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Federica Girolami & Diletta VannucchiFederica Girolami & Diletta Vannucchi

ICS “Ferrucci” LarcianoICS “Ferrucci” Larcianoa.s. 2010/2011a.s. 2010/2011

Antichi FruttiAntichi Frutti

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La scuola secondaria di primo grado ha aderito, in accordo con gli Assessori all’Ambiente ed alla Pubblica Istruzione del Comune di Larciano, alla “Festa dell’Albero” promossa da Legambiente che si è svolta il giorno 20 novembre 2010.

In quella occasione è stato deciso di piantare nove alberi da frutto, uno per classe, in uno spazio localizzato all’interno dell’area scolastica.

L’Amministrazione comunale ha regalato alla Scuola gli alberi da frutto scegliendo delle specie autoctone.

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Programma iniziativa “Festa dell’albero”: 20 novembre 2010ICS” F. Ferrucci” secondaria di primo grado- Larciano

Ore 9,45: cerimonia alla presenza del Sindaco , dell’ Assessore all’Ambiente, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione , del Dirigente Scolastico , del Referente Legambiente , degli Alunni A seguire messa a dimora degli alberi, uno per ogni classe iniziando da quelli delle classi terzeOre 10,45: messa a dimora alberi classi secondeOre 11,30 messa a dimora alberi alunni classi primeGli alberi scelti , tenendo anche presente che questo è l’Anno Internazionale della Biodiversità, sono i seguenti: Giuggiolo, Melograno, Corbezzolo, Nocciolo, Fico, Nespolo, Loto, Sorbo, Noce. Lo spazio individuato è localizzato all’interno dell’area scolastica in modo che i ragazzi possano accudire le piante.Ad ogni albero sarà apposto un cartello indicante le caratteristiche, la classe di riferimento ed ogni alunno legherà ai rami un biglietto dove sarà indicato cosa farà “da oggi” per l’ambiente.

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Con la “Festa dell’Albero” abbiamo portato la natura nel luogo in cui trascorriamo tanto tempo.

I nostri obiettivi:

creare una piccola oasi di biodiversità;

rendere il giardino della Scuola più piacevole;

osservare da vicino come la natura cresce e si riproduce;

osservare e riscoprire la stagionalità del ciclo vegetale;

ricostituire un sano equilibrio ambientale.

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“Per diversità biologica si intende la variabilità degli organismi viventi, degli ecosistemi terrestri, acquatici e i complessi ecologici che essi costituiscono; la diversità biologica comprende la diversità intraspecifica, interspecifica e degli ecosistemi.”

Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo.

Rio de Janeiro, 1992

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Il 2010 è stato proclamato dall'Onu Anno Internazionale della Biodioversità

La biodiversità è un patrimonio universale per tutta l’umanità per questo conservarla deve diventare la nostra priorità. Molti stati si sono impegnati a ridurre in modo significativo la perdita di biodiversità entro il 2010. L’IUCN (The World Conservation Union), il più grande network al mondo di esperti ambientali e associazioni non governative, ha lanciato l’iniziativa Countdown 2010 con l’obiettivo di ricordare ai vari governi gli impegni presi e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.

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Bios significa vita. Biodiversità significa diverse forme di vita: l’insieme di tutte le forme viventi, animali e vegetali, e dei loro ecosistemi.

La Biodiversità è il pilastro del nostro Pianeta, fondamentale per noi, per i nostri discendenti e per tutti gli esseri viventi.

L’Italia è il Paese con il livello più alto di Biodiversità in Europa e conservare questa ricchezza è il nostro dovere prioritario.

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L’Italia può vantarsi di possedere un patrimonio di biodiversità straordinario. La biodiversità in Italia è infatti molto ricca e varia: laghi, fiumi stagni, zone umide con migliaia di uccelli, pesci e invertebrati, e poi le formazioni boschive, dalle foreste mediterranee fino ai boschi di conifere di alta quota. Persino gli ambienti costieri superstiti ospitano ancora migliaia di specie di pesci, intere colonie di uccelli marini e comunità di invertebrati acquatici.

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Tutelare la Biodiversità significa anche contrastare il cambiamento climatico.

La diversità biologica è il fondamento della vita, del benessere umano e dell’economia. Se anche le scienze economiche e con esse la politica non terranno conto del livello di disponibilità delle risorse della Terra non sarà possibile intraprendere politiche di sostenibilità.

La biodiversità garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra. L’uomo non ha il diritto di estinguere specie viventi. Invece ha il dovere di preservare l’ambiente e le risorse della Terra per le generazioni future.

