5. Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali patologie della Banca Dati Assistito
“Un’ ASL che studia i bisogni dei cittadini, governa la domanda e fa budget di distretto”
La conoscenza dello stato di salute degli assistiti, non disgiunto dal dato demografico del sesso ed età, è alla base della programmazione e della organizzazione di servizi sanitari e socio-sanitari sempre più orientati a soddisfare una crescen-te domanda in modo diverso da quello tradizionale, integrando cioè prestazioni sanitarie e sociali erogate in ambiti di cu-ra molto diversificati tra loro : ospedale, territorio, domicilio, promuovendo una rete di servizi che garantiscano la conti-nuità delle cure. Lo strumento disponibile per un’analisi integrata dei consumi individuali degli assistiti, la Banca Dati Assistito (BDA) è attualmente il miglior “stimatore” della domanda di salute espressa dal cittadino. Per questo motivo la BDA viene utilizzata in fase progettuale per individuare percorsi di diagnosi e cura e per fissare obiettivi di budget di di-stretto, in fase valutativa per verificare i risultati prefissati e condivisi con gli erogatori e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. 5.1. Metodologia d’utilizzo della BDA Gli strumenti di cui l’ASL dispone per cercare di dare risposte ai quesiti sullo stato di salute e le patologie più diffuse so-no: dati di ricovero, prestazioni specialistiche ambulatoriali, consumi di farmaci, esenzioni ticket, dati di mortalità, referti di anatomia patologica. L’analisi di questi flussi informativi, generati dalla registrazione quotidiana di tutti i servizi sanitari e socio-sanitari erogati a favore dei cittadini mantovani, mostra che una parte della popolazione , non necessariamente la più anziana, come evidenzia la retta blu del grafico seguente, accede con frequenza elevata alle prestazioni a causa di patologie che definiremo croniche, cioè che affliggono le persone per lunga parte della vita, come il diabete, l’ipertensione, la cardiopatia. Dividendo pertanto genericamente in due gruppi la popolazione, il gruppo dei “cronici” mostra un picco di frequenza tra i 70-80 anni ed è rappresentato dalla quota minore di individui, mentre il gruppo dei “non cronici”è per la maggior parte dalla fascia d’età tra i 30 e 40 anni.
curve di distribuzione delle fasce d'età rispetto alle cronicità
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
0-910
-1920
-2930
-3940
-4950
-5960
-6970
-7980
-8990
-99
oltre
100
fasce di età
num
ero
pers
one
Cronici Non Cronici
L’accumulo delle cronicità nella componente anziana della popolazione è dovuto, più che all’incremento di nuovi casi, al fatto che, migliore assistenza, cura e terapia medica, hanno allungato nell’ultimo decennio la sopravvivenza di persone pur affette da patologia impegnativa. Complessivamente, il 25,8% dei mantovani è affetto da almeno una patologia cronica, e la percentuale diventa il 23,3% nei maschi e il 28,2% nelle femmine : per rispondere al bisogno di terapia e cura di questa fetta della popolazione assi-stita vengono utilizzate circa il 70% delle risorse sanitarie e socio-sanitarie disponibili.
maschi % maschi femmine % fem-mine
totale % totale
assistiti con patologia cronica 43.344 23,3% 55.795 28,2% 99.139 25,8% assistiti senza patologia cronica 142.382 76,7% 142.153 71,8% 284.535 74,2% totale 185.726 197.948 383.674
La tabella seguente individua che, principalmente, i mantovani soffrono di cardiovasculopatie, diabete, tumori maligni, affezioni dell’albero respiratorio ed endocrinopatie. Nella stessa tabella si nota anche che la quota maggiore dei manto-vani risulta essere consumatore occasionale di risorse sanitarie, o addirittura non consumatore (rispettivamente il 71,8% delle femmine, il 76,7% dei maschi) e quindi non affetto da patologia cronica. I dati riferiti ai mantovani sono sovrapponi-bili a quanto emerso analogamente in altre ASL lombarde, tra cui Pavia.
TIPO DI PATOLOGIA FEMMINE % FEMMINE
MASCHI % MASCHI
cardiopatia 27.267 13,8% 21.427 11,5% diabete 7.500 3,8% 7.683 4,1% tumori maligni 6.161 3,1% 4.438 2,4% patologia delle vie respiratorie 2.595 1,3% 3.035 1,6% endocrinopatia 6.306 3,2% 1.919 1,0% altre patologie 5.966 3,0% 4.842 2,6% senza patologia cronica 142.153 71,80% 142.382 76,7% totale 197.948 100,0% 185.726 100,0%
%POP.FEMMINILE RISPETTO ALLE PATOLOGIE CRONICHE
13,8%
3,8%
3,1%1,3%
3,2%
3,0%
71,8%
cardiopatia diabetetumori maligni patologia delle vie respiratorieendocrinopatia altre patologie senza patologia cronica
%POP.MASCHILE RISPETTO ALLE PATOLOGIE CRONICHE
11,5%
4,1%2,4%1,6%
76,7% 1,0%2,6%
cardiopatia diabetetumori maligni patologia delle vie respiratorieendocrinopatia altre patologie senza patologia cronica
