Burnout nelle professioni sanitarie,
strategie di prevenzione e
promozione del benessere
Valerio Salvarani Ph.D.
Università degli studi Milano-Bicocca, Dipartimento di Medicina e Chirurgia
ASST Monza, SSD Psicologia Clinica
Definizione di burnout
• Prima apparizione del termine «burnout» avviene nel 1930, nelgergo sportivo veniva indicata l’incapacità di un atleta, dopo alcunisuccessi, di ottenere ulteriori risultati.
• Negli anni ’60 il termine veniva utilizzato per descrivere lacondizione di chi abusa di stupefacenti e si sente bruciato dal lorouso, trovandosi senza risorse, energie e motivazioni.
• Per la prima volta nel 1974 il termine viene utilizzato in ambitosocio-sanitario da Freudenberger (1974) e viene definito come «ilfallire, l’esaurirsi a causa di un’eccessiva richiesta di energia erisorse».
• Successivamente il concetto viene ripreso da Masclach che utilizza iltermine per identificare una sindrome i cui sintomi evidenzianol’insorgere di un patologia a carico di tutte le professioni ad elevataimplicazione personale.
Burnout nelle professioni d’aiuto
• Dagli anni ‘70 inizia a consolidarsi l’idea del burnout come di unaforma particolare di stress lavorativo specifico delle «helpingprofession»
• In tutte queste professioni il rapporto con il «paziente/utente» è unaparte fondamentale in termini di significato e di lavoro in sé. Da unlato il lavoro è a beneficio dell’altro e quindi assume un valore diaiuto e d’altra parte la maggior parte delle mansioni è svolta acontatto con l’utenza.
• Proprio per questo oltre alla competenze tecniche e professionali leprofessioni d’aiuto richiedono delle abilità sociali e relazionali.Competenze spesso ignorate o sottovalutate durante il corso distudi.
• Impatto del costo in termini «emotivi» oltre che cognitivi e fisici.
Burnout
impatto negativo sulla qualità della vita degli operatori
Maggioriconflitti interpersonali
Perdita economica sotto forma di maggior assenteismo
impatto negativo sulla qualità della cura
Minore aderenza al trattamento
peggiori outcome per il paziente
Il Burnout come sindrome
Esaurimento emotivo: consiste nel sentirsi emotivamente svuotato o annullato dal proprio lavoro, è dovuto alla percezione delle richieste come eccessive rispetto alle risorse disponibili. Si è l’impressione di non avere più nulla da offrire a livello emotivo. Ha come risvolto l’allontanarsi del punto di vista emotivo e il distanziarsi della proprie mansioni (assenteismo o turnover).
Depersonalizzazione: riguarda la risposta negativa, insensibile ed eccessivamente indifferente agli aspetti relazionali del proprio lavoro. appare come il tentativo di mettere distanza tra sé e i fruitori del servizio, ignorando l’aspetto relazionale concentrandosi sull’aspetto burocratico/tecnico.
Ridotte realizzazione professionale: riguarda la percezione della propria inadeguatezza, e la sensazione di insuccesso nella propria professione. Cala la motivazione, l’autostima diminuisce, fino a dubitare che il ruolo sia adatto alle proprie capacità.
Dagli studi della Maslach il burnout non viene più solo considerato come una
difficoltà degli operatori delle professioni d’aiuto ma come una vera e propria
sindrome caratterizzata da tre fattori.
Fattori che influenzano il burnout
Fattori individuali
• Caratteristiche demografiche
• Caratteristiche di personalità
• Aspettative e valori
Contesto lavorativo
Fattori extra-
lavorativi
• Famiglia
• Sostegno sociale
Burnout
Burnout e fattori individuali
Caratteristiche demografiche
Necessarie per spiegare il burnout ma con un ruolo limitato, ancheperché non si può intervenire si queste variabili
• Genere: mentre fino agli anni ’90 il genere femminile venivaconsiderato più a rischio burnout, mentre ora la letteratura sulledifferenze di genere è più controversa. Uomini e donne però sidifferenziamo a livello di punteggi nei diversi fattori. Mentre ledonne riportano punteggi più alti a livello di esaurimento emotivi omaschi mostrano punteggi più alti a livello di depersonalizzazione.
• Stato civile: le persone nubili sembrano avere un rischio maggiore disviluppo del burnout, questo può essere interpretato come unimportante contributo dell’istaurazione di una rete sociale in gradodi ridurre le conseguenze negative dello stress lavorativo.
Burnout e fattori individualiCaratteristiche demografiche
• Età e Anzianità lavorativa: nonostante queste due variabili vadanospesso di pari passo incidono in maniera diversa sul burnout. Mentrela relazione tra età e burnout sembra essere lineare mostrandocome il burnout abbia bisogno di tempo per insorgere la relazionetra Anzianità lavorativa e burnout suggerisce che il periodo amaggior rischio è quello subito dopo l’inserimento lavorativo.
