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EditorialeSalute a tutti, carissimi fratelli e sorelle della Famiglia

Passionista!Questo è il primo numero di “Solidarietà e Missione

Passionista”. Questo bollettino prende l'eredità dei precedenti notizia-ri e vuole essere un organo di collegamento e di informazione per quan-to riguarda la nascita e il servizio,, del nuovo Ufficio della“Solidarietà e della Missione Passionista”.

L’ultimo Capitolo Generale ha proposto la creazione diuna nuova Segreteria della Solidarietà, Missione e GPIC. I compiti che gli sono stati assegnati sono molti e anche molto“esigenti”. In effetti tratteremo di:.Educare e formare noi stessi e coloro che collaborano con noi nella

missione, circa il modo di pensare ed agire secondo la solidarietà..Per questo motivo, si chiede a questa Segreteria che sia in comuni-cazione con tutta la Congregazione, facilitando l’interscambio delleinformazioni e in dialogo, servendosi anche delle moderne tecnologie. .Cercheremo di vedere come procurare materiali per i programmi ecorsi di attualizzazione nella formazione permanente di GPIC(Giustizia, Pace e Integrità del Creato) e anche di promuovere un dia-logo efficace, in tutta la Congregazione sulle iniziative che si vanno eandranno realizzando..In più, la Segreteria della Solidarietà, Missione e GPIC, non solo cer-cherà di incoraggiare la formazione di una "cultura della solidarietà”,ma inoltre concretamente dovrà intraprendere le attività che promuo-vono GPIC nel nome della Congregazione..Ancora, dovrà assistere e animare i religiososi/e che lavorano nellediverse parti della Congregazione, e fare lo stesso sia individualmen-te o lavorando in gruppo..Senza dimenticarci di aiutare i nostri missionari e missionarie a rea-lizzare i loro progetti …

Detto questo, ci rendiamo conto che le aspettative su questanuova “creatura dello Spirito” sono veramente molto grandi, manello stesso tempo anche tanto stimolanti. Siamo quindi ancheaperti a tutti i suggerimenti che ci manderete.

Grazie.Giuliano Bonelli, c.p.

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a Commissione Internazionaledella Solidarietà si è riunita al

Monte Argentario l'8 settembre scor-so.

Ci siamo riuniti al MonteArgentario per orientarci verso lenostre origini e bere alla fonte dellanostra spiritualità. Questa commissione ha come mis-sione e obiettivo: educare e sensibi-lizzare i religiosi e le religiose pas-sionisti riguardo la giustizia, la pacee l'ecologia. GPIC (Giustizia, Pace eIntegrità del Creato) intende esserecome una rifondazione del nostrocarisma ed una nuova maniera divivere la nostra spiritualità.

La commissione è formata dal P.Jesus Maria Aristin, come Segretariodella Solidarietà e Missione eresponsabile della commissionestessa. Josè Ramon Sanchez, inrappresentanza della lingua inglesee Andrea Brollo, rappresentate dellalingua italiana.

Abbiamo elaborato un piano dilavoro per i prossimi due anni:

¨ Creare una Rete di comunicazio-ne di lavoro con tutte le comunità.

¨ Realizzare una pagina Web ri-guardo GPIC, che sia un luogo diincontro per condividere le nostreesperienze, riflessioni e averecomunicazioni fraterne.

¨ Potenziare e sviluppare la nostraONG, Passionists International.

¨ Condividere e publicare materialeriguardante GPIC.

¨ Fare dei corsi, laboratori e/o trat-tare della formazione permanentenella GPIC.

¨ Aiutare i nostri missionari e mis-sionarie...

CommmissioneInternazionale dellaSolidarietà

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facile ricevere delle lette-re dai nostri missionari

chiedendo aiuto.Una delle forme per aiutarli è

attraverso l'invio di containersper gli aiuti umanitari, pieni di"vita". Vengono riempiti di ferra-menta, macchinari, molti vestitie scarpe, libri e materiale scola-stico, medicine, computers etante altre cose. È una esperien-za meravigliosa caricare un con-tainer, si respira un'aria fratenae amichevole, straordinaria.

Ogni contenitore immaginaun movimento largo della solida-rietà: prelevamento, deposito eselezione dei materiali da spedi-re. Poi la trattazione commercia-le, stoccaggio del contenitore,soldi del nolo... E nei paesi didestinazione, far uscire il conte-

nitore dalla Dogana, depositarlonegli spazi concessi e scaricarlo.Finalmente poi è distribuito allecentinaia di famiglie beneficiariedegli aiuti.