La frequenza di cardiopatie, di patologie respiratorie e di tumori giustifica l’impegno e le risorse che da tempo l’ASL sta dedicando alla promozione di programmi di prevenzione allo scopo di rallentare, ritardare e in alcuni casi evitare l’insorgenza di condizioni patologiche invalidanti che portano inevitabilmente alla non-autosufficienza. Gli strumenti messi in campo riguardano essenzialmente la promozione di corretti stili di vita e l’organizzazione di programmi di pre-venzione e diagnosi precoce, garantendo l’equità dell’accesso e la gratuità delle prestazioni. Particolare attenzione me-rita l’argomento della patologia oncologica, a cui verrà dedicata parte della esposizione seguente. 5.2. Budget di Distretto (PDTA) Il Budget, in sanità, è lo strumento che consente di finalizzare risorse ad obbiettivi di salute, individuati attraverso l’analisi dei bisogni sanitari dei cittadini. Nel Budget vengono definite aree in cui è possibile conseguire maggiore appropriatezza ed i metodi per ottenerla. L’atteso conseguente miglioramento qualitativo dell’assistenza e la maggior pertinenza degli ambiti di cura vengono veri-ficati dall’ASL con analisi dei report sui dati di consumo (ricoveri per patologia, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, protesica, ecc.). Tali verifiche sono oggetto di valutazione condivisa con gli Specialisti e Medici di Famiglia, in modo da rendere traspa-rente il livello assistenziale raggiunto e programmare le azioni future e le modifiche necessarie rispetto a comportamenti ritenuti passibili di miglioramento. Sul versante professionale si traduce nell’assunzione di pratiche assistenziali di documentata efficacia e nel loro uso ap-propriato, ovvero nel Governo Clinico. Il Governo Clinico, dunque, implica una forte responsabilità dei medici per mettere in atto buone prassi di cura ed assi-stenza, favorendo l’integrazione delle risorse umane e professionali finalizzate al miglior risultato. L’analisi dei bisogni Il budget di Distretto per l’anno 2005, tiene conto necessariamente dei presupposti sul “Governo della Domanda” e-spressi dalla Regione Lombardia, quali contesto di regole di sistema entro cui agire la programmazione aziendale. L’analisi dei bisogni della popolazione viene effettuata attraverso lo studio dei consumi sanitari: ricoveri, medicina spe-cialistica, assistenza farmaceutica, protesica. Questi indici sono in effetti stime congruenti all’espressione della domanda di salute e quindi del bisogno di interventi sanitari e socio sanitari. In tal senso viene predisposto un budget dei consumi sanitari dei residenti per ciascun distretto, che diviene punto di riferimento per l’anno; l’attività clinica dei medici di medi-cina generale e dei pediatri di libera scelta, nonché degli specialisti ospedalieri, viene indirizzata ad un governo clinico della domanda che consenta la risposta al bisogno secondo le caratteristiche tipiche della popolazione. Il budget dei
consumi viene dunque definito sulla base dei consumi storici e delle caratteristiche dei residenti. Tali caratteristiche ven-gono valutate non solo sulla base dell’età e del sesso, ma anche delle principali patologie croniche. La pesatura della popolazione avviene infatti, per ciascuna tipologia di consumo (farmaceutica, ricoveri, specialistica ambulatoriale, assi-stenza domiciliare e residenziale per anziani etc..), sulla base del mix di popolazione residente individuato dallo strumen-to della banca dati assistito (BDA). Le “pesature” vengono sviluppate prendendo come riferimento le medie provinciali e vengono applicate alla popolazione del distretto così come classificata dalla BDA. Gli indici relativi all’utilizzo delle risor-se sanitarie vengono quindi correlati alle patologie croniche prevalenti. Gli obiettivi di Budget vengono definiti dunque dopo un’analisi puntuale dei consumi rilevati nella BDA, corrispondenti alla domanda di salute espressa dal cittadino; vengono condivisi con gli erogatori e la medicina di famiglia, la cui siner-gia è indispensabile per ottenere i risultati prefissi. Ogni erogatore è vincolato ad azioni di miglioramento, così come ogni medico di famiglia è tenuto a mettere in atto attivi-tà coerenti al raggiungimento degli obiettivi, secondo quanto declinato in una scheda individuale di budget. La scheda sintetizza sia gli obiettivi individuali (arruolamento percorsi diagnostico terapeutici, somministrazione carta del rischio cardiovascolare, prevenzione oncologica), che gli obiettivi aziendali e distrettuali (appropriatezza dei consumi farmaceutici per principali categorie di farmaci, organizzazione tavoli di lavoro con specialisti per recupero mobilità pas-siva e valutazione appropriatezza consumi protesica maggiore e minore, adesione a protocolli di assistenza domiciliare). Nel processo del budget di distretto è indispensabile il coinvolgimento degli specialisti ospedalieri; gli erogatori dovranno infatti direzionare l’offerta di prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale secondo le esigenze di consumo degli assistiti dello specifico bacino d’utenza, e dovranno quindi riorganizzare la propria attività di offerta coerentemente a specifiche caratteristiche della popolazione residente. I Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) I percorsi diagnostico terapeutici condivisi tra specialisti e medici di famiglia declinano, attraverso specifici protocolli, os-sia programmi di interventi considerati necessari per ogni tappa cruciale dell’evolversi di una condizione patologica, quali sono le indagini diagnostiche e strumentali, quale la terapia e l’ambito di cura più appropriati per ottenere il maggior risultato possibile in termini di salute. I tre percorsi definiti per l’anno 2005 sono stati individuati sulla base di patologie diffuse nella popolazione, di impatto no-tevole sui consumi e che, se ben curate in sinergia fra medici di famiglia e specialisti, possono beneficiare di un miglio-ramento nella prognosi, incidendo sulla qualità della vita del paziente, con appropriata allocazione di risorse. Il Progetto di Budget prevede, come elemento qualitativo e strategico ulteriore, la collaborazione e partecipazione dei medici di medicina generale a programmi di prevenzione, di cui costituiscono elemento fondamentale ai fini dell’ottenimento dei risultati:
- screening tumore del colon retto - prevenzione degli eventi cardiocerebrovascolari attraverso la somministrazione della carta del rischio
PDTA: BPCO
Medici coinvolti nel progetto: • 58 MMG • Tutti i medici del reparto di Pneumologia dell’A.O. Carlo Poma
Popolazione target: • 1430 assistiti
Obiettivo del progetto: • Presa in carico dei pazienti affetti da BPCO secondo il protocollo condiviso • Somministrazione di una “carta del rischio” alla popolazione target assistita da MMG che aderiscono al pro-
getto. Indicatori di processo:
• Numero carte somministrate • Appropriatezza consumi farmacologici sulla base del PDTA • Riacutizzazioni
Strumenti di misura • Flussi informativi • BDA
5.3. Composizione dei consumi per patologAnalizzando il consumo di ricoveri attraverdal 26% della popolazione, costituita da co
Categoria patologi-ca prioritaria 2004
Numero assistiti
% Conni
01 - Deceduto 2.828 502 - Trapiantato 126 003 - Ins_renale 771 204 - HIV 525 105 - Neoplasia 10.413 1406 - Diabete 14.737 907 - Cardiopatia 47.545 2608 - Broncopatia 5.575 2
Medici coinvolti nel progetto: • 41 PLS • Tutti i Pediatri dell’A.O. Carlo Po
Popolazione target: • 1.016 assistiti
Obiettivo del progetto: • Presa in carico dei pazienti affe
Indicatori di processo: • Stadiazione dei pazienti arruola• Appropriatezza consumi farmac• Appropriatezza consumo presta• Riacutizzazione
Strumenti di misura • Flussi informativi • BDA
Medici coinvolti nel progetto: • 197 MMG • Tutti i medici cardiologi e i diabe
Popolazione target: • 4840 assistiti
Obiettivo del progetto: • Presa in carico dei pazienti affe
Indicatori di processo: • Appropriatezza consumi farmac• Appropriatezza consumo presta
Strumenti di misura • Flussi informativi • BDA
PDTA: Sindrome metabolica
tologi dell’A.O. Carlo Poma
tti da Sindrome secondo il protocollo condiviso
ologici sulla base del PDTA zioni ambulatoriali sulla base del PDTA
ie croniche rilevanti so la Banca Dati Assistito, si evince che il 64,27% delle risorse viene utilizzato loro cui risultano attribuite una o più malattie croniche.
sumo sa-tario
Totale consumo sanitario Ambulatoriale Ricoveri Farmaci
,51% € 20.436.481 € 774.733 € 15.826.719 € 1.545.203 ,93% € 3.467.671 € 478.746 € 2.192.597 € 546.344 ,80% € 10.395.283 € 6.065.242 € 2.881.472 € 1.077.695 ,08% € 3.989.286 € 358.790 € 832.267 € 595.601 ,01% € 51.964.051 € 5.098.500 € 33.186.955 € 8.357.476 ,44% € 35.004.978 € 3.921.811 € 16.247.737 € 10.586.176,35% € 97.760.528 € 9.814.885 € 50.551.014 € 29.864.063,27% € 8.434.870 € 964.467 € 3.412.345 € 3.084.266
PDTA: ASMA
ma
tti da asma secondo quanto indicato nel protocollo
ti ologici sulla base del PDTA e della stadiazione zioni ambulatoriali sulla base del PDTA e della stadiazione
09 - Gastropatia 2.837 1,35% € 5.007.811 € 684.301 € 2.324.755 € 1.406.002 10 - Neuropatia 4.851 3,51% € 13.013.852 € 1.148.604 € 5.075.694 € 2.486.192 11 - Autoimmune 1.480 0,41% € 1.515.992 € 361.171 € 628.166 € 311.492 12 - Endocrinopatia 8.098 2,12% € 7.851.444 € 1.652.825 € 2.482.405 € 3.142.998 13 - Altro Parto 2.477 1,53% € 5.666.798 € 947.469 € 4.590.749 € 91.002 14 - Altro 218.323 28,69% € 106.433.015 € 26.325.268 € 48.669.739 € 17.942.47015 - Altro non utente 57.674 0,00% € 0 € 0 € 0 € 0
Nel caso dei ricoveri, malattie cardiovascolari e tumori sono le patologie per le quali avviene il maggior assorbimento di risorse.
Categoria patologica prioritaria 2004 Numero assistiti Consumo ricoveri % consumo
ricoveri Spesa media pro capite in ricoveri
01 - Deceduto 2.828 € 15.826.719 8% € 5.596 02 - Trapiantato 126 € 2.192.597 1% € 17.402 03 - Ins_renale 771 € 2.881.472 2% € 3.737 04 - HIV 525 € 832.267 0% € 1.585 05 - Neoplasia 10.413 € 33.186.955 18% € 3.187 06 - Diabete 14.737 € 16.247.737 9% € 1.103 07 - Cardiopatia 47.545 € 50.551.014 27% € 1.063 08 - Broncopatia 5.575 € 3.412.345 2% € 612 09 - Gastropatia 2.837 € 2.324.755 1% € 819 10 - Neuropatia 4.851 € 5.075.694 3% € 1.046 11 - Autoimmune 1.480 € 628.166 0% € 424 12 - Endocrinopatia 8.098 € 2.482.405 1% € 307 13 - Altro Parto 2.477 € 4.590.749 2% € 1.853 14 - Altro 218.323 € 48.669.739 26% € 223 15 - Altro non utente 57.674 € 0 0% € 0 totale 378.260 € 188.902.614
5.3.1. Malattie respiratorie Dall’analisi attraverso la BDA 2004, la prevalenza di broncopneumopatia cronica nella popolazione mantovana è pari al 2,61%, corrispondente al 2,95% per gli uomini e al 2,30% per le donne.
