• Il progetto dell’impianto di illuminazione ha lo scopo di determinare:
� il numero, � i tipi e� le posizioni degli apparecchi da installare in un ambiente
tenendo conto delle caratteristiche del locale , di ogni specifica esigenza dell’utenza e degli aspetti di economicità, igiene e funzionalità.
La progettazione deve ottimizzare le risorse disponibili e minimizzare l’impiego di energia esogena sia per l’illuminazione che per la climatizzazione
Progetto illuminotecnico
• La progettazione di in impianto di illuminazione deve essere coerente con:
• le caratteristiche dell’ambiente (dimensioni, forma, luce naturale, finestrature e loro coefficienti di trasmissione, pareti e pavimento),
• la sua funzione (commerciale, produttiva, sanitaria)• i compiti visivi degli utilizzatori.
• Gli elementi da considerare sono:� distribuzione delle luminanze� illuminamento e sua uniformità� abbagliamento� resa cromatica delle sorgenti
Progetto illuminotecnico
Requisiti per il comfort visivo:
- un livello adeguato di illuminamento- una sufficiente uniformità di illuminamento- una buona distribuzione delle luminanze- assenza di abbagliamento- una corretta direzionalità della luce- una buona resa cromatica delle sorgenti e degli ambienti
E’ necessario definire per loro dei valori assoluti di riferimento, ed anche dei criteri e degli indici di distribuzione e di uniformità.
Illuminamento
Luminanza
Resa Cromatica Buona resa cromatica degli apparecchi di illuminazione
Comfort visivo
Normativa Italiana in merito al comfort visivo:- UNI 10380/A1- UNI 10840
Prevedono dei valori di soglia per l’illuminamento e per l’uniformità di illuminamento sui piani di lavoro e nei locali in relazione ai compiti visivi previsti
L’illuminamento influenza la capacità di un individuo di percepire piccoli dettagli ad una data distanza (acuitàvisiva) ma anche la velocità di percezione, cioè il tempo richiesto per compiere un compito visivo .
Luce Naturale
Luce artificiale
Comfort visivo
• Si definisce illuminamento medio mantenuto (E m) quel valore di illuminamento medio su una superficie al di sotto del quale non si può scendere.
• Si definisce anche un fattore di manutenzione (M) come rapporto tra illuminamento medio sul piano di lavoro dopo un dato periodo ed illuminamento medio sullo stesso piano di lavoro ad installazione nuova.
• Si dovrà pertanto procedere, per un buon progetto, alla individuazione del valore di illuminamento medio di progetto e dividerlo per il fattore di manutenzione M individuato in base al programma di manutenzione definito dal progettista.
E = Em /M, con M<1
E=20 lux è il livello minimo di illuminamento raccomandato e consente il riconoscimento dei tratti del volto.
In zone occupate continuativamente 200 lux è il valore di illuminamento minimo
Illuminamento
Illuminamento
• Una buona progettazione deve prima di tutto prefiggersi lo scopo di garantire in ogni ambiente il giusto livello di illuminamento.
• I valori di illuminamento da adottare sono in relazione al tipo di attività prevista nell’ambiente e sono influenzati dal potere di assorbimento e di riflessione del flusso luminoso da parte dei materiali presenti nell’ambiente e dal loro colore.
• L’illuminamento è inversamente proporzionale alla distanza della superficie illuminata: in altre parole l’illuminamento della superficie da parte della sorgente luminosa è tanto minore quanto più è grande la distanza della sorgente dalla superficie.
Illuminamento
• Attraverso dispositivi elettronici e sistemi computerizzati di controllo è possibile variare il flusso luminoso emesso dai vari tipi di lampade adattandolo (e, se necessario, programmandolo nel tempo) al livello di illuminamento più indicato negli ambienti.
• Il progetto dell’impianto di illuminazione viene dunque condotto tenendo conto del massimo livello di illuminamento previsto, affidando poi ai sistemi di controllo la funzione di modulare il flusso emesso.
• Per regolare il flusso luminoso si impiegano potenziometri elettronici azionati da pulsanti oppure da variatori di intensità luminosa (dimmer ) eventualmente collegati a cellule fotoelettriche che modulano l’intensità luminosa in funzione della quantità di luce proveniente dall’esterno.
Illuminamento
La luminanza di un oggetto varia con la direzione di osservazione e dipende anche dalle proprietà riflettenti o assorbenti delle superfici
(anch’esse direzionali).
