psicopatologico vale quanto detto per i DSA (intervento prioritario sul disturbo psichiatrico)
Criteri clinici di accesso
Strumenti di valutazione diagnostica
Per la valutazione del livello cognitivo
• Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence (WPPSI, 1973)
• Wechsler Intelligence Scale for Children – Revised (WISC-R, 1986)
• Leiter International Performance Scale (LEITER, 1980)
• Leiter International Performance Scale – Revised (LEITER-R, 1997)
• Coloured Progressive Matrices (PM47,1984)
Per la valutazione della coordinazione motoria
• Test di valutazione motoria – Oseretsky
• Batteria per la valutazione motoria del bambino – Movement ABC
Strumenti di valutazione diagnostica
CONOSCENZA DEL PROBLEMA
Presi in considerazione
i 1670 progetti riabilitativi,
pervenuti alla UCV Minori su supporto informatico
predisposto dalla UOC SIS (Responsabile dott. Felice Giraldi),
relativi al periodo 1 giugno 2012-31 maggio 2013.
Fanno riferimento ai 1027 pazienti in età evolutiva
che sono stati in carico a 8 strutture riabilitative accreditate
presenti sul territorio della RM C
Come prima patologia oggetto di intervento
DA SOLA
IN COMORBIDITA’ CON BALBUZIE DGA ADHD SPECIFICI
DI SVILUPPO DI ALTRO
5 (due fascia 3-6 aa. tre fascia 6-11 aa.)
1 1 3 8 1 2
Come seconda patologia oggetto di intervento
IN COMORBIDITA’ CON
SPECIFICI DI SVILUPPO DI PCI MALATTIE
OCCHIO ALTRO
27 2 1 2 4
Come terza patologia oggetto dell’intervento
IN COMORBIDITA’ CON
SPECIFICI DI SVILUPPO
DI ALTRO
2 1 1
Sottofasce di età
< 3 anni 3 – 6 anni
6 -11 anni
11 -14 anni
> 14 anni
TOTALE
Prima patologia
1 6 14 0 0 21
Seconda patologia
2 8 22 4 0 36
Terza patologia
0 0 2 2 0 4
TOTALE 3 14 38 6 0 61
Condizioni di salute (disturbo/mala3a)
Nuovo approccio BIO-‐PSICO-‐SOCIALE (ICF, 2001)
Fa6ori Ambientali
Fa6ori Personali
Funzioni e stru6ure corporee
(Menomazione)
A3vità (Limitazione)
Partecipazione (Restrizione)
RIFLESSIONI IN BRICIOLE Differenza tra funzione ed attività (ICF, 2001) :
● «Le funzioni corporee sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, comprese le funzioni psicologiche»
● «L’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo»
ad esempio
vedere oppure forza e tono muscolare oppure funzioni di controllo e coordinazione dei movimenti volontari
vs
guardare, maneggiare oggetti, camminare, muoversi usando un mezzo di trasporto
Ne consegue che
● Solo se la menomazione funzionale produce una limitazione delle attività e/o restrizione della partecipazione (= coinvolgimento in una situazione di vita) possiamo parlare di disabilità che necessita di intervento riabilitativo
● E’ necessario verificare sempre molto bene l’eventuale presenza di fattori ambientali barriera, prima di intervenire sulla menomazione
● Sarebbe opportuno non confondere mai prevenzione ed intervento precoce con necessità assoluta di terapia riabilitativa
RIFLESSIONI IN BRICIOLE
INTERROGATIVI
Dato per scontato che esiste la DIS-PRASSIA,
allora esiste anche la EU-PRASSIA?
Se esiste una euprassia questa non può che essere «personale»; quali indicatori devo quindi utilizzare per «misurare» la qualità di vita di una ben precisa persona, di una determinata età, in un determinato contesto ambientale, in un determinato momento storico?
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