BDA 2004 - Distribuzione della popolazione con broncopneumopatia cronica per fascia di età
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
100+
classi di età
assi
stiti
bro
ncop
neum
opat
ia
donneuominitotale
Utilizzando le SDO al fine di valutare la prevalenza ospedaliera per il periodo 2003-2004, quantificando cioè la quota di popolazione assistita affetta da una malattia che viene ricoverata (ricoveri ordinari), includendo i soggetti che presentano quindi la patologia in qualsiasi posizione (tutte le diagnosi presenti sulla SDO) si ottiene quanto appare nella tabella che segue.
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera malattie apparato respiatorio nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi )
4,22
3,25
4,283,93 3,95
4,44
4,05
2,71
2,20
2,59 2,622,40
2,922,56
3,45
2,72
3,403,25 3,17
3,66
3,29
0
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera polmonite nella popolazione mantovana(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
0,81
0,65 0,65
0,500,53
0,75
0,64
0,470,44
0,40
0,30
0,41
0,52
0,42
0,64
0,540,52
0,40
0,47
0,63
0,53
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera bronchite cronica non specificata, enfisema e asma nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
1,241,28
1,37 1,35
1,89
1,76
1,46
0,730,68 0,69 0,67
0,931,01
0,76
0,98 0,981,02 1,00
1,41 1,38
1,10
0
0
0
1
1
1
1
1
2
2
2
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
Dall’analisi dei consumi di ricoveri si evince che i tassi più elevati di ospedalizzazione per Malattie e disturbi dell’apparato respiratorio, nel 2004, sono stati quelli del Distretto di Ostiglia, quindi Asola e Viadana.
SDO 2001-2004 - Ricoveri ordinari x 10.000 ab.: Malattie e Disturbi Apparato Respiratorio
130
99
125120
109
132
144
116
126
114
98
130
139
99
123
114
89
133
122
85
117123
84
121
0
20
40
60
80
100
120
140
160
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana
2001 2002 2003 2004
SDO 2004 - Tasso di ospedalizzazione per MDC Malattie e disturbi dell’apparato respiratorio per comuni
SDO 2004 - MDC 04 (malattie respiratorie)Tasso di ospedalizzazione stratificato per età, per Distretti
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
AsolaGuidizzoloMantovaOstigliaSuzzaraViadana
L’indice di vecchiaia per Distretti fornisce ulteriori elementi di motivazione delle più elevate prevalenze di patologie croni-co degenerative e di consumi di prestazioni ad esse in parte correlate.
BDA 2004 - Indice di vecchiaia(rapporto popolazione da 65 aa. in su e popolazione fino a 14 aa.)
1,371,23
1,82
2,41
1,85 1,831,73
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
BDA 2004 - Indice di vecchiaia per comuni
5.3.2. Malattie cardiovascolari Secondo quanto si evince dalla BDA 2004, sono attualmente affetti da cardiovasculopatia come patologia principale 47.526 assistiti dell’ASL di Mantova, pari al 12,57% della popolazione. Ad essi è dovuto l’assorbimento di oltre il 26% del totale delle risorse impiegate per l’acquisto di prestazioni sanitarie. Se si considerano invece tutti i soggetti residenti affetti da cardiovasculopatie, indipendentemente da che essa ne rap-presenti la patologia principale, il numero sale a 62.101 assistiti, il 16,42% della popolazione, cui è correlato ben il 45,08% delle risorse sanitarie impiegate per l’acquisto di prestazioni sanitarie. Sono più numerose le femmine rispetto ai maschi.
BDA 2004 - Distribuzione della popolazione mantovana con cardiopatia per fascia di età
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
100+
Femmine Maschi Totale
BDA 2004 - Prevalenza cardiopatie nella popolazione mantovana(numero cardiopatici x 100 ab.)
14,36
10,84
12,86
17,13
13,80
15,02
13,61
11,76
8,98
11,13
14,31
11,91 12,0811,47
13,08
9,92
12,03
15,77
12,8713,58
12,57
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
FMtotale
Utilizzando le SDO al fine di valutare la prevalenza ospedaliera per il periodo 2003-2004, quantificando cioè la quota di popolazione assistita affetta da una malattia che necessita di ricovero (ricoveri ordinari), includendo i soggetti che pre-sentano quindi la patologia in qualsiasi posizione (tutte le diagnosi presenti sulla SDO) si ottiene quanto appare nella tabella che segue.
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera malattie sistema circolatorio nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
6,24
5,26
7,30 7,39
6,66
7,20
6,79
5,63
4,79
6,506,27
5,88
7,06
6,115,93
5,02
6,89 6,81
6,26
7,13
6,44
0
1
2
3
4
5
6
7
8
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera ipertensione nella popolazione mantovana(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
2,913,08
3,35
2,75
3,32
3,53
3,213,25
3,563,41
2,73
3,31
3,81
3,36
3,08
3,32 3,38
2,74
3,31
3,67
3,29
0
1
1
2
2
3
3
4
4
5
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera malattie ischemiche del cuore nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
2,22
2,03
2,632,76
2,52
2,83
2,54
1,24 1,23
1,551,63
1,801,66
1,53
1,721,62
2,072,18 2,15
2,24
2,02
0
1
1
2
2
3
3
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera disturbi circolatori dell'encefalo nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
1,43 1,46
1,771,82
1,97
1,85
1,74
1,351,30
1,601,70 1,71
1,82
1,59
1,39 1,38
1,681,76
1,84 1,83
1,66
0
1
1
2
2
3
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2001-2005 - Ricoveri ordinari x 10.000 ab.: Malattie e Disturbi Sistema Cardiocircolatorio
249
216
335348
316
366
234221
278
341319
355
242
206
279
316 308 312
229208
285305
295
324
0
50
100
150
200
250
300
350
400
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana
2001 2002 2003 2004
SDO 2004 - Ricoveri ordinari: tasso di ospedalizzazione per MDC 05, malattie e disturbi cardiocircolatori
0
20
40
60
80
100
120
140
16000
-04
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
classe di età
tass
i x 1
.000
AsolaGuidizzoloMantovaOstigliaSuzzaraViadana
5.3.3. Tumori La prevalenza dei tumori nella popolazione mantovana, calcolata attraverso la Banca Dati Assistito 2004, è pari al 2,75%, corrispondenti ad oltre 10.000 assistiti. Ad essi è dovuto il consumo di circa il 14% delle risorse impiegate per l’acquisto di prestazioni sanitarie. La prevalenza è più elevata per il sesso femminile, rispetto a quello maschile. Dal punto di vista geografico, i valori più elevati si rilevano nel Distretto di Ostiglia.
