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Il sistema dell’istruzione secondaria superiore
in Italia
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la ToscanaDirezione Generale
““LA RIFORMA”LA RIFORMA”
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Con l’anno scolastico 2010/2011, quindi dal 1° settembre 2010, entrerà in vigore la riforma del secondo ciclo di istruzione che riguarda la scuola secondaria superiore, con applicazione limitata alle nuove prime classi
Questa riforma rappresenta l’epilogo di una lunga serie di tentativi che non hanno trovato nel passato conclusione, se si eccettua la riforma nota come “Riforma Moratti” formalizzata nel Decreto legislativo 17 ottobre 2005, che, comunque, pur se conclusa, non ha avuto attuazione.
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L’attuale riforma è, innanzitutto, uno strumento di profonda razionalizzazione dell’esistente e porta finalmente a completamento l’ordinamento scolastico italiano.
Sin qui, infatti, era stato riformato il solo 1° ciclo che comprende:
• la scuola dell’infanzia (ex materna),• la scuola primaria (ex elementare)• la scuola secondaria di primo grado (ex media).
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E’ molto importante rammentare che il sistema di scuola secondaria superiore attualmente vigente è il risultato di numerosissimi interventi posti in essere dall’Amministrazione scolastica e dalle scuole.
Detti tentativi per quanto ispirati dalla lodevole intenzione di adeguare la scuola ai nuovi bisogni formativi emergenti dalla società in continua evoluzione, non potevano, purtroppo, sottrarsi a una qualche disorganicità, inevitabile, stante che le modifiche venivano introdotte per via amministrativa e non per intervento legislativo coerente ed armonico.
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Tra l’altro i progressivi interventi sopra
ricordati, le cosiddette “sperimentazioni”
autorizzate fin dagli inizi degli anni ottanta,
hanno avuto come effetto ulteriore una
notevolissima “frammentazione” del sistema
scolastico in quanto, le modifiche, agendo
sui curricoli, finivano, in fondo, con disegnare
percorsi molto diversi da quelli di
ordinamento.
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In concreto, le sperimentazioni, se da
una parte hanno modificato e innovato i
percorsi liceali, tecnici e professionali nelle
more dell’auspicato organico intervento
legislativo sul sistema istruzione-formazione,
dall’altra hanno, inevitabilmente, destrutturato
il vecchio impianto ordinamentale creando
comunque discontinuità nei curricoli e
determinando, con il proliferare di centinaia di
percorsi formativi, qualche disorientamento
nelle famiglie.
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Basti considerare i seguenti dati.
Sull’originario impianto di pochi indirizzi di studio liceali, tecnici e professionali sono nel tempo progressivamente venuti ad esistenza, si badi bene:
• 396 indirizzi sperimentali e 51 progetti
assistiti dal MIUR, nei licei;
• 10 settori e 39 indirizzi, nei tecnici;
• 5 settori e 27 indirizzi, nei professionali.
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Occorre però considerare che al di là della razionalizzazione dei percorsi formativi, assolutamente necessaria come dimostrato dagli aberranti dati sopra riportati, iI riordino della scuola secondaria superiore, introdotto dalla riforma, confermando però le buone esperienze realizzate dalla scuola italiana, in verità con molto impegno e notevole lavoro, coniuga la tradizione e la fa salva nelle realizzazioni migliori con l’innovazione in coerenza cioè con le nuove tendenze del sistema economico-sociale, con le moderne indicazioni pedagogiche e con i nuovi approcci metodologico-didattici.
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Inoltre, sempre in via generale, è utile evidenziare che una riforma così concepita realizza un sistema di istruzione fortemente proteso a favorire negli alunni apprendimenti migliori e più efficaci e, quindi, completamenti di curricoli aderenti ai profili professionali richiesti dall’odierno sistema economico-sociale con competenze finali facilmente spendibili nel mondo del lavoro.
Per dare conto di quanto premesso si rappresenta, in via sintetica, la strutturazione delle scuole che consegue alla predetta razionalizzazione.
