Milano 3 – Febbraio - 2018
Alcune riflessioni in conclusione…
Dott. Giorgio Donegani
Tecnologo alimentare, esperto di nutrizione e di educazione alimentare Past President Food Education Italy
Milano 3 – Febbraio - 2018
Come è possibile che sappiamo tanto sul cibo sano ma, alla fine, mangiamo male e spesso ci ammaliamo?
Un vero paradosso…
Sono state isolate dal mondo vegetale molecole che “mimano” la restrizione calorica. Si apre così la possibilità per la ricerca scientifica nutrizionale di individuare un tipo di alimentazione che simuli la restrizione calorica e che quindi ne apporti gli stessi benefici.
I tumori più frequenti delle popolazioni occidentali sembrano condividere un meccanismo eziologico comune che dipende dallo stesso stile alimentare che favorisce altre patologie croniche delle stesse popolazioni. Si tratta della dieta ad alto indice glicemico, ricca di grassi saturi e povera di semi e di altri alimenti integrali.
Milano 3 – Febbraio - 2018
Alcuni elementi da considerare
Macro determinanti dei comportamenti alimentari
La natura del rapporto con il cibo Il sistema dei “valori” di riferimento I nuovi contesti comunicativi
Milano 3 – Febbraio - 2018
L’ANIMALE SI NUTRE, L’UOMO MANGIA…
Jean Anthelme Brillat-Savarin L’animale si nutre
Golosità fisiologica
L’uomo mangia
Golosità culturale
La natura del rapporto con il cibo…
Milano 3 – Febbraio - 2018
Mangiare: un atto complesso
alterità
Fischler Courbeau
dell’alimento come corpo estraneo (es. l’oggetto mela) della dimensione magico-simbolica dell’alimento, (es. la mela con tutto il suo universo di significati, dalla mela del peccato alla mela di Biancaneve); del gruppo che ha deciso di produrre un determinato alimento in un determinato modo (es. la mela biologica, raccolta a mano); di chi cucina l’alimento investendolo di carica emotiva (es. la mela che la mamma dà al figlio per merenda come gesto d’amore e di cura); del commensale (es. la mela mangiata a scuola o la mela divisa a morsi con l’innamorato).
Affinché un cibo sia per noi incorporabile senza ansie, queste mescolanze devono essere culturalmente accettabili.
L’uomo mangiatore, inserito in uno spazio alimentare culturalmente determinato, incorpora, con il cibo che inghiotte, anche tutto il sistema di valori che esso rappresenta. [Poulain; 2005]
Milano 3 – Febbraio - 2018
Il cibo come merce «ordinaria» produrre per vendere/consumare/sprecare
I «valori» del mercato
Numero di nuovi prodotti confezionati immessi annualmente sul mercato americano
Milano 3 – Febbraio - 2018
I «valori» del mercato
60 miliardi di dollari il giro di affari nel 2012 negli Stati Uniti per la promozione delle diete e dei prodotti dietetici. Oltre 200 miliardi di dollari la stima del mercato delle diete in tutto il mondo (crescita dell'11% dal 2011/12). Dati Transparency Market Research
Diet industry: guadagnare sfruttando il bisogno reale o immaginario di chi deve (vuole) perdere peso.
Un mercato senza regole, che per proliferare ha bisogno di un popolo devoto di consumatori, la cui instabilità e fragilità invece di essere un limite è un punto di forza perché ogni fallimento porta ad un altro tentativo. Si smette e si ricomincia. Così di dieta in dieta.
Il mercato delle diete
Milano 3 – Febbraio - 2018
I «valori» del mercato
Un esempio: la «paleo dieta» ovvero tornare a mangiare come gli uomini delle caverne. Cacciavano, raccoglievano frutti e vegetali, ma non mettevano in tavola né pasta né riso.
Il mercato parallelo di integratori movimenta negli USA circa 300 milioni di dollari/anno (Nutrition Business Journal)
Il mercato degli integratori
Milano 3 – Febbraio - 2018
PRODUZIONE CONSUMO
distanza = non consapevolezza
Vuoto di significato
PUBBLICITA’
agenti promotori di sfere di significato connesse al bene/servizio
immesso sul mercato
COMUNICAZIONE
Le radici dell’assurdo
Un deficit d’esperienza
Milano 3 – Febbraio - 2018
WEB 1.0
I nuovi contesti comunicativi: internet
Diffusività Velocità Economicità
WEB 2.0 Interazione Condivisione partecipazione
WEB 3.0 Database semantico
Fusione dei poli di comunicazione Potenza: incide sulla realtà
marketing 1.0 Centrato sul prodotto
Si rivolge a una massa di consumatori con bisogni specifici
Orientato al consumatore Attribuisce protagonismo a
consumatori più attenti dotati di «testa» e di «cuore»
marketing 2.0
marketing 3.0
Uno a molti
Uno a uno
Molti a molti
I siti il web si «naviga»
L’informazione si trasmette
Il crowdsourcing il web si «interroga»
L’informazione si discute
I socialmedia il web si «vive»
L’informazione si crea Orientato ai valori
Va a sollecitare «testa», «cuore» e «spirito»
Siamo in un contesto estremamente vantaggioso per il mercato con la possibilità di creare ambienti digitali da sfruttare, come i social network e
nei quali esercitare ai massimi livelli la «convergenza digitale» (Negroponte)
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Cosa si comunica sul WEB?
Bacche di goji Semi di kia!
Zenzero! Kamut
Canapa …
Farina bianca! Glutine!
Carne rossa! Zucchero!
Latte! …
I buoni I cattivi
KM 0
Le ricette
il pensiero «magico»
Un pensiero che trova terreno fertile in una società in crisi perché è semplice (immediato) – rassicurante (deresponsabilizza) – affascinante (nuovo)
La notizia prevale sul contenuto: fake news
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Chi comunica il cibo sul WEB?
La «scienza» I giornalisti Gli «esperti»
I/le blogger
La comunicazione da verticale diventa orizzontale:
tutti sono esperti
Milano 3 – Febbraio - 2018
Cosa fare?
1 – applicare il teorema di Pitagora! Anche attraverso l’appoggio delle istituzioni (programmi di educazione alimentare,
controlli sulle news… ), la scienza vera riprenda a dialogare con le persone rappropriandosi del suo ruolo di promotrice di una cultura del benessere
(Università, ADI, Nuove linee guida)
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