Ingresso lavorativo 3-4 anni 10 anni 20 anni 30 anni
Burnout
Burnout e fattori individualiCaratteristiche Personologiche• Autostima: gli individui con bassa autostima rischiano di essere più
vulnerabili all’insorgere del burnout a causa della maggioredipendenza dal feedback e dal giudizio altrui. Inoltre la bassaautostima oltre ad essere un fatto di rischio del burnout può anchepeggiorare i vissuti causati dal burnout, con il rischio di causare uncircolo vizioso.
• Coping: un problema viene percepito come gravoso anche per lavalutazione sulle nostre capacità di affrontarlo efficacemente.
• Strategie focalizzate sull’emozione: hanno come obiettivo la regolazione dellereazioni emotive conseguenti all’evento stressante e possono aumentare ilrischio di burnout.
• Strategie focalizzate sul problema: hanno come obiettivo la modifica o larisoluzione della situazione stressogena e possono contribuire a diminuire ilrischio di burnout
• Locus of Control: soggetti con un locus of control interno sono menosoggetti ai sintomi del burnout rispetto a quelli che hanno un Locusof control esterno
Burnout e fattori individuali
Caratteristiche Personologiche
• Abilità Relazionali: Essendo le professioni d’aiuto caratterizzate dallostretto contatto con l’utenza, gli operatori hanno bisogno dipossedere una serie di abilità relazionali oltre che tecniche.
Secondo Redding (1972) a livello comunicativo un posto di lavoroideale dovrebbe essere: «basato su sostegno reciproco, partecipazionialle decisioni, fiducia e credibilità, chiarezza dei messaggi ricevuti einviati, ed enfasi sui processi e risultati raggiunti.»
• Le abilità comunicative quindi possono migliorare il benessere dellavoratore e i livelli di burnout, sono importanti in particolare:
• Assertività: è la capacità di esprimere i propri bisogni, i propri diritti, le propriesensazioni positive e negative, senza violare i diritti altrui.
• Ascolto attivo: una modalità di ascolto basata sul desiderio di comprensionereciproca ed intenzionale
• Empatia: capacità di mettersi nei panni dell’altro e condividerne gli stati d’animo
Burnout e fattori individuali
Aspettative e Valori personali
• Aspettative: prima di iniziare ogni lavoro vengono sviluppate delleaspettative rispetto al lavoro che si andrà a svolgere. Una voltaentrati nel lavoro queste aspettative si vanno a confrontare con lesituazioni concrete che si vivono. Se c’è una discrepanza traaspettative e contesto lavorativo, questa differenza può essere unfattore di rischio per il burnout.
• Valori Personali: sono un sistema di credenze che un individuo sicrea rispetto a quello che ritiene giusto o preferibile, sono una lenteattraverso cui il lavoratore osserva l’organizzazione. Un conflitto tra ivalori personali e i valori organizzativi sono dei fattori di rischio per ilburnout.
Burnout e contesto lavorativoMaslach e Leiter identificano sei domini del contesto lavorativo chepossono essere identificati come principali responsabili del burnout.
Più il dislivello tra le aspettative della persona e la natura del contestoè elevata maggiore è il rischio di burnout.
1. Il sovraccarico di lavoro: l’esperienza di disadattamento è vissutaquando si creano principalmente tre tipi di situazioni
1. Le richieste lavorative sono eccessive rispetto alle energie e alle risorsedell’individuo: questo crea affaticamento, insoddisfazione visto chediminuisce la qualità del proprio lavoro
2. La tipologia delle mansioni non corrisponde alle qualità e alle competenzedell’individuo: porta a sentirsi inutili e poco valorizzate
3. Ci sono richieste emotive che non corrispondono ai sentimenti reali dellapersona: alcuni pazienti possono fare richieste a livello emotivo che non èdisposti a fare o che sono incongrue con l’attuale stato d’animo.
2. Controllo: riguarda la percezione di autonomia e decisionalità,quando una persona sente di non poter attingere alle risorsenecessarie per completare il proprio lavoro o quando non hal’autorità per fare delle cose che ritiene necessarie.
Burnout e contesto lavorativo3. Carenza di appropriate ricompense: può far sentire la persone
sfruttate dall’organizzazione. Le ricompense di cui si sente più lacarenza sono di tipo sociale. Il burnout è legato all’indifferenza nelconseguimento dei normali obiettivi lavorativi.
4. Appartenenza: se una persona non si sente in connessionepositiva con i colleghi, non ci sono momenti di humour, serenità econforto vuol dire che non si sente in sintonia con l’ambiente dilavoro. il sostegno sociale fornisce assistenza e scambio emotivo econvalida l’appartenenza ad un gruppo.