I Passionisti del nord d'Italia(CORM) quest’anno hanno spedi-to 12 contenitori in Africa e quellidella Spagna del nord (CORI eFAM) 8 in America Latina. Si sup-pone che vengano spediti dozzinedi tonnellate di aiuto e migliaia difamiglie aiutate. Tutto questo gra-zie alla generosità e alle donazio-ni, (sia in mercanzia che in mac-chinari) che ci fanno arrivare. Anome di tutte queste famiglie,molte grazie per il vostro aiuto.

Invio di

containers

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a nostra Congregazionesta crescendo abbastanza

bene in Mozambico. Ci trovia-mo al Nord del paese, vicino alconfine con la Tanzania. Sonoinfatti presenti lì già quattro mis-sionari passionisti del Brasile edun Congolese. Costantementesorgono vocazioni locali: cisono 2 seminaristi al II anno difilosofia e 7 seminaristi al pro-pedeutico.

Attualmente stiamo in fase dicostruzione del SeminarioPassionista, ma gli ostacolisono enormi per via del costomolto alto delle attrezzature eanche della difficoltà a reperirle.

Gli impegni pastorali sonoimmensi in una diocesi cheabbraccia tutta la provincia diCapo Delgado, dove però c'èanche una grande missionesenza la presenza di missionari.La popolazione è povera mapiena di speranza. Gli indicatorisociali sono abbastanza preoc-

cupanti, tuttavia ci sono sforzisia dal governo che da tutta lasocietà civile, come anche dalledonazioni internazionali peralleviare la sofferenza dellapopolazione.

I nostri missionari e semina-risti sono immersi in varie attivi-tà: Parrocchie; lavoro con i leb-brosi e i malati di AIDS. Ritiri ecorsi di formazione; università;radio locali; pastorale giovanile;commissione diocesana dellaGiustizia e Pace; commissionediocesana per l'ecumenismo ealtre cose.

Luiz Fernando Lisboa, c.p.

Missionari

in

Mozambico

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Tutti gli anni ci sono volontari, persone, giovani e meno gio-vani, donne, uomini, professionisti di ogni tipo che scelgono didare una parte del loro tempo e dei loro doni al servizio degli altrie lavorano alle nostre missioni ed aiutano i nostri missionari.

Il volontariato si fa, è azione, non rimane nelle parole o neibuoni sentimenti, più ancora, il volontariato è uno stile di vita, unmodo di fare ed una forma di vedere il mondo. Il volontariatosuppone un compromesso solidale per migliorare la vita dellacomunità.

Insieme possiamo cambiare questo mondo! Ti aspettiamo.

Volontari laici

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Passionisti hanno la loro ONGa livello mondiale con il nome

di Passionists International.Questa organizzazione ha la missio-ne di ascoltare la voce di chi non cel'ha, difende i diritti umani, la giusti-zia e la pace. A questo propositoabbiamo anche un nostro rappre-sentante all'ONU, il P. Kevin Dance.

Dal 3 al 5 dicembre 2007 cisiamo riuniti a New York nella nostracomunità dell'Immacolata e vihanno partecipato i membri diPassionists International: P. JesúsMaría Aristín, Sr. BernadetteHughes, Kevin Dance, Mons.William Kenny, P. Jefferies Foale,Tim O'Brien e Sr. Joanne Fahey. Ciriuniamo due volte all'anno, semprese sia necessario e cerchiamo dirimanere in costante comunicazio-ne.

Il motivo principale di questa riu-nione è stato quello di elaborare unpiano di azione per i prossimi 5 anni.Abbiamo stabilito i principali criteri diattuazione:

¨ Partire dalla base, dal basso versol'alto per poi tornare verso la base.

¨ La solidarietà è un nuovo modo divivere il nostro carisma e realizza-re la nostra missione.

¨ Non fermarsi alle parole, fino adarrivare all'azione.

¨ Coinvolgere coloro che stanno giàlavorando.

¨ Coscientizzare i religiosi e le reli-giose circa il tema della Giustizia,Pace ed Ecologia; ed entrare in unprocesso di formazione permanen-te.

¨ Globalizzare la nostra solidarietà:Tutto ciò che viene programmatodeve essere decentralizzato e rea-lista... partire dalla periferia verso ilcentro.

