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CHIUSURE VERTICALI PORTANTI
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CHIUSURE VERTICALI PORTANTI
Hanno funzione portante primaria cioè garantiscono la sicurezza statica complessiva dell’edificio
Devono resistere a:- peso proprio- carichi verticali trasmessi dagli impalcati- eventuali carichi orizzontali trasmessi dagli impalcati- carichi orizzontali esterni (vento, sisma, spinta delle terre)- sovraccarichi permanenti direttamente applicati (finiture superficiali, carichi appesi)- sovraccarichi accidentali direttamente applicati (spinta della folla, urti)
→ Murature
→ Setti portanti
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MURATURE
Elementi costruttivi funzionali (E.C.F.) costituiti da:E.C.B. → conci, blocchi, mattoniM.B. → malta
Procedimenti costruttivi
- Per addizione di elementi, correlati tra loro a secco- Per addizione di elementi, correlati tra loro tramite malta- Per addizione e intelaiatura di elementi (muratura armata)
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Addizione di conci, correlati tra loro a secco
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Addizione di conci, correlati tra loro tramite malta
Le caratteristiche di resistenza meccanica di una muratura dipendono dalla qualità degli E.C.B. utilizzati e dalla maniera in cui essi si trasmettono reciprocamente i carichi.
Maggiore è la quantità di malta presente in una muratura, peggiore sarà il comportamento statico di questa.
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Addizione e intelaiatura di conci (muratura armata)
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LE MALTE
Sabbia
Malta Acqua Calce aerea
Calce idraulicaLegante
Cemento
Gesso
Le malte non sono collanti, ma servono per rendere più uniforme la ripartizione dei carichi, aumentando la superficie di contatto e l’attrito tra gli elementi, creando un livellamento dei filari orizzontali della muratura
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I giunti di malta devono essere preferibilmente continui (ossia coprire l’intera faccia verticale e orizzontale dell’elemento) e comunque, se si eseguono giunti interrotti per migliorare le prestazioni termiche del muro, la distanza fra i due “cordoni” di malta non deve essere maggiore di 2-3 cm
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Murature in laterizio
Con il nome di laterizi viene denominata una vasta categoria di prodotti ottenuti dalla cottura di un impasto a base di argilla (sostanza naturale derivante dalla decomposizione delle rocce feldspatiche)
In passato lenta essiccazione al sole dopo formatura manuale o con casseforme
Oggi cottura in appositi forni dopo formatura per estrusione
E.C.B.:
Mattoni → elementi di volume minore o uguale a 5500 cm3
Blocchi → elementi di volume maggiore a 5500 cm3
Il mattone può essere considerato come il primo elemento modulare prefabbricato
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La forma, le dimensioni ed il peso del mattone sono legati alla possibilità ergonomica e di movimentazione della mano dell’uomo
Mattone pieno UNI
Volume = 1650 cm3
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Percentuale di foratura
Le Norme tecniche per le Costruzioni (D.M. 17/01/2018 – NTC18) forniscono la denominazione degli elementi resistenti in laterizio per murature in funzione della dimensione e della percentuale di foratura
Mattone o blocco pieno→ percentuale di foratura inferiore al 15%
Mattone o blocco semipieno→ percentuale di foratura tra 15% e 45%
Mattone o blocco forato→ percentuale di foratura tra 45% e 55%
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I mattoni o i blocchi con percentuale di foratura fino al 55% sono utilizzabili per murature portanti soltanto in zone non sismiche
I mattoni o i blocchi con percentuale di foratura superiore al 55% non possono essere utilizzati per murature portanti ma solo per elementi non portanti (tamponature)
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Murature portanti in zona sismica(D.M. 17/01/2018 – NTC18 – Norme tecniche per le costruzioni)
Devono essere impiegati esclusivamente elementi pieni o semipieni per i quali siano garantiti precisi valori di resistenza caratteristica ai carichi verticali e orizzontali nel piano della muratura
Resistenza ai carichi verticali e nel piano della muratura:
Per elementi pieni e semipieniR1 ≥ 5,0 MPaR2 ≥ 1,5 MPa
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Tipi di blocchi comunemente impiegati
Blocco semipieno in laterizio comune
Blocco in laterizio porizzato
Blocco foratoin laterizio comune
Blocco isolante in laterizio porizzato riempito con lana
di roccia
Blocco isolante in laterizio porizzato riempito con perlite
Blocco isolante in cls alleggerito con argilla
espansa
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Muratura armata in laterizio
È un sistema costruttivo composito costituito da blocchi in laterizio, che resistono a compressione, collegati tra loro mediante giunti continui di malta, all’interno dei quali sono inserite armature metalliche verticali concentrate e armature orizzontali concentrate e/o diffuse, aventi il compito di resistere a trazione.