5. Senso di giustizia: può essere la conseguenza di una inaguaglianzanel carico di lavoro o della paga, o in una inappropriataridistribuzione delle promozioni o premi. L’esperienza di ingiustiziaporta ad esaurimento emotivo.
6. Condivisione dei valori: la discrepanza tra i valori personali e ivalori dell’organizzazione può portare le persone a sentirsi inconflitto tra quello che devono fare e quello che ritengono giustofare
Burnout e fattori extra-lavorativi
• La famiglia: gli studi concordano nell’indicare che buone e disteserelazioni familiari sono un fattore protettivo rilevante e permettonodi recuperare energie e risorse da spendere al lavoro. viceversafamiglie problematiche risultano essere un fattore di rischio per ilburnout.
Fattori protettivi
•La stabilità familiare compensa iproblemi lavorativi
• Il maggiore riconoscimentosociale in famiglia allevia idisagi lavorativi
• Il sostegno positivo dellafamiglia favorisce il benessere
•La funzione di «palestra» dellafamiglia per le abilità relazionali
Fattori di rischio
•La fase di vita in cui si trova lafamiglia (nascita e adolescenzadei figli)
•La crisi coniugale
•L’entrata in famiglia o lamalattia di parenti anziani
•Le difficoltà economiche
•Le difficoltà comunicative e letensioni
Burnout e fattori extra-lavorativi
• Il sostegno sociale: «la quantità di informazioni e aiuto che portal’individuo a credere di essere considerato importante, di essere
amato, curato e di avere valore per le persone all’interno della
rete sociale».
• Sostegno Emotivo: comportamenti di ascolto e attenzione da parte di amicie familiari e si esprimono in interesse e attenzione; soddisfa i bisogni emotividell’individuo, rafforza l’autostima, si ha nuova energia per affrontare illavoro.
• Sostegno Informativo: è caratterizzato da consigli e suggerimenti che altripossono dare per affrontare un problema. Esprimere i propri problemipermette di comprendere, definire e gestire meglio gli eventi difficili
• Sostegno Strumentale: è il sostegno pratico che si può ricevere da chi staintorno all’individuo per esempio con una offerta di servizi, svolgimento diun compito, aiuto economico. Si riduce lo stress risolvendo direttamente ilproblema.
• Sostegno Affiliativo: deriva dall’appartenenza a gruppi formali e informali,permette di avere relazioni sociali soddisfacenti, trascorrere il tempo liberoin attività rigeneranti e ricaricare le energie.
Definizione di Empatia
• Il concetto di empatia viene usato per la prima volta nel 1873 quando Robert Vischer, un filosofo e storico dell’arte tedesco, usa la parola Einfϋhlung per indicare le emozioni suscitate nell’osservatore da opere d’arte.
• Carl Rogers (Rogers, 1959) suggerì questa definizione di empatia che è stata spesso citata negli anni: “l’abilità di percepire in maniera accurata l’esperienza interna di un altro come se si fosse l’altra persona”.
• George Herbert Mead (Mead, 1934) suggerì la seguente definizione: “la capacità di prendere le parti di un’altra persona e adottare prospettive alternative”.
• Wispe (Wispé, 1986) descrisse l’empatia come “il tentativo di una persona consapevole di comprendere senza giudicare le esperienze positive e negative di qualcun altro”.
Empatia Vs Compassione• L’attributo cognitivo è l’attività mentale coinvolta
nell’acquisire e processare informazioni per una migliore comprensione mentre l’attributo emotivo è il condividere gli effetti emotivi di una emozione
• Se il fine dell’empatia è di conoscere meglio le preoccupazioni dell’altra persona il fine della compassione è di sentire meglio le emozioni dell’altra persona. Questo comporta che una persona che prova compassione proverà lei stessa l’emozione negativa che prova la persona davanti a lei. L’empatia comprende un tentativo di “capire” l’esperienza del paziente senza provarla su di sé, mentre la compassione è un tentativo di condividere il dolore o la sofferenza del paziente.
Empatia Vs Compassione• La distinzione tra empatia e
compassione ha delle ripercussioni importanti nella relazione operatore-paziente perché condividere l’emozione di sofferenza del paziente, una caratteristica chiave della compassione, può ostacolare il decorso clinico.