La luminanza in un punto di una superficie in una certa direzione, è il rapporto fra l’intensità luminosa “I” emessa in quella direzione e l’area della superficie emittente apparente.
Luminanza “L”
Unità di misura è [cd/m2]
Luminanza
Il comfort visivo è garantito da una adeguata gradazione dei contrasti nel campo visivo (inteso come campo centrale di visione, sfondo e ambiente).
La percezione di un oggetto è funzione del contrasto di luminanza dell’oggetto e dello sfondo.
Contrasto : “rapporto fra la differenza di luminanza dei due oggetti e la minore delle due luminanze”.
min
minmax
L
LLC
−=
L’occhio percepisce la forma degli oggetti se all’interno del campo visivo esiste un adeguato contrasto luminoso fra due oggetti o fra oggetto e sfondo.
Contrasto di luminanza
Un oggetto, per essere percepito correttamente, deve avere una luminanza variabile fra 2 e 3 volte quella dello sfondo e fra 5 e 10 volte quella dell’ambiente.
L’esperienza ha dimostrato che la percezione dell’oggetto non dipende solo dal contrasto ma anche da valore assoluto della luminanza dello sfondo.
Se la differenza fra le luminanze è piccola, l’osservatore non percepisce più l’oggetto distaccato dallo sfondo
Se si riduce eccessivamente la luminanza dello sfondo, a parità di contrasto, la visione risulterà difficoltosa per mancanza di illuminamento.
Contrasto di luminanza
• L’occhio percepisce la forma degli oggetti se all’interno del campo visivo esiste un adeguato contrasto luminoso fra due oggetti (o fra oggetto e sfondo).
• In altri termini solo se vi è una differenza di luminanza di almeno l’1% in condizioni di illuminazione naturale e del 10% se l’illuminamento è scarso, l’occhio percepisce chiaramente la differenza fra due oggetti.
Contrasto di luminanza
Luminanza dello sfondo
Contrasto minimo percepibile
Relazione fra il contrasto di soglia e la luminanza dello sfondoallo scopo di percepire un oggetto campione mostrato per 1 secondo
Contrasto di luminanza
Se le differenze di luminanza all’interno del campo visivo diventano eccessive si verifica il fenomeno dell’abbagliamento, causando fastidio o diminuzione delle capacità visive.
Abbagliamento riflesso
Abbagliamento diretto
Presenza di superfici o oggetti (sorgenti luminose, vetrate, il sole) con luminanza molto elevata
Riflessione di oggetti posti sul piano di lavoro della luce proveniente da altri corpi.
Abbagliamento
Abbagliamento
Per limitare l’abbagliamento di tipo diretto occorre verificare i valori assoluti di luminanza delle sorgenti luminose (artificiali o naturali).
Zona visiva critica : è quella compresa fra gli angoli verticali di 45 ° e 85°.
In tale intervallo, la luminanza media di ciascun a pparecchio non deve essere maggiore di un valore limite stabilito in funzione del tipo di apparecchio e del compito visivo
Comfort VisivoI valori limite di luminanza per illuminazione artificiale sono indicati dalla norma UNI 10380.
Si fa distinzione fra cinque classi di qualità degli impianti:
classe A : adatti a compiti visivi molto difficoltosiclasse B : adatti a compiti visivi che richiedono prestazioni visive elevateclasse C : adatti a compiti visivi che richiedono prestazioni visive normaliclasse D : adatti a compiti visivi che richiedono prestazioni visive modesteclasse E : adatti per interni in cui i compiti visivi non sono particolarmente impegnativi e non sono esattamente dislocati
Uffici Civili abitazioni
Curva limite di luminanza A
Curva limite di luminanza per apparecchi luminosi sen za bordi luminosi e per apparecchi con bordi luminosi disposti parallelamente alla direzione di osservazione
Curve limite di luminanza B
Curve limite di luminanza per apparecchi con bordi late rali luminosi, o di quelli “lineari” con bordi laterali lumi nosi paralleli alla direzione di osservazione
Metodi di stima dell’abbagliamento Curve di luminanza
Metodi di stima dell’abbagliamento Curve di luminanza
Abbagliamento
Nel caso di abbagliamento diretto è possibile calcola re un indice di discomfort DGR (discomfort glare rate) che è influenzat o dai seguenti fattori:
- luminanza del campo visivo- posizione di ogni sorgente abbagliante- dimensione angolare di ogni sorgente abbagliante- luminanza di ogni sorgente abbagliante - numero di sorgenti abbaglianti.