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Per quanto riguarda l’istruzione liceale sono previsti
6 LICEI
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Liceo artistico:
“…è indirizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica. Favorisce l’acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggi e delle tecniche relative. Fornisce allo studente gli strumenti necessari per conoscere il patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore nella società odierna.”
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E’ articolato in sei indirizzi anche per accogliere la formazione che in passato veniva data dagli istituti d’arte, che confluiranno nel liceo artistico:
• arti figurative
• architettura e ambiente
• audiovisivo e multimedia
• design
• grafica
• scenografia
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Liceo classico:
attualizzato anche con l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio, “…è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico, antropologico e di confronto di valori.”
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Liceo scientifico:
rivisitato per una più adeguata formazione,“…è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali.”
Oltre al normale indirizzo scientifico è prevista l’opzione delle scienze applicate, che consentirà l’approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso pratiche laboratoriali
La concreta attivazione dell’opzione rientra nella programmazione dell’offerta formativa regionale
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Direzione GeneraleLiceo linguistico:
“…è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano e per comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse.”
Prevede l’insegnamento di 3 lingue straniere fin dal primo anno. Dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
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Direzione GeneraleLiceo musicale e coreutico:
“…è indirizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza e allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per acquisire, anche attraverso specifiche attività funzionali, la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici sotto gli aspetti della composizione, interpretazione, esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica.”E’ articolato nelle due sezioni:
• Coreutica• Musicale
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Liceo delle scienze umane:
porta a regime le sperimentazioni di indirizzo sociopsicopedagogico avviate negli anni scorsi. “…è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane”
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Oltre al normale indirizzo delle Scienze
umane è possibile attivare l’opzione
economico-sociale “che fornisce allo
studente competenze particolarmente
avanzate negli studi afferenti alle scienze
giuridiche, economiche e sociali”
La concreta attivazione dell’opzione rientra
nella programmazione dell’offerta formativa
regionale
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L’istruzione tecnica e professionale
La riforma persegue poi una forte rivalutazione dei percorsi dell’istruzione tecnica e professionale in ciò adeguando le due istruzioni alle importanti esigenze del sistema economico-sociale odierno.
In particolare, gli istituti tecnici e quelli professionali sono caratterizzati da un'area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi in cui si articolano rispettivamente l’istruzione tecnica e quella professionale, e in distinte aree di indirizzo, queste ultime con un carico orario che va crescendo nel secondo biennio e nel quinto anno come visibile nello schema sotto riportato:
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AREA GENERALE
COMUNE
AREA
INDIRIZZO
SPECIFICA
Primo biennio 660 ore 396 ore
Secondo biennio e quinto anno
495 ore 561 ore
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Le aree di indirizzo possono
essere articolate, sulla base di un
repertorio di discipline previste
nell’elenco nazionale aggiornabile nel
confronto con le Regioni e le Parti
sociali, in un numero definito di opzioni
che sono strettamente legate
all’evoluzione delle competenze
richieste dal mondo del lavoro, delle
professioni e dal territorio.
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Istruzione tecnica
“L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea.
Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.”
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L’istruzione tecnica è divisa in:
2 settori
• Settore economico con 2 indirizzi
• Settore tecnologico con 9 indirizzi
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settore economico diviso in 2 indirizzi:
• amministrativo, finanza e marketing
• Turismo
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settore tecnologico, diviso in 9 indirizzi:
• meccanica, meccatronica ed energia
• trasporti e logistica
• elettronica ed elettrotecnica
• informatica e telecomunicazioni
• grafica e comunicazione
• chimica, materiali e biotecnologie
• sistema moda
• agraria, agroalimentare e agroindustria
• costruzioni, ambiente e territorio
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Istruzione professionale
I percorsi degli Istituti Professionali, che restano statali, sono parte integrante del sistema dell'istruzione secondaria superiore e sono finalizzati al conseguimento di un “Diploma di istruzione professionale”
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L’istruzione professionale è dotata di una
propria identità culturale, metodologica e
organizzativa ed è connotata
dall'integrazione tra una solida base di
istruzione generale e la cultura professionale
che consente agli studenti di sviluppare i
saperi e le competenze necessari ad
assumere ruoli tecnici operativi nei settori
produttivi e di servizio di riferimento,
considerati nella loro dimensione sistemica.