• Un operatore dovrebbe capire l’emozione del paziente in quantità moderata in modo da poter migliorare la sua percezione del paziente ma senza offuscare il suo giudizio professionale. A causa della natura emotiva della compassione l’attivazione emotiva può essere travolgente e quindi può ostacolare la professionalità dell’operatore
EMPATIA
COMPASSIONE
Diversi aspetti dell’empatia
• Perspective Taking: la capacità di adottare il punto di vista altrui;
• Considerazione Empatica: la tendenza dei soggetti a provare compassione, preoccupazione e calore nei confronti di altre persone che vivono esperienze spiacevoli
• Disagio Personale: fa riferimento ai casi in cui l’essere spettatori di esperienze spiacevoli che accadono ad altri provoca un senso di sconforto e di ansietà nei soggetti stessi
• Fantasia: la propensione ad identificarsi con personaggi fittizi della letteratura, del cinema o del teatro
Empatia e Burnout
• L’empatia è un fattore protettivo del burnout in quanto migliorando la qualità della cura e gli outcome del paziente migliora la soddisfazione lavorativa e diminuisce la possibilità di depersonalizzazione
• La compassione può essere un fattore di rischio del burnout in quanto il forte vissuto emotivo può portare a esaurimento emotivo e depersonalizzazione
Regolazione Emotiva definizionel’insieme delle strategie adottate dall’individuo per far corrispondere l’esperienza interna e la sua manifestazione esterna con le situazioni sociali e le norme socio-culturali di riferimento.
• le persone possono regolare sia le emozioni positive che le emozioni negative, diminuendo o incrementando la loro intensità. In genere però un uso molto comune della regolazione emotiva è quello di diminuire l’intensità delle emozioni negative
• non viene fatta una distinzione tra “buone” e “cattive” strategie di regolazione emotiva.
• Le strategie di regolazione emotiva possono essere utilizzate sia per migliorare la situazione sia per peggiorarla a seconda del contesto
• una strategia di regolazione emotiva può raggiungere uno scopo che per la persona è funzionale ma non lo è per le persone che gli stanno intorno
INTENSITA’ EMOZIONI ed abilità connesse
gestione crisi
tolleranza
regolazione
mindfulness
Regolazione EmotivaIl modello di Gross
Regolazione EmotivaIl modello di Gross
• Selezione della situazione: Questo tipo di strategia di regolazione emotiva è messa in pratica per rendere più (o meno) probabile finire in una situazione in cui ci aspettiamo la comparsa di una emozione desiderata (o indesiderata).
• Modifica della situazione: consiste nel metter in atto dei tentativi di modificare la situazione che si sta vivendo in maniera da cambiare il suo impatto emotivo rispetto a quello previsto
• Focalizzazione dell’attenzione: si riferiscono alle modalità in cui gli individui dirigono l’attenzione all’interno di una determinata situazione in modo da influenzare l’emozione provata (ruminazione e distrazione)
Regolazione EmotivaIl modello di Gross
• Cambiamento Cognitivo: Il cambiamento cognitivo si riferisce al cambiare la valutazione di una situazione che si sta vivendo in modo da alterare il suo significato emotivo, sia cambiando il nostro punto di vista sulla situazione sia cambiando la nostra capacità di gestire il carico emotivo che richiede
• Modulazione della risposta: La modulazione della risposta avviene quando influenziamo le risposte fisiologiche o comportamentali nel modo più diretto possibile
Regolazione EmotivaIl modello di Gross
• Secondo Gross, indipendentemente dalla loro efficacia, le strategie di regolazione emotiva che vengono messe in atto prima dell’attivazione emotiva come l’accettazione, il cambiamento del punto di vista e la consapevolezza sono più efficaci e richiedono un minore utilizzo di risorse, funzionano quindi meglio nei contesti interpersonali.
• L’importante però è avere flessibilità e riuscire ad utilizzare diverse strategie in diverse situazioni in modo da adattarsi a quello che succede.
Regolazione Emotiva e professioni sanitarie
• agli infermieri è richiesto un agire professionale emotivamente connotato, in particolare, nella loro relazione lavorativa con pazienti, familiari e anche i loro colleghi, spesso però le richieste emotive sono anche una possibile fonte di stress e di esaurimento emotivo.
• Gli infermieri possono usare strategie anticipatorie per regolare l’intensità delle proprie emozioni e affrontare meglio le emozioni negative altrui.
Obiettivi della Regolazione delle Emozioni
• Comprendere e dare un nome alle emozioni • Identifica (osserva e descrivi) le tue emozioni.
• Conosci ciò che le emozioni fanno per te.
• Ridurre la frequenza delle emozioni indesiderate • Ferma le emozioni indesiderate prima ancora che inizino.
• Cambia le emozioni indesiderate una volta che sono iniziate.
• Ridurre la vulnerabilità emotiva • Riduci la vulnerabilità alla mente emotiva.
• Aumenta la resilienza, la tua abilità di affrontare cose difficili, e le emozioni positive.
• Ridurre la sofferenza emotiva • Riduci la sofferenza quando le emozioni dolorose ti sopraffanno.
• Gestisci le emozioni estreme così da non peggiorare le cose.
Che cosa è la mindfulness?
• “Mindfulness significa porre attenzione in un particolare modo: di proposito, nel momento presente e nell’assenza di giudizio” (Kabat-Zinn, 1994).