Per ciascuna sorgente viene calcolato l’abbagliamento da essa generato attraverso l’equazione:
44,0*5.0
PF
LQM i =
• L è la luminanza della sorgente [cd/m2]• Q è la dimensione angolare della sorgente [steradianti]• F la luminanza di campo [cd/m2]- P è l’indice di posizione sorgente-osservatore
Indice di discomfort
P è l’indice di posizione: rappresenta un fattore di vista calcolato in funzione della posizione relativa osservatore sorgen te, utilizzando dei diagrammi
Nomogramma per calcolo dell ’indice di posizione
H/X
γ/X
Se nell’ambiente esistono più sorgenti di abbagliamento (n) èpossibile sommare le sensazioni generate da ciascuna di esse:
Mt = Σn Mi
Indice di discomfort complessivo DRG:
DGR = (Mt)a con a = n-0.0914
n: numero di sorgenti luminose
Tale indice è correlato ad una probabilità di discomfort che èstata sperimentata attraverso un numero di interviste ad osservatori sottoposti a medesime condizioni di prova.
Indice di discomfort
Probabilità di persone in comfort [%]
La relazione è tale che se l’indice DGR è pari a 300 allora solo il 10% degli osservatori giudicherà la situazione confortevole. Se il DGR è pari a 45 allora tale percentuale sale al 90%. Le variazioni intermedie sono lineari.
Indice di discomfort
La preferenza dell’utente è generalmente rivolta alla disponibilitàdi luce naturale, in quanto qualitativamente gradevole e soggetta alle variazioni cicliche diurne e stagionali.
Dall’altra è spesso necessario prevedere dei livelli di illuminamento adeguati (spazialmente e temporalmente) ai compiti visivi che possono essere raggiunti solo con l’ausilio di sorgenti artificiali
Una lampada è una sorgente di calore, mentre una finestra svolge anche la funzione di elemento di filtro della radiazione solare.
Inoltre, le temperature superficiali che si possono avere sulla finestra possono causare di discomfort locale, dovuto ad asimmetrie radianti.
Progetto illuminotecnico
Prestazione visiva
È l’attitudine a reagire che una persona manifesta quando i dettaglidell’oggetto della visione (compito visivo) entrano nello spazio di osservazione.
La prestazione visiva è condizionata principalmente da tre aspetti:
- Capacità visive del soggetto in termini di acuità visiva (regolazione della luce incidente, convergenza dell’asse visivo, motilità oculare, senso cromatico, presenza di difetti visivi, adattamento), - Caratteristiche del compito visivo - Caratteristiche dell’ambiente
L’influenza dell’AMBIENTE sulla percezione visiva si manifesta tramite:- Le sorgenti di luce (naturale – finestre e vetrate) e artificiale - Le superfici degli oggetti principali (compito visivo, arredi e persone al suo intorno) - Le superfici del suo interno (pareti, soffitti, pavimenti, macchine):
1. Distribuzione delle luminanze. L’apparato visivo è soggetto ad affaticarsi di più quanto maggiori sono le differenze di luminanza e contrasti elevati possono provocare abbagliamento;
mentre luminanze e contrasti bassi danno luogo ad ambientimonotoni .
2. Illuminamento . Valori adottati dalle norme vanno da 20 lux (riconoscimento di un viso in condizioni normali) fino anche a 5000 lux; l’illuminamento dell’ambiente va correlato a quello del compito visivo e degli ambienti comunicanti e non deve presentare eccessive disuniformità (nel passaggio tra zone a diverso illuminamento si possono determinare abbagliamenti e difficoltà di adattamento visivo)
Prestazione visiva (condizioni di comfort)
3. AbbagliamentoSi crea nell’ambiente quando le luminanze non sono correttamente distribuite o i contrasti di luminanza sono eccessivi per la presenza nel campo visivo di sorgenti primarie di luce (abbagliamento diretto) o di superfici riflettenti (abbagliamento indiretto)- abbagliamento molesto (discomfort glare)- abbagliamento debilitante (disability glare)
4. Direzione della luceSe l’illuminazione è troppo direzionale si generano ombre nette, se invece èdiffusa l’assenza di ombre nuoce alla visibilità e rende l’ambiente monotono e sgradevole
5. Aspetti del coloreInteso come interazione tra luce artificiale, luce naturale e superfici
6. Luce naturale Dimensione ed orientamento dei varchi di luce naturale (porte e finestre)
Prestazione visiva
5. Aspetti del colore
Tonalità della luce Determinato il valore di illuminamento in funzione del locale da illuminare occorre determinare la tonalità più adatta per le specifiche caratteristiche dell’ambiente.