BDA 2004 - Distribuzione della popolazione con neoplasie per fascia di età
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
100+
Femmine Maschi Totale
BDA 2004 - Prevalenza delle neoplasie nella popolazione mantovana(numero neoplasie x 100 ab.)
3,25
2,86
3,05
3,64
3,24
2,75
3,11
2,49
2,06
2,41
2,71
2,292,37 2,38
2,88
2,47
2,74
3,19
2,77
2,57
2,75
0
1
1
2
2
3
3
4
4
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
FemmineMaschiTotale
BDA 2004 - Numero neoplasie per 100 ab.
BDA 2004 - Numero neoplasie per 100 ab.
Analizzando le SDO degli anni 2003 e 2004 per una valutazione della prevalenza, attraverso tutte le diagnosi, appare una distribuzione per Distretti e per comuni come segue. La prevalenza ospedaliera è, nel caso dei tumori, molto vicina a quella che si evince dalla BDA, pur tenendo presente che l’osservazione di due anni di ricoveri per alcune neoplasie non copre un periodo di sufficiente interesse.
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera tumori nella popolazione mantovana(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
1,981,85
2,46 2,48
2,08
2,322,25
2,32
2,12
2,72
2,56 2,51
2,71
2,54
2,15
1,99
2,592,52
2,30
2,522,40
0
1
1
2
2
3
3
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
Dal punto di vista del ricorso al ricovero per patologia neoplastica, i tassi più elevati sono quelli del distretto di Guidizzo-lo, quindi Viadana e Mantova.
SDO 2004 - Tasso ospedalizzazione per ricoveri ordinari per patologia neoplastica
7,87
11,55
10,24
8,769,40
10,26 9,86
0
2
4
6
8
10
12
14
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
SDO 2004 – Tasso di ospedalizzazione per ricoveri per neoplasie per comuni
SDO 2004 - Ricoveri ordinari per neoplasie
0
20
40
60
80
100
120
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
100+
classi di età
tass
i x 1
.000
uomini
donne
SDO 2004 - Ricoveri oncologiciTasso di ospedalizzazione stratificato per età, per Distretti
0
5
10
15
20
25
30
35
00-0
4
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
AsolaGuidizzoloMantovaOstigliaSuzzaraViadana
5.3.4. Tumori dell’apparato digerente
SDO 2004 - Tasso di ospedalizzazione per neoplasia apparato digerente e fegato
1,61
2,68
1,83 1,73 1,77
2,191,93
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
SDO 2004 - Tasso di ospedalizzazione per neoplasia apparato digerente e fegato per comuni
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera tumore dello stomaco nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
0,06
0,08
0,11
0,080,08
0,19
0,10
0,07
0,02
0,05
0,070,06
0,10
0,06
0,07
0,05
0,08 0,07 0,07
0,14
0,08
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
5.3.5. Tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera tumore dello trachea, bronchi e polmoni nella popolazione mantovana
(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
0,32
0,21
0,320,34
0,29
0,34
0,30
0,080,09 0,08 0,08
0,07 0,08 0,08
0,19
0,15
0,200,20
0,18
0,200,19
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
SDO 2004 - Tasso di ospedalizzazione per neoplasia apparato respiratorio
0,970,80
0,900,69
0,53
0,950,83
0,000,200,400,600,801,001,20
Asola
Guidizz
olo
Mantov
a
Ostigli
a
Suzza
ra
Viadan
aASL
SDO 2004 - Tasso di ospedalizzazione per neoplasia apparato respiratorio per comuni
5.3.6. Tumore della mammella
SDO 2001-2004: Donne con almeno un ricovero per intervento neoplasia mammella x 1.000 donne residenti
1,94 1,94
2,382,30
1,97
2,48
2,22
1,701,87
2,79
2,21
1,69
1,41
2,16
2,46
1,46
2,79
2,51
1,81
3,14
2,44
1,841,73
2,75
2,422,53
2,03
2,35
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
2001200220032004
SDO 2001-2004: Tasso di ospedalizzazione per neoplasia mammella(numero ricoveri x 1.000 donne residenti)
1,99
2,22
2,50 2,47
2,21
2,74
2,39
1,80
2,39
2,97
2,38
1,851,72
2,402,60
1,98
2,93
2,68
2,33
3,36
2,69
1,892,08
2,91
2,592,81
2,392,57
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
2001200220032004
5.3.7. Diabete Sono affetti da diabete 16.250 residenti, pari al 4,3% degli assistiti dell’ ASL della provincia di Mantova (BDA 2004).