• “un tipo di consapevolezza, senza giudizio, centrato sul presente in cui ciascun pensiero, emozione o sensazione the giunge all’attenzione è riconosciuto e accettato per quello che è” (Bishop, Lau, Shapiro, & Carlson, 2004).
Meditazione informale e formale
La meditazione informaleè quando focalizziamo la
nostra attenzione suqualsiasi attività stiamo
facendo durante la giornata, come lavarci I
denti, cucinare, mangiareecc ecc.
La meditazione formare è quando ci prendiamo del tempo durante la giornata per fare un
esercizio di meditazione.
Cosa può fare la mindfulness per noi?
Aiuta a combattere la depressione
Aiuta a combattere l’ansia
Riduce I livelli di stress
Riduce il dolore fisico
Migliora il sonno
i diversi tipi di meditazione
Meditazione sul respiro
Meditazione Camminata
Body Scan
Pasto consapevole
Yoga consapevole
Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR)
Ideato da Jon Kabat-Zinn, presso l’Università del Massachussets, lo scopo era di rendere utilizzabile e fruibile la meditazione Mindfulness in un contesto medico occidentale
• Inizialmente pensato per pazienti affetti da dolore cronico
• Programma di 8 settimane con incontri settimanali di 2,5 ore e durante la sesta settimana un incontro di una giornata intera
• Si è dimostrata efficacie sulle popolazioni cliniche affette da dolore cronica, ansia e depressione sia negli operatori come contrasto allo stress e al burnout
Osservare
• Osserva le tue sensazioni corporee (che giungono dagliocchi, dalle orecchie, dal naso, dalla pelle e dalla lingua).
• Presta attenzione intenzionalmente al momento presente.Controlla la tua attenzione, ma non ciò che vedi. Nonrespingere nulla. Non ti attaccare a nulla.
• Pratica l’osservazione priva di parole: guarda i pensieri cheentrano nella tua mente e lasciali scivolare via verso destracome nuvole nel cielo.
• Osserva ogni sensazione sorgere e terminare, come onde nelmare.
• Osserva ciò che sta fuori e dentro di te
Descrivere
• Metti l’esperienza in parole. Quando avverti una sensazioneo un pensiero, o stai facendo qualcosa, riconoscilo. Peresempio, pronuncia nella tua mente, “la tristezza mi haappena circondato”, o “i muscoli si stanno tendendo”, o “ilpensiero che ‘non ce la faccio’ è giunto nella mia mente”.
• Etichetta ciò che osservi. Attribuisci un nome alle sensazioni.Etichetta un pensiero come solamente un pensiero, unasensazione come solamente una sensazione, un’azione comesolamente un’azione.
• Separa le tue interpretazioni e opinioni dai fatti. Descrivi il“chi, che cosa, quando e dove” di ciò che osservi. Solamentei fatti.
Partecipare
• Stai completamente nelle attività del momentopresente. Non staccarti da ciò che sta accadendo nelpresente (ballare, pulire, parlare con un amico,provare felicità o tristezza).
• Diventa tutt’uno con qualsiasi cosa tu stia facendo,dimenticandoti completamente di te stesso. Poniattenzione al momento.
• Vai con la corrente. Rispondi con spontaneità.
Non Giudicare
• Osserva, ma non giudicare come buono o cattivo.Solo i fatti.
• Riconosci la differenza tra ciò che è utile e ciò che èdannoso, tra ciò che è sicuro e ciò che è pericoloso,ma non giudicare.
• Riconosci i tuoi valori, i tuoi desideri, le tue reazioniemotive, ma non giudicarle.
• Quando ti ritrovi a giudicare, non giudicare il fatto digiudicare.
Stare nel momento presente
• Ancorati al presente. Sii completamente presente a questomomento.
• Fai una cosa alla volta. Osserva il desiderio di essere presente soloa metà, di essere altrove, di andare da qualche altra parte dellatua mente, di fare altro, di fare più cose alla volta – e poi torna auna cosa alla volta.
• Quando stai mangiando, mangia. Quando stai camminando,cammina. Quando ti stai preoccupando, preoccupati. Quando staifacendo programmi, programma. Quando stai ricordando, ricorda.
• Lascia andare le distrazioni. Se altre azioni, o altri pensieri, o altresensazioni ti distraggono, torna a ciò che stavi facendo – ancora,ancora e ancora. Concentra la tua attenzione. Se ti accorgi di starfacendo due cose contemporaneamente, fermati – torna a fareuna cosa alla volta (l’opposto del fare molte cosecontemporaneamente!).