Le fonti luminose, sia naturali che artificiali, emettono luce di diversa tonalità a seconda della distribuzione spettrale della radiazione emessa dalla fonte.
Nella luce diurna sono presenti in misura pressoché uniforme tutti i colori dello spettro luminoso, dal blu al rosso, dalla cui miscela deriva un colore bianco neutro.
Le lampade a incandescenza sono invece caratterizzate da una emissione molto bassa verso il blu e progressivamente crescente verso il rosso, da cui deriva un colore giallastro, che viene percepito come caldo. Negli ambienti particolarmente accoglienti si preferisce ricorrere a sorgenti di luce con prevalente emissione verso il rosso mentre negli ambienti dove occorre luce brillante e impersonale si utilizzano lampade con spettro luminoso simile a quello della luce diurna.
La tonalità della luce viene valutata attraverso la temperatura di colore. Le tonalitàcalde sono preferibili per bassi valori di illuminamento, mentre per quelli più elevati sono preferibili le tonalità fredde.
Le grandezze della luceQueste sono le grandezze fondamentali da conoscere:a) flusso luminoso;b) intensità luminosa;c) illuminamento;d) luminanza.
Le lampade attualmente esistenti si dividono in tre gruppi principali, a seconda del principio utilizzatoper produrre la luce:- incandescenza;- scarica in gas;- a induzione
La corrente elettrica nel primo caso rende incandescente un filamento metallico; nel secondo eccitauna miscela gassosa, nel terzo genera un campo elettrico.In tutti i casi viene provocata l’emissione di radiazioni, di cui solamente una parte visibile.
Sorgenti artificiali
Sorgenti artificiali
Caratteristiche di una sorgente artificiale :
- Flusso luminoso- Efficienza luminosa- Resa cromatica- Tonalità della luce- Durata- Distribuzione spaziale dell’intensità luminosa (solido fotometrico)
Parametri che dipendono sia dalla lampada che dall’apparecchio
a) Flusso luminoso Curva
fotometrica
La scelta della sorgente
Parametri che dipendono sia dalla lampada che dall’apparecchio
b) Efficienza luminosa η rapporto tra energia luminosa emessa ed energia elettrica assorbita (lumen/watt)
c) Tempo di accensione e riaccensione (s)
d) Temperatura di colore (K) e resa cromatica Ra si determina confrontando la luce emessa dalla lampada in esame con la luce di una lampada con Ra =100.
La scelta della sorgente
VALORI DI Ra GIUDIZIO
90 < Ra < 100 OTTIMO
80 < Ra < 89 MOLTO BUONO
70 < Ra < 79 BUONO
60 < Ra < 69 DISCRETO
40 < Ra < 59 SUFFICIENTE
Ra < 40 SCARSO
e) dimensioni fisiche
e forma
La scelta della sorgente
Parametri che dipendono sia dalla lampada che dall’apparecchio
Durata di vita numero di ore di funzionamento (h)
Possibilità di essere collegati alla rete elettrica
La scelta della sorgente
• Gli apparecchi illuminanti possono essere divisi in primo luogo in base al loro tipo di montaggio: a soffitto, a sospensione, a parete, da terra, da tavolo, e incassati, montati su binario o speciali perilluminazione d'emergenza.
TERRALe lampade da terra sono la soluzione più semplice per illuminare qualsiasi locale. Si possono posizionare anche a qualche metro dalle prese d'energia elettrica. Hanno il vantaggio di essere spostate facilmente assicurando una grande flessibilità di illuminazione. Richiedono particolare attenzione per la loro ubicazione (prevenzione di urti e distanza da oggetti infiammabili).
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
• PARETEGli apparecchi montati sulle pareti verticali hanno la caratteristica principale di permettere un'emissione di luce diffusa nell'ambiente. Le lampade da parete possono rappresentare uno strumento essenziale per illuminare piani verticali siano essi le pareti del locale che librerie o quadri.
SOFFITTOLe lampade da soffitto sono apparecchi che vengono montati direttamente a soffitto, quindi con un'emissione di luce che al massimo può essere distribuita su 180 gradi. Richiedono opportune canalizzazioni d'alimentazione nascoste che quindi vanno realizzate con opere murarie. Salvo cantine o i ripostigli dove i condotti di alimentazioni possono essere realizzate a vista.
