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Gallarate, IPC “Falcone” - 3 aprile 2009
Isp. Augusto Tarantini
Esperto Formazione e Risorse ICT
Dal For-TIC al CeRT-TIC
Azione 5 - Progetto “Decentramento Interagente
CeRT-TIC e USP di Varese
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Introduzione (1)
La scuola è una strada per la vita, contribuisce a formare soggetti autonomi, ben strutturati. Non solo in Italia, da tempo però è solcata da
fessure profonde che hanno radici diverse
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Scaricare sugli altri…
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Se al soggetto manca il senso…
Far percepire un senso, uno scopo per stare a scuola
Contribuire alla autostima, alla costruzione di identità
Qualunque contenuto può essere gestito “in modo formativo”
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Introduzione (3)
Studiare: una scatola degli attrezzi per...
Fare scuola… “meglio”
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A 1 – Una prima bozza (1)
Aiutiamoci con un esperimento virtuale: entriamo in una “macchina del tempo”
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Studiando… il pensiero ha bisogno di conoscersi
Il libro che sottolineamo, il foglio del quaderno, lo schermo del PC, l’agenda sul cellulare,
dal punto di vista “funzionale” sono spazi di comodo, protesi di cui abbiamo bisogno per vedere “cosa pensiamo”, con cui “dialoghiamo” mediante “procedure che abbiamo imparato” (auto-organizzazione), che ormai facciamo tanto “al volo”, che la loro articolazione ci sfugge
3.2) narrazione dei percorsi operativi (se è da solo) (1)
In classe vi sono studenti che, quanto a P.S., hanno abitudini/posture spontanee che, attorno ad un nucleo che incorpora funzioni comuni svolte con stili diversi, mischiano confusamente parti di percorsi “OK” con altre parti di tipo dispersivo e con altre ancora più connesse a propri stili di apprendimento.
… una specie di modello a margherita
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Procedure per Apprendere (1)
Una considerazione fondamentale
Scuola / Teatro: analogie e differenze
Guardando la scuola da un punto di vista particolare (teatrale) si può considerarla come un luogo ove si svolge una (singolare) (rap)presentazione di conoscenze e di competenze divario tipo (culturali; saper studiare) volta a coinvolgere i partecipanti nell’azione (con obiettivi diversi: istruzione // contenuti culturali; formazione //fondamentali per l’autonomia; l’autostima; l’immagine di sé).
Nel teatro lo spettatore è culturalmente e mentalmente pronto: è predisposto ed autonomo. Nella scuola le capacità di mentalizzare non sono affatto dei presupposti. Anzi: sono proprio componenti essenziali da far evolvere (assieme a quelle educative, relazionali, auto-organizzative) in modo da arrivare a una soggetti ben strutturati.
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Da questo punto di vista qualunque risorsa - anche il libro, la lavagna d’ardesia o la LIM o il libro digitale - è un attrezzo di scena, una parte della (rap)presentazione
scuola / teatro: …e le risorse ICT
La Didattica è un territorio pluridisciplinare, con una componente teatrale forte, ma troppo inconsapevole e latente, comunque da valorizzare meglio. I docenti sono registi/attori “creativi” che a volte sciupano la loro rappresentazione, non la gestiscono… abbastanza “teatralmente” (ad es: gesticolazione; ecc)
La LIM in particolare è una “attrezzo forte”, un fulcro su cui fare leva. Ai ragazzi risulta nuova, moderna, attuale, “intrigante” e capace, potenzialmente (se usata OK) di stimolare il loro interesse (…ma attenzione a non sciupare l’entusiasmo iniziale: occorre scegliere una strategia)
B - Procedure per Apprendere (4)
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Una sottolineatura
La motivazione(intrinseca / estrinseca)
è una condizione necessaria ma non è la condizione sufficiente:
…ci vuole ben altro
Occorre che le energie mobilitate dalla motivazione (con o senza LIM) siano coinvolte e convogliate - con procedure
certe e programmazioni definite - verso un “qualcosa” che lo studente percepisca come importante per lui
(evitare insuccessi scolastici; autostima; immagine positiva di sé, ecc)
A 1 – Terza premessa
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Qualunque lavagna è un luogo dove il pensiero didattico “si fa” al momento: non è un PPT freddo, preconfezionato. Il docente gestisce l’interazione con la classe e propone il suo discorso con frammenti semplificati, con un proprio “dialetto”, e li concatena
Dal punto di vista funzionale una lavagna è una protesi di una particolare “immaginazione collettiva”:
quella didattica
Senza la LIM (o con le LIM che facilita la metacognizione) il docente può far emergere semplicemente l’eterogeneità delle prassi spontanee, può coinvolgere la classe in una loro rielaborazione volta a rendere gli allievi più consapevoli delle varie azioni (a, b, c, ecc) dal punto di vista funzionale “comuni” a tutte le varie P.S. Modellizzandole riuscirà a potenziare le diverse prassi di studio, a far apprendere meglio i contenuti, la far crescere l’autostima, a contribuire alla costruzione di una positiva immagine di sé.
3.2) narrazione dei percorsi operativi (se è da solo) (2)
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Nati digitali: affrontabili purché….
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Prassi di studio Gestione LIM
Modellarci: come?
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Duplice consapevolezza
Diventati consapevoli delle proprie procedure per imparare,
i docenti, “migranti digitali”, possono accompagnare gli studenti,
“nati digitali”, a governare consapevolmente
il loro apprendere.
Un patto generazionale, un compito per i docenti migranti
Introduzione (2)
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Bibliografia / sitografia
Demetrio D. ; Raccontarsi: l’autobiografia come cura di sé; Raffaello Cortina; Milano; 1996
Longo G. : “il senso e la narrazione”; Spinger; Milano; 2008
Prenshy M.; Digital Native, Digital Immigrans, in “On the Horizon”, MCB University Press,
Vol.9, N° 5; Ottobre 2001 (scaricabile dal sito www.marcprenshy.com)
“New Millennium Learners”, Rapporto OCSE, scaricabile dal sito www.oecd.org
“Harnessing Technology for Next Generation Learning: Children, schools and families
implementation plan 2009-2012”, recente documento del Becta ((quasi un seguito di quello
dell'OCSE)) scaricabile dal sito http://publications.becta.org.uk
Maviglia M.; Le parole della qualità pedagogica; Progetto USR/L; www.spazi.org, 2007
Tarantini A.; Lavagna Interattiva Multimediale e Didattica: ritorno al futuro; in Andronico A., T.
Roselli, V. Rossano (a cura di), Didamatica 2008, Taranto, ((626-647)). Scaricabile dal portale
www.scuoladigitale.lombardia.it
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