10 min body scan: https://www.youtube.com/watch?v=7ln3jxPcsI4
Esercizio di meditazione
Prevenire ed affrontare il burnout
Strategie Centrate sulla Persona:
• Strategie finalizzate al miglioramento del benessere psicologico: lepersone dovrebbero arrivare ad una comprensione approfondita deipropri bisogni e delle proprie motivazioni. Una maggioreconsapevolezza porta a modificare il rapporto con il proprio lavoro.(importante la tendenza a compiacere gli altri o il confronto con leaspettative)
• Strategie basate sul rilassamento: queste tecniche vengonoutilizzate per favorire il fronteggiamento dello stress
• Il cambiamento delle abitudini lavorative: finalizzate a ridurre odistribuire il carico lavorativo con pause regolari o evitando dilavorare oltre orario.
Prevenire ed affrontare il burnout
Strategie Centrate sulla Persona:
• Sviluppo di capacità di coping: strategie finalizzare ad aumentare lacapacità di affrontare situazioni lavorative stressanti senza agiredirettamente sugli aspetti del contesto.
• Ristrutturazione cognitiva
• Distinguere tra strategie di soluzione del problema e strategie focalizzatesull’emozione
• Promozione della capacità di gestire ed affrontare il malessere:strategie volte a affrontare e gestire la proprie emozioni negative
• Mindfulness-based Stress Reduction (sensibilità nel prendersi cura dell’altro,comprensione, connessione emotiva, consapevolezza delle emozioni proprie edaltrui)
• Utilizzo di risorse sociali: favoriscono il riconoscimento delledifficoltà e la possibilità di ricevere sia un aiuto concreto che unsupporto emotivo
Prevenire ed affrontare il burnout
Strategie Centrate sul contesto
Queste strategie vanno ad agire principalmente sul microlivello e sipongono come obiettivi il miglioramento del clima lavorativo e ilrafforzamento delle relazioni.
• Riunioni e confronti giornalieri
• Debriefing
• Momenti di socialità
• Maggior intervento nei processi decisionali
• Rotazione delle mansioni
Prevenire ed affrontare il burnout
• Aumento del personale
• Ridistribuzione dei compiti
• Assunzione di persone specifiche
Sovraccarico lavorativo
• Percezione di autonomia e responsabilità
• Possibilità di fare quanto si ritiene necessario
• Ridistribuzione dei ruoliControllo
• Aumento della retribuzione
• Formazione alla comunicazione dei feedback
• Formazione all’ascoltoRicompense
Strategie Centrate sul contesto
Prevenire ed affrontare il burnout
• Strategie di miglioramento del clima di gruppo e del rapporto tra colleghi
• Potenziare la capacità di chiedere aiuto e di leggere i segnali di difficoltà
Senso di appartenenza
• Indagare le cause del senso di ingiustizia se avvengono nella suddivisione delle mansioni e nella distribuzione delle ricompense
• intervenire
Percezione di giustizia
• Obiettivi dell’organizzazione chiari ed evidenti sin dal principio
• Mansioni in linea che i valori dell’organizzazione
Discrepanza di valori
Strategie Centrate sul contesto
La ricercaL’obiettivo è di verificare l’ipotesi che, all’interno del contesto sanitario, costrutti come la mindfulness, l’empatia e la regolazione emotiva possano essere utilizzati non solo come strategie o protocolli di intervento, ma anche e soprattutto come strategie di prevenzione
Studio 1
•Campione: infermieri di pronto soccorso
•Obiettivo: confermare come mindfulness, regolazione emotiva e empatia sono fattori protettivi sul burnout
Studio 2
•Campione: studenti del corso di laurea di infermieristica della bicocca
•Obiettivo: vedere come si distribuiscono le dimensioni in oggetto e confronto con lo studio 1
Strumenti utilizzati
FIVE FACETS MINDFULNESS QUESTIONNAIRE (FFMQ) 39
item
•Observe
•Describe
•Act-aware
•Non-react
•Non-judge
INTERPERSONAL REACTIVITY INDEX (IRI) 28 item
•Fantasy Scale (FS)
•Empathic Concern (EC)
•Perspective Taking (PT)
•Personal Distress (PD)
DIFFICULTIES IN EMOTION REGULATION SCALE (DERS)
36 item
•Non Acceptance
•Goals
•Impulse
•Awareness
•Strategies
•Clarity
MASLACH BURNOUT INVENTORY (MBI)
22 item
• Esaurimento Emotivo