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
• SOSPENSIONIApparecchi sospesi al soffitto con cavetti.
• Essendo liberi nell'aria possono garantire una distribuzione luminosa di tipo diffuso.
• INCASSINelle abitazioni trova sempre più spazio il controsoffitto, che può essere utile per diminuire l'altezza per nascondere le linee alimentazioni di diversi punti luce. Gli incassi possono essere anche da parete, in questo caso sono l'ideale per realizzare scenografici effetti di luce.
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
Le emissioni• Le tipologie che differenziano gli apparecchi illuminanti non sono
solo quelle che identificano il tipo d'installazione: a terra, a muro, a soffitto e sospensione.Ogni apparecchio è caratterizzato dal modo con cui emette la luce
Emissione diretta: verso il basso,Emissione indiretta: verso l'alto,Doppia emissione: verso l'alto e il bassoEmissione diffondenteEmissione extradiffondenteEmissione semiconcentranteEmissione concentrataEmissione wall washer
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
• Emissione diretta: verso il basso
Emissione indiretta: verso l'alto
Doppia emissione: verso l'alto e il basso
Emissione diffondente
Emissione concentrata
• Classe di protezione elettrica e indice di protezione• Sicurezza termica• Ottica degli apparecchi
L’apparecchio non deve essere fonte di pericolo né per gli utenti che per chi effettua la manutenzione.
L’ottica di un apparecchio è il sistema di superfici che orienta la distribuzione del flusso luminoso emesso dalla lampada verso glioggetti da illuminare riducendo la possibilità di abbagliamento.
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
• Le caratteristiche costruttive degli apparecchi dipendono dai componenti usati per diffondere, proiettare e schermare la luce,ossia:
• riflettori; • rifrattori; • diffusori;
Caratteristiche degli apparecchi illuminanti
• Apparecchi riflettori e proiettori• Hanno la funzione di dirigere il flusso luminoso in un angolo solido
ben determinato, in modo da produrre elevati valori di illuminamento su una superficie privilegiata.
• A tal scopo vengono impiegati per l’involucro materiali altamente riflettenti, quali vetro argentato o allumino lucidato.
• Apparecchi diffusori• Sono schermature traslucide di vetro smerigliato,carta, tessuto, etc.
che hanno la funzione di far perdere al flusso luminoso la direzionalità originaria
• Apparecchi rifrattori• Anche questi hanno la funzione di modificare la direzionalità
originaria del flusso luminoso, sfruttando il principio della rifrazione:
L’invenzione di Thomas Edison risale al 1879 si basa sul principio che un metallo surriscaldato emette radiazioni nel campo del visibile
Le parti in cui è composta:
Lampade ad incandescenza
• Il tungsteno di cui è costituito il filamento di una lampada ad incandescenza, portato ad alta temperatura incomincia a sublimare, andandosi a depositare sulla superficie interna del bulbo in vetro.
• Questo fenomeno fisico è alla base dell’invecchiamento e della riduzione del flusso luminoso, in quanto il bulbo annerito lasceràpassare una minor quantità di flusso ed il filamento, assottigliato a causa della sublimazione, diventa più fragile e si spezza.
Lampade ad incandescenza
Caratteristiche
a) Temperatura di colore ottima (2800 K luce calda)
b) Resa cromatica ottima (Ra=100)
c) Efficienza bassa (η =12 lm/W per lampade da 100 W)
d) Durata bassa (in media 1000 h)
e) Direttamente collegabili alla rete elettrica
f) Il flusso luminoso può essere graduato tramite variatori
Lampade ad incandescenza
è stato inventato un ciclo di rigenerazione del filamento per aumentare la vita utile della lampada
Le parti in cui è composta:
Lampade ad incandescenza alogene
Lampada PAR:
Lampada nuda o con riflettore incorporato.
Nel primo caso possono essere utilizzate a vista oppure all’interno di apparecchi di illuminazione dotati di riflettore per ottenere un fascio luminoso di determinata ampiezza.
Nel secondo caso la lampada, essendo dotata di riflettore, dovràessere scelta in funzione dell’ampiezza del fascio luminoso e l’apparecchio di illuminazione nel quale andrà collocata ha la solafunzione di proteggerla e collegarla alla rete di alimentazione.Il riflettore può essere in alluminio oppure in vetro con trattamento della superficie riflettente
Lampada alogena con riflettore incorporato (Doc. OSRAM).