Sono in grado di assicurare prestazioni di duttilità superiori alla muratura ordinaria.
L’azione composita è ottenuta dall’adesione fra acciaio e muratura attraverso il calcestruzzo colato negli appositi alloggiamenti.
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Le armature verticali sono previste agli incroci dei muri, in corrispondenza delle aperture, ma anche lungo lo sviluppo della muratura con un determinato interasse, in modo da assorbire sforzi localizzati di trazione e compressione.
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Accorgimenti per la posa in opera
Compatibilità tra materiali impiegati → Differenti dilatazioni termiche
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SETTI PORTANTI
Il soddisfacimento delle esigenze di benessere igrotermico è essenzialmente affidato allo spessore della parete. La tenuta all’acqua è possibile grazie a cicli di assorbimento e successiva evaporazione delle acque meteoriche, che non devono raggiungere gli ambienti interni. La presenza di un intonaco sulla faccia esterna, non impermeabile al vapor d’acqua, può peraltro coadiuvare efficacemente la funzione di tenuta della parete rispetto alle acque meteoriche.
Procedimenti costruttivi
- Per modellatura indiretta (elementi costruttivi a concrezione) in opera- In calcestruzzo armato- In terra cruda
- Per addizione di elementi lineari (assemblati in opera)- In legno
- Per addizione di elementi bidimensionali (pannelli) prefabbricati- In calcestruzzo armato- In legno lamellare
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Setti a concrezione in calcestruzzo armato
Getto di cls. in un cassero recuperabile nel quale viene inserita l’armatura.Il setto può costituire la parete perimetrale esterna (in ambienti non soggetti al controllo della temperatura) o concorrere alla formazione di una parete isolata.Impiegati per C.V. portanti, per pareti di contenimento del terreno e per realizzazione di vani tecnici, vani scala, ecc.
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Setti a concrezione in terra cruda
Fasi di costruzione di un muro portante in terra cruda1. Cassaforma2. Telaio in legno3. Spezzettatura della paglia4. Preparazione del composto (acqua, argilla, sabbia e paglia)5. Paglia messa a mollo nell’acqua
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Setti assemblati in opera in legno
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Setti prefabbricati in calcestruzzo armato
Pannelli prefabbricati portanti, prodotti in genere secondo misure standardizzate.Montati in cantiere a secco o tramite getti armati.
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Setti prefabbricati in calcestruzzo armato
Sono in genere realizzati con l’uso di cls. armato alleggerito con argilla espansa oppure con cls. cellulare, in modo da offrire migliori prestazioni termiche oltre che alleggerire il peso del pannello.Possono essere piani o nervati. I pannelli sono autoportanti e hanno spessori variabili tra i 6 e i 30 cm. Gli spessori compresi tra i 6 e i 12 cm sono attribuibili esclusivamente ai tipi nervati.
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Setti prefabbricati in legno lamellare
Pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 cm, realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm
Per la giunzione delle lamelle si utilizzano speciali adesivi strutturali
Il peso specifico del legno lamellare è inferiore ai 500 kg/m³Calcestruzzo: 2000-2500 kg/m³Acciaio: 7850 kg/m³
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Setti prefabbricati in legno lamellare
Strati unidirezionali, formati da più lamelle, incollati l’uno sull’altro secondo direzioni incrociate: gli strati adiacenti sono ruotati di 90° l’uno rispetto all’altro
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Setti prefabbricati in legno lamellare
- I pannelli possono essere tagliati a seconda delle esigenze architettoniche
- Montaggio “a secco“, per semplice fissaggio, senza la necessità di eseguire getti integrativi
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Setti prefabbricati in legno lamellare
- Velocità di posa e gestione ottimale del cantiere. La posa delle pareti in legno è molto rapida e vi è la possibilità di immediata messa in carico delle strutture
- Leggerezza delle strutture. Le strutture in X-lam sono molto più leggere rispetto a pareti realizzate con tecnologie tradizionali. Sono quindi ideali nei casi di sopraelevazione quando le strutture esistenti non sarebbero in grado di sopportare carichi troppo elevati
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BIBLIOGRAFIA
Dispense dei corsi di Architettura tecnica tenuti dai proff. Giuseppe Margani e Gaetano Sciuto presso il corso di laurea in Ingegneria civile e ambientale dell'Università degli Studi di Catania
A. Acocella, L’architettura del mattone faccia vista
ANDIL, La corretta esecuzione delle murature in laterizio
ANDIL, Il corretto impiego del laterizio faccia a vista
F. Brambilla, Il manuale del mattone faccia a vista
M.C. Torricelli, Il corretto impiego degli elementi forati in laterizio
G. Sciuto, La pietra lavica nell’Architettura, Capitoli 3 e 4
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