Si è poi rinnovata la Giunta Direttivaed abbiamo condiviso il lavoro chesta facendo il nostro rappresentantepresso l'ONU, K. Dance. In questocammino intendiamo sensibilizzarcitutti per essere più attenti alle neces-sità dei nostri fratelli.

InternatIonaL

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l Capitolo Generale dellaCongregazione svoltosi in

Brasile nel settembre del 2000,raccomandava di lavorare per laGiustizia e Pace e l'Integrità delCreato (GPIC) anche iscrivendola Congregazione presso l'ONUcome una ONG. Ecco perché ènata questa associazione.

Al P. Jefferies Foale, Consul-tore Generale di quel tempo, e aduna Commissione di Solidarietà èstato affidato il compito di curare ilsettore che riguarda la GPIC. Nelsettembre 2001 con il ConsiglioGenerale il P. Generale dellaCongregazione, P. OttavianoD'Egidio, ha nominato il P. KevinDance come rappresentante dellaCongregazione presso la sededell'ONU a NewYork.

Passionist International

(P.I.) è fondamentalmente unacorporazione il cui obiettivo è que-llo di promuovere, a livello inter-nazionale, il pensiero dellaFamiglia Passionista.

La "Famiglia Passionista"comprende diverse Congre-gazioni religiose maschili e fem-minili ed organizzazioni laicalinell'ambito della tradizione cattoli-ca romana. La "Passione per lavita" che caratterizzò lo spirito e lavisione di S. Paolo della Croce èla forza unificante della famiglia

Passionista. Dimostrando che l'a-more di Dio abbraccia tutti i popoli,specialmente quelli più colpiti dallapovertà e dall'ingiustizia, l'organiz-zazione è chiamata a promuoverela speranza, la riconciliazione e lagiustizia per tutti.

Questa associazione è nataper promuovere a vasto raggio l'o-pera della Famiglia Passionistaspecialmente presso le NazioniUnite. È quindi una associazionenon a scopo di lucro.

P.I. si impegna in molti settoridella vita legata alla solidarietàverso l'umanità, verso il creato e inqualunque campo che promuovela dignità e l'armonia tra tutti ipopoli: la riconciliazione e la giusti-zia. La promozione della donna.L'aiuto per lo sviluppo dei popoliindigeni. Continuo lavoro per scon-figgere la povertà ed il sottosvilup-po. Servizio alle persone colpitedall'AIDS e da HIV. Salvaguardiadella natura. Educazione, curadella salute. Crescita spirituale...

Tutti questi sono gli ambiti dilavoro in cui P.I. si trova ad opera-re, ma ce ne potrebbero essereanche di altri se se ne presentasseil bisogno.

Passionist International si puòtrovare in tutti i continenti ed in 58nazioni.

Breve storia della GPIC Passionista

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n questi ultimi anni il pano-rama delle vocazioni delle

Province italiane è cambiatosensibilmente, assumendo icaratteri dell'internazionalità edell'interculturalità: Questa èuna sfida che, oltre alla neces-sità di preparare i Formatori, ciprepara per una visione piùampia della Congregazione edella solidarietà nel suo interno.

Ci lancia ad un senso di appar-tenenza aperto alla missionarie-tà ed a cercare nuove vie dicomunicazione e di interazionereciproca. I 17 studenti dello

STIP rappresentano i quattrocontinenti: Europa (9), Africa(3), Asia (3), America Latina (2).

Qualcosa simile succede congli Universitari che sono 16 edanche la maggioranza sono deipaesi del Sud: 3 dell'AmericaLatina, 6 dell'Asia ed il resto (7)italiani. Tutto questo ci parla disolidarietà ed interculturalità.

Studentato TeologicoStudentato TeologicoInterprovinciale PassionistaInterprovinciale Passionista

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Vivo a Betania. Probabil-mente questa casa è stata edifi-cata sulla base di quella che fu lacasa dei fratelli Marta, Maria eLazaro, amici intimi di Gesù, edove Gesù alloggiava ogni voltache veniva a Gerusalemme; allefalde del Monte degli Olivi.Formiamo una piccola comunitàdi tre passionisti: un polacco,un italiano ed io (spagnolo).Stare qui è una costante evoca-zione dell'amicizia, dell'acco-glienza, del quotidiano, delle pic-cole cose di Gesù di Nazaret.