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Ogni albero piantato è patrimonio di tutti come umanità e dobbiamo assicurare a queste piante una diffusione ed un habitat adeguato a livello di sviluppo sostenibile.

Noi abitiamo in campagna, in un’area fortunata dal punto di vista ambientale e molti sanno cosa vuol dire lavorare a stretto contatto con la natura, quanto sia importante curare e mantenere un bosco nel modo giusto.

Un albero piantato a Larciano, anche se sembra non avere la stessa importanza di un albero piantato in una grande città dove di alberi ce ne sono pochi, in realtà apporterà il suo contributo al mondo intero, anche alla grande città.

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Coltivare frutti antichi significa ricreare un Coltivare frutti antichi significa ricreare un legame con il nostro passato. Ci aiuta a legame con il nostro passato. Ci aiuta a capire come l’uomo sia riuscito a vivere capire come l’uomo sia riuscito a vivere sulla terra, scegliendo piante in grado di sulla terra, scegliendo piante in grado di

nutrirlo e capaci di abituarsi alle nutrirlo e capaci di abituarsi alle

caratteristiche del territorio.caratteristiche del territorio.

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“Chi taglia una pianta quella si vendica con la sua ruina” ammoniva Leonardo Da Vinci davanti alle frane delle colline toscane private di alberi.

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Nelle piante con Nelle piante con fiore, dopo la fiore, dopo la

fecondazione,si ha fecondazione,si ha la formazione del la formazione del

SEME e del FRUTTOSEME e del FRUTTO

Il seme si origina Il seme si origina dall’ovulodall’ovulo

Il frutto si origina Il frutto si origina dall’ovariodall’ovario

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Funzione del fruttoFunzione del frutto

I frutti hanno I frutti hanno l’importante l’importante funzione di funzione di

proteggere i proteggere i semi durante la semi durante la loro formazioneloro formazione

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Tipi fondamentali di Tipi fondamentali di fruttifrutti

frutti

carnosi secchi Falsi frutti

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Frutti carnosiFrutti carnosi

Sono quelli che derivano dalla trasformazione del Sono quelli che derivano dalla trasformazione del solo ovario. In essi la parte esterna, PERICARPO, solo ovario. In essi la parte esterna, PERICARPO,

si presenta carnosa e succulenta. Ne sono un si presenta carnosa e succulenta. Ne sono un esempio la DRUPA delle ciliegie, la BACCA del esempio la DRUPA delle ciliegie, la BACCA del

pomodoro, l’ESPERIDIO dell’arancia e il PEPONIDE pomodoro, l’ESPERIDIO dell’arancia e il PEPONIDE della zuccadella zucca

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Frutti secchiFrutti secchi

Frutti secchi

deiscenti indeiscenti

Si aprono spontaneamente quandoIl seme è maturo, lasciandolo uscire

Non si aprono e conservano al loro interno

i semi fino alla germinazione

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OSSERVA!OSSERVA!

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Frutti secchi deiscentiFrutti secchi deiscenti

Sono frutti secchi deiscenti il baccello del Sono frutti secchi deiscenti il baccello del pisello, la siliqua della violaciocca, la pisello, la siliqua della violaciocca, la capsula del papavero e del tulipano.capsula del papavero e del tulipano.

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Frutti secchi indeiscentiFrutti secchi indeiscenti

Sono frutti secchi indeiscenti la Sono frutti secchi indeiscenti la GHIANDA della quercia, la GHIANDA della quercia, la

CARIOSSIDE del grano, l’ACHENIO del CARIOSSIDE del grano, l’ACHENIO del castagno e la SAMARA dell’acerocastagno e la SAMARA dell’acero

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Falsi fruttiFalsi frutti I falsi frutti sono quelli che derivano dalla I falsi frutti sono quelli che derivano dalla

trasformazione non solo dell’ovario ma trasformazione non solo dell’ovario ma anche di altre parti del fiore. anche di altre parti del fiore.

Sono falsi frutti il CONOCARPO della fragola, Sono falsi frutti il CONOCARPO della fragola, il SICONIO del fico e il POMO del melo.il SICONIO del fico e il POMO del melo.