Lampade ad incandescenza alogene
Lampade a scarica
Furono realizzate da Cooper, Hewitt, Moore agli inizi del XX secolo e commercializzate negli anni 1930
Le parti in cui è composta:
Lampade a scarica
Lampade a scarica
La ricerca della forma più valida da adottare per quanto riguarda la piegatura del tubo
Lampade a scarica compatte
Diverse tipologie di compatte
Il cuore della lampada è costituito da un tubo di scarica in quarzo di piccole dimensioni per resistere alle alte temperature e pressioni
Lampade a scarica a vapori di mercurio
Lampade a scarica a vapori di mercurio
Lampade a scarica a vapori di sodio
Le prime applicazioni risalgono al 1932 quando furo no installate da tecnici Philips per l’illuminazione s tradale
Lampade a scarica a vapori di sodio
Lampade a elettroluminescenza
I LED sono dei diodi semiconduttori che vengono sol lecitati da una carica elettrica. La scelta del semiconduttore influenza il colore della luce emessa.
Caratteristiche: durata utile molto lunga, resistenza agli urti, bas so consumo energetico, dimensioni contenute, luce dinamica.
OLED: dispositivo a film sottile (<500 nm) di LED
Lampade a elettroluminescenza
La tecnologia LEC sfrutta le proprietà di elettrolum inescenza di film polimerici stampabili per costruire delle sorg enti luminosecostituite da fogli di piccoli spessori, leggerissi mi e flessibili.
Gli apparecchi luminosi
Funzione tecnica: ospitare fili elettrici e protezi oneFunzione estetica: deviare e guidare flusso luminos o per ottenere effetto voluto da progettista
Riflettori Parabolici
Gli apparecchi luminosi
Riflettori Parabolici
Gli apparecchi luminosi
Lenti
Gli apparecchi luminosi
Fibre ottiche
Il loro funzionamento si basa sulla riflessione delle pareti di un diramatore, costituito da un fascio di cavi a fibre ottiche (vetro o polimetacrilato) che, riflettendo la luce, la trasportano anche per distanze molto lunghe.
Il progetto di una sorgente a basso consumo
realizzata da Matilde Alessandra
Lampada che unisce massima efficienza del tubo fluorescente con il facile inserimento, essendo modulare. Nata come “quadro luminoso” ed industrializzata con proporzioni che si adattano ai materiali da costruzioni modulari, ISOLDE, diventa sospensione, modulo per pavimenti, muri e soffitti, ma anche divisorio stesso o scultura luminosa.
Prodotto “standard”:Tubo T5 HE da 24 W
Plexiglass
Lampada ISOLDE usata come parete divisoria
Il progetto di una sorgente a basso consumo
Lampada ISOLDE usata come scultura luminosa
Il progetto di una sorgente a basso consumo
Lampada ISOLDE versione a pavimento colore bianco
Il progetto di una sorgente a basso consumo
Lampada ISOLDE versione a parete colore rosso
• La struttura è realizzata in plexiglass (PMMA-Polimetacrilato)- Materiale termoplastico, rigido e incolore, di limpidezza superiore al vetro (maggiore trasparenza)- Infrangibile e trasmette fino al 98% della radiazione del visibile come luce- Inerte chimicamente e stabile alla luce e alle intemperie
Progetto di una sorgente a basso consumo
Il progetto di una sorgente a basso consumo
Dal punto di vista prestazionale, la tecnologia della fluorescenza èstata migliorata sviluppando 2 tipologie di prodotti ben distinte:
- HE / High Efficiency, ossia massima efficienza luminosa;- HO / High Output, ossia massimo flusso luminoso.
Sistema HE Sistema HO
14 W 1350 lm 24 W 2000 lm
21 W 2100 lm 39 W 3500 lm
28 W 2900 lm 49 W 3900 lm
35 W 3650 lm 54 W 5000 lm
80 W 7000 lm
Il sistema HE / High Efficiency è stato sviluppato per offrire la massima efficienza luminosa, ossia fino a 104 lm/W.
Le gamme sono rispettivamente
Il sistema HO / High Output è in grado di sviluppare un elevato flusso luminoso, ossia fino a 7.000 lumen con la potenza maggiore in gamma, e fino al 50% in più di flusso luminoso rispetto alle lampade T8 di lunghezza comparabile. Ad esempio, una fluorescente T5 HO da 49 W e 118 mm di lunghezza sviluppa lo stesso flusso luminoso di una T8 da 58 W e 150 mm di lunghezza.
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