A Betania, la quale gli arabichiamano "All'Azariya" (La casadi Lazaro), stanno costruendoun muro di cemento, alto novemetri, elettrificato. Questo muropassa per il nostro orto e ha divi-so la città in due. Nonostantemancano circa 150 metri perrimanere chiuso tutto il perime-tro in questa parte, e per quelmotivo i soldati fanno guardiagiorno e notte tra gli olivi dellacasa; hanno collocato reticolatie luci per evitare che nessunopassi. Noi stessi non possiamouscire di notte nel giardino perpaura di non essere riconosciuti.

Nessuno parla di questomuro, ma la sua insistente e pro-vocatoria presenza sta alimen-tando mutui odi ed incompren-sioni, solamente soffocati dallaforza militare che fa difficile unarapida soluzione del conflitto.Vederlo per la prima volta colpi-sce profondamente e ti fa ricor-dare i muri, fisici o mentali, chesi sono abbattuti in altri posti delmondo, con tanto sforzo.

Per quel motivo, se qualcosapotremmo fare affinché le per-sone imparino a guardarsi come“persone”, sarà già molto; inquesto modo si incomincerà adabbattere quell'immenso muro.E questo è il nostro compito inBetania. Non è quello che abbia-mo imparato da Gesù quandochiamava i malati ed i peccatoriper nome, e dove altri vedevanoun repellente lebbroso lui vedevauna persona profondamenteafflitta e bisognosa? Ora stoimparando a parlare arabo perfarmi capire con loro. Più tarditenterò anche con l'ebraico.

Missionari a BetaniaMissionari a Betania

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Sicuramente non possiamodistruggere questo muro dicemento; probabilmente glistrateghi ci diranno che è con-veniente per evitare mali mag-giori; evidentemente i muridella prigione continuerannoad essere necessari, ma saràbuono imparare, ogni giorno,per dignità verso il proprioessere, che ogni persona èdegna di essere guardata,ascoltata, rispettata ed amata,benché essa non abbia saputorispettare né amare. Solo cosìsi cureranno le ferite e siabbatteranno i muri.

Così ci insegna Gesù Cristodalla croce: "Padre, perdona-li, perché non sanno quelloche fanno".

Con tutto il mio affetto, daBetania.

Roberto Martínez, c.p.

Alcuni progetti

Stiamo appoggiando i seguentiprogetti:¨Seminario di Pembla in

Mozambico.¨Adozione di 18 bambini in

Indonesia.¨Inaugurazione del nuovo

Consultorio medico "IrmãDulce" in Jequié (Bahia-Brasile)(3-I-2008).

¨Adozione di bambini in India,Mozambico e Congo.Prossimamente faremo loro lostesso bonifico degli altri anni.

¨Costruzione di una Scuola aRandham (India).

¨Progetto con i giovanninell’Argentina.

¨Appoggio alle famiglie delKenya.

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Potete InvIare un asseGno al seGuente IndIrIzzo:

P. Jesús Mª Aristín.Segretariato Passsionista della Solidarietà e MissionePiazza Santi Giovanni e Paolo, 1300184 Roma. ITALIATelefono: (39) 06 77271238E-mail: [email protected]

trasferImento BanCarIo a:

Banca: ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONEDirezione della Banca: CITTÁ DEL VATICANONumero Conto: 27700.012 (in Euro)Numero Conto: 27700.018 (in dollaro)Codice Bancario: (Swift): IOPRVAVXI donativi possono sgravarsi dalla Dichiarazione dell’IRPEF.

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Nome: ........................................................................................Cognome: ..................................................................................Indirizzo: ....................................................................................CAP: ....................... Città: ........................................................ Telefono: ...................................................................................E-mail: ......................................................................................Desidero collaborare con:.........................................................

Ultime Notizie

BBollettinoollettino perper inviareinviare donazionidonazioni allealle nostrenostre MMissioniissioni

I nostri missionari del Kenya hanno vissuto giorni drammaticiper le note vicende politiche conseguenti alle votazioni presidenziali .Il P. Filippo Astori, c.p., Vicario Regionale, ci scrisse con queste paro-le: "Oggi abbiamo accolto nella nostra casa una ventina di bambini

con le loro mamme, perché le case sono state bruciate e hanno perso

tutto. I papà sono rimasti nei villaggi. Domani ne aspettiamo altri. Per

fortuna abbiamo verdura, latte e carne." Noi stiamo con loro e li accompagniamo oltre che con la pre-

ghiera, anche con la nostra solidarietà ed appoggio economico.Siamo circa 2.200 missionari in tutto il mondo.