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I nostri Alberi da FruttoI nostri Alberi da Frutto

CorbezzoloCorbezzolo FicoFico GiuggioloGiuggiolo LotoLoto MelogranoMelograno Nespolo Nespolo NoccioloNocciolo NoceNoce SorboSorbo

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NespoloNespolo

Alessi non rispose nemmeno; allora ‘Ntoni che era sotto il nespolo, colla sporta in mano, fece per sedersi, poiché le gambe gli tremavano, ma si rizzò di botto, balbettando:

-Addio addio! Lo vedete che devo andarmene?

G. Verga, I Malavoglia

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FicoFico

Che dice la pioggerellinadi marzo, che picchia argentinasui tegoli vecchidel tetto, sui bruscoli secchidell’orto, sul fico e sul moro

ornati di gèmmule d’oro? A. Silvio Novaro, Che dice la pioggerellina di marzo?

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CorbezzoloCorbezzolo

Ti beffi di primavera

e fai felici tutti

ottobre di Corbezzolo carico di fiori

e gravido di frutti

A. Barletta, Il corbezzolo

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GiuggioloGiuggiolo

Ulisse e i suoi uomini, portati fuori rotta da una tempesta, approdarono all'isola dei Lotofagi, nel Nord dell’Africa. Alcuni dei suoi uomini, una volta sbarcati per esplorare l'isola, si lasciarono tentare dal frutto del loto, un frutto magico fece loro dimenticare mogli, famiglie e la nostalgia di casa. È probabile che il loto di cui parla Omero sia proprio lo Zizyphus lotus, un giuggiolo selvatico, e che l'incantesimo dei Lotofagi non fosse provocato da narcotici, ma soltanto dalla bevanda alcolica che si può preparare coi frutti del giuggiolo

Omero, Odissea

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MelogranoMelograno

“Vuoi andare già via? Ancora è lontano il giorno: non era l’allodola, era l’usignolo che trafisse il tuo orecchio timoroso: canta ogni notte laggiù dal melograno; credimi, amore, era l’usignolo.

W. Shakespeare, Romeo e Giulietta

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NoccioloNocciolo

Come accade al caprifoglioche al nocciolo s'attacca:quando vi si è intrecciato e avvoltoe tutt'attorno al tronco s'è messo,assieme possono vivere a lungo

Tristano e Isotta

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SorboSorbo

E se per strada incontra un sorbo

se vede un selvatico ciliegio, subito

pensa di trapiantare i getti….

F. Paoli, Dialoghi con la madre

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LotoLoto

E’ rimasto solo un albero di cachi.Tondi, pieni brillano di giallo violentofrutti pesanti su rami quasi spogli,Restano appesi come pallesull’albero di natale, ma nessuno diceche belli anche se non si stancanodi stare immobili per tanto tempo.

A. Marton, NonnAdele

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NoceNoce

Perdersi in un vecchio noce sterminato, come un palazzo di molti piani e innumerevoli stanze, veniva voglia d’imitarlo, d’andare a star lassù, tant’è la forza e la certezza che quell’albero mette a essere albero, l’ostinazione a essere pesante e duro, che gli s’esprime persino nelle foglie.

I. Calvino, Il barone rampante

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Un artista della Un artista della frutta frutta

Se oggi possiamo affermare l’esistenza di Se oggi possiamo affermare l’esistenza di frutti ora “scomparsi”, è anche grazie ai frutti ora “scomparsi”, è anche grazie ai

quadri di un noto pittore fiorentino, quadri di un noto pittore fiorentino, Bartolomeo BimbiBartolomeo Bimbi. Grande pittore di . Grande pittore di

nature morte, dipinse molte varietà di frutti nature morte, dipinse molte varietà di frutti e verdure coltivati nell’Italia Centrale, e verdure coltivati nell’Italia Centrale,

offrendo informazioni anche sul territorio offrendo informazioni anche sul territorio dell’epoca. E’ grazie a lui se oggi sappiamo dell’epoca. E’ grazie a lui se oggi sappiamo

che solo di ciliegie ne erano note, nella che solo di ciliegie ne erano note, nella Toscana dei Medici, almeno 34 varietà, ben Toscana dei Medici, almeno 34 varietà, ben 36 di pesche ed albicocche e 33 di fichi.36 di pesche ed albicocche e 33 di fichi.

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Alcune opere di Alcune opere di Bartolomeo BimbiBartolomeo Bimbi

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ArcimboldiArcimboldi

Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, come è nominato in diversi documenti d'archivio, è stato

un pittore italiano, noto soprattutto per le sue grottesche "Teste Composte", ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di Trompe-l'œil, oggetti o elementi dello stesso

genere (tra cui prodotti ortofrutticoli) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato, in

modo da desublimare il ritratto stesso.

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