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L’istruzione professionale è divisa in:
2 macrosettori
• Macrosettore dei servizi con 4
indirizzi
• Macrosettore industria e artigianato
con 2 indirizzi
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macrosettore dei servizi articolato in:
• servizi per l'agricoltura e lo sviluppo
rurale
• servizi socio-sanitari
• servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità
alberghiera
• servizi commerciali.
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macrosettore industria e artigianato articolato in:
• produzioni artigianali e industriali
• manutenzione e assistenza tecnica
==============================
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La riforma, però, non è soltanto una
razionalizzazione dei previgenti percorsi
formativi.
E’ anche uno strumento che
persegue la modernizzazione del
sistema scolastico superiore in
aderenza all’attuale stato di sviluppo
economico-sociale, come si può ricavare
da numerosi elementi contenuti nella
stessa.
Tra questi, ad esempio, si possono
indicare:
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il potenziamento delle lingue straniere
nei licei con la presenza obbligatoria
dell’insegnamento di una lingua straniera
nei cinque anni con un monte ore di
almeno 99 ore annuali, ed eventualmente
di una seconda lingua straniera usando la
quota di autonomia, nonché mediante
l’insegnamento, nel quinto anno, di una
disciplina non linguistica in lingua
straniera.
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l’estensione al liceo delle scienze umane
e alla relativa opzione economico-sociale
dell’insegnamento delle discipline
giuridiche ed economiche
possibilità di estendere altresì
l’insegnamento delle discipline
giuridiche ed economiche agli altri licei
attraverso la quota dell’autonomia
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il potenziamento orario dell’asse
matematico-scientifico, in linea con le
indicazioni europee
la rimodulazione dei percorsi
quinquennali in due bienni e in un
quinto anno per i motivi sotto indicati:
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Nei licei: • il primo biennio è finalizzato all'iniziale approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle abilità e a una prima maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale nonché all'assolvimento dell'obbligo di istruzione
• il secondo biennio è finalizzato all'approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità e alla maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema Iiceale
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• nel quinto annoquinto anno si persegue la piena realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, il completo raggiungimento degli obiettivi specifìci di apprendimento e si consolida il percorso di orientamento agli studi successivi e all'inserimento nel mondo del lavoro
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Nei tecnici e i professionali:• un primo biennio ai fini dell'assolvimento dell' obbligo di istruzione e dell'acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzoin funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità delle scelte degli studenti
•il secondo biennio e il quinto anno per l’approfondimento che consente agli studenti di raggiungere, nel quintoanno, una adeguata competenza professionale dì settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello di istruzione e formazione superiore conparticolare riferimento all'esercizio delle professioni tecniche
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la valorizzazione della qualità degli
apprendimenti rispetto alla quantità
delle materie.
Su tale ultimo punto è molto importante fare notare che la ricerca pedagogica, e l’analisi comparativa dei sistemi scolastici vigenti in Europa, ha mostrato, con evidenza sperimentale, che l’incremento delle materie d’insegnamento e del tempo scuola non apporta alcun miglioramento alla qualità della formazione scolastica.
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E’ proprio per tale motivo che i quadri orari sono stati ridotti e adeguati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa.