BDA 2004 - Prevalenza del diabete nella popolazione mantovana
3,98
3,58 3,64
3,98
3,28
3,903,69
3,96 3,88
4,39
4,64
3,25
4,08 4,113,97
3,73
4,00
4,30
3,27
3,99 3,90
0
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
DonneUominiTotale
SDO 2003-2004 - Prevalenza ospedaliera diabete nella popolazione mantovana(numero pazienti x 100 ab.con almeno un ricovero con almeno una diagnosi)
1,37
1,17
1,52
1,321,25
1,55
1,391,36
1,08
1,261,16
1,30 1,351,25
1,37
1,13
1,39
1,231,28
1,45
1,32
0
0
0
1
1
1
1
1
2
2
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
UominiDonneTotale
Ad essi è correlato l’assorbimento del 18,83% ( 9,44% se considerate le sole categorie patologiche principali) del totale delle risorse economiche impiegate per acquisto di prestazioni sanitarie, con una spesa media annua di circa € 3.000 per
assistito. In particolare, per la specificità della patologia, è correlato ai diabetici il 68,18% delle risorse assorbite per l’assistenza protesica minore.
BDA 2004 - Spesa per acquisto di prestazioni sanitarie per pazienti diabetici
3.091 3.119
2.8182.734
3.0642.928
1.6081.677
1.3371.440
1.284
1.5891.455
843728 774 804
707 752 769
405333 370 313 339
432 365
94 114 119 97 137 100 112
2.936
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana ASL
Totale spesa per prestazioni sanitarie Ricoveri Farmaci Ambulatoriale Protesica minore
5.4. Utilizzo della BDA per patologie particolari: diabete giovanile e celiachia Diabete mellito insulinodipendente, diabete tipo 1, diabete giovanile Con il termine diabete, in senso generale, si indica l'aumento della glicemia (la quantità di glucosio circolante nel san-gue) al di sopra dei valori normali. E' una malattia del ricambio, consistente in un’alterazione permanente del metaboli-smo degli zuccheri, dovuta ad una carenza assoluta o relativa di insulina, per cui gli zuccheri, rimanendo in circolo, pro-vocano appunto un aumento della glicemia .Il diabete si distingue, principalmente, in due tipi, tipo 1 e tipo 2. Sono due malattie che hanno origine in maniera diversa ma che, per il persistere negli anni di una glicemia superiore alla norma, possono condurre entrambi agli stessi danni all'organismo. Le differenti forme di diabete mellito L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto nel 1985 una classificazione del diabete mellito, che è attualmente in uso in tutto il mondo. Essa comprende alcune classi cliniche e alcune condizioni considerate a rischio statistico per il diabete mellito. Tra le classi cliniche vi sono:
1) il diabete mellito insulino-dipendente (tipo 1) caratterizzato da un esordio generalmente brusco e grave, spesso come conseguenza di una malattia infettiva stagionale, che compare in soggetti giovani o in bambini, e necessi-ta di terapia insulinica;
2) il diabete mellito non insulino-dipendente (tipo 2) che si presenta invece con esordio graduale e in genere colpi-sce soggetti di media età, spesso obesi, i quali nella maggior parte dei casi hanno dei diabetici tra i parenti di primo grado;
Tra le condizioni cliniche in cui si osserva un’alterazione del metabolismo glicidico, sono state inserite inoltre: la ridotta tolleranza glicidica, situazione caratterizzata da iperglicemia lieve, spesso presente in individui obesi, che generalmente si normalizza con il recupero del peso ideale; il diabete mellito gestazionale, con iperglicemia che compare in gravidanza e può regredire dopo il parto, costituendo pur sempre un elemento di rischio per sviluppo successivo di diabete mellito. Tra le classi di rischio statistico vanno considerati i soggetti con normale tolleranza glicidica, ma aumentato rischio di svi-luppare il diabete mellito: si tratta di soggetti che in passato abbiano avuto diagnosi di diabete mellito o ridotta tolleranza glicidica; gemelli monozigoti di pazienti diabetici; parenti di primo grado di pazienti malati Il diabete giovanile è una malattia autoimmune: per ragioni ancora ignote l'organismo attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, quelle che producono l'insulina, costringendo i pazienti a una dipendenza farmacologica da insulina. Il diabete può creare ansia e stress e tensione possono compromettere la buona gestione della propria condizione e la qualità della vita: bambini e adolescenti sono particolarmente vulnerabili a questi rischi. La qualità di vita dei giovani diabetici è fortemente influenzata da fattori psicologici determinati dall'impatto con la patolo-gia diabetica e le sue possibili complicanze. Nella terapia del diabete di tipo 1 a insorgenza in età infantile o giovanile è perciò necessario tenere conto, non soltanto del controllo metabolico indispensabile per la prevenzione delle complican-
ze a lungo termine, ma anche dell'equilibrio psicologico del paziente e, specie se si tratta di un bambino, dei suoi familia-ri. Il giovane diabetico e i suoi genitori sanno di dover subire una patologia a evoluzione cronica che ancor oggi non sia-mo in grado di curare ma soltanto di arginare, che è potenzialmente causa di gravi e invalidanti complicanze d'organo, che richiede l'applicazione di una terapia assai complessa, tale da coinvolgere l'intero nucleo familiare e che può essere avvertita dal giovane paziente come un elemento di discriminazione rispetto ai suoi coetanei. Grandi progressi sono stati fatti, nel corso degli anni, nel campo della terapia, del buon controllo della condizione diabetica e nel modo di affrontarla e gestirla. E' innegabile, tuttavia, come l'impegno necessario per attuare quotidianamente e senza