• Depersonalizzazione
• Gratificazione Personale
GENERAL HEALTH QUESTIONNAIRE-12
(GHQ-12)
• Punteggio totale
Studio 1
• Ospedale Niguarda
• Ospedale Varese
• ASST Sette Laghi
DOVE: reparto pronto soccorso• Età media: 38 anni (DS= 9.48)
• Esperienza lavorativa media: 14.5 anni (DS= 9.74)
• Esperienza in pronto soccorso media: 9.5 (DS= 7,46)
• 62 laurea vs 35 diploma
CHI: 97 infermieri (60 femmine)
Livelli di burnout percepiti
Basso
Burnout;
34; 35%
Medio
Burnout;
26; 27%
Alto
Burnout;
37; 38%
Esaurimento Emotivo
Basso
Burnout;
26; 27%
Medio
Burnout;
25; 26%
Alto
Burnout;
46; 47%
Depersonalizzazione
Basso
Burnout;
46; 47%
Medio
Burnout;
31; 32%
Alto
Burnout;
20; 21%
Realizzazione professionale
Differenze di Genere
11,108
13,517
16,35
18,63
21,7
19,28
0
5
10
15
20
25
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
Fantasy Scale F=4.95
p=.029
Empathic Concern F=5.14
p=.026
Non reagire F=7.66 p=.007
VA
LOR
I M
ED
I
Differenze di genere
• Nessuna differenza sulla Regolazione Emotiva
• Nessuna differenza su Stress e Burnout
Analisi di regressioneEsaurimento emotivo
modello 1 modello 2
R²=0,010 R²=0,380***
ModelloΔR²=,371
B B
1età ,030
Genere ,099
2
Non Accettare ,222
Obiettivi -,217
Impulsi ,196
Consapevolezza ,111
Strategie 0,375**
Chiarezza -0,677*
modello 1 modello 2
R²=0,010 R²=0,119
ModelloΔR²=,109
B B
1età 0,036
Genere 0,561
2
Fantasy Scale 0,022
Emphatic Concearn 0,173
Perspective Taking -0,27
Personal Distress 0,158
modello 1 modello 2
R²=0,005 R²=0,241***
ModelloΔR²=,236
B B
1età 0,046
Genere 1,57
2
Osservare -0,012
Descrivere 0,465
Agire con
consapevolezza-0,535*
Non giudicare -0,585*
Non reagire -0,926*
Regolazione Emotiva Dispositional Mindfulness Empatia
Analisi di regressioneDepersonalizzazione
modello 1 modello 2
R²=0,019 R²=0,233***
ModelloΔR²=,215
B B
1età ,046
Genere 1,570
2
Non Accettare ,561
Obiettivi ,134
Impulsi ,535
Consapevolezza -,033
Strategie ,433
Chiarezza -,989
modello 1 modello 2
R²=0,019 R²=0,133*
ModelloΔR²=,114
B B
1età -0,096
Genere -0,963
2
Fantasy Scale 0,002
Emphatic
Concearn-0,065
Perspective Taking -,492*
Personal Distress 0,089
modello 1 modello 2
R²=0,019 R²=0,279***
ModelloΔR²=,260
B B
1età -0,096
Genere -0,963
2
Osservare 0,129
Descrivere 0,223
Agire con
consapevolezza-,617***
Non giudicare -,089
Non reagire -,530*
Regolazione Emotiva Dispositional Mindfulness Empatia
Analisi di regressioneSoddisfazione Professionale
modello 1 modello 2
R²=0,017 R²=0,155
ModelloΔR²=,138
B B
1età ,066
Genere -1,646
2
Non Accettare ,344
Obiettivi -,106
Impulsi -,686
Consapevolezza -,096
Strategie -,137
Chiarezza -,131
modello 1 modello 2
R²=0,017 R²=0,110
ModelloΔR²=,114
B B
1età 0,066
Genere -1,646
2
Fantasy Scale 0,084
Emphatic
Concearn-0,082
Perspective Taking ,444
Personal Distress -0,071
modello 1 modello 2
R²=0,017 R²=0,156*
ModelloΔR²=,139
B B
1età 0,066
Genere -1,646
2
Osservare 0,043
Descrivere 0,037
Agire con
consapevolezza,410*
Non giudicare -,047
Non reagire ,274
Regolazione Emotiva Dispositional Mindfulness Empatia
Studio 2
• Sede di Monza
• Sede di Sesto San Giovanni
• Sede di Lecco
• Sede di Bergamo
• Sede di Sondrio
DOVE: Facoltà di scienze infermieristiche università degli studi Milano Bicocca
• Età media: 21 anni (DS= 2,90)
CHI: 622 studenti (511 Femmine)
sede di appartenenza
TotaleBergamo Lecco Monza
Sesto San
Giovanni Sondrio
Anno di corso primo anno 54 57 60 0 34 205
secondo
anno60 40 94 0 14 208
terzo anno 48 38 56 39 16 197
fuori corso 1 0 6 3 2 12
Totale 163 135 216 42 66 622
Differenze di Genere
25,2426,36
32,53 32,44
27,93
30,15
26,3327,49
20,58
18,41
0
5
10
15
20
25
30
35
maschio femmina maschio femmina maschio femmina maschio femmina maschio femmina
Osservare Descrivere Agire con
consapevolezza
Non giudicare Non reagire
Differenze di Genere per la Mindfulness
12,889
17,363 17,24
20,44
18,4218,92
7,89
10,29
0
5
10
15
20
25
maschio femmina maschio femmina maschio femmina maschio femmina
fantasy scale emphatic concearn perspective taking personal distress
Differenze di Genere per l'Empatia