Tra l’altro il quadro orario, annuale e non più settimanale, consente alle istituzioni scolastiche un’ulteriore flessibilità. In concreto, mentre oggi nelle scuole superiori si hanno orari finanche di 40 ore, il nuovo ordinamento prevede:
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Direzione GeneraleLiceo artistico 34 ore nel biennio, 35 ore nel triennio
Liceo musicale e coreutico(dalla prima alla quinta classe)
32 ore
Liceo classico27 ore nel biennio, 31 ore nel triennio
Licei scientifico, linguistico, scienze umane
27 ore nel biennio, 30 ore nel triennio
Istituti Tecnici e Istituti Professionali32 ore per il primo, secondo biennio e quinto anno, riduzione che sarà operativa già dal 1° settembre
2010 per le classi seconde, terze e quarte
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E’ poi molto utile fare osservare che è stata introdotta:
una maggiore autonomia scolastica per i licei, che possono usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell’ultimo anno e del 30% nel secondo biennio che consente ad ogni scuola di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell’arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti previsti in un apposito elenco.
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una maggiore autonomia e flessibilità dell'offerta formativa negli istituti tecnici e professionali.
Questi istituti, caratterizzati da distinte aree
di indirizzo, possono articolare il percorso
formativo in un numero definito di opzioni
legate al mondo del lavoro, delle professioni,
e al territorio.
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Ciò in quanto hanno a disposizione ampi spazi di flessibilità all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di indirizzo:• nei tecnici:
30% nel secondo biennio 35% nel quinto anno
• nei professionali: 25% nel primo biennio 35% per il secondo biennio 40% per il quinto anno .
Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole.
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un rapporto più forte scuola - mondo del lavoro - università.
La maggiore apertura ai soggetti del
territorio (imprese, mondo delle
professioni, ecc) e l’autonomia e
flessibilità di cui godono le istituzioni
scolastiche consentono di adattare in
maniera più efficace l’offerta formativa
per predisporre percorsi di istruzione-
formazione più consoni, si ribadisce, ai
profili professionali richiesti dal sistema
economico-sociale.
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L’utilizzazione degli stage, dei tirocini e dei percorsi di alternanza scuola-lavoro quali strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio.
In particolare il raccordo sinergico tra obiettivi educativi della scuola e le esigenze del territorio con i suoi fabbisogni professionali potrà essere assicurato anche dal Comitato Tecnico Scientifico, organo la cui costituzione è rimessa all’autonomia della scuola, che assume importanza rilevante se si considera la sua composizione che vede altresì presenti esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.
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In particolari i soggetti esterni hanno
funzioni consultive di proposta per la
riorganizzazione delle aree di indirizzo
utilizzando gli spazi dell’autonomia e della
flessibilità.
Il tutto rappresenta una risposta alla risposta alla
necessità di una migliore spendibilità necessità di una migliore spendibilità
delle competenze professionali che delle competenze professionali che
saranno acquisite dagli studentisaranno acquisite dagli studenti.
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La trasmissione della presente sintesi ai mezzi di comunicazione sarà seguita da altre azioni di informazione.
Questa Direzione Generale, nella consapevolezza dell’importanza strategica dell’istruzione per il paese e per le famiglie, ha scelto di valorizzare al meglio tutte le azioni a sostegno della riforma, rivolgendo una particolare attenzione al supporto territoriale per portare al migliore svolgimento le iniziative organizzative ed ha costituito:• un Gruppo Regionale di coordinamento• un Gruppo di esperti• dieci Gruppi Provinciali di coordinamento.
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Un maggior approfondimento del sistema del riordino del secondo ciclo di istruzione, sinteticamente sopra presentato, può essere effettuato esaminando i documenti allegati nell’Appendice che segue e che comprende in particolare:
• i profili educativi, culturali e professionali dello studente alla fine dei percorsi di istruzione e formazione, corredati dai risultati di apprendimento; cioè l’insieme di competenze che consentono allo studente, al termine del corso di studi, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore, oppure di inserirsi nel mondo del lavoro
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• i singoli piani di studio con l’indicazione delle materie e le relative ore annuali di insegnamento (considerando 33 settimane di attività didattica è possibile calcolare il peso orario settimanale)
• le tabelle di confluenza, cioè le tabelle di corrispondenza tra i titoli di studio in uscita dai percorsi di istruzione e formazione previsti dalla riforma e tutti gli attuali titoli di studio.
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