interruzioni una tera-pia insulinica corretta, rappresenti, di per sé, una causa non indifferente di stress e quindi di reazioni psicologiche sfavo-revoli. Alcuni studi hanno dimostrato che, entro 3 mesi dalla diagnosi, il 36% dei bambini sperimenta un distress psicolo-gico sufficiente a soddisfare i criteri di un ordine psichiatrico diagnosticabile, identificabile in prevalenza in un "disturbo dell'adattamento". Tuttavia, nella quasi totalità dei casi, è dato di assistere alla completa remissione dei sintomi entro 9 mesi dall'esordio della patologia. Successivamente, lungo il decorso del diabete, a partire dai 2-3 anni di durata, è fre-quente la comparsa di sintomi di depressione e di ansietà, di difetti di socializzazione, di disturbi somatici e di disturbi del sonno (peraltro di moderata entità). Entro i 10 anni di durata, secondo gli studi di Kovacs e altri e di Gelfand e altri, ben il 47% dei pazienti soddisfa i criteri diagnostici di "disordine": sono stati infatti osservati "disordini da iperattività e deficit di attenzione", così come disordini dell'umore quali forme depressive, bipolari, distimiche. Specialmente negli ultimi anni si è osservata, in una percentuale non irrilevante di casi, quasi interamente di sesso femminile, la comparsa di disordini del comportamento alimentare (anoressia, bulimia) che vengono a complicare non poco la condotta terapeutica. Si è anche osservato che il miglior predittore della futura comparsa di disordini psichiatrici è rappresentato dall'eventuale presenza di psicopatologia materna. Ciò lascia intendere l'importanza di un supporto psicologico da fornire a tutto l'ambito familia-re del bambino diabetico. Le modalità di supporto psicologico sono molteplici, da interventi individuali a quelli di gruppo a quelli rivolti al nucleo familiare e al personale medico. Un programma di "patient empowerment", abbastanza diffuso ne-gli Usa, prevede, in tappe successive, di aumentare la capacità del paziente di identificare e perseguire obiettivi realisti-ci, di trasmettere una tecnica per la soluzione dei problemi così da evitare gli ostacoli che si frappongono al consegui-mento degli obiettivi, di insegnare il modo per fare fronte a ostacoli altrimenti non eliminabili e di dominare lo stress cau-sato dal diabete e, infine, di far acquisire ai pazienti una maggiore motivazione alla terapia. L'applicazione di questa tec-nica si è dimostrata capace di indurre un miglioramento del controllo metabolico. Per individuare la popolazione diabeti-ca in generale e la giovanile in particolare tra gli assistiti dell’ASL di Mantova, si sono utilizzando i criteri propri della Banca Dati Assistito, basati sui consumi di farmaci e ricoveri specifici, come pure sul possedere esenzione ticket per questa patologia, come mostra lo schema seguente : esenzione Codice 013* (ed il vecchio 0024) farmaci Codice ATC a 3 cifre pari a A10 (di cui per l’A10A: insulina
almeno il 10% delle DDD e per il l’A10B: antidiabetici orali almeno il 30% delle DDD)
ricoveri DRG 294 e 295 o diagnosi principale 250* In questo modo si sono trovati gli assistiti diabetici nelle diverse fasce d’eta, come mostra la tabella: fasce d'età N° assistiti N° casi diabete % di diabetici sugli assistiti <=19 a. 61.731 86 0,14%
Tra 20 e 69 a. 256.710 9015 3,51%
>=70 a. 65.213 7327 11,24%
totale 383.654 16428 4,28%
In Italia si calcola che la popolazione sopra i 60 anni sia intorno all’8%, mentre la proporzione sale tra il 10-12% fra gli ultrasettantenni, come si riscontra nella nostra provincia. La proporzione tra i sessi vede coinvolti in egual misura i ma-schi e le femmine, come rappresenta il rapporto Maschi/Femmine =1,02. La percentuale complessiva di diabetici sugli assistiti nel singolo distretti, è rappresentata nella tabella seguente, dalla quale si verifica che questa patologia colpisce mediamente il 4,3% della popolazione, con un range di variabilità compreso tra 3,6% e 4,8%:
Distretto popolazione assistita 2004
diabetici % diabetici
Asola 42237 1841 4,4%
Guidizzolo 57483 2391 4,2%
Mantova 143140 6317 4,4%
Ostiglia 45541 2199 4,8%
Suzzara 49079 1780 3,6%
Viadana 44834 1979 4,4%
totale ASL 382314 16507 4,3%
La frequenza di riscontro dei diabetici nei Distretti, ottenuta per l’Anno 2003, è sovrapponibile a quella del 2004, come mostrano i grafici i:
Percentuale di diabetici su assistiti dei distretti - anni 2003-2004
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
5,0%
6,0%
% diabetici 2003 4,2% 3,2% 4,8% 4,8% 3,7% 4,4% 4,3%
% diabetici 2004 4,4% 3,2% 4,4% 4,8% 3,6% 4,4% 4,3%
Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana totale asl
La spesa sanitaria, divisa per le principali voci, è rappresentata nella tabella seguente, nella quale la spesa totale è messa a confronto con la sola categoria dei bambini e ragazzi fino ai 20 anni d’età.
SPESA SANITARIA PER DIABETICI
% DI SPESA %SPESA PER <20 ANNI
ricoveri 62,6% 57,3% farmaci 22,4% 40,3% ambulatoriale 12,5% 2,3% altro 2,5% 0% totale 100,0% 100,0%
Dal grafico sottostante emerge la diversa composizione percentuale dei consumi: il cerchio esterno rappresenta i giovani diabetici.
Confronto della spesa sanitaria dei diabetici verso i diabetici
giovani
22%
13%3%
62%
2%
40%
58%
ricoveri farmaci ambulatoriale altro
Tenuto conto di questo, conseguentemente anche la spesa media pro-capite, che come si è letto prima è intorno ai 3.000 euro, se suddivisa per fasce quinquennali d’età, mostra che sono i consumi sanitari nelle prime quattro classi di età ad avere un valore superiore alla media.