• Non Emergono differenze per quanto riguarda la Regolazione Emotiva
Differenze in base all’anno di corso
15,46
14,54
13,81
12,50
13,00
13,50
14,00
14,50
15,00
15,50
Primo Anno Secondo Anno Terzo Anno
GHQ Totale • Non emergono differenze significative per le sottoscale di
• Dispositional mindfulness
• Empatia
• Regolazione Emotiva
Analisi di regressioneStress Percepito
modello 1 modello 2
R²=0,023 R²=0,316**
ModelloΔR²=,293
B B
1età 1,647
Genere -0,184
2
Non Accettare 0,103
Obiettivi 0,235*
Impulsi 0,007
Consapevolezza 0,34***
Strategie 0,234*
Chiarezza 0,243
modello 1 modello 2
R²=0,022 R²=0,091**
ModelloΔR²=,069
B B
1età 1,667
Genere -0,17
2
Fantasy Scale -0,008
Emphatic Concearn -0,226**
Perspective Taking -0,044
Personal Distress 0,282**
modello 1 modello 2
R²=0,022 R²=0,254***
ModelloΔR²=,232
B B
1età 1,634
Genere -0,179
2
Osservare -0,048
Descrivere -0,166*
Agire con
consapevolezza-0,095
Non giudicare -0,328**
Non reagire -0,220*
Regolazione Emotiva Dispositional Mindfulness Empatia
Confronto tra Infermieri e studenti (1)
25,11026,120
31,77032,460
31,690
29,690
27,90027,240
20,21018,870
Infermieri Studenti Infermieri Studenti Infermieri Studenti Infermieri Studenti Infermieri Studenti
Osservare Descrivere Agire con
consapevolezza
Non giudicare Non reagire
Confronto tra gli infermieri e gli studenti per le variabili
della mindfulness
12,520
13,500
10,600
13,020
11,050
12,430
16,88016,340
15,080
17,270
13,670 13,690
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
Infe
rmie
ri
Stu
de
nti
NONACCEPTANCE GOALS IMPULSE AWARENESS STRATEGIES CLARITY
Confronto tra gli infermieri e gli studenti per le variabili
della regolazione emotiva
Confronto tra Infermieri e studenti (2)
12,598
16,431
17,763
19,770
17,546
18,810
7,299
9,790
0,000
5,000
10,000
15,000
20,000
25,000
Infermieri Studenti Infermieri Studenti Infermieri Studenti Infermieri Studenti
fantasy scale emphatic concearn perspective taking personal distress
Confronto tra gli infermieri e gli studenti per le variabili dell'empatia
ConclusioniStudio su infermieri (1)
Infermieri riferiscono di esperire ALTI livelli di burnout
1
Differenze in base al genere in linea alla letteratura scientifica
2
Non emergono differenze per età o anzianità lavorativa
3
ConclusioniStudio su infermieri (2)
Le differenze individuali nelle diverse sfaccettature della mindfulness e nella capacità di regolazione emotiva sono dei potenti predittori del livello di burnout percepiti
1
Importante ruolo dellacapacità di Agire con consapevolezza e di non reagire all’esperienzainteriore
2
Minore effettodell’empatia sul burnout probabilmente dovutoagli alti livelli di burnout percepiti
3
Minore incidenza sullasoddisfazioneprofessionale degliinfermieri
424 765
ConclusioniStudio su Studenti (1)
Per l’empatia differenze in base al genere in linea alla letteratura scientifica
1
Mindfulness:
• Femmine miglior punteggi in “Agire con Consapevolezza”
• Uomini migliori punteggi in “Non Reagire”
2
Studenti terzo anno riportano minore stress rispetto al primo anno
3
Mindfulness, Empatia e Regolazione emotivasembrano carattestichestabili nel tempo
4
ConclusioniStudio su studenti (2)
Anche in questo caso Mindfulness e Regolazione Emotiva si mostrano potenti predittori dei punteggi di stress
1
Per la regolazioneemotiva importantecontributo delle scale “Obiettivi” “Strategie” e “Consapevolezza”
2
Per la mindfulness importante contributodelle sottoscale “Non giudicare” e “Non reagire”
3
Contributo molto basso dell’empatia sui livelli di stress percepiti
425 876
ConclusioniConfronto tra infermieri e studenti
Studenti riportano maggiori propensioniempatiche
• Empatia come caratteristica fondamentale dellaprofessione infermieristica
• Importanza del tirocinio clinico
1
Infermieri mostrano avere maggioreconsapevolezza e regolazione emotiva
• Questi due costrutti potrebbero essere sviluppatiimplicitamente come strategia di regolazione dello stress o burnout
• Il burnout potrebbe avere un effetto negativo sull’empatia
2
Top Related