DIABETICI ASL DI MANTOVA Classi di età spesa annua media procapite 0-4 � 5.074,9 5-9 � 3.767,8 10-14 � 4.909,6 15-19 � 3.841,5 20-24 � 2.386,0 25-29 � 2.176,6 30-34 � 1.965,7 35-39 � 1.492,9 40-44 � 1.305,7 45-49 � 1.259,8 50-54 � 1.628,2 55-59 � 1.379,1 60-64 � 1.152,9 65-69 � 1.321,2 70-74 � 1.488,7 75-79 � 1.774,7 80-84 � 1.490,1 85-89 � 1.418,0 90-94 � 1.341,4 95-99 � 2.162,8 Oltre 100 � 346,4
La popolazione celiaca in provincia di Mantova La celiachia è una malattia autoimmune : il sistema immunitario , attivato dal glutine finisce con danneggiare l’intestino sino alla scomparsa dei villi intestinali con conseguente malnutrizione da malassorbimento. E’ una malattia ereditaria, legata al complesso maggiore di istocompatibilità HLA. Nel 25% dei casi di consanguinei compatibili c’è concordanza per la malattia.
1° Rapporto sulla situazione sanitaria e ambientale della provincia di Mantova
La maggior parte delle diagnosi sono in età adulta, mediamente intorno a 45 anni. Quasi un quarto dei celiaci viene dia-gnosticato oltre i 60 anni. Il tempo medio per la comparsa dei sintomi è di circa 11 anni. Il 6% dei pazienti diabetici è an-che celiaco, come pure il 6% delle donne con problemi di fertilità. La distribuzione della popolazione lombarda che risulta possedere una esenzione per morbo celiaco, è descritta nel gra-fico seguente. In rosso, l’istogramma che rappresenta il dato di sintesi per la regione: 9x10.000 abitanti: la prevalenza della sprue celiaca è tale in Regione Lombardia da suggerire al Legislatore di derubricarla dal novero delle malattie rare.
Osservatorio Epidemiologico-Dipartimento PAC ASL di Mantova
DISTRIBUZIONE DELLA % DI ESENTI PER CELIACHIA TRA GLI ASSISTITI NELLE ASL DELLA LOMBARDIA (DATI 2003)
0,00%
0,03%
0,06%
0,09%
0,12%
0,15%
BER
GAMO
BRES
CIA
CO
MO
CR
EMO
NA
LEC
CO
LOD
IM
ANTO
VAM
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O1
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2M
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O3
PAVI
ASO
NDR
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REG
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RDIA
Entrando nel merito della situazione locale mantovana, la distribuzione per sesso dei celiaci nei sei distretti della ASL di Mantova è la seguente:
distribuzione distrettuale della popolazione celiaca mantovana DISTRETTO femmine maschi totale
ASOLA 20 9 29 GUIDIZZOLO 45 15 60
MANTOVA 94 49 143 OSTIGLIA 28 12 40 SUZZARA 32 18 50 VIADANA 17 12 29 TOTALE 236 115 351
Come si nota nella tabella, e ancor meglio nel grafico successivo, in tutti i distretti è prevalente la componente femminile tra gli assistiti celiaci.
Distribuzione per sesso
20
45
94
28
32
17
9
15
49
12
18
12
ASOLA
GUIDIZZOLO
MANTOVA
OSTIGLIA
SUZZARA
VIADANA
maschifemmine
La composizione per età della popolazione celiaca è quella di seguito presentata:
Distribuzione popolazione celiaca per fasce di Età
28
80
172
53
11
7
0 50 100 150 200
0/5
6/14
15/44
45/64
65/74
75/84
fasc
e d'
età
In termini percentuali la distribuzione per età è la seguente:
Composizione popolazione celiaca per fasce di Età
8%
23%
49%
15%3% 2%0%0%
0/5 6/14 15/44 45/64 65/74 75/84 >84 nessun dato
Considerando poi nel suo complesso la popolazione degli assistiti, è possibile fare un confronto tra distretti della preva-lenza di celiaci, tenendo conto della numerosità degli assistiti riferiti a ciascun distretto, come mostra la tabella seguen-te. Sotto l’ipotesi che la presenza dei celiaci si dovrebbe distribuire in maniera omogenea sul territorio mantovano,, si nota invece una certa difformità, la cui origine potrebbe essere individuata anche nel diverso ricorso al medico in pre-senza dei sintomi caratteristici, seppur molteplici, della sprue.
DISTRETTO n°ASSISTITI %assistiti n°CELIACI celiaci x 1000 assistiti ASOLA 41939 11,05 29 0,69 GUIDIZZOLO 56896 14,99 60 1,05 MANTOVA 142335 37,50 143 1,00 OSTIGLIA 45577 12,01 40 0,88 SUZZARA 48661 12,82 50 1,03 VIADANA 44161 11,63 29 0,66 TOT 379569 100,00 351 0,92
La spesa complessiva annua per prodotti dietetici per celiaci si aggira intorno ai 372.000 euro e, nella tabella seguente si individua la spesa per ogni distretto e conseguentemente, un valore medio pro-capite per assistito. Anche in questo caso si registra qualche differenza, essendo la spesa pro-capite mediamente di 1.083 euro, con un range di minimo-massimo che va da 976 euro a 1292 euro.
DISTRETTO n°celiaci Spesa per Distretto spesa media pro capite per distretto ASOLA 29 € 29.059 € 1.002 GUIDIZZOLO 60 € 65.047 € 1.084 MANTOVA 143 € 139.622 € 976 OSTIGLIA 40 € 51.661 € 1.292 SUZZARA 50 € 57.752 € 1.155 VIADANA 29 € 28.722 € 990 totali 351 € 371.864 spese medie totali € 61.977 € 1.083
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